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Mondo Oscuro

Mondo Oscuro - La Resistenza


simo.bob

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Jebeddo e Keidros dopo l'ottima colazione si avviano di buon umore verso la biblioteca, parlando del più e del meno. Rimangono stupiti dall'ordine della città e dall'aria che si respira, meno tesa forse anche per via della distanza dal Cerchio.

Si soffermano qualche minuto ad osservare le macerie prima di entrare nella biblioteca.

"Buongiorno buon uomo" replica Jebeddo all' inserviente "è invero un edificio stupefacente. Mi chiamo Jebeddo, studioso e curioso di professione. Questi è il mio socio Keidros. Abbiamo intrapreso un viaggio per Faerun,mantenendoci offrendo i nostri servigi e cercando di scoprire quale storia, leggende e potere si cela dietro alle creature degli abissi dei cerchi di vuoto. E questa fonte di cultura e sapienza così giustamente famosa è per noi una tappa doverosa, messere!"

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L'inserviente osserva lo gnomo con interesse. "Molto interessante, un argomento molto complesso e di cui poco si sa, purtroppo. Posso fornirvi i libri che già molti sapienti hanno consultato prima di voi per documentarsi a riguardo..." e poi aggiunge, con quasi un nota di scherno o superiorità: "...ma dubito troverete qualcosa di nuovo. Gli avventurieri come voi solitamente stanno sui campi di battaglia, non nelle biblioteche. Ma farò il possibile per accontentarvi."

Detto questo vi accompagna a quello che sembra un grande guardaroba e vi chiede il permesso di farvi effettuare, da un altro dipendente della biblioteca, un incantesimo di interdizione necessario alla prevenzione dei furti. 

"Nulla di personale, è una procedura che applichiamo a ogni ospite."

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"La verità si presenta in forma diversa ad ogni persona, in base all'esperienza acquisita e alle informazioni cercate. E quelle che pensiamo essere diverse verità possono essere frammenti di un'unica verità, che singolarmente non riusciamo a cogliere" Jebeddo, colpito nel suo orgoglio, replica con lo stesso tono dell'inserviente mentre camminano "Ma potrebbe anche aver ragione, potrei aver scoperto più cose su questo culto nelle caverne fel Thay di quante ne scoprirò stando seduto una vita a non far niente in questo luogo ameno"

Decisamente innervosito, e scoprendosi ad anelare la presenza di messer Odesseiron e del suo fine intelletto, Jebeddo acconsente alla procedura dell'altro dipendente.

Keidros sbuffa, essendosi già pentito di essere lì.

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Terminata la procedura, i due vengono accompagnati in una ampia sala di consultazione e lasciati soli a un tavolo illuminato da globi luminosi. Parecchi inservienti girano con carrelli carichi di libri, rotoli e pergamene, mentre diversi studiosi sono chini sui testi alla ricerca del sapere. Quell'aula, immersa nel silenzio, è pervasa dall'odore della carta, dell'inchiostro e della polvere, ma tutto rispecchia lo stile della città, pulito e ordinato. 

Dopo pochi minuti l'inserviente porta una lista su cui sono riportati i nomi di una quarantina di documenti consultati già in passato da qualcuno che aveva il loro stesso interesse. Ci sono cronache, almanacchi, racconti, poemi, genealogie e altro. Il primo tomo che porta è "Faerun, andata e ritorno, un racconto di Baldenth Bagger", un racconto di un halfling viaggiatore noto per aver visto quasi tutti i regni del Faerun. Poco dopo altri documenti vengono accatastati affianco al loro tavolo in una pila sempre più imponente. 

 

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Mentre Keidros si guarda intorno con scarso interesse, Jebeddo inizia ad osservare il primo libro "ne avevo sentito parlare, ma mai letto!!"

