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Topic di Servizio ed OFF topic


Zellos

Messaggio consigliato

24 minuti fa, Zellos ha scritto:

🤣

2) te hai fatto la tua azione di andargli addosso. Lui ha fatto una prova di lotta xD poi col fatto che hai fatto bene raggirare col fratello ( ed ora mi ricordo di dover tirare per l’elfo...vabbè, colpa mia xD c’è cascato pure lui) non ho fatto partire un turno di iniziativa.

 

Eh, non fosse per la piccolissima differenza che passa tra un'azione social non ostile e un'azione ostile e il fatto che regole alla mano di prove di lotta io là ne ho oggettivamente contate minimo minimo 2.

Anyway, come dice Landar, la scena ci piacque così. 😆

34 minuti fa, Zellos ha scritto:

3) preferite vi segni i tiri di dadi precisi? Perché in realtà a me porta via un sacco trascrivere xD

Finché non mi trolli/danneggi il piggì con la scusa del metodo narrativo come vidi fare in quei famigerati due post abissali di un certo tuo master di un certo PbF 3.5 a cui un certo qualcuno mise due reaction di perplessità, direi che anche se il master è un pelino pigro e approssimativo sotto quell'aspetto non c'è nessunissimo problema😄

Dai, per ora ti teniamo😂

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4 minuti fa, Nyxator ha scritto:

1) Eh, non fosse per la piccolissima differenza che passa tra un'azione social non ostile e un'azione ostile e il fatto che regole alla mano di prove di lotta io là ne ho oggettivamente contate minimo minimo 2.

Anyway, come dice Landar, la scena ci piacque così. 😆

2)Finché non mi trolli/danneggi il piggì con la scusa del metodo narrativo come vidi fare in quei famigerati due post abissali di un certo tuo master di un certo PbF 3.5 a cui un certo qualcuno mise due reaction di perplessità, direi che anche se il master è un pelino pigro e approssimativo sotto quell'aspetto non c'è nessunissimo problema😄

Dai, per ora ti teniamo😂

1) Per me quella era una semplice “prova di lotta”. Non essendo in vero combattimento poi “mi sono lasciato prendere la mano” ma generalmente lo faccio solo per flavor.

2) io faccio tutti i tiri in combattimento, non è che li salto. Di solito mi pesa riscrivere tutto ciò che tiro in maniera precisa. xD 

Domanda generica: io di solito, come home rule, i primi combattimenti di un gruppo non do l’ordine di iniziativa perché il gruppo “non è ancora affiatato” . Ditemi se vi va bene o meno. 

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Ulrich , Esterno locanda, piazza centrale.

Spoiler

Ulrich ha l'aspetto di un ramingo delle terre selvagge. Sotto l'ampio mantello con cappuccio per ripararsi da pioggia o da sguardi indiscreti, veste con capi pratici e comodi. Nessuna armatura, eccetto dei bracciali riccamente incisi con immagini di guerra che assieme alla grande spada dall'aspetto antico ma pregiato e un pendente d'argento, sono gli unici dettagli che lo potrebbero collegare agli uomini delle realtá piú civilizzate. Il volto, coronato da lunghi capelli intrecciati con corde di pelle, ha grandi occhi verdi vibranti di una forza primitiva ed una barba folta.

"Che cosa ne sara' del nord?" Mercenari come cani randagi e rabbiosi sciamano fra le terre dei vecchi Dei, mentre citta' e alleanze decadono come vestigia di un tempo che scopre il suo fianco alla cupidigia dei nuovi Re. L'Utghard in catene davanti a me, mi osserva perplesso mentre siedo alla destra dell'uomo che lo ha piegato in ginocchio. "Ho provato ad evitare che ció accadesse" vorrei dirgli, "mentre guidavo la Compagnia D'argento, al soldo del signore di Neverwinter, lungo le terre oltre il confine dei regni civilizzati ho evitato accuratamente i luoghi dove sapevo avrei incontrato il clan del Corvo. Ma voi cercavate qualcuno da depredare e loro da fare schiavo. Il fato difficilmente arride i deboli." Parole che rimangono prigioniere delle mie labbra serrate, mentre i miei occhi si spostano sul comandante dei mercenari. É un uomo basso ma ben piazzato, sulla quarantina. I soldati che lo seguono sembrano conoscersi poco fra di loro e si rivolgono a lui chiamandolo comandante. Nella mano stringo la sacca in pelle con le monete d'oro che mi ha appena dato per averli ricondotti, come pattuito, al resto delle milizie. Rimango seduto un altro pó all'esterno della locanda, ascoltando i banditori che parlano del torneo per poi raggiungere Eldrioth. Immobile ed assente, deve essere perso dietro una delle sue elucubrazioni. Lo incontrai non lontano da Neverwinter che come me stava offrendo i suoi servizi da mercenario più per trovare un modo per inoltrarsi al nord che per farsi pagare. Venimmo assunti dalla stessa compagnia, scoprimmo di lavorare bene insieme e così continuammo .<< Vuoi iscriverti? >> 

