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Avventura per un solo pg?


Messaggio consigliato

Salve a tutti,

sono nuovo del forum (e dei gdr), ma stavo cercando di strutturare una campagna (ambientata in forgotten realm) per giocare con alcuni amici. Ho trovato alcune idee che mi sembrano simpatiche per indirizzare la storia della campagna ed ho cominciato a sciverle; ma, data la mia inesperienza, mi trovo ad affrontare alcuni problemi a realizzare il tutto. Siccome è ragionevole agire per gradi (ed io sono una persona fastidiosamente metodica :-p) vorrei che commentaste un idea che mi è venuta, se vi va, e che mi diceste, secondo la vostra esperienza o impressione, se possa funzionare.

L'idea in questione è nata quando mi sono reso conto che non mi piaceva il fatto che (in tutte le avventure o le campagne che mi è capitato di leggere) i party si incontrassero nella solita artefatta (e poco fantasiosa) circostanza della taverna (o a casa dell'amico comune; o partendo dallo stesso villaggio; etc etc...). Avevo, quindi, pensato di crreare delle brevi avventure per i singoli partecipanti alla campagna che funzionassero un po' da background del pg; e un po' da "incipit" per delle quest personali (diciamo cosi') che avrebbero avuto modo di svolgere nel corso della campagna; e che, in qualche modo (ed in gradi differenti da personaggio a personaggio), avrebbero anche potuto integrarsi con la quest principale della campagna.

Faccio un esempio:

Nell'anno del Basilisco purpureo (1247 CV) (nasce il giocatore drow) un alto mago elfico, Taeghen, che rispondeva al richiamo migrando verso Evermeet, si imbattè, durante una notte di plenilunio, in un gruppo di sacerdotesse drow intente nel sacrificio di un infante della loro razza (Ogni terzogenito drow di ogni casata, viene sacrificato alla dea Lolth in una notte di plenilunio). L'alto mago, impietosito dai vagiti dell'infante, decise di intervenire in soccorso della piccola creatura e attaccò (e quindi uccise) le chieriche; raccolse l'infante; e lo condusse con se nella sua nuova patria: Evermeet. Taeghen si rendeva conto che allevare un drow ad Evermeet, avrebbe comportato molte difficoltà; ma fece del suo meglio per tirare su quello che, ormai, considerava il suo figlio adottivo, nel migliore dei modi. Nella nuova nazione elfica, tuttavia, non molti sarebbero stati disposti ad accettare, nonostante l'autorizzazione della corte elfica, la presenza di un drow e, quindi, decise di allevare il suo nuovo figlio lontano dalle metropoli elfiche: si stabilì in un piccolo villaggio tra Taltempa ed il bosco di Corellon. Malgrado alcuni sporadici episodi di intolleranza di qualche elfo particolarmente astioso nei confronti della razza drow, il giovane drow trascorse la sua esistenza ad Evermeet in maniera abbastanza serena; e riuscì, perfino, a guadagnarsi la simpatia di alcuni elfi della sua comunità. Un importante chierico di Corellon di nome Faelar, del tempio nel bosco di Corellon, addirittura, riteneva (seppure in maniera discreta) che un giorno i drow sarebbero stati redenti dal loro tradimento passato; e perdonati e riaccolti nella popolazione elfica dai Seldarine; non si illudeva, naturalmente, Faelar, che si trattasse di un processo veloce, ne semplice; non disperava, tuttavia, di vedere un giorno il compiersi di qualche passo in questa direzione. A tale proposito, il chierico, si era interessato a quel giovane drow adottato dall'alto mago Taeghen e allevato proprio li ad Evermeet; e soleva spesso fare visita al padre del ragazzo per vedere come crescesse il giovane, non trascurando mai di portare con se il proprio figlio: Un giovane elfo dei boschi ,pressappoco dell'età del drow, perché stringesse amicizia con il drow, e perché sviluppasse quelle virtù di tolleranza che (così riteneva il chierico) sarebbero state tanto fondamentali nel futuro degli elfi.

Capitò così che, i giovani figli dei due elfi, ebbero occasione di diventare amici e di godere del vicendevole supporto.

