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[MUTATI] - Topic di gioco


Rock_77

Messaggio consigliato

 Il continente di Arthuriel stà vivendo il suo periodo più fiorente e ricco. I vari regni che fanno parte dello stesso hanno raggiunto un sottile equilibrio di pace e benessere. Il continente è un’immensa isola completamente circondata dalle acque (per farvi un’idea la somma dell’Asia e dell’Africa). Il commercio era fiorente e le guerre quasi completamente sparite. Le tribù selvagge erano ormai state relegate nelle zone più selvagge del continente o nel sottosuolo. In molti regni gli orchi erano solo più un racconto per bambini, per convincerli a fare i bravi. Le principali razze senzienti avevano concordato patti di amicizia utili a tutti loro. Gli eroi non venivano più ingaggiati per guerre ma erano liberi di viaggiare per loro interesse e piacere cimentandosi in esplorazione di luoghi antichi e altri piani. I vari regni, data la non necessità, hanno iniziato ben presto a smilitarizzarsi. Come tutte le cose belle ben presto è giunta la fine di questa era, ed è giunta nel modo peggiore possibile: l’invasione è partita da est. I draghi si sono risollevati dalle loro oscure e nascoste caverne per prendere possesso di ciò che reclamano come loro proprietà: l’intero continente. Alla guida di milioni di lucertoloidi nei primi giorni hanno spazzato via interi regni senza lasciare traccia di ciò che vi era prima. I regni impreparati non hanno potuto che soccombere a quest’orda di devastazione, chi non ha chinato la testa è semplicemente stato eliminato. I regni superstiti sono riusciti a mettere insieme una forza in grado di almeno rallentare l’avanzata dell’orda. Nel frattempo metà del continente è stato messo a ferro e fuoco. Anche i regni superstiti non esistono più ed è stato creato un concilio temporaneo unificato in cui vi sono rappresentanti di ogni razza per tentare di fermare e ricacciare da dove è venuta la minaccia che stà devastando tutto. Ora si è in un momento di stallo, entrambi gli eserciti si preparano allo scontro finale. Sembra che i draghi si siano sollevati sotto il comando di una creatura di nome Oxard, nessuno sa da dove viene e cosa sia, nessuno l’ha mai vista e anche i suoi servitori catturati nelle battaglia non hanno potuto dare informazioni su di essa, loro lo parificano con una divinità che riporterà i draghi a dominare tutto come nei tempi antichi. Al momento il continente è spaccato in 3: una metà controllata dai draghi, scenario sullo stile di Mad Max … una parte ancora civilizzata e molto popolosa dove sorgevano gli antichi regni e presa d’assalto dai profughi che si sono salvati dalle zone di guerra. La terza alcune zone selvagge a sud abitate principalmente da razze poco simpatiche (goblin, gnoll, orchi, ecc…)

 

Un bimbo corre felice in un prato inseguendo una farfalla, poi la sensazione di qualcosa di terribile. Il fuoco inizia ad invadere il campo, la farfalla si accartoccia come fosse fatta di carta velina. Il fuoco circonda il bambino, solo ora ti accorgi che quel bambino (bambina) sei tu … un denso fumo nero crea una cortina insuperabile, due occhi fiammeggianti ti scrutano da quell’inferno di fiamme e fumo. Una voce cavernosa che farebbe tremare anche il cuore più impavido ti dice Non ce la farai mai a sconfiggermi fauci nere come la notte scattano verso di te per lacerarti le carni …

Vi svegliate (ognuno nel luogo in cui alloggia a BlueDeep) di soprassalto, questo sogno stà diventando troppo frequente e troppo realistico per i vostri gusti … all’inizio c’era solo il bambino felice nel prato. Ma da quando sono arrivati i draghi il sogno è cambiato e si è evoluto. Ormai sono passato 5 anni dall’invasione, c’è chi ha perso tutto e gli è rimasta a malapena la vendetta come scopo di vita. Vi date una sciacquata nella tinozza dell’acqua per far sparire gli ultimi fumi del sogno, ma sapete che persisterà per buona parte della giornata, quando siete fortunati la notte passa senza sogni. Fuori dalla vostra stanza si sentono marciare soldati, altri sfortunati che andranno a morire al fronte per recuperare qualche centimetro di terra ai territori dei draghi, se sono fortunati ci sarà qualche eroe con loro, allora magari qualcuno tornerà vivo … morto dentro probabilmente ma almeno con le sue gambe. Ognuno di voi è tornato da qualche missione esplorativa, ciò che avete visto lo ricorderete a lungo e vi riproponete che se dovesse mai capitare di esser catturati meglio una morte veloce a ciò che vi aspetterebbe da vivi. Vi preparate a buttar giù un rapportino della missione, preferireste esser in prima linea piuttosto che fare quelle, inutili, scartoffie, quando bussano alla vostra porta. Vi alzate e andate ad aprire. Vi trovate di fronte un paggetto biondino coi capelli a caschetto e la divisa del concilio delle razze, vi porge una lettera chiusa con ceralacca. Conoscete bene quel tipo di messaggio, una nuova missione. Maglio che stare chiuso in una stanza a pensare, di questi tempi pensare risulta pericoloso per se stessi e la propria sanità mentale, anche per gente addestrata come voi. Rompete il sigillo, all’interno poche parole:

Presentarsi alla sala delle udienze del Concilio alle 12 di oggi.

Sotto la firma dei rappresentanti, una convocazione … normalmente le missioni sono scritte o al massimo comunicate da qualche stratega … guardate fuori, bene è anche una giornata piovosa, di quelle con una pioggerella fitta che penetra fino alle ossa … saranno circa le 10 del mattino, avete ancora 2 ore di tempo prima della convocazione ….

