Posted June 11Jun 11 comment_1920159 Salve a tutti!Sto lavorando a un’ambientazione Sword & Sorcery ispirata a Conan — ho riletto recentemente alcuni racconti, e da ragazzo avevo letto anche Elric, anche se ormai me lo ricordo poco.Nel mio mondo, che si trova su un pianeta di tipo terrestre, è possibile accedere ad altri due pianeti tramite portali magici e rituali (non molto comuni, ma esistenti). Questi due mondi fanno parte dello stesso sistema solare:Il primo è simile a Venere per massa e posizione, ma è un pianeta oceanico, punteggiato di isolette come quelle del Pacifico.Il secondo è un po’ più grande di Marte, coperto al 50% da mari e oceani, ma freddo e stepposo.Non voglio inserire civiltà organizzate su questi pianeti. L’idea è che siano mondi alieni e misteriosi. Al massimo, potrei metterci qualche rovina abbandonata, una torre solitaria di un mago o una città deserta — qualcosa nello stile di certe ambientazioni di Conan o delle Terre del Sogno di Lovecraft.Ora mi chiedo: secondo voi ha più senso riempirli di animali alieni e pericolosi (anche molto grossi), oppure aggiungerci anche demoni e mostri veri e propri?Non voglio che diventino troppo affollati o simili a dungeon, ma devono restare luoghi ostili, evocativi e un po’ inquietanti.Ogni spunto o consiglio è ben accetto!
June 11Jun 11 Author comment_1920161 Il mondo che ho finito di recente è questo: https://www.dragonslair.it/forums/topic/49152-il-mondo-di-usrith/#comment-1348730Sono andato avanti a scriverlo da solo e l'ho finito recentemente. Non ho più postato niente per non fare necroposting.
June 11Jun 11 comment_1920164 Il primo è simile a Venere per massa e posizione, ma è un pianeta oceanico, punteggiato di isolette come quelle del Pacifico.ha animali alieni e pericolosi (anche molto grossi) , la bio-diversità è data proprio dall 'evoluzione su isole .un mondo vivo .Il secondo è un po’ più grande di Marte, coperto al 50% da mari e oceani, ma freddo e stepposo.ha demoni e mostri veri e propri .un mondo dannato , ma non ancora condannato .
June 11Jun 11 comment_1920173 21 minuti fa, Edmund ha detto:Ora mi chiedo: secondo voi ha più senso riempirli di animali alieni e pericolosi (anche molto grossi), oppure aggiungerci anche demoni e mostri veri e propri?Considerato che tali mondi sono accessibili dal mondo "primario", più evoluto, bisogna considerare l'impatto che questa contaminazione potrebbe aver avuto su quel mondo. Dipende da cosa hai in mente, le possibilità sono molteplici. Per esempio il secondo mondo potrebbe essere usato da potenti maghi come normalmente in D&D si usano i rifugi extradimensionali, quindi come un'influenza diretta quasi nulla, fondamentalmente limitata all'apparire di grandi strutture inaccessibili (per le creature locali) che tali maghi hanno creato per difendere i loro spazi privati. Anche i maghi di basso livello potrebbero accedervi sfruttando vecchie strutture abbandonate (senza magari neppure sapere di che si tratta, hanno solo imparato gli incantesimi che qualcun altro ha creato per avervi in qualche modo accesso). Potresti valutare se inserire in uno dei due mondi una razza intelligente, magari primitiva. Magari una razza marina nel primo mondo. Potrebbe essere interessante giocare il contatto con creature più evolute degli altri mondi. Potresti inserire qualche razza del mondo principale importata in uno dei due mondi secondari per qualche ragione ma che si è evoluta per conto suo, svuluppando (nei millenni?) una cultura propria e magari abilità peculiari derivate dall'adattamento a quel mondo. Considera che se intendi metterli in un mondo molto ostile (come mi pare di capire sia il secondo mondo), dovrebbero essere in qualche modo isolati dalle creature pericolose li presenti (vivono nelle grotte come in una sorta di buio profondo, oppure nel freddo della cima di alti monti, o in qualche isola sperduta, ecc...).Insomma credo dovresti pensare a quei mondi come qualcosa con la propria ecologia e storia, qualcosa che si regga in piedi da solo, considerando le influenze esterne.Per mio gusto ti direi di non mettere demoni, o al più inserirli come creature locali e non come esseri provenienti dai piani esterni come quelli classici, dando loro insomma una nuova origine e un nuovo significato.
