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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 19/07/2020 in Commenti Voci blog

  1. Ma questa è l'opinione che la Wizard, come azienda, ha deciso di abbracciare: che fosse sbagliato. Opinione che condivido, e che anche se tu non condividi non vedo che problema ti crei il fatto che sia opinione minoritaria o maggioritaria nell'azienda. Non credo tu possa pensare sia un fatto oggettivo, e dici correttamente che sia un tuo parere, come il mio e quello della Wizard. Sarebbe diverso se il loro pensarla diversamente da te ti danneggiasse in qualche modo, ad esempio se ti impedissero in qualche modo di giocare in un dato modo. Ma se il loro parere è diverso dal tuo non vedo che problema ci sia. Comunque, per chiarire, dire che fosse sbagliato non insulta né i fan che lo giocano né chi lo ha scritto. La schiavitù è sicuramente qualcosa di sbagliato, ed è corretto dire che fosse eticamente sbagliata prima come lo è ora, ma nel dirlo non sto insultando chi aveva schiavi in un periodo in cui non era riconosciuto come tale. Se dicessi che bisogna distruggere le statue di Giulio Cesare o George Washington perché avevano schiavi, starei implicando quello che dici. Se dicessi che la schiavitù è sbagliata nel presentare a dei ragazzi il De Bello Gallico, non c'è un giudizio morale su Cesare: era figlio del suo tempo. Che è esattamente quello che scrive la Wizard.
  2. Se deriva da queste parole che credo di aver gia ampiamente smentito coi link a fatti oggettivi nel mio intervento precedente, mi sa tanto di sì: (edit: un piccolo stralcio di storia editoriale dei drow: Halisstra e Ryld) (fine edit) Sui drow sputa ben oltre il materiale delle edizioni TSR. Il punto è proprio come faranno alla WotC a tirare fuori il coniglio dal cappello e far contenti tutti. I drow buoni, cn ecc caratterizzati col dono del libero arbitrio e con una società sufficientemente complessa per un gdr fantasy (Salvatore docet) ce li avevano già e se li sono smentiti da soli in un comunicato ufficiale. Un'espansione su Menzoberranzan a base di retcon sulle matrone drow all'improvviso tutte tsundere e per nulla evocatrici di demoni sarebbe quantomeno imbarazzante anche solo da leggere.
  3. Dal lato se sia o meno un problema, non è un argomento democratico. Può essere problematico per il 10% della player-base e un non problema per il 90%, ma non cambia di una virgola la situazione. Sarebbe interessante sapere per quanti non sia un problema se la soluzione scelta fosse di censurare, e quindi di danneggiarli in qualche modo. Ma la scelta di mettere un avviso non rovina in nessun modo il loro divertimento. Mettere l'avvertenza di allergeni sul cibo non mi rovina l'esperienza se non sono allergico a niente. Dal lato se il fatto che sia secondo in classifica sia un segnale di una preferenza nella player base, ovviamente la risposta è che non è un segnale di niente se non del fatto che si parla questa settimana di quel manuale. Se anche il 70% dei giocatori trovasse disgustoso il prodotto e il 30% non lo vedesse come un problema, una frazione sensibile del 30% dei giocatori che acquistano un manuale per ripicca lo manda chiaramente in top 10.* Oppure possiamo invertire la frase: Vedi? Il disclaimer non rovina o cambia l'esperienza in nessun modo, anzi: le vendite sono aumentate nonostante il terribile disclaimer! /s *
  4. Chiedo venia @Nyxator, avevo erroneamente interpretato "disinformazione" come nel significato 1 del dizionario Treccani: Diffusione intenzionale di notizie o informazioni inesatte o distorte allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno (enfasi mia) Se qualcuno dicesse questo del mio blog penso che dovrebbe provarlo e non solo sospettarlo. Se invece lo intendevi semplicemente come "mancanza o scarsità di informazioni", generico, allora ritiro quello che ho detto. Lo considererò un sinonimo di "potevano chiarire meglio il concetto", che è ok, in fondo si può sempre fare di meglio. Sulla metafora della Terra e della Luna ammetto che mi sono un po' perso. Sta di fatto che i miei commenti si riferivano al disclaimer così com'è, e solo a quello. Non so veramente cosa dirti di più. Se pensi che avrei dovuto necessariamente parlare anche del resto, rispetto la tua opinione ma dissento: penso che tutto quello che ho detto, se applicato unicamente al disclaimer, mantenga un pieno senso compiuto, e non vedo dove/come l'esistenza del resto (annuncio eccetera) invalidi le mie argomentazioni sul disclaimer. Se vuoi essere così gentile da spiegarmelo...