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Jonas Ei'Kai

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Si sveglio' di soprassalto. Ancora quel sogno. O meglio dire incubo...possibile che colui che stava devastando il mondo gli parlasse in stato onirico? Tutto era possibile e certamente il loro nemico era una creatura potente , anche se nessuno lo conosceva. Ma quella era una domanda che sarebbe, per ora, rimasta senza risposta.

Si guardo' intorno. Una triste casa di pietra, con pareti di pietra e tetto di pietra. Gli mancavano i suoi alberi, le sue piante, gli animali con cui divideva la sua esistenza, prima che tutto quello iniziasse. Era vecchio, molto vecchio e anche se il suo cropo era ancora forte e scattante, la sua anima era antica e ricordava i giorni felici che avevano preceduto la Grande Distruzione. E li anelava, aveva nostalgia di quei tempi, quando tutto era piu' semplice, quando si poteva studiare e crescere, preparandosi per evoluzionare in qualcosa di superiore. Ma quei tempi erano finiti, l'equilibrio distrutto...la grande Ruota poteva spezzarsi e allora tutto sarebbe finito, almeno per come lo si conosceva. 

La sua pelle era tesa  sul suo volto e di un colore che ricorda la corteccia degli alberi giovani. A guardarlo, la gente era propensa a ricordare e a credere a quelle antiche leggende che raccontavano che i druidi, arrivati a una certa eta' e potere si trasformassero in alberi, querce e faggi in genere e vivessero per sempre, affondando le radici nel mondo. Non erano lontani dalla verita', in effetti. Anche se il tutto era molto piu' complesso , naturalmente. Ma ora quel processo di crescita e elevazione era stato bloccato dall'invasione. La maggior parte delle Grandi Foreste era stata bruciata e ora i boschi giacevano sotto cumuli di cenere e di fuoco. Il solo pensiero gli fecce dolere il suo vecchio cuore. Il Consiglio Ancestrale, capeggiato dall'Anziano in persona , aveva discusso a lungo come considerare i draghi. E, per quel che ne sapeva, non aveva ancora raggiunto una decisione. C'erano dei druidi che li consideravano esseri superiori. Che avrebbero spezzato la Ruota per poi ricostruirla meglio...e che quindi sarebbe stato meglio lasciarli fare. Pazzia! O tradimento? Non voleva pensare a quest'ultima ipotesi. Comunque l'Anziano aveva scelto lui, quello che era destinato a succedergli un giorno come Druido Anziano, ad investigare questi draghi e il loro capo, a collaborare con la resistenza, a combatterli e a conoscerli.

E cosi' lui si trovava li', in quella citta' puzzolente e ogni giorno piu' piena di profughi che scappavano dalle loro terre devastate. Anelava i suoi boschi, gli spazi aperti, l'acqua che cantava giu' per i ruscelli, la voce degli uccelli...

Stava scrivendo il rapporto sulla sua ultima missione esplorativa, quando qualcuno busso' alla sua porta. Si alzo' ed ando' ad aprire. Un messaggero. Lo saluto' con un grave cenno del capo, poi torno' al tavolo dove stava scrivendo e ruppe il sigillo. Una convocazione. Direttamente dal Concilio. Interessante... probabilmente qualcosa di grande.

Fini' di scrivere il rapporto, poi si lavo' e si vesti' con cura. Sali' sul tetto ad alimentare Kaar, il grande Roc suo compagno di vita. Mangiarono insieme, mentre sotto di loro la grande citta' brulicava di disperazione. Prego' il Sole e le Stelle, fratello Vento e sorella Pioggia che in quel momento bagnava la sua pelle coriacea. Madre Natura veglia su questi tuoi figli, su questa tua terra e dammi la forza per fare quello che c'era da fare. 

Scese dal tetto, prese il suo bastone sacro e si avvio' verso la Sala Conciliare...

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Shaina Rain

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L'incubo la fece svegliare di soprassalto facendola scattare seduta sul letto. Con una mano scostò i lunghi capelli ramati che le erano caduti davanti alla faccia, mentre il cuore riprendeva il suo battito regolare. Da quanto duravano quegli incubi? Non lo ricordava più, ormai, troppi anni. Difficile dire quale significato avessero, incantesimi di divinazione non avevano rivelato nulla a riguardo di essi, e la ragazza ormai tendeva ad attribuirli ai fatti al suo recente passato, colmi di combattimento e violenza.

Il solito incubo?

Chiese una voce dal tono metallico proveniente da un punto di fianco al letto in cui era accuratamente poggiata una lunga spada ricurva, nera come l'ebano e coperta di strane rune che risplendevano di una vaga luminescenza rossa.

Shaina annui. Ricordava a malapena i giorni in cui poteva addestrarsi e studiare in un mondo ancora in pace, senza la minaccia incombente della morte. Rampolla di una famiglia nobiliare, ormai scomparsa, come molte altre, sin da piccola aveva mostrato la inusuale attitudine sia per la scherma, che per la magia arcana. Normalmente chi si dedicava ad una delle due arti tendeva a trascurare completamente l'altra, ma non lei. Dotata di un fisico forte ed al tempo stesso una mente acuta e brillante, assimilava avidamente le lezioni del suo vecchio maestro di spada, un eroe di guerra ormai avanti con gli anni, e gli insegnamenti di suo zio, un potente mago conosciuto in tutta la regione. Sebbene non potesse eguagliare ne l'abilità di uno spadaccino esperto, ne raggiungere i picchi di perfezione nella magia, aveva ben presto imparato a fondere le due arti assieme, creando una combinazione micidiale.

