Airon Posted January 3, 2005 Report Share Posted January 3, 2005 Ho notato in altri topic una discreta passione per De Andrè, qui nel forum. Dal momento che sono uno di questi appassionati, propongo un topic dove ognuno possadire le sue opinioni sul suddetto artista, canzoni preferite, commenti, etc... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted January 3, 2005 Report Share Posted January 3, 2005 Opinioni? Non oso. Non sono all'altezza di commentarlo... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sir Rohem Posted January 4, 2005 Report Share Posted January 4, 2005 Faber? necessito lumi Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted January 4, 2005 Report Share Posted January 4, 2005 Faber? necessito lumi Fabrizio De Andrè. Faber era (ed è) un suo soprannome. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Manzotin Posted January 4, 2005 Report Share Posted January 4, 2005 Che dire, un gran poeta.. a sto punto ppostiamo la cazone o le canzoni che piu' ci hanno colpito e spieghiamone il perchè!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
drvidvs Posted January 5, 2005 Report Share Posted January 5, 2005 Non posso dire molto su Fabrizio DeAndré. Le mie modeste conoscenze musicali e letterarie nemmeno sfiorano la vastità dei suoi scritti e delle sue poesie: finirei col dire banalità risapute. Plaudo all’amico Manzo, la cui sensibilità musicale – già apprezzata in altre discussioni – lodevolmente suggerisce che Faber venga commentato dalle parole dello stesso DeAndré. il druido, che prima di scrivere questo post s’è tolto il cappello Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted January 5, 2005 Report Share Posted January 5, 2005 Allora mi rischio io.. Un blasfemo F. De Andrè Non al denaro, non all'amore, ne al cielo ---------------------------------------------- Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore, più non arrossii nel rubare l'amore dal momento che inverno mi convinse che dio non sarebbe arrossito rubandomi il mio. Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino non avevano leggi per punire un blasfemo non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte mi cercarono l'anima a forza di botte, perchè dissi che dio imbrogliò il primo uomo lo costrinse a viaggiare una vita da scemo, nel giardino incantato lo costrinse a sognare a ignorare che al mondo c'è il bene e c'è il male. Quando vide che l'uomo allungava le dita a rubargli il mistero di una mela proibita per paura che ormai non avesse padroni lo fermò con la morte e inventò le stagioni. Mi cercarono l'anima a forza di botte... E se furon due guardie a fermarmi la vita è proprio qui sulla terra la mela proibita e non dio ma qualcuno che per noi l'ha inventato ci costringe a sognare in un giardino incantato ---------------------------------------------- L'energia e la forza dell'espressione "mi cercarono l'anima a forza di botte" mi lascia sconvolto ogni volta. E' un espressione unica, che rende perfettamente la crudezza dell'atto. Avrebbe potuto dire cavarono, o altro, ma il termine cercarono ha molta più forza e molti più significati laterali. Un genio. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Airon Posted January 6, 2005 Author Report Share Posted January 6, 2005 Non posso dire molto su Fabrizio DeAndré. Le mie modeste conoscenze musicali e letterarie nemmeno sfiorano la vastità dei suoi scritti e delle sue poesie: finirei col dire banalità risapute. Plaudo all’amico Manzo, la cui sensibilità musicale – già apprezzata in altre discussioni – lodevolmente suggerisce che Faber venga commentato dalle parole dello stesso DeAndré. il druido, che prima di scrivere questo post s’è tolto il cappello Opinioni? Non oso. Non sono all'altezza di commentarlo... maddai...vi pare davvero il caso di sacralizzare così uno degli artisti più dissacratori di sempre... è sbagliato! [-( comunque una delle mie favorite rimane IL TESTAMENTO DI TITO Tito: "Non avrai altro Dio all'infuori di me, spesso mi ha fatto pensare: genti diverse venute dall'est dicevan che in fondo era uguale. Credevano a un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male. Credevano a un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male. Non nominare il nome di Dio, non nominarlo invano. Con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena e il suo nome: ma forse era stanco, forse troppo occupato, e non ascoltò il mio dolore. Ma forse era stanco, forse troppo lontano, davvero lo nominai invano. Onora il padre, onora la madre e onora anche il loro bastone, bacia la mano che ruppe il tuo naso perché le chiedevi un boccone: quando a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore. Quanto a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore. Ricorda di santificare le feste. Facile per noi ladroni entrare nei templi che riguargitan salmi di schiavi e dei loro padroni senza finire legati agli altari sgozzati come animali. Senza finire legati agli altari sgozzati come animali. Il quinto dice non devi rubare e forse io l'ho rispettato vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie di quelli che avevan rubato: ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio. Ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio. Non commettere atti che non siano puri cioè non disperdere il seme. Feconda una donna ogni volta che l'ami così sarai uomo di fede: Poi la voglia svanisce e il figlio rimane e tanti ne uccide la fame. Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore: ma non ho creato dolore. Il settimo dice non ammazzare se del cielo vuoi essere degno. Guardatela oggi, questa legge di Dio, tre volte inchiodata nel legno: guardate la fine di quel nazzareno e un ladro non muore di meno. Guardate la fine di quel nazzareno e un ladro non muore di meno. Non dire falsa testimonianza e aiutali a uccidere un uomo. Lo sanno a memoria il diritto divino, e scordano sempre il perdono: ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Non desiderare la roba degli altri non desiderarne la sposa. Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa: nei letti degli altri già caldi d'amore non ho provato dolore. L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita. Ma adesso che viene la sera ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi e scivola il sole al di là delle dune a violentare altre notti: io nel vedere quest'uomo che muore, madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l'amore". canzone che reputo anche musicalmente molto gradevole, le strofe che preferisco sono quelle di "non dire falsa testimonianza" e "non rubare". è davvero una crtitca perfetta, cattiva ma non a sproposito, trova alla perfezione gli errori della chiesa che parecchi fanno fatica ad accettare. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Manzotin Posted January 6, 2005 Report Share Posted January 6, 2005 Chi mi conosce lo sa, la mia canzone preferita di De Andrè è indubbiamente Amico Fragile Evaporato in una nuvola rossa in una delle molte feritoie della notte con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo "Se mi vuoi bene piangi " per essere corrisposti, valeva la pena divertirvi le serate estive con un semplicissimo "Mi ricordo".. per osservarvi affittare un chilo d'erba ai contadini in pensione e alle loro donne e regalare a piene mani oceani ed altre ed altre onde ai marinai in servizio, fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli senza rimpiangere la mia credulità perché già dalla prima trincea ero più curioso di voi, ero molto più curioso di voi. E poi sorpreso dai vostri "Come sta" meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci, tipo "Come ti senti amico, amico fragile, se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te" "Lo sa che io ho perduto due figli" "Signora lei è una donna piuttosto distratta." E ancora ucciso dalla vostra cortesia nell'ora in cui un mio sogno ballerina di seconda fila, agitava per chissà quale avvenire il suo presente di seni enormi e il suo cesareo fresco, pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra. E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci, mi sentivo meno stanco di voi ero molto meno stanco di voi. Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta fino a vederle spalancarsi la bocca. Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli di parlare ancora male e ad alta voce di me. Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo con una scatola di legno che dicesse perderemo. Potevo chiedere come si chiama il vostro cane Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero. Potevo assumere un cannibale al giorno per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle. Potevo attraversare litri e litri di corallo per raggiungere un posto che si chiamasse anarchia. E mai che mi sia venuto in mente, di essere più ubriaco di voi di essere molto più ubriaco di voi. In questa canzone, che risulta molto piu' comprensibile a chiunque abbia affrontato almeno una volta nella sua vita una crisi esistenziale a suon di bicchieri, è racchiuso un intero mondo: l'amore che "strappa i capelli", sempre per usare i termini Deadreiani, le banalità prosciuganti e le piccole crudeltà giornaliere, in una ricerca, vana, di qualcosa di migliore, di piu' magico e piu' reale al tempo stesso. Una ricerca che porta dritto in quel posto anarchico e perdente, dove si puo' imparare la propria distanza dalle stelle. Zigh Link to comment Share on other sites More sharing options...
