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- Cose di questo mondo
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Cose di questo mondo
Si, Israele nei confronti dei Palestinesi. Io ingenuamente penso a Neraka, Sanction, l'esercito di Takhisis e non avevo inteso avessero intenti tanto nefasti. Ma neppure i Maghi Rossi del Thay. Penso ad Al-masri che stupra un bambino di cinque anni (per citare l'ultimo caso) e neanche Lord Soth o Zsass Tam penso abbiano mai osato tanto. E prima Re Leopoldo che stermina 15 milioni di Congolesi per poter avere mani libere sul caucciù, e via così...
- Cose di questo mondo
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Bud Spencer & Terence Hill
Simpatico. Però non mi sembra Terence Hill abbia mai avuto alcuna vocazione artistica, semmai è un maneggione! L'avrei fatto ladro, vestito in maniera ben più trasandata. Se Bud Spencer deve (giustamente) essere barbaro, allora deve essere meno elegante, con un'armatura ben più stazzonata. No: pare basso perché il tronco è alto come le gambe, il che ovviamente non torna.
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“Il soldato di Roma” di Conn Iggulden
Ti farò sapere quando leggero il prossimo volume: con Vercingetorige senza se e senza ma! :-D
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“Il soldato di Roma” di Conn Iggulden
https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Porcio_Catone_Uticense Dal romanzo direi che il personaggio ne esce senza alcuna virtù, e anche le condizioni in cui muore sono decisamente riarrangiate per esigenze di trama, d'altronde pressoché tutta la storia è raccontata dal punto di vista di Cesare, comunque è lui.
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“Il soldato di Roma” di Conn Iggulden
Questo romanzo costituisce il secondo volume della tetralogia dedicata da questo autore a Giulio Cesare. Ripercorre quindi in forma dichiaratamente romanzata ancorché, per la maggior parte, fedele a quanto riportano le cronache, la vita di Cesare dalla sua prigionia ad opera dei pirati e il successivo rilascio in seguito al pagamento del riscatto. Quindi la costituzione della sua legione “I lupi di Roma” in Nord Africa, la spietata vendetta contro il pirata Celso, e ancora: la soppressione della rivolta di Mitridate in Grecia, il suo rientro a Roma con la nomina a tribuno per i riconosciuti meriti sul campo. Infine la partecipazione nell’esercito guidato da Pompeo e Crasso, inviato per inseguire e sconfiggere Spartaco e la sua famosa ribellione di schiavi, l’esecuzione di Catone per gli omicidi dei familiari delle personalità sospettate di essere coinvolte nell’avvelenamento di Silla e per ultimo l’assegnazione del suo nuovo incarico in Spagna. Una storia ricca di vicende almeno in parte note a tutti, narrate in maniera assolutamente avvincente che fanno da sfondo immortale ad altri intrecci sicuramente di minore spessore storico ma altrettanto importanti sia per comprendere gli eventi che hanno contribuito a formare il temperamento del più celebre condottiero di tutti i tempi, sia per restituire l’atmosfera della Roma antica, la politica corrotta che caratterizzava la fragile Repubblica, che di fatto si decideva più nei postriboli e nella suburra che nell’aula del Senato. Oltre che un romanzo quindi, una via estremamente accattivante per conoscere la storia che a scuola ci era risultata magari noiosa, solo di tanto in tanto impreziosita con i termini e locuzioni latine debitamente spiegate, che qualche volta può già esserci capitato di sentire. Voto: 4/5
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Gaslands Refuelled
Ciao, ieri l'ho provato in ludoteca... So' frocio per 'sto gioco. 😅 La tragedia graca è che a mio figlio non piace molto e quindi anche se lo comprassi non avrei nessuno con cui giocare. 😭 Ciao, MadLuke.
