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Dragons´ Lair

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Pyros88

Circolo degli Antichi
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  1. Ma chi ha l'omamori rosso? Non dovrebbe avere un incantesimo di fuoco?
  2. Felix Carabàs (felinide rodomonte) "Sì, Zisanie, credo proprio che dovremo cercare di saperne di più." dico con convinzione annuendo alle sue parole. "Sbagliavamo anche nel ritenere che quell'essere potesse scoprire la posizione di Elframb grazie al collegamento mentale. Ora dovremo inventarci una soluzione alternativa per attirare i soldati qui. Forse spargere false voci su come questo sia il nascondiglio di chi guida i Coltelli del Popolo?" aggiungo in tono asciutto ai commenti degli altri.
  3. Eoliòn Von Gebsatell (umana silverbrow mezza celestiale) Giumenta Dorata, camera di Vassilixia
  4. Felix Carabàs (felinide rodomonte) "Più che altro queste rivelazioni mettono in discussione il nostro piano. Anche io concordo sul fatto che si debba creare una squadra da mandare a villa Naahlmen. Però sono dubbioso sul quando: Non so se ci convenga aspettare fino allo stesso giorno in cui le forze armate della città si muoveranno qui credendo di trovare i Coltelli del Popolo o comunque noi fuggitivi piuttosto che attaccare stasera stessa. In fondo la creatura vedendo il suo nascondiglio violato e la sua segretezza minacciata potrebbe decidere di spostarsi altrove e per noi sarebbe come dover ricominciare tutto da capo per scovarlo."
  5. Felix Carabàs (felinide rodomonte) "Signor Elframb, qando ti sei svegliato hai in qualche modo allarmato quell'essere tentacolare? Sapeva cosa stava accadendo mentre ti prendevamo? E che cosa gli hai detto fino a quando non ti abbiamo o liberato dal suo giogo mentale? Sa già di questo posto? Rispondi sinceramente, perché fa parte del nostro piano indurlo a sapere che sei qui per venire a riprenderti." chiedo con garbo al maggiordomo sempre guardandolo fisso.
  6. Eoliòn Von Gebsatell (umana silverbrow mezza celestiale) La conversazione con Luna continuò ancora per un po' fino a che entrambe non ebbero più nulla da dire ed Eoliòn sembrò stare un poco meglio, perlomeno sembrava. Ma se queste fece sperare alla Von Gebsatell di prendere sonno in fretta e di fare un sonno tranquillo, ciò non poteva essere più diverso. La notte fu un'esperienza terribile, segnata da incubi così vividi e tremendi. Sapeva bene che si trattava di Zaleria ma non aveva al un modo di impedirlo; il suo subconscio era completamente alla mercé della malvagia oniromante che si divertì a tormentarla proprio su ciò che le era accaduto quella sera alla locanda. Non era però chiaro se l'elfa manipolasse i sogni inducendo l'io più profondo della vittima a tirare fuori le sue peggiori paure e cavalcandole ella stessa o se potesse davvero leggere nei ricordi all'interno della mente di Eoliòn e da lì inventare una tortura adatta grazie al proprio sadico e meschino estro creativo. Era qualcosa che sarebbe stato interessante capire anche solo per meglio comprendere la portata dei suoi poteri e di ciò che quindi poteva già sapere su di loro ed i loro piani contro di lei se fosse stata in grado di guardare nella memoria di ognuno di loro. In tal caso ogni ipotesi di attacco a sorpresa, raggiro o trappola non avrebbe avuto alcun senso su di lei se venissero ideati il gioeno stesso del loro approntamento ed esecuzione. Ad ogni modo Eoliòn si svegliò tardi, con una certa fiacchezza in corpo ed un vago mal di testa, nulla di significativo certamente, ma di sicuro spiacevole. Ora poteva in qualche modo meglio comprendere lo stato di Dorian dopo giorni e giorni di sevizie oniriche e di privazione di un buon sonno ristoratore. Si alzò di malavoglia e si accorse solo dopo poco che gli altri si erano già alzati e non c'era nessuno in stanza. La sua pancia pregò che