Desiderosa di avventure si unì ad un gruppo di avventurieri, vivendo innumerevoli avventure, esplorando antiche rovine di un lontano tempo passato, combattendo contro mostri che oramai non osavano più avventurarsi nel mondo di superficie, dominato dall'ordine dei grandi regni civilizzati. Il suo innato talento le permise di sopravvivere facilmente a queste avventurose imprese, e man mano che faceva esperienza, la sua abilità aumentava, rendendola rapidamente ricca e famosa, grazie ai tesori trovati durante tali spedizioni.

Fu durante una di queste esplorazioni che trovò Reaver, la spada nera; un antico artefatto forgiato da una civiltà perduta, una spada molto speciale, utilizzabile solo da chi è in grado di padroneggiare si l'arte della spada che quella della magia. Subito si formò un legame indissolubile tra le due, e l'arma rese Shayna ancora più forte ampliandone le abilità.

Finì tutto quando iniziò l'invasione. Le tecniche apprese quasi per gioco le servirono ben presto per uccidere. Il suo regno fu uno dei primi ad essere colpiti, la forza del nemico schiacciante, e l'esercito non era assolutamente preparato, dopo lunghi anni di pace. Vide la sua casa bruciare sotto i suoi occhi e molti dei suoi parenti uccisi.
Dopo questi fatti non esitò ad arruolarsi nella resistenza, lanciandosi in missioni contro il nemico sempre più rischiose, e, finora, uscendone sempre viva.

Infine era giunta a BlueDeep, il centro nevralgico della lotta contro l'esercito dei draghi. L'ultimo periodo è stato piuttosto noioso a dire il vero, e i suoi incarichi si erano limitati a missioni esplorative, che poco si confacevano con le sue abilità.

Quando qualcuno bussò alla porta era ancora in camicia da notte, ma non se ne preoccupò particolarmente, non era tipo da comportarsi come una dama dell'alta società. Prese il messaggio e lo lesse.

"Una convocazione dal concilio, eh? Forse si sono decisi a darmi qualche incarico più interessante di quelli che ho avuto da quando sono arrivata."

Commentò, gettando le scartoffie sullo scrittoio della stanza, preparandosi all'incontro.

Non avere così fretta di gettarti nella battaglia

La rimproverò Reaver, da sempre la parte più sensata e prudente della strana coppia che formavano

Dopo essersi lavata vestita e accuratamente pettinata (i capelli erano forse l'unica sua vanità femminile) Indossò il suo equipaggiamento, una collezione di oggetti magici potentissimi il cui valore sommato sarebbe bastato a compare un piccolo regno, afferrò Reaver riponendola nel fodero al suo fianco, incamminandosi lungo le strade della città, maledicendo la pioggerella fastidiosa, per recarsi all'incontro con il concilio.

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Rainger

Lo stesso incubo da anni e anni, oramai aveva imparato a memoria ogni dettaglio, ogni sfumatura delle fiamme. Si alzò dal letto, tirandosi indietro i capelli bagnati dal sudore. Brynd era già comparsa al suo fianco, osservando quasi con disgusto la pila di carte che dovevano ancora essere esaminate dal paladino Dovresti essere li fuori a combattere disse appoggiandosi alla lancia purtroppo è richiesto anche questo.  Il paladino iniziò a redigere il rapporto quando la sua attenzione venne attirata verso la porta e successivamente dal messaggio che il paggio gli consegnò 

Una convocazione mormorò accartocciando la convocazione e gettandola sul tavolo assieme al resto delle carte Magari potremmo aiutare quei poveri soldati

si era unito ai Cavalieri di Ozem per difendere i deboli dagli assalti dei draghi e dei loro servitori. Aveva messo il suo scudo e la sua spada al servizio degli umani, ma ora che aveva raggiunto quasi l'apice del suo potere era relegato a qualche missione minore e a redigere documenti. Niente a che vedere con i tempi in cui combatteva decine e decine di lucertoloidi. Era in una di quelle missioni che era caduto cercando di coprire la ritirata dei suoi compagni. Ed era li che aveva conosciuto Brynd, l'aveva vista scendere verso di lui per condurlo al cospetto di Iomedae, per dargli il suo posto tra gli eroi, ma improvvisamente si era sentito riportare indietro. Di colpo si era ritrovato tra i suoi compagni, con padre Magnus che sorrideva soddisfatto e stremato.

Rainger consumò un frugale pasto e indossata l'armatura si diresse verso il concilio

 

Spoiler

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Modificato da Cronos89
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Elarion "Elar" Brane

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Mi alzo dal letto. Non vedo nulla davanti a me.

