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Dragons´ Lair

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Jeromonty

Circolo degli Antichi
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  1. “Con rispetto al punto commerciale…” riprende austero “… ci commenta che il Baronetto di Suzail Black Shadowdancer, migliore cliente di Forgiagrigia, richiede una buona scorta per un carico particolare e prezioso. Questa è per noi una ottima opportunitá per mandare qualcuno di fiducia, che si conquisti la stima ed i favori del nostro miglior cliente nel Cormyr e che prenda in mano le relazioni con il cliente. Non mi fido di uno zotico come Mastro Wagold, che altro non è che un rozzo Nano degli Scudi del Popolo Tozzo, Rifugiati delle Terre Centrali. Solo in un tempo lontano di nobile retaggio, come Noi Dorati invece siamo sempre stati e continueremo sempre ad essere. Per volere degli Dei e dei nostri Regnanti.” Dispregiativo, come sempre quando si parla di altre razze naniche considerate a dir poco inferiori. Autoritario, come sempre quando si tratta di decisioni che gli competono. Le alleanze commerciali e le relazioni con fornitori e clienti del Regno spettano a lui. Ai Reggenti in realtá, ma a lui poco glie ne importa chi sia a prendere una decisione, purché sia quella che considera giusta. E generalmente considera tale la propria. Solo il Re o la Regina possono permettersi di contraddirlo, cosa mai accaduta negli ultimi cento e passa anni. Non almeno in un concilio alla presenza di altri. E l’Alta Sacerdotessa, che pure questa sera potrebbe, non pare voler essere la prima a farlo. Nello sguardo di lei è palese la stima profonda che prova verso il Governatore, che riprende la parola. “Deciso quindi.” Lapidario, sbrigativo a non voler indugiare oltre. La Festa aspetta. “Con rispetto al secondo punto, di natura politica, la Principessa Loralynn, a capo del Regno dopo la recente morte dei genitori e prossima a essere nominata regina, sta cercando di stringere potenti alleanze economiche e commerciali, offrendo a cambio terre e titoli nobiliari .” Non dice altro, guardandosi attorno a far sí che sia uno dei Lord delle Profonditá, a prendere parola. In assenza della Regina, le decisioni del Regno spettano ai Lord, con potere di veto da parte dell’Alta Sacerdotessa. Lo sguardo si poggia ora su Gotrek ed ora su Hulyeta, quasi a voler vedere se commenteranno qualcosa visto che le questioni politiche ed espansionistiche del Regno saranno a breve di loro competenza.
  2. “Si, qualcuno da lí”. Conferma con scarso entusiasmo, indicando un sentiero che costeggia il lago alla tua destra, eppure quanto tu vedi è solamente vegetazione ed oscuritá. “No, lui è occupato altrove.” Diletto nel tono, compiaciuto il sorriso che torna a incurvare le labbra. Il lupo, forse di rimando al tuo fare, volge la sua attenzione verso il sentiero, pare attendere, ma come se non avesse avvertito nessuna presenza. L’Elfo nel frattempo pare venire inghiottito dalle tenebre, occultandosi al tuo sguardo. “Nano, posso tollerare l’ingenuitá, ma non la stupiditá. Attento a quel che dici. Ti ascolto e ti vedo.” Lapidario, ben poco rassicurante nel tono della voce, il suono delle parole è un monito, un’avvertenza.
  3. "Sei ingenuo, Nano. Molto ingenuo.” Lieve critica in quelle parole che vengono emesse come una sentenza. Ti ascolta, sembra che stia meramente lasciando trascorrere il tempo mentre conversate. “Viaggio. Sapere e conoscenza sono la mia fame e la mia sete in questo mondo.” Dicendo come se di due cose distinti ma facenti parte di un tutt’uno, che non specifica quale sia, si trattasse. Dualitá avevamo detto. “Arriva qualcuno” Avvisa, senza volgersi verso nessuna parte, solo guardandoti. Calmo, tranquillo, ma ora appare piú attento e vigile. Torna a scrutarti come se volesse intendere qualcosa. Il tuo incantesimo ti avvisa che la Trama, ancora una volta senza preavviso alcuno, torna ad essere manipolata. Callisto non pare reagire, mantenendo sguardo ed attenzione sull'Elfo come fatto sin da quando é giunto.
