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che fine ha fatto D&D?


che fine ha fatto d&d  

78 voti

  1. 1. che fine ha fatto d&d

    • sotto alla suola delle mie scarpe
      3
    • nell' armadio chiuso a chiave
      1
    • nello scaffale
      13
    • sul tavolo da gioco
      31
    • è sempre insieme a me
      30


Messaggio consigliato


No faccio parte della caregoria che ritiene che mitizzare il gioco di ruolo facendolo diventare una valvola di sfogo psicologica sia il primo passo per snaturarlo veramente. Che volete farci son vecchio ed amo Gygax. :-D

Ok allora adesso ho capito che non ci eravamo capiti, sicuramente perchè mi sono espresso male io, quello che amo è il contorno, tutta la situazione di spensieratezza che ruota intirno al gioco stesso, poi di conseguenza il gioco che per la conformazione che ha fa si che questo si realizzi e per questo mi piace giocarci.

Forse ora è più chiaro quello che intendevo, forse prima, effettivamente, sembrava un pò troppo mitizzare il gioco in sè.

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Io credo che D&D, come del resto molti giochi di ruolo hanno la possibilità di dare molto di più delle semplice partitella fra amici per sfogarsi. Può dare emozioni e può davvero aiutare a crescere e aconfrontarsi con altre persone. Diciamo che non si snatura il gioco anzi lo si valorizza a pieno secondo me.

Il fatto di renderla una valvola di sfogo psicologica ha i suoi vantaggi ma va saputa gestire con un certo distacco, ossia con la coscienza che rimane un gioco, se pur bello, ma sempre un gioco. Io preferisco giocare(come il mio buon Master Magnifico Sire insegna) con l'anima e con la testa staccandomi dalla realtà per l'intera sessione e entrando a pieno nel personaggio. Oltre ad essere rilassando credo che sia il canale diretto verso il vero mondo di D&D e il fatto che, appunto funga come diversivo dalla realtà ti permette in un certo aspetto di esplorare meglio gli antri magici di D&D(o meglio delle sue ambientazioni)

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Beh ma qui andiamo in un discorso che si fa serio. Contrariamente a quanto si crede, o meglio a quanto questa società ci vuol far credere l'adibire a valvola di sfogo un passatempo ludico e statico (quindi che non coinvolge il fisico) crea uno scompenso nelle brame psicologicamente dette che alla lunga degenera in disagio. Però il mio era un intervento volutamente esagerato e non mi sembra il caso di nessuno qui dentro. Certo che se una persona adibisce un qualsiasi gioco a sua valvola di sfogo principale e fa una vita molto sedentaria un qualsiasi psicologo o psichiatra consiglierebbe un radicale cambio di abitudini.... Ma qui son cose personali e non è il caso di parlarne...

Più semplicemente al sottoscritto relegare quello che dovrebbe essere un divertimento a "valvola di sfogo" peggio se totalmente come sembrava (e SEMBRAVA soltanto ok?) dal post non sembra molto in linea col principio del divertimento stesso.

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Beh ma qui andiamo in un discorso che si fa serio. Contrariamente a quanto si crede, o meglio a quanto questa società ci vuol far credere l'adibire a valvola di sfogo un passatempo ludico e statico (quindi che non coinvolge il fisico) crea uno scompenso nelle brame psicologicamente dette che alla lunga degenera in disagio. Però il mio era un intervento volutamente esagerato e non mi sembra il caso di nessuno qui dentro. Certo che se una persona adibisce un qualsiasi gioco a sua valvola di sfogo principale e fa una vita molto sedentaria un qualsiasi psicologo o psichiatra consiglierebbe un radicale cambio di abitudini.... Ma qui son cose personali e non è il caso di parlarne...

Più semplicemente al sottoscritto relegare quello che dovrebbe essere un divertimento a "valvola di sfogo" peggio se totalmente come sembrava (e SEMBRAVA soltanto ok?) dal post non sembra molto in linea col principio del divertimento stesso.