  5. Lì dove? La presenza del disclaimer non danneggia quei vecchi manuali né ci impedisce di utilizzare i drow nel modo che preferiamo. Ho capito dai commenti che alcuni di noi ritengono il disclaimer in sé fastidioso od offensivo. Di questo mi dispiace. Rispetto l'irritazione di queste persone anche se non la capisco, così come loro, suppongo, rispetteranno l'irritazione di chi si sente a disagio con quei vecchi manuali e quei vecchi drow, anche se magari non la capiscono. Detto ciò, un disclaimer non è una riscrittura. L'intenzione di Wizards di orientare i futuri prodotti (o le ristampe della 5e) in una determinata direzione (e devo ammettere che non ho ancora capito bene quale, all'atto pratico) è una cosa. L'apporre un innocuo disclaimer sui prodotti passati è un'altra. Io stavo parlando della seconda. Rispetto il tuo vederle come aspetti di un unico problema, ma non posso che ribadire che le mie parole si riferivano solo al disclaimer. Se poi ho detto qualcosa di specifico con cui, anche alla luce di questa precisazione, non sei d'accordo, ascolterò volentieri le tue critiche.
  6. Non è rilevante per la discussione. Sto solo dicendo che se la soluzione adottata non crea problema a chi non ha un problema (etichetta per gli allergeni, avviso di materiale insensibile), il fatto che siano la maggioranza o meno non conta niente. E questo a prescindere se il problema di chi ha un problema sia ben posto o immaginario (argomento su cui abbiamo chiaramente un'idea diversa). Nessuna confusione, è semplicemente irrilevante. In particolare è irrilevante per un'operazione commerciale: se per una fascia della popolazione il tuo prodotto è problematico e non lo compra, se la loro posizione sia scientifica o meno non ti interessa (vedi ad esempio l'Olio di palma). Ma trovo anche irrilevante personalmente valutare se le motivazioni di una persona per non volere qualcosa siano basate su fatti o meno: se invito a cena una persona e mi dice che però non vuole mangiare fuori perché ha paura delle vespe, non mi interessa se sia allergica o se abbia una fobia irrazionale. Posso poi discutere a cena la cosa, ma nel frattempo è una sua libera scelta decidere cosa la renda poco confortabile, non spetta a me decidere se le sue motivazioni siano ben ragionate o meno. Il punto è che c'è una fascia di persone a cui questi prodotti crea problemi, ad esempio me. Se per te, o se per la maggioranza, non fosse invece un problema, non vedo comunque perché ti infastidisca l'avviso, che è il punto di questa discussione. Aggiungo l'ennesimo disclaimer: questo mio post si applica in particolare a questa discussione, l'uso di un disclaimer. Non sto dicendo assolutamente che in generale una deriva politically correct eccessiva non possa danneggiare una fascia di persone non interessate ai temi, è sicuramente un problema reale. Quando hanno rimosso dai cataloghi Community "Advanced Dungeons&Dragons", ero in prima fila a commentare che fosse un'assurdità. E quello che dicevo era: "ma perché non mettere semplicemente un disclaimer che spieghi come vi possono essere punti discutibili?" Questo anche se, a mio parere, non ve ne fossero. Continua a sembrarmi un compromesso assolutamente ragionevole.
