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[Drenor] Prologo – Nelle loro mani


Dmitrij

Messaggio consigliato

I tuoi gesti colgono di sorpresa la guardia, che si umetta le labbra prima i rispondere a mezza voce. Dovresti conoscere le regole, apprendista. L'autorità sulle Dita spetta al solo arcimago e l'accesso è stato momentaneamente interdetto per suo esplicito ordine: nessuno esce, nessuno entra. Riferisci questo alla tua signora.
E' probabile che la guardia abbia abboccato alla tua poco credibile menzogna, ma la rete di regole e illusioni che reggono la città sono più forti della mente ingannata di una pur esperta guardia si Sujaelda'ren.
 

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Accidenti. Il demente che mi ha fermato e' cascato nella mia menzogna con tutte le scarpe, ma non ha abbastanza potere da accontentarmi.
Faccio un inchino per fare intendere alla guardia che ho inteso, e mi defilo indietreggiando. E' andata male. Non posso chiedere consiglio al mio fratellone.

Non deve essere una buona idea vestirmi come un novizio per girare in citta', se i novizi dovrebbero essere all'interno della Torre dei Maghi e non altrove. La sopresa della Guardia quando mi ha fermato era genuina. Chissa' che sta succedendo, la' dentro. Non ne so abbastanza di quella scuola da sapere se sia normale una sorta di coprifuoco imposto dall'arcimago. Se Nym fosse qui, mi spiegherebbe tutto, ma quella torre ci divide, quindi... pazienza.

Dopo il primo angolo cerco un punto fuori vista per togliere il vestito di mio fratello. Devo tornare a casa per rimetterlo nel suo armadio, cosi' non si accorgera' di questo piccolo prestito, e continuare a camminare con quello potrebbe non essere salutare. 

Mi affretto verso casa. Come diamine posso trovare una donna che tutti conoscono ma nessuno sa chi sia? Come diamine posso trovare quel altro individuo che pare essere in possesso di qualche informazione in piu'? La Matrona e' stata avara di dettagli. 

Ripenso a tutte le sue parole. A fare quel nome e' stato un servo. Come poteva un servo sapere cose che io non so?

Mi fermo per un attimo. Sono partito dal presupposto sbagliato. Pensavo che la Matrona stesse cercando una drow... ma in effetti, non ha senso.
Sta cercando una schiava... una arruffapopoli... una di quelle che fingono ossequi ma tramano rivalsa!

Adesso so a chi chiedere. Potrei spremere un servo qualsiasi in casa per vedere cosa mi sa dire di Lorej Shiluk e della Hieverillingen, ma ho gia' idea di chi dovro' spremere.
Ecaflip.
Si stara' godendo la sua solitudine, quello gnomo. E' da un po' che non gli faccio visita, sara' bene ricordargli il sapore della frusta. 

Sara' meglio per lui che sappia sputare qualcosa che non sia sangue, altrimenti dovro' cavargli l'anima. Non sia mai che pensi che la sua utilita' me lo rende indispensabile... almeno finche' non avro' imparato tutto quel che sa sull'alchimia.

 

Spoiler

Sul serio sto cercando un'idea su come cercare un nome senza diffondere l'informazione che sto cercando. Andrei su google con la modalita' navigazione privata, ma resterebbe comunque traccia nei DNS. :lolani-old: 

 

Modificato da PietroD
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Rapido quanto il tuo passo ti consente, rientri al Casato Elgluthen. Soltanto allora puoi riporre le vesti di tuo fratello e riappropriarti delle tue. D'altra parte, un drow nudo per le strade cittadine avrebbe attirato davvero troppe attenzioni.
Sistemata l'incombenza, raggiungi lo stanzino misero e lercio dove hai sigillato Ecaflip dal mondo esterno. Una zaffata di odori di marcio ti urta le narici quando spalanchi l'uscio. Lo svirfneblin, manco a dirlo, è già prostrato a terra sin dal momento in cui ha udito la serratura girare per le solite tre mandate.
Non parla, non osa, ma il corpo è visibilmente scosso da tremori.

