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Dragons´ Lair

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Risposte in primo piano

  • Autore
comment_1920234

Lady Agatha osserva con orrore quello che fai ma è così terrorizzata dalla situazione -e ormai, ritieni, sopra tutto da te- che non riesce a reagire.

"Ha importanza?"

Credo di averti già dato 1 pe per la crudeltà in questa sessione.. ^_^

  • Risposte 366
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  • Chino il capo allo schiaffo su Roren ma dopo qualche istante torno ad alzare lo sguardo, con rinnovato vigore. "PER QUALCUNO DI VOI È UN VECCHIO AMICO, PER ALTRI UNA CONOSCENZA, FORSE ADDIRITTURA

  • Danil Koskov  

  • Mezzanotte
    Mezzanotte

    Lo skov cerca di convincerti a scappare nella galleria mentre lui affronta i Caronti: la Maschera ti darà un vantaggio lì dentro, ti spiega. E non è neanche detto che tu venga seguita. Saw vuole lui.

Immagini pubblicate

comment_1920236

“Dobbiamo muoverci, va a chiamarlo, non perdiamo altro tempo. Se è ancora qui, verrà con noi.”

Mantenendo il tono basso, dico serrando la bocca, lo sguardo diretto.

Non è per i PE, figurati. Talitha è una scheggia vagante in queste situazioni calde, fa cose.

Modificato da Maiden

  • 2 settimane dopo...
  • Autore
comment_1921079

"Si fotta lo skov", dice assai poco signorilmente la maitresse.

La vedi sparire per alcuni minuti e tornare con una borsa: il suo completo da fuga. Evidentemente Lady Agatha è una donna previdente.

Sigg vi raggiunge e vi fa segno di sbrigarvi.

I Corvi del Crematorio stanno già segnalando la posizione dei cadaveri.

A quanto pare hai appena bruciato l'attività su cui avevi investito parte delle risorse della setta, ed hai l'impressione che i tuoi guai siano solo iniziati!

Devi decidere cosa fare ora.

comment_1921252

"Per di qua, velocemente!"

Cerco di instradarla nel miglior modo possibile, per evitare che perda tempo. Le sto davanti in pratica, per uscire dalla parte dove ho lasciato Sig.

Vedrai, vedrai...

  • Autore
comment_1921729

Riesci a tornare alla barca con Sig prima dell'arrivo dei Guardiani.

Nei giorni seguenti ti rintani nella miniera di Coalridge reputandola più sicura del tuo teatro.

Danil fa una scenata a te, ma anche a Sig, rinfacciandole che avrebbe dovuto tenerti fuori dai guai.

Dice che siete state delle pazze ad uccidere una Giubba Blu, ora le avrete tutte addosso.

"Un tenente poi!" sbotta.

"Vorranno le nostre teste!"

Complicazioni

ora la banda è Ricercata 1/4 e siete in guerra con le Giubbe. Come vuoi gestire la cosa?

  • 3 settimane dopo...
comment_1923399

Al di sotto di Coalridge, da qualche parte: in una sorta di accampamento di fortuna, nei pressi dell'ascensore: io e Danil, soli.

"Per quanto altro tempo avrai intenzione di tenermi quel tuo brutto muso, Danil? ... Te l'ho detto come è andata, quel figlio di putt4na ha avuto quello che si meritava, ho provato ad evitarlo ma la sua stupidità è stata tale da portarci tutti ad un punto di non ritorno. Era un c4zzone e la sua anima è stata inghiottita dai flutti del canale, capita quando si è così ottusi da non capire cosa si sta rischiando! Che dovevo fare, lasciare che mi mettessero le mani addosso!? V4ffanculo, tu, quella cricca di merda di studenti di m3rda che mi sono ritrovata a dover badare e chiunque pensi che ho sbagliato a reagire: mangia o vieni mangiato ed io non avevo ancora intenzione di farmi sb4ttere da qualche b4stardo in giacchetta blu in qualche sporco vicolo di questa città del c4zzo, hai capito!?"

Mi arrotolo quanto più velocemente riesco una sigaretta, con i rimasugli di un tabacco tenuto in una scarsella tenuta alla cintola.

