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I demoni che abbiamo dentro


Mezzanotte

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Dopo aver passato la notte insieme ad Alvaran, alle prime luci dell'alba, mi vesto silenziosa. Lo guardo dormire, con sguardo deciso e volto serio. Sono in preda ad emozioni contrastanti ma non posso lasciare che mi controllino.

I piaceri della carne e la solitudine non mi aiutano. Per non parlare del suo intelletto... Un vero peccato perdere una mente come la sua.

Sguscio dalla porta come una ladra, cercando di arrivare al mio camerino: chiudo la porta a chiave ed un pianto liberatorio ma sommesso, mi scuote fin dentro le viscere.

Setarra... Setarra, dove sei? Perché, nel mio bisogno, non torni ad aiutarmi? Non sono più, forse, tra i tuoi pensieri?

Mi addormento tra le lacrime, abbandonandomi al sonno.

Rinuncio, perché ciò che conta è altrove ed io ho promesso me stessa ad egli. Mi sta osservando. Mi sta giudicando. Se chiudo gli occhi e mi concentro, posso sentire il suo respiro su di me. Sono la sua sacerdotessa: è a lui che devo tutto, se sono arrivata fino a qui.

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Setarra, nonostante le tue preghiere, non si fa sentire.

Forse è geloso perché hai ricevuto gli occhi.

Sai poco della politica dei demoni, ma se è anche solo vagamente somigliante a quella umana allora è un pozzo di veleni. Un mondo di invidia, e brame bestiali, e pugnali piantati nelle schiene. 

Speri che sia così, perché allora potresti capire. E sfruttare.

Non hai detto nulla ad Alvaran così quando arriva Strachan con i suoi bravacci il ragazzo è preso completamente impreparato. Con sadico piacere il maestro d'armi lo informa del suo destino. La fama e le inquietanti voci sulle Strangford fanno il resto. Senti il giovane gridare mentre viene portato via a forza. 

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Le grida di Alvaran mi perseguitano per tutto il giorno. Ma il silenzio di Setarra pesa più di tutto questo. Mi guardo allo specchio, mi guardo negli occhi, scruto nella mia anima e mi interrogo sulle mie qualità di essere umano. Provo a prendere lo spartito, a mettere su carta i miei pensieri ma tutto viene rigettato e quel poco che compongo mi trasporta a ritroso nel tempo, a cercare segnali di un Setarra sempre più assente, lontano...

Deve essere stato il sangue, ho tradito. Sono io, ho sbagliato, dovevo rifiutarmi.

Mi accendo una sigaretta carica di tabacco, mi faccio un bicchiere di scotch, me ne faccio due...

Alterata dall'eccesso, parlo da sola, sussurrandomi: "Se non mi vuoi più, lo capisco."

E dopo qualche secondo, rovescio il tavolino su cui si trovava la coppa, le sigarette pronte, i miei spartiti... Alzandomi nello scatto, mi ritrovo davanti allo specchio e a stento riconosco quella che ero un tempo, vedo un riflesso distorto e decadente, qualcuno che ha guardato troppo a fondo nell'abisso e c'è finita dentro con tutti i piedi, senza rendersene veramente conto.

Ed allora rido. Sto ridendo di me, davanti a ciò che vedo, piegandomi su me stessa, fino a ritrovarmi a terra, vicina ai miei Affetti più cari... Alcool e sigarette.

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A strapparti dalla tua miserevole malinconia ci pensa Hutchins che avevi incaricato di scoprire l'identità del misterioso uomo morto berciando il nome di Setarra. Una delle tue anime ti recapita infatti un suo messaggio.

