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Mondo Oscuro

Mondo Oscuro - La Resistenza


simo.bob

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Edwin riutilizza una formula magica che istantaneamente tranquillizza il Sepolto. "Avete pochi minuti. Assicuratevi che non possa fuggire o farsi del male". 

Riescono quindi a legare saldamente il prigioniero e partire per il ritorno, sotto una fine pioggia fastidiosa che rende il terreno scivoloso. 

Il ritorno è lento e faticoso, obbliga spesso a scendere da cavallo per guidare gli animali sul sentiero più sicuro. Il prigioniero tenta ogni tanto di muoversi, strattonando le corde che lo legano e infastidendo il suo destriero, ma Keidros riesce a tenerlo sotto controllo grazie alla disposizione che hanno deciso di assumere durante il viaggio. Finalmente a valle la strada migliora leggermente. Eldon fa notare che c'è stato il passaggio di un grande numero di persone in direzione di Eltabbar, forse rinforzi per la Resistenza provenienti da qualche città.

Marciando verso la capitale, qualche ora prima dell'imbrunire il gruppo si ferma in una vecchia stazione di posta abbandonata, dove potranno trovare un tetto sotto cui proteggersi. Un focolare ancora caldo è addossato ad un muro affianco al quale è stata lasciata una piccola scorta di legna asciutta. 

Il Sepolto guarda tutto con aria stupita e intimorita. E' la prima volta forse che vede costruzioni in pietra. Ha diversi attacchi di tosse, che lo hanno tormentato per tutta la giornata e sembra essere particolarmente debole. 

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Anche Jebeddo è particolarmente stanco dal viaggio, e accoglie molto lietamente l'idea di fermarsi al riparo. Stavolta prende lui la briga di preparare il campo , e chiede ad Eldon se può controllare lo stato di salute del Sepolto (sarebbe alquanto inconveniente perderlo dopo tutti gli sforzi fatti, e inoltre lo gnomo non vede l'ora di poter conoscere qualcosa su questa popolazione).

Propone gli stessi turni di guardia del giorno prima e prova nuovamente a fare mangiare e bere il Sepolto.

Non vede l'ora di arrivare ad Eltabbar, vuole studiare anche lui le pergamene dove ha trascritto le pitture rupestri, e in uno slancio di curiosità le fa vedere al Sepolto (dimenticandosi che probabilmente è cieco)

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Eldon fa del suo meglio per placare la tosse del Sepolto. Una volta sistemati cavalli e acceso il fuoco, gli prepara un decotto di erbe e corteccia, sperando gli faccia bene. Il Sepolto, sfinito, accetta senza troppe remore le cure anche se comunque mangia poco. Non sembra particolarmente interessato alle corte, che forse non vede davvero. A stargli vicino sembra proprio che veda solo luci e ombre e che si orienti con l'udito più che la vista. 

La notte passa tranquilla e il giorno dopo un cielo nuvoloso li accompagna per tutto il tempo, graziandoli però con una giornata senza pioggia. Edwin li avverte che questa sarà l'ultima notte che passeranno fuori ma di stare attenti vista l'estrema vicinanza con il Cerchio di Vuoto della capitale. 

La sera si accampano al riparo di un rudere a bordo strada. Il Sepolto è stabile e la tosse è diminuita, ma è sempre debole e indebolito. Piaghe iniziano a comparire laddove corde e coperta strusciano contro la pelle nuda mai abituata al contatto con vestiti. 

È l'ora della cena e il gruppo deve decidere come organizzarsi per la notte in uno spazio di sei metri per sei, chiuso su tre lati e con la parete completamente crollata verso la strada.

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Jebeddo è un po' preoccupato delle condizioni del prigioniero, ma Keidros lo dissuade dal pensiero di allentare le corde "proverebbe a scappare e dovremo lottare di nuovo..nel migliore dei casi. Domani saremo più tranquilli, potremo curarlo. E col passaggio garantito avremo preoccupazioni in meno. Pensiamo a come piazzarci stanotte, siamo ancora in pericolo"

Il gruppo decide di piazzarsi sul lato opposto rispetto alla parete crollata,i cavalli da un lato, il gruppo dal lato opposto. Il Sepolto viene piazzato in un angolo,in modo che stia più comodo possibile. Per i turni di guardia usano gli stessi dei giorni precedenti.

