Vai al contenuto
Visualizza nell'app

Un modo migliore per navigare. Scopri di più.

Dragons´ Lair

Un'app a schermo intero sulla tua schermata principale con notifiche push, badge e molto altro.

Per installare questa app su iOS e iPadOS
  1. Tocca l'icona di condivisione in Safari.
  2. Scorri il menu e tocca Aggiungi alla schermata Home.
  3. Tocca Aggiungi nell'angolo in alto a destra.
Per installare questa app su Android
  1. Tocca il menu con i 3 puntini (⋮) nell'angolo in alto a destra del browser.
  2. Tocca Aggiungi alla schermata Home oppure Installa app.
  3. Conferma toccando Installa.

Jack Ryan

Circolo degli Antichi
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti pubblicati da Jack Ryan

  1. Jack Ryan ha risposto a un messaggio in una discussione in Dungeons & Dragons
    Lo so bene. Ho sottolineato l'ovvio per mettere bene in chiaro le cose, non si sa mai.
  2. Un paio di considerazioni sparse tratte da diversi pezzi di discussione: - il pg "esoso" salta fuori solo se lo cerco esplicitamente. Se si parte da "come voglio che appaia il mio pg" e se si evita di rispondere alla domanda "cosa voglio che il mio pg sappia fare?" con "voglio che picci di brutto" è improbabile che si azzecchino le mistiche "combo". Quindi il problema del bilanciamento (certamente a meno di assurdità palesi) per me non è affatto un problema. Che fosse voluto o no, la possibilità di fare "combo" o pg numericamente migliori di altri c'è sempre stata. Ma non significa che noi si sia costretti a seguire questa logica. - ma cosa vuol dire che due personaggi con uguale livello hanno uguale potere? Mi sembra un ragionamento fuorviante. Un operaio e un impiegato che guadagnano lo stesso stipendio fanno due attività profondamente differenti. Come faccio a dire che uno è più bravo dell'altro (una volta che entrambi lavorino seriamente e non si facciano 18 pause caffè all'ora )? Allo stesso modo un mago e un guerriero di pari livello dovrebbero secondo me fare cose differenti, non fare forzatamente lo stesso ammontare di danni in due modi identici che però si chiamano con nomi differenti, in nome di un bilanciamento forzato e assolutamente non necessario a tutti i costi.
  3. Jack Ryan ha risposto a un messaggio in una discussione in Dungeons & Dragons
    ATTENZIONE: in questo post non intendo comparare tra loro differenti edizioni di D&D. Gli enunciati che andrò a scrivere hanno un approccio del tutto generale, e vengono messi in relazione con la sola 4E, senza andare a fare nessun paragone. Si è spesso detto: "meno regole ci sono, più ci guadagna il ruolo". Tralasciando il fatto che l'enunciato è tutto da dimostrare, devo dire che non sono particolarmente concorde con esso, ma nemmeno in disaccordo. Io infatti credo che il lato interpretativo del gioco possa venire benissimo con entrambi gli approcci, sia quello super regolistico, che quello con regole ridotte all'osso. Chiaramente ci sono dei limiti: le regole non devono essere troppo poche (genererebbero troppe situazioni al tempo stesso cruciali e dalla difficile e incerta gestione), ma nemmeno troppe (l'eccessiva pervasività delle regole può rendere "pedante" il gioco). Del resto teniamo pure presente che è impensabile regolizzare tutto: ci sarà sempre un'occasione non prevista che salterà fuori: buon motivo questo per evitare di scendere troppo nei dettagli (che però non significa lasciare un vuoto completo, eh). E' un po' come dire che "l'unico modello che approssima l'Universo in maniera accettabile è l'Universo stesso" Ora, come dicevo, non credo che per il ruolo sia importante che il sistema abbia poche o molte regole. Piuttosto credo che sia deleterio lo squilibrio tra le regole: quando cioè una parte del gioco sia regolizzata nei minimi dettagli, mentre un'altra sia allo stesso tempo completamente tralasciata. In tal caso, la percezione del gioco da parte dei giocatori (a meno che questi non siano