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Atto I - Tensioni a Shinano


Noraxthuul

Messaggio consigliato

Tra i feriti.

Il 28/11/2017 alle 12:40, Magic Fox ha scritto:

"Se posso sapere, chi è costui e in che circostanze è morto/scomparso? E il generale Akiyama, che colpo di mano ha effettuato? A quanto ne so anche lui è fedele al clan Takeda"

Teramoto Kojiro si irrigidisce, ma non sembra essere esattamente reticente. Probabilmente è la sua carica a frenarlo dal parlare liberamente.

"Il generale Akiyama ha reputato opportuno reclutare le forze locali per sopprimere la ribellione in corso." recita solennemente il generale, chiaramente attenendosi alla versione ufficiale, ma le sue labbra si piegano in una smorfia impecettibile. "Molti dei nostri uomini migliori sono andati con lui, ed alcuni dei suoi hanno preso il loro posto. Per quanto riguarda lo yoriki itsugi-sama, non penso di poter parlare: dirò soltanto che ha scelto una vita ritirata qui a palazzo." Il lungo sguardo che vi rivolge dopo, è pregno di significato.

@Yukishige

Spoiler

In signorese: non posso dirvi molto, ma non vi ho certo imposto di non indagare oltre. O di chiedere alla signora...

@Aoki e Yukishige

Spoiler

Percezione[Successo]: Davvero strano come uno tra i più importanti vassalli dei Sanada, si rivolga con tanto rispetto nei confronti di uno yoriki, non trovate? E' come se un generale di stato ai giorni nostri, si rivolgesse a un capo di distretto di polizia nello stesso modo con cui si rivolge al vicepresidente.

Davanti alla Signora.

Il 28/11/2017 alle 12:40, Magic Fox ha scritto:

Nonostante tutto, il ronin mantiene un'espressione neutra per tutto l'incontro.

Non si presenta? Iniziamo bene... (Giorgio non l'ha fatto per te).

Il 21/11/2017 alle 22:40, Noraxthuul ha scritto:

Maeda Keishi: "Durante la vostra missione segreta, sarete libero di agire come credete, fintanto che ciò non comprometterete la vostra posizione e quella della vostro clan.”

Il 28/11/2017 alle 19:43, Slamurai2 ha scritto:

"vorremmo offrirle il nostro aiuto nelle indagini riguardanti le riprovevoli azioni degli uomini mascherati"

:expressionless:

...e continuiamo meglio! Harald sarebbe fiero di te. Ma andiamo con ordine:

Il 27/11/2017 alle 18:06, athelorn ha scritto:

Estraggo con calma il documento che, se nessun servo si avvicina a ritirarlo, lo consegno ad Aoki immaginando che sappia come mostrarlo o a chi consegnarlo. 

Evidentemente no, dato che a quanto pare non è scritto nel suo post. Il documento resta quindi davanti a voi senza che la persona a cui stavi cercando di chiedere aiuto per la sua consegna, ti possa effettivamente essere di alcuna utilità.

La Signora ascolta attentamente le parole dello straniero, che escono meglio di come ti aspettavi. In pochi istanti scopri che ti risulta particolamente difficile parlarle a voce alta senza spezzarne il tono: non sai bene se è proprio a causa di questo pessimo presentimento che hai avuto non appena hai posato gli occhi su di lei o per l'aura di autorità che pare circondare ogni gesto della regnante. Giorgio si sente la bocca impastata e la gola arida, ma ha i nervi saldi e al primo vocabolo sbagliato si impone di fermarsi e riprendere da capo con lentezza, quasi stesse recitando un mantra. Infine il messaggio viene consegnato in maniera quasi decorosa(Lingua[Successo], Will[Successo Parziale]). Poi documento di presentazione viene appoggiato innanzi alle ginocchia di Giorgio e lì sembra restare per lunghi e silenziosi istanti, mentre l'imbarazzo della sala diventa palese. A lato del palchetto la nobile più giovane fa un risolino divertito, mentre la Dama Scarlatta deliberatamente inarca un soppracciglio. La bambina sembra l'unica nella sala a trovare la situazione divertente.

"Se mi è umilmente concesso..." inizia Teramoto accenduando il suo inchino dopo essersi guardato in giro allarmato. Lo sguardo della Signora si sposta sul suo vassallo e lentamente annuisce. Teramoto, si alza solo per metà e mantenendo le ginocchia piegate deambula verso di voi raccogliendo cerimoniosamente la lettera e poi si avvicina alla Signora allo stesso modo, consegnandola come l'etichetta prescriverebbe.

"Teramoto-dono." E' ora la dama di corte più anziana a parlare, prima che il samurai possa tornare al suo posto. La sua voce è tagliente e autoritaria. "Avete forse dimenticato il vostro orgoglio?"

"No, Ichijo-sama." risponde sommesso l'uomo inchinandosi in direzione della cortigiana.

