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Dragons´ Lair

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Flint

Il vecchio fabbro commentò le parole dei nani che lanciavano funghi in acqua, con voce pacata, rivolto ai più vicini a lui.

«Gli dei stanno tornando e davvero ci proteggono. Mesalax ci osserva, veglia e ci ha condotti fino a voi».

Il nano scosse la testa alle parole di Tass.

«È silente da quando siamo entrati qui. Il Principe era vivo prima che costoro si chiudessero qua dentro, non può conoscere la situazione meglio di quanto non stiamo imparando noi stessi».

Appena furono sbarcati, la popolazione cominciò a vociare.
Flint si sistemò meglio l'elmo incantato sulla testa e si fece avanti, parlando alla folla in nanico.

In nanico

«Siamo qui con animo amichevole. Diversi d'aspetto, di storia e di animo, ma con l'intento di essere utili alla comunità dei nani dentro la Grande Montagna. Parola d'onore di Flint Ironforge».

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#30

Council Day 13 Twilight Home 351 A.C. - sera [Autunno] - Lunitari 2o giorno High Sanction gibboso crescente

Il discorso di Flint ebbe solo l'effetto di zittire la folla, con i bambini che si nascondevano dietro i genitori continuando a sussurrare frasi di sconcerto - "Ma perchè non hanno tutti la barba?" "Ma quello è un bambino con i capelli lunghi?" "Ma loro hanno un solo braccio?"

Arman spense i compagni oltre una porta presidiata da truppe, dove il gruppo venne contat1 e controllato: in particolar modo il Theiwar fu fermato e solo l'intevento del comandante Hylar gli permise di passare. Fu in quel momento che i compagni si accorsero che Fizban non era più con loro e nessuno si era accorto quando si fosse allontanato.

Oltre la porta dei condotti risalivano a spirale lungo il tronco come se fossero venature linfatiche dell'albero. La città dei nani era illuminata da una specie di corallo luminoso

che funziona come un incantesimo di luce perenne.

La salita fu lunga: i livelli rappresentavano un grado di ricchezza sempre maggiore nella costruzioni, e giunti fino alla cima vennero condotti in una stanza lungo un corridoio

Posta al 28esimo piano dell'albero la stanza aveva una vetrata con una vista su tutto il mare, ed era un grande soggiorno con divani, poltrone e una tavolata con vino, birra, e ricchi grasse portate di carne e legumi

Arman disse "Aspettate qui, vi chiamo io" e li lascò nella stanza.

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Tass

Approfittando del tempo libero, il kender si fiondò alla vetrata per osservare il paesaggio. Amava le mappe e voleva imprimersi nel cervello quante più immagini possibili, per poterle poi riversare sulla carta.

In particolare osservò il soffitto della grotta, per capire quanto distava e se c'erano aperture che potesse raggiungere con gli stivali magici in suo possesso.

Intanto, subissava il theiwar di domande: ma perché non fate che litigare? Da cosa nasce tutto questo odio tra i vostri clan? Scommetto che ve lo siete dimenticato.

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#30

Council Day 13 Twilight Home 351 A.C. - sera [Autunno] - Lunitari 2o giorno High Sanction gibboso crescente

Il Theiwar osservò Tass con fare cupo "Loro non rispettano il mio clan, e si credono quelli che hanno il diritto di comandare: si credono superiori! Non siamo noi a volerlo!"

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Flint Fireforge

Il vecchio fabbro si prese tempo per recuperare il fiato dopo tutta quella salita.

«Mi aspetto che ci ascoltino. Se non altro per capire come abbiamo fatto ad entrare e perché abbiamo voluto provarci. Il resto è imprevedibile».

Il nano si rese conto che le sue parole potevano sembrare più pessimiste di quanto lui stesso non fosse.

«Ma Mesalax ci ha suggerito di venire qui, ci ha condotto a trovare questo elmo per riuscirci, segue i nostri passi. Immagino che veda in noi e in questo incontro una scintilla per accendere la Forgia che rinsalderà i popoli e permetterà di affrontare uniti i Draghi e i Dragonici. Alla fine si riduce a questo, Sturm. Quanto abbiamo fede che aver dato a noi il ruolo di suoi messaggeri sia stata una scelta saggia».

