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L'Ultima Crociata - Topic di Gioco


Pippomaster92

Messaggio consigliato


Il vostro ultimo assalto spazza via i Coloxus e alcuni Vermlek, dandovi il tempo di ritirarvi in ordine ben prima dell'arrivo degli altri demoni.

Correte verso le porte, che vengono prontamente aperte per farvi passare mentre dagli spalti una salva di frecce fornisce un po' di copertura. 
Quando siete finalmente dentro le mura il portone viene chiuso e sbarrato di nuovo. Siete circondati da soldati, quasi tutti umani e tutti stanchi e provati. Molti sono feriti. Uno di loro, sembrerebbe un ufficiale vista l'armatura decorata, si avvicina a voi e vi scruta con ammirazione "Siete degli eroi...affrontare tutti quei demoni da soli! Miei signori, chi siete?"

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Amor'Ra

Una volta all'interno delle mura, finalmente rinfodero la pesante arma, non prima di averne fatto scolare il sangue che la bagnava con un vigoroso movimento del braccio. Quando un ufficiale della città ci rivolge la parola non mi faccio pregare e, fatto un passo avanti, mi batto il pettorale con il pugno esclamando a voce abbastanza alta da farmi sentire: Il mio nome è Amor'Ra, umile servo del Signore della Vendetta e questi sono i miei valorosi compagni. Lascio quindi qualche secondo perché i miei compagni possano presentarsi per poi riprendere la parola: Siamo giunti qui per volere del sommo Ragathiel in persona, e liberare questa città dal male che la attanaglia! Presto il sole tornerà a splendere sulle vostre case, e le vostre terre torneranno a donare i loro frutti!

Faccio passare lo sguardo sulla popolazione, avanzando di qualche passo per essere più vicino possibile alla gente e hai soldati feriti prima di allargare le braccia, accompagnando con il gesto una improvvisa ondata di energia dorata e calda che dona sollievo alle carni martoriate della popolazione: Portate la notizia ai vostri amici e familiari, da oggi le sorti di Nerosyan cambieranno per sempre! Che si affilino le spade e si olino gli archi, da oggi il popolo di Mendev torna a guardare il nemico negli occhi!

Spoiler

Intanto un +24 a Diplomazia per ringalluzzire il morale e migliorare l'atteggiamento della folla nei nostri confronti. Mi aiuto lanciando anche un incanalare, che btw cura 6d6 a tutti coloro che ne avessero bisogno.

 

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Rey Mendous 

Riusciamo infine ad arrivare dentro le mura della città e veniamo accolti da molti soldati.

Lascio che Amor di un po' di spettacolo e lo aiuto dicendo: Sono l'umile servo di Reimenda. Il mio nome è Rey Mendous e con il potere che lei mi dona sarò felice di aiutare i soldati che hanno bisogno di tutte le cure possibili.  

Dicendo questo allargo le braccia e lascio che altra energia divina scorra dal mio corpo verso tutti coloro che ci circondano.

Spoiler

Uso due utilizzi di incanalare per incanalare ristorare su tutti coloro che mi circondano

 

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Lelei La Lelena

Riusciamo ad entrare nella città, e la popolazione ci accoglie. Ma dalle loro parole non posso fare a meno di pensare che forse non hanno mia voluto realmente combattere, nelle loro menti già si sentono sconfitti.

Sono Lelei La Lelena. Non importano ora il mio grado e il mio titolo nobiliare, ciò che importa è che la mia lama e il mio scudo sono qui per aiutarvi. Io non ho nulla di particoalre che voi non avete. Come noi abbiamo sconfitto alcuni demoni, tutti assieme potremo distruggere l'intero male!

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Le vostre parole piene di speranza e coraggio sembrano ridare forza alle membra e agli spiriti dei soldati. l potere divini incanalato da Amor'Ra non è da meno. I fanti vi si accalcano attorno, festanti e improvvisamente lieti di avervi tra le loro fila. 

Mentre ringraziamenti e nuove promesse di difendere la città con anima e corpo piovono a ogni lato, la folla comincia a dividersi mentre un terzetto di guerrieri avanza in vostra direzione. 
A capo del gruppo c'è un ifrit dalla chioma e barba rossa fiammante, e dietro di lui due cavalieri in armatura pesante. Anche l'ifrit indossa un'armatura di ottima fattura, con in rilievo sul petto l'emblema cittadino. In una mano regge un bastone da ufficiale, una specie di piccolo scettro. 

