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Dragons´ Lair

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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar

Risposte in primo piano

Donkey

Continuo a ripetermi la frase letta dal prete in cima alla porta. Mi avvicino quindi con attenzione alla statua del serpente ... abbiamo un affinità io e te oramai.. Cerco quindi sulla statua stessa qualsiasi cosa che possa attirare la mia attenzione. Una scritta, una leva, soprattutto sul corpo del serpente.

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  • Ozilfighetto
    Ozilfighetto

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  • Autore

DM

Cascina abbandonata

Donkey osserva la statua, ma oltre alla runa sulla base non sembra esserci alcuna scritta, tantomeno una leva. L'enigma che imprigiona il gigante probabilmente ha a che fare proprio con le pedane da schiacciare...

Donkey
Niente compagni, sulla statua non c'è nulla di significativo. Credo che tutto dipenda dalla piastra.. forse dovremo provare a pensarla su come schiacciare la piastra? Con il serpente forse bisogna tenerlo premuto visto che striscia. La piastra invece dell'uccello non va proprio schiacciata. Non so, che ne dite?

Burt Fukk'Naar
Se davvero dovessimo trasformarci tutti in un animale credo che non potremme farci nulla, forse potremmo saltare sulle statue e premere le pedane da sopra le staute...propongo anche se non del tutto convinto dell'idea o come propone Donkey schiacciarle in un modo particolare, il serprente striscia e quindi tener premuto, il corvo non va schiaggiata, ma il rospo salta? e il cavallo?

Modificato da Von

Donkey

a questo punto possiamo dissimulare la presenza dell'animale sulla pedana. per il serpente ci sdraiamo sopra, per il cavallo stiamo a quattro zampe, per il corvo 2 zampe e per la rana, ci sediamo. Che ne dite?

Mahrh

Anche la Voce dell'Anonimo è confusa di fronte a questo terribile enigma. La cui soluzione, probabilmente banale, sta tenendo tutti impegnati in una spremuta di meningi di goblin come non accadeva da generazioni.
Gigante, possibile che non ricordi proprio nulla di tutto questo? Nessuno di questi animali ti dice nulla?

Dopodiché, annuisco a Donkey, pur poco convinto dell'idea Proviamo.

Modificato da Dmitrij

Skunk

Il piccolo ranger sentiva la testa pesante per via di tutti quei discorsi e piani complessi e complicati.

"Vostra tremenda implacabile religiosita' ...ma se contassimo fino a tre e per poi saltare tutti insieme sulle pedane contemporaneamente?"

la butto' li alla loro guida spirituale

Donkey
Un po' stufo di aspettare, decido di agire.. e mi sdraio sulla pedana davanti al serpente.

  • Autore

DM

Cascina abbandonata

Donkey si sdraia sulla pedana, e il suo colpo d'ingegno sembra essere ricompensato. La pedana si illumina e gli occhi del serpente allo stesso modo. seguite le indicazioni, sistemandovi sulle pedane in pose quasi comiche: le rune cominciano a brillare di luce verde, poi azzurra, poi d’un bianco purissimo.

Un suono profondo vibra nel pavimento, come un respiro liberato dopo secoli di apnea. Le pedane affondano lentamente, e le statue, come se finalmente potessero riposare, si incrinano e si dissolvono in polvere.

La teca al centro della stanza comincia a vibrare, e gli ingranaggi arrugginiti prendono vita. Le catene scorrono, i contrappesi si muovono, e con un tonfo secco il vetro si ritrae, lasciando fluttuare il fragile cristallo al centro dello stanzone.

Basta sfiorarlo e un lampo di luce vi investe, un vento caldo vi spettina, e l’energia arcana scivola via come acqua evaporata. Quando riaprite gli occhi, il cristallo è ridotto in frantumi scintillanti.

Siete riusciti. Non so chi sia questo vostro… Anonimo, ma se mi ha mandato voi, allora ha un senso. Io, Grûhm il Saggio, camminerò al suo fianco. Vi accompagnerò fino all’Obelisco Nero.