già abituati diversamente) si sposta inevitabilmente sulla componente più regolizzata. Questi quando penseranno "cosa è il gioco" si figureranno con più facilità quelle cose sulle quali il regolamento si concentra, e molto più difficilmente tutto il resto. Vi faccio un esempio: vorrei prima sottolineare che all'atto pratico le cose non sono così chiare e nette come negli esempi, che sono semplicistici, e servono solo a rendere bene l'idea. Immaginate di non conoscere e non sapere nulla della pallavolo. Un bel giorno vi capita di leggere un manuale che vi spiega come ci si gioca. Al capitolo "mosse della pallavolo" vengono descritte nei minimi particolari il bagher (si scriverà così ), il palleggio, la schiacciata, il bagher in tuffo, la schiacciata dalla seconda linea etc. etc. Dopo la lettura voi mi mettete a giocare: vi verrebbe in mente di prendere la palla a calci se fosse necessario? Non credo: eppure potreste. Ripeto, questo è un esempio, molto esasperato e inventato a spanne, ma il concetto è quello: l'attenzione dei giocatori viene polarizzata dalla parte di gioco più regolisticamente curata. Quindi, secondo me, un sistema può avere più o meno regole, ma dev'essere omogeneo: o tutto "heavy rules" o tutto "light rules". Non metà e metà. O quanto meno più omogeneo possibile. E' purtroppo a volte inevitabile che una parte prenda il sopravvento, ma si dovrebbe fare il possibile per minimizzare lo squilibrio. Questa è una delle cose che non mi piace nella 4E: a fronte di una parte di gioco regolizzata allo stremo (il combattimento), c'è tutta una parte quasi non affrontata (fuori dal combattimento). Questo porta a considerare le due cose come separate; i pg rimangono sempre nello stesso posto mentre combattono, eppure quando il combattimento inizia sembra di "traslare" tutti da un'altra parte (parlando in maniera figurata). C'è da fare un'ultima precisazione poi: a conti fatti credo sia meglio avere un corpus di regole più voluminoso (nei limiti esposti prima, ovviamente), dalle quali posso eliminare e sfondare ciò che preferisco gestire a modo mio, o trarre ispirazione per risolvere le situazioni non previste, piuttosto di avere poche regole e dovermene inventare di continuo exnovo. A meno che, come dicevo poc'anzi, non sia tutto il gioco nella sua globalità, ad avere un'impostazione regolistica omogeneamente snella (proprio tutto un altro approccio, intendo).
  4. Beh... non mi stupisco più di tanto. Sono comunque convinto del fatto che la cosa non ha valore assoluto, ma dipende dallo stile di gioco. Tuttavia, D&D 3.X, considerando il sistema a priori del modo di utilizzarlo, incentiva tutto ciò, senza dubbio. E ovviamente concordo anche sulla 4E.
  5. Jack Ryan ha risposto a aza a un discussione Dragons’ Lair
    Il link per visualizzare tutte le immagini delle corporazioni è titolato "immagini visualizzate", mentre dovrebbe essere qualcosa come "visualizza tutte le immagini".
  6. Il fatto è che un pdf si crea utilizzando prima un programma di impaginazione (Adobe illustrator, Corel draw et similia) e poi generando un pdf a partire da quello. Ragion per cui le risposte alle tue domande dovrebbero essere: 1) quelli che preferisci: dipende da quanta risoluzione vuoi dare al tuo lavoro durante la creazione nel programma di impaginazione. 2) Può andare bene qualsiasi immagine/texture, puoi anche disegnarla tu con il programma che utilizzi; ricercando sfondi per documenti in internet potresti trovare qualcosa di interessante. 3) Credo che usare lo stesso sfondo di un'altra pubblicazione sia illegale.
  7. Tengo i libri estremamente bene. Tutti, non solo i manuali, che tratto al pari degli altri libri. Ciò non mi impedice di consultarli, e nemmeno di passarli ai miei giocatori se dovesse essere necessario mentre giochiamo (ma questo solo perché ho estrema fiducia in merito, e comunque per ogni eventualità tengo sempre affilata l'ascia bipenne ).
