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Dragons´ Lair

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Tarik

Dal momento che Amirkhan sta già prestando un primo soccorso, mi rivolgo a Kaap

Dove lo troviamo un guaritore? Qual è il tempio più vicino? Domando, e non appena il veterano mi ha dato la sua risposta parto di corsa verso il tempio, per portare un chierico o un altra guaritore qui

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4 ore fa, Landar ha scritto:

... spendendo un utilizzo dovrei poterlo stabilizzare senza necessità di tiro

Leggenda di San Son Ait e la Borsa del Guaritore

Nelle valli sudoccidentali della catena degli Aspennini, tra il Regno interno e la Marca di Upul, cresce una pianta conosciuta in tutto il Rutzbekistan. Leggenda vuole che San Cuthbert, quando era ancora chiamato semplicemente Ruttolomeo Cuthbert, stanco, trovò a riposo su un prato dove cresceva questa pianta. Un fanciullo, Son Ait, trovato il canuomo esausto, con ingenua bontà e conoscendo le virtù medicamentose della pianta, strappò alcune foglie e con esse tracciò dei cerchiolini sulla fronte dell'eroe, che subito trasse beneficio.

Il giovane seguì poi il Santo nelle sue peregrinazioni punitive, e da allora è venerato nel santuario di San Son Ait e la pianta porta questo nome.

La pianta cresce ancora e viene utilizzata per confezionare delle pezze di lino imbevute del suo olio essenziale. Sono vendute in tutto il regno in pacchi da 10 come Borsa di Sansonait, o anche borsa del guaritore. Quando qualcuno sta male e lotta contro la morte, se non c'è alcun cerusico esperto, ci si reca al tempio o alla cappella o presso il qazi o il borgomastro del villaggio, di modo che la persona più importante estragga una pezza di lino, segni con un cerchio la fronte del moribondo e lasci la pezza imbevuta tra i suoi denti invocando il santo fanciullo. È un gesto comune visto decine e decine di volte nella vita di ogni rutzbeko; e specialmente nei giorni immediatamente successivi all'invasione c'è stato un ricorso massiccio al contenuto di queste borse.

L'uso della borsa è un gesto rutzbeko familiare e tradizionale, tanto quanto la mazzata del Santo (colpo di inaugurazione della settimana punitiva) o l'applicazione del Veek Svaporub... ma queste sono altre storie.

Amirkhan applica il lino della borsa del guaritore e si accorge che il giovane è in realtà una ragazza @Rafghost2 Kaap guarda l'improvvisato guaritore con occhi pieni di gratitudine e a fatica si mette seduto, schiena contro all'assitto del ponte chiuso.

Demir esce dalla stanza dell'argano, dove i suoi aiutanti stanno fermando la ruota a ponte completamente chiuso e urla a Mercurio @Pentolino e Tarik @Voignar "Dal borgomastro! Lui ha quel che può servire! Io e gli altri saliamo a vedere cosa fanno questi mostri" e si dirige verso la scala a pioli nella stanza dell'argano, che dà a una botola per accedere sul terrazzo soprastante.

Amirkhan

Come fosse una reminiscenza di chissà quale vita passata, quasi meccanicamente inizio ad applicare l'erba con un metodo quasi ritualistico. Usando le bende di lino nella borsa e inumidendole inizio a disegnare dei cerchi sulla fronte del... difensore di Uthsùru, quando mi rendo conto di una cosa che forse stava nascondendo 'Per quale motivo?' Provo a celare la mia sorpresa mentre provo ad ultimare l'operazione di primo soccorso sotto gli occhi preoccupati di Kaap, percepisco un sentimento quasi paterno ma provo a focalizzarmi su ciò che sto facendo.

Sto ancora qualche tempo con la ragazza e Kaap, attendendo riprenda conoscenza, per rassicurarla che il ponte è stato chiuso e che dovrà riposare, penseremo noi al resto.

Poi mi preparo per andare anche io dal borgomastro e magari recuperare qualche medicazione anche io, sono praticamente allo stremo.

Tarik

Senza perdere altro tempo, mi dirigo di corsa dal borgomastro, piombando da lui senza preoccuparmi di nulla

Gli orchi stanno assaltando questa città, ci sono feriti sulle mura! Ci serve un guaritore, adesso!

  • Autore

Uscendo dalle mura ed entrando nel villaggio, i fanti scorgono le casupole di legno, ammucchiate l'una vicino all'altra, lasciando lo spazio a mala pena per un carretto. Galline becchettano in giro. La strada che collega il ponte alla piazzetta su cui si affacciano tempietto e forno non è più di 40 metri. Su questa cammina verso le mura una figura curiosa.

Cammina in fretta, ma con il passo esitante di chi sa che ogni movimento sbagliato potrebbe mandare in frantumi la propria giornata.
Tra le braccia stringe un grappolo di ampolle piene, sottili e tremolanti, che tintinnano come piccole campane a ogni sobbalzo del suo corpo pesante. Il grembiule da fornaio, troppo stretto, porta addosso come medaglie macchie di farina vecchia e il profumo dolce del lievito cotto.

