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Jade - Figlia d'arte


Tayan Chingachgook

Messaggio consigliato

«Dobbiamo fare in fretta o potrei perdere il volo...» dico mentre mi cambio alla velocità della luce optando per il completo da battaglia, visto che una volta atterrata non ho idea di quanto potrei. Per ora tengo con me le armi, me ne separerò solamente appena prima di arrivare all'aeroporto.

Una volta pronta ad uscire le domando «Per il denaro?»

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Johanna ti porge un credichip da 2400 eurodollari al portatore e chiude la porta dietro di voi.

Guida tu, io ti faccio il biglietto ed il check in online.

Arrivate all'aeroporto solo venti minuti prima che il tuo volo parta e devi dare fondo a tutte le tue doti atletiche per raggiungere il gate in tempo.

La tua sacca con dentro le pistole e poco altro viene imbarcata in stiva, mentre tu ti ritrovi, madida di sudore, seduta in una comodissima poltrona di pelle, con una hostess che ti chiede se gradisci Champagne o un analcolico.

Johanna ha fatto il biglietto usando il suo conto in banca, così da non intaccare il credichip che ti ha fornito... Forse.

Più probabile che il tuo biglietto sia costato solo il rischio di farsi flatlineare dai black ice della compagnia in effetti.

 

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«Se senti Elliot non dirgli dove sono. Digli invece che il mio obiettivo è... alle Hawaii!» dico mentre guido «Preferirei di gran lunga saperlo guardare culi abbronzati che ritrovarmelo di nuovo in mezzo ai russi...» mi lascio sfuggire un sorriso divertito.

«Ma tralascia pure l'accenno ai culi abbronzati...»

Non ho la stessa confidenza con le auto con le due-ruote ma me la cavo comunque abbastanza da potermi permettere una guida sportiva senza problemi. In effetti per quanto abbia criticato Ace, con le auto la mia guida non è che sia minimamente più pulita della sua.

«Allo stesso modo...» mi blocco prima di chiamarla Braccio-di-ferro «... evitiamo di invitare altri curiosi turisti per una vacanza in Estonia...»

* * *

«Analcolico, la ringrazio...» rispondo rivolgendo addirittura un finto, caldo, sorriso.

Spoiler

Quindi quando saprò se l'aeroporto è lo stesso oppure no?

 

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Spoiler

L'aeroporto è senz'altro lo stesso perché a Tallinn ce n'è uno solo... Ora il gioco è azzeccare terminal... Sfortunatamente non sai nulla sul volo preso dal tuo bersaglio, questo renderà particolarmente ardua la tua ricerca.

L'hostess ti serve una bevanda dal colore acceso, sostenendo si tratti di "Frullato biologico di fragole allevate a terra, con mango a chilometro zero e cocco naturale".

Ti stai ancora interrogando sul significato di chilometro zero, visto che il primo luogo utile per coltivare del mango si trova ad almeno cento chilometri da Night City, mentre estrai il cellulare deputato al lavoro.

Devi fare presto perché il tuo cellulare presto perderà di copertura.

L'unico contatto che hai in Estonia è una certa Francesca, una netrunner di origini italiane di cui sai ben poco.

Ti risulta che, assieme ad un socio, gestisca un giro di locali notturni e ristoranti a Tallinn e dintorni, ma sul tuo cellulare è salvata come "Francesca Tallinn Equipaggiamento", dal che deduci che abbia per le mani anche qualche traffico d'armi.

Si tratta di un contatto di seconda mano, avuto in eredità dal tuo mentore, ma non è questo il momento di fare la schizzinosa.

Francesca ti risponde con voce distrutta dal sonno quando ormai temevi che non lo avrebbe fatto.

Sono le nove del mattino in Estonia e tu sai che i netrunner sono animali notturni.

Chi è?

Chiede in un inglese dal forte accento italiano.

 

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Accetto il frullato ringraziando nuovamente la donna e sorridendo prima di posarlo e procedere ad ignorarlo. Nel frattempo prendo l'altro cellulare ed inizio a giocare con la lista dei voli di Tallin, partiti da Night City ed in arrivo per le 00.00 circa. Nella speranza di trovare il volo che sto cercando.

Poi mi concentro sulla chiamata con l'altro telefono, se c'è gente intorno a me mi vado a chiudere nel bagno altrimenti resto seduta.

«Qualcuno che ha ricevuto questo numero dal Musicista» rispondo fredda «Mi servono i tuoi servizi»

Spoiler

Che io ricordi Edward (il maestro) non aveva un soprannome "da lavoro". Eccone uno fresco fresco

 

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Potrei commentare che non ho affatto detto di aver ricevuto quel numero da poco, ma non ha importanza e quindi mi astengo.

