Flurio Pascolari (umano cavaliere)
FLASHBACK CON SELINE ED ARIABEL ACCANTO AL DRAGO E POI THONUM
Di seguito, si rivestii completamente ed andòa fare gli omaggi a Tom Po, se li era meritati a pieno titolo ed aveva assistito alla sua tecnica suprema, davvero strabiliante. Poi mi inchinai alla Principessa che notai subito essere alquanto affaticata e debole, tanto che tossiva spesso. Flurio in quel momento venne messo a conoscenza della morte di tutti i cavalli, di Landon e delle gravissime condizioni, seppur stabili, del Ciambellano Beregar: "Io ho una pozione di guarigione. Può essere utile?" chiese a chi fosse competente in medicina e cure in quel momento.
Ma la cosa che più lo addolorò fu la morte di Clarissa, qualcosa in lui si ruppe. Fu come rivivere la perdita di Marla. Anche stavolta non era stato capace di salvarla. Era diventato un Campione della Lega degli Auleri proprio per seguire le sue orme, ma soprattutto per poter essere utile al prossimo, ai deboli, alla gente comune. Ed invece anche ora, dopo tutto il suo passato, non era riuscito a salvarla. Silenzioso ed inflessibile si avvicinò al drago, l'aura di rabbia, dolore, frustrazione e voglia di sangue era decisamente palpabile intorno a lui e tutti istintivamente si fecero da parte mentre afferrava la sua alabarda lunga agganciata ai finimenti di Saltapicchio. Iniziò a straziare con furia terribile il corpo di Azariaxis in preda ad una rabbia disumana, senza badare a dove colpisse, a come colpisse. Voleva solo distruggere, squartare, annichilire. La sua armatura si riempì di brandelli di carne e sangue, fino a venirne completamente ricoperta come era successo prima al suo corpo.
Gridava furiosamente e grondava letteralmente sangue mentre per finire si avventò sulla base del collo di Azariaxis, menando dei violentissimi ma precisi fendenti con la sua arma ad asta fino a tranciare il collo della creatura per poi afferrarla per le corna e lanciarla via con sforzo sovrumano gridando al cielo la sua rabbia e poi inginocchiandosi a terra sfinito e distrutto fisicamente ed emotivamente.
Dopo un po' si rialzò e tornò inflessibile da Thonum, sapeva già quale era mia richiesta. Anche se stavolta sarebbe bastata una doccia fredda, anzi era necessaria.
Eretta la pira funeraria per Landon, le ninfe e Clarissa, Flurio fu l'ultimo ad andarsene da lì rimanendo fino a che il fuoco non si spense e dei loro corpi non restò altro che cenere. Era così difficile spostarsi da lì: razionalmente sapeva benissimo che non era Marla, però ugualmente il dolore riaffiorò vivido come non mai. Lacrime silenziose rigavano il suo volto celate dal protettivo elmo.