Sussulta alle mie parole tornando alla realtà . Quando lo guardo mi viene da pensare che stia fuggendo da qualcosa, ma chi di noi non lo fa. Il fato ha un modo tutto suo di complottare.

Modificato da Pretzel Jack
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Callyn
Gruppo paladino.

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 Mmm... interessante,  c'è anche un torneo di dialettica. Potrebbe essere utile partecipare, magari potrei trovare qualcuno di effettivamente competente con cui affinare le mie doti. Penso vedendo la descrizione delle varie gare che si terranno alla fiera.  La mia mente non puo' fare a meno di tornare alle lezioni di Mastro Xenllysx, il maestro di retorica e manipolazione Illyuthuna. Chissà se è ancora vivo oggi...ma certo che lo è, la lingua di quel bastardo poteva tirarlo fuori da tutto. Mentre sono assorto nei miei pensieri, prestando scarsa attenzione alle parole del mio loquace compagno,  vengo pero' bruscamente riportato alla situazione corrente dalle azioni di quel mostruoso colosso.La mia mano corre istintivamente all' elsa della spada, mentre l' altra alla boccetta dei veleni, prima che le parole del Tiefling risolvano la situazione. Perdonate la sbadataggine del mio compagno.A volte rimane così immerso nel suono della propria voce che non presta la dovuta attenzione a cio' che lo circonda. Dico lanciando un' occhiata velenosa verso Cheryl.  Quando sento le parole di Imperius poi, quasi alzo gli occhi al cielo. Complimenti per le sottili tecniche di persuasione Imperius. Sono sicuro. che sarà muore dalla voglia di raccontarti in dettaglio la storia della sua famiglia. Stare in superficie era sicuro, ma a volte mi sembrava di stare in mezzo a rothè ce si rotolavano nella polvere, visti i modi rudi e schietti con cui tutti sembravano agire. 

 

 

Spoiler

Diplomazia +12 per calmare le acque, conoscenze arcane +15 e piani +6 per capire se quel gigante è un normale tiefling o meno. Ah, come ogni giorno, il mio allineamento è imperscrutabile.

 

Descrizione e immagine

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Un mezzelfo dalla pelle scura, con una bizzarra spada piena di spine al fianco e una bandoliera piena di pozioni e intrugli  appesa al torso. indossa abiti semplicin e di colore scuro e porta sulle spalle uno zaino dalle molte tasche, dall' apparenza leggera.  

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Modificato da Theraimbownerd
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Chelry Lemart. (Area Padiglioni)

(il mondo a testa in giù)

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Uops! No, non è un ogre. Decisame...

Nella concitazione il mio cappello si adegua alla legge di gravità. Col senno di poi avrei dovuto salutare meno fanciulle strada facendo e calcarmelo meglio in testa. 

Ehi, il mio cappello!
E che c@xxo, l'ho appena compra...

?!?
UH-OH😱

C-che bocca grande che hai...


D-d'accordo Coso, se vuoi la guerra ti accontento.


Per la barba di Azoun, in che situazione di cacca mi son andato a cacciare. Speriamo almeno che i miei inamovibili compagni abbiano qualche spicciolo che gli avanza per resusci...

?!
Fratello?

 

Uof!

 

(di nuovo coi piedi per terra)

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Rimango fermo come una statua di sale per una manciata di secondi. 
Appurato che Fra' Mantello ha più o meno compreso che non è carino massacrare sul posto i passanti distratti (Poveraccio il borseggiatore che prova a rubare la bisaccia a questo qui! penso) e che si è trattato solo di un blando incidente di percorso, raccolgo da terra ¹ il mio bel cappello - Vedi? Piiiano piiiano, più lento di una tartaruga in groppa a un bradipo che insegue una lumaca. Voglio solo il mio cappello... - e lo spolvero con fare un pò impettito, poi, per buona misura, me lo ricalco in testa con due mani. 

