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Dragons´ Lair

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Contenuto popolare

Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 31/10/2015 in Messaggi

  1. M***a, ora mi tocca rivedere tutti gli incantesimi e gli oggetti magici!
  2. @Hobbes vai pure tu, io non ho ancora il manuale, sto imparando ora come funziona quindi ti lascio volentieri il posto! (al massimo vi seguo come spettatore)
  3. Eddai, smettila che mi fai arrossire!
  4. In effetti, seppure le similitudini siano limitate (per quanto riguarda le regole si limitano al sistema percentuale e alla brutalità del combattimento) è innegabile che Runequest abbia avuto una certa influenza su Warhammer. Dopotutto, nei primi anni 80 la stessa games workshop era la produttrice della versione inglese di Runequest (che in inghilterra in quel periodo superava persino il successo di D&D). L'indizio più evidente sono gli uomini bestia del caos, che sono presi pari pari dai Broo di Glorantha (l'ambientazione originale delle prime edizioni di Runequest)
  5. 1 punto
    Questa discussione non s'ha chiudere, nè ora nè mai. Pensavo, riguardo la rarità, di dare un significato più preciso al punteggio da 1 a 10, che, almeno per quanto mi riguarda, viene campato un po' per aria. "Individuato il sito adatto alla crescita dell'erba, la rarità è il numero di tentativi medi (per unità di areale o unità di tempo, che so, mezza giornata) che è necessario intraprendere in più siti per riuscire effettivamente a trovarla". La duraocchi qua sotto ad esempio ha rarità 4. Significa che, individuati i corsi d'acqua papabili, sarà mediamente necessario visitarne 4 prima di riuscire a trovarne una popolazione. Se vi piace.. Nome: Duraocchi (alga) Fonte: Naturale Ambiente: Polle e corsi d’acqua in grotte carsiche, al buio completo. Rarità: 4 Descrizione: La duraocchi è un’alga simile al muschio: cresce in piccoli e bassi cuscinetti aderenti alla roccia, e si sviluppa solo se completamente immersa in acqua, di preferenza dove la corrente è abbastanza forte. Di colore bianco lattiginoso con sfumature verdine, vive solo dove la roccia è calcarea, in quanto si nutre del carbonato di calcio disciolto nell’acqua. È possibile trovare qualche decina di cuscinetti (10x10cm) in ogni sito. Trattamento: bisogna disporre dell’alga intera, apparato radicale compreso, che però è fortemente radicato nella pietra. E’ allora spesso necessario frantumare quest’ultima, estrarre il blocco dall’acqua e procedere ad un’estrazione più minuziosa in una sede più comoda, armati di scalpello e pazienza: le radici appaiono come fossilizzate, unite in un tutt’uno con la chiara roccia calcarea. Fatto ciò, la parte molle (l’alga), una volta asciugata, va pressata e strizzata fino ad ottenerne poche chiare gocce verdi da conservare attentamente. Le radici vanno polverizzate finemente. Queste, mescolata con le gocce, e poi allungate con ugual parte d'acqua producono un liquido che andrà utilizzato come collirio. Effetti: All’applicazione del collirio segue un rapido indurimento degli occhi, le cui iridi si fanno grigio ferro. Oltre all'indurimento si sperimenta anche una notevole perdita di tatto e dolore sugli occhi, riducendo fino ad annullarli i fastidi derivati da corpi estranei, quali sabbia, sporcizia, ditate. Non è infatti inconsueto vedere soggetti poco intelligenti che si picchettano col dito sulle orbite indifese solo perché non fa male ed è divertente farlo. In conseguenza di una certa incuria derivata appunto dalla scarsissima sensibilità, capita spesso che chi sia sotto questo effetto abbia la sclera degli occhi completamente rossa di sangue (l'occhio è molto più resistente del normale, ma patisce comunque gli abusi). La duraocchi garantisce anche una fenomenale resistenza ad ogni tipo di luce violenta ed accecante. Protegge tuttavia solo dagli effetti della luce sugli occhi, ma non da effetti di nausea o altro che talune creature malefiche potrebbero provare se esposte a luce solare. L’effetto dura una decina di ore. Assunzioni troppo frequenti (oltre una settimana di fila) possono portare il soggetto a perdere permanentemente prima le capacità di visione notturna e poi la normale vista. La duraocchi si presta ad un certo numero di usi, di cui alcuni vengono elencati di seguito: Agli abitanti del sottosuolo consente di affrontare la luce diretta del sole senza conseguenze sull'apparato visivo. Si possono affrontare più facilmente violente tempeste di sabbia, ghiaccio e neve (consentendo di condurre raid contro nemici invece accecati dalle condizioni ambientali) Viene utilizzato spesso dai gladiatori nelle arene sabbiose. Dosi: Da un singolo cuscinetto (10x10cm) si ottengono circa una decina di gocce pronte all'uso, una boccetta di collirio ne contiene circa 300. Ciò significa che di solito da un sito è possibile ottenere una singola boccetta.
  6. Dici che mi sono lasciato prendere la mano?