  8. E' vero, il paladino ha il suo ordine alle spalle. Potrebbe essere un paladino molto individualista, ma in quel caso farebbe a meno anche dei mercenari.
  9. Un piccolo intervento: è molto irreale dire che i viaggi spaziali sono e rimarranno "mero interesse scientifico". Non lo sono nemmeno adesso (se il budget della NASA per il 2008 è di 17 miliardi di dollari non è solo per "mero" sapere accademico). Vi ricordo che i primi turisti spaziali li abbiamo già avuti, che ci sono in ballo almeno due o tre progetti (di cui uno in dirittura di arrivo) per il volo spaziale turistico, nonché una stazione spaziale permanente grossa come un campo da calcio che gira sopra le nostre teste, con tanto di modulo cargo automatizzato che fa/farà la spola per i rifornimenti. Vi metto un paio di link. Turismo spaziale: http://www.virgingalactic.com/ http://www.universonline.it/_astronomia/articoli/08_05_12_a.php http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2004/07_luglio/05/turismospaziale.shtml ISS: http://it.wikipedia.org/wiki/Automated_Transfer_Vehicle http://it.wikipedia.org/wiki/Stazione_Spaziale_Internazionale Quindi direi che in un'ambientazione futuristica che tragga le mosse a partire dal presente, il viaggio spaziale debba essere presente: con un ruolo attivo o come elemento della storia passata dell'ambientazione, ricordato o meno dalle popolazioni dell'ambientazione, ma va considerato (anche per creare una cronologia che abbia una certa coerenza).
  10. Idem come sopra, mai crashato in nessuno dei due SO che uso (Kubuntu 8.04.1 e XP).
  11. No no, non sono per niente d'accordo sul significato di paladino. Non sul significato in sé, ovviamente, ma per il fatto che "paladino = difensore di un'idea generica" è un concetto moderno. In un mondo cavalleresco/medievalfantasy il paladino è un cosa ben definita e ristretta al primo (e più "antico") significato. Una cosa ben precisa. Per cui, un conto è fare un personaggio che picchia, lancia qualche incantesimo e ha una cavalcatura, e un altro è fare una classe che si chiama paladino della tirannia o chi per essa, che però non ha niente a che fare col paladino. In gioco ci sono mille altre combinazioni per ottenere la medesima cosa, perché attuarla in questo modo? E per quanto poi riguarda lo stesso paladino della tirannia, immagino che nel suo repertorio non avrà gli incantesimi VS male e non avrà la capacità punire il male, ma avrà delle versioni malvagie delle capacità del paladino (ovvero non saranno più le capacità di un paladino, ma qualcosa di diverso). Va da sé allora che non si tratta di aver semplicemente eliminato i limiti di allineamento al paladino, ma all'atto pratico è piuttosto la creazione di un'altra classe, che si poteva fare a meno di chiamare paladino (o forse no, perché ormai l'ambientazione è diventata sword&sorcery? ). Per altro la nuova classe avrà anch'essa limiti di allineamento, speculari a quelli del paladino. Quindi avere versioni diverse del paladino non corrisponderebbe a togliere i limiti di allineamento al paladino, ma piuttosto a creare una classe per ogni allineamento. Chiariamoci, non sono contro l'esistenza di una versione malvagia del paladino, ma contro il fatto di chiamarla ancora "paladino". E soprattutto intendo dire che non si può togliergli un limite di allineamento (che pur dovrebbe essere molto più lasco di quello attuale) per il discorso di poc'anzi. Sono invece d'accordo sull'assassino, perché in questo caso non sta scritto da nessuna parte che "assassino" è il suo mestiere e il pg debba per forza un sicario su commissione. Una cosa è il mestiere del pg, un'altra le sue capacità. E se andate a leggerle, noterete che nessuna delle capacità dell'assassino è propriamente malvagia (non ditemi che sono malvagie perché servono ad uccidere la gente, perché allora è malvagio il 90% delle capacità e degli incantesimi di tutte le classi esistenti). Il paladino è un'eccezione a ciò: perché dicendo "paladino" gli si identifica anche il mestiere.