"Allora abbiate coscienza della vostra posizione. Evitate di mettere in imbarazzo voi stesso e la vostra signora."

"Sì, Ichijo-sama."

La donna sta per aggiungere qualcos'altro, ma un gesto della Dama Scarlatta la zittisce sul posto. "Basta così, Makie. Puoi andare, Kojiro."

"Sì, okugata-sama."

La reggente prende quindi la lettera e la apre con ampi gesti teatrali.  Dopo averla scorsa rapidamente con gli occhi, la passa ad una delle due gemelle, riportando lo sguardo sul veneziano. Quando parla il suo tono di voce è stentoreo e autoritario.

"Hai parlato bene, Giorgio Rocca de Mocenigo, figlio di regnanti stranieri." comincia indicandoti con il ventaglio. "Il mio nome è Sanada Akashi e a nome del mio clan ti do il benvenuto nelle mie terre. Alloggerai qui a palazzo e lavorerai sodo per donare a me e alle terre di Shinano i soldati su cui baserò le fondamenta della mia espansione. La tesoreria vedrà di occuparsi di saldare il debito appena non avremo finito qui."

Una serie di occhiate allarmate serpeggiano fra i vassalli astanti, ma la signora non sembra prestarvi attenzione. Poi il suo sguardo si sposta sul monaco, che recita quanto aveva da dire.

Il 28/11/2017 alle 19:43, Slamurai2 ha scritto:

"vorremmo offrirle il nostro aiuto nelle indagini riguardanti le riprovevoli azioni degli uomini mascherati"

"Hoh?" commenta Akashi, accarezzandosi il mento con la mano destra. Poi il volto della dama si illumina di un sorriso che Aoki non sa ben discernere se lo stia deridendo o se sia stato generato da un pensiero intrigante. "E' dunque così che stanno le cose? Interessante. Dimmi Aoki: cosa ci fa un monaco al seguito di un venditore di morte, qui, nel mio palazzo a chiedere impiego per combattere una ribellione? Voi religiosi non dovreste aver forse rinunciato al mondo e in favore dell'infinita pietà del Buddha, con esso, a ogni diatriba terrena? O forse quella veste non rispecchia ciò che davvero sei, straniero?"

Aoki inizia a sentire i muri della stanza stringersi intorno a lui...

Modificato da Noraxthuul
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Giorgio Rocca Mocenigo

Il slienzio di imbarazzo sul documento lasciato alle mie ginocchia mi spinge a guardarmi attorno per cercare di capire cosa esattamente dovrei fare. Il Generale che abbiamo incontrato, poi, si prodiga per consegnare lui la missiva mostrandomi come l'etichetta richiede. Decisamente bizzarro il modo di camminare e un pelo umiliante, tanto che viene pure ripreso per aver usato quei modi. 
Per alleggerire la tensione faccio un piccolo inchino accennato col capo verso la signora ed il generale. 

''Nessun imbarazzo o altro percepita dalla mia persona. Esprimo anzi gratitudine a Teramoto-dono per avermi mostrato come fare per il futuro in questo momento di imbarazzo da me creato.''

Alle parole della dama al veneziano non sfuggono le occhiate dalle persone attorno a lei, i suoi vassalli. Qualcosa li ha allarmati, e solo due cose possono essere: ''Mia espensione'' o ''Saldare il debito''.  Sara' il suo sangue italico, ma potrebbe ben scommettere quello che vuole sulla seconda e la cosa ha senso: una specie di guerra civile con un demonio causa disastri, le feste che abbiamo visto forse son per tenere alto il morale. Tenere pronte le truppe ed alto il morale ha costi pesanti, costi ancora piu' pesanti se si aggiunge un carico di armi da fuoco ed un addestratore esperto da un paese straniero. 
Finche' riceverà la paga, non vi sara' alcun problema. Per ora, quindi, getta le deduzioni da parte per proseguire. 

''Appena avro' le armi a disposizione mi adoperero' per una dimostrazione di tecniche, tattiche e strumentazione tipiche del mio popolo per istruire i suoi generali e le sue truppe su cosa implichera' l'implementazione dei Bastoni Tonanti. Questa dimostrazione servirà anche a mostrare a Lei cosa avra' presto sotto il suo comando. 
Son sicuro che apprezzera' alcune delle particolarità che ho da mostrarle. 

Le assicuro: non sara' delusa dal mio operato.'' conclude con un sorriso e facendo un rispettoso inchino. 

 

Le parole del monaco eretico al mio fianco sembrano non sortire l'effetto. Per quanto non gli dispiaccia troppo l'idea dell'ex cristiano rinunciatario della fede un po' strigliato, questo non è il momento. 
Chiedo perdono, ma ho chiesto io che venisse chiesto nei termini di etichetta appropriati. spiega alla signora indicandolo con una mano. Ho chiesto aiuto a qualcuno che parlasse la mia lingua e potesse spiegarmi l'etichetta locale, e sono stato affidato a questo mio ex conterraneo, desideroso di aiutarmi e mostrarmi le bellezze delle vostre terre. introduco guardandolo per un breve secondo poi provando a continuare se la signora lo permette. 