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Il combattimento in D&D Raw
L'ultima nuova regola introdotta: Sappiamo che ad esempio la spada ha 10% di probabilità di fare minaccia di critico, se confermato va a infliggere il doppio dei danni. Bene. Con la ultima regola che ho introdotto l'area di critico di ogni arma non è più una sola bensì 2: - area di critico danni: come standard, 10% per la spada, 5% per l'ascia, ecc. e il danno x2 e x3 rispettivamente; - area di critico per ferite: come area critico danni +/-5% per ogni taglia di differenza tra l'attaccante e l'avversario. Questo significa che se un umano attacca un goblin con la spada, l'area di critico diventa 15% (medium-small=1), se attacca un uccello stigeo 20% (medium-tiny=2), se attacca un Gigante di pietra 0% (Medium-huge=-2). Le 2 conferme di critico si tirano entrambe separatamente, ciò significa che magari quel guerriero fallsce la conferma di critico danni (o addirittura minaccia ferita critica senza minaccia critico danni, quindi fa solo 1d8) però gli infligge una ferita critical al braccio cui l'ha colpito (vedi srd PF). Al contrario quando combatte contro un gigante magari fa pure il danno doppio 2d8 ma non ha speranza di procurargli un danno critical ad alcun organo. Anche la soglia per debilative damage è modificata in funzione della taglia del personaggio (small x3/4, Large x3/2, Huge x2, ecc.). Ormai ogni combattimento è una scena da film, mi piace molto. Ciao, MadLuke.
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Solo la madre poteva riconoscerli
Chi indovina da quale pellicola, niente meno del 1959, è preso "il bardo" a sinistra vince non meno di 5.000 PE. :-D
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Cronaca: il mio ritorno a D&D al tavolo
Credo che la tua obiezione valga per gli adulti che effettivamente si limitano a interpretare, quando il buono, quando il cattivo, pur rimanendo sempre diversi da se stessi. Ma mio figlio ha 9 anni; quando gli ho spiegato la griglia 3x3 degli allineamenti così che potesse scegliere, la spiegazione che ha fatto della scelta (NB) era pura identità "giocatore=PG".
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Cronaca: il mio ritorno a D&D al tavolo
Io una volta ho fatto morire il PG di @Idriu (16° liv. mi sembra, che era anche il mio PG preferito del gruppo tra i ben 10 iniziali di 1°, ex-aequo con un altro). Non è che mi fossi impegnato per ucciderlo, solo che si era preso Confusione da un Umber Hulk, e a ogni round pari veniva che doveva scappare (benissimo!) e a ogni round dispari doveva attaccare chi glielo aveva lanciato (malissimo). Per cui continuava a fare avanti e indietro senza combinare nulla, salvo prendersi una marea di AdO. Sono passati anni ma mi ricordo che la mattina del giorno dopo appena aprì gli occhi nel letto pensai spaventato "Oddio, cosa ho fatto?!" Mi sentivo uno schifo, come se avessi lasciato una fidanzata "importante" che ci sta male, non so se mi spiego. Ho idea lui la prese meno male di me.
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Cronaca: il mio ritorno a D&D al tavolo
Si... Poi in strada non perde occasione per correre dietro ai piccioni per spaventarli. Più volte gli ho detto "il giorno che li farai incavolare e ti scagazzeranno in testa mi farò due risate". Però effettivamente lo scopo principale del giocare con lui a D&D è proprio iniziare a farlo familiarizzare con i conflitti etici, il mio scopo intendo... Il suo è "voglio uccidere tutti i goblin!". Ma proprio per questo quel suo comportamento assolutamente etico mi ha sorpreso ancora di più.
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Cronaca: il mio ritorno a D&D al tavolo
