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[IC] Balgrad


Jade Silvershine

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La notte ormai si avvicina alla sua conclusione. E' stata molto intensa e le difficili decisioni che i cainiti hanno dovuto prendere avranno senza dubbio un loro peso in futuro.

La coterie saluta gli ospiti, con la promessa di mantenersi in contatto in futuro. Radu rinnova i propri migliori auguri ed Anatole e Lucita si congedano promettendo visite future.

Ludovico, rimasto alla Torre, saluta cordialmente il resto del gruppo con il quale ha condiviso molte notti. Nel bene o nel male, sa che è stato un periodo importante nella sua esistenza. Ma ora ha una Chiesa da ultimare ed anime da guidare e sa di non poter fallire.

Il resto della coterie, dopo aver ultimato i preparativi per la partenza, si avvia verso quella che sarà la sua dimora per i prossimi anni. Le aspettative sono molte e tutti sperano non vengano deluse.

Il viaggio è lento, a causa del tempo inclemente per quasi tutto il tragitto, e l'impazienza comincia a farsi largo fra le fila dei cainiti. Le soste in villaggi di contadini servono a spezzare la monotonia.

Finalmente, dopo una brusca curva della strada, appare all'orizzonte Balgrad.

Il sole è calato da qualche ora ormai e i vampiri sono ben svegli.

"Balgrad!" Esclama con sollievo uno dei conducenti di un carro, evidentemente lieto di essere giunto a destinazione.

Dopo qualche minuto i carri si fermano e la coterie può finalmente scendere.

Si trovano al centro del borgo, in un piccolo spiazzo nei pressi della fortezza. Le strada sono fangose a causa delle recenti piogge e nell'aria si sente l'odore tipico del bestiame. Balgrad è avvolta nel silenzio, anche a causa di una leggera nebbia che ovatta i rumori. Le case sono costruite tutte in legno e pare che solo la fortezza sia di pietra. Non ci sono mura attorno al borgo, ma in lontananza si vedono un paio di bagliori, emanati probabilmente dalle torce tenute da armigeri.

Si odono dei passi avvicinarsi lentamente e dalla nebbia sbuca un uomo maturo, con dei folti baffi castani e lo sguardo assonnato. E' piuttosto robusto e indossa abiti scuri pesanti. I suoi capelli castani sono scompigliati e mostrano i primi segni di calvizia. Sembra si sia svegliato da poco. Fa un garbato inchino e parla con voce sicura, dal forte accento

[slavo sud]"Mi chiamo Nicolae Titulescu e sono il capomastro."

Vladimir risponde gentilmente all'inchino dell'uomo. [slavo] Buona sera Messere. Il mio nome è Vladimir Rusic e questi esimi signori con un ampio e lento movimento del braccio mostra all'uomo i membri della coterie sono i miei compagni di viaggio. Non speravo di incontrarvi e di portervi parlare appena giunti qui. Evidentemente la buona sorte mi è stata vicina in questa circostanza... Abbiamo intenzione di trascorrere i prossimi giorni qui nel borgo e credo che la vicina fortezza possa essere una degna dimora per me ed i miei compagni. Volete farci la cortesia di accompagnarci e di rispondere alle domande che questi signori deriderino porvi. Quella che può sembrare una gentile richiesta si tramuta invece in un ordine chiaro e preciso.

Titulescu rimane a fissare qualche secondo Vladimir, poi annuisce.[slavo sud]

"Ovviamente. Seguitemi all'interno, per favore."

Si incammina verso una piccola entrata su un lato della fortezza. Ora che i cainiti hanno avuto modo di avvicinarsi, la nebbia non nasconde pi? i dettagli della costruzione. Il particolare stile di costruzione di Zelios è ben riconoscibile: un'unione di solidità ed eleganza che pochi sarebbero in grado di realizzare.

Raggiunta la porta, il capomastro estrae una grande chiave di ottone che infila nella serratura. Un secco e sordo scatto, seguito da un cigolio indicano che ora la porta è aperta. L'uomo entra, abbassandosi per evitare uno strato di ragnatele che penzolano dai muri e si dirige all'interno.

L'interno è buio e polveroso: evidentemente la fortezza non viene usata da lungo tempo e nessuno ha pensato di tenerla in ordine.

Il capomastro raccoglie da terra quelli che sembrano esseri i resti di un tavolo e di qualche sedia e li porta verso un camino. In pochi minuti scoppietta un piccolo fuoco che illumina parzialmente la stanza. Le condizioni sono pessime: polvere, ragnatele, pavimento pieno di detriti e resti di mobili. Per il resto il luogo è completamente spoglio. L'uomo, dando le spalle al fuoco, si volta ad incontrare lo sguardo dei cainiti, in attesa.

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Rowan, che per tutta la durata del viaggio era rimasta zitta, assorta nei suoi pensieri, sembra non gradire particolarmente il borgo e la fortezza.

Malinconica cerca sempre di scorgere le sagome degli alberi della foresta che circonda il borgo, dando poca importanza ai compagni e alle loro parole.

Dopo che il capomastro apre la porta la Gangrel lascia passare tutti i compagni davanti a lei, lasciando intendere di non essere molto entusiasta.