  7. Io personalmente continuo a non capire il problema. La WoTC ha messo un disclaimer molto ampio, che dice semplicemente Non dice nel dettaglio quale siano i problemi, ma dice che ve ne sono. Sono d'accordo con questa affermazione? Sì, vi sono problemi per me. Fine. Altrove e in altri luoghi dei rappresentanti della WoTC hanno parlato come di problemi di cose che per voi non sono un problema (e magari neanche per me)? Certamente, ma il disclaimer è volutamente generico e parla dell'esistenza di problemi senza dire quali siano problemi e quali no. Prendere i casi più esagerati e discutibili di problemi per dire che di problemi non ce ne sono è logicamente sbagliato. Per discutere dell'esistenza di problemi o meno bisogna discutere i casi più palesi, non i casi più estremi. Se io dico "potresti avere dei problemi di salute, ad esempio sei sovrappeso e stai perdendo sangue da una grossa ferita alla gamba all'altezza della arteria femorale", aprire una lunga discussione sul fatto che in realtà hai le ossa grosse e il metabolismo lento non aiuta. Per ripetermi trovo che, di tanti casi su cui avrei capito questa discussione sui pericoli di una deriva censoria, fare la polemica sul disclaimer in particolare è stata una scelta molto poco saggia, perché continuo a trovarla una soluzione estremamente liberale e bilanciata. Infine, non concordo con @Nyxator anche sulla analisi della frase WoTC sui Drow (sorry, non me ne volere, ma oggi non siamo d'accordo su nulla!) anche se fosse rilevante. Non concordo sia sull'analisi del materiale 5E, sia sull'analisi delle opere di Salvatore, ma qui andremmo mostruosamente OT. Ti direi di aprire un'altra discussione ma da Mod questa è impegnativa abbastanza: facciamo tra un paio di settimane dopo le vacanze? 🙂 Una precisazione, un po' più da Mod e un po' meno opinione personale. Dire che chi considera problematico oggi un supplemento come OA "il gdr non l'ha visto manco manco col cannocchiale", è fattualmente falso, non ci sono "secondo me" che tengano. Come puoi vedere in questo forum ad esempio le opinioni sono molto polarizzate, e non mi sembra siano polarizzate per esperienza. Sia io sia @aza ad esempio direi che giochiamo almeno dal doppio della tua età anagrafica, e la pensiamo diversamente. Dire che chi la pensa in un modo è perché non conosce i GdR non aiuta la discussione civile. Eviterei di spostare la discussione anche tangenzialmente su caratteristiche delle persone che sostengono un'opinione, invece che sul sull'opinione stessa. Grazie.
  8. Purtroppo si, Greenwood e Salvatore sono tenuti per le palle dalla WOTC perchè tutta la loro carriera è basata su un'ambientazione e dei personaggi di cui non detengono i diritti e non potrebbero mai dissentire pubblicamente dalle decisioni aziendali, stesso motivo per cui non hanno protestato pubblicamente per ciò che accadde ai FR nella 4a edizione anche se erano lividi di rabbia.
  9. Vedi il mio primo post. Come già dicevo a Silentwolf, io al più son perplesso. Domanda: se tu fossi Greenwood (a proposito, butta un occhio all'edit del mio post precedente) o Salvatore, e leggessi (su un manuale o un romanzo che hai scritto) un disclaimer derivato da un annuncio che sostanzialmente analizza coi piedi la storia editoriale dei drow e dice che tutti i drow (a parte forse Drizzt) che hai ideato erano tutti irrimediabilmente "mostruosi e malvagi ecc ecc" (cito) diresti ancora che è innocuo? O magari che è disinformazione allo stato brado e la WotC poteva far mooolto meglio? (tipo dire ai contestatori e ai male informati che i drow buoni esistevano dal '91)
  10. @Nyxator, ho visto che c'era il link, e sono consapevole che c'è un collegamento tra le due discussioni. Comprendo anche che nell'altro articolo i commenti sono bloccati, quindi viene spontaneo discutere qui anche quello. I miei commenti, però, si riferivano al disclaimer in sé. Con questo naturalmente non voglio affatto impedire a te o altri di discutere di quello che volete. Specificavo solo il contesto delle mie parole, affinché non venissero arbitrariamente estrapolate a qualcosa a cui io non mi riferivo. Tutto qui.
