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Dragons´ Lair

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Jade Silvershine

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti pubblicati da Jade Silvershine

  1. Beh, dare una penalità così grande (di fatto precludendo l'azione) è una home rule. Il manuale stesso riporta un esempio piuttosto inverosimile (halfling che pretende di essere un lamasu trasformato o qualcosa del genere), ma la penalità è tutto sommato aggirabile se il pg è costruito in una certa maniera. A mio avviso, dare una penalità del genere castigherebbe pg costruiti per essere forti socialmente, mentre la stessa cosa (correggimi se sbaglio) non avviene per un pg picchiatore. Era questo che intendevo quando scrivevo che mi pareva una presa di posizione ingiusta.
  2. In linea di massima sono d'accordo con te, ultimamente mi è capitato di fare un pg con una cdp che faceva solo folklore, anzi, sarebbe stato più conveniente continuare nella classe base da un mero punto di vista "numerico". Tuttavia.. tuttavia sono il primo a rendermi conto che per poter giocare un pg del genere senza farmi venire l'ulcera perché non è alla pari con gli altri (il che significa grattarmi la maggior parte del tempo ) è necessario che le persone con cui giochi (e il master in primo luogo) la pensino in un certo modo. Nella mia esperienza di gioco, tutto sommato non modesta, non mi è mai capitato. D'altra parte, come scrive Gadwin, perché si dovrebbe giocare pg con il freno a mano tirato? (sono sinceramente interessato alle risposte, non è sarcastico) Tra l'altro, non posso che quotare Egno quando scrive che, da regolamento, per alcuni pg le azioni "sociali" sono facili come bere un bicchier d'acqua. Anzi, mi chiedo perché alcuni non considerino ingiusto chi non considera i bonus nelle abilità non di combattimento che un pg può avere. P.S. Purtroppo non posso concordare che il sistema di D&D sia una fi6ata pazzesca.
  3. Non sono molto d'accordo con questo punto (cito il solo caso dell' arhat), ma lascerei perdere i paragoni con le religioni del mondo reale, in quanto sono un terreno molto molto scivoloso. Altrimenti dovrei anche dire come, secondo me, questi voti sembrano una brutta copia di una via ascetica. Già il fatto di dare dei vantaggi perché si rinuncia ai beni materiali per me è una stupidaggine IMHO, in quanto va contro al pensiero che dovrebbe esserci alla base. Non lo fai certo per avere vantaggi "concreti". Comunque stiamo parlando di un talento di un gioco, quindi lascerei stare.
  4. Sono d'accordo con il tuo intervento, ma non ho capito se mi hai dato ragione o meno. Provo a chiarire meglio: dato che Longino diceva che il rompere il patto poteva sembrare una sfida da parte della divinità (una sorta di ostacolo da superare) perché invece il personaggio non può pensare che, al contrario, fare sacrifici (cioè non salvare quelle persone) pur di mantenere il voto sia la strada migliore da percorrere? Magari la divinità sa cose che al mortale sfuggono. Magari quel sacrificio è necessario.
  5. Mi fa piacere che Greenwood collabori ancora. Vi ringrazio per le informazioni, a questo punto non mi resta che attendere Certo che pare una tabula rasa, mi rimane il dubbio che non siano più i FR. Si, ovviamente capisco il lato commerciale del tutto, ci mancherebbe...
  6. A me sembra una follia questa decisione, ma de gustibus. Posso chiedere dove si trovano queste informazioni, a parte sul manuale citato?
  7. Vorrei precisare che è una discussione molto interessante, ma sulla quale ho una serie di dubbi. Diciamo che sicuramente D&D ha una visione del mondo molto semplificata (nel senso bianco e nero). Posso anche concordare che le regole le può decidere il DM, ma ci viene a mancare un terreno comune su cui ragionare, che secondo me sono le regole da manuale. Faccio l'avvocato del "diavolo". Se davvero, come dici, la mente e la volontà di una divinità sono insondabili, perché il pg non può pensare che la vera sfida sia fare dei sacrifici pur di mantenere fede al patto? Può considerare il patto una cosa ben definita (nel senso che off-game le regole del talento sono chiare) e che romperlo sia il male maggiore.
  8. Lo scopo è salvare gli altri o servire la divinità nella sua imperscrutabile saggezza? Tra l'altro la divinità potrà anche rompere il patto, ma mortale e divinità non sono in un rapporto paritario, quindi non credo che anche il personaggio possa rompere il patto senza conseguenze.
