29 Marzo29 Mar comment_1911888 JacobIl furfante sorrise al suo amicoVedi, questo è il motivo per cui tu fai quello che fai ed io faccio quello che faccio...Il marienburghese mescola le carte da consumato attore sorridendo verso i presenti al tavolo.Ti racconto una storia... Appoggio sul tavolo la prima carta, il bagattoTempo fa ti ricordi un giovane che ha cominciato il mestiere.... Appoggio sul tavolo la seconda carta, era la Morte... ma poi qualcuno ha ricominciato dall'inizio, prima che arrivasse un cappotto di legno a terminare la sua esistenza, ma quel qualcuno non si è dato per vinto, ha cambiato piazza, e ha ricominciato a fare quello che sapeva, fare le consegne...Appoggiò poi una seconda carta, erano le StelleCambio di vita, mantenendo però chi si è, è difficile alle volte, ma pur sempre necessario. Poi come d'incanto, o per volere di qualcuno ... Appoggiò un'altra carta, la Ruota della fortuna... ho incontrato alcuni compagni lungo il cammino... alcuni persi Appoggio una carta con una figura austera, il Sacerdote ... ... alcuni rimasti ... Osservo Mia con un sorriso sornione mentre appoggio una carta con una figura che apre le fauci di una fiera, la Forza. Adesso dopo tortuosi percorsi siamo qui nella città austera, la città del Lupo bianco ... Appoggio un'altra carta, l'imperatore.... per fare quello che fanno tutti gli uomini e le donne di questo mondo; soddisfare le loro passioni. Che siano soldi, fama, gloria, o giustizia ....Appoggio un'altra carta, il diavolo... Adesso siamo ad un bivio amico mio, abbiamo scoperto che non ci sono solo le nostre passioni in gioco...Il farabutto divenne serio guardando il suo amico, la commedia era giunta al termine... c'è molto di più che si muove qui, nascosto, sotterraneo, corrotto ... perciò amico mio, tutti siamo chiamati al tavolo da gioco e da come andranno le cose, da come giocheremo le carte credo che si siano solo due modi di concludere la prossima partita...Appoggio una carta con una torre rovesciata... fallire ... oppureAppoggio con lentezza l'altra lasciandola coperta aumentando la suspence e l'attesa, per poi scoprirla lentamente, mostrando un carro trainato da cavalli... possiamo prendere in mano la situazione e uscirne vittoriosi. Che ne dici amico mio, ti va di unirti a questo tavolo da gioco?Sorrido ai presenti mentre raccolgo le carte e alla vista della carta del sacerdote ho un piccolo sospiro mentre un mezzo sorriso solca il mio viso." ... Luthor ... chissà dove sei adesso prete del malaugurio ... " Edited 29 Marzo29 Mar by OcramGandish
31 Marzo31 Mar Autore comment_1912089 Bezhaltag 26 Sommerzeit 2512 i.c. - sera [sole - inizio estate]La locanda era chiassosa e allegra. Il menestrello aveva finito di intrattenere ed era circondato da molte persone entusiaste della sua prestazione.Il Locandiere intanto iniziava a pulire i tavoli che si liberavano, e passando affianco a quello del gruppo disse "Avete un posto per dormire? Se no posso consigliarvene uno io"@allVi lascio tempo per finire le presentazioni. Poi passerei alla notte Edited 31 Marzo31 Mar by AndreaP
1 Aprile1 Apr comment_1912112 Mìa"Grazie, ma direi che siamo tutti a posto. No?", Mìa rispose al locandiere, per poi cercare conforto nei nuovi arrivati, che poteva immaginare essere già alloggiati. "E, scusatemi, ma non vorrei ritirarmi troppo tardi: siamo reduci da un lungo viaggio e la mattina desidero levarmi presto per le mie preghiere. Parteciperete al carnevale, domani?", si rivolse poi al cavaliere e al mago, una volta che furono rimasti nuovamente da soli.