Nelle mie terre non abbiamo tanti Kami, ma uno solo. Ci insegna che la violenza è scorretta e malvagia, come da voi la vostre religioni sembrano esprimere a quanto ho capito, ma ci insegna soprattutto valori come ''Carita'' e ''Fratellanza'': aiutare i bisognosi è importante per noi, ed aiutare a combattere i malvagi ed il male è un dogma importante per noi.

Ho fatto presente al mio aiutante che volevo richiederle di poter prestare aiuto, come mi impone la mia religione, in queste situazioni fino a quando, almeno, non potro' prestare pieno servizio con tutti i materiali a mia disposizione per il compito. Spero di non averla offesa, ma non ero certo quale fosse l'occasione migliore per chiedere lei questa mia domanda. 

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Shigeuji Aoki

Aoki comincia a sudare freddo : sente i gelidi occhi della signora addosso a lui e sente la stanza diventargli stretta. Raccoglie peró tutto il suo coraggio, e le risponde : "Mia signora. Se mi è concesso parlare, vorrei spiegarle il motivo del mio interessamento. Durante i miei pellegrinaggi ho sentito molto parlare di queste rivolte, e di come mutino gli uomini in bestie, e mandi i bambini alla carica conto mura di yari.

Tutta questa sofferenza... È una grave ingiustizia. Questa carneficia deve essere fermata. Normalmente non prenderei parti, ma questi rivoltosi non sembrano avere uno scopo, un motivo dietro a questo scempio... La loro sembra solo cieca furia. È per questo che vorrei aiutare le indagini, in modo da riportare l'ordine e ristabilire la pace, e far cessare le morti.

Dopo aver appreso che anche i miei compagni di viaggio, che mi hanno gentilmente offerto la loro compagnia per il mio pellegrinaggio, erano desiderosi di aiutare a portare la pace, ho avanzato la richiesta come gruppo. Mi trovo molto a mio agio in loro compagnia, e mi hanno già salvato la vita durante il viaggio. Questo è tutto, mia signora."

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Lo sguardo della dama scarlatta sembra addolcirsi alle parole dei due occiedentali. Quando Aoki finisce di parlare, il sorriso sulle sue labbra non ha più nulla di derisorio o minaccioso.

"Il tuo proposito ti fa onore." annuisce lentamente, senza però davvero rispondere alla richiesta. Poi, inclinando la testa leggermente di lato, aggiunge: "Dimmi Aoki, dunque anche tu vieni da Kai?" 

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Shigeuji Aoki

Aoki suda freddo alla risposta. Non poteva certo annuire : bastava una domanda su Kai e la sua incapacità di rispondere lo avrebbe fatto scoprire. C'era solo un regno di cui sapeva qualcosa; decide allora di adattare la storia, in modo da rimanere in incognito.

"Mia signora, se mi è concesso parlare, io in realtà vengo da un monastero di Echizen. Ero giunto a Kai in pellegrinaggio, ed è durante i miei viaggi che ho sentito di questi terribili misfatti. Questo è tutto, mia signora."

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La signora appare stupita.

"È una lunga strada dall'Echizen fino a Kai." è il commento pacato, ma che chiaramente esige una risposta. "Anche io ho avuto il piacere di visitare il monastero di Tennoji, a Kofu, due anni fa. Il sojo Katsushiro è un uomo davvero illuminato."

@Aoki

Spoiler

Intelligenza[???]: La signora deve essersi confusa: non esiste alcun tempio a Kofu chiamato Tennoji e, malgrado la tua lunga permanenza a Hirokuji sotto Morisawa No Kami, questo Katsushiro tu non l'hai mai sentito nominare. 

Mentre parla c'è anche un'altra cosa che noti: non sai esattamente spiegarti come o perché, ma in alcuni dei suoi gesti o forse nel suo modo di parlare c'è qualcosa che ti ispira una forte, inspiegabile familiarità... Eppure ne sei assolutamente certo: questa donna non l'hai mai vista prima di oggi. 

 

Modificato da Noraxthuul
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Tu non sei mai stato in un vero e proprio monastero quando alla corte degli Asakura, ma il figlio del daimyo prendeva lezioni di filosofia da un monaco buddhista di nome Hisoka e tramite lui hai appreso i principi dello shintobuddhismo. La signora, in ogni caso, sembrerebbe starsi riferendo a un monastero e a un sojo di Kai (di cui la città di Kofu è il capoluogo di provincia).

Come conoscenza personale sai di un tempio nell'Echizen molto famoso, conosciuto come Gotanjoji, ma del suo abate ti sfugge il nome.

