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Dragons´ Lair

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[00] LA SCOMPARSA DI KATRINA

Risposte in primo piano

Jude

"Demoni. Come avevo detto", sussurro, avvicinandomi al bossolo che annaspa nel sangue.

Lo guardo, con una certa rassegnazione. Non sono alieno alla violenza, in special modo a quella punitiva, ma oggi, qui, l'avrei evitata.

Uso la suola dello stivale per fare rotolare avanti e indietro, più volte, il cilindro schiacciato di metallo fumante nel liquido rosso, purgandolo dal calore della fiammata.

Poi lo raccolgo, tra indice e pollice, e lo osservo.

"Molto rumore per nulla".

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  • Octopus83
    Octopus83

    Vi lasciate alle spalle la piazzetta e il cadavere fumante, risalendo i gradini di cemento verso la strada principale. Ogni passo rimbomba nel silenzio innaturale che avvolge il luogo del delitto. Yun

  • Octopus83
    Octopus83

    Vi siete assestati, i vostri sguardi tesi continuano a cercare certezze o emozioni che possano tradire quanto abbia appena detto l'altro. Dopo pochi momenti, una figura arriva. Non è veloce, ma il mo

  • Ghal Maraz
    Ghal Maraz

    Jude "Sono d'accordo, ma senza urgenza. Non diamo l'impressione di aver fretta. Parleremo a lungo, e bene", dico, scrutando tra le tenebre del locale e delle mie stesse ossessioni.

Yuna

"Andiamo, non c'è più nulla di interessante qui, ora" disse fredda, mentre dentro di lei la rabbia scemava

Pulì gli schizzi di sangue e riprese a camminare

  • Autore

Vi lasciate alle spalle la piazzetta e il cadavere fumante, risalendo i gradini di cemento verso la strada principale. Ogni passo rimbomba nel silenzio innaturale che avvolge il luogo del delitto. Yuna ha ucciso, e quel piccolo angolo di mondo sembra aver trattenuto il fiato in attesa della reazione.

Poi, l'impatto con la Main Street di Charter Hill. Il contrasto è violento. Emergete dal silenzio per essere investiti dal frastuono. La strada è larga, lavata dalla pioggia e illuminata da lampioni alogeni che ronzano, proiettando una luce giallastra e malata sull'asfalto bagnato. Il traffico è un fiume di metallo e fari: taxi, berline corporative di fascia bassa e furgoni delle consegne. Dopo pochi metri dalla fermata della metro, il marciapiede si popola. L'aria si riempie degli odori del quartiere: spezie sintetiche a basso costo, ozono e asfalto bagnato. A pochi metri da voi c'è un omicidio fresco, ma qui la vita continua, frenetica e indifferente. Nessuno vi guarda... o almeno, così sembra.

@L_Oscuro

Kaiji

Ti senti nuda. Esposta. Sarà la paranoia, sarà lo shock dell'adrenalina, ma vorresti non essere qui, ora. L'anonimato della folla non ti rassicura, anzi. Ti senti osservata da mille occhi invisibili: le telecamere di sicurezza dei negozi, le ottiche Kiroshi dei passanti che registrano tutto per abitudine, i sensori del traffico.

Il tuo feed neurale è un incubo di picchi dati. Vedi pacchetti di informazioni schizzare fuori dalla zona della piazzetta alle vostre spalle. Non puoi decifrarli al volo, ma l'istinto ti urla che sono chiamate d'emergenza. Qualcuno ha visto. Qualcuno ha chiamato. Forse proprio il capo banda scappato. L'Aurora Complex è lì, un monolite nero che svetta sopra le luci al neon a un isolato di distanza, ma raggiungerlo ti sembra un'impresa impossibile. La strada aperta è un corridoio di tiro. Ogni volta che un passante ti sfiora la spalla, il tuo cuore perde un colpo.

Poi, un suono taglia l'aria. Inizia come un fastidio ai margini dell'udito, poi diventa una vibrazione nelle ossa. In lontananza, sentite il ronzio crescente di sirene e turbine di droni. A Charter Hill la polizia se ne frega dei poveri, ma gli spari attirano sempre l'attenzione sbagliata. Il suono rimbalza tra i palazzi alti, rendendo difficile triangolare la posizione, ma una cosa è certa: si stanno avvicinando a grande velocità.

