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Dragons´ Lair

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SNESferatu

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  1. Indispensabili sono il Manuale del Giocatore (Player's Handbook) e il Manuale dei Mostri (Monster Manual). Prima il Manuale del Giocatore, tra i due: è necessario per giocare. Il Manuale del Dungeon Master ha elementi che sono importanti (regole alternative, spiegazioni su come creare un'ambientazione, oggetti magici) ma non è fondamentale come gli altri due, quindi è una cosa a cui si può pensare più tardi. Su Amazon ci sono, comunque.
  2. Lasci Kev e Captain alle loro ninne, e ti rivolgi di nuovo ad Alyssa. "Non tornerò dal mio branco a mani vuote, no. Non so quanto possano essere convincenti quei due, ma è tutto quello che abbiamo." La ragazza scuote la testa in segno di dissenso. "E non posso lasciarti andare da sola, ne va del mio onore. È una questione di responsabilità... se troviamo davvero segni dei Ratti, io sono preparata. So come funzionano, almeno. Tu... non so quanto potresti fare da sola."
  3. Appena invochi il tuo Orrore per versare, metaforicamente, le tue possenti membra nel Pozzo di Mimir, Tyrone balza in piedi, facendo cadere la sedia con un tonfo. Il suo sorriso sparisce di colpo, e mostra i denti in una smorfia per la prima volta. Riacquisisce prontamente l'autocontrollo. Sai che, anche se solo per un baleno, ha visto chi sei davvero. Ha visto il mare di braccia del gigante ecatonchiro. Con la sedia ormai a terra, Tyrone è costretto a rimanere in piedi. Ora puoi notare quanto sia dannatamente alto, più di un metro e novanta. Ti sembra estremamente muscoloso per la sua età, e non può essere dovuto solo al giardinaggio. Ora non sorride: ride apertamente, di gusto. "Ah, vedo che Longlegs non ha mai smesso di collezionare perle rare. Ora capisco perché tiene così tanto a lei... così come tiene tanto a me. C'è qualcosa di straordinario in lei, devo ammetterlo. Uao. Quante risorse, solo per me. Ma non c'è bisogno di intimidirmi mostrandomi il suo vero volto!" Scuote la testa. "Va bene, racconterò la verità, per quanto è possibile." "Mi chiamo Tyrone Grace, sono nato nel 1961. Attualmente non lavoro, anche se non sono in pensione ho messo abbastanza da parte per sopravvivere. Il mio precedente "impiego", se così si può definire, è di cacciatore. Di mostri. Ci sono molte creature in questo mondo, come lei, ma non tutte sono in grado di controllare i propri impulsi, svolgere una vita normale. Io funziono un po' come uno sweeper. Se vedo che qualche radice va recisa perché infetta... così sia." Poggia i gomiti sul tavolo e si avvicina verso di te. "C'è del buono nel peggiore dei mostri. Il Signore sa quanti ne ho dovuti uccidere, ma, mi creda, nulla di questo rientra nella giurisdizione degli Stati Uniti. Se sapessero quanti vampiri, quanti demoni ho portato sulla retta via... non mi ringrazierebbero, ma non mi lascerebbero qui a marcire. Quindi, sono davvero convinto di essere stato incastrato. Le ripeto." Si rimette in piedi, gli occhi fissi verso di te. Scandisce le parole il più possibile. "Il capannone in cui mi sono svegliato era già in fiamme. Non so come sono finito lì. Io ero illeso. C'era qualche corpo carbonizzato vicino a me, ma io non c'entro nulla. Non ho ucciso innocenti. Sono scappato dalla finestra, dove ho trovato le forze dell'ordine ad aspettarmi".