Superata la soglia la sua espressione, tra la noia e il disgusto, non muta affatto, anzi, la cainita sembra, se possibile, ancora pi? accigliata.

Stando nell'ombra sembra, in un primo momento, voler rivolgere la parola al capomastro, poi, cambiando idea si appoggia al muro dietro le sue spalle osservando la scena nella penombra.

Vladimir si guarda attorno con aria tutt'altro che soddisfatta, poi ritorna a fissare l'uomo che ha di fronte [slavo occidentale]"Mi pare chiaro che qui non abiti pi? nessuno. Che fine hanno fatto gli abitanti di questa fortezza?"

Il capomastro aggrotta le sopracciglia, ma risponde prontamente [slavo meridionale]"L'ultimo Voivode di queste terre è morto nei boschi qua vicino. Sua moglie e i suoi due figli sono spariti pochi giorni dopo... come vedete nessuno ha pi? abitato qui da allora.. sono ormai passati diversi mesi, se non sbaglio."

Al sentir nominare i boschi gli occhi di Rowan brillano per una frazione di secondo, mentre con la mente cerca di richiamare quanto aveva detto Radu.

Rimanendo sempre con la schiena poggiata alla fredda roccia, la Gangrel prende la parola [slavo occ.] e così l'ultimo abitante di questa rocca sarebbe morto nei boschi? e moglie e figli spariti poco dopo? potete dirci qualcosa di pi? sull'accaduto o non sapete altro? chiede con la solita lentezza nel parlare, poi, respirando profondamente continua [slavo occ.] inoltre...ho sentito dire che le attività legate alla foresta sono, come dire, poco redditizie, forse quegli eventi da lei citati sono, in un qualche modo, legati a questo fatto? dice rimanendo sempre nella penombra, con gli occhi fissi sul capomastro.

Lo sguardo dell'uomo si incupisce e la sua voce diventa pi? bassa

"In realtà i corpi del Voivode e della sua famiglia non sono mai stati ritrovati.. quindi non saprei dire cosa è capitato loro. Ma so per certo che non erano amati, quindi qualcuno potrebbe averli anche uccisi. Oppure è stato solo un incidente. Per quanto riguarda i boschi qua vicino, dopo questo avvenimento sono cominciate a circolare strane voci su maledizioni o simili.. come anche su questa fortezza, del resto. Molti boscaioli e cacciatori hanno cambiato mestiere dopo che alcuni di loro sono scomparsi misteriosamente."

[slavo occidentale] Capisco dice in risposta al capomastro, soffermandosi a pensare per qualche istante [slavo occ.] credo che sarà meglio tenere gli occhi aperti, allora.

[slavo occ.]Avete detto che i vecchi abitanti di questa rocca non erano amati, c'è qualche motivo particolare? e per finire, quelle voci che circolavano fra il popolo, cosa riguardavano? chiede sempre tenendo le spalle appoggiate alla fredda pietra, con gli occhi sempre fissi sull'uomo.

Nicholas appena sceso dalla carrozza osserva lo svolgersi del dialogo tra Vladimir e il Capo Mastro.

Li segue all'interno per poi guardarsi intorno ed ascoltare le parole degli altri.

L'espressione che si disegna sul volto di Vladimir appena il cainita varca la soglia della fortezza esprime chiaramente il suo disappunto e disgusto per le condizioni in cui versa la costruzione. Nota con piacere l'interesse che spinge la giovane Gangrel a investigare sui segreti che circondano il bosco circostante il borgo, ma certo non era quello il momento opportuno. C'erano delle questioni a cui dare sicuramente la priorità. Attende comunque che il capo-mastro risponda alle ultime domande di Rowan prima di prendere la parola.

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Il capomastro esibisce un sorriso forzato, rievocando evidentemente ricordi poco piacevoli [slavo meridionale]"Pretendeva tributi troppo gravosi, spesso proibiva l'uso dei boschi qua attorno senza motivo.. riduceva gli abitanti alla fame.." L'uomo lascia in sospeso il discorso, ma probabilmente avrebbe da aggiungere molte altre cose alla lista. "Si dice che nel bosco si aggiri una strana creatura o pi? di una, forse. Non sappiamo cosa sia in realtà, in quanto i testimoni non hanno sentito che urla agghiaccianti seguite da un silenzio innaturale. I corpi non sono mai stati ritrovati."

Alla risposta del capomastro un leggero ghigno beffardo si disegna sul volto del cainita, che ascolta comunque molto interessato le parole del mortale. [slavo] Le preziose informazioni che Messer Titulescu ci sta fornendo costituiscono sicuramente un ottima base su cui fondare le nostre ricerche ed investigazioni per scoprire chi... o cosa si nasconde nel folto del bosco. Rowan, visto il vostro particolare interesse credo che potrete seguire direttamente voi la faccenda. Cosa ne pensate? osserva brevemente la gangrel, ma poi continua il proprio discorso Credo che sia opportuno decidere come porci alle vacche che abitano questo borgo. Capomastro, voi che ruolo svolgete qui nel borgo? Quali sono i vostri compiti? I vostri poteri? Chi vi ha investito di tale carica?

