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[TdG] I leoni di Albione


Darth Ronin

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Al'vian Hajdu

Se nessuno ha da obiettare, questi è meglio che li tenga io dico prontamente afferrando la cassetta con i fiorini non vorrei che finissero per essere spesi in vino, pu*tane o beneficenza.

Congedatomi dal pranzo e dalla villa, preparo le mie cose in modo da essere pronto non appena possibile. Nonostante la faccenda poco chiara smorzi i toni dei miei compagni, per me non fa altro che eccitarmi al pensiero di ciò che potrei trovare.

Come al solito sono l'ultimo a presentarmi nel luogo stabilito per la partenza. Lunghe e attillate braghe porpora in tinta con un gilet sbottonato fanno sì che io mi distingua dal resto dei viandanti. Dunque, siamo tutti pronti? commento sarcasticamente.

La bellezza dei paesaggi attraversati non smorza la noia dovuta al viaggio, quindi tento di intrattenermi aprendo discorsi di svariato genere con coloro cui condivido il cammino. Ciò che mi incuriosisce maggiormente è sapere come gli altri abbiano intenzione di agire, infatti durante la prima sosta serale approfitto per chiedere Qualcuno di voi ha in mente una strategia o un'idea su come muoversi, oppure ci lasceremo guidare dagli eventi?

Giunti a Rocchetta, mi accodo alla proposta di Antonio Aye. Non ho intenzione di proseguire oltre per oggi. Come dice il buon Antonio mi avvicino al compagno posando una mano sulla sua spalla qui potremmo trovare qualcosa di utile sorrido sornione, senza nascondere troppo che ciò a cui alludo non sono informazioni.
 

 

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Gabriele Adorno

Il viaggio è lungo, ma piacevole. Lasciato il mare alle spalle superiamo le Alpi, passando da Ovada, quindi percorriamo le bellissime colline del Monferrato che degradano lentamente verso Asti.

Durante il tragitto mi soffermo molto a chiacchierare con Al'vian, rispondendo alle sue domande. Credo che la cosa migliore da fare sia innanzitutto fermarsi all'abbazia di San Bartolomeo. Fratello Donati potrebbe darci qualche preliminare informazione utile per comprendere al meglio la situazione attuale ad Asti. Successivamente direi di entrare ad Asti in sordina, sondando le voci del popolino, dei mercanti e delle guardie cittadine. Una volta soddisfatti dell'informazioni che avremo vedremo come agire di conseguenza.

Quando arriviamo nei pressi del villaggio di Rocchetta, alcuni dei miei compagni propongono di proseguire diretti fino ad Azzano. Blocco il cavallo, sbarrando loro il passaggio.

Miei signori esordisco vogliate perdonare questo umile "nano". Le mie corte gambe non sono fatte per restare tante ore a cavallo. Proporrei di fermarci per pranzare alla locanda di questo ameno villaggio. Nel pomeriggio, dopo un buon calice di vino e con la pancia piena, raggiungeremo l'abbazia in poche ore. 

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Antonio Oresti

Gabriele, sono solo tre ore, non ce la fai a sopportarle? Dico con un sorriso amichevoli, senza intenzione di criticare o deridere.

Forse hai ragione, un'oretta di riposo e rifocillamento potrebbe essere una saggia idea... non so voi dico rivolgendomi agli altri ma non credo che una pausa minerà la nostra missione; personalmente sento di potercela fare, ma se alcuni di noi devono soffrire la cavalcata credo sia meglio fermarci un po' e terminare il viaggio serenamente.

Nel frattempo che attendo le risposte, mi metto ad accarezzare il cavallo, l'animale ha faticato a lungo in questi giorni e presto anche lui avrà un po' di pace dal vagare, forse a suo parere senza senso, a cui lo stiamo sottoponendo, e, intanto, osservo il villaggio di Rocchetta, cercando di capire che genere di persone ci abitano e quale potrebbe essere la loro condizione.

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