"Helene" scrive infatti l'antiquario, "la tua curiosità può costarci cara. Il morto infatti si chiamava Atlas Winthorp, di giorno archiatra dell'accademia imperiale di Whitecrown, di notte gran drago della loggia ermetica della porta rossa. Della porta posso dirti che non è la sola cosa che i suoi adepti tingono di vermiglio: molte ragazze e persino bambine spariscono dalle strade dei nostri quartieri più poveri e dagli orfanotrofi per finire sui loro altari. Mi è giunta voce che Atlas aveva appena trattato l'acquisto di una reliquia dai Marinai ed ho l'impressione che sia stata questa la causa della rovina del gran drago. Non chiedermi altro; è una partita troppo rischiosa per il sottoscritto, sparisco dal giro per un po'. Quanto al pagamento per i miei preziosi servigi, mi devi un grosso favore. Accetta il mio consiglio e non indagare oltre"

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Mi alzo dopo aver ricevuto la notizia, che ho ascoltato con la testa appoggiata a terra, gli occhi aperti, persi nel nulla.

Se Setarra non vuole parlarmi, sarò io a parlare con lui... Ma a loggia potrebbe non gradire, i marinai sono degli str0nzi e dunque non mi rimane altro che l'accademia. Oppure... Casa sua. Le case sanno sempre tutto... Soprattutto chi le ha abitate prima dell'ultimo sfortunato proprietario e continua a viverle in un modo diverso dall'ordinario.

Mi ricompongo, scrollandomi di dosso polvere e sudicio raccolto nel rantolo. Mi asciugo quello che rimane delle lacrime che ho versato, mi soffio il naso cercando di ritrovare la dignità perduta, raccolgo il violino e suono lentamente un brano pacato.

Se lavorava in accademia a Whitecrown, non sarà difficile trovare qualche informazione su di lui.

Spoiler

Manderei qualcuno a trovare questa informazione: vorrei sapere l'ubicazione precisa della proprietà dei Winthorp.

 

 

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La residenza di lord Atlas è a Whitecrown, come quella dell'Accademia e del Lord Governatore e dei più altolocati rappresentanti della cerchia imperiale. Questo è un problema, perché vuol dire che la sicurezza lì è molto alta. E non si passa il nastro d'argento -l'unico ponte che collega il promontorio alla città- senza essere un volto noto o in possesso di un lasciapassare, un invito.  

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La mente comincia a sforzarsi sulle varie possibilità a disposizione:

Spoiler

Dato che conosco la posizione esatta di dove è morto Atlas Winthorp, vorrei andarci, mettermi in un luogo relativamente sicuro nei pressi (magari da qualche palazzo che dà proprio sulla via incriminata) e Armonizzare con il campo spettrale, alla ricerca dell'eco della sua morte. Vorrei rivivere il momento, per assicurarmi qualsiasi dettaglio che sul momento posso essermi persa.

Immagino che pratiche del genere dovrei averle già provate sulla mia pelle, anche se giocare con il campo spettrale è sempre pericoloso.

 

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Inviato (modificato)

Non puoi evocare l'eco spettrale di lord Atlas perché i guardiani degli spiriti hanno ripulito per bene la scena ed incenerito il corpo prima che questo lasciasse la sua impronta, purtroppo.

Ma ricordi di aver assistito alla morte dell'archiatra poco dopo il tuo arrivo in città dalla capitale. Era stato Setarra a condurti da lui, anche se non potevi sapere che era sua intenzione fargli del male. Sei sicura sia stato il demone a causare la sua dipartita con metodi mistici, e l'archiatra deve averlo riconosciuto perché lo hai udito pronunciare il suo nome prima che i polmoni gli si riempissero di sangue.

Spoiler

La dinamica dell'evento, così come l'ho descritto, potrebbe rivelare qualche preziosa informazione su Setarra. Metto in palio 3 p.e se ci arrivi per via deduttiva. Altrimenti fa nulla.

 

Modificato da Mezzanotte
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Spoiler

Talitha, ora che è concentrata sull'evento in questione, potrebbe pensare che una morte così teatrale ed in sua presenza sia una imbeccata. Atlas sarebbe un esempio da non seguire, perché altrimenti Setarra se avesse voluto far cercare questo artefatto, glielo avrebbe chiesto direttamente, nel suo interesse o in quello del Re Arso.