Ascoltato il suggerimento di Vladimir a Rowan, il capomastro si volta verso la Gangrel con sguardo inespressivo [slavo meridionale]"Con tutto il rispetto, credo vi convenga desistere. Qualunque cosa sia, è letale."

Poi risponde alle domande di Vladimir [slavo meridionale]"Gli abitanti mi rispettano e sanno che sono in grado di amministrare il borgo. Lo facevo anche quando era ancora in vita il Voivode e continuo a farlo ora. Sono stato la scelta migliore. Forse l'unica. I miei compiti sono semplicemente quelli di far funzionare tutto al meglio. Raccolti, tasse, difese da eventuali attacchi.. niente di straordinario."

Rowan annuisce distrattamente alla proposta di Vladimir, facendo capire, con un cenno al capomastro, di aver preso in cosiderazione anche la sua affermazione.

Con poco interesse, ora, per quello di cui Vladimir e Titulescu stanno discutendo, la gangrel si dirige verso la porta, andando poi all'esterno, sedendosi poco distante, con lo sguardo rivolto verso la foresta.

Michael dopo aver ascoltato distrattamente la conversazione dice [slavo]"Interessante... E per quanto riguarda la bibblioteca,dove si trova,di grazia?"

La domanda di Michael sembra inquietare l'uomo, che risponde con poche parole [slavo meridionale]"Al piano superiore, circa al centro della costruzione.."

Dopo aver ascoltato attentamente, e dopo aver scambiato un'occhiata complice a Michael, anche Goffredo prende parola [slavo]: "Bene, credo allora che avrò molto da fare nelle prossime settimane, al piano di sopra."

Poi, con fare disgustato, rivolgendosi a Titulescu e incurante dell'opinione che questi può farsi, continua:

"CapoMastro, quanto tempo crede che occorra per rimettere a nuovo sta baracca e ripulire tutto questo lerciume? Vorrei riposarmi in un posto pulito, se possibile..."

Il capomastro sorride sinistramente alle ultime parole di Goffredo [slavo meridionale]"Un paio di giorni, se trovate persone che intendono farlo, ovviamente. Non è un caso che nessuno abiti pi? qua e che nessuno vada pi? nella foresta. Pi? volte sono stati sentiti strani rumori provenienti da qua dentro e c'è la convinzione che sia un posto maledetto."

Nicholas sentendo le parole del Capomastro inizia a ridere sommessamente e poi con un tono ti voce leggermente derisorio si rivolge a Titulescu: [slavo Occidentale] Quindi qualcuno teme queste povere mura? s'interrompe come se aspettasse la risposta del Capomastro e poi riprende :[slavo Occidentale] Comunque penso che qualcuno lo riusciremo a trovare per fare questo lavoretto da poco. smette di parlare lanciando un'occhiata a Vladimir , Goffredo e Michael. Dopo poco riprende a parlare dicendo: [slavo Occidentale]Sicuramente troveremo qualcuno che sara' lieto di servirci senza che lo si debba costringere in alcun modo.

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Michael con uno sguardo di chi non approva quanto appena detto dice a Titulescu [slavo]"Vogliate scusare l'atteggiamento dei miei compagni. Immagino siano piuttosto stanchi per il lungo viaggio e non chiedano di meglio di un po di riposo. Ma ritornando alla biblioteca...Mi pare che l'argomento vi inquieti. Anche voi credete che quel posto sia maledetto? I rumori possono essere dovuti al vento o qualche ratto..."

Il campomastro annuisce semplicemente all'indirizzo di Nicholas, non reagendo minimamente alla sua provocazione.

Poi risponde a Michael [slavo meridionale]"E' quello che credevo anche io inizialmente. Ma controllando all'interno ho notato come nella polvere del pavimento siano rimaste impresse delle impronte di stivali. Tra l'altro ho la sensazione che qualche tomo sia sparito dalla biblioteca in questione. E che io sappia i ratti non calzano nè stivali nè si interessano ai libri. Ma non è tanto questo, quanto le macchie di sangue che si trovano in varie stanze della fortezza e che non accennano a sparire."

Furtivamente, il Lasombra lancia un'occhiata di complicità alle affermazioni di Nicholas, lasciando intendere che il suo pensiero è simile..

Poi, non appena si comincia a parlare della biblioteca e dei segreti che la avvolgono:

[slavo]"Benissimo... un mistero da risolvere e delle tracce di sangue. Per lo meno un pò di "vita", dopo un viaggio tanto noioso"

Goffredo appoggia in un angolo le sue poche cose e torna a guardare l'uomo: "Che ne dice di farci da Cicerone in questa squallida e sporca fortezza? e poi, guardando i compagni "O forse avete altri piani, per la notte?

Titulescu reprime a fatica uno sbadiglio.

"A parte dormire, niente. Vogliate seguirmi, allora.."