  12. Io credo, come altri, che ci sia qualcosa di sbagliato nelle restrizioni di allineamento sulle classi. Però non sono nemmeno d'accordo sul fatto di abolirle del tutto. L'unica che ritengo in effetti davvero necessaria (tra le classi base) è quella del paladino: un paladino della tirannia, secondo me, non ha senso. Si fa un paladino decaduto/guardia nera, oppure un guerriero/campione divino. O fai un'altra classe, anche apposta, ma non chiamarla paladino, perché questo termine è legato ad una precisa figura iconografica (esistente a monte di D&D). Al contrario, anche io non capisco i motivi per cui un bardo non possa essere legale (mentre un ladro si O_o) o un druido per forza neutrale/x o y/neutrale (ma nel caso del druido è ancora ancora tollerabile). E tuttavia anche la restrizione del paladino è esagerata: una restrizione giusta poteva essere "qualsiasi non malvagio", o (esagerando) "qualsiasi buono". Stessa cosa vale anche per tutte le altre limitazioni: molte sono sensa senso, ma non tutte. Alcune potrebbero aver senso. Molte forse hanno senso ma sono esagerate. Il mago rosso, per esempio: perché non può essere buono? E' così impossibile che un ragzzo dotato per la magia nel Thay studi alle scuole dei maghi rossi rimanendo buono (pensate all'epitome Drizzt come esempio di personaggio cresciuto in ambiente malvagio e rimasto buono)? Però se una classe/cdp desse una capacità del tipo "squartamento e scuoiamento dell'avversario 1cm alla volta con incredibile e disumano dolore e inusitata lentezza e agonia suprema" allora il richiedere che il pg sia malvagio ci sta in pieno, perché un buono che volesse addestrarsi ad uccidere i suoi nemici non si sforzerebbe mai di imparare una tecnica simile, dalla crudeltà smodata. Imparerebbe, piuttosto, capacità sullo stampo dell'assassino (altro esempio di cdp limitata inutilmente).
  13. L'avevo preso come una serie di appunti sull'utilizzo di tempi verbali poco comuni. ^_^" Chiedo umilmente scusa e mi ritiro dal campo. Se si volesse riordinare il topic non mi offenderei di certo.
  14. Infatti non capisco come si faccia a dire che il congiuntivo sia destinato a sparire. Certe frasi, senza il congiuntivo, sono ai limiti dell'incomprensibile.
  15. Jack Ryan ha risposto a mantis a un discussione Dimensioni
    Guarda, settimana prossima dovrei avere un'idea più chiara di quello che mi aspetta il prossimo semestre. Ti farò sapere prima che posso. Intanto grazie mille
  16. Penso di aver compreso cosa intenda Death. Un impero che si espande su scala galattica, e che poi crolla, porta all'isolamento totale di molti mondi (o regioni di spazio), che se pure sono partiti da una base di sviluppo comune, in base alle risorse disponibili e agli scontri armati che si sono sviluppati nella fase di decadenza possono trovarsi in condizioni di sviluppo estremamente differenti, dal ritorno al medioevo fino alla supertecnologia. I numeri in gioco sarebbero talmente esagerati che le carte galattiche divengono presto del tutto inutili, se non per localizzare i mondi principali: si svilupperebbe anche così un ritorno "all'ignoto" e all'esplorazione. Per capire meglio, dovreste leggere il Ciclo delle Fondazioni, di Asimov (se non l'avete già fatto). La differenza era che lì la Galassia era popolata da soli umani, ma è descritto molto bene l'ipotetico processo di crollo dell'Impero e le differenze che ne nascono.
  17. Jack Ryan ha risposto a mantis a un discussione Dimensioni
    Sperimentare Dimensioni mi piacerebbe, ma purtroppo in queste settimane sono un tantino trafelato per mettermi in regola (dovrei infatti anche finire di leggere i regolamenti, in particolare Dimensioni Arcane). Quando pensavate di riprendere? Perché ahimè subito proprio non potrei.