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È parecchio che non faccio visita ad Ecaflip. Almeno un paio di settimane. Ricordo vagamente che due giorni fa ho ordinato a qualcuno gli fossero portati pane, acqua e carne di topo, e che gli fosse ricordato il nostro accordo: lavorare per ottenere gemme di buio, le shadowcloy, in cambio del vitto. Non fosse un alchimista, e piuttosto bravo, sarebbe già finito a fare da pasto a Streekastreea.

Oggi quindi avrò due motivi per andare in quel tugurio sotterraneo. Tre se ci aggiungo gli urletti isterici che emette quando soffre.

Entro nella stanza, e richiudo la porta alle mie spalle, ma non a chiave. So che Ecaflip sognerà la libertà, lo scatto felino col quale potrebbe impossessarsi del mazzo posato da me sul ripiano più alto del bancone da esperimento. Ma non può, con quel fisico può a stento raggiungere il tavolo quando ha i piedi sul pavimento.

Mi avvicino, si protende quando gli porgo un piede a baciarmi la suola; un gesto veloce ed il labbro già screpolato subisce nuove ferite, raschiando sulle stringhe dello stivale. Non protesta, non ne ha la forza e forse ha imparato ormai che sarebbe peggio.

Mi avvicino al bancone... lo sento piangere e so prima di vederle e di sentire le sue scuse che ancora non c'è riuscito. Mi avvicino, chinandomi e toccandogli il mento col bastone, perché mi guardi.

“A niente. Ecco a cosa mi servi. Spreco di tempo, di reagenti, di pazienza. Dimmi... cosa dovrei fare di te? Perché dovrei lasciare a te le prossime razioni, invece che darle a Streekastreea?” Ecaflip lo conosce, una volta gli ho mostrato il mio animale cibarsi dei bulbi di suoi pari razza.

Lo lascio, e lo colpisco al fianco col bastone. Barcolla al suolo. Poggio la punta del bastone fra le costole sotto le scapole, pronto a premere. “Però... hai ancora la lingua. Usala e soffrirai di meno.” Gli faccio il nome pronunciato dall'altro servo, l'unica traccia. “Lorej Shiluk. Sai chi è?”

Per ora non faccio il nome del mio obbiettivo finale. Voglio vedere quanto sarà disposto a soffrire prima di parlare dell'uno, e poi quanto per parlare dell'altra.

Modificato da PietroD
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L'improvvisa domanda colpisce il piccolo svirfneblin quanto il bastone che hai appena usato. La sorpresa lo spinge a guardarti con grandi occhi arrossati. Poi, quando giunge la consapevolezza, essi si riempiono di terrore e immediatamente crolla a terra piagnucolante.
Padrone, io... Non so!... Non so niente padrone! Vivo qui, sempre qui, non vedo nessuno, non parlo con nessuno, eseguo i compiti che mi assegnate. Come posso sapere?
Il corpo trema vistosamente, rannicchiato per proteggersi dal prossimo colpo che arriverà.

Spoiler

gemme di buio, le shadowcloy

Mi dai un riferimento? Non le conosco. 

 

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"Non e' vero che non parli con nessuno, piccolo arrogante presuntuoso e menzognero." 
Il bastone preme piu' forte, non tanto da ledere ma solo ad aumentare il dolore. Poggio un piede sulla sua schiena per tenerlo a terra, e sposto la punta nell'incavo del ginocchio. 
"Lo so che parli con la schiava che ti porta il cibo attraverso la porta, anche se non puoi vederla. Ha delle belle mani, vero? Callose e forti nonostante le cicatrici." 
Premo sui legamenti del polpaccio, come se volessi romperli. Anche se ne rompessi uno davvero, zoppichera' per un po'. Mi serve solo la sua mente intatta.  
"Potrei staccare a te uno stinco e a lei le braccia fino all'omero. Potresti ancora parlarle ma non vedresti che un paio di uncini quando ti porta il cibo." 
lo dico come se assaporassi il dolore che la cosa provocherebbe ad entrambi. Mi appoggio' con entrambe le mani al bastone.
"... e i suoi figli. Tre. Poca carne addosso, ma penso che Streekastreea apprezzerebbe comunque."

