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[Dimensioni] Glennascaul Cap. 5


mantis

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<<Paulo Malatete morto? Ne siete sicuri?>> chiede sorpreso il ragazzo guardando anche Myrsus. <<Mmm... essendo già un anno che è sparito, di certo era la cosa più probabile...>> riflette poi cominciando a camminare su e giù per la stanza. <<Ma è anche vero che questo per noi complica le cose... e le peggiora, per quanto riguarda la sorte del mercante che cerco... maledizione! Come e da chi avete avuto quest'informazione?>>.

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*Ma certo! L'episodio alla locanda! Me ne ero completamente dimenicato!*

Sussulto un attimo al ricordo delle mani di Quann che mi afferrano e mi tengono bloccato ma riacquisto subito il controllo.

<<Diciamo che ne siamo più che certi, giovane Spark>> dico rivolto al nostro nuovo compagno <<All'inizio di questa "avventura" l'estralo ha subito l'intrusione da parte dello spirito di Paulo>> termino la frase indicando Quann.

<<Sono più che certo che una cosa del genere si possa manifestare solo o con una potente magia o dopo la morte>>

@ Jed_Na

Spoiler:  
Mi complimento per l'ottimo ritrovamento:clap:
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"Proprio così, Spark. Stregoneria e morte. Ma non è tutto. Amici, permettetemi di raccontarvi dal principio una storia. Alcuni di voi la conoscono già, addirittura meglio di me. Ma credo che faccia bene a tutti riascoltarla."

Flann fa una pausa piuttosto teatrale e comincia il racconto con voce sommessa:

"Questa storia inizia con un matrimonio: c'era una volta Messer Gianciotto, figlio di Gualpiere e Barone di Malatete, che prese in moglie Dama Cesca Da Polentia. Due grandi casate si legano tra loro, e suggellano l'unione con la nascita di un figlio, Merione. Grandi devono essere state le feste per la nascita dell'erede! Ma più in alto si vola, tanto peggiore è la caduta. Gli anni passano, l'erede cresce sotto gli occhi attenti e premurosi della madre e viene educato da sapienti. Ma noi sappiamo che il destino crudele è lì in agguato, ed infatti ad un tratto accade la terribile disgrazia: il giovane Merione muore, in circostanze misteriose."

"Grandissimo è il dolore, tale che il Barone e la Baronessa ne rimangono prostrati nel profondo. Si dice che nella tragedia sia coinvolto qualcuno di molto vicino al Barone ma al contempo inviso alla Baronessa: un consigliere di grande influenza, forse il tutore stesso di Merione, il cui nome inizia per B. Sono solo voci malevole? Di certo il Barone non allontana il consigliere, nonostante le richieste della moglie. Ma la dama non è senza alleati al castello: si dice che Paulo Malatete, fratello del Barone ed inoltre comandante dei chierici di Luminens, sia un devoto amico della Baronessa. Chissà quanti maligni si saranno chiesti fin dove si spingesse l'amicizia, e cosa ne pensasse il Barone. Maldicenze, di certo. Il fatto è che dopo qualche tempo... entrambi spariscono."

"Come una pestilenza, strane voci cominciano a spargersi nei dintorni. Ma non solo di Cesca e di Paulo fanno menzione. Infatti anche altre persone hanno iniziato a sparire: gente del contado, paesani, viandanti. Le voci si fanno sempre più insistenti. Si racconta anche di belve spaventose che si aggirano nei boschi, di riti sacrileghi su infanti nelle notti di pioggia, di uomini distrutti nello spirito e ricoperti di orribili cicatrici ritrovati a vagare; di strade che diventano di giorno in giorno sempre più insicure, per colpa di banditi che, indisturbati, depredano i poveri viandanti."

"Nel mentre il Barone, roso dal dolore e sordo e cieco ai lamenti della sua gente, pare si sia chiuso in sè stesso. Nessuno l'ha più visto uscire fuori dal castello. Forse ha perfino lasciato ai suoi famigli l'incombenza di amministrare le terre. Forse, il peso del governo è ricaduto tutto sulle spalle del suo più fido consigliere, un uomo il cui nome inizia per B."