  4. Contando che nel primo Pheonix Wright uno dei testimoni di un caso è un pappagallo, quello che hai scritto non è ormai fuori dall'ordinario per me 🙃
  5. "Fog inizia a mettere su un culto prima che SNESferatu possa introdurre i suoi giocatori alle regole sui culti"
  6. La ragazza rabbrividisce alle tue parole, ma non ne è spaventata. Sarà il fervore spirituale. Non alzandosi da terra, e ancora con le braccia alzate al cielo, la ragazza ti risponde: "I-io... speciale? No, sono solo una ragazza semplice, appassionata di musica". Si alza finalmente in piedi, capendo che parlare da quella posizione è scomodo, e se qualcuno entrasse senza preavviso anche difficile da spiegare. "E dell'occulto. In fondo musica, religione e occulto vanno a braccetto, non è vero, sommo Secondogenito? Ed è questo il motivo per cui sono qui da lei." Gli occhi le splendono, e le ginocchia fremono una contro l'altra. Se continua così quei jeans non dureranno a lungo. "Io e un gruppo di persone conosciute su internet abbiamo finalmente rintracciato una copia della Registrazione di Hildebrand. Sappiamo potrebbe essere pericolosa, e abbiamo deciso di aspettare un segno prima di ascoltarla insieme. Sono passati quasi due anni... e poi ho trovato lei, sommo Secondogenito, come potrebbe non essere un segno questo? Ascoltandola insieme a lei saremmo protetti da ogni punizione divina, ne son certa! Sempre che... sempre che il Sommo si abbassi a così tanto." E in dire questo piega gentilmente la testa in segno di inchino.
  7. Il dottor Peckman ti vede, leggermente pallido, occhi persi nel vuoto, e si guarda indietro verso il braccio. "Uh, oh. Ha visto il braccio." Si alza in piedi, coprendoti la visuale. "Signor Serault... fa nulla, ormai ha visto. La volevo mettere un po' a suo agio prima, ma in fondo non è qualcosa di semplicissimo, con tutta la preparazione del mondo." Sospira, chiudendo gli occhi. Non ha a che fare molto con i vivi, ma sta cercando di fare del suo meglio. "Come è stato fatto... bella domanda. Il taglio è precisissimo, quasi chirurgico. Non ci sono tracce di movimenti bruschi da parte del soggetto, quindi possiamo ipotizzare che fosse sedato. È di sicuro appartenente al suo collega. Sì, abbiamo letto i suoi dati, in quanto immigrato le sue impronte digitali erano già schedate. La cosa più interessante..." dice inginocchiandosi di nuovo sul braccio, incurante della tua repulsione "è ovviamente questa asta qui. Non ne conosciamo ancora il materiale, ma pare essere di metallo. Più interessante del materiale è quello che c'è sopra, nonostante sia stato pulito." Si tasta i pantaloni della tuta, accorgendosi di non avere tasche. "Rebecca, puoi prendermi il cellulare che ho lasciato in macchina?". Senza neanche una parola, l'agente Theleuse si allontana e torna con il cellulare, porgendolo al dottor Peckman. "Grazie mille. Ecco, come dicevo..." scorre la galleria, mostrandoti rapidamente le foto di vetrini ingranditi al microscopio. "Sopra quella trivella c'è sangue. Probabilmente umano. Ma le cellule... le cellule non sono normali. Non so come spiegarle in termini non medici... se è una forma di leucemia, quelle cellule appartengono a un tipo mai visto prima. Cosa stava studiando Michael Iordanou?"