"Nessuno scenderà quaggiù. Questa è la mia nuova casa, per quel che mi riguarda. Da qui posso pensare di organizzarmi, perché le giubbe non possono sospettare minimamente dove io sia, a meno che qualcuno non parli troppo... E spero che di questo posto, sappiano in pochi."

Accendo la sigaretta alla vaga luce di un paio di lanterne, do una occhiata fugace al giaciglio di fortuna, qualche cassa che contiene il minimo delle comodità che possedevo, noto il mio violino nella sua custodia appoggiato ad una di esse. Mi ci avvicino, è anche nei pressi di Danil, che se ne sta in una zona di penombra.

"Sarebbe successo, prima o poi, una cosa del genere. Se al posto del Chirurgo, o come c4zzo si chiamava, ci fossero state le giubbe... Sarei venuta a cercarti lo stesso ed il risultato sarebbe stato il medesimo."

Entro anche io nella zona più buia, faccio un bel tiro di sigaretta, il fuoco del tabacco arso fa brillare appena il mio sguardo.

"DI' QUALCOSA, C4ZZO DI UNO SKOV. MA DILLA GIUSTA, INVECE DI STARTENE LI' COME IL B4STARDO CHE SEI, A GUARDARMI TORVO SPERANDO CHE QUESTO MI METTA IN RIGA IN UN MODO O IN UN ALTRO! IO SONO ANCHE QUESTO: UN PROBLEMA E FORSE UN PERICOLO! MA QUESTA CITTA' NON MERITA DI MEGLIO, QUINDI..."

L'eco rimbomba nel silenzio di questo dedalo.

"MEGLIO BRUCIARE CHE ARDERE LENTAMENTE."

Prendo la sigaretta, faccio un altro tiro lungo e la tiro ai piedi dello skov, non curante di una sua qualsiasi reazione a questo ennesimo battibecco.

  • Autore
comment_1923553

"Ti sei trovata in una situazione di pericolo" osserva Danil senza scomporsi per la tua sfuriata e per gli insulti che gli hai rivolto "ed hai reagito senza pensare troppo alle conseguenze, Helene"

Si siede mollemente con le braccia e le gambe allargate sul divano e ti guarda.

Avete arredato la caverna come un piccolo salotto. Non è come il tuo teatro, ma considerando che ora vi nascondete nel sottosuolo come topi poteva andarvi decisamente peggio.

"Devi capire che i Sussurri come te sono temuti. Perseguitati persino. E visto quello che hai fatto per salvare me e uccidere il tenente comincio a capire perché.

è un potere terribile quello che possiedi, troppo oscuro per non considerarlo una minaccia.

Nel migliore dei casi verrai considerata un utile strumento. Nel peggiore un abominio da braccare, imprigionare, uccidere.

Devi stare molto attenta a mostrare i tuoi poteri. E temere in particolar modo i Guardiani di Spiriti e la Chiesa dell'Estasi"

il suo tono ora è conciliante.

"Di me ti puoi fidare. Lo sai che ti devo molto, probabilmente tutto. Non andremo da nessuna parte litigando. Analizziamo con calma la situazione invece" dice alla fine versandosi del vino di muffa.

"Ti stanno cercando, Helene. Hanno messo una taglia su di te. Qui, protetta dai miei fedelissimi, sei al sicuro ma gli affari, con le Giubbe che ti vogliono morta, stanno andando di schifo"

Beve dalla coppa e impreca quando qualche goccia di liquore gli macchia la camicia. Si pulisce la bocca con la manica prima di fissarti nuovamente.

Non è mai stato una persona raffinata, il tuo Diavolo.

"Abbiamo perso il locale di Silk Shore e a Charterhall è caccia aperta ai tuoi ragazzi. Devo sapere cosa sanno di te. Di noi"

"Se li torchiano -e lo faranno, puoi scommetterci- vuoteranno il sacco"

"la nostra situazione è complicata, Helene.."

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comment_1923785

Sbuffo, forse perché sentivo l'adrenalina crescere nell'impeto della mia arringa ma mi rendo conto che Danil preferisce usare la testa ed anche questo sfogo finisce in un pari e patta, non facendomi sputare altro veleno.