Da quando il "richiamo" (o la "ritirata elfica", come viene chiamato dai non elfi) cominciato nell'anno del destino (714 CV), in seguito alla caduta di Myth Drannor, e avente il suo culmine nell'anno della luna calante (1344 CV) è terminata; e, soprattutto, in seguito all'attacco portato dai drow ad Evermeet attraverso dei vecchi portali (1371), e che ha quasi distrutto lo stato elfico; i Seldarine (cioè il pantheon elfico) e, particolarmente, Corellon Larethian (patriarca degli dei elfici), decide di comandare ai suoi sacerdoti, presso il tempio a lui dedicato nella foresta di Corellon ad Evermeet, una missione: secondo il suo comando, i sacerdoti, dovranno comunicare alla corte elfica la volontà dei Seldarine; essi vorrebbero che la corte elfica allacciasse rapporti diplomatici e desse assistenza alla chiesa di Elistree. Faelar [elfo della luna maschio Chie16] (padre dell'elfo dei boschi/ranger e chierico del bosco di Corellon) decide, quindi, di partire dal bosco di Corellon, in compagnia del figlio ranger, per perorare la causa divina alla corte elfica nella città di Leuthilspar, capitale di Evermeet; e reputando, egli, il candidato ideale a compiere una tale missione un drow cresciuto ad Evermeet, si reca dal padre adottivo di quel drow, Taeghen [elfo dei boschi maschio Mag10/Ame4] per chiedergli di intercedere presso il figlio, affinché decida di compiere questo servizio ai Seldarine e a tutti gli elfi.

Molti esponenti della corte elfica, pur ben disposta nei confronti del suggerimento divino, nutrono particolari riserve sull'idea di inviare, come capo della delegazione, un drow (seppure cresciuto ad Evermeet), a causa dell'atavico astio tra le due razze; e, particolarmente, in seguito alle recenti perdite causate dall'attacco dello scorso anno. Molte e lunghe discussioni si consumano in merito alla questione.

Qualcuno propone che venga inviato, assieme al drow, un altro elfo che abbia il compito, oltre di affiancare l'inviato, di controllare il drow nello svolgimento del proprio compito e, nel caso, quello di eliminarlo qualora si avvedesse di un tradimento ad Evermeet da parte di questo o di una inadempienza dei suoi doveri (senza che il drow sia a conoscenza del suo compito, naturalmente). Faelar [elfo della luna maschio Chie16] (padre dell'elfo dei boschi/ranger e chierico del bosco di Corellon) propone il suo stesso figlio per la pericolosa missione; e così viene decretato dalla regina degli elfi di Evermeet, Amlaruil.

Il governo di Evermeet decide, infine, di accogliere il comando dei Seldarine e di tentare di risolvere i recenti tentativi di invasione da parte dei drow del sottosuolo attraverso gli antichi portali, cercando di allacciare rapporti e finanziando la chiesa di Elistree; essi si sono, alla fine, convinti che, dal momento che sempre piu' elfi decidono di fare ritorno in faerum da evermeet, riformando un impero drow alternativo sia possibile ottenere il doppio risultato di indebolire le pressioni drow, da una parte; e rafforzare diplomaticamente la presenza di evermeet in faerum stabilendo un'altra nazione in qualche modo elfica.

I due elfi vengono equipaggiati di tutto punto e gli viene consegnata una borsa contenente un messaggio ed un sistema di comunicazione diretto con Evermeet,oltre che ad un primo finanziamento alla chiesa; che dovranno consegnare, quando dovessero trovarlo, al patriarca (o rappresentante di massimo grado) della chiesa di Elistraee.

L'avventura solitaria "introduttiva" in questione, naturalmente, andrebbe dalla visita del chierico di Corellon alla casa dell'alto mago Taeghen (padre adottivo del pg) per convincere il drow a partire per questa missione divina; fino all'accettazione della missione (dopo un viaggio dal villaggio alla capitale elfica di Evermeet); e si concluderebbe con la partenza dei due PG (l'altro sarebbe il figlio del chierico di Corellon, di cui dono do maggiori dettagli per non occupare altro spazio) per la missione diplomatica verso il Cormyr attraverso un portale segreto.