  4. Silenzio, Vi osservano. Si guardano tra loro. Mormorano sommessamente. Annuiscono, mostrando come le vostre parole li abbiano conquistati e tranquillizzati. Un paio di sorrisi di benvenuto vengono rivolti a Hulyeta, cenni con capo in segno di approvazione a Gotrek. Essere Principi significa anche questo, saper cosa dire, quando e come dirlo. Sospirano i membri del Concilio, appaiono sollevati e rassicurati. La vostra entrata é stata trionfale, il Concilio vi accetta. Almeno per ora. Si alza repentinamente in piedi il Governatore dell’Incudine e Martello, la cui sedia si trova alla destra del trono del Re, dal lato dei Reggenti,. In posizione diametralmente opposta a quella dell’Alta Sacerdotessa, a voi. Probabile che lui sia il Consigliere del Re, oltre che fratello della Regina, come spesso i Lords amano ricordare nelle loro conversazioni faziose. L’ unico semplice nella sua apparenza di cui non pare curarsene, a contrasto con l'opulento sfarzo pomposo degli altri presenti; l’unico che a malapena vi guardava poco interessato alla vostra presenza, quasi non foste di suo interesse, come se tutto desiderasse meno che stare in questo luogo. Ologretor Axeager dei Torgarsaxe Umile nei modi anche se non nelle parole, che riecheggiano come roboanti tuoni nel cielo, come maestosi colpi di martello sulla roccia. Lui questa notte è la Voce del Re. E come tale si annuncia e si ode. “Signori, perdonatemi se mi permetto interrompere le vostre successioni di Corte con assai piú semplici notizie, importanti per il Regno e che sono giunte questa sera.” Palesemente seccato e spazientito: di stare qui, di dovervi ascoltare, di perdersi la Grande Festa con la sua gente. Rivolge uno sguardo a Gotrek, colui che prenderá il suo posto nel Concilio; sembra che gli sorrida con fare complice e provocatorio, come a dirgli "E mo' saranno grane tue queste. E molte altre", ma no, deve essere un gioco di luci, un effetto creato dal bagliore irrequieto delle fiamme perenni. Istanti di silenzio mentre ottiene l'attenzione dei presenti che torna ad osservare serio ed austero. “Walgold degli Stoneheart delle Montagne Tempestuose e fondatore di Forgiagrigia a Suzail, ha mandato un messaggio dalla capitale del Cormyr. Non credo vi sia bisogno di ricordarvi come lui sia il nostro migliore fornitore di mithrill, nonché di arme ed armature, di tutte le Terre Centrali, oltre ad essere nostro informatore circa quanto accade nel Regno degli Umani.” Un’occhiata severa si poggia su ognuno dei presenti, quasi a sincerarsi che non vi siano domande di sorta. Mastro Ologretor è rinomato per mal tollerare dubbi, ovvietá e smemoratezze. Specie poi da parte dei Lords. Attende con scarso diletto eventuali domande, prima di poter continuare.
  5. Pare rimanere perplesso di rimando alla tua domanda, quasi non intendesse a che ti stai riferendo, istanti di silenzio, infine sorride. “Tu, se cosí preferisci” Ma dicendo quasi trovasse la situazione, il dire, ora divertito. “L’uso del Voi è divenuto per me una quotidiana e doverosa etichetta.” Aggiunge quasi comentasse e spiegasse piú a sé stesso che a te. “Mi immagino che qui tu non hai niente di tutto ció. Qui sei libero da regole e convenzioni social, civili” Si guarda intorno, parole piatte prive di enfasi o emozione. Sembra semplicemente constatare un fatto. “Esattamente. Ed Illusione” Aggiunge, complementa, con la pacatezza di un maestro a un alunno sagace. Ti osserva intrigato. "Tu che fai qui nel lago? Semplicemente vivi o hai un ruolo?" La voce che nelle ultime parole, giá non é mera curiositá, diveniendo lievemente indagatrice. Lo sguardo torna a scrutarti intenso. Pare riflettere, analizzare, ponderare. E la Trama torna ad essere manipolata; niente di visibile al tuo sguardo, ancora una volta é il tuo incantesimo a rivelartelo.
