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Airon

Circolo degli Antichi
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  1. Ma infatti il problema è che il politically correct nasce per non dover più valutare le opinioni altrui. É nato come "guida rapida al riconoscimento dei razzisti": quella persona dice "negro". Ok, è razzista, indipendentemente dal contesto in cui l'ha usata. Addirittura qualche anno fa, al posto di "nero", era in uso "di colore" che forse è l'espressione più razzista mai usata. Afroamericano è un'impropietà di linguaggio, altrimenti un tizio di Boston dovrebbe chiamarsi irlandoamericano e così via. E come definisci, restando nel politically correct, un nero non americano? Un africano non-caucasico, non-maghrebino? Ma per cortesia... Se si vuole prlare di opinioni, e di rispetto delle stesse, bisogna iniziare ad usare il significante (ovvero la lingua parlata e scritta) nel modo più proprio possibile per identificare il significato, non facendo giri articolati e pieni di neologismi per evitare di offendere qualcuno. Nota che si sta parlando di relativismo riferito alla Bellezza e all'Arte (è l'ultimo brandello di IT rimasto nel topic).
  2. La tecnologia E-Ink mi eccita proprio fisicamente, ma amando la carta, leggendo oltre a molti libri anche molti fumetti e non soffrendo troppo a leggere a schermo, rinuncerò all'acquisto finchè non esisterà un prodotto con questi parametri: - tecnologia E-Ink a colori. - compatibilità con i formati di testo (e immagine, visti i molti fumetti) più comuni, o al limite software freeware compreso per convertire i formati in non più di 3 click. - prezzo dell'e-book comprensivo di traduzioni nelle varie lingue, se voglio leggerlo in italiano e in lingua originale non lo voglio pagare 2 volte. - prezzo dell'e-book e del lettore ragionevoli (se per ammortizzarlo devo comprare 50 libri ok, se ne devo comprare 500 mica tanto). Facoltativo, ma sarebbe molto bello per la manualistica e i testi scolastici: possiblità, se in possesso di Analisi Matematica II (ed. 2008), di poterlo aggiornare in Analisi Matematica II (ed. 2010) a prezzo ridottissimo.
  3. Il problema di decontestualizzazione, relativismo e politically correct è che stanno pian piano sostituendo la capacità di ragionare e valutare della gente. Il politically correct è nato quando la gente ha preso ad offendersi per delle parole, senza ragionare e senza contestualizzare il pensiero dell'interlocutore. la frase "i neri ce l'hanno più lungo" è considerata offensiva. Ma cavolo, ho appena detto che c'è l'hai più lungo! É un complimento! Ragiona sulla frase, non soffermarti sulla parola. Invece no, come società nel complesso ci è sembrato troppo difficile insegnare a ragionare alla gente, molto meglio rendere tabù certe parole e abusare delle improprietà di linguaggio. Diversamente abile per un uomo costretto sulla sedia a rotelle? Non è diversamente abile. Non ha un'abilità diversa dalla mia, purtroppo manca di un'abilità, quella motoria. E allora educhiamo la gente ad aiutarli a salire sul bus o in quel che han bisogno, non a prenderli per il cvlo con un giro di parole. Tornando vagamente IT, riporto lo stesso discorso nel campo artistico: anzichè educare questi giovani aspiranti scrittori ai paradigmi di una buona prosa (neanche voglio entrare nel discorso "arte moderna"), no, sdoganiamo il relativismo, tutto è bello se piace, nessuno standard. Impediamo affermazioni come "Halle Berry è più bella di Susan Boyle", perchè tanto tutto è relativo. Molto meglio dare linee guida su cosa si può e non si può dire piuttosto che insegnare alla gente lo spirito critico e il ragionamento, no?
  4. Airon

