@ Ped ed Arien

Le tracce sul terreno sono appena visibili, ma l'occhio allenato di Ped distingue la doppia serie di impronte umane (e decisamente grandi) affiancate a quelle più piccole dello gnomo. Camminando un paio di minuti, giungete all'accampamento, in cui in effetti notate una certa confusione, insieme ad un lampo di luce poco distante. Proprio in quel momento, intravedete Ehrkin assumere dimensioni straordinarie, per poi sentirlo rovinare al suolo poco dopo, a seguito di un altro lampo di luce.

@ Paradox

Ti incammini per le strade del paese, incrociando soltanto contadini e semplici mercanti.

"Uh.. d'accordo.", rispondo sollevando le spalle..

"Manteniamoci a debita distanza, però.. il buon sacerdote non mi è parso troppo di buon umore, questa mattina..", concludo strizzando l'occhio con un sorriso.

Osservo il sacerdote cadere..

"Mh.. Uh.. Temo che il suo umore non sarà migliore, ora.."

Mi avvicino con discrezione, seguendo poi l'evolversi della situazione, anche se con non troppo interesse..

"Ahia... deve fare male...."

Faccio una smorfia nel veder cadere il sacerdote... "Beh, loro erano in superiorità numerica... non ci dobbiamo preoccupare, ma forse è meglio stargli alla larga... dove andiamo ora?"

"Non so..", rispondo all'halfling facendo spallucce..

"Ci sono dei.. mh.. giardini.. o qualcosa del genere? Insomma, vorrei godermi un pò di quiete prima della partenza.."

"Giardini... beh, credo che di giardini non ce ne siano, in un luogo semplice come questo...Se possono andare bene ci sarebbero dei boschi, poco distante da qui, da quella parte" , dico indicando in direzione del bosco più vicino...

... "Non sarà un raffinato giradino di un nobile palazzo, ma di quiete ce n'è di sicuro... che ne dici?" concludo sorridendo

"Ottimo!"

Sorrido sinceramente.. "Fra l'altro.. credo che un bosco non abbia nulla da invidiare in quanto a bellezza al più raffinato dei giardini..", concludo.

"Se posso correggerti, il più raffinato dei giardini non ha speranze di essere paragonato ad un bosco... ma dipende dai gusti!", aggiungo sorridendo ed incrociando le braccia dietro la testa. Poi, continuando a chiacchierare, faccio strada per il bosco più vicino...

@ Ped ed Arien

Mentre vi dirigete verso il bosco, intravedete Paradox che cammina per la strada, nella direzione della locanda.

@ Paradox

Li vedi anche tu.

Faccio un cenno con la mano ai miei due nuovi amichetti... e intanto mi guardo in giro, in cerca di un angolo nascosto o comunque dove ci potremmo appartare.

Cercando di non essere polemico con il tono di voce rispondo " Mi sembra che sparare raggi a distanza non sia provare ferite e dolore a dire il vero. Io alleno tutti i giorni i giovani Chierici del mio Tempio e loro provano ferite,dolore e una massiccia dose di fatica. "

" Non c'è niente da imparare ad essere un bersaglio di incantesimi offensivi a distanza,per quello bastano i manichini. Persino un Chierico di Henorius,divinità che ha a cuore la lealtà e il valore, ha usato addirittura 2 incantesimi offensivi a distanza,in superiorità numerica tra l'altro. A mio modo di vedere non è stato un vero allenamento per due terzi dei tuoi soldati. "

Non appena lo sfondaporte cade smetto di suonare...

Poi piano mi avvicino mentre lo curano...

Mi rivolgo al ",io" chierico:

<< Via Erkhin, devi ammettere che qualcosa puoi averlo imparato anche da un simile "allenamento"... >> una piccola pausa in attesa di avere l'attenzione dello sfondaporte.

<< Ti aspettavi un duello? Hai avuto una battaglia... non sempre in battaglia le cose vanno come ci si aspetta... E non sempre il nemico che ti ritrovi realmente di fronte e' quello che credevi ti saresti ritrovato di fronte... >>

Poi dopo un attimo aggiungo:

<< E ti diro' di piu'... hai provato una "tattica" interessante spaccando l'arma del tuo avversario, ma non e' stato sufficente... Questo dovrebbe spingerti a cercare qualcosa di nuovo... o no?

Io quersto lo consiero un buon allenamento... faticoso e doloroso, certo, ma molto molto utile. >>

Quindi tendo la mano... << Dai alzati... E la prossiam volta cerca di essere meno presuntuoso... dato che i tre avversari li hai chiesti tu... >> Faccio l'occhiolino.

Dopo aver aiutato Erkhin a rimettersi in piedi (se accetta il mio aiuto) mi giro verso il nano...(in nanico) << Bel colpo mio robusto amico, un vero nano non malla mai vero? He he he ... il mio nome e' Eduard... ed ho avuto l'onore di combattere a fianco dei Difensori di Mordin nella foresta di Vesve'...>> Tendo la mano in un cenno di saluto.

Dopo aver scambaito quattro chiaccheire con il nano mi rivolgo al chierico di Heironeus... << Hemmm... Nobile cavaliere, c'e' la speranza che la magia di cui disponi sia ancora tale da alleviare un poco le ferite subite da uno gnomo dolorante? >> Sorrido .. nella speranza di ricevere ancora qualche cura.

