Come qualcuno ha già detto, si tratta di purissima interpretazione. Il mio consiglio è decidere come lo vuoi giocare e parlarne con il DM.
Per come la vedo io, imho, il Paladino non ucciderebbe nessuno, neppure un malvagio, se c'è una sola minima speranza di riportarlo sulla via del bene, di fargli espiare le sue colpe in modo diverso e, soprattutto, senza equo processo.
Fanno eccezione: tutte le creature che non possono essere redente (diavoli, non morti, etc).
Inoltre ogni caso andrebbe valutato singolarmente: se si trovano ingaggiati in combattimento da un umano malvagio e non c'è modo di fermarlo, legarlo e portarlo di fronte alla giustizia (per qualsiasi ragione), se non ucciderlo mette a rischio troppe vite innocenti, allora togliergli la vita in qualsiasi modo è più che giusto.
Diciamo che il Paladino ci prova fino all'ultimo a salvare tutti, ma se non può (e in D&D capiterà spesso) il suo obiettivo principale dovrebbe essere salvaguardare gli innocenti e pensare al bene superiore.
Per il discorso sacrificarne uno per salvarne 100, è una cosa che apprezzerei venisse ruolata come "scelta sofferta" del paladino, ma in ogni caso io preferisco vederlo come il classicissimo cit "il bene di molti supera quello di pochi o di un singolo". Per quanto sia terribile dover sacrificare una vita, 100 persone sarebbero 100 innocenti, 100 famiglie distrutte anche, quindi più sofferenza... insomma, generalmente dovrebbe salvare i 100. Non con leggerezza però.
SE quel singolo però è tipo "l'erede di sangue del Settimo Figlio del Sole, ultima stella del Faerun, protettore del Bene e della Vita, nonché unico in grado di reclamare il Sacro Calice della Virtù eterna, che ha il potere di rispedire il male supremo nell'oscuro inferno da dove è uscito, unica speranza per tutto il mondo di sopravvivere" beh... allora mi sa che salva l'1.
La legge del taglione è semplice: il paladino è LEGALE, quindi se il suo codice di condotta (del suo ordine, personale, della città che serve) lo ammette o meno deciderà se è un'idea che può accettare. Se la legge della sua città in cui serve il suo ordine comprende la legge del taglione (e nessuno dei suoi buonissimi santissimi superiori ha mai detto di no) non dovrebbe avere problemi.
Se non è inserita in una legge vera, se è solo un'iniziativa del paladino, dipende dalla situazione ma generalmente non è tanto buona per come la vedo io. La punizione comunque è giusta ("punire il male" si chiama così mica per niente, non "giustiziare il male" né "far finta di niente, magari passa") ma deve essere da "buono", quindi equiparata alla colpa... un ladro subirà una multa, un ca***tone dal Paladino, dovrà restituire le merci rubate e magari fare tipo lavori socialmente utili. Un ladro recidivo e malvagio che ruba agli orfanotrofi... beh, se la legge comprende il taglione può anche salutare la sua mano preferita. Ma Robin hood potrebbe venire risparmiato dal Paladino, non aiutato a continuare a rubare ma sicuramente non ucciso o altro.
Per ogni azione comunque il Paladino può interpretare come meglio crede: ho visto paladini disseppellire e derubare cadaveri, uccidere senza dare possibilità di salvezza, e restare giocati come i più buoni eroi del mondo. La necessità del "bene superiore" può prendere il sopravvento su qualsiasi cosa, anche se il paladino è divertente perché è proprio un tipo che non scende a compromessi volentieri e lotterà con tutte le sue forze per raggiungere il suo scopo seguendo il cammino migliore, salvando tutti se possibile.
L'espiazione dipende, secondo me vale la pena di parlarne tra DM e giocatore, a volte può essere un bello spunto di gioco, altre volte (in campagne con un ritmo pressante per i PG "salva il mondo entro la prossima luna piena) è una noia e un fastidio per tutti (si può dire che una volta finito di salvare il mondo il Paladino si ritirerà in convento a pregare per il perdono e blabla, qualsiasi cosa).
Aggiungo che uno spunto crudele per un paladino è: legge e bene non vanno d'accordo.
La Legge e le Tradizioni sacre di un luogo in cui dovrà fermarsi parecchio sono fermamente opposte a ciò che il Paladino ritiene "bene". Di solito i Paladini scelgono il Bene, anche se li porta contro la legge. Di solito cercano di modificare, cambiare, instaurare un nuovo governo che modifichi le leggi palesemente ispirate dal male e blabla... Però se il Paladino è un tipo convinto è divertente giocarsi la crisi mistica del Legale Buono che non se la sente di seguire alcune leggi non buone e agisce insieme a CB-CN.