Il capomastro raccoglie da terra quello che rimane di una gamba di una sedia e lo incendia ad una estremità, creando una torcia improvvisata. Si incammina lentamente, cercando di illuminare il percorso, ma con poca fortuna. La visibilità è davvero pessima. I passi risuonano nelle sale vuote per qualche secondo, poi il capomastro sale una scala ed entra in un'ampia stanza con la porta di legno sfondata. La sala è un quadrato di 7 metri di lato e alta almeno 5 metri. Su ogni parete sono addossati degli scaffali sui quali sono posizionate molte pergamene e anche alcuni volumi.

A colpo d'occhio il totale dovrebbe aggirarsi su un centinaio di unità.

Ci sono anche una decina di pergamene che giacciono sul pavimento impolverato e pieno di detriti. L'impressione generale è di un luogo abbandonato da tempo.

Alla vista del gatto Rowan tende le labbra in un dolce sorriso, allungando le mani verso il felino affinchè questo le si avvicini.

Dopo pochi minuti passati a accarezzare il nero animale, la ragazza si rimette in piedi, pulendosi il cappotto nero e porpora.

Rowan si incammina, seguita dal gatto lungo le mura di pietra di quella che sarà la sua dimora per molti anni a seguire.

Camminando lungo il perimetro la Gangrel fa scivolare le mani bianche e affusolate sulla pietra fredda e umida, girandosi, di tanto in tanto per vedere se il gatto ancora la segue.

Il gatto continua a seguire la cainita, anche se a tratti sembra avere qualche esitazione a farlo.

Rowan fa un giro attorno alla fortezza, ma a metà percorso nota una luce avvicinarsi velocemente tra la nebbia. Probabilmente è il chiarore sprigionato da una torcia.

Michael si avvicina agli scaffali contenenti i volumi e osserva gli argomenti trattati se possibile. Poi raccoglie qualche pergamena dal pavimento,vi soffia sopra per togliere la polvere e ne esamina velocemente il contenuto. Poi con voce autoritaria dice a Titulescu [slavo]"Prendete nota:appena possibile dovete mandare qualcuno a pulire questo luogo."

Goffredo si guarda in giro, e un sorriso si stampa, per la prima volta da settimane, sul suo volto fiorentino: "Ben detto Michael... non appena sarà stata tolta questa schifosa polvere, credo che passerò molte notti in questa stanza... ammesso che il fantasma della biblioteca non ne abbia a male"

Divertito dalla sua stessa frase, si gira verso Titulescu: "Cos'altro offre il nostro giro turistico, questa notte?

Nicholas segue gli altri del gruppo e appena ode le parole di Michael Weiss e Goffredo, inizia a sorridere, divertito, per i pensieri che queste genereranno nella mente del Capomastro....

Vladmir segue interessato il capomastro verso la biblioteca. Qui osserva immediatamente il pavimento alla ricerca di quelle impronte impresse nella polvere di cui aveva accennato poco prima il mortale, forse così si sarebbe potuto capire quali volumi erano stati sottratti.

Approfittando della nebbia Rowan si allontana dalla strada selciata, nascondendosi poco lontano, attendendo nell'ombra che la luce, il cui alone giallo arancione si entende nella foschia, la superi.

Nel frattempo, favorita dal fatto che la sua vista è di certo migliore di quella umana, cerca di carpire anche qualche suono, che le possa suggerire il numero di persone che si aggirano li intorno.

Vladimir osserva il pavimento, ma non riesce ad individuare le impronte a cui faceva riferimento Titulescu e il fatto che i suoi compagni non abbiano fatto attenzione a dove mettevano i piedi sicuramente non lo aiuta.

Il capomastro annuisce lentamente all'indirizzo di Michael, poi prosegue il giro della fortezza. L'aria interna è piuttosto fredda, ma fortunamente l'umidità pare essere molto bassa. Titulescu mostra alla coterie sei alloggi per gli ospiti, la camera da letto in cui dormiva il Voivode, la zona in cui alloggiavano i servi e le guardie. Il giro dura in totale una ventina di minuti. L'impressione generale è che la fortezza sia ancora in buone condizioni, nonostante lo stato di abbandono. Un dettaglio particolare è che tutti i mobili sembrano essere stati fatti a pezzi: durante la visita solo un paio di sedie erano ancora in condizioni accettabili.

Rowan si porta lontano dall'area di luce della torcia e si nasconde in un vicolo stretto. Le passa vicino un uomo dallo sguardo duro, con due grossi baffi scuri sul viso arrossato. E' armato alla leggera, con una corta spada alla cintola e un'armatura di cuoio. Si ferma a due passi dalla cainita, beve un sorso da una fiaschetta e comincia ad armeggiare con i suoi pantaloni.

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Goffredo si ferma a osservare il modo con il quale il mobilio è stato fatto a pezzi, passa le dita sul legno rotto, per indovinarne l'alrma usata... se di arma si tratta.

"Capomastro, cos'è successo qui? Cos'è tutto questo sfacelo?

Titulescu osserva il mobilio per qualche secondo prima di rispondere, a voce bassa [slavo meridionale]"Dopo che giunse la notizia della morte del Voivode, pare che sua moglie sia impazzita e abbia fatto a pezzi tutto il mobilio.. e i servitori. Quelle due sedie rimaste sono quelle in cui sedevano solitamente lei e il figlio."