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Il campo è preparato a dovere e la sistemazione li mette al riparo dal freddo pungente. Durante il turno di Jebbeddo, lo gnomo sente Keidros particolarmente agitato, ma nulla di insolito accade. Poi anche Eldon e il Sepolto iniziano ad agitarsi nel sonno. Tutti e tre si muovono, parlottano qualcosa di incomprensibile e gemono. Poi, improvvisamente, tutti e tre si svegliano quasi urlando dallo spavento. 

Contemporaneamente, Jebbeddo sente un forte rumore forse lontano qualche miglio dal loro rifugio, un verso profondo e terrificante, da gelare il sangue. Anche i cavalli lo sentono e si agitano. 

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Jebeddo sente un brivido scendergli lungo la schiena mentre sente il verso agghiacciante e le frasi sconnesse di Keidros, svegliatosi di soprassalto. I due si guardano con gli occhi sbarrati, guardano Eldon. Guardando le espressioni distorte dei compagni ognuno si fa probabilmente l'idea sull'espressione che possa avere il proprio viso.

Poi Jebeddo il Sepolto, e prova a studiare la sua reazione: è la prima volta che sente questo suono, o nel sottosuolo è più frequente?cosa starà pensando?

Inizia a pensare alle possibili cose da fare,e si avvicina ad Edwin per sentire se ha qualche idea.

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Jebbeddo non ha mai visto prima Edwin così sconvolto. Ha il fiatone e gli occhi sbarrati per la paura e si guarda intorno cercando di riprende contatto con la realtà dopo quel sogno terrificante e non sa essere di aiuto.

Eldon si alza e cammina su e giù per il campo, raccontando qualche parola sconnessa del suo sogno. "Un'infinità di vuoto. Le porte si stavano aprendo. Lui mi ha visto. Ci troverà..." ci vuole qualche momento perchè si calmi e ritorni completamente lucido. 

Keidros, più abituato ai sogni, è già operativo, ma ha un ricordo vivido di ciò che lo stava tormentando nel sonno. Dolore. Un dolore enorme che veniva usato da qualcuno. Un varco enorme nella terra, nel tessuto stesso della realtà. Una malvagità schiacciante che copriva tutto. 

Il Sepolto resta completamente terrorizzato, tanto da bagnarsi quei pochi stracci che ha addosso con la sua stessa urina. Non ha intenzione di muoversi, paralizzato dalla paura. 

Passa qualche minuto e il verso si ripete, adesso molto più vicino. Sembra l'urlo di orde di creature emesso contemporaneamente dalla stessa gola. E' seguito dal fragoroso spezzarsi di tronchi, segno che qualcosa di davvero grosso si sta avvicinando passando vicino alla strada. I cavalli sbuffano e strattonano le redini, spaventati. 

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"Non so cosa ne pensiate voi messeri, ma credo che possa essere un grande rischio rimanere qui ad aspettare, qualunque cosa stia arrivando. Io mi muoverei,in direzione diametralmente opposta rispetto a questa creatura, con un movimento circolare per provare a rimetterci in seconda battuta sulla strada per la città.. possiamo valutare di sacrificare una cavalcatura,del cibo e qualcosa di personale da usare come esca.Al massimo io ed Eldon cavalcheremo insieme. Credo che il Sepolto sarà collaborativo vista la situazione"

Keidros approva, non sa cosa stia arrivando, ma ha pessimi presentimenti: "qualunque cosa sia potrebbe buttare giù questa baracca in un secondo"

Modificato da SIIP
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Tutti sono d'accordo sullo spostarsi e cercare di allontanarsi da ciò che sta provocando quei rumori. I preparativi sono il più rapido possibile ma vengono rallentati dalla ritrosia del prigioniero che, seppur non violento e molto debole, cerca in tutti i modi di rimanere rannicchiato nel suo angolo. Edwin non vuole lasciare un cavallo, preferisce avere ognuno su un animale diverso in modo da poter scappare più agilmente se necessario o spostarsi in maniera più efficace durante un eventuale scontro.

Non appena lasciano il riparo e montati in sella, Jebbeddo ed Eldon vedono muoversi le piante a qualche centinaio di metri da loro, lungo la strada che porta ad Eltabbar. Qualcosa di davvero enorme spunta oltre la cima degli alberi e camminando ne fracassa alcuni che si schiantano a terra. 

Un terrore atavico si fa strada in ognuno di loro. Eldon inizia a respirare affannosamente e resta immobile, paralizzato dal terrore. Una figura inizia a delinearsi sulla strada, a circa mezzo miglio di distanza, ben visibile a causa di una leggera luminosità bluastra che si spande attorno. E' lenta ma inesorabile.

