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Dragons´ Lair

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Cap. 2 La miniera

Risposte in primo piano

Edwarf

E' soprattutto il suono delle due voci a mettermi in allarme. Sollevo una mano verso i compagni per assicurarmi che stiano in silenzio, quindi avanzo lentamente lungo il corridoio, lo scudo sollevato davanti a me, ma l'altra mano libera.

DM

Soliti check di percezione (ascoltare +5, osservare +4, cercare +10 + 4bonus di esperto minatore; se serve percepire intenzioni +7).

A dwarf who merely comes within 20 feet of unusual stonework can make a Search check as if he were actively searching.

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  • Pippomaster92
    Pippomaster92

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Immagini pubblicate

  • Autore

DM

Edwarf alza la mano per imporre silenzio assoluto, poi avanza felpato lungo il corridoio stretto, scudo sollevato e mano libera pronta. Narcyssa annuisce e si ferma subito dopo l’ingresso, gli occhi fissi in avanti. Jared scivola silenzioso alle spalle del nano, daga in pugno; Krug resta accanto alla maga, ascia stretta, il respiro controllato a fatica; Demetrius chiude la fila, simbolo di Norebo tra le dita, pronto a benedire o curare.

Edwarf arriva rapidamente alla porta di legno massiccio sulla destra. La maniglia è fredda e arrugginita. Con un movimento rapido ma silenzioso gira l’anello, spinge piano e apre la porta di qualche spanna, abbastanza da sbirciare dentro. La stanza che si apre (circa 6×8 metri) é illuminata solo dal debole riflesso delle torce provenienti dalla camera successiva. Due letti a castello contro la parete opposta, coperte di lana grezza buttate alla rinfusa, una che pende dal letto superiore. Al centro, un spesso tappeto di pelle d’orso marrone scuro, logoro e macchiato. Tre sgabelli di legno intorno, uno rovesciato sul pavimento. Lungo la parete destra un rastrello per armi di ferro, ancora carico: 6 giavellotti, una spada lunga, un robusto arco lungo composito con impugnatura rinforzata (chiaramente adatto a una forza non comune) e quattro faretre piene, ognuna con 20 frecce. Le pareti sono dipinte di rosso sangue sbiadito, ma la stanza è vuota.

Mentre Edwarf controlla rapidamente che non ci siano trappole o nascondigli (non ne vede), il mormorio dalla stanza in fondo al corridoio diventa leggermente più chiaro. Le due voci, una maschile profonda e rauca, l’altra femminile tagliente e controllata, continuano la loro discussione concitata. Ora distinguete qualche parola frammentaria:

"Theldrick è fuggito come un codardo verso quelle caverne schifose di Erythnul"

"..se tornano quegli avventurieri, siamo finiti. Dobbiamo convincerli che siamo dalla loro parte, o ci massacreranno"

"..la Triade è una menzogna, Kendra. Lo sappiamo entrambi"

Le ombre delle due figure si muovono oltre il paravento di legno, vicino al grande letto con le pellicce. Ancora non vi hanno notato, concentrati come sono sulla conversazione.

Edwarf

Mi giro verso gli altri, con le dita faccio cenno di due e quindi indico il paravento.
Completamente immobile, preferisco provare ad ascoltare ancora un poco la conversazione in corso, che pare assai interessante.

  • Autore

DM

Le voci sono due, come avevate intuito: una maschile, profonda e rauca, con un accento duro, sembra un orco o mezzorco; l’altra femminile, tagliente ma con una nota di stanchezza, non capite di che razza.

Maschio:

"..Theldrick è scappato come il codardo che è, verso quelle caverne puzzolenti di Erythnul. Ha lasciato noi a marcire qui, Kendra. Se quegli avventurieri tornano ci faranno a pezzi. L’orso non è bastato a fermarli la prima volta."

"Calmati, Garras. La Triade è una menzogna, lo sappiamo da tempo, Theldrick ci ha usati. Ma se arrivano qui, possiamo giocare la nostra carta: diremo che eravamo prigionieri anche noi e che ci teneva sotto minaccia. Potremmo persino aiutarli a finire il lavoro, in cambio di libertà"

"Libertà? Qui? Con Smenk? E se non ci credono? Se ci ammazzano subito?"