Rivolse uno sguardo a tutti i compagni, dalla chierica col bastone magico al piccolo scavezzacollo, dal barbaro privo di un braccio al mago cinico e materialista. E sorrise.

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Tass

"Aiutati che il ciel t'aiuta" mi diceva sempre mio zio Codarossa, e sono certo che gli dei ci stanno guardando scommettendo sulla riuscita di questa impresa. Disse il kender che, come una banderuola, si intrometteva in tutti i discorsi e passava da un argomento all'altro. Piuttosto, abbiamo perso Fizban, dite che dobbiamo avvisarli? Non vorrei che per sbaglio si fosse reso invisibile e non se lo ricordasse più. Fizban, sei qui? Provò a chiamarlo.

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#30

Council Day 13 Twilight Home 351 A.C. - sera [Autunno] - Lunitari 2o giorno High Sanction gibboso crescente

Ma Fizban non rispose: se era presente forse non voleva rispondere o si era addormentato.

Dopo un attimo arrivò Arman che con un laconico "Seguitemi. Lui deve essere legato" rivolto infine al Theiwar. "Nel consiglio dei Thanes incontrerete sei Thanes Glade Hornfel degli Hylar, Raelgar Ironface dei Theiwar e Rance Coalmount dei Daegar, Bluph degli Aghar, Gneiss Truesilver dei Daewar e Tufa Bloodeye dei Klar Portate il massimo rispetto".

La compagnia venne condotta lungo un corridoio fino ad una di marmo a doppia anta ornata con bassorilievi con immagini di nani dall'aspetto epico. Era presidiata da due guerrieri nani che aprirono la porta.

Al di là vi era una rossa stanza tutta ricoperta di marmo bianco con un soffitto a cupola: al centro vi era un tavolo rotondo in marmo circondato da nove sedie, sei occupate da nani tutti dall'aspetto regale salvo uno molto più pacchiano. Una decima seduta, un trono, non era occupato.

Arman prese a parlare in modo molto formale: "Mio amato lord padre, miei lord, grandi e nobili Thane di Thorbardin, vi ringrazio per avermi ricevuto e per avermi permesso di parlare davanti a voi."

Si inchinò profondamente, facendo un gesto verso il gruppo. "Vi presento i nostri ospiti che ci hanno fornito un aiuto nel salvataggio di mio fratello Pick e hanno combattuto coraggiosamente al nostro fianco contro molti nemici, infidi Theiwar."

Uno dei Thanes intervenne "Miei lord, Arman è un criminale ricercato nel mio Regno. Mi oppongo al fatto che gli venga permesso di parlare qui, e mi oppongo certamente alla semplice presenza di queste... creature nella nostra sala!" Facendo un gesto verso i compagni che tengono prigioniero uno di noi"

"Mio lord Raelgar, siamo tutti ben consapevoli del vostro persistente disaccordo con Arman, figlio di Hornfel," lo interruppe un'altro nano. "Io, per esempio, vorrei sentire cosa hanno da dire queste persone. D'accordo?"

In una rapida votazione per alzata di mano, Raelgar fu l'unico a non alzare la mano e quindi venne messo in minoranza.

Il consiglio si voltò verso i compagni

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Tasslehoff Burfoot

Tass si morse la lingua per costringersi a non parlare; sapeva che toccava a Flint fare le presentazioni, o a Goldmoon parlare della dea.

Però aveva così tante cose da chiedere che se non si fossero sbrigati sarebbe scoppiato.

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Flint

Entrando nella sala, il nano si tolse l'elmo incantato, in segno di rispetto. Lo tenne tuttavia con entrambe le braccia, davanti a sè, perché fosse ben visibile.

Quando giunse il momento di parlare, fece un inchino profondo.

«Grandi e nobili Thane di Thorbardin, vi ringrazio per averci concesso udienza. Il mio nome è Flint Fireforge, dei clan dei nani che ha felicemente abitato le Colline esterne dal giorno in cui le Grandi Porte furono chiuse. Farò da portavoce per i miei compagni, siano essi umani e kender... o spiriti e dei».