Mi volto verso di lui, lascio andare il ginocchio e metto il piede direttamente sul collo, come volessi spezzarglielo.

"La tua fedelta' la devi solo a me, Ecaflip. E questa tua menzogna mi dispiace, non restera' impunita. Ma io ho i miei motivi, e vorrei regalarti Shiluk come compagno di stanza."

Gli tolgo il piede dal collo, giro intorno allo gnomo e metto lo stesso piede sotto la sua fronte, sollevandola appena perche' capisca che ora deve guardarmi.

"Posso assicurarti che gli salveresti la vita, cosi'."

Spoiler

Io proseguo col GDR, dimmi tu quando occorrera' fare un eventuale tiro di dadi.

 

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Vi sono fedele Padrone! Vi sono fedele! grida Ecaflip disperato quando gliene concedi l'occasione, quando non è costretto a mugolare e lamentarsi per il dolore e per i colpi inferti. Non conosco nessuno che porta il nome che mi avete detto, lo giuro! Abbondanti lacrime rigano la grigia pelle del viso del piccolo, patetico gnomo.

Spoiler

Perc. Intenzioni: ti viene il serio dubbio che Ecaflip davvero non sappia di questo Lorej Shiluk.

 

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"D'accordo, fingero' di crederti... ma capirai, non posso permettere che tu spifferi in giro cosa sto cercando." Esco dalla stanza, lasciando la porta aperta. So che non si illudera' di poter scappare. Ritorno con un paio di topi all'interno di una trappola. Dell'acqua non mi preoccupo, lo stillicidio e l'umidita' gli basteranno. "Non riceverai ulteriori visite per la prossima settimana, da nessuno dei servi. Fatteli bastare!" lascio cadere la trappola, che rimbalza rumorosamente al suolo. "Sei fortunato, gnometto bastardo. Non dovrai rincorrere la cena."
Ho intenzione di uscire nuovamente e questa volta sbarrare rumorosamente e completamente la porta, portando via anche la chiave del portello per passargli il cibo.

Il piacere sadico di questa visita durera' poco, pero'. Mentre esco dalle cantine sento un brivido freddo attraversarmi la schiena. Sono al punto di partenza. Dove e come posso trovare Shiluk? Forse, devo puntare direttamente piu' in alto. Se si tratta di qualche leader, o di qualche fede che serpeggia nella casta dei servi, potrebbero tenerne effigi nelle camerate. Faro' un'ispezione a sorpresa nei loro tuguri. Probabilmente picchiarne un paio mi rinfranchera' anche un po'.

Modificato da PietroD
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Ecaflip guarda la trappola con i due topi morti all'interno.
Quando fai per andartene, mosso dalla disperazione e dalla consapevolezza della fame che avrebbe patito, si prostra di nuovo strisciando nella tua direzione, pur senza osare varcare la soglia.
Padrone vi prego! Farò tutto per voi, come sempre! Non lasciatemi così. Che posso fare per voi? Come posso aiutarvi? Perchè chiedete a me di questo Shiluk? Spiegatemi così che io possa servirvi!

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Mi fermo, e torno ad usare un tono mellifluo. 

"Ecaflip, te l'ho detto. E' mio desiderio donarti la sua compagnia... Si da' il caso che la mia augusta persona abbia, diciamo, alcune antipatie fra i miei pari, ed una di queste voglia Shiluk per se'. NIente mi darebbe piu' piacere che togliergli il gusto di ottenere la sua preda, e per te ci sarebbe... un giusto riconoscimento. Se solo riuscissi a trovarlo."