Fu poi la volta di partire e Flurio offrì volentieri il proprio cavallo affinché potessero almeno la ninfa e Beregar potessero viaggiare senza fatica. A nulla valsero le rimostranze, deboli ma insistenti del Ciambellano, affinché il suo posto fosse ceduto alla Principessa anche perché fui lei stessa ad insistere perché rimanesse lui in sella date le sue precarie condizioni e l'impedimento a camminare dovuto alle sue gravi ustioni. Lasciata la ninfa alle sue sorelle del Lago Cristallo e giunti poi a Borgo di Foglia Nuova, comprammo dei cavalli per tutta la comitiva così da viaggiare più comodamente e rapidamente. Lì Flurio attendendo che l'acquisto fosse concluso ed i cavalli preparati, si mise a gironzolare per i dintorni facendo tappa obbligatoria per annegare i propri dispiaceri nell'alcool. Fu quando uscì dalla locanda, dopo diversi boccali di birra ed in stato un poco alticcio che una brezza fresca e frizzantina lo investì. Era chiaramente la Brezza di Nuove avventure, come chiaramente diceva la postilla sul nome di Borgo di Foglia Nuova. Flurio ne rimase davvero attratto, quella brezza spirava da ovest e gli bisbigliava seducente di nuove imprese ed avventure, percorse in solitario, dove l'eroe sarebbe stato indiscutibilmente lui, dove avrebbe vinto o sarebbe stato sconfitto senza l'aiuto od il pericolo per nessun altro. Il cavaliere era davvero tentato di accomiatarsi dal gruppo, di rinunciare alla ricompensa ed essere finalmente libero di seguire la propria strada solitaria e leggendaria, ma poi si ricordò degli impegni che aveva preso. Il gruppo poteva ancora essere in pericolo durante il tragitto fino a Firedrakes, seppur la possibilità che potessero venire sconfitti fosse remota c'era pur sempre dietro l'angolo la sfortuna od un qualche terribile nemico legato a questo fantomatico ed oscuro gioco fra Draghi Antichi di cui aveva sentito accennare in alcune conversazione casuali durante la strada, senza capire bene di cosa si trattasse e senza fare domande al riguardo. Non era molto socievole da dopo Pescalia e soprattutto da dopo lo scontro con il drago e gli altri lo avevano lasciato, gentilmente, stare. E poi doveva mostrare alla città le insegne dell'Emporio dei Miracoli che li aveva finanziati nella spedizione con degli sconti, oltre ad aver promesso di ripresentarsi alla caserma di guardia per quella faccenda degli scagnozzi del pappone. Decise quindi di continuare il suo viaggio fino a Firedrakers, solo successivamente avrebbe deciso che cosa fare. Si apprestarono quindi a percorrere il tragitto a ritroso fino a Firedrakers, viaggiando ugualmente spediti ma facendo comunque tappa e sosta negli altri due villaggi. Onori ed esultanze ci accoglievano e ci salutavano ogni volta al nostro arrivo e partenza, ma di questo Flurio non se ne curava. Non era qualcosa che gli importasse e soprattutto non sentiva di meritarsele dato il suo infimo contributo alla sconfitta di Azariaxis. E dopo nove giorni giunsero finalmente alla tanto agognata capitale.
Vennero accolti in un tripudio di festa e trionfo, essendo giunta in anticipo la notizia del loro arrivo. Come concordato, il cavaliere trovò all'accesso un attendente del proprietario dell'Emporio dei Sogni che usò una pergamena di Crescita Animale per ingrandire Saltapicchio alle dimensioni di un grosso elefante e con esso la gualdrappa, pulita e linda senza nemmeno un graffio od una macchia con su le insegne pubblicitarie delle sua attività. Per l'occasione fu fatta salire appositamente la principessa così che il popolo potesse meglio vederla ed omaggiarla con gaudio e tripudio di festa. Giunsero quindi poi alla Corte di Firedrakes dove vennero accolti da un soddisfatto e felice Principe. Fu lì che Flurio venne messo meglio al corrente di cosa fosse lo Xorvintaal e della necessità urgente di affrontare questa immane minaccia non solo per Firedrakes ma per tutto il mondo. Flurio non poteva chiedere di meglio, non gli interessava non ricevere quanto pattuito dal Principe, che sembrava essere stato di colpo messo in secondo piano dal piglio deciso e pratico della sorella, decisamente più adatta di lui al comando, e nemmeno del titolo di cavaliere, a lui interessava solo mettersi alla prova, accrescere la lista delle proprie gesta. Avrebbe accettato l'incarico senza battere ciglio.
Alle parole di Bjorn, si avvicinò a lui dopo che ebbe terminato di dare la propria risposta lasciando spazio ad altri per rispondere: "Forse domani sarebbe il caso di chiedere udienza al Principe ed alla Contessa e parlare della faccenda di Vaiara. Che ne pensate?" il tono era sicuro di sé, ma più distaccato e freddo di quando era partito da Firedrakes e di come Bjorn lo aveva conosciuto all'inizio.