"Finchè eccoci ormai ai giorni nostri, due anni sono già trascorsi dalla disgrazia. A Lumismia Messer Mizar De Bernarde, sedicente mercante ma in realtà parente della Baronessa in incognito, s'incammina alla volta di Daverlana. Quali sono i suoi fini? Mistero. Quali sono i suoi reali vincoli di parentela con Cesca Da Polentia? Ci è ignoto. Con l'aiuto di alcuni ignari compagni di viaggio giunge ad Aragrad e cerca di arrivare dal Barone, ma per sua sfortuna viene catturato prima dagli inquisitori."

"Perchè, com'era da aspettarsi, la scomparsa di un illustre notabile del clero in così misteriosi frangenti non può esser passata inosservata agli acuti occhi d'aquila dell'Inquisizione. Così i severi cavalieri ammantati di porpora e dal pugno di ferro si aggirano nel contado e nel borgo, fermando viandanti ed interrogando sospetti. Quando si imbattono in Mizar la sua sorte è segnata: prigionia, e tortura. Arduo anche solo ipotizzare che gli sgherri di Luminens non lo abbiano riconosciuto. Ma Mizar De Bernarde non si arrende. In modo fortunoso fa arrivare un'ambasciata ai suoi compagni: che informino il Barone della sua sorte, egli saprà cosa fare. Nel frattempo, strane casse arrivano ad Aragrad. Casse dal contenuto misterioso, provenienti da terre lontane ed attese con ansia dal siniscalco del Barone, un uomo di grande sapienza (e, si mormora, di grande potere) il cui nome inizia per B..."

Il menestrello a questo punto volge lo sguardo a terra e si tace, lasciando che le implicazioni del suo racconto vengano assorbite dagli altri. Poi, fissandoli a turno negli occhi, commenta con voce pacata:

"Direi che ce n'è abbastanza per sospettare di chiunque in questo posto, non trovate?"

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<<Si', e' esattamente cosi' che stanno le cose>> conferma con un deciso segno di assenso l'investigatore, dopo aver ascoltato con attenzione il racconto di Flann. <<E nessuno avrebbe saputo raccontare questa storia meglio di un cantastorie errante>>. Spark aveva interrotto momentaneamente il suo andirivieni, ma ora riprende a camminare fino a raggiungere la sua borsa, che aveva appoggiato vicino alla porta appena entrato. Chinatosi, inizia ad armeggiare al suo interno con le dita agili, mentre senza voltarsi riprende a parlare: <<Mi chiedo pero' come tu possa sapere tutte queste cose, Flann. Quasi tutti i fatti sono deducibili semplicemente rioridinando quello che ci siamo detti finora, questo e' vero, ma tutti i nomi dei protagonisti? La morte del figlio di Malatete? Per non parlare di quel fantomatico messer B... Chi vi ha dato queste informazioni? Spero non tirerete ancora in ballo la stregoneria... magari avete visto tutto dentro una sfera di cristallo?>>, scherza il ragazzo riuscendo a stento a reprimere una risata. <<Perdonatemi, ma da quant'e' che indagate su questa storia? Davvero Mizar non vi ha detto niente? E... aa-ah, ecco qua!>>, esclama improvvisamente estraendo dalla borsa due boccette trasparenti e un terzo piccolo oggetto avvolto in un fazzoletto. <<Si', riguardo a quello che hai detto prima, Flann>>, prosegue voltandosi e rialzandosi in piedi, <<Sul fatto che "questa volta il mio gioco di prestigio non ha funzionato", devo informarti che non stavo affatto giocando. Quando ho detto che quel filo di ragnatela l'ho trovato anche in camera mia, e che proviene da una creatura grande quanto un uomo, non era uno stratagemma per farvi vuotare il sacco. Vedi?>> L'investigatore agita una delle due boccette tenendola tra l'indice e il pollice, per poi passarla al volo a Myrsus. <<E' lampante: i fili della tela di ragno sono spessissimi e il loro intreccio e' visibile addirittura ad occhio nudo! Sono certo che anche uno studioso come Myrsus potra' confermarlo, potendo analizzare un campione cosi' recente. Anche questi altri due che ho in mano sono dei reperti interessanti che ho trovato ispezionando la mia camera, ma prima tocca a voi: appurato che non vi ho mentito, vorrei sapere qual'e' il nesso tra Lady Secrane e quanto e' successo a Hurik, e che cosa gli e' successo esattamente quando prima di pranzo e' scomparso da questa stanza. Non credete che sia importante dirmelo? Essendo un fatto recente, potrebbe costituire una buona pista che vale la pena seguire>>.