June 11Jun 11 Author comment_1920242 Nel fantasy e nel weird è piuttosto comune trovare non solo portali, ma anche creature evocate da altri mondi o piani. Personalmente, mi piacerebbe che le creature evocate nella mia ambientazione derivassero direttamente dai due pianeti che sto sviluppando, curandone bene ogni dettaglio — sia a livello di astrofisica che di worldbuilding.Per esempio, sul pianeta oceanico sto immaginando enormi esseri marini, come kraken e leviatani, che potrebbero essere evocati nel mondo principale attraverso rituali rari e pericolosi. Mi piacerebbe che queste evocazioni avessero un legame chiaro con la biologia e l’ambiente di origine della creatura, anche solo in termini evocativi.Il problema è che, pur avendo letto Lovecraft (e ammirando la sua inventiva), non ho la sua genialità — e anche dopo aver letto libri e manuali sugli animali, sento di non aver ancora sviluppato una vera “penna” da bestiario. Mi piacerebbe migliorare, ma per ora faccio fatica a creare mostri originali e coerenti.
June 12Jun 12 comment_1920270 C'è un punto che forse mi sfugge... se è possibile aprire portali dal mondo "base" ad uno di quelli "selvaggi", cosa impedisce alle razze intelligenti dei due mondi "selvaggi" di aprire a loro volta un portale col mondo "base" e invaderlo?
June 12Jun 12 comment_1920271 11 ore fa, Edmund ha detto:Personalmente, mi piacerebbe che le creature evocate nella mia ambientazione derivassero direttamente dai due pianeti che sto sviluppandoEsatto, era quello che suggerivo per i demoni, qualora volessi inserirli. Del resto, da non amante della cosmologia ufficiale di D&D, preferisco un approccio di questo tipo per cui l'unica cosa che serve è creare una giustificazione alternativa a certi fenomeni (incantesimi, poteri, ecc...) che abbia senso all'interno della propria creazione. Poi ti dirò, per mio gusto non avrei pensato a pianeti in orbita intorno alla stessa stella ma a mondi in qualche modo interconnessi, forse perché più di gusto fantastico che fantascientifico. Magari avrei aggiunto una qualche idea cosmologica che li avrebbe legati in modo particolare, e che in un futuro avrebbe potuto portare a sconvolgimenti ben al di la di quelli che gli abitanti di questi mondo potrebbero immaginare.
June 12Jun 12 comment_1920272 idea folle , che io non userei , è che i 3 planetoidi son lo stesso in 3 ere diverse .portali non spaziali , ma temporali .
June 12Jun 12 Author comment_1920283 Salve a tutti!Nella mia ambientazione fantasy — che comprende tre pianeti abitabili, di cui uno è già completo e gli altri due sono ancora in fase di sviluppo — ho inserito dei portali che permettono il viaggio tra questi mondi.L’ispirazione mi è venuta da autori come Lovecraft, con i suoi varchi per le "Grotte dei Ghoul" o per le "Terre dei Sogni", e da Howard, dove non mancano evocazioni di demoni, anche se il mondo resta fondamentalmente umano e le creature evocate sono rare e tendono a nascondersi.Questa logica mi piace molto: un mondo abitato quasi esclusivamente da umani, dove l’elemento mostruoso ed evocato resta misterioso, alieno, e non troppo presente in superficie. L’idea dei portali interplanetari l’ho anche vista nelle regole di Call of Cthulhu, dove è previsto l’uso di rituali per creare varchi verso altri pianeti del sistema solare o oltre.Anche se non l’ho mai usata davvero in CoC, mi piaceva troppo per non riciclarla qui in un contesto fantasy più crudo e selvaggio.La mia ambientazione ha infatti un tono molto simile a quello dell’Era Hyboriana di Howard, ma con religioni e cosmologia ispirate a Michael Moorcock: ho creato una contrapposizione tra Signori della Legge e Signori del Caos, inclusi alcuni Signori della Legge decaduti. Queste entità, un po’ come gli dèi hyboriani, non intervengono spesso nel mondo, ma lasciano comunque un’impronta forte sull’immaginario e sulle culture.Comunque ho calcolato anche la gravità degli altri due pianeti, il mondo oceanico ha gravità pari al 90% di quella terrestre, quello freddo e stepposo ha gravità pari all'81% ma ha il diametro più largo, ha gravità inferiore perché la densità è più bassa (se mai narrerò e i PG ci capiteranno sopra sarà divertente viaggiare su un mondo più grande ma dove nel contempo la gravità è anche il 19% inferiore, in certi giochi vuol dire che hai più ingombro trasportabile). Ho usato l'AI per non far sballare le orbite dei pianeti di questo sistema solare.