Ciao a tutti, solo una pagina di diario, uno sfogo al mio senso di inadeguatezza. :-) Per giocare con mio figlio (9 anni), in solitaria, ho dovuto riprendere a giocare al tavolo. Con lui già gioco a HeroQuest ma avendo capito presto che in D&D ci sono molte più possibilità che gironzolare per un tabellone e uccidere tutti, mi ha chiesto di giocare anche lui. Bene. Il problema è che abbandonare il "tavolo virtuale" mi ha confermato come io non sia assolutamente in grado di masterare al tavolo: - preparo la mappa con la trappola, lui entra nel corridoio... "Luca avanti 10 m. c'è la trappola, ora lui la farà scattare...", invece mi chiede una prova di Ascoltare, dice che tiene lo scudo bene davanti al corpo e procede spedito. Io, stordito come sono, mi distraggo e mi dimentinco della trappola. Oppure: - piazzo un goblin e scrivo una nota (solo il giorno prima della sessione!) "il goblin attacca di sorpresa sbucando da un nascondiglio e ha una pietra rossa al collo". Io, sempre più stordito, dimentico tutto e faccio uscire il goblin normalmente, dimentico la descrizione e lo faccio combattere/morire in pochi round. - se poi decide di fare qualcosa di appena appena imprevisto non vi dico: ah... ehm... ok... Scusa ma non ho preparato, Per oggi dobbiamo fermarci qui. E' uno strazio! Peggio: mi stresso! :-D Giocando PbF io invece avevo tutto il tempo del mondo per leggere e rileggere quanto avevo preparato (ma anche le regole se solo avevo un dubbio), raccordare le azioni impreviste dei PG con quanto preparato, ecc. (anche se ritardavo il mio post di 4 ore mica nessuno se ne accorgeva! Anzi magari la scena veniva anche più bella). Le soddisfazioni le ho da lui: - lui (nano guerriero) e l'altro nano socio (PnG) incontrano altri due nani commilitoni: uno sta percuotendo un goblin già ferito e indifeso. L'altro è l'ignavia fatto a persona. Lui allora dice "Gili occupati dell'altro, io penso al prepotente"... E va a colpirlo di piatto per farlo smettere. Io che impersono il prepotente gli dico "ma cosa vuoi?! è solo un goblin, non è uno di noi, faccio quello che voglio!" E lui: "se i goblin ti catturassero ti piacerebbe facessero a te quello che tu fai a lui?" (quasi quasi lo propongo come diplomatico a Gerusalemme, peggio non potrà fare). Poi il nano è morto (per sua avventatezza nonostante gli avvertimenti) e ora ha un druido elfo: lui lancia Calm animals e tranquillizza un serpente che stava attaccando il suo socio barbaro. Il barbaro quindi gli chiede: lo lasciamo andare? Lui: certo, è un animale e quindi va rispettato. Sarà di parte, ogni scarrafo-PG è bello a papà suo, ma mi ha impressionato. Ciao, MadLuke.
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“Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde” di Robert Louis Stevenson
Si, direi che anche a distanza di anni la memoria non ti ha tradito. Jeckyll dice che lui si è sempre adoperato a fin di bene ma, a me è sembrato, per quanto fosse convinto del suo impegno, questo comunque gli sia costato fatica nel tempo (ovviamente! aggiungerei io). Ora pur lui non avendo recriminazioni specifiche da fare, pur non nominando episodi o persone per le quali il bene gli sarebbe costato fatica, suppone che quella fatica sia dovuta a una certa impurità repressa nel fondo del suo animo. Inventa quindi la pozione affinché quella parte malvagia possa sfogarsi senza tampinare lui, e lui così possa dedicarsi ancora al bene ma senza provare più neanche un poco di quella fatica residuale. Ora, io ammetto d'ignorare la natura manichea della cultura inglese d'inizio secolo scorso (di ambientato in quel periodo ho letto solo "La montagna incantata" e non avevo colto nulla di simile; quando ho usato quel termine pensavo invece proprio alla setta religiosa con cui si confrontò Agostino D'Ippona) perciò questa introspezione mi è parsa immatura. Considerato che i protestanti conoscevano bene Vangelo e Bibbia in genere, direi avrebbe dovuto rendersene bene conto anche lui. Senz'altro, ma Dracula e Frankstein (per dire i primi due che mi vengono in mente) si sono conservati comunque molto più attuali..! Peggio invece mi viene in mente solo "Il richiamo di Cthulhu".