  8. "Oh, bene, bene, dritta al punto. Proprio come piace a me." Unisce le mani e se le porta al petto, per quanto è possibile con le manette. "Risale tutto a una settimana fa. Deve sapere, ormai sono in pensione. Non mi occupo più delle mie... attività. Non ne posso parlare apertamente qui, le pareti possono ascoltare tutto, ma..." perde qualche secondo per trovare le parole adatte "Diciamo che mi occupo di risolvere problemi. Problemi di natura strana. Permanentemente. Diciamo che ero una sorta di investigatore privato? È così che ho incontrato Longlegs." "Allora, una settimana fa, il 18. Mi stavo rilassando nel mio giardino, saranno state le sei di pomeriggio. Io e Kimiko viviamo poco fuori città, e mi sono fatto un mio orticello. Dopo decenni di attività, coltivare qualcosa con le mie mani è estremamente rilassante. E non sai mai cosa esce fuori! Comunque, dicevo, mi stavo riposando, bevendo un po' di limonata fresca. Ed è l'ultima cosa che ricordo." "Mi sono svegliato in un capannone in fiamme. Intorno a me c'erano un paio di corpi carbonizzati, ma son certo fossero di più. Ovviamente io non avevo neanche un graffio. Sono scappato saltando da una finestra, e davanti a me c'era la polizia ad aspettarmi. Things got quite messy quando ho cercato di scappare via. Non ho un buon rapporto con le forze dell'ordine, e alle forze dell'ordine non piacciono le persone con la mia faccia, mi capisca." Ti sorride, di nuovo. "Insomma, la farà ridere, chissà quante volte l'ha sentito ma... sono stato incastrato. Spero, non voglio pensare di aver ucciso innocenti."
  9. Non so se hai mai giocato a Phoenix Wright... ma mi immagino qualcosa del genere.
  10. La ragazza spalanca la bocca. Se poteva essere rossa in viso prima, ora è bordeaux. Si allontana di qualche passo, occhi sbarrati, non credendo alle sue orecchie. Si inginocchia davanti la tua scrivania, braccia al cielo, sguardo vacuo. Ormai non parla a te, ma direttamente al cielo. "Secondogenito di Dio, non merito di starti di fronte. Secondogenito di Dio, ascolta la mia preghiera. Secondogenito di Dio, risparmia i miei peccati, lava la mia carne dal dolore. Secondogenito di Dio..." Hai la forte impressione che potrebbe continuare a lungo se non la fermi, e qualcuno potrebbe sentirla attraverso la porta.
  11. Esci lentamente dalle ombre, facendo del tuo meglio per non rendere una situazione di per sè difficile anche ostile. Nel sentire le tue parole, la ragazza toglie lentamente le mani dal volto, rigato di sangue e lacrime. Ha gli occhi azzurri, anche se ora un po' spenti. È una bellissima ragazza, e immagini che questo le sia molto utile per cacciare. Il suo mento trema mentre cerca di trovare le parole. "Io... io... Nick?". Si mette le mani tra i capelli. "Aveva un nome aveva amici era una persona era una persona era una persona". Continua a salmodiare in questo modo per quasi un minuto, ciondolandosi su e giù tenendosi la testa tra le braccia. Non ha preso benissimo il risultato della caccia. All'improvviso si alza per accovacciarsi a fianco del povero Nick. "Però, non è morto ancora, vedi? Vedi?". In effetti proprio in quel momento lo senti gorgogliare. Se non è morto però, poco ci manca. Ha un taglio profondo sul collo, a destra.
  12. @Mezzanotte Le Aspirazioni per personaggio sono massimo tre. Puoi sostituirne una (anche a breve termine) alla fine della giornata, oppure aspettare che tu ne abbia risolta una per fare lo stesso. Questo ovviamente non vuol dire che tu non possa voler cercare di scoprire l'identità di Mr Longlegs... semplicemente non ti dà Esperienza, per ora.
  13. Nulla cambia dell'espressione di Tyrone. Ci vorrà qualcosa di terribile per farlo, supponi. Legge da lontano il tuo biglietto da visita, e ne ride compiaciuto. "Ah, finalmente posso dire di aver fatto la sua conoscenza, Indra Devanagar Matheson. Il signor Longlegs mi ha parlato di lei a più riprese, e so che è il suo orgoglio. Mi fido ciecamente di lui. Mi dispiace non poterle salutarla come si deve ma" e muove le catene che lo legano al tavolo "al momento sono impossibilitato". "Ora, non mentirò. Non mi piace mentire." ti sorride ancora, chiudendo gli occhi. "Come conosco il signor Longlegs... ci siamo conosciuti una ventina di anni fa. Gli ho salvato la vita da qualcuno che gli dava la caccia, anche se non l'ho fatto apposta. Ho appurato fosse una persona a posto, e da allora ho guadagnato quasi un amico. Non mi ha mai salvato la vita come ho fatto io, ma praticamente è come se lo avesse fatto. Spero che questo la soddisfi, sono sicuro che lui non voglia si sappia altro di lui." "Mentre Kimiko... come l'ha trovata? Volevo farle avere finalmente un po' di pace, ma, sempre sia dannato, ho fallito anche in questo. È una così cara ragazza, e non merita niente di quello che la vita le ha riservato." Si fa leggermente più composto sulla sedia. "Per il resto, se ha domande sul mio caso, non esiti a chiedere."