Faccio un grosso sospiro, scrollo le spalle, mi siedo sul bracciolo del divano, alla sua destra. Lo guardo dall'alto verso il basso:

"Prima che tu piombassi nuovamente dal nulla nella mia vita, con quella fuga rocambolesca, le giubbe e quanto altro... Stavo cercando di portare avanti i piani per lui.", segue no scambio di sguardi, per fargli intuire di chi stiamo parlando.

"Apertamente, ho parlato solamente con Roren, quel tipino che non va d'accordo con nessuno della cricca, sempre pronta a portare avanti le proprie battaglie: l'idea è che avrei potuto metterla a capo di qualche squinternato, per farle avere un ruolo di maggior rilievo, diciamo che in tutta quella marmaglia spiccava, in un certo senso. Detto questo... E' a conoscenza di qualcosa: sa cosa sto cercando, siamo andate insieme all'università per fare delle ricerche. Ma lì...", ruoto gli occhi, guardo altrove, come se stessi cercando di ricordare esattamente quei momenti...

"Ho capito che qualcosa non andava, con lei. L'ho messa sotto osservazione da uno spirito del teatro e mi ha praticamente confermato i miei sospetti: "Donna con uomo blu.", furono queste le parole in risposta alla mia domanda... E quindi, eccoci quì, con quella che potrei definire una serpe in seno." Faccio per prendere il calice dalla sua mano, l'intenzione è di riempirlo con qualcosa, se c'è; altrimenti posarlo nei pressi di un carrello di alcolici completamente vuoti.

Mi porto nuovamente davanti a lui a braccia incrociate.

"A meno che non abbia parlato ad altri, Roren è quella che sa più di tutti: e che ha già detto tutto quello che non doveva alla giubbe blu."

Abbasso lo sguardo a terra e scuoto vagamente la testa.

"Non tutti sono fedeli fino alla fine, come stai dimostrando, non credi?"

  • Autore
comment_1923795

"Roren una informatrice delle Giubbe?"

Danil percorre il bordo della coppa con il pollice, pensieroso.

"Devo ammettere che avrebbe senso. Forse la visita del tenente Namberry alla Chiave quel giorno è stato un caso. O forse no"

"Però, se non è stato un incontro sfortunato, non era un'operazione ufficiale. Ti sarebbero venuti a prendere al Teatro con un'accusa formale altrimenti."

Rovescia la testa all'indietro, sullo schienale del divano, e guarda la volta della caverna sprofondata nelle tenebre.

"Comunque sia dobbiamo considerarci ormai compromessi", sospira.

"Cosa intendi fare?"

comment_1923829

"Compromessi... Ma conosciuti. Un passo scritto nel destino di ogni culto che si rispetti, prima o poi."

Vado dietro al divano, per guardarlo negli occhi mentre tiene la testa all'indietro.

"Roren sa più di quello che mi ha raccontato: non so cosa le è stato offerto per stare con noi a spiarci ma potremmo usarla a nostro favore. Un peccato, perché avevo riposto in lei molte più aspettative che in altri. Ma come dicevo, non tutti sono fatti per questo genere di vita. Pensavo che potremmo darle la colpa del casino a La Chiave. Una piccola studentessa con la passione per l'occulto che gioca a fare la grande medium... E che si brucia con le sue stesse mani."

Con il mento, indico l'oscurità al di là dei sigilli.

"Nessuno verrebbe mai a cercarla fino a qui. Potremmo interrogarla e poi darle l'opportunità di dimostrarci veramente cosa si cela al di là di queste protezioni. Ma prima di lasciarla correre tra i cunicoli, un paio di lettere indirizzate alla gente giusta, tipo la famiglia e alle giubbe blu con qualche motivazione per un gesto estremo dovuto ad un errore imperdonabile in un postaccio di Silk Shore, chiamato La Chiave."

Mi porto la mano sotto al mento, lo stropiccio pensando.

"Insomma, qualcosa del genere, potrei buttarci in mezzo anche qualche cazzat4 su quella puttan4 di basso borgo che gestiva ed il suo mezz'uomo, sempre che sia da qualche parte in città. Così da eliminare totalmente le lingue più pericolose, vista la fiducia che non nutro per loro."

