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Il futuro che non c'è - TdG


frankieb96

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Alyssa

Quando Shenk comincio' a sparare a raffica , Alyssa decise che era ora di squagliarsela da li'. Sparo' anche lei un paio di colpi, giusto per partecipare alla sparatoria, dopo arretro'  un paio di passi, prima di voltarsi e correre zigzagando verso Duncan e la loro astronave, infilandosi nella passatoia che portava al loro mezzo di fuga...

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Duncan riesce, svicolando da dietro la colonna sulla quale si era riparato, ad entrare in sala di controllo dalla porta aperta. Da dietro il vetro vedi, Alyssa, che armeggia con qualche pulsante e poi fa strisciare il pass. Dopo pochi secondi una fredda voce metallica annuncia: "Volo 2, permessi di uscita accordati. Arrivederci." Intanto Duncan esce già dalla stanza, urlando: "Correte, cazz0!", precipitandosi verso la passerella.

Il gruppo smette di fare fuoco contro di voi, allargandosi a cerchio, e l'obbiettivo diventa la nave; chiaramente, nonostante la mole di piombo sputata dalle mitragliette, i proiettili non hanno abbastanza potenza per penetrare la pur vecchia e debole corazzatura della Ban-Gai. Il pelato, ora al centro del gruppo, si staglia sicuro, schiena eretta, tendendo l'arco, come una statua greca dalle fattezze di Prometeo. E come Prometeo che rubò il seme del fuoco, così la freccia dell'uomo ruba ora una vita.

In uno sprazzo di lucidità, come in una scena al rallenty, la freccia vola lentanente ma inesorabilemente verso il bersaglio. Con un debole e viscido suono in un curioso, breve istante di silenzio, il volto di Shenk mostra uno sguardo di incredulità che si trasforma pian piano in un ghigno di dolore, quando la freccia passa attraverso il cuore con un osceno spruzzo di sangue, che si allarga nel suo bomber. L'impatto lo sposta verso la ringhiera, e il peso del suo corpo lo porta oltre, sbilanciandolo verso l'esterno. Lancia un'ultima, disperata occhiata a Duncan e Alyssa, l'ultimo sguardo di un uomo che è morto come è vissuto, da leone e non da gazzella, da vincitore e non da vinto, per poi precipitare oltre la paratia. Mentre il tempo torna a scorrere normalmente, udite il morbido e inquietante suono di un corpo che impatta al suolo.

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Alyssa

Mentre mi affretto verso l'astronave e le urla di Duncan, vedo con la coda dell'occhio Shenk sussultare. Mi giro quanto basta per vedere il suo corpo trafitto da una freccia che scivola fuori dalla passarella e precipita di sotto. Una lacrima le scende lungo la guancia, mentre un magone le chiude lo stomaco. Shenk poteva essere un bastard0 senza cuore a volte, ma aveva imparato a volerle bene ed erano usciti insieme da piu' di un guaio. Cosa avrebbe fatto adesso da sola in quel fottut0 universo?? E soprattutto chi avrebbe pilotato l'astronava! Era tutto un casino, maledizione! Comunque il dolore lo avrebbe dovuto lasciare per dopo. Adesso doveva pensare a uscire da li' tutta intera! Corse sulla passarella verso l'astronave per entrare in quest'ultima. Sperava che Duncan sapesse pilotarla!

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Con uno scatto sorprendente per uno della sua età, Duncan si fionda nell'astronave pochi secondi dopo di Alyssa, scivolando lungo la scaletta di servizio con grande esperienza, metre i proiettili ronzano intorno. Vedete che uno dei tizi è entrato anch'esso in cabina.

Vedendo l'indecisione e il dolore di Alyssa, Duncan senza complimenti si siede nella semioscurità, illuminato solo da fiochi led, nel sedile del pilota. La nave ha un'aspetto vecchio e vissuto, ma è pulito e in ordine. Mentre armeggia coi comandi, Duncan dice: "Mi dispiace per il tuo amico, ma tra poco avremo compagnia. Ho dimenticato lì il badge, e se c'è qualcuno con un minimo di esperienza, tra poco avremo compagnia. Mettiti agli armamenti.", indica una postazione un metro scarso più indietro, dove è presente un computer e una cloche.

