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Dragons´ Lair

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Pubblicato
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Domenica 14 Febbraio 1988

@Ghal Maraz

Sulle alpi

Sei stato assegnato al peggiore degli incarichi: il carnevale.

Gli ultimi tre anni, con un uso sagace di congedi, malattie e ferie d'ufficio, eri riuscito ad evitarlo. Ma quest'anno no. Quest'anno hai abusato degli istituti contrattuali, e non per colpa tua!

Prima sei dovuto andare dal tuo vecchio professore, rimanendo invischiato nella peggiore missione non ufficiale della tua vita.

Poi hai cercato di capirci qualcosa sulla spada di Lorenzo, sempre in maniera ufficiosa, scontrandoti con un fantasma tutt'altro che piacevole.

Infine hai affrontato una strega decisamente pericolosa, incontrando perfino un'emanazione di Ecate.

Non riesci a non dare la colpa a Lorenzo. È tutta colpa sua!

E quindi quest'anno sei stato messo in mezzo, e devi occuparti del perimetro della caccia selvaggia di re Herla sul fronte Italo Svizzero. Non è mai capitato che la masnada sconfinasse in Italia, ma tra i compiti dell'Occhio c'è anche quella di assicurarsi che nessun civile venga coinvolto nella cosa, e quindi ti ritrovi con Roberto Scognamiglio, un collega simpatico quanto un dito in culo, a girare per un sentiero montano sulla frontiera, per assicurarvi che nessuno passi di lì in direzione Austria.

Vi siete anche dovuti travestire da forestali, la vostra copertura riguarda un avvistamento di un orso o qualcosa del genere, ma di fatto state lì a rompervi i stolti al freddo.

"Eh! a 'sto giro non te la sei scappottata, ve' Pieri? Ultimamente hai fatto un po' i comodi tuoi, e mo' stai qua a lavorare veramente! Incredibile, eh?

@Daimadoshi85

A casa tua

A stento senti i rumori dei bambini in strada. Che periodo dell'anno è? Passato natale, non fa così freddo... Carnevale? Può essere.

Sei tornato nella tua vecchia casa, stai rileggendo i vecchi articoli di giornale di quando è accaduta la... cosa. Oramai sai tutto a memoria, ma la speranza di scovare improvvisamente qualcosa a cui non avevi fatto caso precedentemente è sempre troppo pressante.

Improvvisamente... bussano alla porta.

Chi è?

Stai in silenzio tombale, non un fiato. Andranno via, prima o poi...

"Apri Bernardi..."

Quella voce... Antonio Degli Esposti... Il poliziotto del cavolo che non ti ha tolto il fiato dal collo! Al tempo dell'omicidio di tua moglie e tua figlia era un assistente, o forse un assistente capo, ma negli ultimi anni hai saputo che ha fatto carriera. Vice Ispettore? Forse addirittura Ispettore Capo...

Te ne stai buono e zitto, andrà via no?

"Ho detto apri! Lo so che stai dentro..."

Non rispondi, non ha mandato né altro, altrimenti avrebbe come minimo sfondato la porta. Non hai l'obbligo di aprire la porta.

"Apri immediatamente! Dobbiamo parlare del cadavere che hai occultato! Sì, quello che hai lanciato nel fiume a Benevento... Che cavolo ci facevi a Benevento?"

Ma di cosa sta parlando? Quale cadavere... Oh cavolo! Tutta la faccenda della strega...

Modificato da L_Oscuro

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Leonardo Pieri

Sulle Alpi è abbarbicato

"Ah, Robe'!", rispondo a tono a Scognamiglio, "non è colpa mia se non ti sai organizzare. Quest'anno ho deciso di farti il prezioso regalo della mia compagnia, pensa un po' come sono generoso!".

Non so se fa più schifo l'incarico, il luogo o la compagnia, e adesso mi tocca sorbirmele tutte e tre.