Quello che brucia a Talitha in tutto questo discorso è che se le è sembrato che Atlas Winthorp abbia riconosciuto Setarra, è perché altre volte, lui aveva avuto modo di vedere/sentire/percepire Setarra realmente, cosa che invece lei non ha mai fatto (correggimi se sono in errore!).

Quindi, sembra che Atlas sia stato vicino a Setarra più di quanto sia mai stata Talitha e questo la manda su tutte le furie (d'altronde Setarra le ha sempre e solo parlato telepaticamente! - correggimi se sono in errore).

I pensieri cominciano a contorcersi nella mia mente...

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Spoiler

Stavolta mi tengo il premio. Ti fornisco una informazione che potrebbe tornarti utile in futuro. Forse Talitha poteva arrivarci da sola.

Hai dovuto condurre te Setarra dall'archiatra. A quanto pare non poteva arrivare a lui da solo.

Mentre ti arrovelli senti la sua presenza. La sua voce è come una lama d'acciaio che corre sulla seta. Morbida, eppure dura. Capace di blandire e allo stesso tempo minacciare in modo sottile, con ogni singola parola.

Talitha, Talitha, mia piccola anima, a che gioco stai giocando? Non mi importa che tu ti faccia i ragazzini, ma bevi sangue di leviatano, ti unisci in sodalizio a quelle streghe delle Strangford, e ora cerchi informazioni, indaghi sull'archiatra. 

Perché non hai chiesto a me? 

 

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Un brivido freddo mi scuote fin dentro le viscere e mi accorgo di essere rimasta sospesa tra i pensieri e la musica per un tempo che non saprei definire.

Setarra…

Poso il violino, appoggiandolo al divanetto e guardandomi intorno cerco la sua figura, quasi preoccupata che possa apparirmi in qualche modo inatteso e prendermi come ha fatto con Atlas Winthorp.

“Preparo la via al ritorno del Re Arso, i mezzi che uso sono quelli di cui posso disporre. Ed i nobili sono importanti, soprattutto quando ti offrono un tetto sopra la testa per te e coloro che conduci.”

Vado alla finestra che porta al balcone, scruto verso la platea, guardo cosa stanno facendo i miei uomini per capire quanto tempo sono rimasta assorta, mentre tengo sempre irte le orecchie per qualsiasi rumore possa sentire alle mie spalle.

“Lui era una grande mente. Una possibilità.”

Mi passo una mano sul ventre, a mo di carezza per un ideale grembo materno.

“Tutto per il Re Arso ed il suo vassallo più importante… Che giunge a redarguirmi dopo giorni di silenzio mentre la mia mente brancola nei più oscuri dei meandri, alla ricerca della sua figura e di qualche parola che possa somigliare al conforto che dovrebbe darmi.”

Riempo i polmoni, alzo la testa e mi volto verso l’interno della stanza, quasi sicura di vederlo lì, da qualche parte. Sussurro:

“Un regalo… Che non potevo certo rifiutare.”

Vado a versarmi qualcosa da bere nel calice, ricalcando il momento in casa Strangford. Sono tesa ma anche volta a far valere la mia posizione.

“Infine… Sembra che per avere un colloquio con te, della durata di qualche minuto, quando fino a qualche anno fa rimanevi con me anche tutta la notte, debba cercare qualcosa che ti interessi particolarmente. E quindi a questo punto ti chiedo… Sussurravi anche all’orecchio di Winthorp e dicevi anche a lui le stesse cose che dicevi a me?”

Ovviamente la frase termina con sarcasmo e gelosia, mentre bevo dal calice che avevo preparato, senza distogliere lo sguardo dal centro della stanza, come se attendessi la sua apparizione da un momento all’altro.

 

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è questo che vuoi da me, mia piccola Talitha? Conforto?

Sei forse ancora una bambina impaurita pronta a nascondere il volto fra le sottane di sua madre?