Mi succede spesso. Di solito penso così intensamente che sono totalmente distaccato dal mondo circostante. I modelli che mi costruisco in testa li vedo, letteralmente, davanti agli occhi. Sin da quando sono piccolo. E' una sensazione piacevole, dopotutto. Riesco a costruirmi scenari considerando possibilità multiple, attribuendo pesi verosimili ad ognuna di esse e anticipando molti accadimenti in sequenza. Quasi vivo nel futuro. Alle volte è alienante, ma ci convivi. Quando ero piccolo ero cinque anni avanti all'Accademia. Ho lanciato il mio primo incantesimo a undici anni anziché verso i venti. Ho una memoria ridicola per quanto è potente, me lo ricordo come stesse succedendo adesso. La voce mentale contraente parlava delle quarte combinazioni d'intradieresi delle rune di Rosenhart minori fibrate, senza condizioni di contorno di Barn e senza sentieri. Le somatiche erano difficili e forse fui fortunato: durante le antisimmetriche variazionali rotai alla netheriana allegra senza traslarlo l'anulare sinistro e inclinai a quarantacinque le prime due falangi del mignolo destro poi flettei l'avambraccio sinistro minimizzando l'olonimo, senza disequilibri meriviani. Le vocali erano semplici, bastava in sequenza una gutturale sulla prima runa di Rosenhart, una fricativa quando volevi e due alveovelari attaccate verso la fine. Le gambe cominciarono a tremarmi, sentivo i piedi leggeri come l'aria. Come un dolore se non mi muovevo. Mi alzai dalla sedia, ero vicino al muro. Feci un passo. BOM! Sbattei al muro, il passo che feci era di tre metri. Incredibile. L'incantesimo era indicato come "Traslazione non omotetica nello spazio a vettore singolo lineare", ma tutti lo chiamavano "Ritirata Rapida". Per un minuto abbondante sentì che la condizione naturale per me era il moto, come se stare fermi mi facesse male. La sensazione era estesa a tutto il corpo, non solo le gambe. Gli altri, più grandi di me di cinque anni, ci misero due mesi per imparare una cosa che io avevo imparato in tre ore. All'Accademia il professor Basel fu stupefatto. All'epoca non me ne accorsi, ma mi attirai l'odio di tutti in classe. Adesso mi bastano quattro secondi e una massa di carne di diciottomila chili, con la pelle spessa quanto un portone e denti grandi quanto birilli appare a pochi metri da me, disposta a proteggermi e servirmi manco fossi suo padre. Eppure mi sono desensibilizzato. Voglio sempre di più, ma ho la sensazione che più di così è impossibile. Prima scoprivo trenta cose al giorno, adesso sono saturo. Ma perché mi alieno sempre dalla realtà? Il continente capitolerà, e mi faccio seghe mentali su Oxard che lancia un campo assiomatico di Kerastan e io che glielo annullo all'istante scambiando l'infrapotenziale con un impulso a spettro completo. Ha sicuramente dei poteri incredibili, magari mi può togliere questa sensazione di capire tutto sin troppo bene e finalmente ridarmi quella sensazione di meraviglia che ho perso da troppo tempo. Ma ci rendiamo conto di quello che sto pensando? Metto me e la Magia prima di ogni cosa. Meglio non dire a nessuno quello che penso. Cosa direbbero i miei allievi? Ottwell, Mer, Harran e Derr hanno perso i genitori in un attacco di Oxard. Leuben un braccio e tutta la famiglia. Kendar è l'unico superstite del suo villaggio.

Non riesco a capire questo sogno. Per tutta la vita ho sognato solo e sempre di lanciare incantesimi più difficili, ma da quando ho raggiunto il livello di saturazione, ho anche preso la decisione di prendere più contatto con la realtà. Sarà una presunzione, ma immagino che sia stato io stesso ad aver voluto questo sogno. "Non ce la farai mai a sconfiggermi" è chiaro, è la mia mente che vuole ritornare allo stato beato in cui ogni cosa era una sfida. Come quando non riuscì a controincantare quel bastardo sociopatico di Arsramogh, o decifrare le iscrizioni a Menelgeren o a Ghornias. Cavolo, all'epoca se non capivo qualcosa sentivo dolore fisico.

Mi alzo dal letto. Leggo la lettera. Perché mi immaginavo fosse una pergamena di un incantesimo di nona cerchia che non conoscevo? Mi basta buttare uno sguardo unico e fulmineo per leggere l' intera frase. Sono stato da sempre un lettore ossessivo, ma da quando comprai la fascia riesco a leggere intere lunghe frasi in metà secondo. 

"Presentarsi alla sala udienze del Concilio alle 12 di oggi"

Ok, niente biblioteca. Porca miseria, niente biblioteca. Harran dovrà aspettare per il manuale. Sono stato scelto per le mie capacità, come sempre quando le devo fare fruttare. E io odio farle fruttare. E' volgare, non è quella la vera Magia. La migliore arma è quella che non devi mai usare, e la vera Magia è la ricerca. Danno per scontato che faccia cose impossibili come se queste capacità venissero dal cielo. Spesso mi da fastidio mostrare di cosa sono capace, mi da fastidio rivelarmi. Ma c'è in gioco il continente adesso. Mi affaccio alla finestra, piove. Prendo il mio libro. E' grande e minimalista, copertina di pelle nera. Odio i libri colorati, tipo quello che aveva Sendar Nallister. Lo sfoglio. Ho la sensazione di non averne bisogno, ma so bene che è solo una sensazione. Se non ci dessi una ripassata non potrei lanciare nulla. E' sgradevole sentirsi onnipotenti ed essere legati a piccole regole antiche quanto il mondo. 

Mi vesto ed esco, dirigendomi verso il palazzo dove si terrà il Concilio. Sono incappucciato. I vestiti si infradiciano. Sento il cappuccio pesante sulla testa, probabilmente sono ridicolo. Due guardie mi guardano e si mettono a ridere. Se volessi scambierei il campo attraente di Melen a massa proporzionale e tra due secondi la loro visione passerebbe da un uomo incappucciato e ridicolo alla vista della città dall'alto, senza rendersi conto di come siano finiti cento metri in aria nel giro di tre secondi. Li saluto con fare impacciato e stupido. Sbottano in una risata. E' una sensazione divina. 