Il terreno trema leggermente mentre si rialza, torreggiando su di voi. L’ombra del gigante si proietta lunga sul fango e sulla luce morente della palude. Per la prima volta da ore, sentite di non essere più soli nel cammino verso l’Obelisco.

Proseguite così lungo la via verso l'obelisco, tappa finale del vostro percorso, finchè, dopo una decina di minuti, l'aytollah crolla a terra, svenuto. Gravi spasmi lo scuotono mentre i suoi occhi vengono ricoperti da una patina violacea.

x mahrh

Il mondo si frantuma in un lampo violaceo. Ti senti cadere, ma non hai peso: sei sospeso sopra un altare nero. Una voce senza lingua ti avvolge come una carezza ghiacciata, e davanti a te appaiono immagini nitide.

Vedi tre gocce violacee, lucide come pece, che cadono lentamente nella cavità del cranio di pietra. Le gocce brillano di venature porpora e, al contatto con l’osso, il teschio freme come un cuore preso a colpi. Intorno, rune crescono e fioriscono sulla pietra, un intreccio che sembra disegnare una porta nell’aria.

Vedi il rituale in sequenza, come se te lo mostrasse passo dopo passo: il teschio di Malakar al centro dell’altare, in posizione verticale, le tre Lacrime in triangolo attorno al cranio: una all’occidente, una all’oriente, una al mezzogiorno, occorre un sacrificio: non necessariamente di carne, l’atto deve essere quello di un’anima che viene ceduta. Può essere una vita pura offerta senza costrizioni, oppure un corpo scelto che accoglie l’entità.

La visione mostra anche i costi: chi sacrifica o chi accetta di diventare involucro rischia di perdere sé stesso; chi assiste senza protezione sente le voci insinuarsi nella testa; se il rito è interrotto, l’energia esplode, corrompe il luogo, richiama non-morti e lascia cicatrici che non si cancellano.

Poi la luce ti abbandona: il respiro si spezza, il mondo ritorna. Ti senti cadere, e per la prima volta dopo giorni, scivoli in un sonno profondo, svenuto.

Skunk

Finalmente il gruppo riusci a venire a capo di quel...rompicapo. La teca si sollevo' ed il cristallo al suo interno esplose senza pero' ferire ne uccidere il gruppo di goblin.

La distruzione del cristallo libero' il gigante dalle catene immagi..che che lo tenevano legato a quel luogo, la sua felicita' fu tale che giuro' fedelta all Anonimo ed al suo profeta.

Tornato finalmente in marcia in direzione dell obelisco, all improvviso sua perfida clericalita' cadde a terra privo di sensi.

"Saranno stati i lumaconi mangiati per cena l altra sera?"

disse confuso al resto del gruppo

Burt Fukk'Naar

Ottima penmsata Donkey dico al goblin, che alla fine ha trovato la soluzione.

Magari ora che sei libero recupererai un po' la memoria rispondo al gigante Così potrai raccontarci chi è perchè ti ha intrappolato in quella palude...concludo anche se saperne o meno di più su quella faccenda mi interessa relativamente.

Mahrh?! Tutto bene? chiedo al sacerdote dandogli due schiaffi per cercare di svegliarlo
Mai visto qualcuno svenire per dei lumaconi...per dei funghi sì, dei rospi anche, ma lumaconi mai rispondo poi a Skunk

Mahrh

La conversione del gigante alla fedeltà all'Anonimo è un evento che, ancor più di altri, ci dà prova della Sua approvazione. Da oggi, sarai chiamato Herbert, Usciere dell'Anonimo gli annuncio solennemente.

Purtoppo, nemmeno la gigantesca mole di Herbert può far nulla quando il Grande Senza Nome mi chiama a sé nei consueti modi.

Al mio risveglio, lascio un rutto all'aroma di lumache (eppure non ricordo di averne mangiate), prima di notare il solito capannello di teste goblin che mi guardano incuriosite: i miei Pasdaran.
Hey, i miei occhi sono qui dico loro invitandoli a distogliere lo sguardo dai sacri gioielli.
Ora so come compiere il rituale. E' molto facile, anche se ci serviranno le protezioni, come quando metti l'arnese tra le gambe della goblin sbagliata e poi brucia per tanti giorni. Andiamo!