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L'estralo, al racconto di quanto successo solo poche ore prima, si incupisce, preoccupato per le conseguenze del suo azzardo

*Dulà sarà chel diaulut? Ce isal sucedut cuanch'o ai fat chel striament?* ascoltando solo parzialmente quanto detto da Flann e Spark in seguito.

*Tropis robis ch'al sa Flann, dulà al varà cognošût dutis chestis liendis??*

"Flann, la storia che racconti è nota a tutti noi che abbiamo viaggiato con te ma non ci avevi mai detto di conoscere così bene tutte le vicende di Sior Mizar e della sua famiglia, mi sarebbe piaciuto sentire queste storie di misteri prima di... dare la voce ad uno spirito... Forse avrei cercato di evitare certe cose, sapendo che in questa città succedono eventi strani." sbotta l'estralo fissando Flann.

Dopo alcuni attimi di silenzio, ricordando anche le parole di Spark, si volge verso il giovane ed aggiunge "Hai ragione, Spark, in questo castello sembrano esserci strane presenze, mentre eravamo nel cortile" si volge verso Flann ed Hurik e prosegue "ho notato una scala che scendeva e lì, ne sono quasi certo, per qualche attimo ho visto l'ombra di un grosso cane." *E no sai se le ombre di un cjan al'è masse diviarse di chele d'un lôv.*

@tutti

Spoiler:  
Scusate il ritardo, devo aver inavvertitamente fatto casino con le notifiche la scorsa settimana.
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*Un grosso cane? Oppure un lupo...* Al pensiero di incontrare ancora quelle belve mostruose, Flann sente le ginocchia diventare molli dalla paura.

"Mi dispiace che tu pensi male di me, estralo. Io non vi ho nascosto nulla, almeno non intenzionalmente. Dite che so troppe cose? Sono un cantastorie, amico, è il mio mestiere. E comunque, avevate le mie stesse possibilità. Finchè non ho visto il dipinto della baronessa, non sapevo che Mizar fosse imparentato con lei; anche se devo ammettere che sospettavo qualcosa del genere. Alcuni particolari che vi ho raccontato sulle vicende del barone sono pettegolezzi ascoltati dalla bocca di Jacor il locandiere; ero con Hurik in quel momento. E se Spark non lo avesse nominato, probabilmente non avrei ripensato tanto presto a Paulo Malatete ed alla sua apparizione. Mentre era nel tuo corpo fu lo stesso fantasma che, rivivendo probabilmente l'attimo della sua morte, lasciò qualche indizio sui suoi rapporti con la baronessa. Myrsus era lì, te lo può confermare. Il resto è solo frutto delle mie deduzioni e della mia arte di cantastorie."

*E di qualche aiuto ricevuto tramite i miei contatti, ovviamente. Ma non c'è ragione di raccontare loro di Grimius e del nostro contratto...*

"E questo risponde in parte anche alle tue domande, Spark. Forse qui c'è davvero della stregoneria, ma di certo non sono io a farne uso. Ed a questo proposito, veniamo a Lady Secrane. Non ho nessuna prova concreta su di lei, devo ammetterlo. Solo sospetti, indizi, sensazioni. C'è qualcosa in quella donna che mi spinge a diffidare... Innanzi tutto, chi è? Tutto quello che sappiamo di lei èche viene dalla stessa terra di Atul. Non ha ruolo ufficiale in questo castello, eppure dispone in nome del barone con molta disinvoltura. E' grazie al suo intervento alle porte del castello se Brugor ci ha concesso di entrare con le casse. Quindi è un personaggio influente."

"Estralo, tu che ne pensi della tua conterranea? E tu Spark, sei arrivato al castello prima di noi; sai forse qualcosa di più su di lei?"

