RIVKA

Cerco di cogliere dal tono del loro dialogo se stanno usando parole minacciose, cordiali o altro ma è tutto incomprensibile. Mi gratto la testa confusa, guardo il cielo, poi il totem e poi il cielo di nuovo.

"Ma stanno dicendo che totem è sceso dal cielo, atterrato e poi tronerà di nuovo in cielo?"

Sono sempre più confusa "Beh a questo punto seguiamoli, se ci hanno offerto del cibo non ci considerano una minaccia e propabilmente lo riferiranno anche agli altri del loro popolo"

Bayla Rosenthal

Sto ancora smangiucchiando la bacca e leccandomi l'interno della guancia per ri-gustarne il sapore quando i due indiani mi esprimono praticamente un sermone su quel totem di cui io, e gli altri a cui lancio occhiate ogni tanto, non capisco assolutamente nulla. Annuisco ogni tanto, ma non con troppa convinzione.

"Be', a quanto hanno indicato il totem potrebbe essere caduto letteralmente dal cielo, oppure effettivamente un animale si è mangiato la bestia sacrificale dove c'è il totem e poi se l'è portata via."

So che non è molto chiaro, perché come potrebbe esserlo. "Siamo davvero sicuri che ci vedono come persone innocenti? Un conto è trovarci in campo aperto, l'altro è seguirli senza troppe cerimonie. Sarebbe anche una delle trappole più stupide del mondo, darci della frutta per farli seguire e poi ucciderci con calma dopo".

Forse mi sto facendo contagiare dalla paura dei falegnami. "Però oggi non sto capendo niente, quindi sapete che vi dico? Andiamo con loro. Cosa può succedere di male?"

Skinny

"Sorridevano, quindi non ci considerano una minaccia. O almeno spero. Andiamo dai. Mi sembra una pista promettente." disse incamminandosi

Seguite gli indiani per qualche tempo, forse un quarto d'ora, su quello che sembra una pista di animali più che un sentiero.
Quasi all'improvviso capitate nel mezzo di un incrocio tra un accampamento e un villaggio. Ci sono delle capanne, ma sono costruite malamente e un po' dove capita, sotto gli alberi. Ci sono alcuni falò ben protetti e tenuti sotto controllo da alcuni indiani, della cacciagione di piccola taglia appesa a frollare ai rami e... e basta. Il vostro arrivo desta qualche curiosità tra i presenti ma non grande eccitazione.
A parte quelli che vi hanno accompagnato contate altri otto indiani, ma è probabile che le capanne ne ospitino altri, forse molti di più.
Sembrano principalmente indifferenti: infatti le vostre guide praticamente vi piantano in asso lì dove vi trovate e vanno a farsi i fatti loro.

Josek Lasczarny

"E adesso? Se tutti parlano inglese come noi parliamo loro lingua, nessuno capisce", commento, mentre le mie stesse parole inciampano.

Che cosa strana.

"Forse possiamo dare un'occhiata in giro? Sembrano calmi".

RIVKA

Cerco di mascherare la tensione mentre seguiamo i due piccoli indiani, nonostante la curiosità il mio razocicnio mi dice che stiamo seguendo degli sconosciuti in mezzo al bosco appartenenti ad una razza selvaggia.

Ma quando arriviamo al loro accampamento e vedo che non ci considerano persone ostili realizzo che probabilmente sono abituati a riceve stranieri.

Guardo Josek "Probabilmente dovremmo prima presentarci e capire se c'è qualcuno che parla la nostra lingua"

Skinny

Il ragazzo si guardò intorno mentre gli altri decidevano come agire. Cercò di capire cosa facessero i nativi in quelle terre e come si sostenessero.

Bayla Rosenthal

Mi volto verso Josek, "be', almeno siamo tutti alla pari qui. Nessuno parla nostra lingua, noi non parliamo la loro".

Non voglio entrare selvaggiamente nell'accampamento, ma restare ad aspettare è anche peggio. "Comunque sono pochi. Non abbastanza per un totem così, no? Dovrebbero essere molti di più".

"Facciamo una rapida passeggiata, no?"

Vi guardate attorno, accennate qualche passo verso il centro del "villaggio".
Vedendovi titubanti uno degli indiani seduti vi fa cenno di avvicinarvi; è un gesto chiaro.
"Da Ques? Per bere?" chiede indicando un piccolo barilotto chiuso.

Skinny

Stanno oziando, ma vedi che hanno alcuni animaletti morti appesi agli alberi, e delle gerle con bacche e radici. Ma noti anche alcune casse di fattura americana, alcune chiuse e altre aperte. All'interno ti sembra di vedere delle scatolette di cibo conservato, di quelle che si potrebbero comprare in un emporio.

RIVKA

"Ottima osservazione Bayla, in effetti per costruire un totem del genere servirebbero piu braccia"

Mi guardo attorno per cercare quanti piu dettagli possibili da questa civiltà quando veniamo richiamati da un indigeno.

Sembra ci stia offrendo da bere, scuoto la testa, sorridendo per non sembrare scortese.

Mi tocco il petto con la mano "Io Rivka! Tu?" indico l'uomo e lentamente provo a chiedere "Mi capisci?"