  7. Senza stare a dover spendere un talento potresti dare un'occhiata ai livelli di sostituzione per paladini presentati sui manuali come champion of valor e fornire (in base al personaggioe alla sua storia) ai giocatori le alternative lì presentate per rimuovi malattie. Oppure modificare tutto l'insieme delle capacità di cura del paladino in una maniera del genere (che è una versione rivisitata del paladino che uso come giocatore in un pbf). Potresti concedere l'accesso a questa variante solo a paladini di divinità legate alla guarigione, oppure tramite la spesa di un talento con prerequisiti legati ai gradi in Guarire.
  8. Esatto, hai detto bene: laddove sia possibile. Considera che Dalamar ha già sgarrato due volte e l'ultima si sono azzuffati di brutto lui e Shpok. Se dovesse ripetersi di nuovo e non per motivi personali di Shpok ma per presunto tradimento delle aspettative del gruppo (leggasi: andare in direzione fortemente contraria alle scelte degli altri al punto da rischiare di metterli ne guai), buono o cattivo il nano salta alla gola al forn. Diciamo che un LB gli farebbe una sana ramanzina, un NB lo punirebbe anche fisicamente, un CB non ha vincoli così stretti di morale o leggi: vede il bene superiore e cerca di perseguirlo in tutti i modi ma pensa prima a sè, se possibile. Senza regole e senza leggi, tutti liberi di fare ciò che vogliono ma senza fare del male a nessuno, questo è il CB. Se Dalamar mette a rischio il gruppo, sta facendo del male al gruppo e questo va contro la nuova morale di Shpok. Che poi già lo aveva ribadito più volte anche quando era CN ma ora ci tiene di più ai suoi compagni e li difenderà da chiunque voglia fare loro del male, anche dall'interno del gruppo stesso.
  9. 1 punto
    Noce del pane. Rarità: 4 Fonte: arcana. Ambiente: qualsiasi foresta temperata, che non sia stata toccata dall'uomo da almeno 100 anni, e che sia popolata da creature fatate. Descrizione: albero ad alto fusto, a metà tra una quercia e un salice; la noce è grande il doppio di una normale, pesa 10 volte tanto, e il guscio ha un colorito bianco argenteo; il frutto all'interno è di color crema, con una consistenza soffice ma compatta, simile ad un pudding di pane. Effetti: un frutto consente ad una persona di vivere, senza bisogno di nutrirsi o dormire, per un'intero mese lunare; alla fine dell'effetto, però, si cade in un sonno che dura per un'intera settimana, e da cui non ci si può svegliare in nessun modo. Mangiare un'altro frutto, prima che sia passato un'altro mese, fà cadere in un sonno che dura un'anno intero, e da cui non ci si può svegliare in nessun modo; mangiare un'altro frutto, prima che sia passato l'effetto del primo, fà si che si trasformi irreversibilmente in un'albero. Trattamento: una noce, una volta staccata dall'albero, dura senza rovinarsi per 7 anni; prima di poter mangiare il frutto, però, la noce deve rimanere immersa nell'acqua corrente (di un fiume non toccato dalla civiltà, a monte) per un'intera ora, fino a che il guscio non diventa nero e morbido; mangiare un frutto non trattato provoca lancinanti dolori, che durano per un'intera settimana. Dosi: ogni albero fruttifica solo una volta ogni 7 anni, ma quando lo fà produce qualche centinaio di noci; inoltre spesso nei boschi ci sono più alberi; il problema maggiore è che le creature fatate sono poco disposte a cedere il frutto ad estranei.
  10. 1 punto
    Bruciacorvi Rarità: 2 Fonte: naturale Ambiente: più o meno in qualsiasi sottobosco nei climi temperati e tropicali. non sopporta la luce diretta al sole, che ne inibisce la crescita. Descrizione: La bruciacorvi si presenta come un cespuglio con foglie chiare e frutti simili a bacche rossi e dolci, con un piccolo nocciolo identico a un chicco di grano. Il nome di questo cespuglio deriva dalla pratica di alcuni contadini di mescolarne il seme assieme a normali chicchi di grano durante la semina nei campi: nonostante il frutto sia edibile, l'ingestione del seme provoca una rapida autocombustione di chi l'ha mangiato. Questo portava sia all'eliminazione del problema degli uccelli, in maniera molto più efficiente degli spaventapasseri, sia alla concimazione dei campi dalle ceneri delle povere bestie. Effetti: il frutto carnoso è commestibile, e viene usato in una gran varietà di piatti, dalle macedonie all'omonimo liquore "bruciacorvo", nelle montagne del nord, dove l'aggiunta di un pizzico di seme tritato fornisce il calore sufficiente per scaldarsi nelle notti invernali. Il seme, invece, possiede la qualità di aumentare bruscamente la temperatura corporea di chi lo assume, sino all'autocombustione. Uno o due di questi semi sono sufficienti a far bruciare vivo un piccolo animali delle dimensioni di un corvo, mentre per una creatura più grande, come un essere umano, ne servono un paio di manciate. Più volte il tentativo di sfruttarlo come veleno è fallito a causa del forte odore di bruciato emanato dai semi tritati e dal sapore disgustoso che porta le persone a vomitare prima di poterne ingerire una dose letale. Trattamento: nessun trattamento speciale è richiesto per l'utilizzo di questa pianta, se non la normale competenza culinaria per ricavarne piatti gustosi, senza rovinare il pasto con la svista di un nocciolo. Dosi: un singolo cespuglio può contenere decine di frutti, e dato che sono decisamente comuni in molte zone boschive è possibile andare in cerca di questi e tornare con un cesto pieno.
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