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Jade - Figlia d'arte


Tayan Chingachgook

Messaggio consigliato


Sigurdson vi introduce ad un appartamento medio grande, a quanto sembra arredato interamente presso i punti vendita della corporazione dell'euroteatro IKEA.

Vi accoglie una bella donna evidentemente di origine sudamericana, che ostenta un braccio cromato.

Non fosse per quel particolare e per gli ingressi per spinotti d'interfaccia che intravedi dietro le sue orecchie, la scambieresti per una modella, tanto è aggraziata.

Il vichingo la presenta come sua moglie Jhoana, mentre Elliot la bacia su entrambe le guance.

Ti appare evidente dagli atteggiamenti dei tre che Jhoana abbia visto Elliot solamente in poche occasioni, ma che i rapporti siano cordiali.

-Prego- Dice la donna facendo un gesto in direzione della cucina -Accomodatevi, ci sono the e biscotti-

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Quando entro in casa studio la donna mentre il marito la presenta e mentre Elliot la saluta. Non commetto mai l'errore di sottovalutare una donna, è un errore che gli altri fanno con me. Quindi da brava sociopatica, anche se so che molto probabilmente non accadrà nulla di male, inizio a stilare l'ordine di pericolosità tra i due. Ovvero colui che dovrei ammazzare per primo nel caso si rivelino ostili. Per ora sicuramente l'uomo, ma non ne so abbastanza quindi metto da parte la lista per il momento.

Non sono mai a mio agio in situazioni simili, fare amicizia non è praticamente il mio forte. Quindi visto che il il tizio scandinavo ha presentato la moglie lascio che sia Elliot a presentarmi a lei. Accenno un sorriso quando poi le passo davanti nel seguire Edward verso la cucina.

Per quanto non lo dia a vedere sono leggermente tesa.

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Al tavolo vieni inizialmente messa da parte, poiché i tre rivangano alcuni fatti divertenti avvenuti durante il matrimonio dei Sigurdson, ma poi Elliot rivela il motivo della vostra visita (in modo fin troppo preciso per i tuoi gusti, tu non ti fidi di questi due).

I signori Sigurdson si guardano per un istante, poi è Jhoana a parlare.

-Ti sei messo in un bel guaio cowboy...-

Il gergo da netrunner emerge prepotente nella parlata di lei.

-Quelli sono gente seria, se vuoi posso cercare qualcosa su di loro, ma per ora credo sia bene che voi rimaniate nascosti... E soprattutto ben lontani dai quartieri a maggioranza baltica-

 

-Senza offesa ovviamente-

Aggiunge Ian rivolto a te.

 

Elliot annuisce, ma poi fa un cenno come a chiedere di scusarlo e si accascia sul tavolo.

Ian appare allarmato, ma appena nota che l'amico respira abbastanza regolarmente volge lo sguardo su di te.

-Ma che gli è successo?!-

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Spoiler

Lol e pensare che avrei voluto scrivere di dargli una controllata proprio in 'sto post xD

Non mi dispiace proprio essere messa da parte anzi mi evita la possibilità di dover rispondere a qualche stupida domanda. Quando mi offrono il tè lo accetto ma lascio la tazza sul tavolo avvolgendola con le mani come se volessi riscaldarle ma, i guanti che non mi sono ancora tolta lasciano passare ben poco calore.

Anche se mi rilasso progressivamente fino a sciogliere i muscoli delle spalle comunque non porto la bevanda alle labbra.

Faccio spallucce alle parole dell'uomo ma prima di potergli rispondere Elliot richiama la mia attenzione e scivola sul tavolo. 

«Merda!» esclamo scattando in piedi e ribaltando la valigia che era di fianco alla mia sedia.

«Hei! Non svenirmi ora!» esclamo provando a scuoterlo prima di rimetterlo gentilmente con le spalle contro lo schienale della sedia e scoprirgli il petto.

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In effetti Elliot è privo di sensi, l'adrenalina che da ore lo mantiene in efficienza è scemata ed ora il suo corpo si sta proteggendo come può, riducendo le funzioni al minimo, per poter convogliare l'energia nelle parti ferite.

Ian sbuffa e solleva Elliot quasi senza sforzo.

-Dannato testone, scommetto che ha fatto anche il duro, cos'ha fatto, ti ha portata al cinema? O a cena? O magari ha pure preteso di portarti il bagaglio....

Lo porto a letto, gli servirà parecchio riposo a giudicare dall'ematoma che ha sul petto-

Il grosso padrone di casa si allontana con Elliot in braccio e tu ti ritrovi sola con Johana.

È la prima volta che ti trovi a tu per tu con un poliziotto, beh, Elliot a parte, s'intende.