  11. Hai ragione, riformulo il mio post: Il mio disappunto sta nel fatto che la WOTC dice che il suo prodotto contiene cose "sbagliate allora come lo sono adesso". Hanno inserito questo disclaimer per giustificarsi con una fetta di pubblico che il gdr non l'ha visto manco manco col cannocchiale (secondo me) sul fatto che nel loro mondo ci sia violenza, razzismo e altre cose assai spiacevoli. Non mi sorprenderebbe se adesso di punto in bianco gli elfi e nani fossero migliori amici, e i tiefling la razza più amata. Stanno buttando giù nello scarico la loro creatività e la loro inventiva per accontentare qualche protestante. Chiarendo questo, hai ragione. È una discussione che gira in tondo facciamo meglio a chiuderla qui.
  12. A me non sembra che offenda né chi ha creato quei lavori né chi li ha acquistati. L'espressione "sbagliate allora come lo sono adesso" è un giudizio, opinabile, che rappresenta l'opinione di Wizards (*). Ma secondo me è un giudizio sulle cose (su alcuni contenuti di quei lavori), non sulle persone. Io, se avessi lavorato a una di quelle opere o se le avessi comprate e usate, non lo prenderei come un giudizio contro di me. Ma, come dicevamo prima, le persone hanno una sensibilità diversa: lo abbiamo appena dimostrato ancora una volta. Ciò che per qualcuno non è assolutamente un problema, qualcun altro lo trova offensivo, e per quanto ciò ci stupisca possiamo solo prenderne altro e accettarlo. Chissà, magari tra qualche anno uscirà un disclaimer del disclaimer. 🙂 (*) = l'opinione che Wizards vuole esternare, ovviamente per ragioni commerciali che ognuno è libero di definire ciniche ipocrite eccetera eccetera
  13. Ogni nuova edizione (e, alle volte, anche singole avventure nella stessa edizione) modifica la lore delle varie ambientazioni... e questo è un bene, perchè così diventano vive e reali, in costante evoluzione; l'importante è che tali modifiche siano buone. E poi, credo che la maggior parte dei master o usi ambientazioni home-made, o modifichi secondo i propri gusti quelle esistenti.
  14. Ma sono cambiamenti diversi, non legati agli orchi che diventano buoni, ma a stereotipi razziali che colpiscono gruppi etnici reali, e non di fantasia, come i Vistani di Ravenloft, chiaramente ispirati a Rom e Sinti (etnia duramente e tragicamente discriminata e spesso dimenticata). Questi sono casi ovviamente diversi, e con una priorità diversa rispetto a discorsi accademici sulla morale degli Orchi.
  15. Concordo, ma si entra in una situazione più estesa nel parlare della percezione del razzismo in America negli anni '70, e non particolarmente rilevante. Stavo solo giustificando perché non fosse un problema per me quando lo leggevo negli anni '90 in Italia. Concordo con quello che dici, ma non è in alcun modo importante per la discussione spiegare perché non fosse problematico negli USA quando è stato scritto. Quello che voglio sottolineare è che, oggi, una frase che descrive i popoli asiatici come mistici e esotici mi crea problemi. In particolare per la mia situazione personale, ma credo sia una questione su cui si possa facilmente provare empatia cercando di vedere sé stesso a 14 anni, cercando di convincere degli amici fisicamente diversi da te che sei come loro e non "esotico e misterioso". No, non concordo. Primo, non concordo che sia simile: Sembia è estremamente generico, tanto che la relazione con l'Italia la vediamo noi, ma non è assolutamente esplicita. Ho cercato online, e ad esempio qui sostiene che sia ispirata all'Olanda https://www.reddit.com/r/Forgotten_Realms/comments/3883xb/real_world_equivalents_to_forgotten_realm/ La discussione è esplicitamente basata sulla ricerca di un regno simile all'Italia, e nessuno propone Sembia. Chiarisco: credo anche io sia ispirata all'Italia, ma non è assolutamente palese quanto "Oriental Adventures". Nessuno direbbe "Uhm, no, secondo me Oriental Adventures non è ispirato all'Oriente". Secondo, un'eventuale ambientazione che esaltasse gli stereotipi Italiani non creerebbe naturalmente nessun problema ad un gruppo di giocatori italiani in Italia, anzi, come dici tu è molto figo vedere i mafiosi su D&D. I problemi sorgono in situazioni in cui vi è del pregiudizio nei propri confronti per via del gruppo etnico. Aggiungo un'ultima nota. Quando dico che "Oriental Adventures" mi crea problemi, non intendo "perché voglio che i miei figli e i loro amici non possano entrare a contatto con l'esistenza di questi stereotipi e che vivano in una bolla". Se pensassi questo, chiederei che questi prodotti siano censurati, e la loro vendita sia interrotta. Non è quello che penso, e quindi non concorderei assolutamente con una simile proposta. Credo che però se qualcosa possa ferire qualcuno, sia cortesia evitarla, o avvertire, o spiegare. E quindi trovo il warning di WoTC cortese, educato e bilanciato.
