[1.1] Classic Dungeons & Dragons (versioni precedenti e contemporanee ad AD&D 1E)
Queste versioni molto vecchie di D&D hanno ancora oggi un piccolo ma solido seguito, per lo più vecchi giocatori che hanno iniziato con queste edizioni e non vedono ragioni per passare ad edizioni più moderne. Le includo soprattutto per motivi storici. Per varie ragioni non consiglio di giocarci se siete alla prima esperienza con i giochi di ruolo; non sono giochi per tutti, e non offrono grandi attrattive per il tipico giocatore di rpg di oggi. Potrebbero tuttavia incontrare il gusto di alcuni, soprattutto chi è interessato a scoprire/riscoprire lo stile di gioco “old school”[1]: se uno fosse curioso esistono dei “retrocloni”, cioè giochi di ruolo creati di recente al fine di ricreare (più o meno fedelmente) le regole delle vecchie versioni di D&D. Sono nati nel contesto dell’Old School Revival (OSR), un movimento all’interno della comunità di giocatori di ruolo che apprezza il tipo di esperienze associate con le primissime versioni di D&D. Molti di questi giochi hanno una versione free scaricabile dal sito come PDF. Dal momento che i retrocloni sono facilmente disponibili, e molti sono gratuiti, chi fosse interessato a una di queste prime edizioni di D&D probabilmente farebbe meglio a dare un’occhiata a questi, piuttosto che cercare di procurarsi i manuali originali.
[1.1.1] OD&D (1974-1979)
D&D nasce nel 1974 come versione modificata di un wargame, creata da Gary Gygax (1938-2008) e Dave Arneson (1947-2009): la copertina recita “Rules for Fantastic Medieval Wargames Campaigns Playable With Paper And Pencil And Miniature Figures”. Questa prima versione, nota come OD&D (da ‘original’) risulta piuttosto arcaica per gli standard odierni. Aveva solo 3 classi, e il gioco mostrava chiaramente le sue origini come wargame. Come se non bastasse, le regole erano formulate in maniera piuttosto oscura e non particolarmente chiara – capire come giocare non era facile! Estremamente letale per i giocatori.
Le regole originali erano distribuite in tre piccoli libriccini (Men & Magic, Monsters & Treasure, Underworld & Wilderness Adventures); negli anni successivi uscirono alcuni supplementi contenenti regole opzionali.
Swords & Wizardry è un retroclone gratuito di oD&D, e in generale è tra i retrocloni più noti e apprezzati. Delving Deeper è un altro retroclone di questa versione di D&D. Entrambi possono essere scaricati gratuitamente.
[1.1.2] Basic ed Expert Set (1981-1982); Basic, Expert, Companion, Master and Immortal Sets (1983-1989) (BX/BECMI D&D); Rules Cyclopedia (1991)
Queste sono in buona sostanza revisioni successive di OD&D, che si sono progressivamente distinte dal gioco originale.
Il Basic Set di Holmes (1977) è nato come una versione introduttiva di OD&D. Si era resa necessaria perché, come avevamo accennato più su, le regole di OD&D erano scritte da cani, per cui era difficile capire come giocare. Questa versione era dunque pensata per insegnare a giocare a chi di D&D non sapeva niente. Copriva solo i livelli 1-3 del personaggio, e consigliava a chi volesse continuare di procurarsi AD&D (vedi dopo) o OD&D. BLUEHOLME Prentice Rules è un fedele retroclone di questa versione. Wizards, Warriors è un altro noto retroclone.
Il Basic/Expert set (B/X D&D), rispettivamente di Moldvay e Cook (1981) è una revisione piuttosto consistente di OD&D; si distanzia in maniera rilevante dalle regole originali. Il Basic set conteneva regole per i livelli dall’1 al 3, mentre l’Expert dal 4 al 14. Questa è una delle versioni più amate di D&D; prevedeva la classi del chierico, guerriero, mago e ladro, e la possibilità di giocare elfi, nani ed halfling. Labyrinth Lord è un retroclone di questa versione; può essere scaricato gratuitamente e, insieme a Swords & Wizardry, è uno tra i retrocloni più noti e apprezzati. Sebbene non siano strettamente retrocloni, meritano di essere menzionati Adventurer Conqueror King, e Lamentations of the Flame Princess. Questi ultimi due non sono strettamente retrocloni in quanto non puntano a riprodurre fedelmente le regole di B/X D&D; più correttamente, si basano su B/X D&D. ACKS parte dall’assunto che, una volta raggiunto un certo livello, i personaggi passeranno da essere avventurieri a signori, e si ritroveranno dunque a gestire dei possedimenti, e aggiunge regole che permettono di gestire questi aspetti. LotFP invece aggiunge qualche house rule, ma soprattutto si caratterizza per un tono horror/splatter e per il rifarsi ad un fantasy non classicamente tolkeniano, ma più weird e lovecraftiano.
BECMI (1983) di Mentzner è successivo ed è in sostanza una riedizione/revisione del precedente Basic/Expert Set, più tre espansioni: in totale comprende 5 set (Basic, Expert, Companion, Master ed Immortal) che collettivamente contenevano regole per personaggi fino al 36° livello, fino all’immortalità. Questa e B/X D&D possono essere considerate versioni molto semplificate di AD&D; tuttavia, a questo punto AD&D e queste altre versioni di D&D erano pubblicate come linee separate ed indipendenti. La Rules Cyclopedia (1991) combinava le regole di BECMI D&D in un unico volume con piccole variazioni. Dark Dungeons è un retroclone gratuito della Rules Cyclopedia. Dangers and Dweomers non è un retroclone in senso stretto, ma è ispirato alla Rules Cyclopedia.
In tutte queste versioni, non era possibile combinare razza e classe; le razze diverse dall’umano erano anche delle classi. Cioè, un elfo saliva nella classe “elfo”; non si poteva giocare un elfo guerriero, per dire. Inoltre, di base tutte le armi facevano lo stesso danno (1d6), sebbene alcune di queste versioni permettessero l’uso di altri dadi per i danni come regola opzionale.
Pro (D&D classico):
Ci si rende conto di com’era D&D all’inizio;
Rispetto alle versioni successive, il gioco non ha molte regole e si presta ad uno stile di gioco ‘old school’ (per sapere cosa intendo: A quick primer for old school gaming [1]);
Ideale per un tuffo nel passato se si ha nostalgia di quegli anni;
Facile modificare il regolamento o creare house rules (regole personalizzate) perché c’è poca sinergia tra le varie parti del sistema, ed il rischio di effetti imprevisti è basso;
Il combattimento tende a essere semplice, e può essere gestito in modo meno strutturato e più intuitivo rispetto alle edizioni successive; non richiede necessariamente miniature o una griglia per giocare.
Contro:
Fuori stampa (i retrocloni risolvono questo problema);
sistema di gioco datato; molti elementi del sistema possono riusultare contorti per gli standard odierni di game design;
Estremamente letale;
Le varie classi non sono necessariamente bilanciate tra loro;
Rispetto alle edizioni più moderne c’è poca possibilità di personalizzare i propri personaggi attraverso le regole - la personalizzazione è lasciata alla fantasia del giocatore.
Altre caratteristiche:
In queste prime versioni di D&D, i personaggi acquisivano punti esperienza (necessari per salire di livello) sulla base del tesoro conquistato, più che dei mostri uccisi; si doveva valutare se conveniva affrontare uno scontro o se invece conveniva cercare di aggirarlo o superarlo con l’astuzia.