"Una donna da sola ha fatto tutto questo macello, e ha ucciso i servitori? Doveva possedere una forza spaventosa.."

Poi torna a guardare pi? nel dettaglio i segni lasciati nel legno: "E si sa anche con che cosa ha fatto tutto a pezzi?"

Nicholas al sentire le parole di Goffredo e la risposta del capomastro, s'insospetisce e inizia a guardare anche lui con pi? attenzione il mobilio.

Il capomastro sorride leggermente [slavo]"Anche la vostra amica è una donna.. Penso abbia usato un'ascia."

Nicholas si avvicina ad uno dei mobili sfasciati e passa la mano sui punti in cui è calata l'arma. Ritiene che la conclusione del capomastro sia esatta.

Rivolgendosi a Titulescu, Michael dice [slavo]"Forza. Se avete altro da mostrarci fatelo. Se non c'è nient'altro vi prego di condurmi al mio alloggio. Immagino ce anche quello sarà da riordinare e modificare." Proferendo le ultime parole guarda negli occhi la coterie cercando assensi.

Il capomastro ride di gusto [slavo meridionale] "Avete indovinato! Gli alloggi li avete già visitati, anche se dubito fossero distinguibili dalle altre stanze, viste le condizioni. Potete scegliere quello che preferite."

Nicholas sentite le parole del Capomastro osserva i suoi comagni per sapere se hanno deciso qualcosa in merito a questa faccenda.

Sbuffando visibilmente infastidito, Goffredo si dirige verso quella che, dai suoi gesti, sembra essere la sua scelta. "Capomastro, come funzionano qui le cose? I cittadini pagano le tasse a qualcuno? C'è un sistema di sorveglianza? mentre grida le sue domande, controlla lo stato dei tendaggi e delle finestre, per non dover aver cattive sosprese il giorno seguente..

Il tono con cui il mortale risponde non lo aggrada per nulla. Come può lui, essere inferiore, rivolgersi con tale tono, con scherno, a loro?! pensa fra se e se il cainita. I suoi occhi si posano sull'uomo in uno sguardo che fa raggelare il sangue. Il capomastro presto intende l'errore e soffoca immediatamente incontinente. Viste le condizioni in cui versa attualmente la fortezza, ritengo che sia opportuno trascorrere le prossime ore presso la locanda del borgo, che certo sarà lieta di ospitarci. Alle prime luci dell'alba vi preoccuperete di impegnare uomini, donne e tutti coloro che possano essere utili affinchè la fortezza ritorni quanto prima all'eleganza ed allo splendore di un tempo! Il tono della voce del ventrue si fa via via, ad ogni parola, pi? duro e deciso in un crescendo che culmina all'ultima frase E ora andiamo! Vladimir è sicuro che nessuno della coterie avrebbe desiderato trascorrere il giorno seguente in un tale disordine ed abbandono.

Michael scuote la testa dicendo [slavo]"Non ho intenzione di trascorrere la giornata fuori dalla fortezza. Mi ritirerò nella biblioteca. Se sentite dei rumori non preoccupatevi. Non voglio essere assolutamente disturbato. Vi comunicherò io quando fare ordine in quella stanza. Avete compreso? Fate in modo che tutte le persone in questa fortezza conoscano le mie disposizioni per favore." Michael raccoglie un pezzo della mobilia distrutta e lo incendia a un'estremità mettendolo a contatto della torcia improvvisata di Titulescu. Poi si volge per andare alla biblioteca e dice [slavo]"E fate in modo che per domani notte io abbia un luogo che possa chiamare alloggio. Buonanotte."

Goffredo torna dalla visita alla sua stanza, pronto a prender parola dopo gli ultimi interventi... ma dopo aver visto il baluginare del fuoco, qualcosa di tremendo si instaura nel profondo della sua anima, qualcosa che gli fa cambiare idea.

Con gli occhi fissi sulla fiamma, reputata pericolosamente vicina ai libri ed alle pergamene, si rivolge al Fratello:[slavo]"Vladimir, penso che lei abbia ragione... per il prossimo giorno preferirei l'accoglienza di una stanza pulita in Locanda La cosa è fattibile, no, Capomastro?".

Goffredo nota che le finestre sono in condizioni accettabili, ma i tendaggi strappati non aiutano minimamente a bloccare la luce del sole.

Il capomastro risponde alle domande, mantenendo questa volta un tono decisamente pi? deferente.

[slavo meridionale]"Ci sono delle gabelle da pagare di diverso genere. Quando c'è il mercato, la domenica, viene fatto pagare l'ingresso al borgo. I mercanti devono pagare per poter stare in piazza. Chi vuole usare il legname del bosco, deve pagare. E così via. Il pagamento avviene in natura o viene data una parte del guadagno. Per la sorveglianza, c'è un corpo di guardie, composto da dieci uomini validi pi? il capo delle guardie...

Abbiamo una locanda, con un paio di stanze. Sono vuote, non abbiamo avuto visitatori in questo periodo. Se avete bisogno di altro spazio, posso ospitare nella mia abitazione.. due o tre di voi."

