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I Figli di Za'ia - TdG

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Hannayeh

La gara è più intensa di quanto mi aspettassi, per quanto si tratti comunque di un gioco infantile e distruttivo. Mio fratello riesce però a superare lo spirito approfittando di un suo attimo di esitazione, bruciando completamente il campo per primo. È stata una bella sfida. Spero che tu sia soddisfatto, E'Het. Dico prima di recuperare il mio bastone con cura, lieta di non averlo dovuto sacrificare.

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Lo spiritello all'ultimo ha una specie di esitazione, forse quasi uno sguardo di ammirazione per Finn'iann. E gli è fatale, almeno nel contesto del gioco. Perde per poche spanne di campo ancora fumante ma non arso, e accetta la sconfitta prima con un gesto di stizza e poi con una risata sincera "Se sapevo che potevo perdere non giocavo. Ma è stato divertente... cosa volevate come premio?" si chiede sinceramente incuriosito.

Glielo ricordate e annuisce "Ah, già. Le altre persone. Ce ne sono un po' in una caverna a poca distanza da qui, è un luogo sacro a Mau'a e pensano di essere al sicuro. Un grosso errore! Lui è grosso e prepotente e fa quello che vuole e si rimangia la parola se gli torna comodo. Altri sono andati a parlare con lui, ma mi avete chiesto di persone ancora vive e non so se contano... a me sa che sono ormai morte" ridacchia senza malizia. Fa per andarsene (del resto ora non ha più nulla da fare qui) quando si volta di nuovo "Siete stati bravi e divertenti e gentili. Allora vi dico una cosa in più anche se non sono tenuto a farlo. Lo faccio perché mi va. Ma state attenti agli altri spiriti dell'isola... non sono tutti come me. Io sono l'unico onesto, mentre le ragazze sono molto scorrette. Però non possono disobbedire a chi ruba i loro gioielli" ammicca ed esplode in una piccola fiammella.

Ele'wa'tu'm

Rimango in silenzio per tutta la durata del "gioco" bene commento a bassa voce mentre ascolto la risposta che abbiamo vinto beh... almeno abbiamo qualche informazione in più mi guardo attorno osservando la desolazione temo che questa sia stata l'unica sfida facile che incontreremo sull'isola. Ora dobbiamo solamente trovare la caverna se vogliamo trovare eventuali sopravvissuti

Hannayeh

Lo spirito, nonostante abbia provato di essere infantile, si dimostra onesto e mantiene i suoi patti. Rubare i gioielli per legarle... Pericoloso, ma è un'altra arma che possiamo sfruttare. Temo anch'io. Però il rifugio scelto dagli abitanti può aiutarci: trattandosi di un luogo sacro, potremmo riuscire a raccogliere informazioni sullo spirito dell'isola e su quanto fatto da vostra madre in passato. Dico a Ele'wa'tu'm e mio fratello.

  • Autore

Nella distesa di cenere e legno carbonizzato indovinate una sorte di strada o sentiero e lo seguite. Circa due ore dopo arrivate all'imboccatura di una caverna di pietra lavica, sul fianco di un camino secondario del vulcano. Ormai avete capito che l'isola non è che una serie di blocchi di roccia e terra aggrappati attorno alle varie estensioni del vulcano stesso. Non è difficile capire perché Mau'a sia così potente!

La caverna è decorata all'ingresso da festoni di corda e stoffa parzialmente bruciati, e dall'interno viene il lucore di un fuoco e una lontana eco di canti. All'ingresso un giovane uomo armato di lancia e con un grosso otre a tracolla.

Ele'wa'tu'm

L'ambiente dell'isola non mette di certo il buonumore, ma per lo meno non è difficile trovare il luogo indicato dallo spirito Saluti, io sono Ele'wa'tu'm, figlio di Za'ia faccio un cenno di saluto all'uomo di guardia io e i miei fratelli chiediamo il permesso di entrare

Finn'iann

Cammino insieme ai miei fratelli, ma lascio a loro l'iniziativa, adesso.

Sono improvvisamente troppo stanco anche solo per pensare lucidamente e cerco quindi di risparmiare al meglio le mie scarse forze.

Hannayeh

Il paesaggio dell'isola non migliora procedendo verso l'interno, cosa che fa risaltare ancora di più l'aspetto quasi festoso della caverna. E io sono Hannayeh, quella che voi chiamereste sacerdotessa nel vostro linguaggio. Dico alla guardia dopo avergli fatto un rispettoso saluto. Vorremmo conferire con voi e i rappresentanti della vostra comunità.

  • Autore

Il ragazzo sembra più che altro stupito di vedervi arrivare dalla desolazione che circonda la caverna, e per qualche istante resta muto, titubante. Poi si riprende "F-figlio di Za'ia?!?" fa una specie di riverenza, poi cambia idea e lascia cadere la lancia per prostrarsi "Gli spiriti siano lodati! Siete qui per aiutarci!" si rialza e vi fa cenno di seguirlo conducendovi dentro la caverna stessa.