Faccio spallucce, mentre cerco di scrutarlo dentro.

Modificato da Maiden

  • Autore
comment_1923855

"I nostri informatori dicono che lady Agatha ha già lasciato la città. Invece ho rintracciato il buttafuori della Chiave. è uno skov dopotutto. Quando scappiamo cerchiamo sempre scampo fra i nostri simili, però.. "

sembra a disagio.

"però non sarebbe saggio dare la colpa a lui. La mia gente è fra i nostri alleati maggiori al momento, e vendere uno di loro, un innocente, alle odiate Giubbe non farebbe bene alle nostre relazioni anzi, potrebbe causare un pogrom contro gli immigrati skovlan con esiti.. be', potenzialmente detonanti."

"A meno che nei tuoi piani non ci sia far scoppiare la rivoluzione. Ulf te ne sarebbe grato, ma non so quanto questo serva i nostri interessi o quelli delle tue padroncine, Helene"

Danil si gratta furiosamente la testa, come se avesse i pidocchi, ma tu lo conosci abbastanza per sapere che è il suo modo per schiarirsi le idee.

"Per quanto riguarda la tua graziosa Roren dimentichi una cosa, Helene. Se veramente è a libro paga delle Giubbe capiranno subito che è un depistaggio di comodo. Perché avrebbe dovuto mordere la mano che la nutre?"

Ora il Diavolo gioca con uno dei coltelli da lancio che porta alla cintura. Ne soppesa uno tenendolo in bilico, di piatto, su un dito.

"Una lama di Iruvia" ti informa. "Ah! Gli iruviani, Helene, hanno fama di essere incredibilmente vendicativi. Sarà per questo che il tuo bel impero non ha mai osato invaderli come invece ha fatto con la mia povera terra"

"Ecco, credo dovremmo essere un po' iruviani d'ora in poi, Helene. Senza contare che non ho mai amato i traditori"

Fissa il suo riflesso sulla lama.

Dall'espressione che fa non sembra piacergli ciò che vede.

"Posso darti Roren, se vuoi. Più o meno intera, credo. Mi assicurerò riesca ancora a parlare. Posso consegnartela tutta bella infiocchettata. Un regalo personale. Ma dopo di questo non voglio più vederla. No, non guardarmi così, mia signora"

"Sono sicuro non avrai bisogno del mio aiuto o di quello di Sigg con lei"

"So riconoscere un vero mostro quando ne incontro uno"

Ora sembra quasi di buon umore mentre ripone il pugnale nella cintura e si versa ancora da bere. Alza la coppa in tuo onore.

"Dopo il Macellaio, Silk Shore e forse Roren.. dovranno dare un nome terribile anche a te Helene"

"Cominciavo a sentirmi solo nella parte del Diavolo, sai?"

Modificato da Mezzanotte

comment_1923864

"Allora, dato che tra skov vi conoscete e quella troiacci4 non è più un problema, che ne dici di occuparti di lui? In modo che comprenda la situazione e non parli con la gente sbagliata, tanto le giubbe possono offrirgli ben poco. È più conveniente per lui stare dalla parte della propria gente, che noi stiamo sostenendo con i nostri sforzi, dopo tutto. Parlagli e sistema le cose, siete uomini, vi intenderete."

Mi avvicino alla custodia del mio violino, mi abbasso per aprirla e per prendere lo strumento.

È fermo da tempo, e gli do una occhiata rapida sotto la flebile luce delle lanterne.

"Perché accontentarsi degli spiccioli quando puoi acquisire potere e prenderti ciò che desideri? Una domanda retorica per la nostra Roren, che a... Stare con la Storta... Ha imparato a zoppicare."

Sospiro forte.

"La istruirò sulle arti che padroneggio, in modo che abbia una conoscenza minima. Le farò scrivere qualche rituale, forse un piccolo grimorio personale. Niente di corretto, o pericoloso, appunti di una studentessa dell'occulto che prova ad iniziarsi in solitudine alla disciplina... Tutto per rendere credibile il discorso fatto prima: un potere troppo grande che le è scivolato dalle mani, per inesperienza ed incapacità. Sai a quanti farebbe gola, non conoscendone a fondo il prezzo?"