Il volto dell'individuo è provato, ma anche lui appare lieto del vostro arrivo "Ben trovati! Sapere che le forze del bene sono tra noi è di grande sollievo: non siamo stati dimenticati. Il mio nome è Heldin Flameson, ho la responsabilità di questo settore delle mura. Avete bisogno di qualcosa? O volete che vi faccia scortare fino al quartier generale?"

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Tade

"Personalmente non ho bisogno di nulla." rispondo all'ifrit. "E sicuramente i miei compagni hanno ragione: il nostro arrivo potrebbe abitare le fila dei demoni, per cui è meglio non togliere un singolo uomo alla difesa della città. Noi stessi cercheremo di impiegare il minor tempo possibile per discutere il da farsi al quartier generale."

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Flameson annuisce, un velo di sollievo sul volto "Sagge parole, amici. Vi affiderò solo una guardia che vi guidi nell'intrico di vie cittadine, così impiegherete meno tempo" fa un cenno ad uno dei soldati vicini, un umano con un braccio fasciato e metà del volto coperta da bende e garze. Privare il fronte di quel combattente non farà certo capitolare la città.

L'uomo è silenzioso, probabilmente vi ammira e teme allo stesso momento: dopo tutto non è una reazione inconsueta in vostra presenza. Siete eroi noti, e anche nei luoghi dove la vostra leggenda non è ancora arrivata siete preceduti da un'aura di potenza e ammirazione.
Comunque fa bene il suo dovere, e vi guida in una città che è chiaramente sotto assedio, ma sembra ancora attiva. Le strade sono poco frequentate, ma i negozi sono aperti e gli abitanti che camminano per le vie sembrano un po' timorosi ma decisi a continuare le loro vite. Molti guardano nervosamente il cielo, come in costante attesa di un attacco di demoni.

Infine venite scortati fino al vostro obbiettivo: la punta nord della Città Diamante, la Torre della Battaglia. Le fortificazioni sono impressionanti, così come le forze di difesa qui dispiegate. Ci sono maghi, sacerdoti, guerrieri, arcieri, cavalieri e anche alcuni costrutti in pietra scolpiti in modo da rappresentare angeli dalle pesanti spade cesellate. 
Vi fate largo tra le fila dei difensori fino a raggiungere il quartier generale, che sorge in cima ad una torre squadrata e circondata a sua volta da un secondo ordine di mura (a sua volta protetto da quattro torrette!). Venite fatti passare davanti a due cavalieri in armatura argento e oro, che alzano le mani e vi osservano per qualche istante. Uno dei due annuisce e poi aggiunge, con aria di scusa "Spiacente, ma è imperativo scovare infiltrati o traditori...spero di non avervi offesi" 
Sembra proprio che non ci sia altro da dire, e venite fatti passare. Giungete al cospetto del Lord Comandante di Nerosyan. Si tratta di un uomo imponente, dai corti capelli biondi e folte basette, il naso affilato e tristi occhi azzurri. Dimostra una cinquantina d'anni, ben portati, e indossa una fine armatura d'adamantio con il simbolo di Imomedae. Al suo fianco però sta la massima figura d'autorità della città, una donna che indossa un'armatura pesante sul cui elmo è incastonata una corona: la Regina.

I due si voltano al vostro arrivo, con espressioni diverse sul volto. Il Lord Comandante è sollevato e sembra grato della vostra presenza, ma la Regina mantiene un'aria di leggera diffidenza e pare corrucciata. Fa comunque buon viso a cattivo gioco quando il suo Comandante fa le dovute presentazioni, rispettando l'etichetta. 
"Vi abbiamo osservato dalle mura, siete combattenti eccezionali. Lasciate che mi presenti: Hector Eakel, Lord Comandante di Nerosyan e Gran Maestro dell'Ordine della Spada Lucente. Siete al cospetto di Sua Maestà, l'Infallibile e Potente Regina Galfrey, Comandante Supremo del Regno di Mendev" l'uomo fa un sottile gesto con la mano, alle spalle della donna, per farvi capire che dovreste inchinarvi, mentre la monarca porge la mano con il guanto d'arme su cui è incastonato l'anello regale. 

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Lelei La Lelena

Veniamo scortati fino al comando della città. Attraversiamo un dedalo di vie dove la gente si sforza di vivere. Infine giungiamo al cospetto dei signori della città. Alla presentazioen della Regina mi inginocchio senza attendere l'invito di Lord Eakel e chino il capo.