  14. La ragazza sta continuando il suo sporco lavoro mentre la osservi dalla tua posizione di vantaggio. C'è qualcosa che ti ricorda Paul, ma è diverso. Non c'è quel sentore di fossa che quasi ti si attaccava alla pelle con l'altro vampiro. Questa ragazza è un vampiro, non c'è dubbio, non ha dubbi neanche il povero Nick. Ma non è un vampiro completo, è molto debole, come se le mancasse un passaggio per diventare uno dei Fratelli come Paul. Ed è uno di quei vampiri che ha sempre, sempre fame. Tranne che ora, perché Nick si sta rivelando un ottimo spuntino. La fame terribile che ne maledice l'esistenza sta lentamente diminuendo, a spese del sangue del povero Nick, e riesci a percepirlo chiaramente. Prendi il tuo cellulare prima che sia troppo tardi, e apri la camera. Riprendi quello che puoi, pur sapendo che con la scarsa luce e la rapidità dell'azione non ne verrà un capolavoro. Probabilmente sarà più incasinato del Blair Witch Project. Dopo circa una decina di secondi di riprese, la vampira getta il ragazzo con un tonfo a terra. Nick è estremamente pallido, e, sempre se non è morto, necessita di attenzioni praticamente immediate. La vampira si inginocchia sul suo corpo, la lunga gonna sporca di sangue e terra. Si prende il volto tra le mani e inizia a singhiozzare.
  15. Il gigante di ingranaggi che ti tieni dentro ha una straordonaria capacità che ti permette di modulare le onde della tua voce dandoti quel "qualcosa in più" quando vuoi ottenere qualcosa dagli altri. Tu ti accorgi che c'è una tinta metallica alle tue parole... ma per gli altri è normale, completamente normale, ma straordinariamente affascinante. Non è niente di eccezionale, in fondo sei una Bestia da poco, ma è sufficiente per fare un *crack* nel freddo guscio dell'agente Theleuse. Abbassa le spalle, fa un sorriso, sembra sciogliersi un po', e immagini che per l'agente sia già... qualcosa. "Deve scusarmi, signor Serault. Non ne volevo discutere apertamente, oltre che su consiglio della scientifica, anche perché... è qualcosa di estremamente delicato." Nello spiegarti la situazione ti scorta dentro il box, dove ora puoi vedere i cordoni gialli della polizia. Un uomo con la tuta bianca da capo a piedi è chino su un oggetto che non puoi ancora vedere. "Mi deve capire, non è una cosa di tutti i giorni. Non... non è una cosa che si può dire al telefono. Faccia un respiro profondo. Dott. Peckman, l'ICE di Iordanou è arrivato." L'ICE di Iordanou? Sei un po' sorpreso. ICE sta per In Case of Emergency, ed è il nome con cui sono a volte inseriti alcuni contatti nella rubrica del cellulare per segnalare chi chiamare durante le emergenze. Michael era così solo da considerarti così importante? Il Dott. Peckman si gira verso di te e ti fa un cenno con lo sguardo, non potendoti ovviamente dare la mano. È biondo, abbastanza in carne e con profondi occhi azzurri. Sembra un bambino cresciuto, ma al momento ha uno sguardo serissimo. "Signor Serault. Dopo tante ricerche siamo arrivati più vicini al signor Iordanou. Ora, non voglio che si preoccupi. Deve stare molto calmo, questo potrebbe voler dire tutto e potrebbe voler dire niente. Mi ha capito?" In realtà non c'è bisogno di tranquillizzarti. Puoi già vedere quello che ti stanno cercando di nascondere. È un braccio, di una persona bianca. È in perfette condizioni, se non per il fatto che non è attaccato al suo proprietario. A livello della scapola è stato tagliato con una precisione millimetrica, come con un enorme bisturi. Dal punto in cui l'articolazione dell'omero dovrebbe legarsi con la scapola parte un'asta di metallo di una decina di centimetri, che termina in qualcosa che ricorda una trivella.