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Sospiro nel vedere Elliot conciato in quelle condizioni e lascio che l'uomo lo porti a letto poi non sapendo cosa fare mi appoggio ad uno dei mobili della cucina incrociando le braccia sul petto.

«Non le sopporto queste stronz4te da macho...» esclamo sospirando dopo una decina di secondi di silenzio.

Resto in silenzio per un altro po' mentre studio la cucina e la donna ancora una volta «Come vi siete conosciuti?» domando dopo un poco.

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Johana sorride con l'aria di chi capisce perfettamente i tuoi sentimenti.

-Hai visto che bel faccino mio marito?- Chiede ironica.

-Gli hanno sparato tre colpi alla testa mentre faceva il caffé qui in casa... Aveva pestato i piedi nientemeno che all'Arasaka Corporation... La prima cosa che ha detto appena si è svegliato dopo un mese di coma è stata "dove sono quei bastardi?! Adesso gli faccio un culo così".

Pensa cosa mi tocca sopportare....-

-Come ci siamo conosciuti? All'università ci siamo visti per la prima volta... Ian ed Elliot frequentavano Storia Antica, mentre io ovviamente ero già nel ramo informatico...

Non frequentavamo le stesse compagnie e ci conoscevamo solo di vista, poi io ho avuto qualche problema con la legge, succede nel mio campo... E la Netwatch mi ha messo di fronte alla scelta più facile della mia vita; essere arruolata o finire flatlineata...

Un paio di anni dopo ero diventata Tenente e mi hanno chiesto di fare da supporto ad un paio di operazioni delle psicosquadre, giù nella zona di combattimento.

A capo della squadra c'era un giovane e bell'ufficiale di polizia fresco di accademia... Il Tenente Ian Sigurdson.

Ci siamo tenuti in contatto, poi lui è stato trasferito alla SWAT, mi ha chiesto un paio di favori, ha ricambiato in cene e serate.... E alla fine...-

 

-Alla fine del bell'ufficiale non è rimasto niente e tu sei sposata con Freddy Krueger-

Conclude per lei Ian, appena tornato dalla stanza da letto.

I due coniugi scoppiano a ridere, poi lui si siede assieme a voi.

-Allora, e invece tu come ci sei finita col Dottor Price?-

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Alzo un sopracciglio ma non dico nulla in merito al risveglio dell'uomo, mi rendo conto che forse neanche io avrei una reazione molto diversa della sua.

«Elliot e Storia Antica? Stai scherzando? Come è passato da quello ad arruolarsi?» faccio una piccola pausa mentre decido di poter ingoiare parte della mia paranoia e che sembrano dei tipi ok.

«A proposito di caffè, potrei averne un po'?» dico come se non avessi affatto ignorato del tutto la tazza di tè «Non so come diamine faccia Elliot ad avere un distintivo ed a berne meno di me...» esclamo facendo riferimento ad un altro dei classici luoghi comuni sugli sbirri.

Immagino che si siano guadagnati un po' di verità, anche perché non ho ragione di mentire su quello.

«Avevo appena staccato da lavoro...» inizio a dire sorridendo con fare innocente  «Ma non era andata tutto rose e fiori visto che mi ero beccata una palla di rimbalzo nel fianco. Da 9' credo, avevano anche dei 7.62 ma se fosse partita da uno di quelli mi avrebbe sventrato...» dico quasi come se ritenessi la cosa divertente «Comunque, perdevo sangue come una fottutissima fontana e svoltando un angolo mi ritrovai davanti tre teppistelli arrapati e strafatti. A quanto pare venne loro la brillante idea di volersi divertire con me fin quando fossi stata ancora calda. Non mi saltarono addosso solamente perché ero armata e nessuno di loro voleva essere il primo. Non potevo aprire le danze neanche io visto che mi restava un solo colpo ed avrei rivelato il bluff. Rimanemmo in stallo fin quando il suono delle sirene in avvicinamento non li fece desistere...» parlo in modo freddo come se la cosa non mi toccasse e come se a tratti trovassi il tutto dannatamente divertente.

«Poi ricordo poco, svenni per la perdita di sangue e mi risvegliai nella casa di un tizio strambo dagli occhi blu luminosi...» dico sciogliendo le braccia e concludendo il tutto.

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Ian ti porge una tazza di caffè nero.

-Ad Elliot non piace il caffé, preferisce bere the, immagino sia una cosa dei cybersoldiers, molti altri veterani che ho conosciuto sono dei consumatori folli di the.

Ad ogni modo a lui piaceva già ai tempi dell'Università.