Modificato da Lord Karsus
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Re di Onixia 

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Mi sveglio tranquillo riflettendo, guardo fuori dalla finestra del palazzo, poi guardo Hoxana che dorme silenziosa. Resto sul grosso letto, ancora qualche minuto, tanto per non svegliarla. Il sogno per quanto intenso non è nulla rispetto ad incubi precedenti. Prendo da di fianco un piccolo fiore e sfruttando la magia ne intensifico l'aroma accarezzando dolcemente sul viso. Mia regina, la pioggia cinguetta e dobbiamo organizzare ancora l'arrivo di tanti profughi. La prendo in braccio mentre chiamo un servitore. Acqua calda, ci può riempire due vasche signore? Dopo qualche di carezze la porto nelle vasche senza che ospiti e servitori indesiderati ci diano fastidio per quelle poche ore private.
Mi spoglio e ignoro le cicatrici per tutto il corpo, sia la grande sul petto dovuta alla corruzione, sia le altre: ustioni, artigliate, folgorazioni,  e ogni altra ferita presa per proteggere il proprio popolo. Al termine del bagno rilassante esco vestito con i soliti vestiti nobiliari a organizzare insieme a Hoxana l'arrivo dei profughi, certo finchè non arriva un messaggio spiacevole. Il concilio è sempre una gran rottura. Grazie messere. Il tono freddo nasconde la gentilezza al messaggero. Mia regina, siamo stati convocati al concilio, a quanto pare il re di Onixia non serve più qui, ma il ladro di vite servirà da altre parti. 
Anche sotto la pioggia continuo a lavorare gestendo le masse verso quali sono le loro destinazioni, aiuto Hoxana a capire chi possa fare cosa. 
Alla fine poco prima di partire per le sale del concilio passo di nuovo per la camera. Prendo silenzioso le mie lame e ritorno vestito da ombra. Il viso sottile seppur dagli occhi buoni viene rivestito da cicatrici è felice di essere coperto di nuovo. La regina dei ladri è pronta ad accompagnarmi? La sua magia mi servirà, come anche le sue cure. Prendiamo con noi anche il piccolo Herom? Attendo che il piccolo draconide esca dal suo uovo usato come tana. 
Ci avviamo solenni verso la sala del concilio. 

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Raggiungete il palazzo in cui risiede il Concilio delle razze, ognuno perso nei propri pensieri. Quasi non vi accorgete degli altri eroi in arrivo, si siete stati definiti eroi e protettori da molte bocche, anche se alcuni di voi sanno che la realtà è ben diversa. Vi conoscete, se non altro di vista, alcuni di voi hanno anche scambiato qualche parola, ma nulla più. Filosofie molto differenti, le circostanze un'individualismo radicato in alcun idi voi, vi ha tenuti sempre abbastanza distanti. In fondo due galli in un pollaio finiscono sempre per uccidersi a vicenda. Sembra che questa volta però i galli dovranno collaborare. Le guardie fuori dal palazzo vi lasciano entrare, ben conoscono la vostra fama e sanno che se siete lì è perchè siete attesi.

Il palazzo in origine era utilizzato dalla guarnigione e dalla guardia cittadina di Bluedeep, è quindi molto sobria e senza fronzoli. Un messo vi accompagna lungo i silenziosi corridoi, ad un occhio inesperto sembrerebbe una struttura senza difese, ma voi percepite chiaramente le forze magiche che permeano questo luogo, sicuramente una creatura non gradita farebbe pochi passi prima di esser incenerita. Il messo vi indica una grossa porta di legno, sulla stessa ci sono due ancore incrociate su cui svetta una piovra gigante, il simbolo di questa città. La porta si apre emettendo un suono cupo, quella che una volta era una grossa stanza è stata riadattata per ospitare le riunioni del Concilio. Quando entrate è in corso uno scambio di idee abbastanza animato tra Boindil Duelame il rappresentate della razza nanica

Spoiler

Boindil ha guadagnato il posto grazie alle sue imprese di guerriero, una profonda cicatrice gli attraversa il viso, si dice ricordo di un drago d'ombra. Indossa una pesante armatura fatta di scaglie di drago, è fatta unendo scaglie di ogni tipo di drago che possa venirvi in mente, e si dice che le abbia "raccolte" lui stesso dai cadaveri dei suoi amici. Al centro c'è una grossa scaglia di colore nero come la notte. Assicurate sulle spalle ci sono due asce, due oggetti incredili, da quello che ne sapete sono due oggetti intelligenti di grande potere che Boindil è in grado di usare al meglio. La lunga barba nera screziata di bianco e ben curata è un po' in contrasto con l'aspetto generale del nano.

e Elrond of Narthrond il rappresentante degli elfi

Spoiler

Elrond si dice che abbia raggiunto livelli magici mai raggiunti da nessuna creatura vivente. Ha lunghi capelli dorati, portamento regale e indossa una tunica che si dice sia stata filata con i capelli donatigli da Findeladlara, la maggiore divinità elfica. Di carattere pacato si dice sia terribile in battaglia. Il suo sguardo sembra sempre scrutare all'interno delle creature ed è in grado di far abbassare lo sguardo anche ad un re.

a fare da paciere tra i due c'è un umano, Rock Dragonsbane il rappresentante degli umani nel Concilio

Spoiler

Ad uno sguardo ignorante, Rock potrebbe sembrare poco più di un mendicante, sempre vestito con una tunica stracciata e poco più. Capelli grigi arruffati e una barba incolta. Voi sapete bene che le cose stanno diversamente, ha abbandonato ogni desiderio terreno, questo lo ha avvicinato alle capacità degli dei e sottovalutarlo sarebbe un terribile errore.

I tre sono attorno ad un tavolo su cui sono sparse mappe, pesanti libri e brocche colme di bevande varie. Seduti in postazioni laterali, intenti a discutere tra di loro, ci sono tutti gli altri rappresentanti. Ognuno di essi si è meritato il posto che ricopre e li conoscete tutti se non altro di fama. Nel Concilio si reputano tutti allo stesso livello e sarebbe un grave errore non trattarli in tal senso. Quando entrate le discussione si interrompe, Rock si alza dalla sua sedia Bene chiediamolo direttamente a loro dice agli altri due rappresentanti. 