Il luogo è, o meglio era, chiaramente un posto di feste e riti. Ma ora è malconcio e impolverato, coperto di cenere. All'interno ci sono diverse persone assiepate lungo corridoi e slarghi, ma la vostra guida vi conduce ad uno spazio grande, quello da dove viene la luce. Non è fuoco, bensì magma quasi del tutto rappreso. Dalle spaccature nel terreno però filtrano abbastanza luce e calore da rendere la zona ben poco confortevole.
Qui trovate una specie di statua di pietra lavica, alta cinque o sei metri, cava e spaccata in varie parti. Parzialmente incastonato nella statua c'è un grande oggetto nero parzialmente fuso, di raro metallo. Quando era intatto doveva somigliare ad una lancia tozza e alta come tre uomini. La stanza sembra comunque danneggiata e in disordine, ma alcune persone stanno comunque pregando da una specie di lingua di roccia che si sporge dall'ingresso sopra il pavimento di magma solidificato.

Al vostro arrivo si voltano e vi vengono incontro curiosi e tutto sommato accoglienti "Benvenuti, fratelli e sorella" dice uno di essi quando il giovane vi presenta "Vi unirete a noi per le preghiere?"

Hannayeh

Annuisco vedendo la sorpresa dell'uomo, facendo un lieve sorriso prima di seguirlo all'interno. La grotta doveva essere un posto affascinante in passato e l'avrei visitata volentieri, ma la situazione attuale fa svanire la mia curiosità: le persone raccolte in preghiera mi sembrano più intimorite che altro. Con piacere. E dopo siederemo e parleremo. Dico agli isolani: sono curiosa di capire se ci saranno delle risposte alla preghiera, vista l'attitudine di Mau'a.

Ele'wa'tu'm

Certamente dico mostrandomi cordiale Per cosa state pregando nello specifico?

  • Autore

I locali pregano lo spirito affinché plachi la sua ira e si quieti, permettendo loro di tornare a vivere al villaggio.
Supplicano a lungo, ma non giunge risposta.
Decidono di prendersi una pausa, distribuendo la poca acqua a disposizione ai più deboli e disidratati e mangiando qualcosa; in quel momento sembrano disposti a parlare con voi anche se un po' guardinghi.

Hannayeh

Il silenzio dello spirito è una risposta più che sufficiente alle preghiere degli isolani: è chiaro che Mau'a non ha nessun interesse nei loro confronti.

Abbiamo ricevuto la vostra richiesta d'aiuto e conosciamo la situazione dell'isola. Potreste però spiegarci come ha fatto Mau'a a liberarsi e, soprattutto, cosa aveva fatto la divina Za'ia per placarlo? Chiedo agli isolani mentre li aiuto ad assistere i più deboli.

Finn'iann

"E da quanti giorni, ormai, vi trovate in questa condizione?", mi aggiungo alle domande di mia sorella.

  • Autore

Ciò che vi raccontano si riassume così.

Un tempo Mau'a era lo spirito più grande dell'isola, ma non l'unico. La sua montagna svettava sulle altre ma era ancora relativamente bassa ed esso condivideva il potere con fratelli e sorelle. Un giorno la sua montagna si aprì con un boato e rase al suolo le colline vicine, coprendole di lava e bruciandone i boschi. Mau'a aveva ucciso e consumato i suoi fratelli. Gli abitanti dell'isola lo quietarono con offerte e preghiere e per qualche tempo lui le accettò. Ma era ingordo e consumava ogni cosa in fretta, così le persone furono costrette a chiedere e poi pretendere cibo e sacrifici anche alle isole vicine. Molti se ne vergognano tutt'ora, ma fino ad una generazione fa questa era un'isola di predoni. Za'ia venne per fermarli e capito il problema intervenne vincolando Mau'a alla caverna. Non lo uccise, ma lo ferì gravemente e lo intrappolò con un grande chiodo nero. L'oggetto lo teneva calmo e quieto.
Alla morte di Za'ia però il chiodo si spezzò e Mau'a riuscì a liberarsi. In questo breve periodo è cresciuto in forza fino ad attirare a sé alcuni dei vecchi spiriti minori che lo servivano. Per punire chi lo ha tradito ha cominciato a distruggere l'isola. Alcuni sono andati a supplicarlo ma non sono più tornati.

"Noi siamo in questa caverna da tre esamane. Avevamo abbastanza scorte ma le stiamo ormai finendo"

Ele'wa'tu'm

Tu conosci la natura del "chiodo". Vostra madre forgiò decine (o centinaia?) di questi oggetti usando uno strano materiale nero a metà tra la pietra, la conchiglia e il metallo. Sono oggetti terribili, che vincolano gli spiriti ad un luogo fisico impedendogli di attingere alle forze del mondo. Ne usò parecchi per calmare P'wat, lo spirito del grande Oceano, e per alcuni altri spiriti molto pericolosi.
Che tu sappia non è possibile spezzarli e solo tua madre poteva toglierli una volta piazzati. Ma ora che è morta...

Ele'wa'tu'm

Conosco quei chiodi dico a bassa voce mia madre ne ha usati molti per assoggettare gli spiriti. Da quel che sapevo però, è impossibile spezzarli, solo mia madre poteva farlo. O almeno così sapevo scrollo le spalle In ogni caso ora siamo qui. Ci occuperemo di voi

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