Titulescu fa un leggero inchino all'indirizzo di Michael "Come volete, buonanotte."

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Il ventrue saluta con un cenno del capo il brujah e ripercorre i propri passi fino a raggiungere l'entrata della fortezza. Con la coda dell'occhio controlla che il mortale ed i compagni lo seguano. [slavo] Volete farci la cortesia di accompagnarci fino alla locanda, Messer Titulescu? Approfitteremo della passeggiata per porvi altre domande... I temi introdotti da Messer Goffredo sono molto interessanti. I tributi raccolti nel modo che ci avete appena descritto come vengono poi reinvesti ed utilizzati nel borgo? Voi ne percepite direttamente una parte? Immagino che teniate conto di tributi pagati in un registro, vero? ... Qual'è il nome del capo delle guardie? Credo che sarà necessario incontrarlo da qui a paio di giorni, potete occuparvene voi?

Nicholas si sposta da dove si trova per seguire Vladimir ed ascolta attentamente le sue parole; l'espresisone del suo volto resta molto seccata da ciò che sente...

Nel frattempo Rowan, all' esterno, ignara di ciò che sta succedendo, continua a osservare l'uomo, anche se il suo istinto le dice di attaccarlo, ora che è di spalle.

Tenendo a freno il proprio istinto, decide di seguire lo sconosciuto una volta che questo riprenda il cammino.

Il capomastro esce dalla fortezza, chiudendo la porta dietro si sè.

[slavo meridionale]"Spero sia una buona idea la sua... I tributi vengono usati per pagare le guardie e me. Tengo personalmente un registro delle entrate e delle uscite, ma è piuttosto recente, prima non ne avevo bisogno. Il capo delle guardie si chiama Vladislav Titulescu, mio fratello... Non vedo l'altra ospite.. è rimasta dentro?"

L'uomo davanti a Rowan, dopo essersi calato le braghe, espleta il suo bisogno fisiologico, accompagnando il tutto da un sospiro di soddisfazione. Finito, riallaccia la cinta e continua lentamente il suo cammino, fermandosi di tanto in tanto a guardare le vie.

Ormai decisa a scoprire chi sia l'uomo, e perchè stia girando per il borgo a quest'ora della notte, Rowan segue lo sconosciuto, muovendosi fra le ombre e cercando di non farsi vedere.

Aiutandosi con la sua vista, pressochè perfetta anche al buio, la ragazza cerca di individuare qualcosa che le suggerisca l'identità dell'uomo.

L'uomo continua a camminare, quando si ferma vicino ad uno degli ingressi del borgo. [slavo meridionale]"Qua tutto bene... fottuta nebbia!" Una voce gli risponde di rimando "Eh, ho le chiappe gelate!"

Nicholas dopo le parole del Capomastro prende la parola dicendo: [slavo Occidentale] Caro Vladimir non penso sia ancora giuntoil momento di andare via prima di aver dato una buona occhiata a tutto il castello pone particolamrente l'accento su buona e tutto e prima di riprendere guarda il capomastro e poi dice:[slavo Occidentale]A parte l'altra ospite che tornerà a breve sicuramente, vi sono per caso delle stanze di questo castello che sono al momento diciamo non molto adeguate per accogliere degli ospiti molto ben voluti, ma perfette per coloro che infastidiscono troppo? dice queste parole guardando il Capomastro molto attentamente per vedere se ha compreso ciò che vuole dire.

Titulescu alza un sopracciglio [slavo meridionale]"Intendete dire le segrete? Ci sono, ma non ho le chiavi per entrare e non so se siano agibili. Si potrebbe sfondare la porta, ma io non ne sono in grado. E' piuttosto resistente."

Nicholas sentendo la risposta del Capomastro, gli risponde dicendo: [slavo Occidentale] Bene , molto interessante, però sarei interessato a sapere chi avesse le chiavi e come mai ora non vengano pi? usate le segrete? Per caso le Guardie di Balgrad sono così efficienti da scoraggiare chiunque ad infrangere alcuna legge? Il tono della voce è leggermente schernitorio nei confronti del capomastro sopratutto nell'ultima parte del suo discorso.

Con le spalle poggiate contro un edificio poco lontano dall'uomo, la Gangrel ascolta le parole dei due uomini.

Anche se persolamente non conosce quel particolare dialetto Rowan non ha difficoltà a capire cosa si dicano i due. [slavo occ.]mh...a quanto pare sono le guardie della città dice a se stessa in un sussurro.

Ormai decisa a tornare al castello, Rowan si getta fra le ombre proiettate dalle case e, guidata dalla sua vista si dirige lentamente, e silenziosamente al castello, girandosi di tanto in tanto per osservare non tanto le guardie ma quanto se il gatto nero ancora la segue.

Titulescu scrolla le spalle [slavo meridionale]"Le chiavi non so dove possano essere. Probabilmente le aveva con sé o il voivode o uno della sua famiglia. Per l'altra sua domanda.. le nostre guardie rinchiudono i malviventi in un'edificio adibito se è il caso oppure vengono semplicemente uccisi. I crimini non sono comuni qui e di solito i problemi vengono dall'esterno. Da quando il voivode è morto, c'è stato solo un crimine degno di nota. Una donna ha ucciso il marito perché la maltrattava. Ho ordinato che fosse impiccata. Al momento le gabbie sono vuote comunque."