In seguito alle avventure personali creerei delle circostanze di raccordo progressive che portino i giocatori ad "incontrarsi" in maniera graduale e "casuale".

Naturalmente i giocatori, in questo modo, non avrebbero il controllo sul background del proprio PG, dal momento che li avrei decisi io per loro; ma, d'altra parte, non è il fato di ciascuno non sapere dove si nasce e come? determinerebbero i propri personaggi attraverso la storia, pero', e piu' definito sarebbe il loro destino (dal momento che sarebbe già inserito nella storia della campagna).

cosa ne pensate? puo' funzionare?

grazie! :bye:

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Principali partecipanti

Ottima idea quella delle avventure personalizzate per introdurre i pg alla campagna.

Non necessariamente il background devi deciderlo tu. Puoi anche farlo decidere a loro e DOPO scrivere le avventure personalizzate in abse ad esso. Ovviamente per questioni di tempo dovranno essere avventure semplici e brevi, ma questo non dovrebbe essere un problema (essendo la loro prima avventura è normale sia semplice e breve).

Puoi anche essere tu a decidere il loro background ma questo potrebbe portare a dei problemi se a loro non piacesse (non è divertente interpretare un pg che non piace).

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Ottima idea quella delle avventure personalizzate per introdurre i pg alla campagna.

Non necessariamente il background devi deciderlo tu. Puoi anche farlo decidere a loro e DOPO scrivere le avventure personalizzate in abse ad esso. Ovviamente per questioni di tempo dovranno essere avventure semplici e brevi, ma questo non dovrebbe essere un problema (essendo la loro prima avventura è normale sia semplice e breve).

Puoi anche essere tu a decidere il loro background ma questo potrebbe portare a dei problemi se a loro non piacesse (non è divertente interpretare un pg che non piace).

si: in effetti mi sono dimenticato di scrivere che razza e classe mi sono stati indicati dai giocatori; in effetti mi riferivo solo al background inteso come luogo e situazione di partenza. Non razza, classe, ellineamento (che vengono determinati, chiaramente, dal giocatore). :-p

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l'idea non è male, soprattutto se la cosa va a collimare nel bg del personaggio, ma trae spunti anche per conoscenze chesolo il personaggio ha, non il gruppo. Questo lo rende o può renderlo importante alleato degl ialtrri personaggi giocanti "l'amico del mercante", "quello che conosce il paladino"...

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Hai fatto molto bene secondo me; io non utilizzo il clichè della "taverna" da anni, ed in tutte le mie campagne i backgrounds contengono quasi sempre i motivi per cui i giocatori si trovano insieme, più o meno forti che siano.

La tua idea è inoltre molto legata all'ambientazione e ben strutturata (gioco anche io nei FR)

MI accodo con Thondar riguardo a quello che dice: è bello se riesci ad integrare i desideri dei giocatori nei loro background. Di solito io discuto coi giocatori prima, cercando di mediare tra la mia idea e la loro, e poi penso a come approfondire quello che si è detto.

Come dice giustamente Dr. Randazzo alla fine un background filtrato ed approfondito dal master può dare informzioni interessanti e personali al giocatore sul mondo e la campagna, che magari vengono utilmente fuori anche molto dopo.

Inoltre aggiungo una cosa, che magari potrebbe interessarti; io questo lavoro che stai facendo, oramai da tempo lo ho trasformato da scritto a giocato, ovvero dopo aver deciso il background giochiamo le "scene topiche" insieme, come se fossero spezzoni di campagna, scorrendo negli anni. Lo ho fatto ormai con molti giocatori ed i risultati sono notevoli. Alla fine aiuta ancora di più a far sentire proprie certe cose del passato del pg, ed inoltre si ha già un minimo di confindenza con la vita ed il modo di fare del proprio alter ego cartaceo prima che cominci la campagna vera e propria.