Il rombo del motore si fa sempre più forte, e in pochi secondi la nave schizza fuori dall'hangar con un ruggito spaventoso.

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ALYSSA

Ancora frastornata cerco di schiarirmi la mente e concentrarmi su quello che sta succedendo. Qualcuno e' salito con noi sull'astronave!

Ancora nervosa e incaxzata nera per la morte di Shenk, prendo la mira su quello che e' entrato e gli punto la mia arma contro: Getta l'arma o ti apro un buco in testa, bastard0!

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L'uomo è bloccato sulla scaletta, a un paio di piedi da terra. La mitraglietta è a tracolla, e sembra essere bloccato, indeciso sul come reagire alla minaccia posta dalla pistola di Alyssa. Non che sia una gran tiratrice, ma di sicuro non lo sa. Dopo un paio di secondi, punta l'arma contro la ragazza. La situazione è in stallo, ma il tizio, nonostante una visibile paura e il sudore che gli cola dalla fronte, non dice una parola.

Il tizio è un uomo di circa trent'anni, dai lineamenti affilati e la pelle color caffelatte, con capelli neri e folti baffi. Indossa una kefia a scacchi rossi e bianchi portata attorno al collo, e una semplice camicia blu di cotone sotto il corpetto. Porta poi un paio di pantaloni da lavoro color petrolio dalle ampie tasche, e calza un paio di anfibi neri in stile militare.

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Alyssa

Aveva i nervi tesi e la mente ancora annebbiata dal dolore. Quando vide che l'uomo mise mano alla mitraglietta, non ci penso' due volte, con ancora l'immagine di Shenk che cadeva nel vuoto, sparo' svariati colpi in successione contro il suo nemico: Muori! Muori! MUORIIIII!!!

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Nonostante il pericolo di sparare all'interno di una piccola astronave, Alyssa, sconvolta, scarica l'arma contro l'uomo. Anche nella sua scarsa abilità, la raffica furiosa colpi l'uomo svariate volte, che in una macabra danza di morte, cadde a terra con nervosi scrolloni, inondando di sangue lo stretto corridoio. Solo per pura fortuna nessun proiettile colpisce le delicate apparecchiature.

Duncan, che al primo sparo s'era gettato a terra in posizione fetale, le mani alzate a coprire la testa, si rialza inalberato: "Che cazz0 fai? Potevamo saltare in aria!"

Ma non c'è tempo per le discussioni. Una serie di rumori metallici e uno scossone della nave annunciano il passaggio di una raffica di proiettili. "Cristo, ci sono già dietro! VAI AGLI ARMAMENTI!" urla paonazzo, e si rimette ai comandi. La postazione degli armamenti ha una una serie di spie lampeggianti, e un hub rosso di un mirino sullo schermo annuncia che la batteria di bordo è pronta al fuoco.

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Alyssa

Mi giro verso Duncen e gli dico: Scusa, ma o io sparavo a lui o lui ci avrebbe crivellato di colpi. Ora portaci fuori di qui! Esclamo, prima di mettermi alla postazione delle armi di bordo. Non ero molto pratica, ma non dovrebbe essere difficile. Richiamando alla memoria le mie conoscenze in campo elettronico, comincio ad armeggiare con la consolle di comando, cercando di puntare il mirino sullo schermo verso i nostri inseguitori.

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Dietro di voi vedete dalle telecamere e dai radar due navi, di taglia pressappoco pari alla vostra.

Per alcuni secondi la battaglia è rappresentata da un complesso virtuosismo di manovre e contromanovre dei piloti, senza che nessuno riesca a trovare una posizione di netto vantaggio sull'altro. I continui volteggi farebbero venire il mal del vuoto, ma inghiottite vomito e paura senza starci troppo a pensare. Il sangue del tizio ha praticamente invaso il pavimento, e solo la gravità artificiale, condizionata su un asse fisso indipendente dal rollio, impedisce che schizzi ovunque. Viene sparato qualche colpo per saggiare la distanza balistica, e niente più.