«Per mezzogiorno, all'aeroporto; sarò più specifica all'atterraggio. Mi serve un veicolo prima di tutto, pratico e non appariscente. Cosa hai per le mani?»

Modificato da Latarius
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Francesca sembra riflettere per un paio di secondi.

Posso lasciarti un 4x4 Jeep del secolo scorso, affidabile, comune e te lo posso dare per un paio di migliaia...

Altrimenti ho un paio di vecchie utilitarie per mille eurodollari, ma non garantisco, sembrano vecchi scassoni e lo sono.

Ho anche delle motociclette se vuoi.

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Per 500 ti posso dare una vecchia stradale, se vuoi andare su roba potente ne ho da 5000 in su, se parliamo di roba fuoristrada ne ho una da 1000, una da 3000 e un ottimo mezzo a 10000.

Il pezzo lo vuoi per discorsi lunghi o una cosa ripetitiva?

Francesca ha sempre la voce assonnata, ma devi riconoscere che conduce gli affari in modo piuttosto professionale e lucido.

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«Prendo la fuoristrada da mille. Dovrò danzarci per parecchio con quello. Affidabile ma nulla di particolare o alla moda. E fa in modo che non mi lascino a piedi, entrambi...» esclamo riferendomi al mezzo, all'arma ed alle munizioni.

«Tutto sulla moto. Quanto?»

Spoiler

Ti giuro ho esaurito tutti i doppi-sensi possibili a riguardo xD
Se ci sono problemi con il veicolozzo lo cambio nel caso. Mo sono distrutto, domani mattina ti rispondo nell'altro thread.

 

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«Milleotto. Mezzogiorno. Ti aggiorno sul terminal» attendo la sua risposta e poi stacco la conversazione. 
Mi accomodo contro la poltrona e ripongo il cellulare per il lavoro, spengo quello personale e ripongo anche quello.
Poi finalmente, mi decido a provare questo maledettissimo frullato dal mango a chilometro zero.

Modificato da Latarius
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Atterri all'aeroporto internazionale di Tallinn a mezzogiorno e dieci, con una puntualità che in un altro momento avresti anche potuto apprezzare.

Mentre l'aereo rulla pacificamente verso il terminal, ti guardi attorno per quanto ti concede il finestrino.

Il cielo è plumbeo, ma l'hostess vi informa che il clima è amabile, 25 gradi, quasi un record da queste parti.

Noti che la bassa struttura in vetro e acciaio che costituisce l'aeroporto è piuttosto estesa, devono esserci almeno una decina di terminal, la qual cosa non ti rende certo felice.

Hai qualche fastidio per via del Jet lag, ma sei sicura di poterlo gestire, ora non è certo il momento di farsi vincere da un po' di spossatezza.

Infine il velivolo si accosta al finger e l'hostess comunica che potete scendere.

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Recupero la mia sacca e vado alla ricerca di uno sportello dove chiedere informazioni o dove effettuare il check-in. Ne cerco uno dove l'addetto sia un uomo, ancora meglio se giovane. Mentre cammino frettolosamente mi abbasso la zip della giacca di pelle, scoprendo un'abbondante dose di scollatura. Camminando comunque non mi faccio sfuggire i dintorni nella speranza di essere così fortunata da intravedere un gruppetto di russi dall'aria incattivita.

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Vedi diversi gruppi di russi dall'aria incattivita, del resto gli aeroporti sono ricettacolo di malumori e neanche tu ne sei esente, visto che hai perso un quarto d'ora buono ad aspettare la tua sacca.

Trovi immediatamente un giovane dall'aria annoiata al desk della Europe Air, pochi passi oltre la zona recupero bagagli.

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Spoiler

A saperlo magari facevo sta roba mentre aspettavo la sacca ma vbb

Mi affretto verso il ragazzo con un'aria chiaramente affannata.

«Senta! Guardi, mi deve aiutare! La prego, la prego!»

Esclamo mangiandomi le parole di fretta, vista la mia non-altezza mi viene naturale potermi premere contro il bancone sporgendomi verso il ragazzo. Mettendo ancora più in mostra la mercanzia che già si alza e si abbassa, come la marea, per via del respiro affannato.

«Mi deve aiutare la prego! Ho preso il volo di corsa per fare una sorpresa ad un... amico...» guardo di lato fingendomi imbarazzata prima di tornare a guardare il giovane con occhi da cerbiatto «Doveva arrivare poco fa ma non so il terminal o il gate di arrivo. La prego. Devo assolutamente raggiungerlo prima che lasci l'aeroporto!» 

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