6 Aprile6 Apr comment_1912821 Djmitri KaramazovCon un movimento elegante e misurato, rivolge un cenno cortese verso la sacerdotessa di Myrmidia, presentandosi con un tono pacato "Djmmitri di Altdorf, al vostro servizio." Il suo sguardo indugia per un attimo nei suoi occhi, rispettando la sua fede pur mantenendo l’aura elusiva tipica della tua scuola di magia.Poi si volge verso Jacob. Il pirata parla con la sua solita spavalderia, e lui lo ascolti con attenzione, lasciando che le sue parole si depositino nella sua mente. Le carte scorrono tra le dita di Jacob con un ritmo ipnotico, scandendo ogni frase come un metronomo arcano. Quando termina, Djmitri rimane in silenzio per un lungo istante. Assume una posa meditabonda, le mani intrecciate davanti, gli occhi socchiusi nell’ombra del cappuccio. In verità, aveva già deciso: la curiosità è un veleno dolce per chi maneggia la magia delle illusioni e dei segreti. "Certo che non mi posso tirare indietro." La sua voce è velata d'ironia, ma ferma. Accompagna le parole con un sottile sorriso e un cenno rapido verso il cavaliere alle tue spalle: un richiamo silenzioso, una promessa non detta che dopo ci sarebbe stata una conversazione più privata. Infine, torna a guardare Mia. Con un lieve inchino del capo e un’espressione che sfuma tra il complice e il divertito, annuisce"Al carnevale, dunque. Mi pare un ottimo luogo per perdere – o trovare – se stessi."
9 Aprile9 Apr comment_1913198 Varian Darevic - Cavaliere Pantera Varian osservò la sacerdotessa mentre parlava. Il suo volto dai lineamenti delicati, resi ancor più esotici dal tocco inconfondibile del sud, aveva qualcosa di insolito e piacevole che strideva con l’austerità grigia e severa della città intorno a loro. Il suo Reikspiel era perfetto, sorprendentemente pulito, eppure conservava nella cadenza qualcosa che riportava Varian a memorie lontane, ai giorni passati tra cavalieri stranieri nelle sale dell'Ordine, quando ancora sognava l’onore e le battaglie eroiche più di quanto non temesse la morte.«È un onore, sacerdotessa Aguilar», rispose cortesemente con un cenno del capo appena accennato, rispettoso ma riservato. Non disse altro, non subito. Lasciò che fosse Dijmitri a portare avanti la conversazione con la facilità innata e quel fascino ambiguo che Varian, da uomo cresciuto nelle dure steppe del Nord, poteva riconoscere ma mai emulare del tutto.Seguì invece con attenzione la scena messa in atto da Jacob. L'uomo maneggiava le carte come un maestro di illusioni, costruendo immagini e percorsi che Varian trovò affascinanti nella loro ambiguità. Dietro a ogni carta, a ogni simbolo esposto con maestria teatrale, percepiva qualcosa di più: frammenti di verità, presagi confusi che potevano condurre alla gloria o alla rovina. Era la vita stessa, dopo tutto, e Varian lo sapeva bene. Aveva passato metà della sua esistenza sul filo tagliente della sorte, dove ogni scelta poteva significare sopravvivere o morire, onore o disonore.Alle parole conclusive di Jacob, Varian rispose con un cenno impercettibile ma chiaro, una lenta inclinazione del capo che significava rispetto e comprensione. Quando infine Djmitri rivolse lo sguardo verso di lui, Varian incontrò quei suoi occhi vivaci con calma, consapevole che una conversazione più profonda sarebbe presto giunta. Era inevitabile: il loro incontro nel bosco aveva creato un legame invisibile, che forse non era stato casuale. Cosa mai lo era in quei tempi maledetti?Poi la sacerdotessa chiese del carnevale. Varian esitò appena un istante, la mente attraversata da immagini brevi, frammenti di memoria della sua infanzia, giorni felici e lontanissimi nelle pianure aperte dell'Ostland, dove simili festività erano più rare e più semplici. Qui, nel cuore pulsante di Middenheim, il carnevale aveva tutto un altro sapore: un rito di sfida, una tregua breve ma preziosa prima che il destino tornasse a reclamare il suo prezzo.«Vi accompagnerò volentieri», disse infine con voce quieta, rivolta alla giovane sacerdotessa e agli altri presenti. Il suo sguardo passò nuovamente su Ludwig, notandone il sorriso timido, poi si posò su Jacob e infine sul volto enigmatico del mago al suo fianco. «Dopotutto, sono stato richiamato come altri cavalieri per pattugliare le strade. E' proprio durante le feste che spesso si nascondono le ombre peggiori.»Si appoggiò appena allo schienale, lasciando che la stanchezza si sciogliesse lentamente nei muscoli affaticati, la mano destra che sfiorava distrattamente il bordo del medaglione inciso con il nome di Sigmar, come a ricordarsi della promessa fatta a se stesso tanti anni prima. Sapeva che quella notte il sonno sarebbe arrivato tardi, accompagnato da dubbi e domande che avrebbe preferito non porsi, ma che già conosceva a memoria.