    Fumettisti

    Non ho mai visto questo topic: strano. Come autori, credo che attualmente il mio preferito sia Mark Millar, soprattutto per il suo lavoro sulle serie Ultimate Marvel che sono splendide. Un altro che ho molto rivalutato è Warren Ellis: Planetary è l'esempio di come si deve scrivere una serie a fumetti, e poi Global Frequency, The Authority, Ultimate Galactus, Ignition City, adesso SuperGod... Di Alan Moore mi son piaciuti moltissimo Watchmen e The Killing Joke, ma nè V for Vendetta, nè Top Ten nè From Hell mi hanno appassionato troppo. Su Garth Ennis sospendo il giudizio. Ha fatto grandissime cose ed emerite schifezze. Preacher, Punisher MAX, Chronicles of Wormwood, Kev, Midnighter e adesso The Boys sono tra le sue opere maggiori: non sono per tutti, ma prese con lo spirito giusto sono veramente apprezzabili. Hugo Pratt, non solo per Corto Maltese ma anche per Gli Scorpioni del Deserto. Garry Trudeau e Scott Adams, con le loro strisce quotidiane (rispettivamente Doonesbury e Dilbert) sono una fonte incredibile di satira e battute. Cito perchè, pur non essendo nelle mie grazie con continuità, hanno prodotto alcuni dei miei fumetti preferiti: Frank Miller (Daredevil: Te man Without Fear e Born Again, The Dark Knight Returns), Greg Rucka e Ed Brubaker (Gotham Central), Brian Bendis (New Avengers), J.M. Strczinsky (Silver Surfer: Requiem), Jeph Loeb (Batman: the Long Halloween), Joss Whedon (Astonishing X-Men) e poi Don Rosa, per la saga di Zio Paperone. Come disegnatori, oltre a Ross, cito un po' di italiani che han fatto fortuna all'estero: Gabriele Dell'Otto, Francesco Mattina, Mauro Cascioli, tutti e 3 grandissimi pittori. Per uno stile meno dipinto e più fumettistico, i miei preferiti sono Brian Hitch, Lee Bermejo e Steve McNiven. Finisco con quello che è senza dubbio il disegnatore più sopravvalutato, il peggiore in rapporto a quanto è quotato, peggiore anche dell'insopportabile Rob Liefeld: sto parlando di Steve Dillon. Come fa uno così ad essere considerato tra i migliori?
  5. Airon

    Paranormal Activity

    cioè fammi capire: ad un film con trama banale ma visivamente mozzafiato ne preferisci uno con trama banale e telecamera montata a spalla?
  6. Airon

    The Big Bang Theory

    Ho preferito la precedente (uno crede che il "Bazinga!" diventi vecchio, ma diventa solo meglio). Sono sinceramente triste per Raj.
  7. Io sono uscito dall'adolescenza da 4-5 anni e non ho quasi mai passato un pomeriggio senza almeno un'ora in cui potevo bellamente ca**eggiare. Studiavo bene in una scuola mediamente difficile, ho fatto regolarmente basket e nuoto, studiavo l'inglese per conto mio, leggevo i giornali e uscivo con gli amici. E avevo tutto il tempo del mondo per ca**eggiare. E pressochè tutti i miei coetanei vivevano tranquilli come me. Negli anni del liceo ho letto Tolkien, Manfredi, Whyte, Dumas, Pratchett, Hemingway, oltre a diverse idiozie. Ho molto, molto meno tempo ora con l'università, ne avrò probabilmente meno col lavoro. Non posso credere che in 5 anni sia cambiato tutto così tanto. Qualcosa è cambiato, ma son cambiate anche le persone, direi.
  8. No, attenzione: state parlando di due cose diverse, probabilmente aiutati da un uso improprio del linguaggio. Vero, un fantasy non può essere realistico nel momento in cui si parla di magia. Ma ha il dovere di essere verosimile. Quando introduci un elemento magico inviti il lettore a fare un atto di fede: quell'uomo tira palle di fuoco dalle dita, fidati, è così. Ma se introduci un elemento reale (come gli archi) devi essere coerente. La freccia scoccata da un arco teso da una ragazzina volerà per pochi metri, altro che trapassare un'armatura. Non c'è nulla di magico nell'arco. Pertanto il suo comportamento deve essere realistico. Cerco di fare un parallelo: se in un romanzo di fantascienza introduco i motori a curvatura Lyle capaci di viaggiare a 15c nello spazio, bon, chiedo al lettore di accettarlo. Ora, se più avanti scrivessi una frase del genere: "Jack doveva ancora riattivare gli scudi antiradiazioni. Erano controllati da un computer obsoleto, primissimi anni 2000: era sufficiente sparare alla tastiera ed il gioco era fatto." non ho introdotto un elemento fantastico: ho introdotto un elemento reale e presente nelle nostre vite. E l'ho usato impropriamente, perchè se spari alla tastiera di un PC non succede proprio nulla. Analogamente nel fantasy, la palla di fuoco la gestisco come voglio io, ma se faccio impugnare un arco ad una ragazzina, quella non riuscirà a tenderlo propriamente. Spero di aver spiegato il mio punto di vista.
  9. Airon

    Avatar

    Soprattutto considerando che le attrezzature e gli uomini che invii oggi ti renderanno il minerale 11 anni dopo.
  10. Airon