  16. No, non sono d'accordo sulla ricostruzione che fai nell'unire le due discussioni. Per quanto sicuramente la discussione sia sufficientemente polarizzata da mischiare tutto, non sono la stessa discussione. Molte persone hanno idee completamente diverse sulle due questioni ad esempio, e quindi dire "e allora gli orchi?" è simile a tanti slogan politici che abbiamo sentito. Stiamo parlando di una discussione in cui vi sono degli estremi chiaramente nocivi, e di una soluzione che è invece una via di mezzo (in particolare per me una via di mezzo ben riuscita): avvisare senza censurare. Si può essere d'accordo o meno con la soluzione, ma rievocare posizioni più estreme non c'entra niente e serve solo a polarizzare ulteriormente. Mentre la discussione sulle razze fantasy che non esistono è una questione su cui è interessante discutere, il warning su Oriental Adventures è in riferimento a pregiudizi raziali su gruppi etnici che esistono, ed è una cosa completamente diversa. Rileggendo Oriental Adventures 1e con i miei occhi di oggi, è onestamente problematico, anche per me personalmente: mia moglie è asiatica, e ho due bambini con un fenotipo asiatico che cresceranno e giocheranno (spero!) a D&D, una cosa che quando giocavamo noi semplicemente non esisteva. Non c'era nulla di male nel contesto dell'Italia degli anni '90 a giocare in un mondo in cui gli orientali erano "l'altro", il "diverso e misterioso", perché lo erano: non erano i giocatori, erano l'altro. Oggi un giocatore di D&D può essere un bambino asiatico (ma con nome e cognomoe italiani) di 12 anni, che cresce in una classe a Ponsacco e vuole essere visto dagli amici come uno di loro, e non come una etnia mistica che viene da una landa esotica. Tra il censurare i vecchi manuali e ignorare il problema che pongono, trovo il warning una soluzione molto ben bilanciata che non impedisce a nessuno di leggere i contenuti che vuole ma non sta ignorando il problema. È una via di mezzo, e come tutte le vie di mezzo scontenta in molti. Ma quello che voglio chiarire è che non è una situazione di bianco e nero: in altre situazioni, quando il bilanciamento trovato è diverso (ad esempio con la rimozione di episodi di Scrubs o Community), saremmo dalla stessa parte della discussione. Per questo non trovo corretto dire "E allora gli orchi che non esistono?", perché è una discussione diversa, che chiaramente non ha le stesse problematicità e quindi naturalmente raggiungerebbe un bilanciamento diverso. Invece di polarizzare parlando come se ci fossero due fazioni, e quindi ogni battaglia sia parte della guerra, trovo più produttivo discutere caso per caso se la soluzione trovata sia adatta alle problematiche specifiche.