Su questo hai perfettamente ragione :)

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  • 2 settimane dopo...

rispondendo alla prima domanda.. D&D è nel mio armadio, assieme alla scheda e la matita e lo tiro fuori ogni volta che ho voglia di passare una serata divertente con dei cari amici. siccome è un utile modo per incontrarsi, fare quattro risate e divertirsi in maniera sana e senza pericoli, oltre al fatto che da libero sfogo alla fantasia.

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rispondendo alla prima domanda.. D&D è nel mio armadio, assieme alla scheda e la matita e lo tiro fuori ogni volta che ho voglia di passare una serata divertente con dei cari amici. siccome è un utile modo per incontrarsi, fare quattro risate e divertirsi in maniera sana e senza pericoli, oltre al fatto che da libero sfogo alla fantasia.

Ma parliamo di D&D o delle sue pallide imitazioni come la 3.5? :lol:

Battuta fine a sé stessa (tra l'alto alla 3 ci sto giocando un casino) per farti capire che forse sarebbe meglio leggere tutto il topic che è diventato molto interessante.

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  • 2 settimane dopo...

Ho letto i post (alcuni interessanti, altri proprio OT e/o di quelli che "meno scrivo e più vengo frainteso, ma se più scrivo meno mi spiego"), evitando ulteriori commenti e/o premesse sul mio gdr ideale o sull'importanza del fattore umano in un qualsiasi hobby od incontro sociale che sia (carattere, intento nel momento, capacità interpretative e narrative), inserisco un mio pensiero generale su come ho vissuto D&D come gdr nelle sue varie edizioni...

A d&d (old), ci sono legato sentimentalmente... è stato il mio primo gdr ufficiale e lo ritengo ancora valido per chi è "giovane" ed intende iniziare a capire com'è fatto un gdr in ambientazione fantasy.

L'old inoltre era più mortale (almeno con la magia o le regole sulle abilità nel master) e con le regole di tutte e quattro le scatole lo potrei considerare piacevole da giocare (benché con gap ampi e in alcune parti semplicistiche regole). E benché un po' low magic dei successivi, presenta un sistema di magie non dei migliori (e peggiorato in quelli dopo). E per me Mystara è meglio di FR.

L'Ad&d l'ho trovato un po' più completo (benché non abbia approvato alcune regole o sistemi). Tra tutti i d&d però ritengo che abbia il miglior manuale dei mostri in assoluto (benché contenga anche mostri tipici solo di determinate ambientazioni), nonché pensato come supporto per molte ambientazioni ufficiali molto diverse da loro. Quanto a FR la "scatola base" ed i manuali correlati li reputo molto più validi di quelli usciti per la 3.0 (benché meno accattivanti graficamente).

3.0 rivoluzione nelle regole (in parte giusta e da me apprezzata), ma per le idee di puntare solo su 2 ambientazioni ed invitare ancor più al pompaggio i pg mi è piaciuta meno. Viene implementato inoltre l'uso della griglia e di mosse "scacchistiche", a me poco piacevoli in un gdr. Altra pecca: non più i disegni a me cari di elmore ed easley..

3.5 miglioramento parziale della 3.0, ma con la puzza di commerciale, anche perché poi molte altre regole ed accorgimenti sono poi state introdotte in manuali non core e che forse avevano già progettato, è forse l'edizione in cui ci ho giocato meno (almeno a livello regolistico, facendo a volte riferimento ai manuali della 3.0) e mi sono affezionato meno. Resta la pecca dell'invito al pompaggio, e ancora di più a vedere i pg solo in termini di bonus, oggetti e capacità.

La 4. non ce l'ho e credo di non volerla comprare, l'ho letta sommariamente e mi è apparsa una trasposizione cartacea di WoW o Diablo2, ma spero almeno di provarla e quantomeno ricredermi...

Ciò detto: che fine ha fatto d&d? Ancora nella mia libreria assieme agli altri gdr, forse riprenderemo quanlche sessione nel 2009 i vecchi pg della 3.5 (ora accantonati per altri gdr, come: harp, mondo di tenebra, cthulhu, starwarsd6).

