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Urban Fantasy - Alba gu bràth [TdG]


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Brian O'Donand

Master

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Certo, capisco. Concludo alle parole dell'uomo sulla Loggia. E ora dobbiamo verificare se questo Tabor Moore è veramente ignorante come dice. La ringrazio per la sua disponibilità signor Van Eflin e mi scuso nuovamente per il disturbo. A meno che l'agente Obkin non abbia altre domande, non la tratteró ulteriormente. Dico lanciando un'occhiata alla donna, attendendo un suo cenno per uscire dall'abitazione.

 

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Brian

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Obkin non ti rivolge nemmeno uno sguardo, non lo distoglie da Van Eflin, poi si alza in piedi "No, nessuna domanda. Ci scusi per il disturbo. Resti a disposizione, sarebbe meglio non lasciasse Aberdeen, e soprattutto non diffonda la notizia. Mi scusi, prima di andare potrei usufruire del bagno? Il viaggio in macchina è lungo" chiede tranquillamente, e l'uomo le indica dove andare per poi restare in un silenzio imbarazzato. 
Torna Obkin, uscite dalla casa ed entrate in macchina.
"Un lavoro buono per un principiante, O'Donand. Non troppo aggressivo. Ho messo una cimice sotto il tavolino dove Van Eflin ha il telefono fisso, mentre andavo in bagno. Vedremo se e con chi parlerà della faccenda. Ne ho solo un'altra, tra l'altro. E ora dove ritiene sia meglio andare?"

Scott

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"Potremmo fare un giretto a Edimburgo, o anche ad Aberdeen...è vicina e magari troviamo qualcosa da fare. Oppure se il tempo domani è clemente possiamo fare un'escursione nei boschi, da ragazzina ne facevo un sacco. Anche se è gennaio dovrebbe essere divertente"

Neil

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In parte le sue parole sembrano rassicurarla, e anche se sembra ancora molto turbata Skie ti lascia per andare in bagno e farsi una doccia. La stanza è molto confortevole, non troppo grande e con soffitti più bassi che nelle case moderne: sembra un luogo molto intimo dove è facile sentirsi protetti. Certo contribuisce molto sapere che vi trovate in un castello virtualmente molto difficile da raggiungere e in mano a dei Fey abbastanza potenti da poterselo permettere. 
Dopo una ventina di minuti Skie torna, la pelle arrossata dall'acqua calda (ma ha sempre fatto docce bollenti) e il viso cupo ma decisamente rinfrescato dopo il sonno ristoratore. 

Matt

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Sley si siede al tuo fianco, baciandoti e poi avvolgendo le pesanti coperte intorno alle vostre spalle. La stanza è piacevolmente calda considerando che è gennaio, ma la coperta da una sensazione molto più piacevole. In parte è dovuto dal corpo di Sley che preme contro il tuo, senza alcun tessuto a separare la sua pelle dalla tua. La unseelie ti carezza il petto mentre parla con voce ancora un po' impastata dal sonno "Sono felice di averti qui; mi spiace che tu abbia dovuto lasciare casa tua, ma farò in modo che tu ti senta a tuo agio qui. Mi sembra di esserci riuscita, per ora" commenta poi con un grosso sorriso divertito "Colazione? Caffé, té o me?" ridacchia ancora "Questa è così vecchia che potrei anche averla inventata io"

 

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Brian O'Donand

Master

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Aspetto che la donna esca dal bagno lanciando ogni tanto uno sguardo a Van Eflin, per cercare di capire, almeno parzialmente, il suo stato d'animo. Imbarazzo, evidentemente non gli piace l'idea di aver gettato m*rda su qualcuno appena morto. Si tende sempre a parlare bene dei morti. Appena la vedo tornare vado ad aprire la porta e uscire, per tornare in macchina. In macchina rido alle sue parole, aggiungendo Semplicemente perché non sono un principiante. Le informazioni sono fondamentali per il mio lavoro, saperle raccogliere vuol dire spesso dimezzare i tempi della missione. Concludo sorridendo al sentire "non troppo aggressivo". Se fossi stato veramente aggressivo probabilmente ora sarebbe bianco come un cadavere. Lei cosa ne pensa di ció che ci ha detto? Ho visto che lo stava osservando attentamente, non è che lo ha controllato con lo stesso incanto che ha usato su di me? Dico senza rancore o rimprovero, mosso solo dal pragmatismo in modo da ottenere tutte le informazioni possibili. Se non lo avesse fatto potrei offendermi. Come prossima meta andrei da questo Tabor, successivamente punterei sul pooka e sull'osservatore. Dobbiamo controllare se ció che ci ha detto Van Eflin è vero. E voglio avere i due lati della medaglia prima di capire chi sia veramente McKinley. Accorgendomi di poter sembrare forse troppo duro aggiungo Ovviamente se non ha idee migliori. 