Uhm, sì sì, nessunissimo problema...

ma che ha quest'altro da guardarmi storto?!?


Messa così direi che è una reazione più che comprensibile. Dopotutto è anche colpa mia che chiacchiero chiacchiero senza badare a dove sto andando. Di questo passo temo che finirò in un pozzo prima del tramonto.

Per fortuna l'abbiamo risolta tra gentiluomini; le guardie mi sembrano un pò più tese del solito... dico annuendo convintamente al tiefling.

¹

Spoiler

Normalmente non lo farei per il semplice fatto che off combat non si potrebbe fare, ma visto che qua siamo in un combat/non combat preparo un'azione per balzare indietro con passo1,5 se quello si piglia male e mi ri-attacca.

 

 

Modificato da Nyxator
piccolo edit, con tutti sti spoiler non ho notato che eravamo diventati 4
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AREA PADIGLIONI 

Spoiler

Il tiefling sorride, anche se solo a mezza bocca.

<<Non tutte le famiglie sono normali. Non che sia un male.>> mentre da una forte pacca al fratello che emette una vibrazione bassa di apprezzamento. L’elfo sospira.

<<Se non ci sbrighiamo, faremo tardi alla presentazione delle Legazioni.>> Il tiefling gli fa un cenno con la mano. <<Oh beh, normale che le nostre guardie siano tese. Quelli di Neverwinter ci mancava poco portassero un battaglione fra guardie e mercenari vari che fanno finta di gironzolare.>>

@tutti

Spoiler

Il colosso è completamente intabarrato e l'unico ad averne intravisto il volto è Cherly.

più o meno tutti però ( non essendo scemi ) comprendete che il fratello del tiefling probabilmente è un incidente, uno di quei casi atroci in cui il sangue di demone o diavolo genera una progenie deforme e folle. Probabilmente senza un fratello sarebbe poco più di una belva assetata di sangue che gira a cercare vittime da divorare.

Probabilmente vederlo vi potrebbe far capire meglio da che sangue discendano, anche se i tratti del tiefling che vi parla sono in parte insetticidi ( notate ora le antenne tirate indietro per nasconderle nei capelli) 

 

 

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Imperius Ironpike

- Area Padiglioni

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L occhiata di disapprovazione del Tiefling e di Callyn mi mette in imbarazzo. Mi gratto la testa con l aria del moccioso che ha appena rovesciato il latte e vuol far credere alla mamma che sia stato il gatto ma con pessimi risultati.

"Beh no si, ehm la diversita' arricchisce certo..."

bofonchio

"E comunque e' sempre colpa di Chelry!...questo ragazzo non imparera' mai"

Il moccioso in me ora frigna e batte i piedi per terra

"Una guarnigione del genere al seguito sembra piu' adatta ad un assedio che ad una gioviale manifestazione popolare...cos'e' che temono?"

 

 

Modificato da Pentolino
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Ah ragazzi una cosa... non prendetemi per un giocatore che sceglie la faccia del proprio personaggio dalla cricca di Lory del Santo, davvero la maggior parte delle volte cerco facce interessanti. Solo che l'immagine interessante questa volta coincideva con uno che me lo farei anch'io, una specie di modella di Victoria's Secret al maschile. Sorry!

 

 

 

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1 ora fa, Kalieuros ha scritto:

@Zellos io sono nobile di nascita, da background. Posto che non ho la minima intenzione di scoprirmi dato che i miei parenti sono sulle mie tracce, avrei qualche modo di dimostrarlo nel caso servisse? 

Altra domanda, io e @Pretzel Jack non ci conosciamo, right?

Basta quindici mo ed un anello con sigillo. 

Quanto a te e @Pretzel Jack, io fossi in voi partirei insieme ( così mi salvate la psiche) ma se volete partite pure separati. 

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1 minute ago, Zellos said:

così mi salvate la psiche

E anche un bel po' di ruolate forzate... @Pretzel Jack sei d'accordo? Considera che è buona pratica che i giocatori si conoscano, a meno di necessità particolari della storia, nella maggior parte dei casi. Questo evita il "Ehy, siamo in un mondo pseudomedioevale in cui chiunque potrebbe ammazzarmi per una moneta d'oro, ma da domani sarò disposto a dare la vita per questo perfetto sconosciuto dall'aria pericolosa!" xD poi dimmi tu..

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Pretzel, ho un background lunghissimo, è il background più lungo che ho fatto. 

Spoiler

Eldrioth sta piano piano ricongiungendosi con il suo destino. Un destino frutto di una storia iniziata più di mezzo secolo prima...