Cerco di ignorare i commenti idioti del mio collega, che manco so come sia riuscito a farsi annettere all'agenzia: deve essere il parente scemo di qualche pezzo grosso interno. Fatto sta che è sempre in mezzo alle assegnazioni più infami, che contribuisce regolarmente a peggiorare ancora.

Vediamo comunque di venirne fuori senza troppi casini e rotture di scatole: spero solo che queste ore passino in fretta.

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Matteo Bernardi

Casa mia

Nel momento in cui Degli Esposti parla del cadavere a Benevento, una smorfia si forma sul mio viso, perché capisco che non abbiamo trafugato bene quei maledetti famigli della strega.

Appoggio i dannati fogli di giornale e resto 30 secondi a pensare. Non ha mandato, io non ho fiatato.

Non appena se ne andrà potrei chiamare Pieri al suo numero delle emergenze e farmi ricontattare. Magari può occuparsi lui di nascondere qualsiasi cosa sia saltata fuori.

Resto fermo dove sono, non un fiato, non un movimento. Piuttosto fingerò di dormire, se mai entrasse.

Professore @Ian Morgenvelt

Professore, le devo raccontare una cosa. Sentenzio, arrivato nel suo studio. Greve, il mio atteggiamento forse è più serio del solito. Ciò che racconterò, mi siedo su una sedia, osservando i libri vorrei che restasse tra noi. Su questo chiedo la sua parola.

Attendo la sua risposta e poi comincio. La storia della mia famiglia, la mia storia, la mia condanna... Ci sono cose che non ho potuto raccontare, perché già così mi credono un pazzo, e un assassino. Quando ho detto che non ho ucciso mia moglie... Sospiro, pronto alla reazione dell'uomo... È vero, a metà.

Attendo un secondo. C'è stato... Qualcuno, non so chi. Mi ha ipnotizzato, posseduto... Non saprei definirlo. Ma mi sono risvegliato solo... Dopo. Dopo aver reciso con precisione millimetrica le arterie principali collegate al cuore e averglielo donato, per poi vederlo andarsene. Senza un volto, senza alcun ricordo se non... L'orrore che avevo davanti. Non le ho uccise io... È stato... Qualcosa. Lo giuro. Non ne sono neanche... Capace! Non sono un chirurgo, ero un operaio! Non avrei... Mai potuto. Esclamo coprendomi il volto tra le mani, mentre una lacrima mi riga il volto.

Mi riprendo, per continuare. L'ho cercato, per tutti questi anni. C'è qualcosa che riguarda... Una setta, una linea di sangue precisa, sacrificata con uno specifico rituale... Quel rituale. Il cuore, strappato dalla vittima, è un punto importante per la mia amica Greta. Ma non ho trovato niente sulla linea di mia moglie, le sue tracce spariscono dopo la grande guerra. Questo è il mio scopo, da quasi 15 anni. Trovare questa setta. Non intendo fermarmi fino ad allora.

Modificato da Daimadoshi85

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Giovanni Benedetti

Con Matteo

Buongiorno, Matteo. Accomodati pure, anche se temo che non sia esattamente il posto più confortevole del mondo. Dico all'uomo quando entra nel mio studio, sentendo cosa debba dirmi con tanta urgenza.

Il racconto dell'uomo si fa cupo e pesante, portandomi a cercare un posto dove sedermi. Non ho cambiato idea: non dubito delle tue parole. Anche perché un uomo non sarebbe in grado di inventarsi una storia simile. A meno che non sia affetto da una qualche psicosi. E anch'io ho qualcosa di cui parlare, che potrebbe essere legata a questa storia. Dico all'uomo, prendendo un profondo respiro per farmi forza di fronte al ricordo di quell'oscurità. Mentre stavamo combattendo con la strega sono dovuto entrare in contatto con l'anima di Chiara, per evitare il peggio. Ho visto anche la proiezione delle vostre anime, tra cui la tua: era indebolita dalle ferite, ma sembrava circondata da una profonda oscurità, qualcosa che ancora oggi mi lascia i brividi nelle ossa. Spiego a Matteo, concludendo poi il mio ragionamento. Le sette e i rituali di sangue non sono esattamente il mio campo di studi, ma credo che sia legato a quanto mi hai appena raccontato. Forse non era solamente un'ipnosi: credo che quell'uomo, ammesso che fosse tale, abbia lasciato qualcosa in te. Il che significa che potresti avere un'altra traccia.