Era ora che ci degnaste della vostra presenza vi dice sgarbatamente Boindil, sapete che siete pienamente puntuali, ma forse meglio evitare di contraddire l'iroso nano. Elrond vi indica una sedia Accomodatevi e scusate le cattive maniere di questo vecchio nano, ma sono sopraggiunti eventi che necessitano urgentemente di esser risolti. Sedie a sufficienza per tutti sono già state preparate ..... Posso farvi portare qualcosa da bere e mangiare? Sarà una lunga chiacchierata chiede gentilmente l'elfo, la cosa è accompagnata da un grugnito del nano facciamogli anche preparare un bagno caldo coi fiori mentre ci siamo ...

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Shayna

Attivata al palazzo del concilio mi ritrovo parte di un gruppetto eterogeneo di personaggi. Ovviamente sono tutti soggetti ben noti, ognuno di loro si è guadagnato una notevole fama con le sue imprese, e so che ognuno di loro dispone di grande potere e abilità. Evidentemente se ci convocano tutti assieme ci deve essere qualcosa di grosso in ballo. Molti di loro sono accompagnati da alcuni seguaci, uno persino da una valkyria...che esagerato. Io preferisco limitarmi alla compagnia della mia spada, in genere preferisco lavorare da sola....

Faccio un cenno del capo agli altri, senza scambiare troppi convenevoli, che nonostante il mio lignaggio nobiliare, non mi sono mai stati troppo congeniali, e mi limito a seguire la nostra guida tra i corridoi finchè raggiungiamo la sala del consiglio e ci troviamo davanti tutti i pezzi grossi.

Ignoro bellamente il commento sarcastico del nano, seppur evito di esprimere alcun che restando semplicemente impassibile e mettendomi a sedere. All'offerta di cibo e bevande, lancio un rapido sguardo alla gemma magica che lentamente mi ruota attorno e che mi sostiene senza bisogno di cibo e acqua, e sebbene per questo non disdegni il piacere di mangiare, al momento è l'ultimo dei miei pensiero.

"Grazie per me nulla, signori.Se sarà una lunga chiacchierata, è meglio iniziare subito."

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Rainger

Entro nella sala del consiglio facendo un inchino e lanciando una veloce occhiata ai miei compagni un gruppo eterogeneo senza dubbio, un gruppo di Eroi a sentire la popolazione mi avvicino al tavolo e mi siedo sistemando il mantello e la spada in modo che non mi diano fastidio Se si discuterà a lungo qualcosa da bere è sempre gradito rispondo a Elrodn se si parlerà di draghi è d'obbligo aggiungo a con un lieve sorriso 

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Re di Onixia

Seguito dalla mia regina mi appresto a dedicare ogni buon inchino a chiunque mi si presenti. Di fronte alla valchiria mi chino ancora di più. Mi siedo in una sedia dopo che tutti si sono messi a loro agio e ho aiutato Hoxana. Prendo il piccolo draghetto per massaggiarlo durante la conversazione. Un bicchiere di vino sarebbe gradito, mia regina cosa desidera? Attendo la sua risposta prima di ricominciare a parlare. Il discorso per quanto lungo non sarà tedioso, ne son certo. Se tali sono i nomi richiamati senza dubbio qualcosa di scottante.

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Saluto tutti con un cenno del capo. Vado a stringere la mano ad Elrond. Incomincio a parlare in elfico. 

"Vostra grazia, la vostra fama vi precede. Vi conosco da quando ero un piccolo apprendista. Avervi di fronte oggi è per me un onore inconcepibile. Spero avremmo occasione di scambiarci dei pareri sulla crittografia amorfa e sui campi di Menelgeren, appena questa situazione sarà risolta.

Come se la cava con i vettori di Fendard? Con le matrici pseudodimensionali?Chissà quanto è veloce a lanciare. Le sue dita sono lunghe e affusolate quanto le mie, e questo è un dono. Ma non è possibile che sappia usare le distrubuzioni amorfe di Menelgeren, non c'è nessuno al mondo più specializzato di me sulla crittografia amorfa. E la crittografia amorfa è il futuro della Magia. 

Poi le volevo illustrare le mie teorie riguardo le applicazioni delle forze antisimmetriche nei campi isolati. So che il lessico elfico della magia è diverso da quello umano, ma immagino che sappia più che bene a cosa mi riferisco. Appena questa situazione sarà risolta sarò a sua disposizione per qualsiasi cosa."

Giro la testa verso il nano. Incomincio a parlare nanico.

"La sua razza è una razza forte, vostra grazia. Si deve essere molto forti per farsi valere in questo mondo senza avere particolari conoscenze arcane, per cui avete tutta la mia ammirazione"

Osservo il paladino. Che noia. Chissà cosa provano quando lanciano quei quattro trucchetti. Certo le teorie arcane sulle loro Punizioni sono ancora aria fritta, ma appena capiremo da dove deriva e come è strutturato il loro potere potremmo emularlo immediatamente. Gerdelias fa derivare tutto da una trama connettivista che si attacca all'etere morale somma di tutte le azioni che provocano determinati effetti di sopravvivenza delle creature viventi, mentre Felys crede che sia una fonte arcana spacciata per divina attraverso i filtri divini. Chissà. 'Sta roba non mi interessa. Quella è una Valchiria, interessante. Però è anche vero che la loro opera sta salvando il continente. Lo saluto con un sorriso e un cenno del capo.

Ah, ecco la mezza incantatrice. Come si faccia a rinunciare dalla ottava cerchia per imparare a buttare quattro colpi di spada proprio non lo so. Anzi no rinunciano dalla settima in su. Follia pura. Saluto Shaina alzando la mano distrattamente, senza guardarla. 