Circa sessanta anni fa, Eldren Kerlamen, il cugino del signore feudale di Moranay, nel sud dell’Impiltur, era conosciuto per il suo carattere sincero e genuino, e per il suo coraggio quasi fanatico di fronte alle difficoltà. Aveva perso sua madre in tenera età, e per questioni politiche era cresciuto con i suoi zii e cugini a Moranay, anziché con suo padre nel principato di Moranay in cui era nato. Ben presto diventò un ufficiale a Moranay per la gioia di suo padre. Era rispettato per l' organizzazione, il coraggio e per la stima che i soldati nutrivano in lui. Gli fu promessa e sposò Vela Arassar, una nobile maggiore di Ilmwatch la cui famiglia aveva perso rinomanza per cause abbastanza confusionarie, che Eldren non riuscì mai a capire a fondo. Il padre di lei, Talar Arassar, un uomo rude ma ragionevole, prima del matrimonio gli donò un antichissimo tomo sacro e una spada di fattura eccezionale, che sarebbe dovuta andare al suo primogenito (il fratello di Vela), scomparso l’anno precedente in circostanze non del tutto chiarite. 

La ragazza era una donna rispettosa, bella, un'avida lettrice, ma Eldren notava qualcosa che non andava in lei. Una notte,  Eldren si svegliò e seguì Vela Arassar di nascosto nei sotterranei della mansione in cui vivevano. La donna era china, sussurrava. Sembrava stesse parlando da sola con l’oscurità. Ma gli occhi di Eldren si abituarono al buio fino a notare la sagoma di un volto nero nascosto nell’ombra. Eldren si ritirò nel suo letto e fece finta di nulla,  anche se tormentato dalla scoperta agghiacciante. Il giorno seguente, si recò dal padre della ragazza, Talar, e chiese spiegazioni senza mezze parole, pena il riferimento della notizia alle autorità con la conseguente distruzione della casata Arassar. “Uno sbaglio… un grandissimo sbaglio”. Talar svelò ad Eldren l’orrore: ciò che il padre della sposa aveva fatto per garantire la continuazione della propria casata. Non è dato sapere come Eldren riuscì a risolvere quella situazione, ma ci riuscì. La coppia ebbe anche due figli, Edros e Darmel. La donna venne salvata. Ma qualcosa aveva giurato vendetta...

Eldren continuò le sue campagne militari: divenne famoso per avere sedatocon soli tremila impilturiani, un’orda di quasi dodicimila Kashgun che si erano dichiarati indipendenti e attraversando il Rashemen avevano invaso l'Impiltur. Cinque anni dopo, venne insignito di altissimi onori per aver difeso una roccaforte a nord di Ilmwatch da dei predoni nonostante fosse gli fossero stati tagliati completamente i rifornimenti. I suoi figli crescevano bene. Darmel, la ragazza, possedeva un’ intelligenza e una vivacità intellettuale ammirevoli, quasi inappropriate per una donna. Addirittura era stata anche vista accedere a zone poco visitate della biblioteca di Moranay, di notte; alcuni dicevano accedesse alle zone proibite, tanto era avida la sua mente. Edros, il ragazzo, aveva invece una forte vocazione militaresca: avrebbe continuato a portare in alto il nome dei Kerlamen dopo il completamento dell'accademia militare di Moranay. Il ragazzo era fisicamente prestante, e conservava la bellezza materna. Aveva la volontà di superare suo padre per valore militare. Purtroppo, il desiderio del ragazzo non si realizzò. Il giorno del suo ventunesimo compleanno, il corpo del ragazzo fu trovato decapitato e inchiodato ad un muro della sua stanza, le mani e i piedi spellati, la mascella rimossa. Sul suo giovane petto muscoloso, la scritta col sangue “Il corpo del figlio e l’anima della figlia”. La stessa scritta apparve su un lato della lama dell spada che vent’anni prima gli aveva donato suo suocero Talar. Sull’altro lato della spada, apparve invece la scritta: “Ashmaroth”. Eldren capì. 