June 12Jun 12 comment_1920284 Traendo spunto anche da E. R. Burroughs, la gravità differente potrebbe avere effetti sulle creature che abitano i mondi, ma temo in modo opposto a quello che vorresti: le creature provenienti da pianeti con gravità maggiore dovrebbero essere più forti. Forse il pianeta ostile dovrebbe essere più grande, con gravità maggiore.
June 12Jun 12 Author comment_1920310 6 ore fa, Calabar ha detto:Traendo spunto anche da E. R. Burroughs, la gravità differente potrebbe avere effetti sulle creature che abitano i mondi, ma temo in modo opposto a quello che vorresti: le creature provenienti da pianeti con gravità maggiore dovrebbero essere più forti. Forse il pianeta ostile dovrebbe essere più grande, con gravità maggiore.Hai ragione: Marte, nel nostro sistema solare, ha una gravità di circa un terzo rispetto alla Terra.Nel mio caso, invece, il pianeta freddo e stepposo (il "Marte" della mia ambientazione) ha una gravità di 0,81 g, quindi leggermente superiore a quella di mondi come Dune o Pandora. Questo mi permette di giustificare la presenza di creature e mostri più forti e pericolosi degli esseri umani, proprio come accade in quelle ambientazioni.L’unico problema che mi sto ponendo è legato alle evocazioni interplanetarie: una volta trasportate sulla Terra (a gravità 1), le creature originarie di un pianeta a gravità più bassa potrebbero soffrire l’aumento di peso. Paradossalmente, proprio quelle più forti e massicce potrebbero cavarsela peggio, a causa dello sforzo fisico maggiore. Anche i mostri volanti potrebbero incontrare difficoltà, poiché aumentare del 20% il loro peso potrebbe comprometterne la capacità di volo.Ora che ci penso, forse ha più senso portare la gravità del pianeta stepposo a 1 g, pari a quella terrestre. L’altro mondo del mio sistema, quello oceanico, ha già gravità 0,90, quindi copre bene il comparto "a bassa gravità".Non ho intenzione di inserire un pianeta a gravità più alta: in quel caso dovrei ripensare completamente la biomeccanica delle creature. A gravità superiore, infatti, conviene molto di più essere un invertebrato o avere una struttura appiattita, mentre io preferisco il design basato su endoscheletro — più in linea con l’estetica sword & sorcery che sto cercando.
June 12Jun 12 comment_1920314 In realtà la letteratura non ci fa mancare casi di creature classiche molto forti a causa di un pianeta ad alta gravità, non devono necessariamente essere invertebrati o schiacciati. Del resto è come il caso di Marte, ma al contrario. Quindi secondo me nulla ti impedisce di farlo, a meno che naturalmente non ti piaccia. C'è da dire che un pianeta a gravità minora tenderebbe si ad avere creature più deboli, ma anche più grandi.
June 12Jun 12 Author comment_1920318 Premessa: tra il 2015 e il 2020 ho letto parecchi articoli e libri di zoologia e zoologia speculativa, per lo più a carattere divulgativo. Ogni tanto seguo anche canali come Zoosparkle su YouTube, che trovo stimolanti per chi progetta ecosistemi immaginari.Quando creo dei mostri da zero per un'ambientazione, cerco sempre di renderli il più realistici possibile, compatibilmente con il tono narrativo e il tipo di mondo.Una delle prime cose che mi ha cambiato prospettiva è stata la scoperta della legge del cubo-quadrato, che ho incontrato nel 2015. In breve: quando un essere vivente cresce in altezza, la sua massa aumenta in proporzione al cubo, mentre la forza muscolare e la resistenza strutturale (che dipendono dalla sezione trasversale di muscoli e ossa) crescono solo al quadrato.Questa sproporzione impone dei limiti fisici seri: per questo motivo, nei miei mondi i “giganti” alti 10 metri non esistono. Nelle ambientazioni che progetto, i giganti più alti raggiungono al massimo 3 metri, oltre i quali il loro stesso peso diventerebbe un problema biomeccanico.Altri aspetti che tengo in considerazione quando creo la fauna sono le regole della termoregolazione: In ambienti freddi, è vantaggioso avere un corpo massiccio con poca superficie in rapporto al volume: questo aiuta a trattenere il calore. È lo stesso principio per cui orsi polari e mammut erano tozzi e compatti. In ambienti caldi, invece, conviene avere più superficie esposta rispetto alla massa, così da disperdere meglio il calore. Qui ci si può sbizzarrire con forme allungate, arti sottili o membrane termodispersive (pensa alle grandi orecchie degli elefanti o alle vele dorsali di certi dinosauri).Un altro concetto che trovo molto utile è la spinta idrostatica nei mondi oceanici: l’acqua compensa in parte la forza di gravità, consentendo forme più grandi e massicce. È per questo che sulla Terra abbiamo creature marine gigantesche come balene e calamari giganti.E poi ci sono fenomeni come il nanismo insulare, che può ispirare specie di mostri o animali evolutisi in habitat limitati come isole o ambienti chiusi, dove la scarsità di risorse seleziona forme più piccole ed efficienti.Nel mio vecchio sito (ora offline), avevo anche progettato una versione “realistica” di drago: piuttosto piccolo, niente ali sproporzionate né fiato di fuoco magico, ma dotato di ghiandole che espellono succhi gastrici corrosivi — un compromesso interessante tra plausibilità biologica e immaginario fantasy.PS: comunque il mondo freddo e stepposo lo sposterò a gravità 1 per avere mostri più compatibili col pianeta principale.