  6. “Mi piace come reagite.” Nuovamente pare approvare. Il sorriso compiaciuto che torna a ricurvare le labbra. “Vi mostrate differente ai comuni incontri.” Commenta, come sevdi una semplice ed occasionale conversazione si tratti. Callisto per un istante pare ben poco propenso a farsi trovare dalla tua mano che al suo olfatto odora di morte e putrefazione, ma dopo il primo istante di esitazione si lascia accarezzare con mansueta riluttanza. Gli occhi ed il muso del lupo sempre fissi in direzione dell’Elfo. “Potrei dirvi quel che desidero e non avreste modo di sapere se è vero.” Sospira. “Sarebbe per me cosí facile mentirvi e deridervi.” Una tonalitá annoiata in quelle ultime parole. Ti osserva. Istanti di silenzio.“Perché vi interessa?” Dicendo come se la risposta potesse destarne l’interesse. Non pare una persona avvezza a dover rispondere, quanto piú abituata a domandare e a ricevere risposte. Il fare è tipico di chi è abituato a educare, correggere, approvare. Nessun gesticolare, nessuna parola, nessun bagliore, solo ombra ed oscuritá che paiono divenire piú dense, ma il tuo incantesimo ti rivela come l’Elfo stia manipolando la Trama senza peró darne mostra. Il corvo torna ad essere normale, vivo, in carne e con un bel e piumaggio rigoglioso. Almeno all’apparenza. "Hén lár úmëa cuina Pityanauco aran tári oron cundu onónë aranel osto ataquë ampano cemen ondo nórë hróta." Parole che l’Elfo gli rivolge in un suadente sussurro ed il tono di chi da precise indicazioni, il corvo gracchia di rimando e poi vola via in direzione di Casaprofonda.
  7. Molti dei presenti paiono sorpresi dall'entrata della Chierica di Berronar, a cui ora rivolgono sguardi di approvazione ed ammirazione, quasi la vedessero come degna di essere lí tra loro. Di rimando, nella minoranza degli sguardi accresce il timore, l’invidia. Sguardi peró che diventano meno palesi, piú celati, lascivi, furtivi. Il Male si annida laddove la Bontá non puó vederlo. D'altro canto il fare autoritario e marziale di Gotrek sembra conquistare l’ammirazione dei piú, mentre i pochi sembrano irritarsi per quella sua noncuranza, indifferenza. Siete solo entrati ed il Concilio pare dividersi: i Lords paiono apprezzare il Crociato, mentre i Reggenti sono coloro che paiono preferire la figura della Chierica. Prende parola l’Alta Sacerdotessa ora che i brusii dei presenti sono quasi assenti, solo un lieve mormorio tra alcuni che paiono confabulare sommessamente tra loro. E che la sua voce maternale ed al contempo autoritaria pone bruscamente a tacere. “Signori Reggenti delle Torri e Lords delle Profonditá, Eminenze di questo Regno, Fedeli alla Regina e Devoti agli Dei, oggi a Voi presento i Principi di Eartheart e futuri membri di questo Concilio.” Gli occhi dei presenti esterrefatti, le bocche sbarrate, ma mute; nessun suono esce. Troppo stravolti dinanzi a quelle ultime parole per parlare. "Membri del Concilio? Voi due?!", é quanto paiono dire. L’ Alta Sacerdotessa non da tempo loro di riprendersi, riprendendo prontamente parola con tono pacato e fermo. “La Principessa Hulyeta dei Thunberg, Fedele Devota di Berronar Truesilver, per mia scelta futura Guida Spirituale del Regno della Grande Crepa, se gli Dei ed i Fedeli cosí vorranno e se la Regina cosí a breve deciderá.” La fierezza e l’orgoglio circa le parole pronunciate paiono squarciare il silenzio, sferzando i volti dei presenti a favore di colei che sará la sua erede. Guarda Hulyeta con la dolcezza di una madre che osserva la figlia, una figlia in cui si rivede e rispecchia. Lo sguardo cambia radicalmente ora che si poggia sul Crociato, che scruta come una madre severa e poco entusiasta. “Il Principe Gotrek dei Thunberg, Devoto degli Avi e degli Antichi…” Il tono secco, conciso e quasi contrariato. Lui cosí simile al fratello, che pure poco tollera nel suo essere individualista ed impertinente. E difatti il fratello del Concilio non ha mai voluto far