Dopo mezzo minuto, un pericoloso giro attorno a un asteroide di un paio di chilometri di diametro vi frappone fra le due navi. Alyssa ha piena libertà di tiro su quella davanti, ma ciò vale anche per l'astronave che vi sta dietro nei vostri confronti.

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Un lampo di luce nel silenzio cosmico illumina la fiancata della Ban-Gai, mentre attraversate direttamente i rottami distrutti dalla raffica della mitragliera. "Ottimo lavoro, ragazza! Ci sai fare!", urla Duncan, ma ancora una volta le parole muoiono in gola quando un missile esplode a pochi metri da voi. Nonostante l'assenza di onda meccanica, percepite un chiaro riverbero tale da assordarvi e farvi digrignare i denti.

La nave ha un forte scossone e comincia a routare turbinosamente. Duncan è in seria difficoltà, ma riesce a stabilizzare la nave. Le spie annunciano un guasto ai servomotori di coda, e avete una piccola perdita di carburante. Leggendo rapidamente gli strumenti, è chiaro che la nave non potrà rientrare in atmosfera finchè non sarà riparata, ma la falla è piccola e lo scafo è fondamentalmente intatto.

Ancora una volta, la nave fa un passaggio sopra di voi per un'ultima mitragliata. Con un discreto mix di abilità e fortuna, Duncan fa rollare la nave quel tanto che basta a evitare i colpi. Poteva essere la vostra fine... ma ora, per la brusca manovra, la nave nemica è proprio di fronte a voi, pronta per essere abbattuta. "Spara, spara, cazz0! Dai che ce l'hai!" incita Duncan.

Spoiler

il missile vi ha fatto subire 1 danno. -1 ai tiri. La nave è perfettamente a tiro.
PS: hai avuto culo coi dadi, hai fatto 36 danni alla nave di prima. Pazzesco.

 

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Alyssa

La ragazza non se lo ffece ripetere due volte e, ancora una volta, inquadro' l'astronave nemica nel mirino digitale...dopodiche' fece fuoco! Era ancora sorpresa di come aveva distrutto l'altra nave con solo un colpo...o l'armamento della vecchia bagnarola di Shenk era piu' potente di quello che pensava o aveva avuto solo un colpo di fortuna...in quest'ultimo caso sperava che lo Spirito Galattico continuasse a vegliare su di lei!

Spoiler

Culo del principiante!

 

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Stavolta, la fortuna del principiante ti non ti assiste altrettanto bene. Colpisci di striscio la nave nemica con una mitragliata, quando questa si sposta subito con una picchiata azzardata, che Duncan, la cui attenzione era rivolta allo stato della batteria di fuoco, non riesce a seguire.

Seguono altri volteggiamenti e mitragliamenti, ma lo scontro è pari e nessuno sembra avere il vantaggio per un'altro mezzo minuto. Dopo un'ulteriore giro della morte, siete leggermente sopra il bersaglio, defilato sulla destra. Forse, se siete fortunati, è appena a tiro. "Sparagli ancora, e e neanche stavolta riesce, alla prossima tiragli un missile" dice Duncan, paonazzo e sudato per l'età e la fatica di dover manovrare con un braccio solo. Indubbiamente ci sa fare con la nave. La spia rossa e blu del carburante lampeggia sempre più veloce. "Non abbiamo molto tempo."

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Alyssa

Spirito Galattico so che non sempre mi ricordo di comportarmi come dovrei..ma in fondo sono una brava ragazza e questo tu lo sai...per favore, per favore, per favore...fai che questo colpo vada a segno...l'altra astronave e' cattiva!! Centro' il mirino sul nemico e fece fuoco...

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Ancora una volta, la mitragliera fa piovere morte sulla nave avversaria, e una serie di fori si aprono sulla nera carlinga. Vista la mala parata, la nave ferita decide di tornare indietro, compiendo una serie di inutili manovre evasive.

Duncan si alza di colpo, battendo la testa sullo stretto ponte senza accorgersene, urlando: "Ce l'abbiamo fatta! Si, cazz0, ce l'abbiamo fatta!" e abbraccia Alyssa caldamente. Paonazzo, dopo pochi secondi la lascia e si allontana. "Scusa, l'emozione... *ahem* comunque, il tuo amico voleva portarmi sulla Golden Dawn. Non che sia un bel posto, ma c'è la sua logica dietro." Si ferma seduto sul sedile di guida, guardando Alyssa, in attesa di una risposta.