  • Autore
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@Ian Morgenvelt

Dopo aver parlato con Matteo

La spada di Lorenzo, lo strano racconto di Matteo...

Sono cose che forse esulano dal tuo campo di conoscenze.

Conoscenze che fino a un anno fa credevi relegate a miti e leggende, e intrappolate nelle pagine dei libri della tua biblioteca .

Ora non solo sai che è tutto vero, ma stai addirittura addestrando una strega.

Chiara...

Avresti voluto continuare a lavorare con lei ancora un po', ma dopo la faccenda della strega di Benevento, aveva bisogno di tempo e spazio lontano da questo o mondo.

Lontano da te.

Se n'è andata con Lorenzo al paesello in Puglia, e sebbene ogni fibra del tuo essere ti gridava di fermarla, le hai augurato buon viaggio col sorriso sulle labbra.

Sperando per il meglio , e temendo il peggio .

Adesso, il tuo pensiero va alla ricerca delle informazioni che ti mancano...

Forse un tuo contatto può fare al caso...

  • Autore
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@Octopus83 @Athanatos

Al paesello in Puglia

Chiara ha decisamente bisogno di una vacanza.

L'esperienza con la strega è stata massacrante. Letteralmente nel suo caso. Senza l'intervento di Ecate, sarebbe in coma in un reparto di terapia intensiva. Nella migliore delle ipotesi.

Ma adesso, col sigillo di Ecate a proteggerla dalle altre streghe, il pensiero di abbandonare la sua ricerca di risposte sta diventando allettante, considerando la natura delle risposte avute.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere, e l'incontro con Lorenzo e stato... interessante.

Certo, con quella spada è invischiato anche lui in quel mondo da cui vorrebbe fuggire, ma forse perché non sembra un collegamento tanto forte come il suo con la magia, forse per la leggerezza che contraddistingue il ragazzo, forse per le sigarette divertenti che usa (forse troppe), pare vivere quella situazione con maggiore leggerezza.

Fatto sta che quando, dopo la disavventura beneventana, Lorenzo ha proposto a Chiara di fare un giro per la Puglia, una vacanza insomma, la ragazza ha accettato immediatamente.

Chiara ha notato lo sguardi di disappunto nel professor Benedetti, anche se sicuramente l'accademico avrà pensato di aver dissimulato bene.

Così come Lorenzo ha notato il rimprovero negli occhi delli sbirro, Leonardo. Quello lì lo vorrebbe tenere al guinzaglio, sicuro come la morte!

E così iniziano un viaggio verso sud, con Lorenzo guida esemplare dei luoghi, un parente in ogni paesino visitato pronti ad ospitarli.

E meno male, visto che non ci sono poi tanti fondi per le vacanze!

È più o meno fine febbraio quando arrivano al paesello di Lorenzo.

In casa, in odore intenso di caffè si allarga mentre sale nella moka. La madre di Lorenzo è felice di rivedere il figlio. Il fidanzato della madre un po' meno...

"Lorenzo a mamma bello! Non speravo più di vederti prima di morire!"

"Eh... Non ci speravamo proprio..."

Aggiunge l'uomo, e un occhiataccia incrociata di mamma e figlio lo manda a comprare le sigarette.

"Non lo pensare... È nu strunz, ma è un brav'uomo. Di giorno e di notte..."

Una punta di rossore arriva alle orecchie dei ragazzi.