Ecaflip e' rinchiuso qua dentro, ma io so che nessun segreto e' al sicuro se quello che era il suo unico custode diventa il suo primo custode. Non sono ancora pronto a rinunciare del tutto a questo gnomo per imporgli il silenzio con la morte. Decido tuttavia di rischiare maggiormente, facendo il secondo nome che conosco, il vero obiettivo della mia padrona. Non glielo presento come tale, tuttavia. Cerchero' di cogliere ogni reazione, quando lo gnomo sentira' quel nome.

"L'unica cosa che io abbia appurato su di lui, e' che si tratta di un individuo molto vicino alla vostra... divinita'?... leggenda?... insomma, alla Signora delle Ossa. Forse un fedele, un seguace, un consigliere, o un ministrante. Dove posso trovarne? Dove si riuniscono?" 

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  • 2 settimane dopo...

Ecaflip continua ad ascoltarti. Desidera ardentemente credere alle tue promesse, per quanto sappia che non può affidarsi ad esse. Desidera soprattutto darti quanto desideri, perché solo così può avere tregua dai suoi tormenti. E tuttavia, il nome Shiluk sembra proprio non suggerirgli nulla.
Diverso è quando accenno all'altro nome. Sulle prime Ecaflip non sembra capire, ti guarda con sguardo perso, ma poi un barlume si accende. Un barlume di paura. Padrone... intendete dire Shahgrendel? lo gnomo di prodiga in un segno di scongiuro La Profeta delle Ossa? altro scongiuro.
Io so di lei il soprannome, che si pronuncia con timore, padrone. Una veggente, si dice, a cui solo i folli e i disperati si rivolgono, tanto è alto il prezzo da pagare. Si dice che veda oltre le barriere della morte e del tempo, un dono e insieme una maledizione, una conoscenza sottratta agli dei, che per questo l'hanno punita. Dove trovarla io proprio non so padrone, non so.

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Visto che a me tu doni non riesci a farne... indico genericamente il disordine sul tavolo, alludendo alle pietre 'emana-buio' che questo gnomo ancora non e' stato in grado di realizzare per me... i doni di questa 'veggente' potrebbero arricchire la mia collezione. Quantomeno la sua testa. Chissa' che non sia cio' che davvero desidera il mio nemico. fingo di riflettere, e farmi solleticare dall'idea, mentre mi gusto la faccia che l'idea suscita in Ecaflip.
Un gesto come a scacciare la tentazione Sara' il caso di darmi un obiettivo alla volta. Prima di tutto Shiluk. Se costituisce il mezzo con cui intendono raggiungere la Profetessa... devo impedire loro di trovarlo, avendolo per primo! Certo, potrebbe essere un disperato anche lui, per questo vicino alla Profeta.
Lascio in pace il mio gnomo, mettendomi appoggiato al bastone come contemplandolo.
Voi siete tutti disperati, pero', e non avete neanche tanta liberta' di andarvene in giro. Ci deve pur essere un posto dove voi altri scarti, no, dove gli scarti degli scarti fra di voi vanno a dimorare e morire d'inedia e di stenti. attendo che Ecaflip mi suggerisca un luogo, mentre passo mentalmente in rassegna i quartieri della citta', cercando di ricordare dove posso essere stato infastidito da un eccesso di puzzolenti servi abbandonati a se stessi dopo che sono diventati di nessuno utilita' o divertimento per i loro padroni.

Spoiler

Prova di conoscenze Locali.

 

Modificato da PietroD
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Ecaflip assiste al tuo monologo in silenzio, per nulla intenzionato ad interromperti, ma forse anche senza capire dove le tue parole e i tuoi pensieri si stiano muovendo.
A Valm Neira, ci sono due aree che possono fare al caso tuo. La prima è lo Shuk: nei suoi meandri più oscuri arranca la feccia della feccia tra i non drow. Oppure potresti guardare alle propaggini più a nord di Sil'inqu'ell, dove baracche e case pericolanti sono affastellate sul ciglio del baratro che separa Dynenche'el e Ghinyrche'el. Qui vivono i reietti della tua specie, gli ultimi di una gerarchia sociale tanto fluida quanto spietata.