Maestà. Lelei La Lelena di Absalom. La mia lama e il mio cuore sono pronti a servirla e a ricevere i suoi ordini.

Chi l'avrebbe detto che le noiose lezioni di cerimoniale mi sarebbero tronate in mente e servite?

Modificato da Albedo
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Amor'Ra

Camminando nel tragitto al quartier generale, osservo gli uomini e le donne della città, non domi e di certo non piegati alle avversità. Non mi prodigo in parole di conforto o elemosine, so che questi uomini e donne duri e segnati non ne hanno bisogno. Piuttosto, mostro loro lo stesso coraggio e la stessa fierezza che loro stessi sfoggiano.

A testa alta, l'armatura lucente, i passi ampi e tranquilli, intorno a me un'aura di potere e di coraggio quasi palpabile.

Giunti al cospetto della sovrana, chino profondamente il capo in segno di rispetto, ma non piego il ginocchio: i re mortali non sono degni di ricevere la riverenza dei servitori dei cieli, ma il modo in cui questa regina sta combattendo... Merita sicuramente tutto il mio rispetto.

Ad ogni modo, faccio eco alle parole di Lelei: Il mio nome è Amor' Ra, servitore del signore della Vendetta Ragathiel. Siamo qui per sconfiggere le forze del male e aiutarvi a salvare il vostro popolo oppresso, Maestà.

Dopo una pausa, aggiungo: Vedo che vi siete difesi più che ottimamente, e il vostro popolo si dimostra coraggioso e fiero oltre ogni mia speranza. Temevo di trovare una città piegata e sull'orlo del collasso, invece ho trovato una città di combattenti. E se questi sono gli abitanti, la loro regina deve essere qualcosa di davvero formidabile, e sono onorato di fare la vostra conoscenza, Maestà, e ricevere i vostri ordini.

Spoiler

As usual, la diplomazia cicciotta +24 per migliorare l'atteggiamento della regina e del comandante.

 

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Tade

"Tade Pongor, maestro di magia antica, per servirvi." mi presento alla regina inchinandomi, come richiede l'etichetta. "Non siamo stati inviati qui solo per spezzare l'assedio, anche se questo è sicuramente il motivo più importante per cui siamo qui." Mi rendo conto che forse non è il momento migliore per parlarne, ma preferisco evitare malintesi in un secondo tempo. "Le forze del male sono riuscite a dividere e isolare i pochi in grado di opporsi alla loro furia distruttiva, rendendoci tutti più deboli. Se dovessimo riuscire a mettere in fuga o incapacitare gli schieramenti demoniaci, siamo anche stati inviati a valutare un'evacuazione di massa della città verso Magnimar. Uniti saremo più forti che separati e potremo non solo difenderci con maggiore efficacia, ma anche passare al contrattacco e riprenderci ciò che demoni e diavoli stanno cercando di distruggere."

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Rey Mendous 

Osservo con rispetto la popolazione che reagisce alla guerra.

Una volta arrivati davanti ai capi della città mi inginocchio dinnanzi alla regina. Sono Rey Mendous, umile servitore della dea Reymenda, sono al vostro servizio e del vostro popolo, maestà. Dico avvicinando le labbra all'anello sul guanto e aggiungo. La mia spada e la grazia della mia dea sono qui per difendervi e aiutarvi.

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"Nerosyan non cadrà tanto facilmente. Il suo popolo è duro e robusto, temprato dalla Piaga e dal volere dell'Erede" dichiara la regina, alludendo chiaramente a Iomedae, il cui simbolo campeggia un po' ovunque sulle armature di chi è qui presente. Il tono della donna è quasi arrogante ed è chiaro che sia una persona abituata a comandare ed essere obbedita, ma le vostre presentazioni e parole sembrano aver risvegliato la sua approvazione. Infatti aggiunge quasi subito, in tono più lieve "In ogni caso il vostro aiuto, anche se non richiesto, è un dono che apprezziamo molto. Avete ragione, temo: questo è un periodo in cui combattere da soli non ha più senso. Finché vorrete prestarci aiuto noi vi accoglieremo con ogni onore...ma per quanto riguarda abbandonare la capitale..." scuote la testa con aria cupa "Non è qualcosa che possiamo prendere in considerazione alla leggera. Se fosse possibile trasferire solo i civili, d'altro canto..." vi guarda con aria interrogativa. 

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