"Un Malleus..." dice con un filo di voce Edwin. "Fuggiamo, nel profondo della foresta."

Il Sepolto inizia a gemere e piangere, legato alla sua sella, mentre i cavalli scalpitano e quasi si imbizzarriscono, schiumando di paura. 

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Jebeddo non se lo fa ripetere due volte, e per quanto tema che non abbiano molte possibilità sprona il suo cavallo. Tutto sembra terribilmente lento, quasi cristallizzato, dal terrore che lo attanaglia. E vede che i suoi compagni hanno le stesse difficoltà.

Keidros sembra comunque essere stato il più reattivo e sta già provando a guadagnare la copertura degli alberi, il cavallo del Sepolto saldamente legato al suo.

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Il gruppo si allontana velocemente dal rifugio notturno, strattonando Eldon per svegliarlo dalla paralisi dovuta al terrore. Trovano rifugio tra gli alberi a circa 200 metri dalla strada quando la creatura arriva a pochi passi da dove riposavano fino a qualche minuto prima. E' enorme, mostruosa e raccapricciante, totalmente glabra, con animalesche zampe muscolose simili a quelle di un ovino, lunghe braccia chitinose terminanti in artigli che quasi strisciano al suolo e una testa che sembra uscita da un incubo, con grandi fauci aperte e sbavanti, una triplice lingua e svariati tentacoli mobili, alcuni tesi verso l'alto quasi a formare una mostruosa capigliatura da gorgone. 

Non sembra far caso al gruppo e cammina dritto per la sua strada, ma è seguito da creature molto simili a quelle affrontate durante il viaggio di andata che subito si fiondano all'interno della struttura attirati dal focolare e dall'odore dei cavalli. Un paio scattano in direzione del gruppo che continua a prendere distanza, ma si ferma non appena si allontana troppo dal mostruoso capofila, per rientrare quindi nei ranghi.

Dopo parecchio che cavalcano nell'oscurità tra le piante, Edwin fa segno di fermarsi. 

"Lo sentite? Siamo abbastanza lontani. L'influsso del Malleus non ci sta più raggiungendo. Ha proseguito per la sua strada. Fermiamoci qui, domani con la luce torneremo verso la strada. Ora devo tentare di dare l'allarme."

Detto questo scende da cavallo in quella che è una piccola radura nel bosco abbastanza pianeggiante. Si mette subito a frugare tra le bisacce, cercando prima una pergamena e poi alcuni componenti alchemici: una penna d'oca, un osso di seppia e qualche pezzetto di corteccia. Si mette quindi a preparare un breve rituale che gli permetterà di mandare un messaggio di allarme. 

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Anche Jebeddo ha notato che non percepisce più la presa terrificante dell'abominevole creatura e crede di non essere stato mai così contento di qualcosa. Guarda Keidros che sta sorridendo, soddisfatto di averla scampata.

"E così sono questi i terribili Malleus, capitani di legioni di quei mostri. Hai visto come le creature lo seguivano compatte?..meno male che sembrava non essere interessato a noi.. chissà quali piani abbia, e dove fosse diretto. Direi che è sicuramente una creatura intelligente..." ragiona ad alta voce, mentre osserva anche le condizioni di Eldon e del prigioniero.

Mentre Edwin compone il suo rituale per inviare il messaggio magico lo gnomo e Keidros improvvisano una ronda poco distante dal gruppo, lasciando Eldon e il Sepolto al centro della radura.

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La zona sembra pulita, nessuna traccia di creature di una certa rilevanza in questa parte del bosco a meno di fugaci tracce di selvaggina. Eldon si è ripreso dallo spavento ma sembra comunque scosso dalla scoperta. 

"Quella creatura era molto simile a quello che stavo sognando." dice, rabbrividendo. 
Effettivamente queste parole fanno riaffiorare in Keidros dettagli inquietanti del sogno che lo stava tormentando poco prima del brusco risveglio. Quel dolore provato durante il sogno era provocato da una creatura molto simile a quella che ha appena visto, anche se non nei dettagli. Ma la cosa più inquietante è che la creatura non era sola. Legioni di quei mostri sciamavano fuori dallo squarcio nella terra, così tante da non poter essere neanche paragonate ad alcun esercito mai da lui visto o sentito nei racconti. E ancor peggio, queste creature non erano le peggiori. Mostri ancora più grandi e spaventosi li guidavano in battaglia, comandati da altre creature di dimensioni inimmaginabili, così potenti da poter spezzare le montagne con un singolo gesto. 