  9. Da regolamento è possibilissimo, in certe condizioni. Se poi da DM non lo accetti sono un altro paio di maniche. Faccio anche notare che soprattutto dalla 3.5 si è spinto molto sulla mappa quadrettata, che sarebbe da utilizzare con le miniature. Nessuno ti obbliga, ma è evidente in quale direzione si vada. Sono d'accordo che D&D possa essere uno strumento, ma non mi pare "neutro", nel senso che come detto si va in una certa direzione.
  10. Ah, grazie per l'informazione... Mi chiedo cosa ne pensi Greenwood. Io penso sia una stupidaggine come soluzione, ma vedremo
  11. Mystra c'è sempre stata, al massimo con nome diverso (Mystryl). EDIT: Leggete il post di Larin che mi ha preceduto Ah, per quanto riguarda le divinità morte, ci sono informazioni su Imperi Perduti di Faerun (Lost Empires of Faerun). Tra l'altro il potere di una divinità, dopo il periodo dei disordini, varia a seconda del numero di fedeli che questa ha. Pregare una divinità morta probabilmente riesce a ridarle potere. Se Mystra morisse, secondo me sarebbe logico che qualcun altro ne prendesse il posto, una nuova Mystra, come è già successo più volte in passato. Non cambierebbe molto, solo ci sarebbe un po' di tempo di caos.
  12. (sperando non l'abbia già scritto qualcuno) Ok, forse stava meglio nell'area zelig, ma questo è un fenomeno http://it.youtube.com/watch?v=6mYYIZCDaOw I soldatini che rotolano sono toccanti..
  13. In bocca al lupo e buon "lavoro" (sperando sia più un divertimento!)
  14. Che io sappia la trama e la trama d'ombra sono esclusivamente di FR. Tra l'altro il tutto è legato agli dei, se vogliamo: togli Mystra e non hai la trama.
  15. Si, è probabile che Martin cominci a trovare difficoltà a gestire il tutto, ma devo dire che ho apprezzato moltissimo l'ultimo libro, non tanto per gli avvenimenti, ma quanto per il punto di vista diverso che viene dato, in particolare i capitoli di Brienne. Al di là del personaggio che può piacere o meno, la parte dei broken men (non so come sia tradotti in italiano, forse gli uomini spezzati) è uno dei punti che più ho apprezzato dell'opera.
  16. Si, scusa, errore mio. Quando dico ultimo non intendevo l'ultimo della serie, ma l'ultimo in ordine cronologico. Il prossimo Si, lo ben so che non è l'ultimo.. per fortuna.. o no.
  17. Forse l'ultimo libro uscirà il prossimo autunno, ma non è sicuro, dati i continui rinvii. EDIT: Sono stato preceduto Spero davvero che non ci lasci prima di aver finito... altrimenti (e credo di non essere il solo) lo tormenterò anche nell'oltretomba.
  18. E il pitale Martell? Lo lasciate da solo? Per sfatare il mito: Pad ha fatto un tiro che non ho reputato sufficientemente alto per farsi aiutare, specie con la fretta dannata che aveva
  19. Non temete, madama, i prodi cavalieri vi salveranno. ... .. . O morirete nel tentativo.
  20. Che commozione.. ora non faccio più Natali come questi..
  21. http://www.danieleluttazzi.it/node/326#comment-10850 L'autore di quel blog è un genio.
  22. Tra l'altro, come Daniele ha spiegato giustamente in una lettera a La Repubblica di ieri, il senso del suo monologo era mettere in luce gli orrori compiuti in Iraq e criticare tutta la gente (tra cui Ferrara) che, pur sapendo, ha continuato a sostenere questa guerra. Mi pare che si voglia distogliere l'attenzione.
  23. A quanto mi risulta gli ascolti erano tutt'altro che pessimi. Peraltro Daniele è stato tacciato spesso di volgarità, di non fare satira, di non far ridere e di fare la vittima. Tutte accuse alle quali ha risposto nella prima puntata di Decameron peraltro. Tra l'altro la battuta su Ferrara è scritta pari pari sul suo ultimo libro, dunque tutt'altro che una sorpresa.
  24. Può anche darsi che Ferrara si sia offeso (ma personalmente lo trovo un punto a favore di Daniele, visto quello che penso di Ferrara), ma i motivi per me erano ben altri. La satira di Luttazzi è sempre stata dura e i dirigenti di La7, se non sono degli sprovveduti, sapevano benissimo cosa avrebbe fatto, tanto più che molti dei contenuti di Decameron erano nel suo ultimo libro, Lepidezze postribolari. Trovo decisamente più pesanti le sue parole sul crocefisso. Daniele mi ha sempre fatto ridere e ritengo sia il miglior autore satirico in Italia e non credo affatto sia per la sua supposta volgarità che lo cacciano, anzi. Mi ricordo al tempo di Satyricon tutta la faccenda relativa alla coprofagia e affini. E poi i politici che si permettevano di definire cosa fosse o no la satira. Se non ti fa ridere o se non ti piace, cambi canale o spegni la tv. Non spegni il programma.
  25. Perché altrimenti non giocheremmo proprio.. già è stata dura trovare quel giorno, figurati!

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