non si fosse svegliata così tardi da aver perso la possibilità di fare colazione, aveva proprio fame; d'altronde confidava che in una eventualità tale perlomeno Luna o Dorian si sarebbero fatti vivi per provare ad avvertirla. Si dedicò come ovvio alla cura di sé stessa pettinandosi, pulendosi e mettendosi i vestiti da viaggio di ottima ed elegante fattura che teneva sotto l'armatura quando sapeva di doverla indossare e spostarsi. Quando però uscì dalla stanza e si diresse verso il piano terra vide una scia di gocce di sangue più o meno numerose ed irregolari. Eoliòn si precipitò peima di sotto, dove però non vide nessuno dei suoi compagni e poi di sopra sperando di non star seguendo le gocce di sangue a ritroso. Non aveva assolutamente di chi potesse essere il sangue, ma sperò con tutta sé stessa che non fosse uno dei suoi compagni. Accellerò il passo finché la traccia di sangue fresco non la condusse fino alla stanza di Vassilixia. Oh, Bahamut, fa che non le sia successo nulla di grave!!! Ma poi dove sono tutti!???". Forse aveva davvero seguito la, scia di sangue nella direzione sbagliata? Allora forse stava venendo portata via per essere curata d'urgenza altrove? No, ragiona Eoliòn: ci sono diversi compagni che avrebbero potuto assisterla con i propri poteri. Allora forse è il contrario, la hanno portata qui per curarla?! Ma dove erano tutti? Perché non l'avevano avvertita di quello che stava accadendo!?!?. Tutte queste domande e dubbi frullavano nella testa di Eoliòn che si mise letteralmente a correre impugnando la propria arma ed aprendo la porta della stanza di Vassilixia con impeto senza quasi accorgersi se non i quel momento del vociare dentro la stanza. "Vassilixia!!! Vassilixia!!!" gridò alquanto agitata facendo irruzione. All'interno però c'erano già quasi tutti persino Malik, il che significava che quelli rimasti fuori la notte era rientrati, ed erano tutti riuniti intorno al letto di Vassilixia; su di esso non vi era però adagiata la sua amica che era invece in piedi era accanto a Dorian, in perfette condizioni. In un primo momento la figura sdraiata le era sembrato Mulroht, ma poi si era subito accorta che non si trattava di lui. Ora che lo guardava meglio era ben differente: Nonostante le mani artigliate, le ali scure, che però non era più membranose come quelle di Damien ma piumate, e la costituzione bassa e robusta tipica di quella razza, la pelle non era quella di un Mulroht ma era grigia, gli occhi pure erano rossi. Era un duergar con sangue di diavolo completamente nudo ed ancora addormentato; sul suo corpo non vi era alcuna traccia di ferite od altre lesioni che indicassero tutto quel sangue per terra fino nella stanza e sul letto; dovevano averlo già curato. Notò subito delle strane iscrizioni fatte con dei pigmenti lungo tutto il corpo del nano grigio e diversi altri preparati rituali che coprivano il letto e la zona circostante. Sembrava qualcosa nello stile della magia druidica, o delle ninfe, quindi suppose che fosse stata Luna oppure Angelica. "Ma che diavolo sta succedendo? Chi è questo duergar? Che gli è successo?" chiese con voce più alta di quanto avesse voluto, ancora preda dell'agitazione di qualche attimo prima. Il nano di profondità si svegliò proprio in quell'attimo e tutti iniziarono a a parlargli con affetto, come se lo conoscessero, addirittura Vassilixia lo apostrofo con il diminutivo di Mulroht, ma non poteva confondersi in quella maniera. Quello era un duerger con ali di piume nere, non il loro Mulroht. Anche il duergar si mise a rispondere proprio come avrebbe fatto il suo compagno mezzo demone. Ma che stava succedendo? Lo avevano forse trasfigurato in un duergar? Ma perché mai una follia simile? Di peggio potevano solo farlo sembrare un drow. E perché aveva perso così tanto sangue? Lo avevano attaccato gli elfi di pattuglia? Li aveva seminati e si era rifugiato in camera di