  16. La ragazza ridacchia. "Fair enough. Ti ho dato abbastanza indizi, ma è più divertente per entrambe quando ci sarà il momento della sorpresa." Pochi barboni paiono interessarsi alla vostra presenza, e non hanno tutti i torti. Meglio non avere problemi che avere soldi. Uno di loro però si alza quasi con un balzo, e raccatta i tuoi soldi quasi prima che possano toccare terra. Sono pochi spicci, ma in un modo o nell'altro gli servirano per tenersi al caldo, ancora per un po'. Avrà poco più di 30 anni, capelli corti e unticci nascosti da un cappello di lana, con barba fatta relativamente di recente da chissà quale servizio di beneficienza che bazzica per quelle zone. Vi guarda entrambe con sospetto, squadrandovi socchiudendo le palpebre. Poi accenna un sorriso, da cui puoi notare i danni del meth. Ugh, quella robaccia ha distrutto intere generazioni di americani. Non capisci come faccia a piacere, non c'è niente di piacevole nel meth... ma probabilmente è quello lo scopo. "Buongiorno signorine. Se è giorno. Cioè, è notte, ma credo sia giorno a quest'ora, no? Chi cercate, chi cercate? Una vostra amiiica... ehi, Kev!" e dà una bella spallata nel fianco del suo vicino di materasso "abbiamo visto ragazze piene di stracci con giacconi luridi di recente?" Kev boccheggia, ancora nella morsa nel sonno "Del nostro gruppo o fuori?" Il primo senzatetto con cui hai parlato si rivolge di nuovo a voi. "Del nostro gruppo o fu-." e quindi torna a Kev "Ma ovvio che non del nostro gruppo! È un'amica loro!" e vi indica con il palmo "Ti pare che hanno amiche come noi?" Kev si mette a sedere, strofinandosi gli occhi con la manica di una felpa probabilmente un tempo rossa. "Dio, Captain, non fare tutto sto casino, non si sa mai!". Kev è un ragazzo di a malapena 18 anni. Ha capelli lunghi e ricci, raccolti in una specie di coda, e due pesanti occhiaie che tradiscono gli anni sulla strada. È però più coerente di Captain. "Ho visto poche persone stasera. Ma una ragazza... non so, c'era qualcuno nella zona dimessa dei treni, credo? Non ci ho fatto molta attenzione, lì è territorio brutto." Captain sbotta a ridere. "Kev is a dumbass! "Territorio brutto"... lì si spaccia, e basta." Nel frattempo ha smesso di raccogliere il poco che gli hai dato, e un po' deluso se lo nasconde sotto la coperta.
  17. "Grazie." Chiude la porta, e fa qualche passo titubante verso la tua scrivania. "Non credo esista un modo normale per dirlo..." Ha il volto rosso quasi come i capelli. La sicurezza che aveva prima si è sciolta al sole. "Stamattina ero alla Vir Roboris Gym. Ci vado quasi tutte le mattine, per un po' di tapis roulant. Dall'espressione che ha fatto prima fuori dall'aula, non credo mi abbia mai visto. Ma io ho visto lei." Si guarda intorno e lancia più occhiate alla porta, come per controllare se qualcuno la stia spiando. Rimane però ancora lontana da te. "C'ero quando ha steso quell'uomo che l'ha sfidata a duello," e virgoletta a duello con le dita "c'ero quando l'ha dominato con la sua gloria, e ovviamente c'ero quando ci ha deliziato con quella musica celestiale." Ora ti sta guardando dritto negli occhi, con le mani tremanti intrecciate a livello del cuore. C'è una luce nei suoi occhi che quasi ti spaventa per il suo fervore. "Lei è... lei è..." il volume della sua voce si abbassa improvvisamente "... un angelo, vero?"
