Vai al contenuto

Interpretazione in D&D 3.0 e 3.5


neurone

Messaggio consigliato

Carissimi, vi voglio sollevare una questione.

Nell vostre partite usate il discorso diretto o parlate in 3a persona?

Sono un dm attempato e gestisco un gruppo di 4 giocatori.

Campagna powerplay.

Mi sono ritrovato al punto in cui l'interpretazione in prima persona mia e dei giocatori aveva toccato punti penosi:

- pg atoni, poco ispirati, durante i dialoghi la sensazione che il giocatore "non ci creda".

- tutti i miei png idem come sopra

Nonostante mi prepari psicologicamente, raramente un png "prende vita"

Al momento ho deciso di sospendere la prima persona e di usare la terza persona.

Attendo commenti, grazie,

saluti.

[MOD - Spostato in un'area più adatta - Codan]

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 25
  • Creato
  • Ultima risposta

Principali partecipanti

Con tutto il rispetto neurone ma IMHO tralasciare la prima persona è la morte del GDR.

Se non riuscite ad interpretare più io posso darti soltanto qualche consiglio che ho dato anche in altri topics:

dato che sei tu il master metti per una volta un'avventura in cui tutti i tiri di dado sono superflui, anzi un'avventura in cui non ci siano tiri di dado, in cui i PG siano costretti a giocare di ruolo per tirarsi fuori dalla situazione e riuscire a risolvere i problemi che hanno di fronte.

Cerca di fare dei png ben caratterizzati, con caratteristiche peculiari, anche se magari non sei un bravo attore, non riesci a fare voci diverse, adi interpretare uno stato d'animo, cmq con una bella descrizione rendi un png molto più " vero" e dai verosimiglianza a tutto quello che state facendo. aiutando l'immedesimazione collettiva...

Non abbandonare la prima persona, almeno non del tutto (certo se un tuo pg vuole comprarsi alcune provviste per il viaggio magari puoi raccontargli usando la terza eprsona di come il suo pg sia riuscito nell'intento, ma devono essere eccezioni...)

Link al commento
Condividi su altri siti

Prima persona tutta la vita ;-)

Giocare cartaceo in terza persona mi sembra una forzatura enorme... Trattandosi di dover impersonare qualcuno (o qualcosa :P ) secondo me viene più spontaneo farlo parlando in prima persona. E, generalmente, una cosa più spontanea è migliore e preferibile a qualcosa di più "faticoso"...

Link al commento
Condividi su altri siti

Giocare cartaceo in terza persona mi sembra una forzatura enorme... Trattandosi di dover impersonare qualcuno (o qualcosa :P ) secondo me viene più spontaneo farlo parlando in prima persona. E, generalmente, una cosa più spontanea è migliore e preferibile a qualcosa di più "faticoso"...

straquoto...terza persona al limite in PbF che può sembrare anche un racconto, ma cartaceo assolutamente prima personata, con alternarsi di discorso diretto e indiretto.

bye bye.....:-D

Link al commento
Condividi su altri siti

Prima persona, assolutamente!

E' più coinvolgente, più reale.. da davvero l'impressione di vivere la situazione di gioco..

L'utilizzo della terza persona riconduce il gioco più a un racconto che ad altro.. ^^

Senza contare che parlare in prima persona viene più naturale e spontaneo, il che, in teoria, aiuta l'interpretazione.. ^^

Link al commento
Condividi su altri siti

E' indipendente se utilizzi la prima o la terza persona ... non sarà questo a spronare i tuoi giocatori e te stesso a calarsi nella parte e interpretare uan razza, una classe, uno stile di vita e tutto il BG che c'è dietro!

Ottimo il consiglio di FeAr: meno combattimenti, più dialoghi.

Ultimamente al freppi è capitato di inizare una nuova campagna dal 1° livello: non mi divertivo così da parecchio ... essendo tutti delle pippe mostruose, senza razze, cdp o oggetti (persino quelli perfetti) si lascia il tutto alla pura fantasia dei giocatori.

Sinceramente se qualcuno non crede nel pg che gioca o non lo sente "vero", dovrebbe cambiarlo e fare qualcosa che lo faccia divertire di più.

[sono contro a chi svuole portare avanti il pg per tutta la vita solo perchè vi è affezzionato]

Good Luck Neurò ... :cool:

Link al commento
Condividi su altri siti

ho paura che sia D&D powerplay superpompato a non aiutare...

decine e decine di talenti

decine se non centinaia di incantesimi da ricordare...

mi domando se un GDR tipo Conan d20 della Stratelibri (Moogoose) possa far migliorare la situazione, visto che la razza è umana e non esiste la magia....

O forse è un problema di gruppo?

La terza persona farebbe in modo di prendere le distanze dai pg e png, il tanto che basta per giocare al SEMI-GDR che è D&D 3.0 e 3.5.

Link al commento
Condividi su altri siti

se invece vuoi essere sicuro di eliminare totalmente il PP fai una bella cosa... passa a Dimensioni ^_^

Lo so che è un allontanarsi da D&D, ma Dimensioni è, per così dire, un sistema di gioco dove quando leggi il manuale nella sezione riguardante la creazione del PG non ti viene in mente come potresti costruirlo, non ti passa neanche per la testa!