parte, lasciando un vuoto, occupato controvoglia dal Governatore d’Incudine e del Martello per volontá della Regina e del Re. “… qui presente tra Noi per decisione del Lord dello Scettro, Xavroar Onyxarm Pantiln degli Underfoe e dei Goodlight, Sommo Leader Religioso del Reame Dorato. Lui sará il suo Erede quando il tempo lo deciderá. Sempre e solo con il favore degli Dei e l’approvazione del Re.” Il brusio si fa elevato, voci concitate di indignazione mista a rabbia si contrappongono, la Ministra eleva la propria a sovrastare quelle di tutti. “La Tradizione degli Antichi è cosí rispettata, saranno due fratelli dei Thunberg a tramandare il legato degli Underfoe a Eartheart. Questo che inizia sará per noi il nostro ultimo anno, come vuole la Profezia. La Regina ed il Re, oggi assenti, ne daranno annuncio al Regno domani, primo giorno di Profondo Inverno e Festa della Benedizione del Tuono.” Dicendo come se la faccenda, decisa e definita da tempo, cosí terminasse in una mera comunicazione informativa al Concilio. Tutti tacciono. Nessuno ha potere o l'audacia di sconfessare quelle ultime parole, anche in assenza dei Regnanti. La Ministra è questa notte la voce della Regina e la volontá degli Dei. Vi osservano perplessi. Che tipo di Consigliera e di Guida sará la Chierica? E lui, vorrá prendersi il posto a Corte che gli spetta, quale Consigliere del Re, assumendosi il comando Militare come di suo diritto? Queste le domande mute che potete intuire in molti sguardi. Benvenuti nella Lotta al Potere, come il popolo dorato chiama il Concilio. I presenti paiono ora attendere una vostra reazione, una vostra parola, come primo passo nell’Alta Corte Dorata. Nessuno vi vuole vedere lí, ma tutti vogliono ascoltarvi. Curioso. L’ Alta Sacerdotessa anche sembra aspettare una vostra parola, ma non v’è giudizio o critica nel suo silenzio. Solo attesa.
  8. Pochi istanti e dinanzi a te percepisci un’aurea magica, eppure ció che vedi è meramente oscuritá, poi le ombre improvvisamente si dissipano e, a poco meno di una decina di metri di distanza, si mostra una figura al tuo sguardo. Un Elfo dagli abiti eleganti e raffinati, di infinite tonalitá e contrasti di nero e porpora; calmo e tranquillo nell'atteggiamento, ma nulla in lui denota spensieratezza, anzi appare concentrato sulla tua presenza. l'Elfo. Ti osserva, affascinante in quel sorriso ammaliante sul volto dai lineamenti marcati, temibile in quello sguardo profondo che ti scruta nelle viscere, quasi volesse penetrare il tuo corpo per sondare la tua anima. Aulico come una creatura celestiale, dannato come una creatura degli abissi. Questo é ció che trasmette la sua sola presenza. “Bravo, bravo, bravo” La voce che esce amabile e suadente, piacere da ascoltare, inebriante per l’udito. Eppure, anche lí v’è un qualcosa che fa accaponare la pelle. Tutto nella figura immobile dinanzi a te esprime una contrapposta dualitá. “Pochi avrebbero inteso, mi hai sorpreso, Abitante del Lago” Forbite parole di elogio che suonano come un gradevolissimo encomio, ma che pure paiono voler dire altro, come se nello specifico elogiasse te, ma nel generico e tacito offendesse e denigrasse quel che sei, rappresenti. Come se alla fine un essere superiore riconoscesse con diletto una menzione meritevole di qualcosa di infimo ed inferiore. Dualitá, sempre ed in ogni elemento. Callisto immobile, scruta, non appare tranquillo, ma neanche mostra segni di aggressivitá. Vigile, attento in direzione della nueva figura. Osserva il tuo lupo l’Elfo, le labbra sottili increspate da un flebile sorriso di chi sta guardando una simpatica creatura, poi lo sguardo si posa sul corvo in decomposizione, che giace inerte sul palmo della tua mano. Appare contrariato, sospira profondamente. China il capo, chiude gli occhi, apre le braccia con i palmi rivolti in basso, verso la terra, da cui pare estrarre forza ed energia a giudicare dalle dita che si incurvano verso il basso e si