La sua reazione entusiastica si ripete praticamente per qualunque libro gli venga portato. Che lo abbia letto, che ne abbia solo sentito parlare o che ne ignorasse l'esistenza, ogni volta è un'espressione di meraviglia. Keidros dà una sbirciata a qualche tomo, ma giusto per vedere se parla di tiefling e di un'eventuale rapporto con queste creature degli abissi..per poi tornare ad annoiarsi "Ehi, io me ne vado da sto posto,eh?" Chiede dopo una decina di minuti.

Jebeddo,che non ha ancora alzato lo sguardo dalla lettura del primo tomo risponde prontamente "si si vai pure, qui potrebbe essere un po' lunga... potresti andare a chiedere un ingaggio per la questione degli alchimisti....o...o, ecco!! passare da Skat sulla nave a chiedere come si chiama il tizio a cui erano diretti i bauli. Non so se è stato avvisato che è merce con pericolosi occhi addosso..e sono curioso di sapere cosa contenevano "

"Figurati se non c'era qualcosa che ti incuriosiva. Io lo avevo già rimosso...va bene, vado. Ci vediamo quando,se, esci da questo posto"

Mentre saluta l'amico Jebeddo approfitta per fare un po' mente locale. Tira fuori la pergamena che aveva copiato nella grotta dei Sepolti. Il suo primo compito sarà cercare di capire in che periodo storico possa essere successo questo contatto tra i Sepolti e queste creature abissali.

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Jebbeddo si immerge nello studio di svariati tomi lasciando l'amico girare a raccogliere informazioni. Per prima cosa il tiefling si dirige al porto ma senza grandi notizie da riportare allo gnomo: Skat conferma che la merce è stata consegnata e che non ci sono stati intoppi, anche se non sa molto sull'identità del destinatario. Fornisce a Keidros i nomi dei funzionari di dogana che hanno preso in carico la merce, Naran Solimas e Hadrat Ad-Akim, anche se sconsiglia di andarli a disturbare data il loro manifesto cattivo umore.

Dopo ciò Keidros si reca alle porte della città, addocchiando l'interessante merce esposta sulle bancarelle in città. Scopre che il succo di dattero è molto in voga in quella zona del Faerun e lo assaggia, gustandone il dolce e piccante sapore inconfondibile.

Le porte della città sono pesantemente presidiate dai militari, come la zona del porto. Tuttavia l'ordine e la pulizia regnano sovrani e non c'è la benchè minima avvisaglia di tensione, il che conferma che quel dispiegamento di forze è la normalità e nulla di speciale per gli abitanti. 

Su una bacheca pubblica è ben esposta una locandina con l'offerta di una ricompensa per qualsiasi aiuto porti alla risoluzione del caso della Morte Soffocante, così è chiamata la serie di delitti accennati dal Calabrone relativi agli alchimisti e agli incidenti in città provocati dai loro esperimenti. Per informazioni si chiede di presentarsi al Kej-hab, ovvero il capitano, Nefer Amdar che sta seguendo le indagini. 

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Keidros si gode appieno il giro della città, finalmente all'aria aperta dopo la traversata marittima. Comprende e stima i suoi amici per la loro dedizione alla ricerca, ma lui preferisce vivere il momento.

Resta un po' deluso dalla risposta di Skat. Anche se non lo ammetterebbe mai a Jebeddo anche lui avrebbe voluto sapere cosa contenevano i bauli, e non esclude di fare comunque un salto a trovare i funzionari di dogana.

Una volta letto l'avviso in bacheca riflette sul da farsi, e opta per fare un'altro giro per le bancarelle, andate dal capitano che sta indagando sul caso degli alchimisti, e poi tornare con tutta calma dai suoi amici. Non crede che in questo momento sentiranno la sua mancanza e vuole godersi ancora un po' la città!

 

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Il giro di Keidros procede piacevole e pieno di gustose sorprese. La popolazione è gentile ed amichevole e raramente l'aspetto di Keidros provoca sguardi di disapprovazione, cosa molto comune nelle città più a nord. Qui la varietà di popoli è davvero enorme, complice il fatto che il porto di Cimbar è davvero in un ottimo momento, fiorente per affari e ricco di merci. 