 

Modificato da Noraxthuul
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Shigeuji Aoki

Sembra proprio che i sospetti di Aoki fossero fondati : pare che la signora stia cercando di tendergli un tranello.

"Mia signora, se mi è concesso parlare, non ricordo di un monastero con quel nome a Kai. Ho però fatto visita al tempio Hirokuji, per portare i miei ossequi e prestare cure a Morisawa Hiroshi no Kami, in quanto mi era giunta voce che stesse spirando. Questo è tutto, mia signora."

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Aoki non è sicuro, ma per un momento gli pare di scorgere un velo di malinconia incupire il suo sguardo: il suo volto mutare in quello di una semplice donna, privo dell'altera fierezza della reggente di Ueda-jo.

"Il vostro maestro era un uomo ammirevole, Aoki. Io stessa lo conobbi molti anni fa." mormora appena, rivolgendoti per la prima volta un sorriso triste, ma anche incredibilmente conciliante. "La sua dipartita è stata una tragedia che tutti noi abbiamo pianto e piangiamo ancora: la  saggezza di Morisawa è sempre stata un faro per la famiglia Sanada in questi tempi difficili e la sua amicizia uno dei nostri beni più cari."  

La signora fa una pausa, apparentemente persa per un attimo dei suoi pensieri. Poi il suo volto cambia e, con esso,  il tono torna quello di prima, autoritario e potente:

"Sarete ospiti al castello in questi giorni." ordina con il cipiglio di chi non accetta repliche. "Vi verranno assegnate camere nella residenza dei crisantemi e servito del cibo per rifocillarvi dopo il vostro viaggio."

Notate un paio di attendenti chinare il capo, come se quelle parole fossero dirette a loro. Infine, Akashi riporta il suo sguardo inquietante su di voi.

"Potete scusare la vostra presenza."

***

Perché la residenza dei crisantemi abbia questo nome non è esattamente un mistero. Seguendo i passetti di due servitori di palazzo, giungete di fronte a questo elegante edificio ligneo che sorge nella parte est dell'Honmaru. Si tratta di una grossa abitazione a un solo piano, con un grosso tetto spiovente e un piccolo giardino. L'entrata è adornata con un paio di altarini e una lanterna di pietra. Occasionalmente si ode un segmento cavo di bambù riempirsi d'acqua e propagare il suo placido suono nell'ambiente circostate. Chi sa un minimo di usanze giapponesi, si trova un poco a disagio di fronte a un simile spettacolo: quella che avete davanti è una abitazione raffinata, probabilmente usata per ospiti importantissimi, come altri daimyo, vassalli potenti o sapienti funzionari della corte imperiale.

L'interno, come vi aspettate, non è da meno. Si tratta di un complesso di dodici ampie stanze separate da fusuma dipinte con incredibile maestria. Ai lati delle stanze, come anche in piccole alcove poste accanto agli angoli si possono osservare tavolini di legno decorati, alcuni strumenti di preghiera, un altarino alla dea Kannon e altri oggetti d'uso quotidiano, come lunghi e sottili candelabri di ferro laccato o il necessario per potersi cimentare nell'arte della calligrafia. Nelle ultime tre stanze trovate inoltre tre futon già pronti per accogliervi, sebbene siano soltanto le cinque di pomeriggio (ora occidentale). Dopo avervi mostrato brevemente la stanza e assicuratovi con paroloni cortesi che per qualunque desiderio,  saranno costantemente a vostra disposizione, i due servitori Naoto e Kenji si congedano e vi lasciano al silenzioso lusso delle vostre nuove stanze. 

Spoiler

Prego signori: da qui, è tutto nelle vostre mani.

 

 

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Giorgio

Imitati i gesti di comiato eseguiti dai locali Giorgio coi suoi compagni vengono portati in una specie di residenza dentro la residenza: una villetta da 12 stanze. Rimane sinceramente sorpreso dal posto ma non puo' che rimanere colpito dal numero delle stanze, piuttosto che la qualità del posto. Nelle tre stanze sono approntati tre dei loro sacchi a pelo che loro chiamano ''letti'', uno per stanza. Puo' benissimo leggere la sorpresa sui compagni, non abituati al lusso, ma qui c'è altro. Questo posto è SPAZIOSO, e lo spazio è pure meno che in un castello, qua in giappone. 

Una persona per camera non sembra una cosa ''giapponese'' da quanto ha visto fin ora, quindi dev'esserlo per i loro nobili. Le stanze sembrano essere praticamente tutte vuote e non dedicate ognuna ad uno scopo come mi aspetterei: un salotto, una biblioteca, una sala da pranzo e via dicendo. Sembrano 12 stanze per 12 ospiti... solo che noi siamo in tre, e non è possibile che nessuno di quelli che ha visto a corte non sia esattamente un abitante esterno al posto e quindi ''qualificato'' per vivere qua. 