La sua figura è un misto di fretta e di goffaggine, un’anatra tra i polli sulla strada. Ogni passo sembra una trattativa con l’equilibrio, e un servo della gleba — una contadina che lo osservano passare — lo saluta con un misto di rispetto e affetto trattenuto: Mastro Lar, che succede? Cos'è questo trambusto? Per lei, il fornaio non è solo il borgomastro di Uthsuru, ma un uomo affidabile, un padre per tutta la comunità.

Sessant’anni, forse di più.
I pochi capelli grigi che gli restano, raccolti in ciocche sottili, gli cadono sulle spalle come fili d’argento stanchi di luccicare. Gli occhi, di un grigio slavato, tradiscono la stanchezza di chi ha imparato a vivere senza mostrarsi troppo, o forse di chi è già arrivato a metà giornata di lavoro, anche se deve ancora suonare l'ora sesta.

Per i PG con intuizione passiva >15

Lar porta dentro di sé un silenzio antico, un pudore che non ha a che fare solo con l’età o con il ruolo, ma con un segreto taciuto con scrupolo, come un pane cotto poco e nascosto nel forno per paura che qualcuno ne senta l’odore.

La campana del tempio di Uthsuru batte l’ora come per stabilire una pausa alla fatica del vecchio fornaio: si ferma e si asciuga la fronte con il dorso della mano. Cara Selërra, non lo so e vedendo movimento @Voignar @Landar @Pentolino alle mura capisce, finalmente, la gravità della situazione ma niente di buono: va' al tempio e ordina di suonare l'adunata, corri!

Poi, rivolto agli stranieri: Ecco qui dell'acqua di vita, tutta quella che c'è a Uthsuru, aiutatemi a portarla, a chi serve?

Pozioni di cura ferite

Chiamate "acqua di vite", sono tenute scrupolosamente, poiché sono merce assai rara. Non è escluso che quella che è stata trovata all'ospedale da campo.

Consegna 2 ampolle a testa a Mercurio (con una certa diffidenza) e Tarik, mentre a Amirkhan dice, abbassando la testa, Effendi, come state? Per il Santo! Che cosa sta succedendo?

Due boati STAK e STAAAK si susseguono, seguiti da crepiti di rami che si spezzano: provengono dalle mura esterne. Urla disumane cominciano a crescere: l'eccitazione degli orchi, scemata di fronte al ponte levato, si è riaccesa come un rogo!

Zev

Tutto si è fatto nero dopo il terribile impatto con il suolo e quando riapro gli occhi mi ritrovo sola in mezzo ad una fitta e scura nebbia con solo una flebile luce senza chiara origine ad illuminare le mie immediate vicinanze.

"Che posto è questo?"

La nebbia si dirada un momento e compare Kaap, un debole sorriso si affaccia sul mio volto ma poco dopo noto un rivolo di sangue che gli esce dalla bocca, cade in ginocchio e finisce faccia avanti con un'ascia nella schiena. Corro verso di lui gridando ma... non sento la mia voce, il mio grido è muto come anche la corsa non fa che allontanarmi dalla mia meta. Poi tutto viene inghiottito dalla nebbia scura lasciandomi in un silenzio surreale.

"Non è la realtà eppure è tutto così vivido e reale!"

Sento un rumore alle mie spalle, mi giro e mi ritrovo a fissare una fonte di luce che si propaga da una serratura. Un brivido mi scuote il corpo, conosco quella serratura, è indelebilmente impressa nella mia mente, controvoglia mi avvicino anche se so già cosa vedrò. Stavolta riesco a colmare la distanza e con riluttanza avvicino un'occhio alla serratura. Riesco a vedere una semplice stanza di una casa, un tavolo apparecchiato per due, la porta spalancata. Dei grugniti e delle risate non umane, la voce di un uomo, lo vedo correre verso la porta ma non riesce a varcarla. Un fischio nell'aria e un'ascia gli compare nella schiena facendolo stramazzare al suolo con un grido. Una figura verde oscura la mia visuale e sento un flebile singhiozzo alla mia sinistra. Mi volto e al mio fianco vedo una bimba, avrà circa 4-5 anni, si tiene le gambe strette al petto e affonda la testa dai lunghi capelli ramati nel grembiulino del suo vestito e piange sommessamente per non farsi sentire. Allungo una mano per farle una carezza di conforto, lei mi guarda con uno scatto al tocco della mia mano con due occhi sgranati dal terrore e dalla disperazione, sbatto le palpebre e quando le riapro davanti a me c'è il volto della bambina dentro uno specchio, che mi fissa. Vengo colta da un senso di paura, un ricordo, mi spingo all'indietro per allontanarmi dallo specchio e sento una lieve resistenza che subito cede e cado. Le porte dell'armadio sono aperte e c'è un'enorme figura umanoide verde che mi sovrasta, sento due forti boati STAK STAAAK e grido......

Modificato da Rafghost2

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