Infine, dietro di loro ma ancora nascosto al di là dello squarcio, il più grande di tutti, colui dal quale tutta questa mostruosa malvagità veniva emanata. Un male antico e dormiente che si stava svegliando. 

Tutti questi ricordi scuotono fortemente la coscienza di Keidros, che resta qualche istante imbambolato, quasi in trance, cieco alla realtà e con quell'immagine fissa davanti al volto e quelle sensazioni impresse nell'anima. Jebbeddo subito si accorge che qualcosa non va.

 

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Jebeddo si perde nei discorsi dei compagni, cercando di ricreare le visioni dei loro sogni che lui non ha avuto, essendo di guardia. 

Quando Keidros tronca improvvisamente il racconto e rimane imbambolato, lo gnomo rimane un secondo stupito, si guarda intorno cercando di capire cosa stia succedendo e poi si muove rapido verso l'amico, nel tentativo di scuoterlo dal suo innaturale torpore

Spoiler

Prova di percezione per Jebeddo (+2)

 

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Jebbeddo scuote energicamente Keidros che, dopo qualche istante, si riprende ma resta visibilmente scosso. Racconta tutto ai suoi compagni di viaggio che, con sorpresa, hanno sognato qualcosa di simile, anche se con molta meno chiarezza e meno dettagli. Comune a tutti è sicuramente il senso di terrore e impotenza che li attanagliava fino a poco prima di svegliarsi. Anche Edwin, una volta terminato il rituale, si unisce alla conversazione e conferma la stessa qualità dei suoi sogni. 

"Questo ci dice parecchio sui cerchi di vuoto e il potere dei Malleus." dice Edwin. "Come attività...collaterale diciamo, mi sto occupando di studiare cosa si cela davvero dietro a queste voragini che eruttano mostri dell'entità che avete potuto constatare anche voi. Troppo poco sappiamo e la Resistenza non è sicuramente la soluzione, prima o poi cadremo. 

Poi guardando il Sepolto continua: "Forse non ci crederete, ma il nostro prigioniero potrebbe avere qualcosa da raccontarci a riguardo. Le pitture che abbiamo visto me lo hanno confermato. Credo che il popolo dei Sepolti abbia già conosciuto questa malvagità eoni fa, quando vivevano ancora sulla superficie. E credo siano scappati nel profondo della montagna proprio per sfuggirne."

Detto questo chiede a tutti di cercare di riposare ancora qualche ora prima di ripartire l'indomani. 

Spoiler

Keidros resta spaventato (come condizione) per tutta la notte. Decidi come gestire i turni.

 

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Jebeddo ascolta con molto interesse il discorso del mago, e una volta di più gli torna alla mente la vecchia pergamena del suo collega dell'enclave.

Lo gnomo opta per finire il suo turno, e se necessario fare un paio d'ore di più, il suo sonno è stato sicuramente tranquillo a differenza di quello degli altri, e nota che soprattutto Keidros ha bisogno di rimettersi in sesto.

Mentre i compagni preparano i giacigli si prepara a fare ancora un po' di guardia.

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Il resto della notte è inquieto per tutti. A ogni rumore si voltano, temendo nuovi nemici. Il sonno leggero è spesso interrotto da bruschi risvegli, ma nessun sogno rilevante li tormenta fino all'alba.

Quando il sole sorge tutti sono molto stanchi ma comunque pronti per il viaggio. Ripartono in direzione Eltabbar, anche se Edwin chiede di restare in allerta: non ha ricevuto risposte e il mostro della notte prima veniva proprio da quella direzione. 

Il clima è clemente e li grazia con una giornata limpida che li aiuta a ritrovare la via verso la capitale. Nessun nemico si palesa durante il viaggio, ma a metà pomeriggio, quando arrivano in vista della meta, ciò che vedono lì preoccupa. 

La città di sviluppava tra i canali, a ridosso del lago Thaylambar, e ospitava più di 120000 persone. Ora la situazione è cambiata: il Cerchio di Vuoto ha inghiottito praticamente mezza città e parte del lago. L'altra mezza è dilagata all'esterno dei vecchi confini, dove nuove strutture e migliaia di tende alloggiano la Resistenza e gli armenti. Tutto intorno al Cerchio di Vuoto sono state eretta palizzate, fossati, camminamenti, torri di avvistamento, trabucchi, baliste e catapulte, tutto per contenere le sortite dei temibili nemici giunti dal Vuoto. Ma parte delle difese è completamente distrutta. A sud un'ampia zona è devastata dagli effetti di una battaglia terminata da poco. 