Il suo girovagare lo porta a conoscenza di un altro fatto: in città si vocifera che presto o tardi i rapporti tra Chessenta e Sespech deterioreranno. Lo stato a sud infatti chiede a gran voce da tempo aiuti per arginare il Cerchio di Vuoto di Elbulder, ma lo Sceptanar di Cimbar, che possiede una delle forze di terra e di mare più potenti dello stato, si rifiuta di inviare contingenti numerosi a sud, ritenendo non suo il problema degli abibanti del Sespech. 

Dopo il suo giro, senza troppe difficoltà il tiefling incontra il Kej-hab, un uomo giovane ma evidentemente esperto che controlla tutta la zona dei moli con il contingente della guardia cittadina ai suoi ordini.

Accoglie Keidros e gli racconta ciò che sa del caso con estrema freddezza e precisione: "La situazione è questa: abbiamo avuto cinque incidenti in città causati da strane esalazioni provenienti da diversi locali. I testimoni parlano di un rumore, come di un ribollire di acque molto molto forte, seguito dalla fuoriuscita di una spessa coltre di vapori verdastri dalle finestre o dalle porte dei locali incriminati. Chi viene investito dalla nube viene istantaneamente paralizzato e se non soccorso in tempi rapidi muore, soffocato dai suoi stessi umori. I cittadini sono stati colpiti a decine e sono morte già sei i morti. Una volta scomparsa la nube le guardie hanno fatto irruzione i locali senza mai trovare nulla, nè cadaveri come ci si aspetterebbe nè la strumentazione di un Alchimista. Non sappiamo chi e perchè agisce in questo modo e pagheremo molto bene chiunque potesse darci una mano o indizi per risolvere questo mistero. 
L'ultimo evento si è verificato al quartiere governativo. La nube è fuoriuscita dalle grate di scolo al suolo che danno su locali interrati utilizzati per la manutenzione delle fogne, vicino al piccolo chiosco dove mangiano alcuni funzionari dello Sceptanar. Purtroppo questa volta c'è stata una vittima.......pesante. Anche la sua famiglia pagherà per la risoluzione del caso."

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Keidros sente le dicerie del popolo mentre vaga per la città, è decisamente contrario al mancato supporto di Cimbar verso la difesa di un Cerchio di Vuoto, ma reputa saggio non intervenire.

Una volta trovato il Kej-hab ascolta il resoconto sul caso; naturalmente sarebbero tutte informazioni senza alcun peso per lui, ma sapendo la quantità di domande a cui verrà sottoposto da Jebeddo al suo rientro prova a rimanere concentrato e informarsi più approfonditamente.

"Sono appena giunto in città con amici, siamo avventurieri e abbiamo già collaborato con la legge nel Thay e saremmo interessati a collaborare in questa indagine. Potrebbe mica indicarmi i punti in cui sono avvenute queste fughe di gas?..al mio amico intelligente farebbero sicuramente comodo, non siamo esperti sulla geografia di Cimbar. Non escludo che torneremo a chiedere informazioni, siamo molto interessati alla vicenda."

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L'ufficiale fornisce gli indirizzi dei cinque incidenti: un magazzino sfitto nel viale dei bottai, un negozio chiuso per fallimento di un arrotino, un appartamento disabitato nel quartiere del Pescecane, una vecchia stalla in disuso vicino alla porta sud e infine il locale di manutenzione delle fogne, unico incidente in una zona ricca della citta. 

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Keidros si segna tutto in un foglietto, già sapendo che saranno informazioni inutili e che in quei posti ci avranno già indagato, ma almeno la curiosità di Jebeddo sarà soddisfatta.

Saluta il Kej-hab dicendogli che ogni informazione utile sarà riferita.

Decide di assaggiare ancora il succo di datteri e sentire un po' le voci del popolo mentre rientra, con tutta calma, in biblioteca.