Poggio l'archetto del violino ed eseguo una nota bassa, abbastanza prolungata: è qualcosa di grottesco, il violino è da accordare.

"E poi... Quando crederà che le sarà possibile mettere in pratica qualcosa, mi guadagnerò quel titolo che vuoi vedermi indossare: dopotutto, per ballare con Il Diavolo - faccio un lieve inchino nei suoi confronti, con archetto nella mano sinistra e violino nella destra -, si deve essere donne come me, fautrici del proprio destino... E forse, della propria fine."

Do un'occhiata in giro, se vedo che c'è tutto l'occorrente per scrivere rituali in un piccolo grimorio, non mi faccio problemi: altrimenti, chiedo a Danil di portarmi il necessario per avere un piccolo laboratorio di fortuna.

"Insieme a Roren, porta l'occorrente per farla rimanere qui: un giaciglio, dei viveri... Ci vorrà qualche giorno, sarà un bel teatrino. Ovviamente non farle del male... Ma vorrei che Sig assistesse e rimanesse con me a mia difesa, perché mentre perdo un pedone del mio scacchiere, vorrei guadagnarmi qualcosa per cui valga la pena dedicargli del tempo: un pezzo di rango superiore."

Modificato da Maiden

  • Autore
comment_1923941

C'è tutto il materiale per scrivere. Il Diavolo fa del suo meglio per farti sentire a casa.

Danil ti assicura che non devi temere nulla dallo skov fuggito dalla Chiave: odia le Giubbe anche più di voi.

Poi, se non hai altre richieste, ti saluta e se ne va.

Hai del tempo prima che accada qualcosa..

comment_1923980

Starmene qui da sola non è uno scherzo. Rimugino sulle scelte fatte alla Chiave, a cosa mi ha portato... E a cosa succederà.

I nervi mi salgono a fior di pelle ma alterno momenti anche di totale sconforto e piango, lanciando qualcosa in qua ed in là.

Poi, dopo aver intriso il fazzoletto da taschino di lacrime amare, mi calmo. Mi guardo intorno, con grossi, respiri lenti.

Mi alzo e prendendo una lanterna, percorro il perimetro di quello che ora definisco la mia dimora. Cerco di capire i cunicoli dove possano condurre ed aguzzo la vista in modo tale da rendermi conto se c'è qualcuno o qualcosa, pronto nell'ombra. Quello che vorrei fare è una ricognizione nei pressi di dove mi trovo, senza andare a toccare nessun sigillo, se possibile. Oppure mapparli, in modo da comprendere meglio cosa aspettarmi anche dal campo spettrale.

  • Autore
comment_1923985

Danil ti ha detto che la zona dell'alloggio è sicura e nessuna Giubba potrebbe trovarla senza una guida esperta delle miniere.

Tu conosci la strada per uscire e rientrare, ma ci sono altre gallerie lì vicino.

Danil le ha fatte tenere aperte per confondere eventuali intrusi ma ti ha detto che sono pericolose e tu devi seguire scrupolosamente il percorso sicuro.

comment_1924007

Ma dove voglio andare, Danil è stato molto chiaro, ascoltiamolo una volta ogni tanto ed aspettiamo, che poi avremo molto da fare.

Fermo la ricognizione, torno nei pressi del divano, mi ci sdraio e provo a chiudere gli occhi, pensando che questo, dopo tutto, potrebbe essere un luogo perfetto per incontrare Setarra, lontano da tutto, da tutti. Strano pensarci ora, mentre i pensieri mi si contorcono, forse è perché lo vedo come un ancora di salvezza, come al tempo è stato... Eppure, ora, mi pare quasi di averlo sognato, presa da affari terreni, lungi dal suo disegno, lungi dal suo bisogno.

"So come ti senti... Trascurato. Non è davvero mai stata la mia intenzione, caro mio mentore... Ma devi capire che anche io ho dei bisogni, e nel tuo interesse, devo soddisfarli."

Mi rilasso, quasi abbandonandomi.