L'ufficiale sta per ribattere, quando l'umano in armatura di cuoio interviene: “Il tuo amico è nel giusto. Vedi, avresti ragione su tutta la linea, amico mio, se non fosse che i nostri nemici si servono della magia tanto quanto delle armi e la magia, come tu stesso hai potuto constatare, può essere ben più letale. Allenarsi non significa solo brandire bene una spada, cosa in cui li nostro compare Olurt è un maestro, se solo avesse ancora una spada”, sghignazza, rivolto verso il nano, “ma anche essere pronti a ricevere qualunque tipo di offensiva. Noi qui lavoriamo così e non c'è disonestà nelle nostre azioni. Ma se preferisci andare in battaglia senza conoscere le capacità del nemico, sei liberissimo di farlo”, chiude il discorso con un inchino, aggiungendo soltanto: “Ah, il mio nome è Acel ed è stato un vero onore averti come avversario. E ora vado a prendere della birra!”.

Si incammina baldanzoso, mentre l'altro umano, il chierico di Heironeus, si fa avanti per presentarsi: “Io mi chiamo Eladric, piacere di conoscere un così valoroso servitore del Dio Guerriero”, dice allungando la mano.

Il nano invece bofonchia, mentre raccoglie i pezzi del suo spadone: “Ma guarda te, appena fatto forgiare...”, poi, quando Eduard, gli si presenta, ricambia la stretta di mano: “Ah, piacere, il mio nome è Olurt del Clan Doldann. E' un vero piacere incontrare uno che ha combattuto al fianco dei Difensori. Anche mio cugino è tra loro, si ch...”.

“Suvvia Olurt, dagli tregua”, interviene Eladric. Alla tua richiesta, posa le mani sulle tue ferite, facendole rimarginare completamente e liberandoti dal dolore.

L'ufficiale intanto saluta velocemente e si allontana, spiegando che deve occuparsi di alcune faccende.

Sperando che Ped e Arien mi abbiano notato, mi infilo con nonchalance in un vicolo, e aspetto che mi raggiungano. Lascio Lady all'imboccatura del vicolo, a fare la guardia. Cerco di mettermi in un punto che non sia visibile dalla strada.

Dopo poco, i due mi raggiungono. Con fare cospiratorio, mi abbasso a livello dello sguardo dell'halfling, e sussurro: "Scusate se vi porto via dalle vostre occupazioni, ma... credo di aver bisogno delle tue capacità tattiche." Ammicco a Ped, e poi mi rivolgo ad Arien: "Naturalmente, se anche tu puoi aiutarmi, ben venga."

Faccio una pausa drammatica.

"Sospetto che al municipio succedano cose strane, la notte. Vi spiegherò più tardi a cosa mi riferisco di preciso, ma credo sarebbe il caso di... darci un'occhiata, prima di partire."

Ringrazio il chierico con un inchino...

<< Cosi' va molto meglio.. grazie cavaliere... >>

Quindi mi rivolgo al nano... << Beh se stasera sarai fuori servizio e passerai in locanda, potermo stare aparlare dei Difensori fino all'alba... davanti ad una birra si intende ...

E non ti crucciare per la spada... e' evidente che aveva un difetto di forgia per andare in pezzi in quel modo al primo colpo... >> Concludo col chiaro intento di risollevargli il morale (e pregando il Grande Garl che Erkhin non ribatta)....

"Pare che la giornata di quiete sia sfumata, Ped..", dico sorridendo rivolta all'halfling.

Mi rivolgo poi a Paradox, con espressione seria. "Mh.. Cos'avete in mente..? Se potrò aiutarvi in qualche modo, lo farò volentieri, ma.. cosa vi fa sospettare che avvengano cose.. strane?!", chiedo aggrottando lievemente la fronte.

Mi rivolgo al sarcastico Acel " Non è una questione di conoscere o meno le potenzialità dell'avversario,caro il mio furbacchione. Il discorso è che era un allenamento ed eravate tre contro uno. L'ho richiesto io,è vero,ma allora vuoi cortesemente illustrarmi cosa avresti imparato tu se contro di te da solo fossimo stati io,Olurt ed Eladric visto che saresti andato giù in 5 secondi?

Senza che ti disturbi te lo dico io: non avresti imparato un bel niente se non che quando ti ritrovi in 3 contro uno con le nostre caratteristiche è meglio arrendersi ancor prima di iniziare. "

Attendo una sua eventuale risposta.

Risposta che non si fa attendere.

“Il punto è che io ho già ricevuto a mio tempo una batosta simile alla tua di oggi. E ti dico subito che cosa ho imparato: il lavoro di gruppo! Sono perfettamente consapevole che non avrei mai potuto farcela contro di voi, ma la mia forza risiede proprio nel fatto di poter contare su dei compagni che sopperiscono alle mie mancanze, come io sopperisco alle loro. Un esercito è fatto di tanti componenti ed ognuno svolge un suo ruolo. Soltanto integrando i compiti e le abilità di ciascuno si ottiene il massimo”.

Acel conclude il suo discorso, senza che il suo tono diventi irritato. Da come lo guardano gli altri mentre parla, comprendi che probabilmente riveste il ruolo di leader del gruppetto.

" Ma pensi di parlare con uno che non ha mai perso un combattimento,che non ha mai affrontato una VERA battaglia o che non ha mai fatto parte di una squadra? "

"Come già detto, lady Arien, non vorrei scendere troppo nei dettagli ora... diciamo che negli ultimi due giorni ho avuto modo di notare strani movimenti notturni. Ora, anche ammettendo che siamo in una situazione di tensione, questa mattina il sindaco si è dimostrato particolarmente... abbottonato."

Rivolgo uno sguardo a entrambi.

"Riusciremmo a... entrare a curiosare, questa notte? Nel migliore dei casi, saremmo sicuri che l'amministrazione cittadina si preoccupa della sua città."

“Non penso nulla del genere. Sei tu che hai lanciato le accuse, io ho solo risposto. Ma direi che abbiamo discusso abbastanza! Mano ai boccali!”.

Detto questo, Acel riempie dei boccali con un barilotto di birra che ha recuperato velocemente dal magazzino lì vicino.