  18. Mantenendoti sempre ben occultato da cespugli e foglie di alberi, fai il possibile per non fare rumore mentre ti avvicini alla sorgente di quel grido soffocato. Dopo neanche una ventina di metri ti ritrovi davanti uno spazio aperto, con meno alberi e ancora scarsamente illuminato. Le urla continuano, ma si fanno sempre più deboli. Ti nascondi dietro un albero per osservare la scena. Davanti a te c'è Nick, con il volto contorto in un urlo che non può esprimersi in tutta la sua potenza per una mano che gli copre la bocca. Dietro Nick c'è una ragazzina di più o meno la sua età che gli sta succhiando con veemenza sangue dalla carotide, tenendolo ben fermo con entrambe le braccia. Non è come ti immagini un vampiro si nutra di solito: è un casino. Nick cerca di fare presa sul braccio della vampira che gli cinge il collo, prendendola a pugni con scarso successo. Muove le gambe a vuoto, non riuscendo a muoversi di un millimetro. La ragazza continua a bere, a bere, e a bere, e non deve aver preso bene la carotide perché gran parte del sangue sta uscendo fuori a zampilli, macchiandoli entrambi. È completamente sporca di sangue: parte è sicuramente di Nick, parte è più vecchio, e incrostato nei vestiti. Non puoi vederne ancora perfettamente le fattezze, se non per i capelli biondi, sporchi di sangue come il resto, e gli occhi, che mostrano una furia inarrestabile. All'improvviso senti puzza di terra bagnata ed incenso inondarti le narici. Non proviene da Nick, nè direttamente dalla ragazza: è il Sogno Primordiale che ti avverte.
  19. Nonostante sia abbastanza buio vista la lontananza delle luci, intravedi qualcosa che spunta da un cespuglio vicino a un albero. Uno dei vantaggi di essere una Bestia che vive al buio è che, be', ti sei abituato perfettamente alla mancanza di luce. E non di rado è utile. Ti chini a osservare meglio l'oggetto che hai visto a terra. È la bottiglia che Nick si era portato dietro prima di andare "in bagno". Stessa marca, almeno. Non hai motivo di pensare che sia di qualcun altro. È integra ma vuota, con gran parte della birra sparsa intorno sull'erba. Non ci sono tracce sul vetro che ti facciano insospettire, solo terra e birra. Sei ancora chinato a terra a osservare la bottiglia quando ti arriva il suono di un grido soffocato. Viene da più in profondità nel parco rispetto alla direzione che Nick ha preso, e che tu hai seguito.
  20. San Castillo, Porto. 26 Marzo 2017, 7:20 PM. Convinto di aver usato le parole migliori con le mogli della più alta società di San Castillo, sali in macchina e in un baleno arrivi nella zona del porto. Usi scorciatoie, il limite di velocità è un optional, ma nessuno ti ferma. Arrivato alla zona del porto ne puoi quasi palpare l'aria malsana, mentre sei ancora in macchina. Deprimente come sempre. La sede principale delle fabbriche della Serault si trova qui, ma tu ci vieni relativamente di rado, quando c'è qualcosa che possa macchiare la reputazione della compagnia. Il "grosso" delle Imprese si fa negli uffici nella zona centrale, si fa in borsa, si fa nella ricerca e nella pubblicità. E poi sì, c'è anche la parte della costruzione, ma una minuscola parte si compie effettivamente a San Castillo. Gran parte dei materiali che usate, e quasi tutta la manodopera, viene da oltreoceano. Non si diventa ricchi e famosi facendo solo beneficienza. Non hai però difficoltà a localizzare la zona del deposito, nè tantomeno il box in questione. Davanti la grata del 34-I c'è un'agente della polizia davanti una volante a luci spente. Non vedi cordoni della scientifica, almeno non da fuori. Parcheggi la tua macchina proprio davanti alla volante, e appena sceso una voce acuta e nasale conosciuta ti accoglie. "Michael Serault, suppongo. Venga con me". L'agente Theleuse è una donna di circa 40 anni. Volto squadrato, capelli neri con tocchi di grigio raccolti in una treccia, espressione severa. È più bassa di te, ma intravedi abbastanza muscoli da farti pensare che a massa possa vincere lei. Sei indeciso se sia più tagliente la sua lingua o il suo corpo.