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Prima di salutarlo l'ufficiale informa che le indagini sono state eseguite da un suo sottoposto, Zakwan Testa Bianca e Neba il Senza Collo, due integerrime guardie di cui lui ha il più che assoluto rispetto e totale fiducia. Possono chiedere riferire loro eventuali sviluppi e concordare le ricompense. Possono trovarli sempre nella zona della porta sud, quando sono in servizio. 

Il resto della giornata scorre tranquillo senza che Keidros scopra nulla di particolarmente interessante. La città è davvero tranquilla di giorno e nessuno sembra parlare degli incidenti con le nubi tossiche. 

Una volta tornato in biblioteca, il tiefling trova lo gnomo che sta terminando di consultare l'ennesima cronaca. 
Ha scoperto alcuni eventi geologici simili ai Cerchi di Vuoto ma assolutamente di dimensioni più ridotte e soprattutto in regioni remote, lontano dalle città, avvenuti in passato. Ha approfondito la storia dei Sepolti, a quanto pare antichi abitanti Mulhorandi degenerati dopo una grande tragedia che si abbattè sul loro popolo prima della "Piaga della Magia" iniziata nel 1385 CV. La conferma più grande l'ha trovata su una cronaca in cui si parla della tragedia dei Sepolti a causa di un "enorme voragine da cui uscì un Potere Antico". Nello stesso libro si parla di adoratori di quel Potere, antico e mai dimenticato, capace di annientare gli Dei. Per la prima giornata di ricerca non ci sono altre informazioni utili, ma molti altri tomi aspettano di essere setacciati. 
 

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Uno stanco e insoddisfatto Jebeddo saluta Keidros. "Mio buon sodale, lo studio del passato è missione tediosa e avara di soddisfazioni; la mia speranza è infatti che venga notata la mia perseveranza nello studio e la mia curiosità in materia da colui che stiamo cercando..per il momento ho un sacco di appunti e nessun nesso. Quali nuove dal tuo girovagare?"

Il tiefling racconta per sommi capi dei bauli, e più approfonditamente di ciò che gli ha detto il Kej-hab.

"Che eventi curiosi" replica lo gnomo "assolutamente degni di un mistero..i locali erano tutti abbandonati, chissà da quanto tempo..e saranno stati ispezionati a dovere, questo potrebbe escludere vie di fughe sotterranee, e quindi l'utilizzo di strumentazioni ingombranti..ma sarebbe interessante poterli vedere.. potrebbe valere il nostro tempo, se ci avvicina allo Sceptanar e la sua cerchia. Ci rifletteremo stasera con Eldon. Torniamo in locanda a rifocillarci"

I due rientrano, Keidros guardandosi spensieratamente intorno, Jebeddo pensieroso.

Spoiler

Se possibile Jebeddo vorrebbe fare una prova intelligenza (storia) per vedere se ricorda di qualche oggetto alchemico che riproduce lo stesso effetto di questa nebbia. +7

 

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Spoiler

15, 7+5, +3 di sinergia perché collegato alla storia... Per il tuo PG ci sta.

Jebbeddo sa della presenza di alcune sostanze che, mescolate, creano effetti paralizzanti. Solitamente però sono in forma di veleni, non di nebbie e soprattutto raramente sono letali. Un frammento di un testo, letto chissà dove e chissà quando, gli ricorda però che una gilda di assassini del sud, gli Arkassar, conosciuti anche come la Rovina Squamata, utilizza le nebbie come arma; per distrarre, per attaccare, per nascondersi o, a volte, per uccidere. Forse erano proprio del Chessenta, ma non potrebbe giurarlo. 

Una volta in locanda i due vengono accolti dalla solita atmosfera piacevole. Di Eldon però non c'è traccia. Gli oste non sembrano averlo visto in giornata. 

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Jebeddo continua a rimuginare sulla questione delle nebbie anche una volta che rientrano nel locale.