"Non ho mai smesso di pensare a quello che mi hai chiesto: ma devo fare i conti con questa dannata città, che tu lo voglia o meno. Guarda dove sono finita! Qualche metro più giù e sono sicura che sentirei l'ardore degli inferi cuocermi le gambe. Tsk... E tu, in tutto questo, taci. Perché quel patto sugellato con quella coppa, neanche desiderandolo, in vero, adesso è parte di me. Forse hai bisbigliato all'orecchio di qualcun altro nel frattempo, tradendomi, io... Io non posso saperlo. Ma la verità è che ancor non ho sentito di nessuno che parli di te, in giro."

Faccio una pausa, un sospiro, apro gli occhi.

"Non nego di aver bisogno di te, ancora una volta. Ma questa ammissione, mio principe nero, dovresti farla anche tu a me. Ti tendo la mano, perché è così che si fa tra uomini d'onore. Ovviamente uomo non sono ma conosci la mia testardaggine e la mia volontà, forse meglio di chiunque altro. E se dico che sono qui per aiutare entrambi, sai che non scherzo. Non scherzo affatto. Ma da parte tua, voglio qualcosa di più che ordini. Mi hai tanto ascoltato quando ero piccola... Credo che sia venuto il tempo di ricambiare."

Rimango sdraiata, le mani raccolte sul ventre, le orecchie pronte ad ogni minima sillaba.

Un po' ci spero, in questa risposta. Altrimenti, mi addormenterò in attesa.

  • Autore
comment_1924053

Annunciato da un sordo tuono che riverbera nelle viscere della terra, Setarra ti appare. Indossa un aderente vestito di raso scollato davanti e dietro con dei coriandoli appiccicati sopra. Ha pozzi neri come occhi, e la pelle d'alabastro crepata è percorsa da rivoli d'oro fuso.

Guarda con compassione le bottiglie vuote ai tuoi piedi, e la 'stanza' in cui vi trovate.

"mmsì.." mugugna alla fine, "credo tu abbia sofferto abbastanza".

comment_1924243

Al tuono, mi alzo di soprassalto, sedendomi sul divano, rannicchiandomi.

“MA CHE!?!?”

Ammutolisco quando lo vedo.

È lui. Non po… sso crederci. È uno dei miei sogni? No, non lo è. Mi ha raggiunto. Lui… è qui!

Una lacrima mi riga il volto, l’occhio sinistro non trattiene abbastanza e la lascia scivolare lentamente sulla mia gota emaciata.

“Tu… Tu sei qui… oh, mio…”

Cerco di asciugarmi rapidamente il volto con il dorso della mano sinistra, mentre un groppo alla gola quasi non mi fa uscire le parole di bocca dallo stupore.

“Sei bell-o, mio signore. Com-e ti ho visto nei miei so-gni.”

Cerco di muovermi, la paura del tonfo mi aveva quasi paralizzata. In modo cauto, senza distogliere lo sguardo, poggio i piedi a terra e faccio per alzarmi, un po’ a fatica. Un grosso respiro, quasi a cercar coraggio, un sorriso imbarazzato, un lieve inchino che mi fa portare la gamba destra indietro, che batte sul sofà, mentre allargo le braccia ed abbasso lo sguardo, in modo abbastanza plateale.

“Benvenuto nella mia umile dimora, mio principe.”

Alzo la testa al punto da riuscire a guardarlo fino alla vita.

“Io… Aspettavo da tanto, questo momento. E tu sei qui, ora… Ed io, non so cosa dirti.”

Divampo di vergogna, probabilmente si vede perché lo sento sulle mie guance.

  • Autore
comment_1924268

"Mia diletta Talitha" riprende il demone con aria visibilmente irritata, "potresti iniziare col spiegarmi perché non vedo ancora l'Antipode fra le tue sapienti e svelte mani"

"è così poca la passione che suscito nel tuo piccolo cuore nero?"

comment_1924329

A capo chino, evidentemente in imbarazzo:

"Io... Ho capito che che da sola, non sarei riuscita a raggiungerlo. Volevo raddrizzare il culto, che verge in una brutta situazione... Ma ho finito per complicare le cose. Mi trovo in difficoltà, perché mentre il mio desiderio è servirti, la città mi schiaccia e devo difendermi. Non ho abbastanza forze per poter fare entrambe le cose, senza sbagliare."

Rimango ferma, in silenzio, facendomi piccola.

Modificato da Maiden

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