  18. Non trovo che siano restrittivi, trovo piuttosto che spessissimo se ne dia una lettura, quella si, troppo restrittiva. Usandoli correttamente, credo, funzionano più che bene
  19. Scusa, ma non ho ben inquadrato il problema: le voci vengono aggiornate 5 volte al mese, e ti occorre di tenerne traccia senza però creare una cella per giorno? Io proverei a fare in questo modo: ogni valore ha due celle a disposizione. La prima contiene il valore corrente, la seconda vuota. La seconda cella è una cella di input. Quando si deve aggiornare il valore, metti il numero da sommare nella seconda cella. Dopodiché crei una macro, associandola a un bottone da mettere nella tabella. Questa macro dovrà sommare il valore di tutte le celle di servizio ai rispettivi valori correnti, riscrivendo i nuovi valori correnti, e poi cancellando tutte le celle di servizio (dopo la somma, i loro valori sono inutili). Eventualmente, i valori nelle celle di servizio puoi anche lasciarli, così che se si commette un errore, rimane visibile l'ultimo valore aggiunto (e si può così correggere). Se fai in questo modo, però, la tabella perde in leggibilità. Quindi quando l'operatore fa un aggiornamento digita i valori da sommare nelle celle di servizio, poi clicca sul bottone della macro, e questa fa le somme (e eventualmente cancella i numeri digitati). La macro necessaria è molto semplice, è fatta di due cicli for o while annidati.
  20. Beh, sono d'accordo si e no. Nel senso che concordo, però un conto è il caso in cui una persona piazza la sua opera in un forum generico, e chiede dei commenti. In tal caso sarei in toto d'accordo con te. Però quando ciò avviene in un forum di un'associazione culturale, quale DL intende essere, allora il forum non esplica la funzione per il quale è stato concepito, perché gli autori che vogliono davvero migliorarsi rischiano di trarne ben poco beneficio, o addirittura di trarne danno. E c'è anche differenza tra l'ipotetico utente che, magari ignorante (inteso in senso letterale) in materia, trova bello ciò che magari tecnicamente è scarso e fa un commento elogiativo perché seriamente ci crede, e l'ugualmente ipotetico altro utente a cui magari non importa nulla, e lascia un commento per aumentare il famigerato numeretto. Non mi azzarderei in ogni caso a giudicare nessuno: tuttavia sul primo tipo di utente non avrei assolutamente nulla da ridire. E nemmeno sul secondo, si trattasse di un forum generico. Ma, per i motivi sopracitati, visti i propositi del forum, nel secondo caso si genera un malfunzionamento, secondo me. E tuttavia è difficile anche valutare la cosa, perché trattandosi di idee puramente soggettive, le due ipotetiche categorie di utente che lascia post "leggeri" sono piuttosto confuse e difficili a distinguersi. Per cui alla fine, credo che si stia già facendo la cosa giusta, ossia evitare di fare critiche dirette ai commenti di singoli utenti, e non limitare l'accesso ai forum in nessun modo. E allo stesso tempo discutere sul problema, portandolo in evidenza, così magari da far riflettere più a fondo chi posta commenti. Nel ipotetico caso di utenti "menefreghisti" votati al post count, le opzioni sono due: o l'ipotetico utente si vergogna, ed evita; oppure persevera nella sua "irrispettosaggine" e continua, ma in tal caso, necessitando di una cospicua dose di irrispetto, prima o poi capiterà qualche altro evento per cui l'utente lascierà questi lidi. Invece chi crede nei suoi commenti, semplici o accurati che siano. Continuerà a farlo, e non ci sarà nulla di male.
  21. Non sono tanto d'accordo sul fatto che il druido non debba essere impulsivo. Perché no? E' una possibilità. Il fatto di avere saggezza alta comporta il fatto che il pg non sia avventato, ma non che non sia irascibile, sono due cose differenti. Quindi andrà per gradi (li ammonisce, li spaventa etc.) ma non è escluso che si possa arrabbiare, affatto, anche se è buono. Questo dipende da come si vuole creare il pg.