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Inutile sprecare il mio tempo con Ecaflip. Prendo una ciotola della sua sbobba dall'esterno. “Per qualche giorno, ti nutrirò personalmente. Contento?” Mollo la ciotola piuttosto rudemente su un ripiano. “Ti lascio i topi come premio. Ma non farmene pentire. Domani voglio dei progressi sulle shadowcloy! Li esigo!”

Esco in fretta e furia, rimuginando quanto mi è tornato in mente. La parte più facile sarebbe mescolarsi ai drow derelitti, ma non so se conoscano quella Signora delle Ossa, io non me avevo mai sentito prima... Sarà diffusa fra gli infimi di tutte le razze? Decido comunque di cominciare da lì. Mi fingerò storpio, oltre che povero, claudicando,  trascinando il piede destro.

Passo dalle stanze della servitù, mi procuro abiti logori della mia taglia, un umano morto da qualche giorno fa al caso mio. Degli abiti 'normali' li infagotto in una coperta lacera, dovessi aver bisogno di tornare rapidamente me stesso. Mi cambio. Poi parto per le propaggini nord del quartiere, e già mi sembra di sentire la pizza di quel luogo... e non sono gli abiti che indosso. Non solo, almeno.

Metterò grasso e polvere sul viso, quando sarò vicino alla meta.

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Recuperare degli abiti adatti non è difficile. La servitù, se mai si pone delle domande, non te lo da certo a vedere. Qualche sguardo più perplesso lo ricevi dalle guardie di stanza ai cancelli dell'uscita, ma anche in questo caso, nessun commento. Lasci quindi il casato e svolti verso nord, la strada pavimentata che procede in appena percettibile discesa.
Non devi percorrere molta strada, poiché la stalagmite degli Elgluthen è all'incirca a metà strada tra il Ratha e lo Xuilebxuz. Man mano che procedi, le abitazioni dignitose lasciano spazio a costruzioni più piccole, affastellate, anonime.
C'è movimento da queste parti: negozi, botteghe, taverne e carrettieri sono nel pieno del trambusto cittadino, anche se mancano i rumori e gli odori tipici dello Shuk. I drow mantengono, anche nelle peggiori condizioni, l'istinto che conduce a quel silenzio dimesso e letale.

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Mi aggiro tra quelli che stento a considerare miei simili, che vorrei scalciare via come appestati ogni volta che mi sfiorano. Sento che questo sarebbe stato il mio destino, se non avessi compensato il difetto all'anca con i poteri che mi ha trasmesso mio padre. E' facile accentuare il mio difetto per farlo sembrare piu' grave, trascino con maggior enfasi la gamba quando mi muovo per quei vicoli. Cerco una mensa, un luogo di culto, qualche luogo dove si assembrino gli ultimi degli ultimi di questa casta. La' mi uniro' a loro, osservandone i comportamenti, le lamentele, le preghiere. La Signora delle Ossa, a cui si rivolgono i disperati. Devo trovare chi sia talmente disperato da averne bisogno, e farmi portare da lei.

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  • 2 settimane dopo...
Spoiler

Raccogliere informazioni: 1d20+4=7   ...not good
Tempo: 1d4+1=3 ore

Le flebili informazioni di cui disponi ti spingono ad un tentativo che si può definire disperato: cercare per le strade, tra gli ultimi, qualche rivolo di sapere che ti suggerisca la direzione da intraprendere. Passi le successive tre ore a vagare tra vicoli e taverne, quasi elemosinando una parola che possa illuminarti la via. Purtroppo la caccia si conclude senza alcun risultato tangibile, complice forse la poca familiarità con questi ambienti che sguazzano nel degrado: pare ne sappia più tu della Profetessa delle Ossa di qualunque altro drow e, considerato quanto sai, è tutto dire. Ancor peggio, hai la sensazione che tu ti sia esposto senza averne nulla in cambio, e più volte ti sorprendi a guardarti alle spalle per vedere se tu sia osservato o seguito, anche se mai noti reali segni di pericolo.
Affranto, ti sforzi di pensare a quali altri risorse e conoscenze tu disponi e a quali altre opportunità la città di Valm Neira può servirti nella tua cerca.