Vassilixia assieme agli altri? E come avevano fatto alla Giumenta Dorata a non accorgersi del suo passaggio? Era forse arrivato lì di notte? Dannazione, non capiva la situzione, ma sapeva che dovevano pulire via subito il sangue od avrebbe allarmato le cameriere od altri ospiti. Anzi si chiese proprio in quell'istante come fosse possibile che non se ne fosse accorto ancora nessuno e che non fossero giunti ad indagare o mandato le guardie. "Presto dobbiamo togliere il sa-" non fede in tempos finire la frase che una cameriera si introdusse nella stanza e non appena vide il duergar gridò spaventata ed inorridita allo stesso tempo. Poi tutto divenne chiaro alle parole di Ragnar: Mulroht era morto e lo avevano riportato in vita con un rito. Ad Eoliòn tremarono le gambe, dovette appoggiarsi al muro investita da quella rivelazione così tragica e terribile. "Oh povero Mulroht! Ma che ti è successo? Chi ti ha fatto questo? Quando? Come è potuto succedere? Che disastro! Non ci posso credere!" pensò affranta e sconvolta. Eoliòn poteva a quel punto risolversi nel vedere che comunque la sua condizione non era stata permanente, se non forse per qualche ora, e che il loro compagno era di nuovo vivo, anche se con un aspetto un po' diverso, diametrale si sarebbe potuto dire. Duergar invece di nano e di stirpe diabolica invece che demoniaca. Tutto ciò era davvero assurdo. E non riusciva nemmeno ad immaginare tutte le conseguenze ed i problemi che ciò avrebbe comportato. Di colpo pensò anche a MdC ed all'Istituto Von Gebsatell: Come avrebbero potuto giustificare una cosa simile??? Avrebbe distrutto la reputazione della scuola!!! Un loro studente morto durante una gita nella quale la professoressa li aveva lasciati senza nessuno a proteggerli e guidarli e questi si erano persino spinti dentro i confini di Frondaregentea. Sarebbe stata la fine dell'istituto, nessuno avrebbe più iscritto i loro studenti, la famiglia di Mulroht avrebbe preteso una indagine con una punizione severa per la povera professoressa MdC ed avrebbero chiesto anche un esoso quanto giustificato risarcimento pecuniario per i danni subiti. E non osava immaginare a tutte le implicazioni politiche e diplomatiche fra i regni di Arth per quello scandalo, soprattutto fra i rapporti già tesi e freddi fra Frondargentea e gli altri, ma anche fra Glantria ed Huruk-Rast. Che immane tragedia!!! Doveva fare qualcosa, non potrà permettere che finisse a gambe all'aria tutto in quella maniera!! Lei era pur sempre una Von Gebsatell, era persino a capo del Comitato Disciplinare Studentesco, era suo dovere. Ma che cosa poteva fare! Eoliòn era una maschera di sudore freddo, sguardo sbarrato e perso che camminava avanti ed indietro lungo la stanza, alle volte alzando lo sguardo al cielo altre volte chianndo la testa, altre imprecando e bisbigliando fra sé e sé soluzioni alla faccenda che inevitabilmente poi lei stessa bocciava mandandolo ancora più in panico fino a che la voce non le divenne rauca e rotta, mentre gli occhi iniziarono a lacrimare per la frustrazione che si eviceva anche dai gesti che faceva con le mani che alle volte si passava sulla testa, scompigliando i capelli, le ali che si scuotevano lievemente con scatti nervosi portando qualche piuma a planare per terra. Votazione
  7. Già 😅 Voto muro.
  8. Guardate un - 1 alla costituzione non è che lo senta granché, complessivsmente. Ed è ovvio che in una situazione del genere Eoliòn non chiederebbe MAI di sottrarre cure ai suoi compagni messi così male. Domani dorme e torna come prima, no? Quindi anche come giocatore non chiedo cure.
  9. Felix Carabàs (felinide rodomonte) "Lo sappiamo. Ora però abbiamo bisogno del tuo aiuto. Raccontaci tutto fin dall'inizio, tutto quello che è successo, tutto quello che sai." dice Felix con voce ferma e sguardo incoraggiante mentre lo afferra gentilmente per le spalle e lo guarda dritto negli occhi.