Chi è quell'uomo incappucciato? Un incantatore? 

 

Modificato da Lord Karsus
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Jonas Ei'Kai

Osservo in silenzio quelli che sembrano altri importanti guerrieri e arcanisti chiamati alla presenza del Concilio. Di qualcuno ho sentito parlare di altri conosco le loro gesta. Il rispetto e' loro dovuto, anche se il potere , nel corso dei millenni, ha corrotto piu' di un mago. Ma la sua anima sarebbe stata aperta e il suo giudizio ponderato. Saluto tutti con un educato cenno del capo coperto da lunghi capelli bianchi.

Arriviamo nella sala quando gli animi delle guide delle tre razze principali si stanno scaldando oltre modo. Si vede che c'e' qualcosa di grosso che bolle in pentola. Saluto tutti i presenti, poi prendo posto sulla sedia che mi viene indicata: Che l'Equilibrio guidi i vostri passi e le vostre parole. L'ira non e' mai una buona consigliera. E meno in situazioni critiche come quella che il mondo sta vivendo. Calmatevi dunque e spiegateci il motivo della nostra convocazione. La Natura e' al vostro servizio.

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Elrond, anche se con cortesia, taglia corto sui convenevoli. La situazione stà diventando critica, da nostre fonti sembra che i draghi stiano preparando un attacco finale in cui hanno radunato tutte le loro truppe. Questo sarebbe di per sè già un fatto terribile. Fà una pausa osservando gli altri me,bri del concilio Inoltre sono scese in campo due creature terribili, sospettiamo si tratti dei due generali principali di Oxard. Sono creature mai viste, pensiamo siano state modificate magicamente e fisicamente da una mente malata. Al momento abbiamo poche informazioni su di loro ma stiamo indagando. Uno dei due sembra essere un drago nero o un drago d'ombra non è ben chiaro perchè in gran parte del suo corpo sono state impiantate parti metalliche. L'altro è un drago bicefalo sembra la fusione di un drago verde e un drago rosso, non si conoscono ancora bene le loro potenzialità. Ma ho il sospetto che siano peggiori di qualsiasi nostra previsione.

Boindil sbuffa sonoramente Pfff un drago morto è un drago morto e la mia armatura ha giusto bisogno di qualche nuova scaglia

Il rappresentante degli umani interviene Il nostro amico nano vorrebbe andare da solo ad affrontare le orde di Oxard, il suo coraggio non ha eguali, non comprende che però un sacrificio del genere sarebbe più un danno che un vantaggio per la resistenza.

Altro sbuffo del nano, sembra che stia per ribattere ma Rlrond gli fà segno di finire questa discussione (che probabilmente c'è già stata a lungo) una luce di speranza ci è apparsa quasi per caso. Mentre sfogliavo un antico tomo ho trovato tracce di un antico artefatto che fu creato in tempi molto antichi proprio per combattere i draghi. Fu una coalizione di Nani, Umani, Elfi e Orchi all'ultima parola Boindil salta sulla sedia Non è possibile che miei antenati si siano alleati con quella feccia dalla pelle verde, ripeti una cosa del genere e ti taglio la lingua sembra allungare le mani verso le asce fissate sulla schiena quando Rock fulmineo come un serpente gli afferra la mano Amico nano la cosa importante non è questa, evitiamo di dare spettacolo ai nostri ospiti ... la sua voce è calma ma terribile allo stesso tempo tanto da calmare ilò focoso nano. Elrond riprende a parlare smpre pacatamente bene sembra che questo artefatto sia custodito dagli avi di questi costruttori in qualche luogo nascosto nelle terre selvagge. E qui entrate in gioco voi, la vostra missione è semplice: recuperare l'artefatto per contrastare i generali di Oxard. Ora se avete domande siamo qui per cercare di darvi più informazioni possibili si siede prendendo in mano una coppa contenente vivo. Nel frattempo arrivano alcuni servitori che vi portano ciò che avete chiesto

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Re di Onixia

Ignoro il nano e il suo modo burbero di comportarsi. La stupidità o troppa eccitazioni di alcuni miei compagni anche. 
Aspetto che giunga il mio vino prima di parlare aspettando il discorso possa concludersi. Porgo prima la coppa alla mia regina e poi inizio a sorseggiare la mia mentre con la mano libera accarezzo lo pseudodrago disteso sulle mie ginocchia come fosse un fatto. Ignorando questi fantomatici generali, non ci riguardano direttamente o meglio non ancora, meglio concentrarsi su questo artefatto. La sua descrizione è approssimativa, difatti è ovvio che di domande ce ne siano dal fatto che non abbia letteralmente detto nulla. Esiste un artefatto, costruito da quattro delle molte più razze presenti nel mondo, che ci aiuterà in una guerra che attende solo la sua ultima battaglia. In che regione delle terre selvagge? Questo è un buon esempio di domanda. Il fatto che lei sappia di questo artefatto ci dovrebbe far pensare che ne sappia anche riconoscerne la presenza, quindi come potremmo riconoscerlo, i suoi effetti, i suoi poteri. Serve una fonte certa della sua presenza, del fatto che agenti draconici non lo abbiano già recuperato tempo prima. Servirà sapere un tempo limite per recuperarlo e un posto dove andare a consegnarlo. Fossi al posto suo avrei fatto un discorso molto più ampio prima di chiederci informazioni secondarie. Sorseggio un'altra volta il vino. Chiederei pure di poter esaminare direttamente questi documenti alla fine della seduta, il mio essere un esperto linguista me lì farà leggere senza problemi. E perchè non utilizzare la magia per trasportare questo oggetto direttamente qui poi, visto e assunto numerosi maghi di così alto livello usare desiderio per cose futili come fortezze, perchè non usarne uno per riportare noi l'artefatto senza bisogno di smuovere elementi tanto potenti della città lontano da essa. Ultimo sorso leggero di vino. Amo questa incoerente bevanda.