Come puoi servirMi, se sei debole?

Ti promisi che gli orrori della notte non ti avrebbero più toccato.

ServiMi, e quel giorno verrà.

L'archiatra non era come te. Voleva impedire il Nostro Avvento.

Si era procurato una reliquia dei tempi che furono. I savi della tua specie inferiore la chiamano l'antipode. Volevo te la consegnasse, ma lui ha opposto resistenza. Aveva scoperto quanto Mi è preziosa. Perciò ho frugato nella sua mente. 

Con troppa forza. 

L'ho rovinato.

Mi è costato quasi l'ultima briciola del Mio potere.

Trova l'antipode, Talitha.   

E non avrai più paura.

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“Non è facile come dirlo…”

Rimango qualche attimo a riflettere.

”Cosa hai scoperto dalla sua mente? Qualcosa in più devi saperla se lo hai rovinato; ed io devo esserne a conoscenza se mi chiedi questo. ”

Il desiderio di vedere qualcosa di Setarra si era fatto così tanto strada che pensavo fosse giunto il momento di una sua apparizione.

”Se non sai direttamente qualcosa di ciò che vuoi, dovrai darmi qualcosa che possa servirmi per scuotere i suoi più stretti affetti, affinché mi portino a quello che stiamo cercando, in un modo o nell’altro.”

Sconsolata dalla realtà, porto alla bocca il calice, in cui ormai versa solo un misero rimasuglio, attendendo ancora la voce di Setarra.

Modificato da Maiden
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Dopo un minuto di attesa: “Ecco cosa intendevo.”

Annuendo, poso il bicchiere e mi metto sul divanetto a fumare una sigaretta.

Non vorrei arrivarci ma forse le Strangford potrebbero aiutarmi. Ma chiedere significa poi mettermi a disposizione.

Mi massaggio le tempie con il palmo della mano destra, mentre con l'altra che mi porto alla bocca, faccio un tiro lunghissimo di sigaretta.

Spoiler

In quanto Sussurro: è possibile piegare uno spirito per socializzarci e renderlo una sorta di mio adepto? Come ho uomini che servono il Re Arso, vorrei sapere se posso farmene qualcuno... Morto. Magari approfondiamo il discorso sul topic di servizio.

È un po' quello che mi ero immaginato con l'abilità speciale Occultista: Conosci i segreti per Socializzare con poteri antichi, divinità dimenticate o demoni. Una volta Socializzato con uno di questi prendi +1d per Comandare i cultisti che lo venerano.

L'idea sarebbe quella di servirsi di queste creature per fare cose che gli umani difficilmente potrebbero fare. Come indagare in luoghi difficilmente raggiungibili, politicamente o fisicamente.

Mi sembra anche uno sviluppo interessante: Talitha, sul filo del rasoio, tra vita e non vita, con riflessioni possibili da entrambi i mondi. Effettivamente è quello che mi aspetto da un occultista ma vediamo se siamo d'accordo sulla questione. 🙂

 

Modificato da Maiden
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Spoiler

In quale quartiere ho incontrato Atlas il giorno della sua morte? Aveva qualcosa che potrebbe indicarmi dove stesse andando o dove era stato in quella zona? Sto cercando di ricordare magari qualche particolare che potrebbe aiutarmi a trovare una pista da seguire per cominciare a fare qualche domanda su di lui. Altrimenti non vedo molte alternative se non andare proprio a Whitecrown, probabilmente chiedendo un lasciapassare attraverso le Strangford, sempre che possano concedermelo in qualche modo (pensavo a qualche cacciatore di leviatani di loro conoscenza).

 

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Hai incontrato il gran drago nel Parco dell'Unità di Brightstone, il che non ti aiuta molto perché è la piazza centrale del distretto. Da lì è impossibile per te capire se stava andando o venendo dal porto o dal suo palazzo di Whitecrown. Il lord archiatra ha vomitato bile e sangue nero sulle gradinate del Sanctorium, la cattedrale della Chiesa dell'Estasi, scatenando l'orrore dei fedeli. Sei dovuta scappare di gran fretta per il timore di essere associata al fatto e coinvolta nelle indagini che sicuramente stanno avendo ancora corso, vista la preminenza della vittima e la sua posizione nel governo Imperiale. 