    Avatar

    Visto ieri sera. Un filo deluso, dalle aspettative mi aspettavo qualcosina di più. La trama è appositamente banale, di questo son certo. Tra tutti, un peerla qualsiasi ci avrà pensato "lei potrebbe non essere proprio la figlia del capo, e il villaggio potrebbe non sorgere proprio sul giacimento più grosso". Se alla fine è risultato così, è probabilmente una scelta deliberata per non distrarre dall'aspetto visivo. Quindi, trama e intreccio elementari, ma va bene così. Quello che mi ha deluso tantissimo sono state le colonne sonore: messa da parte la trama, con un aspetto visivo così spettacolare, potevano creare un'esperienza di "suoni e luci" indimenticabile, una cosa da sedersi e gustarsi una beatitudine per i sensi. Invece no, colonna sonora altalenante e mai davvero emozionanate. Inoltre, gran peccato per la battaglia. C'era spazio per molte più scene epiche, o quantomeno interessanti (se anzichè caricare i mech i Na'vi se la fossero giocata come i vietcong...). Apprezzo molto il fatto che non abbiano cercato di spiegare NULLA della fantascienza e fanta-biologia presente (la coda-presa universale, il flusso, gli animali enormi in una giungla, TUTTA la fauna di Pandonra con 6 zampe tranne i Na'vi...). Ci hanno risparmiato chissà quante idiozie. Totale voto 7, anche influenzato dal fatto che non mi aspettavo NULLA dalla trama.
  11. Beh, non è proprio vero. Mettono d'accordo tutti coloro che amano il genere. Fai ascoltare Van Halen a chi ama musica più easy listening poi mi dici. Anche se, in effetti, Satriani non può non piacere, dai... . É come se non ti piacesse il tramonto sul Grand Canyon...
  12. Malmsteen è terribile secondo me. Gran tecnica senz'anima alcuna.
  13. Visti una manciata di episodi, senza aver letto i libri (mi scoraggiano con la sola mole, sinceramente). Giudizio: mediocre. Trama di fondo banale (wiki dice che è solo vagamente ispirata al primo libro, e lo spero, perchè è proprio il minimo della vita) e le sottotrame affrontate di puntata in puntata sono di quanto più trito si possa vedere in nel fantasy, prevedibili e scontate. I combattimenti sono così così, si vede che non hanno insegnato a combattere agli attori e quindi mezzi secondi in slow-motion montati velocemente con musica incalzante è il meglio che potevano fare. I personaggi sono decenti. Riescono tutto sommato bene nel loro ruolo (che è banale e scontato, ma mica è colpa loro). La serie soffre molto della mancanza di uno o due personaggi secondari, magari ricorrenti ogni poche puntate, veramente memorabili. Zedd è ottimo quando non fa lo stregone; quando declama le formule è ridicolo, quando istruisce Richard va molto meglio. Il peggiore è Darkhen Rahl che sembra quasi un cattivo parodistico, non inquieta neanche un po', fa solo sorridere. L'aspetto visivo è decisamente buono. I costumi sono probabilmente la cosa migliore della serie e le scenografie molto più che sufficienti. Voto: 5, non credo terminerò la prima serie. EDIT: letto i post precedenti. In riferimento a quanto scritto da Cyrano, devo dire che mi era sorto il dubbio, la puntata con la mord-sith sadomaso è senza dubbio quella con più appeal...
  14. Ho letto pressochè tutto Brooks, ed è sopravvalutato secondo me. Preferisco i suoi libri meno famosi. La Spada di Shannara è copiato dal Signore degli Anelli quasi a livelli di plagio, gli altri libri della saga oscillano tra il decente e il mediocre, con rari picchi di tamarraggine figacciosa (come il nano Risca nel Primo Re). Il ciclo di Landover non è piaciuto a nessuno tranne che a me. Propriamente parlando rientra nel fantastico, un po' mondo fatato delle fiabe un po' saga fantasy tradizionale. Pieno di clichè e idee un po' campate per aria, ma godibile a tratti. Quel che secondo me gli è riuscito piuttosto bene è la trilogia detta del Verbo e del Vuoto, un Urban Fantasy (fantasy ambientato ai giorni nostri) a sfondo divino-mistico che presenta personaggi decenti, libri corti e ben strutturati. L'ultima saga, in cui collega quella del Verbo e del Vuoto cn quella di Shannara, ancora non l'ho letta.
  15. I migliori li avete già citati tutti. McLaughin e Di Meola su tutti. Però se parliamo a livello "soggettivo" prendo Satriani contro chiunque altro qui dentro. Ho un certo periodo di ascolto di chitarristi alle spalle, sono una capra in termini di conoscenza "tecnica" della musica, ma come Joe nessuno mai.
  16. Le luci sui tuoi disegni stanno diventado qualcosa di irreale. Le lame ai bordi dell'arco tagliano solo a guardarle. La chioma anche è bellissima, ma lì hai evidentemente copiato dal giocatore. Unico appunto, non ho capito però se l'orecchio è parte della maschera o se è il suo: nel secondo caso, mi sembra abbastanza "appicciato lì".
  17. Airon