 

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Brian

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"Si, ovviamente ho controllato attentamente Van Eflin, ma soprattutto prendevo appunti. Preferisco farlo a mente, mi è più facile ricontrollarli" aggiunge, rimanendo poi un po' in silenzio valutando l'opzione che le proponi. Alla fine annuisce una sola volta e mette in moto "Si, ha senso agire in questo modo"

Guidate fino a casa di Tabor, si trova abbastanza lontana da qui, quasi dal lato opposto di Aberdeen, ma prendendo le strade di periferia riuscite ad evitare la maggior parte del traffico. Obkin resta in silenzio tutto il tempo, non ti pare eccessivamente concentrata sulla guida, forse e più semplicemente non ha nulla da dire. 
L'abitazione di Tabor ricorda molto quella di Van Eflin, ma denota una certa ricchezza e una leggera ostentazione: è più una villetta che un cottage ristrutturato, con tanto di giardino abbastanza esteso; sorge su una bassa collinetta e su un lato si stende un laghetto grande come mezzo campo da calcio e circondato per metà da salici piangenti. 

Scendete dalla macchina e Obkin preme il campanello. Dopo qualche istante, ripete il gesto. Passa un minuto buono, e Obkin preme il campanello per la terza volta. Ancora nulla.

 

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Scott

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Penso alle tre opzioni. 
Edimburgo è dietro l'angolo o quasi, e visto come tira il temo credo che non avremo molte opportunità di fare scampagnate. commento pensandoci. Che ne dici della seconda opzione? Potremmo pure farci un escursione da quelle parti se il tempo è bello. E' una vita che non vedo un bosco, e l'ultima volta che ci son stato ora che ci penso era in Afghanistan. 

Che ne dici? Ci prendiamo la serata calma e andiamo domani, o partiamo stasera? 

 

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Brian O'Donand

Master

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Evidentemente devono essere andati bene, altrimenti me lo avrebbe comunicato. In macchina evito accuratamente di rivolgere parola a Obkin, dato che probabilmente sta ricontrollando i suoi "appunti mentali". Arrivato alla villetta le lancio una prima occhiata per studiarla. Benestante e ama farlo vedere. E praticamente è una roccaforte: laghetto da un lato, bosco dall'altro e il vantaggio della posizione elevata. Niente male. Seguo Obkin verso il campanello, guardandolo scocciato quando l'uomo non risponde dopo due richiami. Quando dopo un minuto non otteniamo ancora risposta, il fastidio si trasforma in preoccupazione. Lei rimanga qui e veda se nota segni di effrazione, io faró un giro attorno alla casa. Non mi piace, qualcosa mi dice che non sia uscito per una semplice passeggiata. É la seconda volta oggi... Inizio a credere che qualcuno mi voglia male.

 

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Neil

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Skie guarda la piccola sveglia sul comodino "Più pranzo che colazione, penso. Non ho molta fame, ma qualcosa mangerò..." commenta un po' incupita, uno stato che hai imparato a riconoscere come il migliore tra i vari tra cui passa ora dopo ora. Almeno sembra cosciente e focalizzata su quello che la circonda, e lontana da una crisi. 

Scott

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"Certo! Però allora devo andare a casa a preparare un po' di cose per domani...è un viaggio di un paio d'ore in macchina fino ad Aberdeen, ma almeno un cambio e un giubbotto me li porto" spiega pragmatica Lindsey, arrotolandosi l'asciugamano in testa e sedendosi sul divano con le gambe sotto di se, il corpo solo in parte coperto dall'accappatoio "Ma più tardi, magari c'è una partita in tv adesso" aggiunge accendendo e facendoti segno di venire vicino a lei. 

Brian

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Obkin annuisce ma la breve occhiata che lancia alla porta risolve metà del suo problema: è ben chiusa e non ci sono segni di scasso. Mentre svolti sul lato della casa, l'agente del SIE riprende a suonare il campanello a intervalli regolari. 