  10. Daardendrien Shamash (platino stregone) "Ed abbiamo trovato queste pietre preziose. Potrebbero esserci utili in futuro." dico soddisfatto del tempo impiegato e di aver evitato lo scontro con quegli esseri con cui non avevamo nessun motivo per combattere.
  11. Eoliòn Von Gebsatell (umana silverbrow mezza celestial) Camerata con Luna @Cronos89
  12. Lifstan (bardiano guerriero) Il gruppo sembra stia avendo la meglio, soprattutto dopo che Caranthiel ha avuto la buona idea di accendere la torcia, proprio come contro quell'essere fra le rovine tempo addietro. La luce, come quella volta, sembra disturbare questi servi dell'Ombra, ormai non più semplici mortali. Nonostante il gelo che attanaglia il mio cuore di fronte a creature così empie ed innaturali, tanto che nemmeno il colpo di prima abbia avuto davvero effetto, proseguo nel tenere impegnato uno di questi e nel colpirlo con la mia arma di semplice ferro temprato.
  13. Daardendrien Shamash (platino stregone) "Non c'è bisogno di combattere." dico in comune che poi ripeto in Draconico sperando di essere capito lamento in una delle due lingue. "Tenete. Offerta di pace. Cibo. Adesso ce ne andiamo. Scusate il disturbo." aggiungo sempre nelle due lingue, tirando fuori del cibo dalla mia bisaccia con gesti lenti e ben visibili e poggiandolo per terra di fronte a noi. Invito i miei compagni a fare lo stesso. Se tutto va per il meglio e gli esseri non ci attaccano, allora invito tutti ad indietreggiare senza voltare loro le spalle muovendoci piano verso le corde.
  14. Eoliòn Von Gebsatell (umana silverbrow mezza celestiale) Camerata con Luna @Cronos89
  15. Eoliòn Von Gebsatell (umana silverbrow mezza celestiale) Camerata Giumenta Dotata con Luna
  16. Kythorn 10 (Giugno) - Sera Annerine, Kaimir, Masumi
  17. Daardendrien Shamash (platino stregone) "Dite che sia la tana di qualche mostro spazzino? Non so se valga la pena rischiare di scoprirlo, però chissà, magari è un essere dotato di intelligenza e fra i tanti scarti dei coboldi può aver trovato qualcosa di valore e che i coboldi hanno erroneamente gettato per ignoranza o distrazione." commento tentennando fra il dubbio e la curiosità.
  18. Eoliòn Von Gebsatell (umana silverbrow mezza celestiale) Quello che accadde fu terribile. Sapeva di essere stata sempre poco portata nel ballo, per non dire poco propensa, ma non immaginava di poter inciampare così dopo tutte le lezioni che avrva preso. Sì, ricordò perché il suo mentore la stuzzicasse a migliorarsi chiamandola "Valanga" e si rattristò nel vedere che non era cambiato nulla da allora. Quel che era peggio è che al danno, con tanto di gengiva spaccata e bocca impastata di sangue, si era aggiunta la beffa. Tutta la sala, Elfi in particolare si era messa a ridere, forse persino qualcuno dei suoi compagni. Eoliòn si senti terribilmente umiliata, ma da donna nobile quale era cercò di non darlo a vedere in pubblico nonostante si sentisse morire dentro. Si rialzò come niente fosse, coprendo la bocca con una mano con un gesto aggraziato e tenendo le labbra serrate nonostante il dolore per non far colare altro sangue che si arrangiò a dover ingoiare pian piano, le venne porto del ghiaccio che accettò volentieri ponendolo sul viso ed allontanandosi da, sola, schiena dritta e passo fermo, l'espressione il più composta possibile. Non appena fu uscita dalla sala, oltre gli sguardi divertiti e le risate ancora diffuse fra il pubblico, Eoliòn affrettò il passo in maniera più scomposta, il viso una maschera di dolore ed umiliazione, le lacrime che iniziavano a spuntare ai bordi dei suoi occhi annacquandole la vista. Che umiliazione terribile! Avrebbe voluto con tutta sé stessa essere altrove! Magari proprio con Malik, Mulroht e gli altri. Cacciare belve sembrava qualcosa ben più nelle sue corde che in queste