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Mondo Oscuro

Mondo Oscuro - La Resistenza


simo.bob

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Eldon ci ragiona un pò e abbozza qualche idea. "Penso che questa storia sia già nota al nostro amico Hakam, il ragazzo non mi sembrava molto restio a raccontarla. Aspettiamo di avere altre informazioni prima di andare a fare rapporto. E cercare il Sapido credo sia la cosa migliore. Gli proponiamo protezione dagli Arkassar, non dalla legge ovviamente. E intanto scopriamo il collegamento tra lui e le altre vittime. Potremmo anche usarlo come esca per attirare gli assassini fuori dal loro nascondiglio."

Mentre discutono si fermano a un carretto di un simpatico venditore di succo di datteri, bevanda particolarmente apprezzata nella zona.  

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"Oh ottimo, succo di datteri, proprio quello che ci vuole" esclama Jebeddo appena scorge il carretto. "Condivido la tua linea di pensiero, Eldon, e l'idea di usarlo come esca mi stuzzica alquanto. Meglio trovarlo e parlarci prima che si dia alla macchia finché abbiamo almeno una traccia da seguire"

Keidros, che avrebbe preferito una birra, sorseggia diffidente la bevanda "Si si và bene, siamo d'accordo..ma non lo eravamo già prima?..andiamo a beccare sto tizio!"

I tre si incamminano verso i bacini di carenaggio, mentre gustano (chi più chi meno) la bevanda.

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I bacini sono un luogo molto trafficato. Maniscalchi, sarti, falegnami e operai di varia natura girano per i moli, chi a fine turno, chi a inizio, chi in cerca di lavoro. 

Le pattuglie sono molte ma come al solito cordiali e discrete, ma la zona è sicuramente una delle più presidiate dalla guardia cittadina. 

I tre notano facilmente il Molo del Diavolo. Insegna lasciva ben in vista, vetri oscurati da pesanti tendaggi, guardie alla porta, ragazze in pausa nel vicolo a fianco. Due uomini, probabilmente operai a fine turno, stanno cercando di convincere a farli entrare, ma senza successo, i due grossi personaggi all'ingresso, un mezzorco senza un occhio e un umano dalla pelle scura grande come un troll. 

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"Selezione all'ingresso, che roba chic" borbotta Keidros mentre si avvicinano..

Jebeddo replica tranquillamente "Avviciniamoci e sentiamo cosa hanno da dire, mi preoccupa più capire chi sia il nostro bersaglio una volta entrati" mentre guida il gruppo all'ingresso del locale

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I due energumeni cercano di allontanare i lavoratori, ma appena si avvicinano i tre li squadrano e si allargano, facendo cenno loro che possono entrare. Il mezzorco dice, rivolto ai due che non vogliono far entrare. "Vedete, loro sono dei gentiluomini, puliti e ben vestiti. Madama Tikin non vuole gentaglia come voi dentro."

Una volta dentro i tre vengono accolti da un ambiente tranquillo ma ben poco elegante. Nel locale ci sono una decina di avventori al piano terra, tra tavoli e divani. Ragazze e ragazzi svestiti girano per i tavoli, clienti appagati scendono dal piano di sopra, qualcuno si attarda bevendo e chiacchierando al banco. 

Una ragazza con poco più che qualche filo di cotone addosso si dirige verso Keidros e gli lancia un occhiolino malizioso.

 

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Keidros risponde alla ragazza che un sorriso, ricordando all'improvviso di quanto tempo è passato dall'ultima volta che ha giaciuto con una donna "Io so già a chi chiedere informazioni, così manteniamo anche la copertura.. ce l'abbiamo un'oretta no?" 

Jebeddo pur non essendo un tipo da bordelli comprende benissimo le esigenze del tiefling "Credo che sarebbe una buona idea unire l'utile al dilettevole una volta che hai l'occasione. Nel frattempo io ed Eldon ci guarderemo un po' intorno e chiederemo ai tavernieri.. sempre che anche tu non voglia divertirti un po' " conclude dando una pacca sulla spalla all'amico halfling 

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Inviato (modificato)

La ragazzo prende per mano il tiefling e lo accompagna direttamente al piano di sopra, in una piccola stanza illuminata da qualche lanterna schermata. "E' la prima volta che ti vedo, straniero. Sarà un piacere passare un pò di tempo con te. Un giro di clessidra per 20 pezzi d'oro. Posso offrirti da bere?"