Il menestrello fa una pausa e lancia un'occhiata verso Hurik, come se volesse valutare l'opportunità di continuare il discorso oppure tacere per prudenza. *Speriamo che Myrsus abbia visto giusto con la sua magia...*

"E poi c'è la faccenda di Hurik. Un attimo prima che svenisse, ha confidato ad Atul ed a me che aveva iniziato a sentirsi male dopo aver incontrato Dama Secrane." Il menestrello si avvicina al giovane guerriero e gli appoggia una mano sulla spalla, come ad incoraggiarlo. "Avanti ragazzo, è meglio se la racconti tu questa storia: ripeti a tutti quello che ti è successo."

@ kender

Spoiler:  
Mi sa che questa volta ho proprio bisogno di un aiutino nella traduzione della prima frase... :-)
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L'estralo ascolta le parole di Flann accigliato e quindi, abbozzando un sorriso, risponde "Non penso male di te, Flann, solamente noto che solo adesso, che forse siamo finiti dalla padella degli inquisidors nella brace di questo castello, ci racconti cosa sai del barone e delle vicende di queste terre. Con questo non voglio dire che non vi avrei seguito comunque, come sai ho un debito di riconoscenza nei vostri confronti ed in quelli di Sior Mizar, ma che avendo prima queste conoscenze magari, dico magari, eh... saremmo stati più prudenti in città ed in questo castello."

*Siore Secrane, cui ise realmentri che Siore? No mi ise parute nie di strani..*

"Non so cosa dirti di Siora Secrane, a me è sembrata una normale nobile estrala, come altre che ho conosciuto. L'unica cosa che posso dirti è che mi sembra autentica, avevo già riconosciuto la sua carrozza: è sicuramente di fattura estrala."

@Flann

Spoiler:  

La frase tradotta è così: *Dove sarà quel diavoletto? Cos'è successo quando ho fatto quell'incantesimo?*

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Dopo un lungo silenzio, a testa bassa, Hurik inizia il suo breve racconto: << Dopo che arrivammo al castello ed incontrammo la signora, incomincia a non stare bene. Mi sentivo stanco ed affaticato, molto probabilmente ero febbricitante. Brividi mi percorrevano tutto il corpo.

Arrivato nella stanza mi sdraiai sul letto cadendo subito in un grande sonno.

Ricordo una dama dai capelli di rame ed oro che mi parlava e mi chiedeva di aiutarla, di portarla fuori dal castello insieme a suo figlio. La seguii per le stanze, fino a perderla.

Poi mi sono destato, o ripreso, non so bene. So solo che stavo girando per il castello. Dopo poco incontrai Spark nella sala da pranzo.>>

Hurik fa una pausa. <<Dopo il pranzo avete visto anche voi, d'un tratto ho visto tutto nero. Poi una bestia che mi seguiva, sembrava un grosso lupo che voleva sbranarmi e... di nuovo quella donna. Poi mi sono risvegliato sopra il letto con la faccia di Myrsus che mi guardava preoccupato e tutti voi intorno.>>

Spoiler:  

@tutti: fed_44 ha deciso di abbandonare il suo PG. Hurik passa di nuovo a me, in attesa che qualcuno voglia "saggiare di che pasta sia fatto". :-)

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Mi avvicino al gruppo

<<Credo di avere qualcosa da dire riguardo alle casse. Anche se immagino lo pensiate gia' c'e' qualcosa di maligno attorno a quelle casse. Quando sono arrivato qui le persone che fungevano da scorta si sono dileguate per paura, dato che dicevano di aver visto fantasmi ed esseri mostruosi nelle loro vicinanze. Io ovviamente non ci credevo e ho ingaggiato voi. Certo e' che ora comincio a pensre che dietro a queste voci ci sia qualcosa di vero e di spaventoso...>>

