Miglior Quartiere del Porto
Nome:
I Buchi di Lecas
Categoria:
Modesta
Descrizione:
Lecas è una cittadina divisa dal territorio circostante da due corsi d’acqua: a ovest il ruscello Pezac e a est il più grande fiume Anzil, il corso d’acqua che collega, meglio di una grossa strada, la regione collinare a Nord con le ricche città della costa del Mare Piccolo. Uno strapiombo di dieci metri separa il piano della città dal fiume Anzil che scorre costeggiando la grande parete di tufo al vertice della quale sorgono le mura difensive. Una strada che spacca a metà il tufo scende dalla città fino al livello del fiume, difesa da due torrioni quadrati che sorreggono la possente porta Est della città. Tra il fiume e la porta della città si apre una stretta e lunga lingua di terra inaccessibile via terra dove è sorto il quartiere portuale. La particolarità di questo porto fluviale è l’assenza di strutture costruite dall’uomo, in quanto come alloggi e come depositi sono state sfruttate le numerose grotte che si aprono lungo la parete di tufo al di sotto della città. La maggior parte delle grotte ha la sua entrata al livello del terreno, alcune però si trovano a diversi metri di altezza e sono raggiungibili tramite scalinate di legno attaccate alla parete di tufo. Non poche di queste aperture naturali affondano all’interno del tufo; quasi tutte sono esplorate solo per poche decine di metri e in pochi si sono avventurati in passato nel dedalo di gallerie che si trovano sotto Lecas. Le grotte per così dire a piano terra fungono da magazzini o deposito per piccole imbarcazioni di pescatori, tutte molto grezze e scarsamente arredate, anche quelle con funzioni diverse dal deposito, tranne una, quella presso la porta della città che è stata trasformata da Lurkik l’halfling in un’accogliente locanda, “La Pancia del Kraken”, illuminata da strane pietre blu che investono la cavità con una luce rilassante. Le grotte “ai piani superiori” sono per lo più buchi dove riposano marinai o personale del porto.
Particolarità:
Una sola delle grotte presenti nel porto ha un ingresso ricoperto da mattoni e accessibile tramite una pesante porta di legno rinforzato, “il buco delle guardie” anche detto “la tana di Serbak”. Venti uomini armati sono sempre presenti al porto, di notte e di giorno. Tutte le imbarcazioni che attraccano a Lecas vengono registrate e viene controllato che non avvengano scambi di merci in loco senza il pagamento del dovuto tributo. Tutti i forestieri che giungono al porto devono registrare la loro presenza se intendono scendere dalla nave, ed è comunque proibito loro di andare oltre il porto nelle ore notturne, quando la porta Est è chiusa. Il fiume Anzil è una via sicura e veloce per attraversare le terre sconfinate che separano i monti a Nord dal mare Piccolo a Sud e quindi gente d’ogni tipo arriva al porto, anche personaggi indesiderati e poco raccomandabili. Passare inosservati, o far passare merce proibita o prigionieri non è difficile, infatti le autorità locali sono facilmente corruttibili. Lecas non è il porto fluviale preferito da chi naviga sul fiume, più a Sud la città di Arnon offre servizi migliori ( a prezzi maggiori però), quindi i Buchi di solito sono un attracco di fortuna per chi non ha affari proprio nella città di Lecas, o il porto tranquillo per chi ha bisogno di una sosta e non vuole passare sotto i severi controlli della guardia di Arnon e non vuole spendere troppo.
Mercanzie e Imbarcazioni:
La maggior parte delle imbarcazioni presenti nel porto sono le “cantinazze” di Leucas, chiatte che trasportano verso Sud l’ottimo vino prodotto in queste zone. Poche sono le navi che trasportano minerali estratti a Nord, molto importanti per le città della costa, assieme ad alcuni prodotti alimentari difficili da reperire nelle regioni meridionali più calde. Le imbarcazioni più piccole sono quelle dei pescatori di Lecas, gente povera che vive del poco pesce pescato lungo il fiume, molto spesso anguille che crescono negli acquitrini formatisi in un ansa dell’Anzil poco a Sud dei Buchi. Una nave ormeggiata nella parte del molo più all’interno della piccola lingua di terreno, ornata con una grossa bandiera col simbolo della città, un grappolo d'uva in un cerchio blu, è invece l’imbarcazione personale del borgomastro Lorwin Sadenbal, una veloce barca dotata di una comoda cabina per il signore di Lecas e di alloggi per guardie e seguito del Borgomastro.
Personaggi:
- Serbak (mezz’elfo): il capitano delle guardie del porto, un rozzo mezz’elfo sulla quarantina, temuto e rispettato. Serbak sembra più il capo di una banda di briganti che un capitano delle guardie per come si veste e per come si comporta; mettersi contro di lui vuol dire avere sicuramente dei guai, non accetta di essere contraddetto e non tollera affronti, usando le venti guardie sotto il suo controllo più come una milizia privata che come difensori della città.