9 Aprile9 Apr Autore comment_1913271 Bezhaltag 26 Sommerzeit 2512 i.c. - sera [sole - inizio estate]Arrivati da poco a Middenheim i due nuovi compagni non avevano ancora un luogo dove riposare e accettarono volentieri di accompagnare gli altri al Braccio del templare, un edificio di due piani la cui insegna era un lupo bianco.Il padrone Uli Breitner, visto il ruolo di Varian, riuscì a trovare una stanza per i due dove si potessero riposare.Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - mattino [sole - inizio estate]Un mattino caldo e assolato accolse i compagni nella sala grande della locanda, dove molti avventori stavano mangiando una colazione di pane formaggio e latteFuori si sentiva la città che iniziava a vivere il primo giorno di CarnevaleGli amici dovevano decidere cosa fare.
13 Aprile13 Apr comment_1913658 Mìa"Credo proprio che, anche solo per cortesia, stamane dovremmo andare alla piazza dove si svolge la contesa del Campione", propose Mìa. Sebbene la sua patrona fosse una divinità marziale, la sacerdotessa non amava particolarmente quel genere di spettacolo fine a sé stesso; tuttavia, reputeva corretto tenere fede alla vaga promessa fatta la sera prima.
16 Aprile16 Apr comment_1914117 Djmitri KaramazovIl vento freddo fischia appena contro le imposte della finestra, ma dentro la stanza regna un silenzio ovattato, rotto solo dallo scricchiolio delle travi e dal lieve crepitio delle ultime braci nel camino. Djmitri siede sul bordo del letto, le dita intrecciate davanti al volto, lo sguardo perso nel buio.Varian... quel dannato corazziere in armatura lucente...Un sorriso sghembo gli si dipinge sul volto, ma gli occhi restano ombrosi. Il ricordo dell'imboscata è ancora vivido: il sangue, i ruggiti degli uomini bestia, l'odore ferroso e animalesco nell'aria. Il colpo di grazia, un incantesimo lanciato a un soffio dalla sua stessa anima, e poi Varian, il Knight Panther, a terra, vivo. Vivo grazie a lui.Un debito d'onore... pensa Djmitri, come se la vita fosse una partita di dadi. Ma non si rifiuta mai una carta vincente, nemmeno se porta una corazza troppo stretta e un'etica che odora di cera da scarpe e vecchi codici.Sbuffa, poi si stende lentamente sul letto, avvolto nel mantello nero. L'ombra lo accoglie come una vecchia amante, e mentre gli occhi si chiudono, la mente si perde in un sogno..."Una bisca clandestina illuminata da lanterne tremolanti. Il fumo denso del tabacco, il tintinnio delle monete, le risate sguaiate. Djmitri è al centro del tavolo, un bicchiere di qualcosa d’ambiguamente alcolico in mano, l’altra a scivolare tra carte consumate. Vince. Perde. Vince di nuovo. Un urlo. Qualcuno bara. Qualcun altro sparisce tra le ombre. Una mano si posa sulla sua spalla... e poi tutto svanisce"Djmitri si sveglia di soprassalto. Un lampo di sudore freddo sulla fronte. L'alba filtra appena tra le imposte. Si passa una mano sul viso e sbuffa. Ancora sogni. Ancora gioco. Forse è l'unica costante.Si alza, si sistema la veste scura con gesti meccanici, recupera il bastone — più un simbolo che un'arma — e scende con passo pigro nella sala grande della locanda. L’odore di pane caldo e birra stantia lo accoglie come un vecchio amico gradito.Gli altri sono già lì.Djmitri li osserva un istante da lontano. Poi si avvicina, il mantello che scivola elegante dietro di lui. Alza due dita in un cenno di saluto, silenzioso ma eloquente, e prende posto.Mia, la sacerdotessa, parla della contesa del campione in piazza. Dice che sarebbe opportuno andarci, e Djmitri, senza alzare lo sguardo, risponde:"Contesa del campione, eh? Perfetto. Nulla dice 'mattinata tranquilla' come sudore, armi e applausi di gente ubriaca prima di colazione." Edited 16 Aprile16 Apr by Kensei