Intanto giù di sotto Eldon va verso il bancone: "Per ora una buona bevanda rinfrescante andrà più che bene." Al banco una donna non più giovane ma ancora attraente si sporge per vederli e sorride ai due: "Benvenuti al Molo del Diavolo, cosa posso fare per voi bei signori? La mia nonna diceva sempre persone piccole, cuori grandi. Sono sicura sia così."

Modificato da simo.bob
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"Indubbiamente sua nonna era una donna saggia, mia signora" esordisce Jebeddo, esibendosi in un vistoso inchino "locale invero grazioso, il nostro amico tiefling si è trovato subito a suo agio...noi per il momento siamo in cerca di una buona bevanda rinfrescante, e qualche informazione"

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La banconiera è ben felice di offrire ai due un paio di calici di una bevanda scura dal colore rosso rubino.

"Questo è il Vino di Gerlach, uno gnomo delle colline a ovest. La formula e il processo per crearlo sono segreti, tutti i passaggi sono su due pergamene custodite in un forziere protetto da un clan di Ogre. Servito fresco è un nettare divino. E di quali informazioni sareste alla ricerca? Spero vogliate godervi i piaceri della casa e sapere quale sia il migliore, a mio avviso." 

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"Sicuramente anche quello" replica Jebeddo la cui curiosità, accesa dall'informazione sul Vino di Gerlach inizia già ad essere più eccitata e sensibile. Sicuramente la donna sa fare molto bene il suo mestiere "Credo che un po' di svago possa solo che fare bene...ma siamo altresì qui anche per svolgere ricerche su una persona, che riteniamo colpevole di fatti poco puliti, ma che al contempo potrebbe essere in pericolo (e con lui chi sfortunatamente gli si troverà vicino) ..pare lo chiamino 'il Sapido ' .."

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La donna si irrigidisce al nome del Sapido. "Cerian, quell'idiota... ma perchè ancora usa quello stupido soprannome. Lo sapevo che stava scappando da qualcosa. Gli ho detto Cerian questa volta non voglio guai, non ti copro. E così sarà. Se lo volete è di sopra. In fondo al corridoio c'è una stanza, basterà tirare il cordone della tenda e la porta nascosta si aprirà. Quel manigoldo è rinchiuso lì da giorni. Vi chiedo solo di non fare danno, ma portatevelo via o fatene ciò che più vi aggrada. Non voglio mai più vederlo, i suoi soldi non valgono il rischio di averlo intorno. Se metterà in pericolo il locale o chi ci lavora questa volta la morte sarà solo che una liberazione per lui." 

Detto questo si volta, rabbiosa, portandosi via la bottiglia di vino. A quanto pare i due non sono più così benvenuti, ma almeno hanno l'informazione che serviva loro. 

Intanto dalla porta entrano i due tizi di prima, gli operai non troppo puliti che i buttafuori volevano lasciare per strada. A quanto pare li hanno convinti. Si guardano intorno e si piazzano a un tavolo, cercando il miglior modo per proseguire la giornata. 

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Jebeddo osserva la donna andare via con un'espressione un po' triste; sembra veramente una donna piacevole con cui trascorrere il tempo e si dispiace della reazione, in fondo si può dire che sono lì per risolverle un problema.

Lo gnomo fa' spallucce. Per ora è importante risolvere la situazione, senza dare nell'occhio possibilmente.

Osserva i due operai appena entrati e il resto della clientela, poi si rivolge ad Eldon

"Attendiamo Keidros o andiamo subito? Sapere che il nostro bersaglio è così facilmente raggiungibile non mi lascia molto tranquillo"

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Eldon si guarda intorno e sussurra al compare "Risolviamo quanto prima la questione. Se il nascondiglio del Sapido è così facile da trovare non vorrei non fossimo gli unici a cercarlo." e con un cenno del capo indica i due operai, che dopo aver scambiato qualche parola con una ragazza si alzano, indicando le scale. 

 

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"Come se mi avessero letto nel pensiero, maledizione dannazione!" 

Lo gnomo intercetta la prima ragazza che gli passa a portata di mano "Madame, che ne dice di un giro di clessidra con noi, nella stanza al piano superiore,in fondo al corridoio? pagherò di più se necessario, ma necessito di quella stanza" Le chiede prendendola sottobraccio e muovendosi verso il piano superiore, mentre strizza l'occhio all'amico.