June 13Jun 13 comment_1920324 Da quel che ho letto dei tuoi interventi mi sembra di capire che a differenza di Elric qui le divinità di Legge e Caos intervengono poco, quindi eviterei anche di usare i loro agenti, tipo i demoni. Penso che riempire il mondo di animali alieni e mostri lovecraftiani sia la scelta migliore. Da quel che ho capito gli elementi alla Elric sono pochi, tu intendi realizzare più qualcosa in stile Barsoom + Era Hyboriana.Non so che sistema usi (prova a dare un'occhiata a DCC, si basa proprio su ambientazioni sword & sorcery) ma potresti anche pensare di sostituire la magia con la psionica.
June 13Jun 13 Author comment_1920326 Ciao!Nel mio mondo principale, i demoni esistono ma intervengono molto raramente nell’era attuale — un po’ come accade nei racconti di Howard. Ci sono ancora stregoni, sciamani o sacerdoti che praticano riti per evocarli o stringere legami mistici con loro, ma si tratta di eventi sporadici e pericolosi, non certo di routine magica.Non ho preso l’approccio di mondi come Elric o Warhammer Fantasy, dove gli interventi demoniaci sono molto più frequenti e strutturati. Detto ciò, mi sto chiedendo se ambientare uno dei pianeti accessibili via portale proprio in una regione dove la presenza demoniaca è più tangibile e diretta, così da differenziare bene le “zone di influenza” e i toni narrativi.A proposito di regolamenti: ho letto lo starter kit di Dungeon Crawl Classics, ma non fa per me. Non mi piace l’idea delle mutazioni casuali dei maghi (non si adatta al tono che cerco), e francamente non ho voglia di procurarmi tutti quei dadi non standard.Il sistema che uso più spesso è GURPS 3ª Edizione — la conosco bene. Ho provato a passare alla 4E, ma non riesco ad adattarmi al nuovo approccio. Per conto mio svilupperò la versione GURPS di questo mondo.Detto questo, quando scrivo un’ambientazione cerco sempre di progettarla in modo modulare, così che possa essere adattata a più sistemi: anche se non possiedo BRP, secondo me il mio setting potrebbe funzionare bene anche con quel motore. Possiedo alcuni manuali di Call of Cthulhu, e l'ho giocato in passato, cosa che mi fa pensare che BRP funzionerebbe bene per narrare questa ambientazione.Non ho mai usato né acquistato la 5E di Dungeons & Dragons, anche se pensavo di prenderla a settembre. Però visto che è in arrivo un aggiornamento con le errata, forse rimando l’acquisto di un anno o due. Però conosco giocatori che è dal 2021 che vorrebbero giocare con D&D 5E, io stavo pensando di comprarlo ma se posso vorrei evitare di comprare roba fallata, è probabile che tra qualche anno finirò a giocare questa ambientazione con D&D. Mi pare di aver capito che adottando l'opzione "Realismo Crudo" dovrebbe funzionare abbastanza bene.cPer me, quando scrivo, la priorità è che l’ambientazione abbia coerenza interna, stile e logica. Il regolamento viene dopo: l’importante è che il mondo abbia fondamenta solide e possa essere adattato a diverse esperienze di gioco, a seconda del gruppo. Edited June 13Jun 13 by Edmund
June 13Jun 13 comment_1920352 13 ore fa, Edmund ha detto:Nel mio vecchio sito (ora offline), avevo anche progettato una versione “realistica” di drago: piuttosto piccolo, niente ali sproporzionate né fiato di fuoco magico, ma dotato di ghiandole che espellono succhi gastrici corrosivi — un compromesso interessante tra plausibilità biologica e immaginario fantasy.In realtà un animale capace di sputare fuoco potrebbe esistere... ci sono 3 varianti:spruzza due sostanze chimiche che, mescolandosi, regiscono creando una nube di vapore ad alta temperatura (ok, non è fuoco, ma vabbè...)... esiste un "coleottero bombardiere" che fà davvero questa cosa nel mondo reale!spruzza una sostanza chimica che reagisce con l'ossigeno atmosferico incendiandosi... una specie di "napalm" naturale.produce gas o liquidi incendiabili (probabilmente idrocarburi semplici: metano, metanolo, etanolo, eccetera), che vengono "accesi" tramite scintille generate dallo sfregamento di speciali "denti" in pirite.