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  • 2 settimane dopo...
  • 4 settimane dopo...

dato lo splendido master che avevo in gioventù (small, ritorna da noi :-() questa cosa la uso ormai da anni, in mille variazioni. avventura personale dalla città di partenza, bg (scelto da loro) da usare come avventura, flashback (quando i pg si devono conoscere già) con quello che avrebbero fatto in passato (quindi un'avventura in realtà sono 3-4 mini quest). la prossima campagna (e ho deciso che la prossima campagna masterizzata da me sarà in 4.0 :banghead: ) probabilmente inizierà..con la fine dei pg, ormai al 20esimo, ehm, 30esimo, che muoiono per una scelta sbagliata che hanno fatto in passato. poi "ma come è iniziato tutto questo?" ..

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Salve a tutti...io ed un mio amico volvamo provare un'avventura da giocare in due(lui master ed io pg),però vorremmo dei consigli su certi punti:

1)come potremmo cambiare i gradi sfida?

2)quanti pg dovrei prendere se al massimo abbiamo intenzione di avere un png?(io pensavo ad un druido o paladino con un buon livello di autorità)

3)sempre considerando che l'avventura di media si gioca in 5,in 2 perde molto secondo voi o ci si può sempre divertire???

grezie e buon gioco!

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  • Amministratore

[MOD] Ho unito la discussione a quella vecchia.

Salve a tutti...io ed un mio amico volvamo provare un'avventura da giocare in due(lui master ed io pg),però vorremmo dei consigli su certi punti:

1)come potremmo cambiare i gradi sfida?

2)quanti pg dovrei prendere se al massimo abbiamo intenzione di avere un png?(io pensavo ad un druido o paladino con un buon livello di autorità)

3)sempre considerando che l'avventura di media si gioca in 5,in 2 perde molto secondo voi o ci si può sempre divertire???

grezie e buon gioco!

1. Non è una scienza esatta, dovete andare a occhio; in linea di massima dovresti riuscire ad affrontare sfide con GS due o tre punti sotto il tuo livello, o addirittura qualche occasionale GS pari al tuo livello, purché siano mostri singoli e tu abbia modo di affrontarli adeguatamente.

2. beh, dipende; puoi giocare tranquillamente anche con 1 PG + 1 PNG.

3. Divertire ci si diverte; certo è che è un esperienza diversa rispetto al gioco in compagnia ;-)

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  • 3 mesi dopo...

Personalmente questo è un metodo da me utilizzato da anni, lo uso per introdurre i giocatori meno esperti al gioco (a cui scrivo il BG e alcune note sul personaggio, creato però secondo i loro desideri) e soprattutto per calare maggiormente nella'mbientazione i più esperti i quali magari vogliono giocarsi un BG assai raffinato (lascindoli spaziere come vogliono)

...al momento, tra l'altro, sto appunto giocando l'avventura in solitaria di uno dei membri del gruppo e devo dirti che non ho riscontrato grandi dififcoltà nels truttaragli avventure adatte (ok forse con i mostri ci devo andare cauta come numero, ma quello lo faccio sempre :P).

L'unico consiglio che mis ento di darti durante le avventure in solitaria è di dare grande spazio all'interpretazione e alla caretterizzazione del PG, magari alsciando fuori del tutto o quasi i combattimenti...da affrontare in gruppo o anche a coppie (infondo non è detto che il party si debba riunire immediatamente in ogni suo componente :P)

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Secondo me fare una campagna per un solo personaggio è un pò contro l'idea che io ho di D&D: un gdr per un gruppo di persone che cooperano per un fine comune.

Però devo ammettere che l'idea è originale!!! Come potrebbe essere fare due gruppi di pg che combattono tra di loro!!! :eek:

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Secondo me fare una campagna per un solo personaggio è un pò contro l'idea che io ho di D&D: un gdr per un gruppo di persone che cooperano per un fine comune.

Però devo ammettere che l'idea è originale!!! Come potrebbe essere fare due gruppi di pg che combattono tra di loro!!! :eek:

Attenzione, non si parla di una campagna, ma di un'avventura: c'è na grande differenza in queste due situazioni, soprattutto per quanto riguarda la durata delle stesse.

Da noi questo è un metodo standard per iniziare a giocare: qualche ora in cui il master fa giocare i vari giocatori "in solitario", in modo da permettere loro di prendere maggiore familiarità con i propri personaggi e di iniziare a "prendere le misure" al mondo di gioco.

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