Il nano posò cerimoniosamente a terra accanto a sé l'elmo, in modo che esso potesse 'guardare' verso i Thane.

«La vita all'esterno per tutti noi è stata lungamente felice, il mio unico impiego era la mia forgia, ma gli eventi che siamo venuti a riferirvi mi hanno reso guerriero, al pari di tutti loro».

Voltò uno sguardo ai compagni, e fece un cenno a Goldmoon e Riverwind di avvicinarsi a lui.

«Questo è il vero: fuori da qui, due eventi si sono manifestati, in contemporanea. Due grandi ritorni: dei Draghi e degli Dei, i primi ostili a qualunque razza respiri, i secondi disposti ad aiutarci a sopravvivere».

Il nano si avvicinò al barbaro delle pianure.

«Quest'uomo porta su di sé i segni della lotta contro un Drago. Furono infatti le fauci di uno di Essi a staccargli il braccio. Si accompagnano con una razza di rettili bipedi, tra le cui fila sono guerrieri e stregoni, nati dalla magia poiché muoiono pietrificandosi o spruzzando acido invece che sangue».

Posò una mano sulla spalla della chierica.

«Questa donna, invece, è la prova del ritorno degli Dei. In particolare di colei che gli uomini chiamano Mishakal, e noi nani un tempo veneravamo come Mesalax. Da lei ha ricevuto doni che semplici maghi non saprebbero replicare».

Tornò accanto all'elmo e lo riprese in grembo.

«È per consiglio della Dea, e con l'aiuto di un antico Principe dei nani la cui anima è ospite di questo elmo, che siamo riusciti ad arrivare fin qui, aprendo una delle porte nella Montagna che vi ospita. Siamo qui per avvertirvi del pericolo che incombe, per chiedere alleanza e combattere insieme i Draghi e i Dragonici, per chiedere rifugio per coloro che fuggono alla loro avanzata».

Fece un nuovo inchino, e tacque.

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Sturm

Sturm rimase in silenzio, ascoltando ogni parola dell'amico, che pareva essere diventato lui stesso oracolo degli dèi ritornati.

Se il Consiglio non avesse ascoltato le parole di Flint, allora non avrebbe ascoltato le parole di nessun altro fra loro.

Accarezzò in silenzio il pomolo della Brightblade e pregò nella sua testa.

Modificato da Ghal Maraz

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Goldmoon

Quando il compagno nano si avvicinò, Goldmoon sottolineò le sue parole evocando una luce magica sul suo bastone, invocando una preghiera a Mishakal

  • Autore
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#30

Council Day 13 Twilight Home 351 A.C. - sera [Autunno] - Lunitari 2o giorno High Sanction gibboso crescente

La vista dell'elmo suscitò mormorio fra i Thanes e si udirono le parole "l'elmo di Grallen"

Fu allora che il Thanes di nome Raelgar, che già aveva parlato, di nuovo prese la parola "Non furono gli umani a scatenare il Cataclisma su di noi e a scacciare gli dei disgustandoli? Non fu un uomo, un umano, a distruggere così tanti nani valorosi quando la Guerra tra Fratelli giunse a una fine così tragica? E non furono i Neidar, i nani delle colline, a scatenare quella guerra e a portarci così tanta morte? No, amici miei,miei compagni Thanes del Regno dei Nani, credo che dovremmo far passare queste creature all'ascia immediatamente. Abbiamo sigillato le nostre porte, ed è il mio popolo, i Theiwar, a difenderle dagli stranieri del nord. Trattiamoli come facciamo con tutti gli intrusi."

Un altro nano annuì alle sue parole

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Flint Fireforge

«Lord Ironface, dei valorosi Theiwar, mi sorprende la patina di certezza con cui ammantate il racconto di fatti antichi che ormai sono piuttosto leggende cesellate dal tempo e dalla fantasia di narratori, condita da un secolare astio verso il mondo esterno. Io non ho certezze di quei tempi, ma so invece per certo che il Principe Grallen potrebbe parlarvi di quei tempi, come ha già fatto ai miei compagni dopo che ho indossato il suo elmo per concedergli l'uso della mia voce».