Al nobile sovviene che solo pochi possano essere ospitati, e dato il numero di stanze per dormire siano persone con altre persone similmente importanti al seguito. 

Dev'essere un posto dedicato ai Re o Conti locali con i loro consiglieri e generali in visita, deduce il veneziano.

Sorride.

''Beh, che mi venga un colpo. A giudicare dal numero di stanze, come è strutturata e dall'assenza di altri occupanti.... Questo è un posto per i loro... conti? re?'' son le parole latine che sfuggono alla direzione dell'altro europeo, ad esplicare la sua deduzione. ''Non male. Devo essermi presentato bene... ''nipote del Daymio'' era l'unico modo che avevo per dire ''Nipote del Doge di Venezia''. Piuttosto, è vero. Non mi son presentato correttamente: Giorgio Rocca Mocenigo, membro del Patriziato della Serenissima repubblica e attuale rappresentante del ramo Cadetto della famiglia Mocenigo.'' si presento' al monaco in latino sperando che possa spiegare lui al giapponese questi termini eventualmente oltre i temrini usati in presenza della signora. ''Sorpreso eh?'' ammette con un sorrisetto. ''Mai stato un pezzo di antiquariato come gli altri nobili. Sono uomo d'azione io.''

 

Dileguati i servitori cammino' nel giardinetto fino a quella sezione di pezzo di bambù. Con gesti misurati un curioso Giorgio si china per inginocchiarsi di fronte ad esso, osservandone il funzionamento. Si riempie lentamente per poi riversare l'acqua contenuto in esso. Cerca di capire se sta' controllando un flusso d'acqua come una piccola diga a tempo, ma ben presto si rende conto che, semplicemente, il suo scopo e' estetico, oltre a scandire il tempo in maniera relativamente regolare con colpetti periodici dal suono, ammetto, rilassante.

''Bello questo. Mi piace''. dice ai due miei compagni, facendogli cenno di raggiungerlo. ''Rilassante, scandisce il tempo. Qua non avete... uhm... Orologi ?'' chiedo al suo compagno olandese dicendo il termine in latino sperando che lo traduca o mio spighi. 

''Abbiamo da fare pero' e da parlare ora.'' si esprime sbrigativo guardandoli 

 

''Non ci ha concesso il permesso di indagare come non ci ha proibito di farlo. In piu', devo chiederle delle armature. mi tocchera' richiederle un colloquio a breve''. guarda quindi l'uomo il Ronin, sperando che se ne intenda di cosa è piu' appropriato in questi casi. ''Poi.. l'argomento importante. Da queste parti c'è qualcosa che non va', e la Signora sta' forzando le casse di questa città piu' di quanto non potrebbe... oltretutto.. ho un pessimo presentimento sui fucili. Non sono troppo in ritardo, ma sono in ritardo e non mi piace.'' spiega loro ripensando alle storie sentite: demoni posseduti, una città in festa ed infine gente che borbotta quando si parla di coprire dei costi. 
''GIa' visto succedere: una guerra causa sempre sia spese in piu' per la guerra, ma anche piu' spese per i festeggiamenti per distrarre la popolazione. Il tutto, attorno a questo attacco di Demoni che possiedono le persone e le fanno impazzire. In tutto questo... chi sono quel... Itsugi? si chiamava così?'' chiese ai suoi compagni in conferma. ''e come mai questo generale ha avuto tante truppe? Non ci sono guerre nei paraggi o si? Si era parlata di ribellione: si riferiva a quella cosa dei Demoni, vero?'' richiede guardando il Ronin curioso. 

''In seguito... è normale da voi una donna al potere con tante donne al seguito? C'era qualcosa di strano alla corte, voi me lo sapete spiagare? Che ne sapete voi?'' inquisisce per l'ennesima volta i suoi compagni sugli eventi. 

Tempestati i compagni di domande il veneziano si alzo' per stiracchiarsi un attimo. ''Mio... COME FATE a stare in ginocchio tanto a lungo? Non avete delle sedie qua? non ne ho ancora vista una...'' concluse con questa domanda quasi divertente, tornando a sedersi placido, attendendo quanto potevano dirgli. 

 

 

 

 

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Kato Yukishige 

 

Seguendo tutte le procedure e ritualità della corte giapponese, Yukishige si ritira insieme ai suoi compagni. L'incontro con la signora di Ueda è stato particolare, senza dubbio, ma il Ronin non aveva avuto modo di porre le domande che gli brulicavano in testa. Dopotutto era una semplice guardia del corpo, non aveva il diritto di porre domande, almeno per il momento. 

 

Mentre conduce i propri passi verso la residenza dei crisantemi, gli occhi tradiscono un certo stupore. Evidentemente il nanbanjin era più nobile di quanto pensasse, oppure...

Lo sguardo vaga casualmente sul monaco. Chissà. 

 

Quando il nanbanjin lo tempesta di domande, Yukishige si siede comodamente e poi si prodiga a dare quante più risposte gli è possibile.