quisquilie sociali e di corte. Eppure non riusciva a perdonarselo e a capacitarsene: lei era una Von Gebsatell, doveva essere perfetta in tutto, doveva essere una capace dama di corte muoversi con disinvoltura in tutte quelle attività sociali nobiliari che erano l'occasione perfetta per tutti quei dialoghi diplomatici necessari a me tenere buoni rapporti con tutti e a preservare il delicato equilibrio della pace e dell'armonia all'interno del regno e con gli altri troni vicini. Lei sarebbe dovuta diventare una regina, come poteva anche solo mostrare una incompetenza simile?! Non poteva non doveva! Ne avrebbe pagato la sua rispettabilità, un regnante non poteva mostrarsi così inetto, la gente potrebbe pensare che lo sia anche in altre faccende. Non sarebbe mai diventata una regina adatta al ruolo se non avesse imparato a padroneggiare perlomeno a sufficienza tutte queste cose. Eoliòn si ritrovò ad ammirare ed invidiare suo madre Sophia, sempre così perfetta a corte, ma persino sua zia Marie Antoniette. Di lei si poteva o dire molte cose riguardo al carattere ed alle decisioni che prendeva, ma nessuno avrebbe mai pensato di considerarla una regina indetta o ridicola, avrva un portamento perfetto, polso di ferro, educazione e modi impeccabili, sapeva giostrarsi abilmente in qualsiasi attività di corte senza mai sfigurare, persino eccellendo, ed era infine anche una spadaccina formidabile. Ecco voleva essere come lei sotto così tanti punti di vista che quasi se ne sorprese, dato che non l'aveva mai stimata proprio per le sue decisioni dure e l'aridità di cuore e la superbia nobiliare che la contraddistinguevano e che la rendevano un regnante attenta solo al proprio bene, a quello della sua famiglia ed al trono su cui sedeva accanto a suo zio Derbel, ma dei cittadini non si curava minimamente se non quando afflitti da qualcosa che avrebbe creato problemi anche lei. Ecco doveva essere persino meglio di lei, ma in quel momento sapeva di essere ben lontana da tale traguardo od anche solo di poterla eguagliare. La nobile alata, riversa sul letto della propria stanza, pianse lacrime amare a lungo. Il proprio orgoglio ferito ed umiliato.
  19. Theo tu portati rilanciata poco prima che finisca? Immagino tu possa percepire quando l'incantesimo sta per terminare.
  20. Eoliòn Von Gebsatell (umana silverbrow mezza celestiale) "Certo, basta che ci si prepari consapevoli della situazione in cui ci andremo a cacciare." concluse la nobile in risposta al figlio di Bjorn. "Se proprio insisti. Sai che sono une pasima ballerina, quindi vedi di condurre e di aiutarmi, ok?" rispose Eoliòn, fra l'imbarazzato ed il divertito, alla proposta di Damien.
  21. Daardendrien Shamash (platino stregone) "Non so sea una buona idea, dati i precedenti, ma credo sia necessario scoprire che cosa si aggira là sotto in quella fossa. Forse si tratta dei cuccioli di drago di cui siamo in cerca. Accendo la lanterna; voi tenetevi pronti."
  22. Se prendi un talento potresti usare stocco e spada corta oppure stocco e stocco o due spade lunghe.
  23. Eoliòn Von Gebsatell (umana silverbrow mezza celestiale) "Sempre che non sia stata lasciata in bella vista apposta per attirarci lì. Dobbiamo tenere a mente che Zaleria è fin troppo scaltra. Se davvero la sua apprendista fosse detentrice di informazioni confidenziali ed utili a carico di più su tutta questa faccenda od anche solo a conoscere meglio Zaleria, allora non avrebbe mai permesso che potesse parlare con chicchessia." aggiunse Eoliòn dopo le parole di Ragnar. @Ian Morgenvelt
  24. Kythorn 10 (Giugno) - Sera Annerine, Kaimir, Masumi
  25. Felix Carabàs (felinide rodomonte) Dovremo aspettare che finiscano di fumare. Faccio segno agli altri di appartarci e di aspettare che si tolgano dai piedi.

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