- Alyssa

Spoiler

Duncan attende risposta. Se vuoi chiedere qualcosa a lui o chiamare Alice, è il momento adatto, altrimenti passiamo oltre.

 

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Alyssa

Rispondo all'abbraccio allegra, ancora in preda al forte flusso di adrenalina che mi scorre nelle vene. Poi la mia timidezza e la mia tendenza leggermente asociale torna a prendere il sopravvento e mi faccio seria, mentre penso alla prossima mossa. Golden Dawn? COs'e' o dov'e'? Poi scuoto leggermente il capo: Forse sarebbe il caso di provare a metterci in contatto con Alice. Vedere se e' ancora viva e scoprire qualcosa di piu' di tutto sto casino! Sei in grado di comunicarti con lei?

Narratore

Spoiler

So qualcosa di Golden Dawn?

 

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"La Golden Dawn è una stazione spaziale nei pressi di Arnemon, un gigante gassoso. E' considerata una sorta di porto franco da contrabbandieri e criminali, soprattutto in virtù del fatto che nessuna mafia al suo interno ha abbastanza forza o potere per sovrastare le altre e prendere il comando. E' un posto dove una persona in gamba e con i giusti contatti può sparire per sempre senza lasciare traccia, che sia per nascondersi... o perchè qualcuno ha deciso di farla sparire." Deglutisce sonoramente. "Comunque, il tuo amico voleva portarmi lì. Forse conosceva qualcuno che poteva tenermi al sicuro, sai mica?" chiede.

"Comunque si, siamo ancora in portata, aspetta un istante... ecco, puoi parlare. Speriamo solo ci sia qualcuno." Armeggia un paio di secondi con alcune manopole per la modulazione del segnale radio, e odi una leggera e continua scarica elettrostatica sul tuo comunicatore. Sei collegata con Alice.

- Alyssa

Spoiler

Sai quello che ti ha detto Duncan. Ti viene in mente che è famigerata per avere tre gruppi criminali in attivo, ma non ci siete mai stati, neanche per fare rifornimento.

P.S. scusa il ritardo, sono stato via.

 

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Alyssa

Mmm, no, non sapevo cosa volesse fare Shenk o a chi voleva lasciarti. Sentiamo cosa dice Alice, se e' ancora viva...

Mi avvicino all'apprecchio radio e accendo i contatti: Alice, qui e' Alyssa che parla, mi ricevi?

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Una serie di scariche elettrostatiche precedono l'arrivo di una voce metallica, mal modulata dalla radio: "Alyssa! Grazie agli dei... bzz... vivi! Quei demoni s... bzz... ndati via quando siete scappati... bzzz... cazz0, Antoine, sist... bzzz... ta m3rda di radio!"

Una nuova serie di scariche elettrostatiche, poi, finalmente, la voce chiara e squillante di Alice: "Siete vivi! E' molto più di quanto mi aspettassi, bravi." Evidentemente l'adrenalina sta già lasciando il posto alla classica, strafottente Alice. "Quei quattro cazz0ni se ne sono andati via senza fare troppi danni, fortunatamente. Il vecchio Objol ci ha lasciato le penne, ma amen, succede... e poi ne hanno lasciati tre a terra. Comunque, dove siete? Che ne è di Duncan? Spero per lui che sia morto, perchè adesso i danni me li deve pagare."
Il volto di Duncan sbianca, ma sussurra con voce tremante: "Sono vivo...". Lo sforzo di dirlo sembra essere immenso.
"Bene, bravo! Vedi di startene alla larga per un po', finchè tutto 'sto casino non è finito. Poi ti verrò a cercare."

Con una serie di beep, il segnale è reindirizzato esclusivamente verso Alyssa: "Cosa intendete fare, adesso? Duncan deve sparire per qualche settimana, finchè non riuscirò a sapere quello che volevano da lui. Avete qualche idea?"

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