Airon Posted January 10, 2005 Author Report Share Posted January 10, 2005 tutto qui? è tra i cantanti preferiti di lameno 6/7 di voi e nessuno posta qui? [-X CARLO MARTELLO RITORNA DALLA BATTAGLIA DI POITIERS Re Carlo tornava dalla guerra lo accoglie la sua terra cingendolo d'allor al sol della calda primavera lampeggia l'armatura del sire vincitor il sangue del principe del Moro arrossano il ciniero d'identico color ma più che del corpo le ferite da Carlo son sentite le bramosie d'amor "se ansia di gloria e sete d'onore spegne la guerra al vincitore non ti concede un momento per fare all'amore chi poi impone alla sposa soave di castità la cintura in me grave in battaglia può correre il rischio di perder la chiave" così si lamenta il Re cristiano s'inchina intorno il grano gli son corona i fior lo specchi di chiara fontanella riflette fiero in sella dei Mori il vincitor Quand'ecco nell'acqua si compone mirabile visione il simbolo d'amor nel folto di lunghe trecce bionde il seno si confonde ignudo in pieno sol "Mai non fu vista cosa più bella mai io non colsi siffatta pulzella" disse Re Carlo scendendo veloce di sella "De' cavaliere non v'accostate già d'altri è gaudio quel che cercate ad altra più facile fonte la sete calmate" Sorpreso da un dire sì deciso sentendosi deriso Re Carlo s'arrestò ma più dell'onor potè il digiuno fremente l'elmo bruno il sire si levò codesta era l'arma sua segreta da Carlo spesso usata in gran difficoltà alla donna apparve un gran nasone e un volto da caprone ma era sua maestà "Se voi non foste il mio sovrano" Carlo si sfila il pesante spadone "non celerei il disio di fuggirvi lontano, ma poiché siete il mio signore" Carlo si toglie l'intero gabbione "debbo concedermi spoglia ad ogni pudore" Cavaliere egli era assai valente ed anche in quel frangente d'onor si ricoprì e giunto alla fin della tenzone incerto sull'arcione tentò di risalir veloce lo arpiona la pulzella repente la parcella presenta al suo signor "Beh proprio perché voi siete il sire fan cinquemila lire è un prezzo di favor" "E' mai possibile o porco di un cane che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi pu**ane, anche sul prezzo c'è poi da ridire ben mi ricordo che pria di partire v'eran tariffe inferiori alle tremila lire" Ciò detto agì da gran cialtrone con balzo da leone in sella si lanciò frustando il cavallo come un ciuco fra i glicini e il sambuco il Re si dileguò Re Carlo tornava dalla guerra lo accoglie la sua terra cingendolo d'allor al sol della calda primavera lampeggia l'armatura del sire vincitor una satira così bella mai l'avevo sentita e mai la sentirò...questa canzone davvero non posso commentarla, solo applaudirla =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> Link to comment Share on other sites More sharing options...
Manzotin Posted January 10, 2005 Report Share Posted January 10, 2005 Fiume Sand Creek Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura fu un generale di vent'anni occhi turchini e giacca uguale fu un generale di vent'anni figlio di un temporale c'è un dollaro d'argento sul fondo del Sand Creek. I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte e quella musica distante diventò sempre più forte chiusi gli occhi per tre volte mi ritrovai ancora lì chiesi a mio nonno è solo un sogno mio nonno disse sì a volte i pesci cantano sul fondo del Sand Creek. Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso l'inferno in un orecchio nell'altro il paradiso le lacrime più piccole le lacrime più grosse quando l'albero della neve fiorì di stelle rosse ora i bambini dormono sul fondo del Sand Creek. Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte c'erano solo cani e fumo e tende capovolte tirai una freccia in cielo per farlo respirare tirai una freccia al vento per farlo sanguinare la terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek Inspirata ad uno dei masssacri piu' ignobili della storia umana, questa canzone è particolarmente bella per il suo accostarsi alle tematiche ed al modo di pensare di una cultura cosi' tanto diversa dalla nostra, come quella degli indiani. Mi stupisco sempre inoltre come Faber riesca a generare emozioni tristi anche con sonorita' tutto sommato allegre e spensierate, unendole a frasi devastanti come "sognai talmente forte che mi usci' il sangue dal naso". Per chiunque voglia saperne di piu' sull'episodio del Sand Creek: http://www.viadelcampo.com/html/fiume_sand_creek.html Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted January 11, 2005 Report Share Posted January 11, 2005 Quest'ultima non la conosco manzo..provvederò Per Airon: CARLO MARTELLO RITORNA DALLA BATTAGLIA DI POITIERS non l'ha scritta De Andrè, ma il nostro Paolo Villaggio, in una collaborazione con il Poeta. Non so se abbia scritto anche le musiche, ma posso dire con abbastanza certezza che le parole siano del simpatico Fantozzi.. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Airon Posted January 11, 2005 Author Report Share Posted January 11, 2005 mmm... non lo sapevo Wolf, grazie per avermelo detto. Sono comunque molte le canzoni che De Andrè ha scritto con altri, o perlomeno con altri citati tra gli autori. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted January 11, 2005 Report Share Posted January 11, 2005 Certo verissimo, come anche Don Raffaé, che ha scritto con Roberto Murolo se non sbaglio..ma non sono sicuro sul nome di questo secondo. La guerra di Piero Fabrizio de Andrè Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente Così dicevi ed era d'inverno e come gli altri verso l'inferno te ne vai triste come chi deve il vento ti sputa in faccia la neve Fermati Piero, fermati adesso lascia che il vento ti passi un po' addosso dei morti in battaglia ti porti la voce chi diede la vita ebbe in cambio una croce Ma tu non lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di java ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera E mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di una altro colore Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue E se gli spari in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire ma il tempo a me resterà di vedere vedere gli occhi di un uomo che muore Altra canzone stupenda, che fa capire una delle tantissime sfaccettature della guerra e del portare la morte. Con un ritmo accogliente, e delle parole dirette, rende l'angoscia di un militare umano. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Azothar Posted January 12, 2005 Report Share Posted January 12, 2005 Colgo l'occasione per rigraziare il Manz per le sue delucidazioni sulla strage del Sand Creek. Link to comment Share on other sites More sharing options...