Affidò sua figlia ad una Chiesa a Lyrabar. Prima che suo fratello morisse, la ragazza aveva già incominciato a manifestare un interesse morboso per i tomi proibiti - e questa volta Eldren ne aveva le prove. Eldren non riferì a nessuno quello che sapeva, del Patto di Telar. Non lo disse a nessuno, ad eccezione di un giovane promettente chierico, tale Almar Mardan, a cui aveva salvato la vita durante una campagna militare. Decise di proteggere sua figlia affidandola alla chiesa di Lyrabar, sotto stretta sorveglianza di Almar. Eldren quindi, oramai cinquant’enne, si ritirò dalla vita militare e divento un fervente credente, al punto che decise di finanziare la costruzione di una immensa cattedrale a cui avrebbe dato il nome di suo figli morto: la Cattedrale di Eldros. Diventò un uomo di chiesa. I suoi servitori in seguito dissero che quando pregava, gli angeli lo ascoltavano e accudivano le sue sofferenze. Era fiducioso: se sua figlia fosse sopravvissuta abbastanza, grazie ad un’antica legge impilturiana, se avesse sposato un secondogenito di una casata molto minore, avrebbe potuto conservare il suo cognome quello degli Arassar. Talar infatti gli aveva donato delle ricchezze sconfinate, a patto di aggiungere il suo cognome accanto a quello dei Kerlamen nei suoi eredi. 

Darmel aveva dodici anni quando venne trasferita nella chiesa a Lyrabar. Per i successivi otto anni, la ragazza crebbe bella come sua madre e con uno spirito forte come suo padre. Le sue vocazioni intellettuali vennero reindirizzate negli studi teologici e religiosi. La ragazza, sotto la guida di Almar, era rinomata per i suoi discorsi appassionati e le ferree argomentazioni sulle sue irremovibili posizioni ideologiche. La fama di suo padre quale eroe di guerra, oltre che di finanziatore di una grandissima cattedrale in costruzione, fecero di Darmel una delle rampolle più famose di tutta Lyrabar. Eldren era quasi riuscito a superare la violenta perdita di suo figlio, e aveva incominciato ad amare Darmel come non mai. I fantasmi del passato sembravano un ricordo lontano e destinato a non tornare mai più… ma Darmel non aveva lasciato i suoi studi occulti. In particolare, un giorno era in vista alla futura Cattedrale di Edros, e data la sua curiosità, volle visitarne le fondamenta, per capire come una così grande costruzione sarebbe potuta rimanere in piedi per secoli. Una volta lì, scopri un piccolo tombino, che sarebbe stato presto sepolto dalla terra e dalla pala che un operaio aveva lasciato lì vicino. Lo aprì. 

Era un pozzo con una scala che conduceva ad una stanza per nulla illuminata. Scese la scala e con la torcia intravedé quello che c’era al centro della stanza: una cassa. Di ebano, con creziature rosse. Odorava di ferro e resina. La aprì. Al suo interno, una spada completamente annerita e un vecchio libro estremamente ornato. Aveva già visto quella spada, l’aveva vista fino a quando suo fratello morì. Il libro non l’aveva mai visto. Lo aprì e incominciò a sfogliarlo. Sentì una mano fredda e unghiata prenderle la caviglia, e subito quella stessa mano salire sopra la gamba. Cadde svenuta.

Si svegliò stesa e sudata, su un letto molto comodo. Vide una infermiera, e vicino all’infermiera suo padre e il suo maestro Almar. Parlavano tra di loro. Almar accarezzò suo padre, che scoppiò in un pianto. Un vecchio eroe di guerra che piangeva sulla spalla di un giovane uomo di chiesa. Le faceva male il basso ventre...

Entro nove mesi sarebbe nato. Quel demone, Ashmaroth, non era riuscito a prendere l’anima della giovane Darmel: ciò grazie alla protezione della chiesa e alla fede di suo padre. Ma aveva trovato il modo di vendicarsi. Almar aveva riferito la storia alle grandi autorità religiose di tutto l’Impiltur, che avevano deciso che il bambino sarebbe dovuto nascere e sarebbe dovuto immediatamente essere inserito nella chiesa. Non sarebbe stato un errore, non sarebbe stata una prova distrutta di un male ormai compiuto. Sarebbe invece stato una prova che il bene è possibile, nonostante il destino avverso.