"E questa piccirella chi è? Tiene ina faccia conosciuta! A chi appartieni?"

Sorseggia il caffè ascoltando la risposta.

"E che coincidenza! Sai chi viene oggi? Zia Titina! Te la ricordi a zia Titina? Veniva sempre qua d'estate, tu e la figlia, Nunzia, stavate sempre insieme!"

L'occhiolino che fa a Chiara non fa altro che aumentare il rossore alle orecchie della ragazza...

Modificato da L_Oscuro

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Lorenzo Volpe

con Chiara in famiglia

Al Paesello

quando arrivo da mia madre sono pronto a tutto, so bene cosa dirà, a cosa alluderà, le domande che farà. Tutto prevedibile, non ho la minima intenzione di cadere nelle sue cose dette-non-dette, allusioni o giochetti. sono Z-E-N come quel saggio giapponese di cui mi parlava tanto il mio amico Marione appassionato di fumetti.

Ma alla zia Titina il mondo mi crolla addosso, il caffè che sto bevendo mi va di traverso e quasi mi affogo, sputacchiandolo anche sul tavolo.

La zia Titina? Con Nunzia?! ma non venivano a trovarci ... da quando .... ecco si da quella volta che ... si da quella pasquetta! o no?

guardo Chiara un po ne panico, poi mia madre e poi a terra Ma che bella notizia eh? son proprio contento, si si, che fortuna e che coincidenza, dico io, che coincidenza. Ma non so se ci siamo oggi perchè dovevamo, si dovevamo ... andare a fare una ..commissione, si una commissione, molto importante. Ecco! Ma sai se è già in paese? E quando va via?

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Chiara Bizzoni

Al paesello

Accetto subito la proposta di Lorenzo di fare una gita, non solo per una meritata pausa dal caos di questi giorni, ma anche perché non posso negarlo, mi piacerebbe passare più tempo con lui.

Lorenzo mi ha un po' preparato alla sua famiglia ma la scena che ci si presenta non me lo aspettavo proprio.

Guardo Lorenzo, guardo sua mamma, guardo Lorenzo, ancora sua mamma.

C'è qualcosa qui che si nasconde nel non detto, chi è questa cugina, perché sta reagendo così? E perché mi importa così tanto di saperlo?

Piacere, Chiara. Riesco a dire appena mi rendo conto di non essermi neanche presentata. Che figura che sto facendo.

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Giovanni Benedetti

Con Matteo

Se la mia teoria è corretta, posso provare a studiare questa oscurità per cercare una traccia. Seguirli non sarà semplice: da quello che mi dici, è gente esperta e con cui non bisogna scherzare. Rispondo a Matteo, rimanendo però preoccupato per lui: questa storia è terribile, ma rischia di divorarlo dall'interno. Credo di poter scoprire qualcosa su di loro. Qualche indizio che ti aiuti a continuare con le ricerche.

Narratore

Speravo di poter continuare a studiare assieme a Chiara, ma capisco che la ragazza trovi più allettante una vacanza in Puglia con un bel ragazzo rispetto a delle settimane passate tra libri arcani e polverose biblioteche.

Ma preoccuparsi è inutile: scelgo di dedicarmi a quello che so fare meglio, fare ricerche. E, tra le varie storie che meritano dello studio, quella più affine al mio campo di ricerca è certamente la spada di Lorenzo. È ora di chiamare i miei contatti. E non il povero Luca: la biblioteca universitaria e le sue conoscenze personali non bastano.

Prendo il telefono e compongo il numero di Sophie, chiedendomi se per questa richiesta basterà il classico mucchietto di contanti. Sophie? Buongiorno a te. È da parecchio che non ci sentiamo. Le dico via telefono, sperando che apprezzi le cortesie. Questa volta la mia richiesta è un po' particolare, più del solito. Possiamo incontrarci per discuterne di persona?