Il gruppo avanza fino alle propaggini della città. Le informazioni raccolte confermano che l'ultimo attacco è stato terrificante, che più di un Malleus è stato avvistato, che molti sono stati sconfitti. Ma erano troppi. Ed erano guidati da qualcosa di ancora più grosso che ha iniziato ad emergere a notte fonda. La battaglia è stata cruenta e solo l'alba ha salvato la Resistenza da una disfatta totale. Sicuramente qualche nemico è riuscito a sfuggire rifugiandosi tra le montagne o nelle foreste.

La città comunque è gremita, gli affari sembrano andare bene per tutti gli artigiani che, pagati dai maghi rossi, stanno rifornendo la Resistenza. Armi e oggetti magici non mancano e il cibo è garantito dalle ricche terre nei dintorni.

Edwin li guida fino a una locanda. Chiede loro di aspettarlo mentre cerca qualcuno al palazzo del Tharch, si porta via il Sepolto e li assicura che saranno liberi non appena avrà concluso queste ultime faccende. Lascia loro 20 monete di platino a testa e si allontana. È tardo pomeriggio e la locanda è affollata ma tranquilla. 

Modificato da simo.bob
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Il morale di Jebeddo alla vista delle condizioni della città precipita ancora di più, se possibile, della notte precedente..quanta cultura e arte è stata spazzata dai Cerchi di Vuoto!..si stupisce perfino di quanta vitalità ci sia ancora nella città dopo l'ultimo attacco

Personalmente è sempre stato dell'idea che senza un'accurata ricerca le forze soverchianti dell'abisso avrebbero vinto alla lunga, ma così presto no di certo..che sconforto vedere la breccia tra le difese. E l'ultimo posto dove vorrà mai essere è lungo quelle difese, immobile ad aspettare la morte.

Assicura ad Edwin che lo aspetteranno in locanda, quasi come se la sua frase potesse essere utile a velocizzare la partenza dalla capitale, e si siede silenzioso ad un tavolo.

"Abbiamo le tasche piene, e nessuna voglia di festeggiare..i dualismi della vita!!" Esclama Keidros mentre si siede vicino all'amico, con tre boccali di birra "ma almeno fino a qui siamo arrivati!!giusto Eldon?brindiamo a questo almeno, e speriamo che il mago arrivi presto..ho voglia di un bel bagno e di riposare in un letto!!"

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Il gruppo prende posto ad un tavolo libero. Eldon è particolarmente taciturno e finalmente si confida:

"Quello che abbiamo visto mi ha profondamente turbato. Tutti i miei studi sulla morte sono completamente inutili davanti a questi eventi. Voglio dire i Cerchi di Vuoto, i Sepolti, quello che abbiamo visto dal Costruttore... Tutto ciò ha qualcosa a vedere con qualcosa che va oltre la morte e che non ne ha assolutamente rispetto.

Mi sembra quasi di aver sprecato la mia vita..."

I suoi ragionamenti vengono interrotti dall'arrivo di un piccolo goblin zoppo con un lercio grembiule addosso e un sorriso un po' stupido stampato sul volto. Con la sua vocina stridula dice "Cosa vi porta Scheggia? Bere? Mangiare?"

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Keidros e Jebeddo annuiscono pesantemente alle parole del compagno, ma lo gnomo prova comunque a consolarlo "pensalo come un nuovo inizio, conoscendo il nostro nuovo nemico avremo una nuova visuale di ciò che c'è da fare..e serviranno le abilità di tutti"

Keidros annuisce di nuovo, questa volta in maniera convinta.

L'arrivo del goblin sembra destare il gruppo , e ricordare loro che non consumano un pasto caldo da giorni.

"Mastro Scheggia, il suo arrivo è invero provvidenziale. Un pasto caldo è quello di cui necessitiamo!!!..e accompagneremo volentieri con della buona birra..e grazie per il servizio " gli risponde Jebeddo lanciandogli una moneta d'oro, spera proprio di garantirsi i migliori piatti della casa.

Spera inoltre che nel caso il goblin trovi anche il tempo per fare due chiacchiere dopo avergli portato cibo e bevande 

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