Arrivi sul retro, ma anche qui una piccola porta meno vistosa del protone principale risulta ben chiusa e non ci sono indizi di sorta che potrebbero indicare effrazione. C'è però una finestra dalla quale sbirciare, e all'interno non noti nulla fuori posto. Sembra che i mobili siano tutti in ordine, lo stesso vale per soprammobili, porte interne e così via. Ritorni sul davanti, dove trovi Obkin che osserva corrucciata il campanello e la porta "Senta, O'Donand, ho provato a suonare e non apre. Sembra un bel problema" ti rendi conto con discreto stupore che non sta affatto scherzando; è davvero turbata dalla cosa.

Nota

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Un brutto momento, per Brian, per scoprire di essere in squadra con una donna affetta da ASD (Autism Spectrum Disorders). Forse una forma lieve, mettendo assieme tutti i piccoli indizi che Brian ha raccolto inconsapevolmente in giornata, ma comunque abbastanza da influenzare il suo comportamento: per esempio la sua seria difficoltà ad interagire con te. Non hai chiesto di fare tiri, ma a questo punto mi sembrava ridicolo con i gradi che hai non fartelo notare XD

 

 

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Brian O'Donand

Master

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Arrivato sul retro lancio un'occhiata alla porta, rimanendo perplesso dal trovare anche questa chiusa, cosí come le finestre. E da una di queste noto solomente uno scenario normalissimo. Vuoi vedere che per una volta era solo un'inutile paranoia? Continuo a rimanere scettico, ma i fatti sembrano remare contro di me. Torno davanti pensieroso, come a voler cercare qualche elemento che mi sfugge nel quadro, prima di sentire le strane parole di Obkin, soprattutto se rapportate al tono con cui vengono pronunciate. E proprio in quel momento mi torna in nente quello che lessi su un manuale di psichiatria anni fa. Leggera lentezza nel ragionamento, estrema chiusura agli estranei, cura maniacale dei dettagli e ora questa frase apparentemente ridicola... Avrei dovuto pensarci prima, ha una qualche malattia autistica. Molto lieve, ma pur sempre qualcosa del genere. Merd*! Chi è il genio che me l'ha messa in squadra? Calma, non perdiamo la concetrazione. Cambiare improvvisamente atteggiamento sarebbe sbagliato, meglio trattarla come qualunque altra persona. Facendo attenzione ovviamente. Probabilmente per una volta mi sono sbagliato, per fortuna. Non ci sono porte o finestre sfondate e dentro è tutto tranquillo. Potrei fare qualche domanda ai vicini, magari hanno visto uscire il signor Moore. Strano che l'abbiano presa nella SIE. Evidentemente deve essere molto capace, nonostante il suo problema.

 

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Brian

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"Si...se fosse in casa risponderebbe" 

Non ci sono vicini immediatamente adiacenti alla villa, ma trovi una casa poco distante. Ti apre una donna sulla quarantina, con un bambino piccolo in braccio. Le fai le domande con nonchalance e ricevi risposta: ieri Tabor é partito per un viaggio, le ha lasciato una copia delle chiavi e le ha chiesto di informarlo se qualcuno lo cerca.

 

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Brian O'Donand

Master

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Vado a fare qualche domanda, allora. Lei scelga liberamente se seguirmi o aspettare qui. Anche se credo che servirà a ben poco. Concludo chiaramente infastidito dall'inconveniente, prima di scendere la collinetta per andare dai vicini. Arrivata dalla donna, le faccio le domande con cortesia, ricevendo una risposta abbastanza criptica. Un viaggio.... Strano che Van Eflin non ne fosse a conoscenza. O forse non è parlato semplicemente perché non gli è stato chiesto. Le ha detto qualcosa sullo scopo del viaggio? Se vuole posso lasciarle un nominativo e un recapito telefonico, anche se mister Moore non mi conosce. 

 

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Brian

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La donna prende il foglio con un misto di preoccupazione ed eccitazione. È ovvio che voglia particolari sul tuo lavoro qui, ma alla fine desiste.

Torni da Obkin e la aggiorni. Lei annuisce una volta "Allora dobbiamo aspettare. Non abbiamo un mandato. Per i restanti dividiamo o andiamo assieme?" 

 

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Brian O'Donand

Master

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Evito volutamente di dire altro alla donna, sapendo che eventuali menzogne non reggerebbero neanche un secondo. E ora dove andiamo? Continuamo dritti dal pooka o passiamo prima dall'unseelie? Bah, meglio ritardare il piú possibile l'incontro con l'osservatore. Arrivato da Obkin le riporto le notizie, aggiungendo Direi di andare dal pooka e proseguire come avevamo stabilito. E suggerirei di continuare assieme, a conti fatti è piú efficace.