- Gugrong (mezz’orco): il luogotenente di Serbak, un colosso verde di poche parole. Spesso il capo delle guardie portuali preferisce starsene al fresco della sua grotta nelle ore più calde, o di notte, e lascia il controllo dei Buchi a questo losco figuro. Gugrong ama bere il buon vino di Lecas ma non lo regge e spesso ubriacandosi da problemi ai viandandi che passano per la città.
- Jamìl (umano): questo basso e grasso scribacchino dalla pelle ambrata è l’addetto alla registrazione delle merci e dei viandanti che arrivano al porto. Viene dalle regioni a Sud del Mare Piccolo, sposatosi con una mercante di Lecas ormai morta da qualche anno. Parla con un accento molto diverso da quello degli abitanti della cittadina fluviale e per questo, dopo tanti anni e la nascita di due belle figlie femmine, è ancora chiamato il “Forestiero” . Jamìl ha un ruolo fondamentale a Lecas e questo gli ha fatto acquisire molto potere; i soldi li ha fatti invece accettando i doni di loschi figuri che non gradivano di essere registrati o che le loro imbarcazioni venissero controllate dagli uomini del Forestiero.
- Nigal (umano): questo ragazzo dallo sguardo furbo è l’aiutante di Jamìl. Lavora nelle ore notturne, quando il suo capo ritorna nella sua casa in città. E’ il passatempo principale di Serbak che, ben conscio degli imbrogli di Jamìl, minaccia il ragazzo di accusarlo di tutte le malefatte del suo padrone e di arrestarlo.
- Lurkik (halfling): questo vecchio e simpatico Halfling è il padrone della locanda dei Buchi, “La Pancia del Kraken”, una grotta il cui interno rivestito di legno e illuminato da pietre magiche blu ha l’aria di essere un luogo magico fuori dal mondo. Lurkik è un ottimo locandiere, affabile e sempre disposto a fare quattro chiacchiere con chi ne abbia voglia. Molti dei cittadini di Lecas scendono giù al porto per bere qualcosa nella sua strana locanda, la più frequentata della città nonostante l'ubicazione.Non ha aiutanti fissi, ma offre lavoro a rotazione a diversi ragazzi e ragazze della città, non avendo parenti qui a Lecas, essendo originario di un lontano villaggio di montagna.
- Sander il “topo” (umano): quest’ uomo sulla cinquantina vive in una piccola grotta, sempre sporco di terra, armato di torce, pale, picconi e mille altre cianfrusaglie, passa la sua vita esplorando il dedalo di gallerie che si estendono sotto Lucas partendo dai Buchi del porto. Quando non è sottoterra lo si trova alla Pancia del Kraken dove riesce sempre a rimediare qualcosa da mangiare, offrendo come ricompensa uno dei suoi racconti sui misteriosi cunicoli cittadini.
- Dalila e Cassia, le perle (umane): una volta erano due perle, due belle ragazze bionde e della pelle come il latte. Ora sono due donne di mezza età rovinate dalla vita di prostitute nel loro Buco (che si dice sia molto accogliente) nel porto di Lecas.
Voci:
- Si vocifera tra le guardie del porto che Jamìl grazie alle ricchezze accumulate negli anni stia corrompendo tutti gli uomini più carismatici della guardia cittadina per spodestare il borgomastro Lorwin Sadenbal e prendere il potere. Serbak sarebbe già da tempo dalla sua parte. Addirittura Jamìl avrebbe promesso a Serbak la mano della sua figlia maggiore, Laumila.
- Diverse leggende prendono forma nei Buchi di Lecas, frutto dei racconti del Topo, lo strano esploratore del porto. Ne racconta di tutti i tipi e per tutti i gusti per rimediare un pasto caldo, anche se le sue preferite sono due, quella del serpente gigante e quella della città degli gnomi. Sotto Lecas, secondo Sander, vivrebbe una ricca comunità di gnomi dedita alla magia e alla coltivazione di gustosissime radici; luci gialle fortissime illuminano le ampie ma basse sale scavate nel tufo dove gli gnomi vivono in armonia lontani dalla superficie, comunicando e commerciando con altri insediamenti sotterranei. Quella del serpente gigante invece è la storia di un grosso rettile che vaga nell’oscurità, dal quale lo stesso Sander è fuggito più di una volta con grosse difficoltà: “ il mostro custodisce un tesoro incredibile, io l’ho visto!” afferma continuamente questo strano tipo.
- Si dice che Sander riesca a guadagnare qualche soldo guidando all’interno delle grotte persone che hanno bisogno di un luogo sicuro dove nascondersi. Di notte viene visto spesso portare all’interno dei Buchi cibo e vino acquistati per conto terzi secondo il locandiere Lurkik che non vede mai pagare nulla al Topo quando consuma qualcosa alla nella Pancia del kraken
- il vecchio Lurkik è uno dei personaggi più enigmatici del porto. Arrivato in città circa trent’anni fa, ha costruito la locanda tutto da solo senza far assistere nessuno ai lavori. Molti lo ritengono un potente mago e le strane pietre luminose con le quali illumina la locanda sono solo una piccola parte dei strani tesori che tiene nascosti.Di tanto in tanto vecchi amici vengo a trovarlo e scambiano con l'Halfling pacchi dal contenuto misterioso
Accettazione del Regolamento
Si