"Allora dobbiamo convincerli. Hanno già ucciso l’orso e fatto fuggire Theldrick. Sono forti. E se li convinciamo che sappiamo cose sulla pozza nera potrebbero ascoltarci. Almeno ci guadagnamo tempo."

Un silenzio breve, poi il rumore di una sedia spostata. Una delle due figure si alza: l’ombra di un uomo massiccio si proietta sul paravento, come se stesse camminando avanti e indietro. Non sembrano avervi ancora sentiti. Il gruppo è nascosto nel corridoio buio, fuori dalla luce delle torce.

Narcyssa

Interessante, è una buona occasione per ottenere informazioni e non rischiare la pelle. Faccio un cenno a Ed, sperando che mi veda: gli faccio cenno di tornare indietro verso il gruppo.

Edwarf

Pur non afferrando bene il perché Narcy voglia che io arretri, invece di sfruttare l'occasione di attaccar bottone con i due sconosciuti, le faccio un cenno di assenso e torno a riunirmi con il gruppo.
Quando le sono vicino, espongo i miei dubbi non a parole, ma con un gesto altrettanto inequivocabile 🤌

Narcyssa

Tengo bassa la voce, appena un sussurro "Hanno paura di noi, presentiamoci bene come se non li avessimo sentiti. Saremo in vantaggio"

Edwarf

Poco convinto dalle parole di Narcy, imito il suo bisbiglio.
Se ci presentiamo bene mangiano la foglia, dopo quanto successo. Capitalizziamo sulla loro paura e lasciamo che facciano la loro proposta... Ma sì, non c'è bisogno che sappiano che sappiamo.
Dopodiché torno a voltarmi in direzione del paravento e dico con voce stentorea
Venite fuori con le mani bene in vista! E forse non vi stacchiamo le unghie una ad una...

Narcyssa

Sbuffo piano, ma non fermo Ed. In un modo o nell'altro ce la caviamo sempre, e questa volta sembra che la situazione sia a nostro vantaggio... sarebbe un bel cambiamento.

  • Autore

DM

Venerdì 22 novembre 764 - Mattina
[Miniera - Tempio di Hextor]

Quando la voce del nano rimbomba nel corridoio il silenzio dura solo un paio di secondi. Poi si sente un’imprecazione soffocata maschile, il rumore di una sedia che viene spinta indietro e passi pesanti sul pavimento di pietra.
Dall’altro lato del paravento di legno emerge prima un uomo massiccio, un mezzorco con la testa rasata, muscolatura gonfia che tende le cinghie di una mezza armatura logora, un simbolo di Hextor marchiato a fuoco sulla guancia sinistra.
Ha le mani alzate, ma gli occhi sono duri, calcolatori. È chiaramente pronto a combattere se necessario, ma non impugna armi.

Subito dietro di lui esce una donna umana, snella, pallida, capelli neri legati in una coda severa, cicatrici che le attraversano il viso altrimenti attraente. Indossa una mezza armatura simile, ma porta al collo un simbolo di Hextor in acciaio. Anche lei ha le mani in alto, ma il suo sguardo è freddo, valutativo.

"Calmi, calmi, non vogliamo guai. Siamo disarmati." dice il mezzorco

Check vari

Spot Ewarf -> superato

Mente: Ewarf riesce a notare che entrambi hanno flagelli pesanti e pugnali nascosti sotto le armature.

Poi parla la donna: "Siete voi gli avventurieri che hanno fatto fuggire Theldrick, vero? L’orso, l’avete ucciso. E lui è scappato come un cane verso le caverne di Erythnul." Fa un passo avanti, le mani ancora alzate, ma con un mezzo sorriso amaro.
"Non siamo vostri nemici. Theldrick ci teneva qui con la minaccia e la forza. Ci ha usati, ci ha mentito sulla Triade d’Ebano. Siamo.. sopravvissuti. Prigionieri, in un certo senso." Abbassa leggermente la voce, guardandovi uno per uno. "Se ci lasciate vivere, vi diciamo tutto quello che sappiamo. Sulla pozza nera. Sulla Triade. Su cosa c’è laggiù nelle caverne di Erythnul. E su dove è fuggito Theldrick. Potremmo persino aiutarvi."

L'altro annuisce, riluttante ma concorde. "Siamo stanchi di questa farsa. Hextor non ci ha dato nulla se non catene. Parliamo, e decidete voi se crederci."