 

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Brian

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"Come preferisce, O'Donand. Andiamo dal pooka" come ormai ti aspettavi, il seguente viaggio in macchina è fatto di puro silenzio. Obkin non sembra imbarazzata o altro, semplicemente non parla e guida tranquilla.

Trovare Doone non è difficile, se si sa dove cercarlo: Obkin pare saperlo e ti porta in un parcheggio sulla statale, dal quale parte un sentiero sterrato e fangoso che si immette nella foresta. Vicino all'inizio del sentiero c'è un bidone della spazzatura circolare, incementato al suolo, pieno di bottiglie di birra vuote.

"Abita a qualche centinaio di metri" spiega laconica Obkin, camminando poi davanti a te nel fango...ma ben presto la superi, perchè ogni sette passi lei si ferma e osserva pantaloni e scarpe inzaccherate di fango, pulendo tutto con un qualche tipo di incantesimo che non le vedi pronunciare.

Alla fine raggiungete una radura dove alcuni materassi marci sono circondati da rami abbattuti, pezzi di legname rubato da qualche fattoria vicina e il tutto è coperto da una lamiera arruginita. Sulla "soglia" di questa sorta di tana ci sono vetri rotti, e raggomitolato in mezzo ad essi una creatura piccola e pelosa, della taglia di un gatto un po' grosso. Ha un volto abbastanza umano, con orecchie da pecora e piccole corna da capra; indossa un panciotto chiazzato di vomito e pantaloni con calzettoni (un tempo bianchi) come usavano a fine settecento. Ronfa e sbuffa, e puzza di un incrocio di torba, alcol, vomito e fieno...un mix terribile.

 

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Scott

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Faccio cenno di sì alla donna, anche se mi fermo un po' troppo a guardarle le gambe. Quando mi invita a sedermi a fianco a lei faccio quanto mi chiede tranquillo, portandole un braccio attorno alle spalle. Tranquilla, ti accompagno io dopo. Così ci facciamo una passeggiata e prendo un po' d'aria fresca pure io le dico guardando con lei quello che vuole guardare. 

 

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Neil

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All'appunto di Skie guardo l'ora aggrottando la fronte beh...l'importante è mettere qualcosa nello stomaco dico avvicinandomi a lei e prendendole una mano per poi condurla fuori dalla stanza Tu avevi mai sentito di questo castello? domando cercando di distrarla

 

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Brian O'Donand

Master

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Salgo in macchina dietro a Obkin, riflettendo su quanto appena scoperto. Se la cava per avere una simile malattia: sa guidare, ha un lavoro non infimo, è capace di ragionare ad un certo livello e ha qualche conoscenza in campo magico. Probabilmente sarà piú semplice comportarsi adeguatamente, anche se dovró fare attenzione con le battute. Arrivato al sentiero, sollevo un sopracciglio alla vista delle bottiglie di birra, prima di annuire alle parole di Obkin e seguirla. Quando la vedo fermarsi per la seconda volta, creo un paio di copriscarpe di plastica con la magia, porgendogliele dicendo Almeno eviterà di sporcarsi. E per i pantaloni puó risvoltarli, almeno non dovrà piú preoccuparsene. Concludo sorridendo, mostrandole come risvoltare i pantaloni. Per quanto sia antiestetico è sempre meglio di doversi fermare ogni sette passi. E non penso che voglia essere presa in braccio. Arrivato allo strano misto tra una capanna improvvisata e una tana di qualche animale selvatico cerco con lo sguardo il "padrone di casa", guardandolo disgustato per le condizioni e il puzzo che emana. Credo di aver capito perché la gente lo eviti... Ho visto lettamai piú profumati. Pronuncio una formula per rendere l'aria piú gradevole prima di aggiungere ad Obkin Lo sveglia lei o ci penso io? Ah, eviterei di essere delicato. È probabilmente sotto effetto di una sbornia, di quelle pesanti tra l'altro. Dell'acqua fredda sarebbe il massimo.

Master

Spoiler

Prima creo dei copriscarpe di plastica (come quelli che ti danno in piscina o negli ospedali, per capirsi) con Prestidigitazione, poi la uso per rendere l'ambiente leggermente piú profumato. E in mezzo faccio fare a Brian un orribile risvoltino, sperando di non attirarmi l'ira funesta di qualche stilista.

 

 

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