"Se volete richiedere un nuovo incontro, consiglio di aspettare l'indomani. A meno che non veniate invitati a cenare con lei.

Itsugi a quanto pare è una persona rispettata in questa città, ma che è scomparso o si è ritirato ad una vita più privata, come Teramoto-sama ci ha suggerito bisognerebbe chiedere alla nobile Sanada.

Il generale Takeda qui in città è stato incaricato, presumo, con il fermare la rivolta e visto che i Sanada sono fedeli vassalli dei Takeda, egli ha richiesto tutte le truppe di cuo aveva bisogno. Forse addirittura troppe, nel sentire ciò che ci è stato detto.

Immagino che anche se c'è una terribile ribellione in corso, la città di Ueda gida della protezione dei kami, oltre che delle sue guardie. La signora, immagino, stia facendo del suo meglio per rassicurare la popolazione."

 

Prendendo un attimo fiato, Yukishige chiama a sè il monaco, invitandolo a sedersi per conversare.

"Aoki-san" inizia il ronin "parlatemi di voi. È sempre bene conoscere i propri compagni di viaggio e noi non abbiamo mai conversato come si conviene."

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Il 8/12/2017 alle 23:45, athelorn ha scritto:

Le stanze sembrano essere praticamente tutte vuote e non dedicate ognuna ad uno scopo come mi aspetterei: un salotto, una biblioteca, una sala da pranzo e via dicendo.

Ci mettete qualche tempo prima di abituarvi al lusso che vi circonda. Chi tra di voi ha avuto modo di vivere tra la nobiltà dell’epoca riconosce nell’arredamento raffinato le caratteristiche tipiche dello stile Sukiya, l’evoluzione dello Shoni, incredibilmente in voga durante il periodo Muromachi. Malgrado tutto questo risulta per lo più incomprensibile a Giorgio, che vede la piantina di questa magione come la mera sequenza di spazi “spogli” e “tutti uguali”, la villa è chiaramente divisa in tre parti: i quartieri “familiari”, quelli “pubblici” più vicini agli ingressi, e il giardino ben curato.

Col tempo notate che vi è anche un modesto edificio laterale, costruito all’interno del cortile ma privo di un collegamento diretto col vostro: probabilmente le stanze della servitù o una piccola guardiola.

Dopo un poco del vostro conversare, un servo si annuncia al di là delle fusuma, aprendola appena di qualche fun e prostrandosi allo spiraglio. Con sé ha portato tre piccoli ma eleganti vassoi laccati, contenenti una serie di pietanze prelibate: vedete anguilla grigliata, selvaggina, mandarini e pere di Tomoya, una zuppa di miso calda, daikon e riso brillato. Dopodiché le sottili pareti, lasciandovi ai vostri affari.

Spoiler

Continuate pure, questo era solo un breve intermezzo.

 

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Shigeuji Aoki

Aoki rimane esterrefatto davanti a tale sfoggio di ricchezza e raffinatezza. È davvero un posto meraviglioso, degno di un Daimyo, addirittura Giorgio rimane colpito.

Spoiler

Gli Asakura erano più o meno ricchi di così?

"Ho sentito parlare di questa repubblica di Venezia... siete soprattutto dei mercanti, giusto? Quel poco che ho sentito parlare di voi dove sono nato sfortunatamente non era molto positivo, ma immagino fossero commenti dati dalla rivalità mercantile. E con voi sarò onesto... i vostri modi solitamente poco cortesi non fanno sospettare a nessuno i vostri nobili natali, vi mimetizzate davvero molto bene."

Risponde poi alle domande del ronin : "Volentieri Yukishige-san. Come avete sentito prima durante l'udienza con la signora, sono arrivato con una nave mercantile a Echizen, e dopo qualche anno di conversione in segreto mi sono unito al tempio di Gotanjoji, dove sono rimasto per gran parte della mia vita. Quando ho sentito che il grande Morisawa Hiroshi no Kami stava spirando, sono andato al Tempio Hirokuji di Kai per portargli gli ultimi omaggi e a prestargli cure. Lì, dove sono rimasto per qualche tempo, ho sentito delle rivolte, e ho deciso che la mia prossima tappa sarebbe stata qui. Ed eccoci qui."

Dopodichè, all'arrivo dei servitori, comincio a pasteggiare. Era molto tempo che non assaggiavo certe prelibatezze, e sembravano davvero molto invitanti.

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Giorgio Rocca Mocenigo

Sedutosi a perlare in giardino il gruppo viene raggiunto dai servitori che servono i pasti in vassoi. Per quanto belli il fatto che servano dei vassoi pure qua piuttosto che apparecchiare una tavola solleva un sopracciglio al nobile. Solo quando se ne sono andati noto che il cibo sembra sì prelibato, e pure il vassoio laccato è di pregio. ''Quindi... tavoli e sedie proprio non esistono qua?'' chiede evidentemente deluso di poter star comodo a mangiare. 