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Con l’ultimo tiro di sigaretta, dato in maniera nervosa:

“Se non nutri simpatie per le mie conoscenze e non vuoi che mi ritrovi a bere in loro presenza, dammi qualcosa per aiutarti o finirò con il tornare dove preferiresti non vedermi per arrivare a ciò che cerchi.”

Mi accendo rapidamente un’altra sigaretta e mi guardo intorno in maniera repentina, con il piede destro che continua a picchiettare a terra come a tenere il tempo trascorso.

Chiede, senza dare. Quando dovrebbe darmi, senza farmi chiedere.

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Gli dei -o i demoni, chi è ormai in grado di distinguere gli uni dagli altri?- sono imperscrutabili per definizione e trattano gli umani come balocchi. Alvaran ha cercato di metterti in guardia prima che tu lo vendessi a quelle streghe delle Strangford, cosa per cui, forse, ti senti ancora un po' in colpa. Ma cos'altro potevi fare? Il tuo movimento è ancora piccolo e bisognoso di appoggi.

Setarra ti darà solo quello che vuole, quando lo vuole. Sei tu preda della sua malia, e non il contrario. Gli amanti, si sa, si fanno desiderare. Come puoi fare in modo che lui ti desideri, che ti venga a cercare?

 

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Con lo sconforto che si fa sempre più largo nel mio cuore, getto la testa sul divano, arrivando ad osservare distintamente il soffitto del camerino. Fumo la seconda sigaretta con gesti sempre più lenti, arrivando a fare ogni tiro sempre più lungo, intenso, terminando la sigaretta con calma e riaccendendola più di una volta durante il processo.

Setarra desidera ardentemente ciò che mi ha chiesto, altrimenti non si sarebbe neanche degnato di parlarmene così apertamente. Atlas era un tizio con le spalle grosse di giorno e le palle gonfie di sera ed andare ad investigare su di lui mi esporrà a dei grandi rischi di cui Setarra stesso è al corrente ma a cui sembra importare meno del suo Antipode, qualunque cosa esso sia... I Marinai l'hanno trovato e lo hanno venduto, consci o meno del suo valore, mentre la Loggia Ermetica della Porta Rossa potrebbe averlo studiato insieme a Winthorp per i propri scopi. Inoltre, se l'Archiatra ha riconosciuto Setarra... È perché deve essere strettamente legato a quell'oggetto e non averglielo consegnato a costo della propria vita significa solamente che era certo della sua importanza. Ma tutto questo mi fa titubare, perché se lo stesso cercatore, con i suoi mezzi... Non è riuscito a sondargli la mente e a scoprire dove teneva l'Antipode... Come potrei riuscirci io? Una cosa è certa: devo capire di cosa si tratta; "I savi della tua specie la chiamano l'Antipode". La chiamano... Forse una pietra? Beh... Cerchiamo tra i saggi qualcuno in grado di dirmi qualcosa di più. Forse all'università qualcosa potrebbe esserci a riguardo... E Roren potrebbe sapere a chi chiedere tra gli altri. Si parla di roba vecchia... Ci vuole uno storico, uno studioso dei tempi antichi. Vediamo: magari qualcuno tra noi ha già qualche informazione e a quel punto saprà anche a chi chiedere per saperne di più.

Mi alzo dal divano, arrivando alla finestra, spalancandola. Non mi mostro dal balcone ma urlo il nome di "Roren! RoReN! ROrEN! ROREN!" e questo dovrebbe bastare a farmi raggiungere da lei. Chiudo la finestra, attendendo nel camerino presa dalle mie elucubrazioni.

Modificato da Maiden
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