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“Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde” di Robert Louis Stevenson
E’ un racconto lungo del 1885, relativamente pochi anni per un grande classico della letteratura tuttavia li dimostra tutti, e io trovo li porti anche male. A differenza di altri grandi classici della letteratura horror gotica, conoscevo la trama in maniera molto vaga, per diversi aspetti anche errata e non di meno il rapido susseguirsi dell’azione nei primi capitoli mi aveva catturato. Man mano che il racconto si sviluppava iniziavo però a chiedermi se e quando l’autore avrebbe cominciato ad approfondire i tratti psicologici, anche quelli perversi che fanno l’opera si annoveri nel succitato genere. Ebbene l’autore se ne è effettivamente occupato ma interamente e solo nell’ultimo quarto. Credo sarebbe potuto risultare molto più avvincente se avesse sviluppato questi due binari parallelamente invece di limitarsi prima a narrare unicamente i fatti nudi e crudi, e solo negli ultimi due capitoli a svelare i retroscena con le memorie dei due personaggi in qualche modo protagonisti: l’Avv. Utterson e il Dr. Jeckyll. La delusione peggiore però non dipende da questo aspetto bensì dalla trattazione decisamente manichea del male, dell’alter ego del Dr. Henry Jeckyll, Mr. Edward Hyde. In quest’ultimo il male non è assolutamente presentato come una corruzione dell’animo nobile del Dr. Jeckyll, una debolezza della carne, fosse per trarre piacere sessuale dalle sue vittime, per avidità di denaro o altri demoni che in maniera più o meno grande affliggono gli uomini e le donne di ogni tempo. Niente affatto. Il male è invece rappresentato come “elementale”, Mr. Hyde percuote un uomo, finanche una bambina, semplicemente perché gli dà piacere farlo, senza trarne alcuna utilità di sorta. Quand’anche lo stesso dottore parla del lato oscuro del suo carattere, non accenna minimamente a qualche tentazione specifica contro cui si sia trovato a combattere, semplicemente racconta che riconosce che una parte di sé avrebbe voluto il male e lui si adopera per poter essere malvagio, di tanto in tanto, per poi tornare a essere la persona misericordiosa che abitualmente è. Anche nelle righe in cui affronta il tema per cui compiendo il male questo accresce le sue possibilità, non c’è alcun accenno a un aspetto di contagio del male, di desiderio soddisfatto che però viene subito a noia, per cui Mr. Hyde sia in qualche modo sedotto e portato a compiere delitti ancor più gravi. Nulla di tutto questo: semplicemente comincia col picchiare le persone e successivamente le assassina. Il male per il piacere del male. Ora, io non dubito esista pure qualche pervertito o mentalmente invalido, qualcuno il cui cervello sia talmente menomato alla radice da poter pensare e agire in questo modo. Tuttavia è noto che l’aspetto più subdolo del male sia proprio quello della tentazione, quello della promessa di un bene maggiore in cambio solo di qualche azione moralmente discutibile. Il male, almeno superficialmente, perfino mascherato da bene. E ce ne sarebbe da discutere per ore e ore. L’opera di Stevenson tuttavia è ben lontana da questi livelli di maturità, io trovo cioè che non parli affatto alle persone “normali”, con le proprie debolezze, limiti e anche paure. Si limita invece a enfatizzare un aspetto estremamente di nicchia della società e per questo si renda immeritevole di attenzione. Voto: 2/5
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Caramon e Raistlin come Orfeo ed Euridice
Una riflessione buttata sul tavolo, per chi la vuole raccogliere. Alla fine della trilogia dei gemelli si spiega che in realtà Caramon non ha mai avuto alcuna possibilità di fermare e tanto meno redimere Raistlin, il viaggio era servito semmai a lui e lui soltanto, affinché si rendesse definitivamente conto e accettasse che suo fratello era irrimediabilmente corrotto. Per mettersi l'anima in pace. Una spiegazione che, al tempo, io non ho mai apprezzato fino in fondo, perché ho sempre preferito pensare che in realtà lui poteva cambiare il corso della storia, solo gli era andata male. Ora leggendo l'esegesi del mito greco di Orfeo ed Euridice, ho appreso di diverse spiegazioni che i critici hanno fornito del fatto che inspiegabilmente Orfeo, quando ormai è a un passo dall'uscire dall'Ade, si volta rendendo vana la sua ordalia che gli aveva quasi permesso di riportarla nel mondo dei vivi. E nessuna spiegazione, appunto, soddisfa, i critici delle varie fazioni. Ebbene io propendo proprio per quella che, in maniera parzialmente analoga alla leggenda di Caramon e Raistlin, sostiene che Orfeo si volta perché in realtà lui prende finalmente consapevolezza che nessuno esce dal mondo dei morti. Il suo voltarsi non fa niente altro che reificare questa verità ineludibile. Il viaggio non ha mai rappresentato una reale speranza per Euridice di tornare alla vita. Era solo lui che doveva affrontare le terribili prove per diventare finalmente in grado di fronteggiare la verità ultima degli uomini: di accettarla senza ulteriori infingimenti: la finitudine dei mortali. Come per Caramon la corruzione di Raistlin. Ciao, MadLuke.
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AI (Grok o ChatGPT) come DM su moduli ufficiali
Figurati! Ho fatto giocare a ChatGPT un solo personaggio in un'avventura masterizzata da me ed è stato a dir poco frustrante. Può pure avere il senso della storia, della trama in generale, gli obiettivi da raggiungere, ecc. ma nello spiccio è a dir poco imbarazzante. Tipo che il personaggio in una mano tiene la spada, nell'altra il pugnale... e al messaggio dopo dice che tiene anche una torcia. Ciao, MadLuke.