Velocemente osserva le pareti: carta. Appoggiarcisi le avrebbe sfasciate, non esattamente cortese. 

Prese il vassoio e se lo porto' fuori dalla stanza ove è stato servito, sul limitare col giardino. Giorgio si sedette con la schiena contro la colonna di legno lungo il bordo del pavimento in legno verso il giardino, una gamba di qua ed una di la'. ''...Meglio. Davvero, non ci sono proprio sedie DECENTI in giappone? MAI avrei creduto mi sarebbero mancate le SEDIE''. commenta un po' seccato prendendo la zuppa calda ed assaggiandola. 

''Capito, Yukishige: devo chiedere domani.Grazie.'' lo ringrazia dapprima per tutte le informazioni ricevute, riflessivamente. Si volto' poi verso Aoki. ''Yukishige, perdona se parlo nella nostra lingua, ma devo dar notizie ad Aoki della sua terra e non so' come tradurlo'' dice cortesemente prima di riprendere il latino. 

''Evidentemente non conosci i nobili Veneziani. Sono i piu' cortesi e cordiali al mondo, compreso col piu' povero dei pecorari. Sono anche gli stessi che fanno sterminare un intero villaggio o colonia solo perchè li ha guardati male  un pecoraro. Tranquillo che loro replicheranno 'Nessun problema buonomo, buona giornata e che Dio la benedica' prima di firmare l'omicidio di 20 persone per questo. Io son ben piu' onesto e bilanciato di quelli la'. commenta lui dapprima infilzando pezzetti di anguilla col coltello per poi portarli alla bocca, guardando il giardino. Il tono adesso è serissimo.  

''''Aoki'', tu da quanto non scrivi alla curia?'' chiese poi di colpo. ''E ti sei messo in contatto con gli altri missionari? La chiesa è preoccupata: sempre meno missionari rispondono da tutto il giappone. Questa cosa preoccupa il Papa e la Compagnia di Gesù. L'utlima enciclica ufficiale sui nipponici li bolla come ''Scimmie senz'anima, ma con speranza di ottenerla e cultura per coltivarla''. Per questo molti missionari son partiti per l giappone. Pero' sempre piu' notizie di preti assassinati arrivano a casa e molti spariscono nel nulla. 

Il Papa tramite la Compagnia di Gesù ha chiesto di indagare. Io sono uno dei mercanti a cui la Compagnia ha chiesto di scoprire che sta' succedendo, ed ecco perchè son qua ad insegnare l'uso dei fucili anziche' un mercante qualunque con esperienza. Mi han anche ricordato di non farmi scrupoli a difendermi: il demonio potrebbe aver preso queste terre.E a quanto vedo... potrebbe non essere assurdo. ammette finendo l'anguilla e passando alla selvaggina. 

Ora, se io torno e dico di aver trovato un prete convertito alla loro fede e segni di presenza del demonio... cosa credi succedera'? chiese grave, bevendo per potersi schiarire la voce e guardando il giardino prosegui'. 

Il Papa dichiarera' queste terre non piu ''feconde'' come si credeva di cultura e chiesa, ma la parifichera' all'africa, alle americhe e le indie. ''Territori dove è necessario portare la civiltà e la croce''. E questo... significa... continua poi voltandosi serio verso Aoki. ... quello che han fatto i portoghesi, gli spagnoli, i francesi e gli inglesi con Nuovo mondo, africa, indie e via dicendo.

Invasione e sottomissione a colonia. Sfruttando il nome di Dio. conclude grave afferrando il frutto. 

Lo ritengo difficile vista la lontananza ed il grado di militarizzazione locale, ma gli inglesi lo han sottomesso le indie, un territorio piu' popoloso di tutto il Continente assieme. Non lo ritengo impossibile. Parliamo di processi lenti, ma potenzialmente inevitabili. VOGLIO tornare con buone nuove di speranza, ma fin ora non ho nulla su cui lavorare: spiriti malvagi, dei ovunque per ogni albero, iconografia simil-satanica e monaci convertiti. 

Lasciato spirare un sospiro grave, Giorgio sorrise a Yushikige. Era chiaro che dal tono e la voce era un discorso davvero serio e grave verso Aoki. 

''Chiedo perdono. Stavamo dicendo...'' fece pensieroso l'europeo alzandosi. Aveva appena terminato la sua cena. 

''Mentre attendiamo paga, fucili ed il domani, meglio darsi da fare. Yukishige: confido nella tua esperienza militare ed il tuo occhio fino, cerca di capire qualcosa su cosa sta' succedendo e cosa è accaduto a questo ''Itsugi'. Aoki: assistilo o indagate separatamente. Qualcosa in questa città è sbagliato e anche se i fucili non sono TROPPO in ritardo, non mi piace che sta' succedendo. 