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<<Molto interessante...>> riflette Spark ad alta voce passandosi la mano sull'accenno di barba che ha sul mento <<Come pensavo, quello che è accaduto a Hurik potrebbe rivelarsi una prima traccia da seguire. Dimmi, ti ricordi esattamente dove ti trovavi quanto sei tornato in te, poco prima di avermi incontrato? Ricostruendoci il percorso che hai fatto dopo aver lasciato questa stanza e individuandone approssimativamente la direzione, potremmo capire più o meno dov'eri diretto. Ad esempio se stavi andando verso le stanze di questa Lady Secrane, questo avvallerebbe l'ipotesi di Flann, ma se anche eri diretto verso qualche altro luogo, potremmo comunque scoprire qualcosa di utile. Se siete d'accordo seguirei questa pista prima di vagliarne altre, tanto per non tralasciare niente. Non è l'unica strada che abbiamo a disposizione, ma la possiamo sbrigare in fretta e penso che ne valga la pena. Soprattutto perché in ogni caso ormai non abbiamo più molto tempo prima della cena, questione di poche ore, quindi per il momento potremmo non riuscire a seguire piste più complesse... perciò meglio tentare prima per le vie più corte.>>

*Già... se solo non ci avessimo messo così tanto a unire le forze, forse a quest'ora avremmo potuto addirittura aver liberato sir Mizar...*

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Daeyon

Mi gratto il mento pensieroso e poi rispondo a Spark

<<Se conosciamo l'ubicazione della stanza e' molto agevole, ma se non lo fosse allora sarebbe un giro a vuoto. Credo che dovremmo pensare all'idea che forse dobbiamo andarcene e basta. Stiamo giocando un gioco pericoloso tenendo un piede in due staffe e non credo che riusciremo ancora per molto a bleffare>>

Mi rivolgo a Flann

<<Sebbene l'abilita' del nostro cantore sia notevole, ma temo che possa avere dei limiti>>

Ritorno sui miei compagni

<<Quello che sto cercando di dire e' che dobbiamo pensare ad un piano alternativo a quello di reggere il gioco. Credo che potremmo cominciare a muoverci autonomamente cercando di darci da fare. Credo che questa notte avremo altri tasselli al nostro mosaico...>>

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Mi soffermo un attimo a riflettere dopo le parole di Hurik.

*Mmmm... Il ragazzo sembra essere di un qualche interesse per forze oscure..*

Annuisco poi alle parole di Spark.

<<Il giovane investigatore ha ragione: meglio unire le forze e cercare di scoprire il più possibile su questo misterioso conte e il suo castello>>

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"Il guaio è, mio caro Daenyon" commenta Flann "che non possiamo semplicemente andare via, salutando e chiudendoci la porta alle spalle. Se le cose stanno come sospettiamo, non arriveremmo vivi a dieci miglia da Aragrad. E non pensare nemmeno per un secondo che si siano bevuti la storiella che abbiamo raccontato loro. Se non ci hanno ancora uccisi o sbattuti in una cella a marcire è solo perchè pensano di poter ricavare qualcosa da noi. Forse pensano che abbiamo qualche informazione utile; chissà." *E speriamo che la mia piccola recita abbia contribuito a confondere le idee a Baltor. In effetti, la mia carta migliore rimane la possibilità di fare il doppio gioco con Brugor.*

"Siamo parte inconsapevole di un gioco di cui non conosciamo nè le regole, nè le dimensioni della scacchiera; e nemmeno il vero numero dei giocatori. Siamo mossi sempre avanti, all'oscuro di tutto, come pedine sacrificabili. Che ci piaccia o no. La nostra unica possibilità è quella di capire cosa sta succedendo qui, prima che sia troppo tardi. Perciò anch'io voto la proposta di Spark."

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Intervenendo nel discorso Hurik dice: <<Mi dispiace, ma non ricordo la strada che ho fatto scendendo dalla camera fino ad incontrare Spark. Come vi ho detto ero in una specie di trance dovuto alla febbre. >>

Poi, d'un tratto, i suoi occhi sembrano brillare, come se un improvviso impeto vitale lo avesse investito svegliandolo da un torpore durato giorni. La sua voce risuona limpida come non lo è mai stata: <<Vegliate su di me, per il vostro bene. Non mi fido più di me stesso. Ve lo dico come uno che per anni ha fatto della sua vita una continua caccia a ciò che di malvagio dimora in queste terre, e ho incontrato svariate e malefiche creature. Ma per quanto conosca le loro opere ogni volta mi sorprendono e mi stupiscono. Infiniti sono i loro modi di operare il male e qui, ne giace uno antico e pericoloso, lo sento. Siate cauti. Ciò che incontrammo due giorni fa lungo il cammino non è altro che il preludio di una sinfonia maledetta.>>

Alla fine di tutto questo il suo respiro è eccitato. <<Ecco, una cosa la ricordo: una dama dipinta, la sua mano impressa sul muro come un ferro rovente impresso sulla pelle di cavallo.>>

Detto questo torna silenzioso e cupo.