irrigidiscono. “aiwë cár quáco ammalë raica úmëa qualin coirëa”. Parole che sussurra alla notte, pronunciate con un tono profondo, sepulcrale. I palmi delle mani si rivolgono verso l’alto, le dita si distendono a liberare qualcosa nell’aria; apre gli occhi, verso il cielo ammantato di nero. Il Corvo improvvisamente apre gli occhi, ora due cerchi color nero come la pece cerchiati di porpora, muove le ali scheletriche oramai in gran parte prive di carne e di piume, elevandosi in volo separandosi di una dozzina di centimetri dalla pelle della tua mano. Il Corvo. Un braccio cala lungo il braccio, l'altro si estende dinanzi a sé, richiamando il rapace, pronto a dirigersi verso il suo nuovo ed eterno padrone. “Vita, Morte e Miracolo” Pronuncia l’Elfo, il tono serio di chi non sta scherzando né giocando, ma al contempo pacato e composto come se di una conversazione si trattasse. “Questo hai visto questa notte.” Tono piatto, voce atona, priva di inflessione. Tutto nell’Elfo è mutevole, cambiante. Come se fosse tutto quel che mostra e niente di tutto ció.
  9. Avanzate nel vostro incedere, in silenzio, una decina di minuti trascorrono prima di giungere in quella che deve essere la porta d’ingresso alla Sala del Concilio. Due guardie, rivestite dalle loro armature complete bagnate in oro e rese piú leggere dal mithril, aprono le alabarde mantenute sino a quel momento incrociate tra loro. Un grosso portone alto non meno di nove metri e le cui ante non verrebbero scalfite da un Drago adulto in carica in volo, si aprono mosse dal potere della Magia presente in esse. Pietra e magia che sembrano un tutt’uno in questa fortezza sotterranea. Nessun rumore o cigolio quando quelle che devono essere tonnellate di pietra si aprono permettendovi l’accesso nella Sala del Concilio. Una enorme sala con decine di colonne e di statue lungo il perimetro, illuminata da fonti arcane di luce eterna dal freddo colore bluastro, si estende immensa dinanzi ai vostri occhi. I presenti, siete gli ultimi giunti, tutti seduti nei loro troni intarsiati di oro e gemme preziose, scolpiti nella pietra. Due file parallele una di fronte all’altra, a tracciare i due lati lunghi di un rettangolo immaginario nel centro della sala. Ogni lato con sette troni: da un lato i Reggenti delle Torri, dall’altro i Lords delle Profonditá. Una contrapposizione non solo visuale, visto che i primi rappresentano il potere economico per volere del popolo ed i secondi quello militare per ereditá nobiliare. Due troni ancor piú grandi, imponenti per la loro maestositá, sistemati uno per lato corto del rettangolo immaginario, destinati al Re ed alla Regina a giudicare dalle due differenti corone scolpite sulla sommitá dell’alto schienale. Questa notte entrambi vuoti. Un unico trono libero presente nel lato dei Lords, quello che l'Alta Sacerdotessa va a occupare, facendovi gesto di seguirla e di sistemarvi in piedi dietro di lei. Anche i posti appaiono dunque rigidamente definiti, assegnati. Quello della Ministra è posizionato diagonalmente a destra rispetto quello della Regina, oggi assente. Gerarchia. Lei è la Guida spirituale del Regno. Consigliera fidata e fedele della Regina stessa di cui oggi fará le veci. Al di sopra dei Lords e dei Reggenti che vi osservano indignati. La maggioranza di quegli sguardi non appaiono compiaciuti, anzi, mostrano bieca disapprovazione circa la vostra presenza. Sanno chi siete evidentemente, ma non devono considerarlo sufficiente: non siete Reggenti delle Torri, non siete Lords delle Profonditá, non siete il Governatore dell’Incudine ed il Martello, né tantomeno la Ministra del Mistero d’Acciaio. Siete solo due principi non ereditari. Un brusio d’indignazione si eleva nella sala. Perché state qui? Paiono domandarsi. Sguardi avidi a sondare le vostre emozioni, soppesare i vostri gesti, giudicare le vostre prime azioni dinanzi al Concilio. In fondo la prima impressione è quella che conta, giusto?