Cercate di mantenere un passo naturale per non sembrare sospetti, ma la strada principale vi fa sentire bersagli mobili. È allora che lo sguardo di Jude e Yuna cade alla vostra destra. Tra un negozio di pegni con le saracinesche abbassate e un chiosco di ramen fumante, si apre l'imboccatura di un vicolo laterale. Corre parallelo alla strada, immergendosi nell'ombra verso il fianco dell'Aurora Complex. Sembra solo un buco nero tra i palazzi, ma per un istante, nel profondo di quella gola buia, vedete un lampo azzurro. 

@L_Oscuro

Nick

Percezione [VD19]

Le Sirene arrivano proprio da fronte a voi, sei abituato a sentirle. Ascolti la tonalità. Non sono le sirene bitonali della Trauma Team (quei punk non avevano la polizza) e non è il rombo grave della MaxTac (non l'hanno classificato come Cyberpsicosi). Sono le Ronde di Distretto. Arriveranno in forze, nervosi, con le armi spianate, ma non sono truppe d'élite. Hanno un tempo di risposta medio di pochi minuti. Ne avete bruciati già un paio.

Hai visto centinaia di colpevoli tradirsi perché camminavano troppo dritti o troppo veloci. Quando correvano gli hai sparati.

Ti ritrovi a dirti "rilassa le spalle, Nick. Sei solo un altro fantasma nella macchina."

Nick Balane

«Ronde di Distretto. Ci serve una direzione alternativa».

Mi fermo a guardare i piatti offerti da un chiosco, i vapori del ramen puzzano di soya e mascherano gli altri effluvi di questa parte di Night City.

Jude

"Ed è per questo che i ferri dovrebbero restare al loro posto", dico, in poco infastidito.

"Forse potremmo entrare in un palazzo, se c'è l'accesso aperto".

Yuna

La ragazza osservò il vicolo a lungo, poi si rivolse agli altri "Basta che ci muoviamo di qui: un palazzo, il vicolo o dove volete"

Kaiji netrunner

Lo sparo mi riecheggia nella testa, e devo stringermi le mani davanti alla bocca per non urlare dalla paura.

Con la coda dell'occhio vedo i pacchetti dati della chiamata d'emergenza che allerta le forze dell'ordine, e le sirene dopo qualche istante confermano quanto ipotizzato.

Non capisco niente, tutti dicono di fare qualcosa, andare da qualche parte, e gli occhi mi si gonfiano di lacrime.

Le ricaccio indietro, non piango, ma gli occhi sono rossi.

"Un momento, un momento, un momento..."

Mi avvicino al primo palazzo con la porta abbastanza moderna da poter essere hakerata.

Master

L'idea è di seguire il suggerimento di Jude ed entrare in un palazzo.

Solo vorrei evitare di attirare ulteriori attenzioni ed entrare hakerando il "citofono".

Da noi i citofoni con tastierino numerico hanno tutti un codice che apre, ho pensato a qualcosa di simile, ma in salsa cyberpunk, da poter bypassare ed entrare

  • Autore

Vi fermate all'angolo, dove un'insegna al neon sfrigolante annuncia il Kaneda's Bowl. Non è un vero ristorante, è una ferita fumante nel fianco del palazzo. La cucina è a vista, un inferno di woks roventi e vapore grasso che si riversa sulla strada. Non ci sono tavoli, solo un lungo bancone di metallo graffiato che corre lungo il perimetro, metà dentro al caldo e metà fuori, protetto solo da una tettoia di plastica ingiallita dalla pioggia acida.

Vi arrampicate sugli alti sgabelli cromati. Da qui, la visuale sulla via principale è perfetta: siete spettatori in prima fila, nascosti dietro una cortina di vapore culinario. Il cuoco, un uomo massiccio con quattro braccia cibernetiche di livello industriale che si muovono in perfetta sincronia, vi pianta davanti quattro ciotole fumanti senza nemmeno chiedervi l'ordine. Specialità della casa. Maiale sintetico piccante. Mangiate, scaccia i fantasmi, grugnisce, versando del sake caldo in bicchieri sbeccati.