Il bambino, Eldrioth, crebbe fin dalla tenera età nella chiesa, circondato dall’amore di sua madre, i suoi nonni, e persino il cugino di suo nonno, il potente Lord di Moranay, Assor Kerlamen (all'oscuro della storia) e quello che fu il suo maestro fino ai ventuno anni, Almar. Tutti seppero che alla giovane Darmel fu fatta violenza da uno sconosciuto, ma nessuno seppe la vera storia. Ma alla fine, dentro la chiesa qualcuno incominciò a mettere in giro voci. "Un Kerlamen è maledetto..", "I Kerlamen hanno fatto affari con i demoni..", "I Kerlamen sono dannati...". Eldren e sua moglie Vela morirono prima che potessero fare qualcosa. Le voci incominciavano a circolare, sempre di più. Darmel voleva che suo figlio conquistasse di nuovo un posto di rilievo a Moranay, e che diventasse un eroe di guerra come suo padre. Ma oramai tutti sospettavano di lei e di suo figlio. Darmel era sinceramente convinta  che suo figlio, nonostante frutto di un gesto immondo, potesse diventare un simbolo di estrema speranza. Ma ciò che arrivò alle orecchie del Lord di Moranay, nonostante tutto ciò suo prozio Eldren aveva fatto per il nome di Moranay, convinse il Lord che il nome dei Kerlamen non dovesse essere associato a questioni immonde. Decise di uccidere madre e figlio.

La notizia arrivò alla giovane Darmel. Una notte, Almar, oramai maturo, svegliò la donna e suo figlio, il piccolo Eldrioth all’epoca tredicenne, e gli disse che degli uomini di Moronay erano sulle loro tracce. Usciti dalla chiesa, i tre stavano per raggiungere dei cavalli. Si trovarono gli uomini di fronte. Almar e il piccolo riuscirono a scappare. Eldrioth ricorda perfettamente il momento in cui sua madre morì sotto i colpi d’ascia degli uomini di Moronay. Ciò che non sapeva era il motivo di quel gesto. 

Almar e il piccolo scapparono lontano, e furono degli errabondi fino a quando il ragazzo non ebbe ventun’anni. Tanto era l’amore che Almar provava per la storia di quella famiglia, per il nonno del ragazzo che quarant’anni prima gli salvò la vita, e per sua madre che solo lui sapeva quanto in realtà fosse in grand'anima. Nonostante quello che gli era accaduto, non per sua volontà. Tanto era l’amore del chierico per quel bambino, non responsabile di nulla di quanto gli fosse accaduto. Nonostante ciò che il bambino fosse… 

Il chierico istruì il bambino agli studi teologici e alla magia. Durante la latitanza, il ragazzo mostrava un’indole guerresca e alternava la pratica della magia a quella del combattimento. Aveva altresì ereditato la piacevolezza e da sua nonna, l’acume intellettuale da sua madre e una certa genuinità d’animo da suo nonno, il grande Eldren Kerlamen. Ma l’altra metà del ragazzo era l'immondo frutto di un'indicibile violenza.

Eldrioth e Almar vagarono per cinque anni nel Fearun, guadagnandosi da vivere con lavori saltuari. Vivevano di pane e preghiere, e nascondevano i loro nomi. Gli uomini di Moranay non avevano comunque smesso di cercarli. Al compimento del ventunesimo anno di età del ragazzo, i due erano nei pressi di Waterdeep. Erano stati attratti lì dalla confusione della città, oltre che dal fatto che le chiese lì avevano costantemente bisogno di manovalanza. Il ragazzo non conosceva la storia della sua famiglia. Almar gli aveva raccontato che per una falsa informazione, il Lord di Moranay aveva sospettato che Eldrioth fosse il risultato di un patto con un demone. Almar, inoltre, era convinto che la distanza dall’Impiltur e gli anni passati fossero sufficienti a garantire una protezione quasi definitiva e una vita umile ma tranquilla. Si sbagliava. Una pattuglia di uomini di Moranay era sulle loro tracce da quasi un anno oramai. Entrarono nella chiesa e assalirono i due, ammazzarono Almar e imbavagliarono il ragazzo. L'avrebbero portato a Moranay, in attesa del processo. Ma mentre attraversavano il suo dell'Impiltur, quando erano nei pressi di Lyrabar, passarono accanto ad una costruzione decrepita, quello che sembrava lo scheletro di una immensa chiesa, la cui costruzione era stata interrotta. Eldrioth sapeva cos'era quella costruzione: quella che sarebbe dovuta essere stata la Cattedrale di Edros, suo zio morto giovane circa quarant'anni prima. Fu lì che gli uomini vennero improvvisamente attaccati da un'ombra. 