16 Aprile16 Apr comment_1914132 JacobIl farabutto fece una bella dormita, come non ne faceva da tempo. Scese riposato e affamato a colazione. Mentre mangiava le parole di Mia gli fecero alzare gli occhi sorridendo. Beh mi pare un'ottima idea. Andando avrò modo di schiarimi le idee. Ci sono persone che dobbiamo contattare e bisogna cominciare a piazzare il prossimo carico. Diede un bel.sorso di latteIl tempo é denaro e bisogna cominciare a guadagnare. Dobbiamo anche depositare la prima lettera di cambio presso l'amico di Belladonna.Il marienburghese so sfregó le maniE poi andiamo a scrivere a Belladonna per avere un altro carico, devo solo trovare il giusto ufficio postale...Sorrise sardonico mentre agguantava un pezzo di fornqggio
17 Aprile17 Apr Autore comment_1914314 Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - mattino [sole - inizio estate]Il gruppo stava decidendo come muoversi quando il padrone si avvicinò al tavolo rivolgendosi a Mia "Hanno consegnato questa per voi. Non hanno lasciato nessun messaggio" e le passò una pergamena chiusa@MìaPergamenahttps://1drv.ms/i/s!AlRSc6RBx9u9kPsaGJd4JT6D9Rn6SA?e=snGHAi Edited 17 Aprile17 Apr by AndreaP
18 Aprile18 Apr comment_1914418 Djmitri KaramazovDjmitri osserva in silenzio il lento roteare della Birra nel boccale, le dita affusolate che ne seguono il bordo con la pazienza di chi ha imparato a leggere i segreti nei piccoli gesti. Gli occhi, invece, sono vigili. Quando il locandiere si avvicina e porge una pergamena alla sacerdotessa Mia, Djmitri alza un sopracciglio. Non dice nulla, ma il pensiero è chiaro: qualcosa di interessante si muove — finalmente.È stato lui a unirsi al gruppo, attratto da quella che era stata definita un’“opportunità” con il tipo di vaghezza che di solito precede guai o gloria. Nessuno, finora, si è preso la briga di spiegargli quale delle due fosse in arrivo.Lascia che Mia prenda la pergamena, poi si sistema meglio sulla sedia e parla. Il tono è leggero, quasi conversazionale, ma ogni parola è scelta con cura. Il sorriso accennato è quello di chi si diverte anche quando fa domande scomode.«Non vorrei sembrarvi impaziente,» dice «ma ho la vaga impressione di essermi iscritto a una commedia... senza leggere il copione. È una scelta artistica interessante, lo ammetto. Ma un accenno alla trama non guasterebbe.»Poi per un istante, lo sguardo indugia su Mia. C’è qualcosa nella sua compostezza, nella precisione con cui ha preso la pergamena, che accende una scintilla nella mente del mago. Un pensiero fugace, impertinente: Forse potrebbe fare al caso mio… protagonista di una nuova storiella — velluto nero, candele, e una confessione sussurrata troppo tardi. Un sorriso gli sfiora le labbra, appena percettibile, prima di svanire dietro il bordo del Boccale. Edited 18 Aprile18 Apr by Kensei
19 Aprile19 Apr comment_1914535 VarianVarian scese nella sala comune con passi lenti, metodici, come se anche quel breve tragitto fosse parte di una cerimonia antica, ripetuta ogni mattina da molti anni. Indossava una semplice tunica grigia, pratica ma pulita, che contrastava con la severa eleganza della sua armatura e del pesante mantello blu scuro che portava il giorno prima. Aveva lasciato l'armatura nella sua stanza, ma non riusciva a liberarsi completamente di quella sensazione di peso, di responsabilità costante che lo accompagnava ovunque andasse.Seduto al tavolo, ascoltò attentamente gli altri, lasciando che la conversazione si svolgesse intorno a lui come un fiume calmo, interrotto solo da occasionali correnti più rapide. Le parole di Mìa, gentili e misurate, lo incuriosirono, e quando la sacerdotessa parlò della contesa del Campione, il cavaliere annuì lentamente con un vago sorriso sulle labbra, più di cortesia che di reale interesse. Era vero, in fondo: quel genere di esibizioni non erano mai state del tutto nelle sue corde. Preferiva il silenzio carico di tensione prima di una battaglia, piuttosto che il clamore rumoroso della folla esultante.Eppure, la compagnia di quei viaggiatori era stranamente confortante. La presenza leggera e a tratti ironica di Djmitri offriva un