    Wall-E

    Ok Cyrano, nella 15ina di titoli da te citati ne ho visti 4 o 5, e nessuno mi è sembrato migliore di Wall-E. Vuoi spiegarmi, senza paragoni, senza palrare di altri film, cosa non ti è piaciuto?
  18. Airon

    Wall-E

    Sono perplesso. alla mia domanda Mi è stato risposto con: - film non visti. - film giapponesi (che ritengo rivolgersi ad un target molto diverso, e che hanno un approccio stilistico diverso: quindi, diversi in significato e significante, confronto oggettivo improbabile). - film americani !!!! - generalmente, film usciti dopo il boom Pixar (con qualche eccezione), oppure non in CG. So che sono stati i giapponesi a sdoganare il cartone animato come intrattenimento responsabile per adulti. So che la produzione animata giapponese è di alto livello. Semplicemente, non vedo perchè tu debba considerare Wall-E (un prodotto ottimo) come prodotto mediocre, solo perchè in giappone fanno cose eccezionali. Ok, quelli lì saranno eccezionali. Wall-E sarà semplicemente "ottimo". Ma non diventa certo scadente perchè altri sono migliori. Non ho ancora letto una critica che non si basi su un confronto generico con altre produzioni. EDITATO dopo il post di Dusdan
  19. Airon

    Wall-E

    Pardon? Fammi un esempio di cinema d'animazione non statunitense così superiore, senza tirare in ballo i giapponesi che stilisticamente vanno evidentemente in direzione diverse, non avendo mai prodotto un film in CG che abbia raggiunto la grande distribuzione.
  20. Un punto di vista interessante sugli dei viene riportato, nei libri che ti mancano (capitoli di Arya). La questione divinità si fa più importante in generale.
  21. Tra gli ultimi di nitrome c'è il nuovo capitolo di Ice Breaker!!!!!!!! accorrete!
  22. Airon

    Wall-E

    Ma, io posso capire che non abbiate apprezzato la sceneggiatura, soprattutto se ne valutate l'originalità come fattore primario. Ma la regia? La caratterizzazione dei personaggi? Le musiche? I suoni che produce Wall-E? La cura del dettaglio (vedi i mouse che zampettano nel vano di scarico della Axiom)? Scene come Eve che aspetta l'allontanarsi della nave per volare libera sopra la Terra non contribuiscono all'originalità della trama, ma di certo arricchiscono il film. Per questo, anche senza apprezzare la storia (che fondamentalmente è la storia d'amore dei robottini, la denuncia al consumismo è più l'ambientazione che non trama reggente), dire che ce n'è, di bello, in questo film.
  23. Airon

    Wall-E

    piccolo OT Spoiler: Davvero preferisci Cars a Wall-E? Non mi è concepibile.
  24. Airon

    Tra le nuvole

    D'altronde la coppia di regia-sceneggiatura ha prodotto Juno e Thank You for Smoking... me lo aspettavo un gioiellino.
  25. Airon

    Biblioteca DL

    Un po' di classici vari: Il Giovane Holden, di Salinger Uno dei capistipite, e probabilmente il migliore, degli "slice of life" ovvero romanzi che raccontano un periodo, in genere corto, della vita del protagonista, filtrato attraverso i suoi occhi. Libretto corto, agile e scritto magistralmente. Il Vecchio e il Mare, di Hemingway Di Hemingway consiglierei anche altro, ma questo è proprio imperdibile, per l'energia del protagonista. Un invito alla tenacia pura, alla forza d'animo. Alice nel Paese delle Meraviglie, di Carroll (preferibilmente in lingua originale) Un must per chiunque, soprattutto per gli infiniti livelli di lettura. Un viaggio allucinante che dovrebbe essere tenuto in considerazione da chiunque si ritenga un creativo. Ivanhoe, di Scott Il nonno del romanzo storico? Pur avendo gli stilemi del "mattone" (tanti personaggi, descrizioni lunghe, accuratezza maniacale al dettaglio) l'affresco dell'Inghilterra medievale è meraviglioso; ha reso immortali diversi archetipi, quali il menestrello arguto o il lord duro e puro. 1984, di Orwell La sensazione di angoscia e di vita spenta, messa su carta in maniera perfetta. Il romanzo degli sconfitti per eccellenza. cito anche L'arte della Guerra, di Sun Tzu, ma non ne parlerò. É celeberrimo, ma chi non lo conosce può trovare informazioni da qualcuno che l'ha letto più a fondo di me. *** @FeAnPi Spoiler: questo mi interessa. Da (credo) appassionato quale mi sembri essere, mi dici che è la miglior fonte per un'approfondita immersione nella mitologia greca? (rispondi anche in MP se credi sia OT)
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