Si, so che ti può sembrare strano, ma Elliot è dottore di storia antica ed ha anche una specializzazione come archeologo ricercatore...

Non so bene quando si sia stufato di stare dietro una scrivania o col naso immerso nei libri... So solo che quando mi sono trasferito a Night City per frequentare l'accademia di polizia della Miltech l'ho chiamato per sapere se fosse ancora in città e mi ha risposto dal Chad...

Tipo strano il tuo ragazzo, ma bravo diavolo.

Comunque sia, tu sei amica di Elliot e quello storto è amico mio, per cui se possiamo fare qualcosa per aiutarvi basta che tu ce lo dica-

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Accetto la tazza con lo stesso sguardo che gli rivolgerei se mi stesse passando un nuovo caricatore dopo essere rimasta a secco in uno scontro a fuoco. Al suo racconto mi limito a scuotere il capo non riuscendo ad immaginare Elliot in giacca tweed a leggere di archeologia e compagnia bella.

Mi limito a sospirare quando accenna al fatto che è un tipo strano.

«Potrei dirgli di nascondere la testa sotto la sabbia ed attendere che la bufera passi ma, non mi darebbe ascolto. E neanche io gli darei ascolto a parti invertite, se cominci a scappare poi non torni più indietro» faccio una piccola pausa «Il piano è semplice: mantenere lui vivo ed ammazzare i cattivoni. Ma la verità è che Elliot è fottutamente criptico e non ti dice mai tutto...» mi fermo un attimo a riflettere.

Poi mi viene un'idea «Mi serve il cellulare di Elliot...» dico per poi andarlo a cercare. Appena lo trovo, se riesco a sbloccarlo cerco il numero del biondino dell'Arasaka e faccio partire la chiamata.

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-Ah! Tu devi essere la famosa rossa in trench nero che doveva farmi la pelle...

Come sta il bastardo?-

Il tono di Mallen è divertito e strafottente, una specie di marchio di fabbrica per gli ex dei corpi speciali per quanto hai capito.

Sembrerebbe che siano tutti incapaci di prendere sul serio le situazioni.

-Immagino che se parli tu lui sia stato per lo meno impiombato....

Beh, onestamente non credo che ti racconterò la storia dei russi al telefono....

Se proprio ci tieni a saperne di più, domani mattina alle dieci credo che andrò a pisciare nei cessi della stazione metropolitana di Dapantown South.-

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Non rispondo alla domanda «Ottimo. E sia per domani alle dieci» poi stacco la conversazione lasciando il cellulare sul tavolo. Finisco la mia tazza di caffè prima di alzare gli occhi sui due «Spero che dorma per un bel po', mi faciliterebbe di molto le cose» esclamo già sapendo che farà di tutto per rendermele più difficili.

Poi torno a riflettere sulla proposta che mi hanno fatto «Si è attirato l'ira di dio addosso da quando ha iniziato a fare schiamazzo cercando i Lobanov, Domovoj e Sergey, ma non so nulla su di loro e non posso andare a cercarli a caso bussando alla porta di ogni locale filo-baltico. Io tenterò la fortuna con i miei canali, voi provare con i vostri»

«Dove posso fare una chiamata privata?» domando subito dopo alludendo non so, ad un balcone o ad una cosa simile.

Quando sono sola sblocco il cellulare per lavoro e controllo se ci sono nuove, se non c'è nulla chiamo Rowahn.

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Ian si stringe nelle spalle.

-Non abbiamo un terrazzo, brutte esperienze del passato....

Ma puoi andare in un'altra stanza-

 

Sul cellulare hai 6 chiamate senza risposta di Gagarin.

 

Rowhan risponde al secondo squillo.

-Ehy principessina! Allora? Il mio tappabuchi ha fatto quello che doveva?

Hai visto che professionista?! E sa fare anche un sacco di altre cose!-

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Spoiler

Comunque non avevo staccato il cellulare proprio per questo quindi non lo so perché non le ho sentite xD

Immagino di non poter entrare o uscire a caso dal quartiere, o cosa?

«Principessina ci chiami la Signora Rowahn esclamo ghignando tra me e me «Cos-? No! Non voglio sapere cosa altro sa fare. Non voglio immaginar- Ah, al diavolo...» sospiro «A proposito l'adorabile signora mi ha chiesto di dirti di tornare più spesso a casa...» resto in silenzio per una quindicina di secondi abbondanti «È maledettamente difficile chiederti un secondo favore mentre ti ringrazio per il primo. Ci sono due tizi russi che sto cercando, Domovoj e Sergey Lobanov, ma so unicamente che sono a NC. Drizza le tue antenne e fammi sapere se scopri qualcosa».

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