Il brodo è denso, scuro, con noodles che brillano leggermente sotto i neon. Il calore vi entra nelle ossa, sciogliendo la rigidità dei muscoli pronti a combattere. Mentre Nick sorseggia il sake con l'aria di chi ne ha bisogno di un barile, e Jude osserva la strada con calcolo, l'occhio di Kaiji cade su un dettaglio.

Kaiji, stai guardando Yuna. Sembra composta, statuaria, la mano ferma mentre regge le bacchette. Il "Demone" è tornato in gabbia. Ma poi, un riflesso. Sul bavero della giacca di Yuna, quasi invisibile sul tessuto scuro, c'è qualcosa. Non è sangue. È un frammento minuscolo, non più grande di un unghia. È un pezzo di plastica iridescente mischiato a una sostanza gelatinosa bluastra. Kaiji, ci mette alcuni secondi a riconoscerlo: è una scheggia del rivestimento dell'occhio cibernetico del ragazzo. Un pezzo di ottica scadente che gli è esploso via ed è atterrato addosso a chi gliel'ha tolta. Brilla, innocente e osceno, sotto le luci del ristorante. Yuna non se n'è accorta. Continua a osservare il mondo statuaria, con un pezzo del meschino punk ucciso a sangue freddo addosso.

Improvvisamente il mondo diventa rosso e blu. Due volanti della NCPD passano sfrecciando davanti al vostro naso, le sirene che urlano così forte da far vibrare il brodo nelle vostre ciotole. L'aria spostata dai veicoli vi colpisce in faccia.

Inchiodano quasi cento metri più avanti, proprio davanti alla scalinata della piazzetta. È una coreografia che conoscete a memoria, ma vederla da fuori fa tutto un altro effetto. Quattro agenti scendono. Armature pesanti, caschi integrali, fucili d'assalto puntati verso il basso. Due restano su, bloccando l'accesso alla scala con nastro olografico giallo

CRIME SCENE - DO NOT CROSS.

Gli altri due scendono nell'oscurità della piazza come palombari che scendono negli abissi.

Pochi istanti dopo, arriva il "Carro della Carne". Un furgone blindato, anonimo, grigio sporco. Mentre sorseggiate il brodo piccante, vedete le luci stroboscopiche della polizia riflettersi sulle facciate dei palazzi, trasformando la strada in una discoteca muta. La gente sul marciapiede rallenta appena, lancia un'occhiata, e prosegue. Solo un altro martedì a Charter Hill.

Dalla vostra posizione privilegiata, vedete i poliziotti di sopra parlare via radio. Uno di loro scuote la testa, indicando qualcosa sul suo visore. Sembrano annoiati. Stanno compilando scartoffie mentali. Ma poi, uno degli agenti di guardia si gira. Il suo casco riflette i neon della strada. Per un attimo, sembra guardare dritto verso il Kaneda's Bowl. Verso di voi. È impossibile che vi veda attraverso il vapore e la distanza, eppure la sensazione di un mirino puntato sulla nuca vi attraversa la schiena come una scossa gelida.

L'agente alza una mano e tocca il lato del suo elmo. Dalla sua spalla si stacca un modulo scuro. Con un ronzio acuto, simile a quello di un grosso insetto arrabbiato, un Drone Forense prende il volo. È piccolo, sferico, costellato di lenti. Il drone si alza sopra le teste dei passanti, stazionando a mezz'aria. Il suo occhio ciclopico proietta un ventaglio di luce laser rossa che scansiona la strada, l'asfalto, le pareti dei palazzi. Sta cercando residui di polvere da sparo, traiettorie balistiche, testimoni oculari. La luce rossa spazza il marciapiede, avvicinandosi pericolosamente al chiosco. Poi, con uno scatto meccanico, il drone si inclina e si tuffa giù per la scalinata, seguendo la scia di sangue lasciata dai teppisti in fuga, scomparendo nel buco nero della piazza.

Siete al sicuro... per ora. Ma la tecnologia ha appena iniziato a fiutare la vostra traccia.

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