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  • 2 settimane dopo...

Inserisco anch'io il mio pensiero generale su come ho vissuto D&D come GdR nelle sue varie edizioni...

A OD&D (old D&D o, più correttamente, Basic D&D) ci sono legato sentimentalmente (ebbene anch'io!)... è stato il primo GdR ufficiale a cui ho giocato durante la fanciullezza e adolescenza. Tutte le mie vecchie "mitiche" storie mi portano con la mente al vecchio e caro D&D con le sue scatole colorate investite allora di un aura quasi leggendaria.

Era senza dubbio immediato, veloce, facile da giocare. E adoro Mystara, tanto che ci ambiento le mie storie anche attualmente.

Mitici i disegni di Elmore.

Il suo limite principale è l'assoluta semplificazione: poche razze, classi, incantesimi, modi per personalizzare il proprio personaggio sulla scheda.

L'AD&D l'ho trovato certamente molto più vario e ricco di spunti (classi, razze, incantesimi, mostri, ecc...) ma anche troppo confuso per i mei gusti, troppa roba inserita in modo inorganico e con regole poco uniformi.

E' in definitiva il sistema a cui ho giocato di meno (dopo un po' infatti tornai a giocare all'OD&D...)

D&D 3.0: novità, freschezza, rivoluzione nelle regole da me apprezzatissima: pluralità delle razze, classi, incantesimi come in AD&D ma con regole molto più ordinate e organiche. Grande e innovativa possibilità di personalizzare il proprio PG con il sistema dei talenti. Peccato solo per l'ambientazione ufficiale scialba (ma tanto io utilizzo Mystara) e per l'insistenza sull'uso della griglia e delle mosse "scacchistiche", a me poco piacevoli in un GdR, ma che tanto io ignoro bellamente.

D&D 3.5: miglioramento della 3.0 atta a rendere il gioco forse meno sbilanciato e a "tappare" alcuni bug.

La puzza di commerciale c'è, dato che è troppo vicino alla precedenrte edizione e "costringe" tutti a ricomprarsi un sacco di manuali. Ma tant'è...

E' un'edizione che trovo molto buona perchè si allarga a diversi stili e possibilità di gioco. Se usata in un certo modo è decisamente un'edizione che fa per me. Resta la pecca dell'invito al pompaggio, e ancora di più a vedere i pg solo in termini di bonus, oggetti e capacità. Ma solo se si esagera e se si perde il controllo questo diviene qualcosa di veramente negativo (per me). Mi disgusta però l'enorme e insensata quantità di manualetti, espansioni, e materiale talvolta assolutamente inutile che hanno fatto uscire probabilmente per motivi commerciali; spesso nient'altro che un coacervo insulso di nuove CdP, talenti e incantesimi, che non fanno altro (secondo me) che inquinare il sistema di per sè molto buono.

La mia carriera di Master "maturo" è legata a questa edizione.

Alla 4 Ed non ci voglio nè giocare nè masterizzare. Non l'ho comprata ma l'ho letta sommariamente e mi è apparsa una trasposizione cartacea di WoW o Diablo2. ha alcuni spunti buoni e alcune idee positive ma per tutto il resto è troppo semplificata, antinarrativa, improntata all'uniformare "tutto e tutti" e volta unicamente al combattimento, al danno e alle mosse strategiche, talvolta al di là di ogni buon senso.

Ciò detto: che fine ha fatto D&D? Ancora nella mia libreria assieme agli altri GdR, e primo fra essi. Strumento privilegiato per il mio stile narrativo per tutta una serie di motivi già espressi in altri topic.

Ci masterizzo attualmente (3.5) due lunghe campagne fisse (che prevedo di finire tra circa un anno) più altre avventurine vaganti che capitano, tornei, e quant'altro.

Dato che so di per certo che non passerò alla quarta edizione temo per il futuro. Poichè se non dovessi rimanere "al passo coi tempi" si andrebbero a perdere alcuni dei pregi che mi hanno fatto scegliere D&D, primo fra tutti l'accesso di massa delle nuove generazioni di giocatori.

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