Modificato da Ian Morgenvelt

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Giovanni Benedetti

Con Matteo

Mantenere la calma. E non è una frase retorica: se voglio ritrovare quell'oscurità dovrò avere meno disturbi possibili. Dico allo strano uomo, sperando che si getti su questa ricerca come se fosse l'unica ancora di salvezza: un fallimento lo distruggerebbe. E ci vorrà del tempo per analizzare la questione. Come detto, non è il mio campo di ricerca.

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Col professore

Faccio un verso gutturale stringendo la bocca indispettito. Non proprio la migliore delle mie qualità... commento asciutto ...Ma farò il possibile.

Modificato da Daimadoshi85

  • Autore
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@Ghal Maraz

"Pensa se invece mi volevi male che regalo mi facevi..."
Dice Roberto ridacchiando. Poi si blocca.
Avete sentito entrambi la sensazione che conoscete bene quando interagite con il sovrannaturale, quella strana pelle d'oca dietro il collo.
Vi girate a guardare verso il lato austriaco del confine, e lo vedete...
Un cavallo.
Uno dei cavalli spettrali della caccia selvaggia di re Herla.
Senza cavaliere...
E se un cavaliere scende dal cavallo, invecchia velocemente e muore
E se muore, potrebbe diventare un fantasma. O peggio.
State per capire cosa fare, che protocollo attuare, quando sentite delle risate venire dal lato italiano.
Vi voltate, e vedete un gruppetto di tre ragazzi in tenuta da trekking avanzare ridendo tra loro. Non vi hanno ancora notato, ma voi avete notato loro. E anche il cavallo li ha notati. E si è voltato proprio verso i rumorosi ragazzi.

@Daimadoshi85
Degli Esposti pare quasi leggerti il pensiero
"Andiamo, apri! Lo so che pensi di averla fatta franca! Non so chi sia il tuo nuovo amico ai piani alti, avete insabbiato tutto, ma io ho delle foto! E se pensi che mi faccia problemi a renderle pubbliche, ti sbagli di grosso!"
Dice mentre continua a sbattere con violenza i pugni contro la porta.

@Ian Morgenvelt
"Vengo io da te."
Dice sbrigativa la donna, e lasci che sia lei a gestire la cosa.
Le successive 72 ore sono di terribile attesa, ma quando la trovi nella biblioteca dell'università mentre ti trovi lì per recuperare un libro di testo.
"Mi pare di capire che a questo giro devi chiedermi qualcosa di... insolito. Considerando le tue normali richieste, non riesco a immaginarmi cosa stai per chiedermi ora!"

@Octopus83 @Athanatos
"Piacere piccire', quanto sei bellilla. E bravo Lore', proprio una bella piccirella! Zia Titina la aspettiamo da un momento all'altro, vieni siediti. La aspettiamo insieme!"
Il sorriso sornione della donna lascia intendere che sa più di quel che dice.
Insiste talmente tanto, che nonostante la recalcitranza del ragazzo, stanno ancora discutendo quando sentite bussare il campanello.
"Eccola qua! Quante storie! Chiara vai ad aprire, Lorenzo vai a chiamare Nico, che va a finire che si gioca a carte la pensione, altro che sigarette!"

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Matteo Bernardi

A casa mia

Mi alzo, infastidito. Foto? E che foto potrebbe avere...Ci vuole tempo per farle, e non mi sembra di aver visto fotografi. Qualcosa non quadra...

Nascondo tutte le foto e gli articoli di giornale che avevo in mano in una credenza, poi mi dirigo alla porta e apro, con fare scocciato. Ispettore, ma uno non può neanche dormire in pace? Di che diavolo sta parlando? Vuole sfondarmi la porta? Guardi che me la ripaga, non navigo mica nell'oro!

Modificato da Daimadoshi85

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Leonardo Pieri

Come Annette

"Ah, c@$$o!!!", impreco, poi scatto in azione, senza stare a pensarci troppo.