L'assenza di Eldon non li preoccupa, in quanto aveva detto che sarebbe stato in giro tutto il giorno. 

Comunque, mentre ordinano da bere, chiedono ad uno degli osti o ad una cameriera quali siano i posti dove possa essersi diretto per studiare questi culti della morte; almeno sapranno come muoversi nel caso non si faccia vivo con l'arrivo del buio e non arrivi neanche nessun suo messaggio 

Modificato da SIIP
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Inviato (modificato)

Gli oste non sono molto a conoscenza dei particolari riti a cui è interessato Eldon e non sanno dare particolari informazioni ai due, se non indicare il tempio di Anhur, un edificio militare al centro della città, molto simile a un fortilizio dalle lunghe feritoie al posto delle finestre. 

Quando sentono invece parlare di Sebakar si rabbuiano. "Shhh, non fatevi sentire. Quei degenerati delle paludi non sono assolutamente ben visti qui in città. Non cercateli, non parlatene con nessuno tra le mura se tenete alla vostra libertà." 

Arriva ora di cena, ma di Eldon ancora nessuna traccia. 

Modificato da simo.bob
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Keidros e Jebeddo annuiscono, non chiederanno più dei Sebakar. Lo gnomo comincia a preoccuparsi, spera vivamente che Eldon non sia andato a cercarli.

Con l'arrivo dell'ora di cena aumenta anche l'inquietudine dei due. Decidono di andare almeno a cercare nei dintorni del tempio di Anhur. Si fanno indicare le possibili strade per raggiungerlo, lasciano una moneta di mancia all'oste, più un altro paio di monete 

"Se dovesse arrivare il nostro socio mentre non ci siamo, queste sono per mandare un messaggero ad avvertirci al tempio di Anhur, e per il disturbo. Si và, prima che venga tardi"

Jebeddo e Keidros si avviano verso il tempio, seguendo la strada più breve che gli è stata indicata 

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I due escono preoccupati in cerca di Eldon che già il sole è calato e i lampioni sono stati accesi dai lucifori, inservienti che passano per le strade a mantenere accese alte fiaccole nelle vie principali per illuminare gli spazi pubblici, altro fantastico prodigio di una città così meravigliosa per chi ci abita e chi ne può godere. 

Al tempio di Anhur vengono accolti da un giovane cadetto che li accoglie incuriosito vista la tarda ora. Alle loro domande su Eldon risponde che l'halfing è stato visto ma ha lasciato il tempio dopo un pasto frugale con i suoi compagni di fede. Era interessato in particolare modo ad un rito di ricordo dei valorosi caduti in battaglia. Non sa però dire dove si sia diretto.

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Jebeddo osserva meravigliato, come immaginabile, l'effetto luminoso delle vie, ringraziando Gond per l'ispirazione che elargisce.

I due si aspettavano di non trovare il loro amico al tempio, ma la notizia preoccupa comunque Jebeddo, visto che non sa dove cercarlo.

Keidros la prende con più filosofia. "Non preoccuparti troppo. Di sicuro non è uscito dalla città, si sarà attardato in qualche tempio o nel chiedere informazioni. E ricordati che è un Goodbottle, quelli sanno sempre come cavarsela!!"

Jebeddo non è comunque tranquillo "Spero non abbia chiesto informazioni su quel culto a gente sbagliata, sennò ci toccherà recuperarlo in qualche prigione, se non peggio. Comunque hai ragione, non possiamo più fare molto qui."

I due temporeggiano un po' e si fanno una fumata, giusto per aspettare un eventuale messaggio dai Calabroni, e poi rientrano in taverna passando per una strada diversa. Decidono che ,nel caso Eldon non rientri, l'indomani andranno a chiedere informazioni in caserma.

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La serata passa tranquilla ma di Eldon nessuna traccia. La mattina dopo gli oste servono una abbondante colazione e purtroppo non portano novità riguardo all'halfling: non lo hanno visto e non hanno novità da riportare ai due. 

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