  21. Nascondendoti da un albero all'altro segui la direzione presa da Nick, dando continue occhiate al gruppo che ti sei lasciato dietro. I due ragazzi stanno ancora pomiciando senza sosta e quasi ti fanno schifo per quanto ci stanno dentro di lingua, mentre il terzo incomodo si è steso per terra a quattro di bastoni, a prendere fiato. Non si aspettano ci sia qualcun altro nel parco, quindi ti è facile muoverti dietro il quarto del gruppo. Sei in una regione del parco poco illuminata, lontana dal sentiero dove si trovano i lampioni e con un numero leggermente maggiore di alberi. È una zona sempre carina e ordinata, ma molto meno adatta alle passeggiate notturne. Cammini per un po' sempre nella stessa direzione, ma non trovi traccia del ragazzo.
  22. Mentre stai pensando e spiando, uno dei ragazzi, quello ferito al braccio, fa per allontanarsi dal gruppo. "Gotta pee guys, ho bevuto troppo". "Nick, sempre a pisciare stai!", gli risponde il ragazzo pieno di lividi, da terra. "Che vi vuoi fare," aggiunge la ragazza "sarà la vecchiaia." Nick fa una smorfia contro i due, mentre si piega per prendere un'altra birra. La apre con un portachiavi, e beve un sorso. "Me la porto dietro, non si sa mai." Il leader quasi-barbuto del gruppo e la ragazza si fermano su una panchina per prendere una pausa. "Lasciacene una Nick, sai quanti favori ho dovuto fare a mio fratello per farcele avere?" dice il quasi-barbuto, con stizza. "La prossima volta ci penserò io, dai" gli risponde Nick, dandogli le spalle e allontanandosi nel buio tra gli alberi. Passano due, tre minuti. Il ragazzo pieno di lividi se ne fa un altro paio. Il quasi-barbuto inizia a pomiciare con la ragazza. Nick non torna.
  23. In teoria sarebbe stato possibile aggiungere la Tana, sì. Visto che si tratta di un'azione riflessiva, dovresti dirmi che stai attivando il potere: in teoria stai modulando il tono della tua voce per incantare gli altri. Se il potere avesse avuto l'attributo "persistente" invece sarebbe stato sempre attivo e non mi avresti dovuto neanche avvertire.
  24. Thomas alza le mani in senso di sfida quando gli parli del suo debito. "Ehi, non pensavo mica che ce l'avrei fatta con un solo caffè... saranno almeno dieci!" Ride, e ti lascia andare con una pacca mentre anche lui torna lentamente al conservatorio. Il tuo ufficio non è grandissimo come quello di certi professoroni, ma almeno è tuo, ed è solo tuo, decorato come vuoi tu, senza che qualcun altro abbia potuto metterci le sue manine con quei poster motivanti che fanno tanto insegnante oggigiorno. Non hai fatto neanche in tempo a sederti alla tua scrivania che senti già bussare. Guardi l'ora: è passata effettivamente mezz'ora precisa precisa. La porta si apre di uno spiraglio, e ne esce la voce della ragazza di prima, Ann, Annie, o come si chiama: "Professore, è permesso?".

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