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[3.5] Come foglie al vento


Latarius

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La nana lo fissa afferrando un boccale vuoto e stappando allo stesso tempo la bottiglia con il pollice.

Il tappo vola via ed un tanfo alcolico riempe l'aria, l'atmosfera stessa sembra farsi carico di questo liquore e due guardie sedute in un tavolo vicino al posto alzano i tacchi e cambiano tavolo disgustato. Con fare incurante la donna riempe l'intero boccale di questo liquido pesante e verdastro, per poi schiaffarlo dinanzi a Kadul. La nana lo fissa con un sorriso sarcastico aspettando la sua reazione.

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Kadul Trionis

Fisso la nana negli occhi, afferrando il bicchiere.

Beh? Domando, cercando di comprendere il perché non voglia mollare la bottiglia sul tavolo.

Dopo un istante, appoggio la coscia di pollo e porto con un gesto secco e rapido il bicchiere alla bocca, prendendo una golata di Drago verde per circa la metà della capienza del bicchiere.

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Oook...anche a me piace la birra...ma quello che Kadul sta bevendo sembra essere uno schifo

Signora...La prego di scusare i modi bruschi del mio compagno, e abituato a terre più selvagge di questa

Scusa amico... ma non voglio farmi cacciare da l'unica locanda con dei posti liberi

Finito il dialogo mi rivolglo di nuovo a griffith

Dicevamo?

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  • 2 settimane dopo...

Griffith non può far a meno di notare che la curiosità del guerriero non viene placata, anzi alimentata dal suo modo di fare.

Guardando il bicchiere, ma con la mente altrove rifletto su cosa fare, poi con un sorriso guardo Kaskha e Gastu, mentre Gerrart è gioviale e parla con tutti.

Sui loro volto c'è una patina di malinconia, ricordando gli anni felici della compagnia.

Poi bevo un sorso, poso il bicchiere e mi forbisco le labbra.

Sono nato a sud, in un piccolo paese. Mia madre mi voleva molto bene e mi educò al rispetto dei valori divini. Ho servito la dea e la sua chiesa per molto tempo, ma lei non è servita a me.

Viaggiai molto e incontrai molti uomini, e poche donne, poche che valesse la pena veramente incontrare. Sorride a Kaskha. Formai una compagnia di ventura, che rapidamente si fece conoscere in tutto il paese, dal sud caldo al nord dei nani. Tutti conoscevano e temevano l'Armata dei Falchi. Ma come ogni uomo temuto ha avuto molti nemici, il più crudele tra questi lo reputavo un amico.

La battaglia di Tyr segnò la nostra rovina, dove fummo preda di un complotto. Ma in fondo ringrazio la Fortuna per avermi dato questi uomini, e questa occasione, perchè in questa città potrò vendicarmi del figlio di quell'uomo.

Finisco di bere il mio boccale. Mentre Gatsu e Kaskha mi guardano ognuno con espressioni contrastanti tra loro.

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