  17. Grazie per la risposta aza ma anche qua ti contraddico. Da quanto leggo l'opinione che hai riportato non è ufficiale Wizards ma di un fruitore dei loro prodotti/servizi che ha creato un proprio business. D'altra parte dalla prima pubblicazione della 5ed (che non è ieri) le razze base non hanno malus alle caratteristiche e gli allineamenti hanno praticamente zero impatto sul gioco. Queste scelte di game design sono state prese per quello che sono, e mi risulta anche apprezzate per ragioni indipendenti dal dibattito politicizzato a cui facciamo riferimento. Da molto prima la letteratura pubblicata dei FR consiste praticamente solo in storie in cui i drow buoni sono personaggi principali o addirittura protagonisti (Drizzt, Liriel Baenre, Quilè Veladorn). Quindi torno a bomba sul mio punto principale: mi sembra che si stia esagerando vedendo lo spauracchio di qualcosa che non esiste. Correnti "censorie" in questo senso sicuramente esistono, ma non ne vedo all'interno della Wizards, certo non all'interno del testo già citato. Ognuno dovrebbe guardare a sé stesso prima che puntare il dito verso gli altri. Tutta questa rabbia e ansia che viene fuori fa stare male solo voi e avvelena irrimediabilmente qualsiasi tentativo di dialogo costruttivo si possa voler instaurare sul tema.
  18. Mi unisco anche io con una riflessione un po' cruda rivolta a entrambe le parti: credo che dare corda a tutta questa ansia che ci fa temere che il mondo che conoscevamo venga dilaniato da nuove tendenze di qualsivoglia forma/colore/ideologia non si confaccia al nostro modo di vedere e godere il mondo, sia un comportamento sempre arrogante, infantile e auto-ingannatore. Sono convinto che si possa definire una persona adulta dalla sua capacità di adottare, in ogni questione, un approccio che parta dal mettere in discussione il proprio punto di vista e le proprie convinzioni (ovvero quello in cui decidiamo di riporre fiducia). Un punto di vista che divide le persone in categorie astratte, come ad esempio quelle dei "razzisti", "fascisti", "SJW" o qualsiasi etichetta ci venga in mente, conduce e riduce a instaurare dinamiche da tifoseria calcistica, da politica da quattro soldi, da guerra vera e propria. La realtà concreta però è fatta di singole persone con cui possiamo interagire proficuamente solo se ne riconosciamo prima l'umanità e le caratteristiche che la rendono simile a noi, e subito dopo mettiamo da parte l'arroganza e ne rispettiamo le esigenze cercando di raggiungere una posizione più ampia. Poi ognuno è libero di decidere di non fare tutta questa fatica e leggere testardamente a proprio vantaggio o in base alla "squadra" di appartenenza ogni testo, segnale o situazione, un po' come fanno in maniera estremizzata i terrapiattisti e i complottisti vari. Però siatene consapevoli. Mi pongo questa domanda con voi: A che serve discutere? C'è una reale esigenza di ribadire la mia posizione per propagandarla, o forse dialogando potrei anche imparare qualcosa da quella persona che sto giudicando come un mentecatto perché non è d'accordo con me? E se poi addirittura scoprissi che mi sbagliavo a giudicarla così perché in realtà, sotto sotto, sulle questioni importanti o essenziali, la pensavamo allo stesso modo? Nello specifico della tematica affrontata, aza, sono totalmente in disaccordo con le conclusioni. Posso condividere la preoccupazione per una sorta di "revisionismo fanatico" di questi tempi ma non tanto per l'impatto che avrebbe sul gioco, quanto perché mi dispiace quando qualcuno porta avanti una battaglia che non comprende e anzi fraintende. Però nel caso specifico la dichiarazione presa a pretesto per questa sparata verso terzi, in pieno stile appena descritto, proprio non rappresenta niente di deleterio. Tanto per farti un esempio: Non è uguale alla frase che tu hai tradotto nel tuo commento, e non attacca le persone ma la società Americana del tempo. Ancora, nel testo citato da Greyhwk Gognard tutta la manfrina sugli orchi e sulle razze malvagie è un esercizio di immaginazione provocatorio non attinente al testo preso in considerazione.