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La ragazza, una giovane dalla pelle ambrata e i lunghi capelli argentati, sorride cordiale e subito cerca di sottrarsi, diretta verso un altro cliente. Ma l'offerta sembra molto interessante e decide di non farsela scappare. 

"In due saprete come farmi contenta. Andiamo." 

Il gruppetto sale al primo piano, un piccolo atrio con uno stanzino in cui, presumono, sono rintanati alcuni buttafuori. Poi un lungo corridoio con diverse porte chiuse a sinistra e a destra. La ragazza supera tutte le porte, arriva al tendone sul fondo del corridoio e, dopo aver controllato qualcosa, dice: "Tesori miei la stanza della tenda è occupata ma possiamo usare questa affianco, la stanza della vasca. Molto gettonata tra i nostri clienti." 

 

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Jebeddo è quantomai deciso ad entrare subito nella stanza e sbrigarsela col Sapido, e per qualche ragione è costretto ad ammettere che i modi della ragazza e la peculiare situazione lo stanno eccitando 

"È fondamentale per noi usare quella stanza, la dama al bancone ci ha detto informazioni di primaria importanza, sono disposto a pagare chi si sta sollazzando nella stanza per il disturbo di trasferirsi nella stanza della vasca, e un extra per lei, mia meravigliosa dama"

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La ragazza accetta senza ulteriori domande e si avvicina al tendone, tira una corda e svela la porta nascosa. Da dentro una voce impastata e sbiascicante gracchia qualcosa: "Jeska sei tu? Eh? Porta altro vino, dannazione, perchè finisce sempre il vino?" 

La stanza all'interno è molto particolare: tende e drappi scendono dal soffitto, rendendo impossibile vedere a più di un metro e mezzo. Il terreno è coperto da un morbido strato di tappeti, qua e là sono sparse bottiglie vuote. Avanzando tra i drappi, i tre arrivano a una piattaforma molto ampia con un materasso e diversi cuscini su cui è sdraiato un personaggio seminudo davvero singolare. E' alto ed emaciato, la pelle verdastra e la testa lunga e angolosa, con occhi infossati, naso appiattito e orecchie appuntite e seghettate. Radi capelli rosso ruggine cadono sugli occhi a ciuffi. Eldon sussurra a Jebbeddo: "Il ragazzo non ci aveva detto che il Sapido era un Gith".

E' visibilmente ubriaco, ha gli occhi semichiusi e una mano sulla fronte. "Cosa vuoi? Voglio dormire..."

 

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Jebeddo fa un cenno di risposta all'amico, senza riuscire a staccare gli occhi dal githyanki. Aveva avuto il privilegio di scambiare due parole di sfuggita con un kith'rak in visita al suo enclave per un prezioso scambio di informazioni. Ricorda l' alone di nobiltà e fierezza della creatura e si era immaginato che tutti i figli di Gith fossero così.

La terribile delusione portata dalla vista di Cerian lo porta a rispondere con sprezzo "Vogliamo salvarle la vita, signor Sapido. Anche se non sono sicuro che se lo meriti, per i crimini che ha commesso. Cerchi di essere collaborativo e forse si potrà salvare dagli Arkassar, anche se riteniamo che la cosa migliore che può fare sia consegnarsi ad un Kej-hab "

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Il gith scrolla la testa e guarda in direzione della voce sconosciuta che gli ha parlato, un occhio chiuso per mettere meglio a fuoco. "Un ometto in camera mia? Chi me lo ha mandato? I miliziani non possono proteggermi, hanno già provato a vendermi. Che diavolo volete da me?"

La ragazza intanto, sentendo Jebbeddo, trasale leggermente e fa per allontanarsi, spaventata. 

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Jebeddo si rivolge in primis alla ragazza "Non abbia paura, non le sarà torto un capello e voglio fermamente onorare la mis promessa di pagamento.. potrebbe essere più al sicuro qui che non lungo i corridoi della casa"

Poi torna a rivolgersi al githyanki Informazioni sui suoi conoscenti tragicamente morti di recente, bersagliati dalla Morte Soffocante. Vogliamo vendicare le morti e ci serve la sua collaborazione. Come abbiamo scoperto il suo nascondiglio lo potranno fare anche altri, che a differenza nostra vogliono la sua morte. Non mi stupirei se già fossero nel locale. Possiamo esserle di aiuto, se abbiamo unità di intenti"

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