SinConneri Posted February 4, 2005 Report Share Posted February 4, 2005 Non posso far a meno d'intervenire anch'io considerando De André il mio cantautore preferito! Ma non vi posterò una delle sue canzoni, non saprei quale scegliere eppoi dipende anche dalla giornata.... Vi posto invece qualche notissiola sulle canzoni già inviate per stuzzicare la vostra curiosità, benché chi conosce Fabrizio non le troverà nuove... Un blasfemo, e ogni canzone di quell'album è ispirata alle poesie dell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters (un capolavoro); Il testamento di Tito, come tutte le canzoni dell'album "La buona novella", sono ispirate ai vangeli apocrifi...Tito infatti è il nome del ladrone buono che viene crocifisso con Gesù; Amico Fragile, se non erro, è dedicata al cantante Tenco, morto suicida a San Remo; Carlo Martello è stata scritta difatto a 4 mani assieme a Paolo Villaggio, così come un'altra canzone di De André: Il fannullone; Sulla tragedia del Sand Creek è già stato postato; Don Raffaé è stata scritta con la complicità di Roberto Murolo (wolf correggi); La musica de La guerra di Piero è stata presa da Riccardo Marasco (e chi è fiorentino lo sa) per la comica canzone l'Alluvione...ma questa è un'altra storia... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Manzotin Posted February 4, 2005 Report Share Posted February 4, 2005 Mr connery, si vede che hai una sviluppata cultura in campo deandreiano! Io sapevo pero' che Amico Fragile fu scritta dopo una "serata da ubriaco" in una festa per ricchi. Questo e' almeno quello che dice Vasco, prima di cantare suddetta canzone al concerto tributo qualche anno fa, leggendo un documento originale o qualcosa di simile. Se poi Faber decise di dedicarla a Tenco oppure no, questo non lo so Link to comment Share on other sites More sharing options...
SinConneri Posted February 4, 2005 Report Share Posted February 4, 2005 Quella del Blasco non lo sapevo... Tra le altre cose, non posso fare a meno di citare La canzone di Marinella..tramite la quale, cantata da Mina ha fatto conoscere Fabrizio e la sua musica in tutta l'Italia... detta canzone poi, mi dicono e ho sentito, la cantano ad ogni concerto gli Afterhours...(scusante: la cantava come ninnananna la nonna al cantante del gruppo).... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aerys II Posted February 15, 2005 Report Share Posted February 15, 2005 Un autentico genio. Penso che "Non al Denaro non all'amore nè al cielo" sia il più grande concept album della musica italiana. Concordo: non posso scegliere una canzone di De André che più mi piace, ma ne sto ascoltando una in questo istante... Coda di Lupo Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto correvo dietro ai cani e da marzo a febbraio mio nonno vegliava sulla corrente di cavalli di buoi sui fatti miei sui fatti suoi e al dio degli inglesi non credere mai E quando avevo duecento lune e forse qualcuna è di troppo rubai il primo cavallo e mi fecero uomo cambiai il mio nome in "Coda di lupo" cambiai il mio pony con un cavallo muto e al loro dio perdente non credere mai E fu nella notte della lunga stella con la coda che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa crocifisso con forchette che si usano a cena era sporco e pulito di sangue e di crema e al loro dio goloso non credere mai E forse avevo 18 anni e non puzzavo più di serpente possedevo una spranga un cappello e una fionda e una notte di gala con un sasso a punta uccisi uno smoking e glielo rubai e al dio della Scala non credere mai. Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte ci fecero l'esame dell'alito e delle urine ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso "per la caccia al bisonte - disse - il numero è chiuso" e a un dio a lieto fine non credere mai. Ed ero già vecchio quando vicino a Roma a Little-Big-Horn capelli corti generale ci parlò all'università dei fratelli tute blu che seppellirono le asce ma non fumammo con lui non era venuto in pace e a un dio fatti il culo non credere mai. E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa che ho imparato a pescare con le bombe a mano che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria e a un dio senza fiato non credere mai. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aerys II Posted December 22, 2005 Report Share Posted December 22, 2005 Che figura del menga! Non mi ricordavo di questo topic ed ero stato l'ultimo a postarvi... Mi merito un bel "STFWBA"... Esahettr, continuiamo qui. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Create an account or sign in to comment
You need to be a member in order to leave a comment
Create an account
Sign up for a new account in our community. It's easy!
Register a new accountSign in
Already have an account? Sign in here.
Sign In Now