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Medusa
Ho capito che voglio troppo che venga prodotto un film sul personaggio in oggetto, e per i temi complessissimi che affronta dovrà essere prodotto e diretto da persone di cultura, non da cialtroni dei film d'azione (quindi astenersi Ridley Scott e ignoranti vari, anzi meglio che non sia proprio americano).
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Cerco giocatori per la prima avventura "D&D Raw"
Io ci provo ancora (suppongo periodicamente lo farò): nessuno vuole partecipare al completamente nuovo segmento dell'avventura?
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"Un piccolo odio" di Joe Abercrombie
Ripeto: 1 solo combattimento in tutto il libro. E neanche l'ombra di una magia (i 2-3 episodi di preveggenza sono più propri del genere mistery che fantasy). In compenso si dilunga a descrivere abiti, parrucche, scene di sesso e uso degli stupefacenti... Lascia perdere.
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Cosa combino nel tempo libero (oltre a narrare)
Ciao, sempre inerentemente a D&D: - mi alleno (nuoto, corsa e fitness) e quando sento la fatica (e con l'avanzare dell'età occorre sempre meno per affaticarmi) penso al fatto che "i miei eroi" del mondo raw fantasy sopportano ben altro che un po' di caldo, freddo o stanchezza. Questo da una parte m'incoraggia a rinnovare la determinazione ad allenarmi, ma dall'altro mi aiuta a fantasticare su nuove fatiche e sofferenze a cui sottoporre i personaggi delle mie storie; - leggo: quanto più leggo, più situazione, personaggi, significati e sfide posso ideare per i personaggi. Ciao, MadLuke. PS. Bella domanda.
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"Un piccolo odio" di Joe Abercrombie
La trilogia de "Il mare infranto" e "Tredici lame".
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"Un piccolo odio" di Joe Abercrombie
L’ho acquistato sicuro di leggere un altro capolavoro di uno dei miei autori fantasy preferiti invece ne sono rimasto molto deluso. L’evoluzione tecnologica del mondo de “La prima legge” operata nei trenta anni intercorsi dalla precedente trilogia non incontra assolutamente i miei gusti. Sembra una trasposizione delle rivolte dell’Europa di fine ‘800 in chiave very low-boring-fantasy. Con i poveri vittime della Rivoluzione industriale o dei grandi latifondisti e i ricchi completamente dediti all’ozio, al consumo di cocaina, più genericamente alla lussuria e ovviamente al cinico sfruttamento dei primi. C’è un solo combattimento in tutto il libro, uno solo! Tutto il resto sono dialoghi, spesso volgari e spropositatamente contemporanei tra i diversi personaggi. In realtà anche nel discorso indiretto, parlando direttamente al lettore l’autore ricorre spesso e volentieri al turpiloquio. I personaggi sono discretamente approfonditi, in questo Abercrombie non tradisce le sue precedenti opere, si trovano anzi dei cammei dei personaggi della precedente trilogia tuttavia, complice il contesto estremamente imborghesito, nessuno parla mai tramite le proprie gesta, bensì sempre e solo chiacchiere, appunto. Una cosa che mi ha colpito è che dei quattro personaggi principali, due sono donne, dal carattere forte e padrone del proprio destino, gli altri due invece sono maschi, deboli e soggetti al volere di poteri più grandi di loro. Mi è parso il solito modello “educativo” fin troppo abusato negli ultimi anni (dalla cinematografia se non altro). L’epilogo pare promettere più azione nei volumi che seguiranno ma onestamente non mi sento sufficientemente motivato a fidarmi ancora, pertanto chiuderò qui con questo autore. Voto: 3/5
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Il combattimento in D&D Raw
Esattamente quello cui ho voluto rimediare. Adesso magari una creatura è ancora a ai 3/4 dei dei suoi PF, però ferito alla gamba non può più fuggire/inseguire oppure la penalità al braccio gli da penalità a combattere o addirittura reggere l'arma, magari la fa proprio cadere in terra. Con personaggi di più alto livello che quindi fanno tiri di attacco e danno maggiori gli effetti si rendono ancora più variegati e "da film" (emoragie, cecità, ecc.).