  10. Osservi ed ascolti con attenzione quanto ti circonda e tutto appare normale; i suoni della natura e degli animali, non percepisci altro intorno a te. Il Lago appare quello di sempre, quieto e tranquillo, avvolto nel manto notturno. Ti muovi, avanzi guardingo, Callisto ti copre mentre continua ad annusare l’aria; qualcosa continua a turbarlo. Il rapace giace morto sull’erba; hai ragione Druido, tutto faceva pensare ad un improvviso malore eppure non trovi un riscontro naturale. Sembra semplicemente morto, cosí dal nulla. V’è peró qualcosa di strano, innaturale, che colpisce la tua attenzione: il corpo improvvisamente cade in un avanzato stato di putrefazione, accelerata, visto che con solo il passare degli istanti vedi le piume cadere, la carne ed i tessuti degenerarsi corrosi da una cancrena interna degli organi, visibile il chiarore delle ossa che appaiono intatte… qualcosa di assolutamente innaturale sta avvenendo rapidamente dinanzi ai tuoi occhi. E adesso capisci cosa stava annusando Callisto nell’aria: Morte. L’odore è ora marcato, pungente, nauseante. Ed il freddo che ti circonda non pare riuscire a contenerlo.
  11. Callisto ti osserva, reagisce alle tue parole come se le intendesse, muove il muso strusciandolo sul tuo braccio, un lamento struggente esce dalla sua bocca. Ulula al cielo la propria pena il lupo, un profondo e prolungato dolore riecheggia nelle ombre notturne. La cagnolina di cittá è il primo amore del tuo giovane compagno. Fidato. Leale. Forte ed unico è il legame che vi unisce. Osserva con fare rapito i gesti delle tue mani, pare chiedersi cosa rappresentino. Callisto spesso è curioso. Scuote la testa in segno negativo quando gli chiedi se vuole andare in cittá; come se sapesse che a te non piace, quasi in fondo amasse la cagnolina, ma chi venera sei tu. Ti guarda, osserva. Incredibile come degli occhi animali possan trasmettere bontá, intelligenza, fedeltá. Giá la tristezza pare dissiparsi dai suoi occhi, come se le tue sole parole avessero avuto il potere di confortarlo o rassegnarlo, difficile dirlo. Anche la Natura pare osservarti, ascoltarti nel tuo dire, spettatrice silenziosa. L’oscuritá, spettatrice spettrale. Il lupo poggia il muso sul tuo grembo, chiedendoti con un gemito di accarezzargli la testa. I corvi non li guarda, a lui i pennuti ben poco piacciono. Grigna sommessamente di rimando alla loro presenza, non si fida di quegli artigli affilati e meno di quei becchi duri. Un corvo peró si avvicina, come se poi fossi riuscito a richiamarlo, sembra volersi poggiare su un ramo sopra di voi; le zampette insicure cercano la corteccia, non la trovano, sembra cosí goffo il pennuto. Strano, normalmente sono assai agili. Cade repentinamente sul terreno il rapace nero come la notte, precipita di un sol colpo, sordo il tonfo ammortizzato dall’erba. Il tutto assai poco distante da te, un paio di passi non di piú a separarti dal corpicino che ora giace inerte sul suolo verde. Il lupo solleva il capo, osserva incuriosito, per poi iniziare ad annusare veementemente l’aria come se vi fosse un odore strano, inusuale, sgradito.