Eldrioth riuscì a sfruttare la situazione per divincolarsi e fuggire, ma alcuni uomini lo seguirono: la cattedrale era l'unico posto in cui il ragazzo avrebbe potuto nascondersi. Entrò. La puzza di polvere era mischiata ad un odore metallico, probabilmente dovuto ad alcuni pilastri di ferro da cui il calcestruzzo era crollato via, ma molto simile all'odore del sangue. L'atrio era enorme, e due file da centoventi panche facevano spazio ad un corridoio centrale che portava ad un altare talmente rialzato da necessitare venti ripidi scalini per essere raggiunto. Eldrioth lo sorpassò, le voci dei tre uomini che lo inseguivano stavano entrando nella chiesa. Si guardò in giro e vide una botola. Ci si infilò e la richiuse. Poteva sentire gli uomini che stavano setacciando ovunque, sopra di lui, per trovarlo. In ogni altra parte del mondo ne sarebbe valsa la loro vita, nell'Impiltur comunque ne sarebbe valsa la loro carriera. Eldrioth decise di scendere fino a quando non raggiunse una vastissima serie di cunicoli. Questi cunicoli portavano ai basamenti della Cattedrale, non ancora chiusi completamente.

E lì, dove ventuno anni prima sua madre aveva preso quella decisione così impudente, che trovò una botola, e sotto la botola, uno scrigno. Nello scrigno, una vecchia spada annerita e un antico tomo magico. 

Fu lì che la vita di Eldrios cambiò nuovamente. Gli uomini non lo trovarono. Gli avevano teso un'imboscata aspettandolo fuori per tutta la notte, ma riuscì a scappare. Raccolse alcuni soldi e si diresse a Neverwinter, deciso piano piano a dimostrare una volta per tutte l'infondatezza delle menzogne che avevano distrutto la sua famiglia, e a dimostrare che era il degno erede di suo nonno e a riscattare il suo cognome. Inizio a lavorare come una sorta di mercenario per le buone cause che non voleva compenso, e cominciò a studiare quel tomo magico, che si rivelò essere il libro degli incantesimi di un suo antenato mago dalla parte di sua nonna.

Alcuni anni dopo, la spada incominciò a parlargli, confidandogli che quando sarebbe stato pronto gli avrebbe rivelato la vera storia della sua famiglia.

 

Te lo riassumo: Sono nato e cresciuto in una Chiesa assieme a mia madre. Mia madre era la figlia di un nobile impilturiano, il cugino di un Lord, e un amatissimo eroe di guerra. Per motivi non chiari, sono iniziate a circolare voci che mia madre avesse su di lei una maledizione (non si sa se la storia è vera o meno), e che io non avessi padre. Il mio procugino, Lord di Moranay (nel Sud dell'Impultur, vicino alla costa e vicinissimo alla capitale Lyrabar) una volta morto mio nonno ha ammazzato mia madre per togliere le malevoci sul suo cognome, che è anche il mio (Kerlamen). Io sono riuscito a fuggire assieme ad un Chierico, con il quale ho vagabondato fino a quando, poco fa, gli uomini di mio procugino non ci hanno trovati e l'hanno ammazzato.

Io sono fuggito qui proprio perché è un periodo di disordini, e spero di poter far valere il mio nome 🙂 dimmi tu! 🙂 

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Eldrioth Kerlamen-Arassar

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Anche a cento metri di distanza si notano le sopracciglia basse ed ampie di questo ragazzo, e gli zigomi pronunciati. A cento metri di distanza si nota anche la particolare opacità del marmo chiaro che ha al posto della pelle. 

Spoiler

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"Per la giostra occorre essere di sangue nobile... di sangue nobile...". Penso al mio polso destro. Lo guardo. Guardo le vene. Sono verdi, ma è un effetto della pelle. Penso a ciò che c'è dentro le vene. Sangue. Rosso, ma blu. Chissà se c'è qualche differenza autentica rispetto al sangue che ha nelle vene un guardiano di porci...

Ma forse ciò che vedo non è reale. Forse dentro le mie vene non scorre più sangue. O almeno ne scorre sempre di meno, e sempre più lento. Come lo so? Perché faccio sempre più fatica a sanguinare. Questo metaforicamente parlando... 

... be' per la verità anche non metaforicamente. Penso di potermela giocare in ogni giostra. So tirare con l'arco, andare di scherma, argomentare. Mi iscriverò ad ognuno dei tornei, cercando di non dare nell'occhio. Sono titubante se usare l'anello dei Kerlamen...

D'altra parte il mio sangue non è solo blu. C'è un motivo se mi stanno dando la caccia.

Il mio sangue è anche nero. 

Mi iscrivo ad ognuno dei tornei, con fare molto sobrio. 