Il nano guardò l'elmo, valutando l'ipotesi di indossarlo ancora, ma non lo fece.

«Ho anche certezza di quello che sta accadendo ora. I Draghi, e gli Dei, sono tornati. I primi stanno attaccando tutti i popoli che incontrano, trucidando e facendo schiavi per le loro miniere e le loro forge. I secondi, invece, ben lungi dall'essere disgustati dagli umani, se mai lo sono stati, proprio in una di essi si sono manifestati, non in un nano o una nana. Gli Dei hanno scelto Goldmoon, dei popoli barbari delle praterie, per tornare nel nostro mondo, dunque quale altra prova serve per dimostrare che, se non vogliamo pensare anche di più, almeno non hanno astio per gli umani?».

Guardò per un attimo il Theiwar custodito da Sturm, ma non fece alcun accenno.

«Volete trattarci come trattate tutti gli intrusi... ma non mi pare un trattamento che riservate solo agli intrusi, lord Ironface. Per quanto ho visto, non risparmiate di passare a fil di spada neanche i nani con cui condividete la Montagna, dunque questa vostra proposta non mi sorprende. E parlo a nome anche dei miei compagni, nemmeno ci spaventa».

Fece passare lo sguardo su tutti gli altri Thane, fermandosi a guardare negli occhi Glade Hornfel, degli Hylar.

«Venendo qui non ci aspettavamo una accoglienza da tappeti rossi, ma neanche minacce di morte. Siamo qui come ambasciatori di cattive notizie, in cerca di alleanza contro il pericolo più grande che si sia manifestato per qualunque popolo dai tempi della Guerra fra Fratelli. Forse è tempo di rimediare ai danni del Cataclisma. E di riportare vita in tutto il corpo della Grande Montagna invece che solo nel suo cuore sigillato».

Modificato da PietroD

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Sturm

Infine, anche Sturm si fece avanti, prendendo la parola, per fare da eco alle parole, giuste, calibrate e non melliflue, di Flint.

"Est Sularus Oth Mithas. Sono sicuro che ricordiate queste parole, fin da quando Thorbardin era alleata di Solamnia. Quel giuramento è anche il mio. La mia parola è il mio onore, e il mio onore è la mia vita. Mi chiamo Sturm, della Casata dei Brighblade, e ho viaggiato fin qui, cercando aiuto e sostegno.

Ma ho trovato sospetti, accuse e violenze.

Se anche la responsabilità del Cataclisma è colpa di un Uomo, mi pare che le sue conseguenze non abbiamo insegnato granché neppure a voi, che passate ancora il tempo a chiudere fuori il mondo e a uccidervi e complottare tra voi.

Abbiamo condotto qui una messaggera benedetta dagli dèi, che produce miracoli dimenticati da tre secoli; abbiamo recuperato l'elmo perduto del vostro antico sire, che ci ha indicato, di sua volontà, la strada nascosta per giungere qui; abbiamo attraversato i sotterranei della perduta fortezza di Pax Tharkas e ritrovato la Wyrmslayer di Kith-Kanan, preservata in attesa di una nuova riunificazione di Umani, Elfi e Nani; abbiamo combattuto i Draghi cromatici e la loro fanteria dal sangue draconico... non abbiamo promesse, ma abbiamo preghiere e speranze.

Sta a voi decidere cosa farne, ma gli dèi vi guardano.

Di nuovo".

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Tass

Il kender ascoltò a bocca aperta le parole di Flint che riassunse, in modo fenomenale, i punti salienti per cui erano giunti fin lì, nel cuore della montagna

Attese guardando prima l'uno poi l'altro, sorbendosi tutto il dibattito, tra colpi e risposte; lo trovava molto più interessante di una battaglia.

Sturm calò l'asso dell'onore, Goldmoon i miracoli della dea; eccezionale! Adesso non vedeva l'ora di vedere chi avrebbe vinto.

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