  12. È una notte tranquilla nel Lago della Crepa, dove gli schiamazzi e le celebrazioni della Grande Festa nella pur vicina Casaprofonda, giungono flebili e smorzati. Non si ammettono intrusioni in questo luogo, in cui pace e serenitá paiono permeare l’area creando un’invisibile cortina che i rumori non possono penetrare. L’acqua placida smossa ed increspata dalle numerose sorgenti sotterranee provenienti dalle Profonditá crea un gradevole effetto visuale, la natura rigogliosa che circonda le sponde genera un piacevole fruscio di sottofondo. Un luogo magico, a cui gli occhi ed i sensi spesso fanno fatica ad abituarsi. L’acqua calda proveniente dal sottosuolo, dove colate di lava fondono pietra e metalli, a contatto con l’acqua fredda della superficie crea quel microclima umido cosí unico e peculiare. Le fronde degli alberi ed arbusti, smosse dagli aliti gelidi del vento notturno, paiono braccia e mani tetre che brancolano avide nel buio. Poche le stelle nel cielo, flebile il loro chiarore che pare venire poco a poco risucchiato dall’oscuritá, in un’eterna lotta tra luce ed ombra. Cupa é la notte. I versi dei molti animali presenti, per lo piú predatori notturni, ti circondano e fanno compagnia, Druido reietto, solitario abitante di questo luogo; cosí magnifico eppure cosí differente dalla civiltá nanica che lo circonda. Cosí generoso il lago, cosí avidi i suoi abitanti. La Natura pare voler parlare questa notte, sei tu capace di ascoltarla ed intenderla?
  13. Ambedue i gemelli, in visita da Eartheart per presenziare alle celebrazioni in corso nella capitale, si ritrovano cosí a seguire lungo i maestosi corridoi dell’Alto Palazzo delle Profonditá, l’Alta Sacerdotessa Zinnalyassa Stoerris degli Underfoe, chiamata la Ministra del Mistero di Acciaio, inviata di fiducia del Lord dello Scettro, leader religioso dell’intero Reame. Lei la Guida spirituale del Regno, Hulyeta e Gotrek la sua scorta ed invitati d’onore a presenziare per la loro prima volta al Concilio. Pareti di pietra imponente dinanzi ai vostri occhi. Sontuositá nell’altezza smisurata dei soffitti a volta, imponenza nei pilastri e nelle colonne che paiono sorreggere il mondo, nello spessore della pietra scolpita ad arte e le cui decorazioni naniche paiono voler dare mostra dei glifi magici a protezione e difesa di ogni parete e stanza. Imponenza e maestositá dei Nani. Dei Nani Dorati, i Vincenti, i Dominatori, i Benedetti come li chiamano con malcelata invidia le altre razze naniche. Vi vedete piccoli a raffronto di quando vi circonda, ma vi sentite cosí grandi. Tutto ció lo avete costruito voi, i vostri avi. Vi sentite fieri, orgogliosi di quanto puó fare la vostra razza. La maledizione che ha toccato le altre razze naniche, in lenta e graduale estinzione, a voi non vi ha toccato. Non ancora quantomeno. Crescete, prosperate, colonizzate nuove terre espandendo il vostro dominio al di lá della Grande Crepa: nel Nord, nell’Unther, nel Turmish, nell’Halruaa. I vostri passi risuonano ed echeggiano nelle profonditá. Il corridoio sembra eterno, continuo. Corridoio che da ad altri corridoi, che immette nelle amplie e vaste sale, semideserte questa notte. Tutto è cosí sproporzionato. Camminate. L’Alta Sacerdotessa dinanzi a voi; pochi passi indietro, uno fianco all’altra, il Crociato e la Chierica. Inutile dire chi, secondo la gerarchia matriarcale dei Nani Dorati, sia il piú importante dei due, quando si tratta di decisioni del Regno. E difatti la Ministra del Mistero di Acciao, si volge a guardare Hulyeta con un dolce sorriso sulle labbra, gli occhi severi paiono addolcirsi nel poggiare lo sguardo sulla Chierica. “Guanciadoro” La voce cosí dura e brusca che appare ammorbidirsi quando pronuncia quel nome, segno di affetto e di riguardo verso la Principessa, che non sia ereditaria poco pare importarle. “Domande?” Diretta, secca, come sempre poco amando conversare e disquisire. Attende, mentre continua a camminare diretta verso la Sala del Concilio. Uno sguardo severo, di monito tacito, in direzione di Gotrek.