Io andro' a fare quel che uno straniero è previsto che faccia: un giro pacifico per imparare la cultura e preparare la presentazione delle armi alla Signora ed i suoi ufficiali. Me la cavo, devo solo preparare dei materiali e fare una ricognizione. 

Voi indagherete meglio senza una calamita per attenzioni come me. concluse, nuovamente, mangiando il frutto in piedi e facendo un cenno del capo in saluto. 
Ci vediamo piu' tardi. Vediamo se avremo qualche risposta gia' stasera. 

Concluse le ultime chiacchiere, il nobile uscì solo dalla casa in cui siamo ospitati, lasciando giu' munizioni e soldi, chiedendo un po' di spicci in prestito ed uscendo. 

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@Aoki

Spoiler

Ni.

Gli Asakura sono un clan prospero e ricco: l'eleganza delle loro abitazioni seguivano i dettami dello stesso stile, ma con passione ancora maggiore. Nella reggia del daimyo si poteva trovare una passione per l'estetica e per l'arte che tu non hai mai visto da nessun altra parte. Qui, malgrado il castello di Ueda sia certamente in grado di mozzare il fiato chi posa lo sguardo su di esso, tutto ha un che di sobrio, quasi spartano: questa è chiaramente una roccaforte che ha conosciuto la guerra da vicino e di recente... ed ancora adesso ne porta i segni. Le opere di calligrafia, i vasi, gli oggetti laccati e la magione stessa non sembrano davvero far parte della costruzione originale, quasi fossero orpelli aggiunti in un secondo momento, per ingentilirne le fattezze... esattamente come si fa quando si cerca di ridare eleganza a una lama che porta le cicatrici di molte battaglie.

Se lo lasciate andare, continuo con Giorgio in messaggio privato.

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Kato Yukishige

 

Mentre Jorujou esce dall'abitazione, il ronin sospira. Probabilmente questa volta non avrebbe avuto senso tentare di fermarlo. Speriamo almeno che non gli succeda nulla, in fondo deve ancora pagare.

Mentre mangia qualche pezzo di cibo, con una calma estrema, Yukishige continua a conversare con il monaco.

"Mi spiace ma non capisco perfettamente. Parlate di conversione, il vostro kami vi impedisce di credere e omaggiare altri kami? Forse pecca di egoismo."

"Come si chiamava il vostro maestro? Aver accettato un nanbanjin non è cosa da tutti."

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Shigeuji Aoki

Aoki ascolta con preoccupazione le parole del cristiano : quello che diceva era in linea con quello che si ricordava della sua vita passata, quell'odio e voglia di distruzione di tutto ciò che non è cristiano. Non poteva certo permettere una crociata contro la sua nuova casa; andavano prese misure drastiche : finché avrebbero viaggiato assieme, Aoki avrebbe tentato di convincere Giorgio a non fare parola al Papa di quel che sapeva; ma se non fosse riuscito, allora sarebbe stato costretto ad ucciderlo, in modo che il Giappone intero fosse salvo.

"Temo tu abbia una visione molto limitata di ciò che si potrebbe considerare "anima", Giorgio. Gli uomini e le donne che vedi non sono diversi da noi, ma semplicemente vivono come si viveva ai tempi del Sacro Romano Impero. Devono ancora crescere, e scegliere la propria strada. Mettendo in causa il Papa, condanneresti milioni di vite e priveresti questo paese del proprio destino. Ti macchieresti del sangue di innumerevoli persone per denunciare quella che infine è stata una mia libera scelta; se qualcuno dovrà pagarne le conseguenze, sarò io, e andrò all'inferno con il sorriso."

Girandomi allora verso Yukishige, gli dico "Perdonatemi, Yukishige-san, purtroppo in mancanza di un linguaggio comune siamo costretti a escludervi dalla conversazione. Riprendendo il discorso di prima, purtroppo il cristianesimo richiede la devozione verso un unico Kami, detto Dio, e richiede che tutti gli altri vengano sconfessati. A causa di questo, è una religione molto intransigente, che mal convive con altri credi, in quanto si professa unica verità e richiede che gli altri vengano estirpati. Inoltre abbandonare il cristianesimo è considerato molto grave, e a volte è passabile di morte. Per questo la mia conversione è avvenuta in segreto, grazie ad un buon monaco di nome Hisoka, del tempio Gotanjoji, e solo dopo molto tempo sono potuto diventare un monaco vero e proprio, dopo essermi allontanato dei mercanti con cui ero arrivato."

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Kato Yukishige

 

"Uno strano Kami, il vostro" sentenzia il ronin, mentre mette in bocca un altro pezzo di cibo senza distogliere lo sguardo dall'interlocutore.

"Ma ditemi, se il vostro maestro si chiamava Hisoka" continua Yukishige " come mai la nobile Sanada ha detto che voi siete discepolo di un certo Morisawa?"

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