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Tutte domande lecite risponde pacato l'elfo rigirandosi la coppa nella mano ma meno intelligenti di quanto ci sia aspetterebbe da una così colta persona. Si alza in piedi i suoi occhi scrutano in profondità il suo interlocutore, nello stesso c'è un impercettibile vacillamento (cosa alquanto difficile da vedere e imprevista anche per lui stesso), il libro in cui sono state reperite queste informazioni è alquanto antico e rovinato a causa dell'incuria del suo padrone il suo sguardo si sposta verso uno gnomo del Concilio che istantaneamente abbassa lo sguardo arrossendo. Purtroppo certi tesori dovrebbero esser tenuti da chi ne ha le giuste capacità di conservazione e ne capisce il reale valore. In alcuni casi neanche la magia può ricostruire ciò che è stato distrutto, se no perchè disturbare dei così valorosi eroi dai loro altrettanto valorosi compiti. Notate una punta di sarcasmo in questa ultima frase. L'artefanno non si sà cosa è di fatto, potrebbe essere una spada, un'arco o qualsivoglia oggetto, l'unica cosa che si sà è che fu costruito per combattere contro i draghi e il suo nome è CANNONE CELESTE, se lo troverete starà a voi scoprirne l'utilizzo, se come dicono i testi è custodito, ci saranno dei custodi a cui chiedere la possibilità e il metodo di utilizzo, inimicarci possibili alleati non risulterebbe costruttivo in questo momento .... In quanto al luogo del suo reperimento ci sarei arrivato a tempo debito, nel momento in cui aveste accettato la missione, questa è una coalizione libera, quindi nessuno obbliga nessuno a fare la sua parte. La nostra è una richiesta, per chi vorrà unirsi alla spedizione verranno date le notizie utili in nostro possesso, che di fatto sono alquanto poche. Purtroppo di questi tempi certezze ce ne sono poche, dubitiamo comunque che qualcuno possa già averlo trafugato ai suoi guardiani, certo non escludiamo la cosa però un tentativo ci sembra un prezzo adeguato. Pensavo anche di non dover spiegare tutto come a dei bambini che iniziano l'accademia di magia, evidentemente se non si è utilizzato per il recupero i mezzi da Voi proposti è perchè probabilmente non hanno avuto effetto, anche il raggiungimento del luogo di custodio non è possibile tramite mezzi magici. Ma pensavo che i sottintesi non fossero da spiegare, ma evidentemente mi sbagliavo. Chiama un servitore e gli dice qualcosa in un orecchio poi si siede nuovamente con la coppa fra le mani, non capite se voglia ancora parlare o attende voi ... passano un paio di minuti densi di tensione quando il servitore torna con un grosso tomo avvolto in una custodia di velluto rosso. Qui c'è il libro in questione, è a vostra disposiziobne all'interno di queste sale, vorremmo evitare che per sbaglio giunga ad occhi sbagliati. E' un tomo molto delicato e molto prezioso, spero che sappiate maneggiarlo con le giuste cure. Ah dimenticavo, ovviamente i tempi sono molto ristretti, non quantificabili, ma alquanto ristretti ... altre domande?

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Jonas Ei'Kai

Muovo impercettibilmente la testa canuta su e giu'. Due draghi modificati artificialmente...questo potrebbe essere la prova che cercava il Consiglio degli Anziani. La ragione per intervenire, per capire che i draghi non sono la soluzione a niente. Forse questo servira' i druidi a schierarsi definitivamente.

Pace , amici. Siamo tutti nella stessa barca, come si suol dire. E ognuno ha le sue ragioni per dire e non dire. Cerchiamo di riflettere e delineare una linea d'azione possibile.

Si sa quanto tempo fa e' stato costruito questo artefatto? Elfi e nani sono razze dalla lunga memoria...sono gia' state fatte ricerche con studiosi di queste razze per sapere se ci sono altri riferimenti a questo Cannone Celeste in altri testi? Si sono fatti tentativi per comunicare con gli orchi, vista la loro presenza al momento della creazione?

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Abbiamo provato a contattare gli orchi, anche se non tutti erano daccordo intuite a chi si reiferisce però non abbiamo ricevuto riscontri positivi. Si sono rintanati nelle profondità delle grotte e sembra che non abbiano intenzione di schierarsi o avere contatti, comunque dubitiamo possano avere memoria, sono una razza che difficilmente tiene testi scritti e ancora meno memorie così lontane. Questo testo ha più di 10000 anni, sembra che in quell'era ormai perduta esistessero umani e orchi più evoluti di quelli che ci sono ai nostri tempi, senza sminuirne le imprese odierne. Queste civiltà sono ormai estinte o perdute e di loro ci rimangono veramente poche tracce, lo stesso per quelle elfiche e naniche. Sembra che dopo abbiano optato per un esilio volontario, non si sà bene dove e perchè. Sia i testi nanici che quelli elfici difficilmente arrivano a periodi così lontani e in genere si tratta di testi di poca rilevanza, quelli conosciuti sono già tutti stati studiati.

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Rainger

Ascolto le parole del consiglio restando in silenzio e alternando lo sguardo tra i presenti Accetterò di buon grado la missione dico una volta che Elrond ha risposto alle domande dei presenti Sappiamo se anche i draghi sono a conoscenza di questo artefatto? domando preoccupato per eventuali interferenze spererei di non dovermi scontrare anche con loro oltre che preoccuparmi delle difese dell'artefatto

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