  14. Per dubbi, domande o semplici comunicazioni di servizio.
  15. E cosí un altro anno é trascorso nel Reame delle Profonditá della Grande Crepa; c’é chi dice che é stato un anno tranquillo e noioso, senza grandi avvenimenti né notizie, chi invece dice che é stato un anno di transizione e di sinistri presagi, con strane creature che sono apparse nelle notti piú oscure, con le Razze Vigliacche, per lo piú Orchi, Goblin e simili, a sbucare dalle loro tane, mostrando i loro brutti musi come se in fondo non avessero poi tanto da temere. Be’, in realtá poco importa che notte sia, che sia l’ultima dell’anno, che le tradizioni della cittá richiedano una grande festa a cui assistere e partecipare, ridendo e bevendo, festeggiando in allegria, congedandosi dal vecchio e dando il benvenuto al nuovo. Poco importa visto che il Piccolo Concilio è stato chiamato a riunirsi d'urgenza nella capitale del Regno, Casaprofonda. Il Governatore dell’Incudine e Martello, Mastro Ologretor Axeager dei Torgarsaxe, una persona che di rado prende decisioni avventate, ha richiesto una riunione con i principali reggenti militari e commerciali della Grande Crepa, i governanti del Reame, i Lords delle Profonditá. A cuanto pare, la Regina Victaora Axeager dei Goldbludgeon, forse stranamente, non sará presente.
  16. Giá ti aggiungo nella conversazione via messaggi, che stiamo giusto vedendo se il Folle ed i Pazzi possono andare d'amore e d'accordo.
  17. Temo di no. Sembra che gli sono toccato io: un folle assecondando due pazzi. Vediamo che ne esce fuori...
  18. Ok, perfetto. Mi sembra che l'hai riassunto perfettamente, tanto nel primo paragrafo come nel secondo. Grazie mille!
  19. Ok, il problema é ché quanto é scritto é, come spesso accade, assai generico e di libera interpretazione per il DM. Non v'é niente che vincoli la sua decisione che dunque puó essere arbitraria nel dire: "sí la manovra lo include per far parte della maggior parte dei casi" o "no non lo include visto che non lo specifica" (come ad esempio accade in altri casi, vedi Bardo) e come ad esempio direi io se fossi DM, sulla base che se no non si spiega perché alle volte specifica che sí si include sé stesso ed altre volte invece non lo specifica. Ossia si torna al punto di prima, non vé una regola chiara e specifica da applicare, tutto é rimesso alla "Maggior parte delle volte", ossia alla discrezione del DM (o del gruppo). O mi sbaglio?
  20. Mille grazie Nyxator, a volte ció che é piú semplice é quanto meno viene in mente. Ok, adesso come interpretare quel "in most cases"? Applicherá nel caso concreto della manovra del Warblade o é un qualcosa rimesso alla volontá del DM?
  21. Quando il manuale ci concede dare dei bonus ai nostri alleati, senza specificare che ci possiamo includere (come ad esempio accade con il Bardo e la sua musica bardica), v'é una regola che dice que siamo inclusi noi stessi? Specificamente mi interessa riguardo a questa manovra del Warblade, dove un alleato nostro puó agire con la nostra iniziativa -1 (allego descrizione della regola estratta dal Libro delle Nove Spade), e nella guida di Dragon's Lair, che ugualmente allego, dice che la stessa manovra applica per noi stessi. É corretto? Quale regola lo permette?
  22. Dopo aver visto le prime 3 stagioni di entrambe le due serie, non riesco a non paragonarle. Va detto che anche se da parte di Rotten Tomatoes ambedue hanno eccellenti critiche (superiori al 90% tanto di critica come di spettatori), da parte mia la preferenza é schiacciantemente a favore di The Last Kingdom, che mi é apparsa piú solida ed interessante a livello storico e sociale, fluida a nivello narrativo, tanto da sembrare alla fine piú un film-documentario che una serie romanzata. Anche poi trasportando alcuni concetti ed elementi al D&D, purtroppo mi accade con ogni film o serie fantasy o medioevale, vi vedo spunti di maggiore interesse (come ad esempio la figura del chierico) in The Last Kingdom. Quello che piú mi é rimasto di Vikings sono i personaggi, alcuni assai ben definiti e marcati, ma che alla fine li ho sentiti quasi divenire delle caricature eroiche di se stessi a far sí che l'attenzione e l'intriga dello spettatore si dirigesse piú verso di essi e le loro dinamiche che verso la storia narrata ed il mondo descritto. Voi che ne pensate? E qualcuno ha visto qualche altra serie medievale che consiglia?

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