Duark l'Esperto

Riflettere troppo non aiuta a volte, talmente immerso nei miei pensieri da rimanere dimentico da quell'indovinello, il quale per buon rito viene risolto dalla mente meno affinata del gruppo, vale a dire Donkey. Il gigante è libero, pronto a seguirli Un peso massimo in squadra commento compiaciuto, potendo forse sperare di vedermi meno bersagliato di legnate rispetto al solito e, soprattutto, di non essere più l'oggetto di scherno del gruppo per quanto riguarda il peso.

Ma abbiamo da poco cominciato la nostra strada che Mahrh sviene, crollando come un sacco di patate. Sospiro Io non gliela faccio la respirazione bocca a bocca, eh! metto in guardia Il primario è Skunk, non io!

Mahrh però rinviene prima che sia necessario l'uso del massaggio cardiaco o degli stracci sporchi del ranger, professando quindi una nuova indicazione del Senza Nome. Ed egli, con una raffinata metafora sui rapporti all'interno del nostro popolo, ci mette in guardia sull'uso di adeguate protezioni E dove dovremmo trovarle, questo lo ha detto? domanda Comunque le femmine della nostra razza sono il motivo per il quale preferisco trastullarmi con quelle di altre razze, altrochè!

Padre Mahrh Onnow

Mi volto verso Duark con un'espressione tutt'altro che soddisfatta
Dove trovarle? Poi cosa pretendi, che l'Anonimo in persona te le metta con la sua santa mano? Non essere blasfemo, Pasdaran, ma grato. La via è indicata, sta a noi percorrerla.
Riprendo dunque il cammino.
Sulle nostre femmine però sono d'accordo con te.

Donkey

La prossima volta potete darmi un po piu di fiducia maledetti goblin!

Quando poi il prete sviene dico anche la mia, mica posso mancare all'appello forse doveva evitare di puntare le lumache nel sugo che flikiur aveva preparato, ve lo avevo detto che ci aveva messo le sue pa**e a bagno per fare uno scherzo. Già non ci laviamo spesso noi, figurati lui

  • Autore

DM

Cascina abbandonata

Dopo lo svenimento il viaggio riprende tra il fango che si attacca agli stivali. La palude sembra accompagnarvi, come un animale morente che non vuole lasciar andare la preda: ogni passo solleva un gorgoglio, ogni albero pare inclinarsi a spiare il vostro passaggio.

La luce del giorno (se davvero giorno si può ancora chiamare) è ora un chiarore grigiastro che filtra a fatica tra le nubi. Ma non sono nubi normali: guardando bene, vi accorgete che si muovono come fossero vive.

Sono ombre.

Ombre che sussurrano.

Le voci si fondono in un coro di lamenti, di preghiere spezzate. Sembrano chiamare, sempre nella stessa direzione. E quando finalmente la vegetazione si dirada e il terreno sale, capite perché.

Davanti a voi, svettando oltre ogni proporzione, si staglia l’Obelisco Nero di Dra’Kar.

È immenso, almeno venti metri d’altezza, una colonna d’ossidiana pura che riflette una luce che non c’è. Le sue superfici sono levigate ma percorse da venature purpuree che si accendono e si spengono, pulsando come vene sotto pelle. Intorno, il terreno è nudo e nero: la palude sembra terminare di colpo, come se la terra stessa avesse paura di toccarlo.

Sopra di esso, le ombre delle anime liberate dopo la rapina del teschio di Grimhold si raccolgono, vorticando in una spirale che scende lentamente verso la punta della stele. Ogni tanto, una di esse si separa, cade, e scompare in un bagliore azzurro, come risucchiata al suo interno.

Un sentiero di pietra nera, coperto di muschio, conduce ai gradoni che circondano la base dell’obelisco.

E al centro, un altare di marmo grigio, liscio, come se attendesse proprio ciò che portate con voi: il teschio e le lacrime.

E' stato così facile che quasi non vi sembra vero...

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