June 13Jun 13 Author comment_1920379 Ciao!A proposito di creature che emettono getti incandescenti, il famoso coleottero bombardiere è spesso citato come esempio reale: effettivamente produce un getto chimico bollente, ma non lo emette dalla bocca, bensì dall’addome (per essere precisi: dal "sedere").È un sistema difensivo sorprendente, ma anche anatomicamente sensato, perché evita di danneggiare organi delicati come occhi e antenne.Tempo fa ci avevo riflettuto anch’io: avevo immaginato una creatura con una sorta di "camera di scoppio" nel torace e dei "dotti ignivomi" nel collo o nella bocca, per convogliare un getto simile a quello di un lanciafiamme.Però, dopo aver approfondito un po’ la questione e visto alcuni video molto interessanti sull’argomento (li linkerò a breve), ho capito che ci sono diversi problemi anatomici con l’idea del fuoco "orale". Il principale è proprio il rischio di danneggiare i propri organi sensoriali, ostruire vie respiratorie, e compromettere strutture come la laringe o le mucose.Inoltre, nei vertebrati complessi, l’idea di sostenere reazioni chimiche esplosive in prossimità del cervello o del cuore richiede strutture protettive massicce e un sistema di controllo estremamente raffinato, che difficilmente evolverebbe senza un contesto fortemente selettivo.Ecco perché, anche nel mio approccio “speculativo ma plausibile”, tendo a preferire soluzioni difensive o offensive che non coinvolgano direttamente la bocca, o che usino organi dedicati, magari situati in punti più sicuri o isolati.Ecco i link:
June 13Jun 13 comment_1920386 Secondo me l'idea di applicare il più possibile certi principi reali è un po' rischiosa. La realtà è molto complessa e spesso ci sorprende, anche se abbiamo imparato a dedurre molte delle sue leggi. Il rischio principale è quello di non superare l'esame del tempo: le cose che sappiamo oggi possono diventare obsolete domani, e certe scelte che oggi sembrano improntate al realismo domani porebbero far sorridere. Quindi io non mi metterei troppi problemi nel fare scelte che possono sembrare un po' strane, basta rimanere nell'ambito della plausibilità. Riguardo il discorso sui draghi, credo che nel costruire creature non serva scegliere solo quello che è plausibile o probabile, la natura ha creato esseri estremamente improbabili che hanno trovato la loro nicchia ecologica per cui, se non è impossibile, secondo me si può fare. Oltretutto in natura ci sono molti esempi di creature che emettono scariche elettriche, quindi anche questo tipo di "soffio" dovrebbe essere teoricamente plausibile.
June 13Jun 13 Author comment_1920388 Quando creo dei mostri cerco di distinguere bene le proprietà fisico chimiche che ha il mostro dalle sue proprietà magiche. Nelle campagne giuste sono anche propenso a dargli dei poteri sovranaturali come soffi, resistenze, immunità, rigenerazione rapida eccetera, solo che se il mostro finisce in un'area di magia morta o i suoi poteri vengono dissolti o sigillati in qualche modo non può più usarli.In genere prendo un mostro da un bestiario medioevale e poi cerco di "razzionalizzarlo", ecco quello mi viene bene. Per capirci in un racconto di Solomon Kane le arpie erano delle sorta di gargoyle di carne, fisicamente non potevano volare ho fatto che potevano fisicamente rallentare un po' le cadute e con un modesto effetto magico volare.Quando devo inventare dei mostri per dei pianeti alieni per lo sci-fi o il wired anche se ai miei giocatori piacciono io li trovo poco ispirati.Un mostro fantasy che mi è venuto bene, anche come resa in gioco, è stato un canide con un'intelligenza linguistica molto avanzata, sia come antagonista che come animale domestico era molto performante.Adesso però faccio fatica a progettare i mostri perché tutti i miei libri sugli animali e gli alieni li ho perduti durante i traslochi, insieme a molte delle mie fanzine di gdr. Edited June 13Jun 13 by Edmund
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