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@Kalieuros

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Tralasciando la giostra a squadre ( in cui non puoi certo partecipare da solo), ti iscrivi a tutte le gare?

Per la giostra ti vengono chieste le patenti di nobiltà, oppure un anello con sigillo da esaminare ed I’ll sottoporsi ad un incantesimo atto a comprendere le tue ascendenze.

Ti viene fatto notare che alcune gare potrebbero sovrapporsi, ma anch’egli garantito che cercheranno con ogni mezzo di evitartelo.

L’iscrizione ad ogni torneo è 100 monete d’oro, tranne la giostra che è 1000

(PIAZZA CENTRALE)

Spoiler

I mercenari, dopo aver dato al barbaro le monete d’oro, lo ringraziano e se ne vanno in ordine, anche se noti che una ventina rimane in zona ed avvicinarsi ai padiglioni che garriscono con l’araldica di Neverwinter. 

I banditori continuano a parlare dei premi delle gare dell’indomani, sottolineando la loro grandezza e ricchezza. I banditori fanno fare una buonissima figura alla munificence Rustier.

Eldrioth si avvicina ad uno dei banchetti di iscrizione, dove gli danno varie informazioni e girano per lui un grosso libro mastro, oltre a tendergli la mano per le monete di iscrizione.

AREA PADIGLIONI

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<< Credo sia più per dimostrare la potenza di Neverwinter ed altre cose simili. D’altronde al Lord gli è presa una voglia di guerra alquanto tremenda, no? Porto Llast sgombrato e la gente schiavizzata, guerra feroce a Luskan e agli uthgar. Sembra abbia voglia di guerreggiare anche con Mirabar e Waterdeep.>> dice, prima di ridacchiare allo sguardo dell’elfo che gli indica uno strano congegno tenuto con una catenella.

<<Vogliate scusarci, ma siamo attesi. Spero di rivedervi a qualche gara...magari anche a quella di dialettica.>> Con un inchino lui ed un cenno del capo dell’elfo, iniziano ad allontanarsi.

 

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Il 29/7/2019 alle 23:33, Zellos ha scritto:

Domanda generica: io di solito, come home rule, i primi combattimenti di un gruppo non do l’ordine di iniziativa perché il gruppo “non è ancora affiatato” . Ditemi se vi va bene o meno. 

Beh, oddio, l'iniziativa collettiva (se di iniziativa di gruppo si tratta) fa un pò iniziativa easy way di AD&D e in caso avrei qualcosina da ridire sulla solidità un pò stile castello di carte delle motivazioni da te esposte.

Cioè, capisco che è dovere morale di ogni buon master nerfare la micidiale e sgravosissima iniziativa lampo non-ottimizzata da PP di Imperius (😂😄), ma diciamo che se potessi tenermi il mio +8 derivato da Des, +1tratto e feature di classe di Chelry anche nel combattimento d'apertura, sarei un pelino più contento a livello di coerenza. Specie se alcuni pg si conoscono già da un pò e/o hanno viaggiato assieme.  😄

Tanto più che alcuni di noi ( @Pentolino incluso) hanno scelto il classico tratto Reactionary. 

20 ore fa, Kalieuros ha scritto:

Posto che non ho la minima intenzione di scoprirmi dato che i miei parenti sono sulle mie tracce, avrei qualche modo di dimostrarlo nel caso servisse? 

Oltre al già citato e indispensabile anello, ti direi che imho un abito da nobile corredato da gioielli e uno spell camuffoso, o ancor meglio una glamered armor, potrebbero tornarti utili in caso di udienze private e eventuali check (sennò senza ti pigliano per sciatto e ti si filano meno)

 

Ps: per il post in game io aspetto un momento per vedere che fa/dice il pg di  @Landar

P.p.s: ma @GipsyGyps e l'altro iscritto (non mi ricordo, abbiate pietà) sono ancora dei nostri? Iniziano dopo? 

Modificato da Nyxator
  • Grazie 1
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Imperius Ironpike

- Area padiglioni

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Alla fine il curioso incidente accaduto al buon Chelry si conclude con un incontro piuttosto interessante condito da chiacchiere che ci confermano la sensazione di precarieta' che aleggia ogni qual volta gli uomini di Neverwinter si dimostrano ...un po troppo interessati ad una citta'.

"Gia'...sembra che l appetitodel  Lord cresca con il passare delle citta' che sottomette"

faccio eco alle parole del Tiefling

"Salute a voi mastro Tiefling ed in bocca al lupo per le gare ed a presto"

concludo

 

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