Rowan ritorna indietro verso la fortezza, con il gatto nero che la segue pochi passi indietro. Giunge in tempo giusto per sentire la domanda di Nicholas e la risposta del capomastro.

Giunta a pochi passi dalla fortezza Rowan rallenta il passo, lasciando che il gatto la raggiunga.

Mentre sale le scale l'animale, dal pelo corvino come i capelli della ragazza, miagola, correndo avanti per poi attendere la ragazza e strusciarsi sulle sue gambe.

Poco dopo la ragazza fa di nuovo il suo ingresse nella fortezza e, seguita dall'animale, raggiunge gli altri, annunciata dall'ennesimo miagolio del gatto.

[slavo]"Bene...un'altra cosa da fare, dunque, è trovare quella chiave. Direi che se poi proprio è introvabile, procederemo nell'abbatterla. Inutile causare danni se non è necessario.

Ora, io vorrei dare un'occhiata alla camera dove dormiremo: non vorrei che, ehm, come dire..che il sole del giorno disturbi il mio sonno.. ci siamo intesi?

Nicholas notando l'arrivo di Rowan fa un leggero movimento in segno di saluto.

sentite le parole del Capomastro e di Goffredo esclama :[slavo Occidentale] Concordo pienamente con Goffredo però reputo tropo presto preoccuparci del nostri alloggi, o lameno mi sembra fuori luogo, che tutti noi ci si debba muovere in tale direzione, quando ancora possiamo dare un'occhiata quì intorno. Magari alcuni di noi potrebbero andare a preoccuparsi del nostro rifugio e gli altri continuare a dare un'ultima occhiata, prima di andare.. Finisce di parlare e aspetta di sentire le risposte degli altri.

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Michael si trova dentro la biblioteca. La porta di ingresso è stata sfondata, ma non gli importa. La sua attenzione è tutta rivolta ai documenti che ha di fronte a sè.

Raccoglie delicatamente le pergamene cadute a terra e le rimette su uno degli scaffali. Il Cainita si aggira poi per la stanza, ma non notando finestre o aperture di altro genere, si rilassa leggermente.

Dopo aver raccolto le pergamene Michael si aggira per la stanza cercando mozziconi di candele,senza essere troppo convinto di trovarne. Allo stesso tempo cerca qualche modo per fissare la torcia improvvisata a una parete.

Goffredo annuisce alla volta di Nicholas: [slavo] "Saggio consiglio. Allora facciamo così: io, e chiunque voglia venir con me, andrò in locanda a cercare una stanza adatta alla situazione... direi che se anche per stanotte dormiamo tutti quanti sotto lo stesso tetto non dovrebbe essere un problema. Nel fratttempo, nella giornata di domani, qualcuno comincerà a pulire e preparare il castello per la nostra futura residenza: questo è un tuo compito, CapoMastro. Sarai adeguatamente ricompensato per i tuoi servigi, non preoccuparti.

Poi, di nuovo alla volta dei compagni: "Noi ci ritroviamo tra circa un'ora nella fortezza... credo che abbiamo alcune cose di cui parlare, e potremo cominciare questa notte, dato che il tempo ancora non ci manca."

Titulescu annuisce, poi guarda in alto [slavo meridionale]"Meglio affrettarsi. Comincia a piovere." Le iniziali sporadiche gocce di pioggia si trasformano ben presto in scrosci sempre pi? intensi. Un lampo illumina la notte, seguito da un tuono minaccioso.

Dopo aver fatto ritorno alla fortezza Rowan rimane per la maggior parte del tempo in silenzio.

Con naturalezza si china, cominciando ad accarezzare il gatto dal pelo lucido e nero, poi, trovando la posizione alquanto scomoda lo prende fra le sue braccia, mentre l'animale, senza protestare strofina il capo sul petto della giovane ragazza, facendo le fusa.

Senta dice Rowan avvicinandosi al capomastro attirandone l'attenzione mi chiedevo se fosse possibile visionare una mappa dettagliata del luogo, in caso ne possediate una, o a parlare con qualcuno del luogo che conosca bene la terra circostante.

Mi pare giusto conoscere a fondo quelle che potrebbero essere le risorse della zona e in caso ve ne siano, i pericoli che essa nasconde.

Nicholas sentite le parole di Goffredo, pare quais compiaciuto e dice: [slavo Occidentale] Bene se la mettiamo in questi termini penso che vi accompagnerò e se non sbaglio penso che Michael resterà ancora quì. finito di parlare nota il cambiare delle condizioni atmosferiche con malcelata disapprovazione

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Michael, dopo qualche minuto di ricerca, sorride soddisfatto: ho trovato sotto i resti del tavolo una candela abbastanza lunga da poter essere utile. Dopo aver aver costruito un supporto di fortuna, la accende.