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  • 2 settimane dopo...

Aggirarmi fra i reietti della mia razza mi ha indolenzito la gamba, senza darmi alcun risultato utile. Questi vermi in forma di drow sono ancora piu' inutili di quanto appaiano... meritano di certo di stare qua. Adesso mi fa ancora piu' orrore il rischio di finire fra essi, se fallire la mia missione dovesse indurre la matrona non ad uccidermi ma a consegnarmi a questo destino peggiore della morte! Decisamente, fallire non e' un'opzione. Non lo era mai stata, ma sento la determinazione crescere fino a farmi vincere la repulsione che finora mi aveva tenuto lontano dallo Shuk, dalla zona del sottosuolo dove ci sono gli Ultimi, coloro che perfino fra gli schiavi sono considerati poco piu' che carne che conserva un alito di vita per concessione del caso.

Mi inoltro in quella zona. Questa volta, invece che chiedere della Profetessa, cerchero' di sapere dove si trovi il tizio citato dalla mia matrona come possibile fonte di notizie. "Lorej Shiluk" ogni volta che pronuncio questo nome mi sembra di arrotolare la lingua. Devo trovare una persona a cui chiedere, non posso rischiare che il nome venga udito da chi lo conosce, e vada ad avvisarlo.

Cerco qualche anziano talmente malmesso da stare accovacciato da qualche parte, meglio se cieco. Me lo trascinero' in un luogo appartato, vicino alla grande fenditura.  Dopo che avra' risposto, in un modo o nell'altro, con le blandizie o le minacce, sara' facile e comodo lanciarlo di sotto per liberarmene.

Spoiler

Bluff: 8 per convincere un anziano che ho bisogno di trovare Lorej Shiluk e potrei elevarlo al rango di servo, mentre io smetterei di essere un reietto.

 

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Di umore non propriamente sereno, ti avvii verso la periferia nord del quartiere, quella che si affaccia sul grande crepaccio, la più derelitta.
La maggior parte degli edifici qui è il risultato di tende e rifugi improvvisati, affastellati l'uno contro l'altro, fino a sporgersi oltre il bordo sull'abisso.
Trovare vecchi e infermi è un'impresa: una società come quella drow non tollera debolezze e malformità, i deboli vengono presto schiacciati dalla tremenda competizione, i più trovano la morte per fame o per una lama, taluni persino trovano requie lanciando il loro corpo nel vuoto, l'anima destinata ai pasti dei demoni della Regina.
Il soggetto più vulnerabile che riesci a trovare è un bambinetto lercio e pidocchioso che elemosina vestito di stracci all'angolo della strada Una monetina ti risponde diffidente guardandoti di sottecchi, un rivolo di moccio che gli cola dal naso. Si guarda sovente in giro, come una bestiola impaurita, incattivita e sempre all'erta.

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“Ho di meglio, per te.” dico al ragazzino, massaggiandomi la pancia “ma non posso darti nulla, se non in cambio di qualcosa. Se la cosa ti interessa...” mi sposto in un luogo più appartato, dove nessuno ci veda “Sto cercando una persona. Se la trovi per me e vieni a dirmi dov'è, mangerai per tre giorni. Ma non deve sapere chi la cerca.” 

Se accetterà il patto, gli farò il nome spifferato dal servo 'chiacchierone', ma non quello del mio vero obiettivo.

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