Link al commento
Condividi su altri siti

ho paura che sia D&D powerplay superpompato a non aiutare...

decine e decine di talenti

decine se non centinaia di incantesimi da ricordare...

mi domando se un GDR tipo Conan d20 della Stratelibri (Moogoose) possa far migliorare la situazione, visto che la razza è umana e non esiste la magia....

O forse è un problema di gruppo?

La terza persona farebbe in modo di prendere le distanze dai pg e png, il tanto che basta per giocare al SEMI-GDR che è D&D 3.0 e 3.5.

Ha ragione Subumloc, se per te sono troppe regole usa solo quelle che ritieni necessarie, il resto fai tu....

Link al commento
Condividi su altri siti

Uhmm hai provato a giocare a Terza Era o Rolemaster? In effetti una buona soluzione può essere quella di ambientare in un contesto dove ci sia pochissima magia (al momento per esempio io sto facendo una campagna di Rolemaster ambientata nel mondo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco). Te lo dico perché in simili contesti puoi far fare ai giocatori dei pg fortissimi, ma allo stesso tempo estremamente specializzati... per esempio se uno vuole farsi un guerriero sarà bravissimo nell'uso del falchione ma non saprà nulla di magia e quindi avrà un punto di forza estremo (il combattimento) e tutti gli altri punti deboli. Questo per fare in modo che ruolare divenga una sfida. Poi detto tra noi giocare sempre nella medesima ambientazione può alla lunga far diventare il gioco un po' ripetitivo e prevedibile e quindi cambiare l'ambientazione può essere un ottimo trucco per ovviare al tuo problema.

Link al commento
Condividi su altri siti

Vengono da Campagna di D&D - Quarta Era, o quasi.

L'ambientazione non conta. Credo nemmeno il sistema.

Potrebbe aiutare usare un sistema SENZA MAGIA ma anche SENZA LIVELLI (però forse sarebbe traumatica la cosa )

Mettiamo una ambientazione alla Conan, dove uno è già eroe di suo.

Non avanza perchè è già forte.

Ecco, interpretare un pg del genere forse aiuterebbe.

Il fatto è che D&D 3.0, 3.5 per come sono fatti tendono a portare l'attenzione dei giocatori sulle meccaniche e non sul ruolo.

Dico tendono perchè poi c'è sempre il dm che porta le cose nel giusto ambito.

Mi si conceda che il combattimento codificato e para-wargame che è in D&D 3.0 e ancora di piu in D&D 3.5 aiuti ancor di meno i giocatori a ruolare ma li porti a CONTARE.

Link al commento
Condividi su altri siti

io gico a D&D è il combattimento non ha mai infuelzato il mio gioco di ruolo

non c'è mica l'interruttore interpretazione/combattimento :P

Hai provato Cthuluh? (non so come si scrive mannaggia...) Magia zero ma tanti punti sanità mentale che volano... un po' di conti, ma soprattutto tanto ruolare e pane per chi vuole combattere ce n'è...

si scrive Cthulhu :look:

Link al commento
Condividi su altri siti

Vengono da Campagna di D&D - Quarta Era, o quasi.

Il fatto è che D&D 3.0, 3.5 per come sono fatti tendono a portare l'attenzione dei giocatori sulle meccaniche e non sul ruolo.

Dico tendono perchè poi c'è sempre il dm che porta le cose nel giusto ambito.

Mi si conceda che il combattimento codificato e para-wargame che è in D&D 3.0 e ancora di piu in D&D 3.5 aiuti ancor di meno i giocatori a ruolare ma li porti a CONTARE.

Mah, sinceramente penso dipenda esclusivamente dai giocatori, non certo dal gioco.

D&D non porta a contare a scapito dell'interpretazione. Certo, se un giocatore DI SUO è più portato al mero picchia picchia che ad interpretare, D&D incentiva a focalizzarsi sul combattimento e sul massimizzare le potenzialità del pg invece che ad interpretarlo bene, ma dipende dal giocatore.

Cambiare radicalmente gioco non credo sia utile per cambiare lo stile di gioco delle persone con cui giochi.

Se D&D vi piace, non vi resta che prendervi una mezz'oretta prima della prossima sessione di gioco e parlarne per bene, spiegando che ti piacerebbe che si sforzassero di interpretare meglio o almeno a provarci...

Link al commento
Condividi su altri siti

ho paura che sia D&D powerplay superpompato a non aiutare...

decine e decine di talenti

decine se non centinaia di incantesimi da ricordare...

Come già detto giustamente da Subumloc, è il giocatore (o il DM) ad essere un Powerplayer: il sistema non c'entra.

[Modalità MELATIRODIBBRUTTODEIMIEIGIOCATORI ON] Altrimenti perché io riesco (anzi, vengo spinto dai miei giocatori a farlo) a fare intere sessioni di interpretazione? E non sono nemmeno di basso livello: sono arrivati ormai al 17° (livello che in sei anni di DMing i miei giocatori non avevano mai toccato...)! [Modalità MELATIRODIBBRUTTODEIMIEIGIOCATORI OFF]

Ti posso assicurare che ho visto gente giocare da powerplayer a Cthulhu d100, a GURPS (qualsiasi ambiantazione) e -posso assicurarlo, avvenne in una partita di prova fatta un sacchissimo di anni fa- a Toon e Bunnies & Barrows!

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...