curioso contrappunto alla gravità della sacerdotessa, e alla spavalderia, quasi disarmante nella sua semplicità, del pirata Jacob.Proprio mentre quest’ultimo accennava ai suoi traffici, al commercio e ai denari da spostare, Varian sentì il solito pizzico di ironico distacco che sempre lo coglieva davanti a simili discorsi. Commercio, denaro, potere: tutte cose che avevano senso in un luogo come Marienburg, dove il caos era celato da una patina dorata di civiltà, ma qui, nelle terre di confine dell’Impero, il valore della vita e della morte era ben più immediato, più crudo, più onesto.Quando la pergamena venne consegnata a Mìa, Varian raddrizzò appena la schiena sulla sedia, quasi a voler cogliere meglio i dettagli di quel momento, attento alle reazioni degli altri. Il mago fece il solito commento ironico, ma Varian lo ignorò gentilmente. La sua mente già andava oltre, ai significati nascosti dietro quell’inaspettato messaggio mattutino, domandandosi quali eventi la giornata avrebbe portato.Infine, con calma e voce misurata, decise di intervenire, rompendo il silenzio che si era formato.«La contesa è certamente un evento interessante,» disse guardando Mìa con un cenno rispettoso, «ma è bene ricordare che Middenheim nasconde sempre qualcosa, soprattutto durante queste feste.» Fece una breve pausa, lasciando vagare lo sguardo verso il mago e il pirata, poi tornò a guardare la sacerdotessa. «Se qualcosa di insolito è già in movimento,» aggiunse con una lieve inclinazione della testa verso la pergamena, «è mio dovere essere pronto ad affrontarlo... e forse potrebbe essere anche il vostro, di dovere.»Lasciò che il silenzio riempisse di nuovo lo spazio tra loro, un silenzio carico di promesse non dette e di pericoli appena intuiti, la mano che istintivamente cercava, sotto la tunica, il piccolo medaglione di Sigmar, sentendo sulla punta delle dita la rassicurante incisione del nome del dio guerriero. Lo sguardo torno un attimo sul praticante arcano. Il debito che aveva verso di lui sarebbe stato saldato in un modo o nell'altro, soprattuto ora che un inquietante presentimento di qualcosa d'imminente pronto a cadere sulle loro teste. Edited Domenica alle 19:202 giorni by AndreaP
Venerdì alle 15:364 giorni comment_1915085 MìaMìa lesse il biglietto velocemente, già quasi sicura a priori del suo contenuto, che non tradì affatto le aspettative. Alzò lo sguardo, riponendo lo scritto con cura tra le vesti."Vecchi amici ritrovati. Forse più tardi li incontrerò", spiegò, per poi aggiungere: "Quindi? Siamo tutti d'accordo su come impiegare, almeno in parte, questa mattinata?".
Sabato alle 12:203 giorni Autore comment_1915170 Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - mattino [sole - inizio estate]Il padrone indicò loro che la Piazza delle armi si trovava di fronte alla residenza del Graf e subito Ludwig capì che era il luogo dove il girono prima aveva conosciuto KristenIl gruppo lasciò la locanda entrando nel turbino di gente che popolava le strade di Middenheim, costeggiando il grande parco e dirigendosi oltre il tempio di Ulric, dio della guerra e dei lupi.Oltre le attrazioni ufficiali descritti nel foglio che avevano visto, lungo le vie vi erano carretti, bancarelle e stand di cibo, oggetti e attrazioniA Mia e Jacob ricordava la festa di Bogenhafen ma estesa a tutta la cittàSu una tenda vi era la scritta "L'uomo dei serpenti" e fuori una ragazza si avvicinò a Ludwig: "Giovane, volete vedere lo spettacolo dei serpenti di Lustria? Non lo troverete da nessuna altra parte"Mentre più avanti una ragazzina davanti al tendone di Esmeralda la visionaria afferrò il braccio di Varian: "Vieni, vieni a farti predire il futuro"Djmitri invece pareva incutere disagio alla gente che lo evitava@allPer farvi un'idea della confusione pensate al Lucca!Mappahttps://1drv.ms/i/c/bddbc741a4735254/EVRSc6RBx9sggL3PFQQAAAABk7rxP57q2CIrsaLQNjk6IA?e=gS4k6l Edited 13 ore fa13 ore by AndreaP