  22. Di nulla, lieto di esser risultato utile
  23. Trovo molto buona l'idea della casualità della scoperta. Altra variante: Spoiler: I PG fanno parte dei ranghi inferiori del servizio di sicurezza cittadino, oppure sono mercenari assunti come "interinali" a rinforzo della normale guardia per il fatto che il regno si trova in guerra. Si ritrovano ad inseguire un banale ladruncolo (che non c'entra nulla con l'intrigo). Durante l'inseguimento scoprono che il ladruncolo si rifugia nei livelli superiori del complesso sotterraneo. Lo inseguono, lo catturano (si tratta di un ragazzino, e devono prenderlo vivo) e il ragazzino confessa di aver scoperto l'entrata (o una delle entrate) nei suoi vagabondaggi. Li avvisa che più sotto il sotterraneo continua, e ci sono mostri terribili, ma lui ha scoperto che le prime stanze, più in superficie, non sono infestate. Ha sigillato come poteva il passaggio verso il basso e non si è arrischiato ad esplorare oltre. Il ragazzino non sa dove sbuchino i tunnel. Esplorando il complesso, i pg si imbatteranno in un'ombra di qualcuno che però riesce a seminarli. Se torneranno successivamente, scopriranno che si tratta di un noto nobile/ciambellano/altro esponente di corte, che si incontra di nascosto con emissari del nemico all'uscita esterna del sotterrraneo. ovviamente usa un altro ingresso rispetto a quello del ragazzino. Magari nel rpimo inseguimento dell'ombra, potresti far trovare ai pg l'ingresso usato, sul retro del palazzo reale. etc. etc. etc. Magari in precedenza falli assistere ad un'arringa di piazza dei regnanti che avvisano i cittadini dell'esercito in arrivo, e fagli notare, o fai si che parlino alla folla, diversi personaggi di corte, tra cui il colpevole. Oppure crea un'altra occasione perché vedano prima il colpevole, tipo un processo pubblico in piazza in cui la spia esercita la professione di avvocato, o cose così.
  24. La mia impressione è che, tendenzialmente, nel caso di semplici bracconieri, un druido buono cercherebbe di fermarli senza arrecargli danni seri. Ma potrebbe anche ricorrere a metodi più violenti, nel caso in cui assistesse ad un atto di particolare crudeltà su un un animale, oppure nonostante tutto, il bracconiere insistesse a far male agli animali in presenza del druido e dopo che ha già visto di cosa il druido stesso è capace (ovvero si va in crescendo: si inizia con un avvertimento, lo si spaventa, lo si caccia a pedate, gli si fa male fisico, lo si uccide se continua con le crudeltà). Se conti che i bracconieri dovrebbero essere al 99,99% uomini "comuni", allora solitamente il druido non dovrebbe mai arrivare più in là dello spavento. Tutto ciò almeno secondo me.
  25. Nuoooooo! A parte questo, non è niente male, secondo me. Io toglierei il "no", dalla frase finale, oppure lo farei seguire da una virgola. Altra cosa è la frase: "Si sentiva proprio scemo ad averlo scelto!". Non so dirti bene perché, ma mi sembra che stoni. Forse introduce una nota troppo "leggera" nel racconto, che è molto serio. Forse starebbe meglio qualcosa come "Si sentiva un vero idiota ad averlo scelto.", senza punto esclamativo. Però prendi le mie critiche con le pinze, bada bene, che non ho tutta questa competenza

Configura le notifiche push del browser

Chrome (Android)
  1. Tocca l'icona del lucchetto accanto alla barra degli indirizzi.
  2. Tocca Autorizzazioni → Notifiche.
  3. Regola le tue preferenze.
Chrome (Desktop)
  1. Fai clic sull'icona del lucchetto nella barra degli indirizzi.
  2. Seleziona Impostazioni sito.
  3. Trova Notifiche e regola le tue preferenze.