  19. Boh ok se pensi che negli USA (ma anche in altre parti del mondo) non ci siano svariati esempi di razzismo/sessismo ecc a volte molto ben camufatti nel normale vivere sappi che mi trovi in assoluto e totale disaccordo e reputo la tua opinione non basata sui fatti. Dipende sempre dal linguaggio dello sfogo (e in teoria anche dagli argomenti, se uno venisse qui a dire "il Cristianesimo mi fa ***are" anche se è uno suo blog da regolamento non è comunque un argomento di cui si può discutere). Quella parte che ho citato io è un attacco personale (generico, non rivolto ad una persona specifica) che ci si poteva tranquillamente risparmiare. Esattamente. C'era anche la questione dell'uso del termine SJW usato in modo denigratorio da parte di coloro che si trovano dall'altra parte della barricata ma che viene fatto proprio da molte persone degne di stima. Poi se con SJW si vuole intendere solo gli estremisti più esagitati di questo movimento d'accordo, ma non era l'uso del termine che volevo fare io. Vabbè qui mi risparmio dal commentare su cosa pensi di questo "gravedole articoletto"
  20. Se posso umilmente dire la mia, io penso che invece parole migliori si sarebbero potute trovare. Più che altro mitigando un po' i toni. Sarebbe utile da parte di tutti un piccolo sforzo per eliminare tutto ciò che è inutilmente accusatorio. Mi rendo conto che questi temi inevitabilmente vanno a toccare le sensibilità e le emozioni individuali, è comprensibile. Penso però che se evitassimo di metterci nell'ottica di accusare e/o di sentirci accusati, e rimanessimo il più possibile nel campo dell'obiettività, il dibattito ne guadagnerebbe e staremmo tutti meglio. Onestamente questa cosa me la sono persa. Forse si desume da un contesto che mi manca. Ma nella dichiarazione in sé io non la vedo. A meno che non la si voglia vedere insita nell'uso del termine franchise, che significa semplicemente una serie di prodotti collegati. Che si voglia "controllare ciò che i giocatori dovrebbero credere e dire" mi sembra un'estrapolazione decisamente esagerata. A me sembra che il concetto espresso sia un altro, cioè: esistono testi di D&D scritti molto tempo fa questi testi sono scritti con un approccio e un'attenzione diversa rispetto a quelli di oggi, perché all'epoca la cultura e la sensibilità degli autori e del pubblico erano diverse se qualcuno dovesse sentirsi offeso o turbato da quei testi Wizards lo informa che: il suo approccio e la sua attenzione attuali sono cambiati e vogliono andare nella direzione di essere più inclusivi possibile al contempo, si è voluto evitare di fare un "lavaggio" dei testi storici perché sarebbe sembrato un revisionismo, come un voler negare che il problema fosse esistito I primi due punti non sono altro che realtà oggettiva. Il terzo punto è una scelta editoriale, con cui si può essere d'accordo o meno. Nessuno di questi punti impone a chi usa i prodotti Wizards (vecchi e nuovi) di doverli usare in un certo modo o di dover pensare in un certo modo. Sono tendenzialmente d'accordo (sulle razze malvagie mi è capitato di scrivere questo). Anche qui, però, bisognerebbe evitare di colpevolizzare. Da un lato, certo, evitando le accuse di malvagità o *ismi vari nei confronti di chi usa la fantasy in questo modo. Dall'altro, però, se qualcuno di fronte a certe rappresentazioni si sente urtato o si sente a disagio bisognerebbe cercare di capirlo, non bollarlo come censore, ossessionato, odiatore, SJW e simili. Da entrambe le parti, anziché andare allo scontro, bisognerebbe cercare la reciproca comprensione e una strada che sia percorribile con piacere da tutti, perché è un gioco. Ognuno di noi dovrebbe farlo, e sicuramente lo fa, al proprio tavolo. La Wizards giocoforza deve misurarsi non con un tavolo specifico ma con la società nel suo complesso. Si può non essere d'accordo con le sue scelte ma in questo caso secondo me non si è mossa così male. Per esempio, questo linguaggio non aiuta. Capisco che dal punto di vista dell'autore è una reazione a un assolutismo uguale e contrario. Ma gli assoluti e le accuse reciproche non fanno che peggiorare la situazione. Per curiosità, posso sapere quali sono? Me li sono persi. È vero che non sono un grande inglesista...
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