I due restano con le mani alzate, in attesa. Non attaccano, non fuggono. La stanza dietro di loro è parzialmente visibile: il grande letto con pellicce, un tavolo con un libro spesso rilegato in cuoio, pergamene sparse, una cassa di legno chiusa sotto il letto. Le torce illuminano tutto e non vi sembra ci siano altri nemici visibili.

Edwarf

Ecco, lo sapevo... Spuntano come funghi velenosi dove ti aspetteresti quelli buoni, come cimici tra le coperte invernali, come emorroidi nei giorni di festività. Mezz'orchi: ibridi fin troppo prolifici e mai davvero oggetto di buona e giusta disinfestazione.

Non un grande inizio, sapete? Se voi siete disarmati, allora io adoro i canti elfici. Fate un gesto di buona volontà e gettate quei mazzafrusti verso di noi. Potete tenere i coltelli, per aggrapparvi alla vana speranza di sopravvivere grazie a quelli. Fatto quello, spiegateci perché dovremmo fidarci di voi due mentre rinnegate il vostro capo e il vostro dio.

Tocca eventualmente a Narcy fare la parte della poliziotta bona.

Narcyssa

"Se poi quello che ci direte ci piacerà particolarmente, potremmo persino darvi modo di andarvene con le vostre gambe. Ma ci sono tante domande che vogliamo farvi, e il vostro amichevole Theldrik ci ha fatto passare la voglia di essere pazienti e diplomatici" indurisco lo sguardo e scrocchio le dita di una mano. Poi mi rilasso leggermente, ma visibilmente "D'altra parte non dobbiamo per forza spargere altro sangue, perciò proviamo almeno a cominciare in modo civile. Con i vostri nomi, per esempio"

  • Autore

DM

Venerdì 22 novembre 764 - Mattina
[Miniera - Tempio di Hextor]

Le parole di Edwarf echeggiano crudeli e precise nella stanza illuminata dalle torce: il mezzorco impallidisce leggermente sotto la pelle verdastra, stringendo i denti; la donna serra la mascella, ma i suoi occhi guizzano rapidi verso di voi, calcolando le chance di sopravvivenza.
Alla fine il pelatone alza le mani più in alto, un gesto lento e deliberato, poi con l’altra mano slaccia il fermaglio della mezza armatura sul fianco sinistro. Il flagello pesante cade rumorosamente sul pavimento di pietra con un clangore metallico, seguito dal pugnale che la donna estrae dalla sua e getta accanto. Rimangono con i pugnali, ma ora sono disarmati dei flagelli principali.

"Garras.. sono Garras. Questo è il mio flagello. Non vi attacco, nano. Hextor ci ha delusi entrambi."

La donna risponde fissando Narcyssa, ignorando il razzismo di Ed per diplomazia: "Kendra. Sacerdotessa. Ex. Il mio flagello è lì. Theldrick ci ha costretti qui, ci ha promesso potere nella Triade d’Ebano, Hextor, Vecna, Erythnul uniti per un Nuovo Dio. Bugie. Lui e i suoi capi superiori, Smenk e Ragnolin forse, in realtà non ne siamo così sicuri, usano il culto per esperimenti nelle miniere: vermi verdi, rituali nella pozza nera. L’avete sentita, vero? Sapete che siamo traditi."

Garras annuisce, mani ancora alzate: "Se vi fidate o no non so, ma vi dico la verità: Theldrick è fuggito nelle caverne di Erythnul, sotto la pozza nella sala centrale. Laggiù c’è Grallak Kur, il loro capo barbaro. Uccidete Theldrick, e si sveglierà. Ma noi sappiamo come fermarla– o almeno indebolirla."

Kendra aggiunge, voce bassa e urgente: "Dateci una possibilità. Abbiamo pozioni, una bacchetta magica, tesori nella cassa sotto il letto. Prendeteli come pegno. Legateci se volete, perquisiteci. Ma saremo più utili se veniamo con voi perchè vi aiuteremo contro Grallak. Theldrick ci ha uccisi dentro, non siamo più suoi."

Restano fermi, mani alte, flagelli a terra. La tensione è palpabile: potrebbero bluffare, ma la paura nei loro occhi sembra genuina. La stanza è aperta, nessun altro nascosto

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