Trascinandomi dietro Roberto, corro verso i ragazzi, spingendo a guardare me e, sbracciandomi, dico: "Tornate indietro. Ci sono stati avvistamenti di un orso. Tornate indietro subito!!!".

Modificato da Ghal Maraz

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Lorenzo Volpe con Chiara

Da casa a Nico

Mi alto pronto a replicare ma il viso di marmo di mamma mi fa capire che non si può controbattere dico sottovoce a Chiara torno subito, te lo prometto.

poi mi rivolgo alla mamma con il dito puntato Non fare casini!

con falcate lunghe esco dalla porta del retro e vado al Bar dove Nico gioca a Tre Sette con gli altri compari, un gruppo di fumatori incalliti e bevitori di bianchetti h24, tutta gente con cui ho passato tante ore nella mia vita.

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Chiara Bizzoni

Al paesello

Rimango da sola con la mamma di Lorenzo, un po' in imbarazzo.

ehm... Zia Titina... viene spesso a trovarvi signora?

Modificato da Athanatos

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Giovanni Benedetti

Con Matteo

Prova a ripensare a quel momento, per quanto doloroso possa essere. Potrebbe aiutarmi a trovare il collegamento. Dico a Matteo, prendendo quindi un profondo respiro per tentare di entrare nuovamente in quello stato a metà tra la vita e la morte, cercando di rivedere quella spaventosa oscurità.

Narratore

Sophie accetta il mio invito e, sorprendentemente, non devo neanche prestarmi al solito "balletto sociale" per convincerla a muoversi.

L'attesa dell'appuntamento è estenuante, ma viene premiata da una visita a sorpresa in biblioteca... Che quasi mi fa perdere il libro che avevo in mano. Ti trovo bene, Sophie. Anche per me è un piacere rivederti. Dico dopo essermi calmato, annuendo alla sue parole. Sì, hai inteso bene: la questione è decisamente particolare. Hai mai sentito parlare di una spada la cui lama è fatta di vera e propria luce? Chiedo alla donna in un sussurro, assicurandomi che non ci sia nessuno nei dintorni.

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Matteo Bernardi

Mignolo col prof

Stringo i denti, non proprio contento della proposta del professore... Ma d'altronde, come se non avessi ripercorso ogni istante di quel giorno ancora, e ancora, e ancora una volta. Chiudo gli occhi, prendo un profondo respiro e per l'ennesima volta faccio scorrere il film di quel giorno nella mia mente.

Ero appena tornato da lavoro, lavoravo come operaio in una azienda , guarnizioni di gomma, vulcanizzazione industriale. Avevo appena finito il mio turno di 8 ore...in 10 ore. Pomeridiane. Ero esausto.

Arrivo a casa in macchina, sono ormai le 2 di notte. Parcheggio. Prima di entrare a casa, una persona richiama la mia attenzione, chiedendomi... Qualcosa. Mi tocca, poi... Il vuoto. Ho solo... Sprazzi di immagini. Entro in casa, come... In trance.

Dormono, ovviamente. È tardissimo. Supero l'ingresso.

Una voce.

Scale. In mano ho un coltello. Strano, non ho mai visto questo coltello. Sembra...particolare.

Una voce.

Urla. Il letto insanguinato. Le mie mani sono macchiate. Mia moglie è esanime, le braccia spalancate.

Una voce.

Ho un cuore in mano, pronuncio parole sconnesse, mentre il sangue mi riga il volto. Lo alzo al cielo, come per offrirlo.

Una voce.

Urla. La bambina. I miei passi verso la culla.

Mi risveglio. Davanti a me c'è sangue ovunque. Urlo, urlo disperatamente. Le accarezzo, le stringo.

C'è solo la mia voce ora. Dissonante. Poi afona. Ma resto, finché non arriva la polizia e mi trova esattamente lì dov'ero. Coperto di sangue, il sangue della mia famiglia.

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