Titulescu risponde a Rowan, mentre si avvicina al muro per proteggersi almeno parzialmente dalla pioggia [slavo meridionale]"Non ho mappe del luogo, mi dispiace. Però posso chiedere di farvi aiutare da uno dei cacciatori della città. Dovrebbe riuscire a darvi qualche utile indicazione."

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Soddisfatto del suo operato,Michael va in una delle stanze viste in precedenza nelle quali c'era della mobilia distrutta e ne raccoglie alcuni pezzi. Tornato nella biblioteca getta la torcia in un angolo in cui non c'è nulla di combustibile e getta vicino ad essa alcuni pezzi di legno raccolti per alimentare il fuoco e creare un falò che illumini la stanza. Accertatosi della stabilità del falò si siede tranquillo e inizia a leggere le pergamene precedentemente raccolte dal pavimento

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Il fuoco brucia bene, ma Michael comincia a pensare che probabilmente non è stata un'idea brillante. Si allontana istintivamente dalle fiamme, mettendosi nell'angolo pi? lontano. Ritorna alla lettura, dando una scorsa rapida alle lettere, in modo da capire di cosa trattano i vari scritti.

I primi che visiona sono trascrizioni di opere antiche greche e romane. In particolare riconosce alcuni versi di Catullo e Saffo. In un'altra pergamena c'è parte di un'opera di architettura, in latino.

Mentre è assorto nella lettura, con la coda dell'occhio nota un movimento vicino ad uno degli scaffali, ma quando alza la testa per guardare meglio, non nota nulla di strano.

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Nel frattempo, all'esterno della fortezza, la coterie si divide per meglio eseguire i compiti della nottata.

Goffredo, Vladimir e Titulescu vanno a trovare un rifugio adatto per il giorno, mentre Nicholas e Rowan tornano a dare un'occhiata alla fortezza.

[Visto che la situazione era ferma ho deciso di dividervi così, se non va bene, si può modificare.]

Il capomastro cammina a passo rapido verso un'abitazione in legno bassa e di colore bianco. Bussa pi? volte sulla porta gridando [slavo meridionale]"Mathias! Apri! Sono io, Nicolae, con ospiti!"

Dopo qualche momento, si vede una luce accendersi all'interno dell'abitazione e poco dopo la porta viene aperta. Un uomo pelato con una folta barba nera scruta diffidente dallo spiraglio aperto. Dopo aver guardato Nicolae e i cainiti, assume un cipiglio preoccupato e apre del tutto la porta.

Indossa una semplice veste grigia, macchiata in pi? punti. Con la mano destra regge una candela ormai quasi consumata e con l'altra mano fa cenno di entrare ai visitatori. L'interno dell'edificio è molto spartano e ricorda, spiacevolmente, ai cainiti la locanda di Klausenburg. Mentre parla con Titulescu, il locandiere scruta nervosamente i due forestieri.

"Le due camere sono libere, vero? Questi signori e almeno altri tre ospiti vogliono alloggiare qui, almeno per un giorno. Il conto lo pago io, non preoccuparti. Ma non vanno disturbati per nessun motivo, spero sia chiaro."

Lo sguardo di Titulescu dice molto di pi? delle sue parole e pare che il locandiere abbia recepito il messaggio e annuisce nervosamente.

"Qui possono starci anche tutti e cinque se desiderano. Le stanze sono grandi. Hanno qualche richiesta in particolare?"

Titulescu si volta verso i due cainiti, in attesa della risposta.

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Goffredo, dopo aver dato un'occhiata al compagno, si gira verso il locandiere [slavo]: "Nessuna richiesta...non per ora. Vogliamo riposare tutto il giorno e, come giustamente diceva il buon Titulescu, non essere disturbati per nessun motivo.

Ora possiamo vedere le stanze? Pi? tardi andremo a chiamare anche gli altri ospiti.

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Nelle parole dei due mortali Vladimir ha la sensazione di percepire allunsioni, seppur sottili, alla loro natura di vampiri. Forse quella è un impressione erratta, dettata dalla stanchezza e dalla diffidenza verso degli sconosciuti, ma in caso contrario sarebbe stato necessario capire quanto prima il livello delle loro conoscenze. [slavo] Come le ha appena accennato Messer Titulescu gradiremmo non essere disturbati per alcun motivo. Il viaggio che abbiamo intrapreso è stato davvero lungo e stressante, vorremmo riposare risponde garbatamente al locandiere E' possibile visitare le stanze?

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Il locandiere annuisce, per poi fare strada verso le due camere. Sono perfettamente identiche, con le porte una di fronte all'altra. Sono larghe abbastanza da ospitare tre persone. Ci sono tre semplici letti bassi, all'apparenza non molto comodi. Ognuna delle stanze ha due finestre piuttosto piccole, con tendaggi di stoffa lisa.

Addossati alla parete ci sono due piccoli scaffali.

Michael si tiene pronto a muoversi rapidamente, ma non vede nulla nella stanza nè sente risposta alla proprio domanda. Lo scaffale oscilla sempre pi? rapidamente, finché non viene sollevato con grande forza e si va a schiantare sul fuoco acceso. In pochi attimi la stanza è invasa dal fumo e dall'odore di carta bruciata.

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