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<<Quindi hai visto questo dipinto quando sei tornato in te? Io ricordo dove eravamo quando ci siamo incontrati, potremmo cercare lì intorno...>> propone Spark. <<Come ho detto, non serve che ti ricordi tutta la strada che hai fatto: se riusciamo anche solo a capire con sufficiente precisione dov'eri quando sei rinsavito, potremmo ugualmente riuscire a ricostruire la direzione verso cui ti stavi muovendo con buona approssimazione. Credi di riuscire a riconoscere dove ti trovavi, se ti portiamo lì?>>

Il ragazzo si muove per recuperare la borsa che contiene i suoi strumenti. <<In ogni caso, rechiamoci innanzitutto nel corridoio dove io e Hurik ci siamo incontrati per la prima volta>> dice rivolto al gruppo, mentre ripone le due boccette e l'altro reperto in uno degli innumerevoli taschini del capiente giaccone. <<Riguardo a queste>>, prosegue battendo il palmo della mano all'esterno della tasca, <<Se siete d'accordo vi aggiornerò dopo, quando avremo finito di sondare questa pista. Anzi, se credete che sia meglio possiamo fare le due cose assieme... in questo caso ve li mostrerò appena arrivati là, così avrete il tempo di rifletterci sopra mentre io e Hurik cerchiamo di ritrovare il luogo dove lui è tornato in sè.>>

<<Bene, credo che sia tutto per il momento. Andiamo?>> chiede facendo per aprire la porta.

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Osservo con improvviso interesse la reazione troppo vitale di Hurik.

*Questo ragazzo è molto strano... Dovrò sondarlo più a fondo con la mia magia...*

Quando Spark ci propone di seguirlo, annuisco al giovane investigatore; spengo la mia pipa e la svuoto, riponendola poi nella sua sacca.

<<Sono pronto>> dico con un accenno di sorriso sulle labbra.

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*E' come pensavo io, dunque. Ed anche Hurik lo sa, dentro di sè. Povero ragazzo... lo terrò d'occhio.*

Al gesto di Spark Flann si muove in fretta, ponendosi tra lui e la porta. Gli occhi del bardo, animati da una cupa determinazione, brillano nella tremolante luce delle lampade. "No. Mostraci adesso quello che hai trovato." Il tono di voce è pacato e gentile, il volto rilassato nella solita espressione scanzonata; eppure le parole pronunciate sono nette, con una percepibile sfumatura metallica. La mano è appoggiata alla cintura, non troppo lontano dall'apertura del farsetto.

"Forse una volta fuori di qui non avremo altre occasioni di parlare. Hai detto che avevi novità importanti: io non andrò girellando per i corridoi di questo castello senza prima averle sentite. Sono certo che comprenderai le ragioni della mia prudenza, alla luce dei nostri sospetti."

"Inoltre noialtri già sappiamo dove trovare un dipinto con una dama, non è vero? Potremo iniziare subito da lì... una volta concluso qui."

@Mantis

Spoiler:  
Se Spark fa un gesto verso la porta, lo intercetto.
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Il ragazzo si blocca di colpo, sorpreso dalla reazione impetuosa del menestrello. Per un secondo gli ritorna in mente la messinscena di poco prima e teme che Flann possa fare qualcos'altro di inconsulto, ma poi sentendo le sue parole si rasserena.

<<Si' certo, come preferisci>> esordisce allungando la mano al taschino, ed estraendo la seconda boccetta, un po' piu' grande della precedente. <<In ogni caso potete analizzarle mentre vi faccio strada. Qui dentro c'e' il rimasuglio di una lettera che ho trovato semibruciata nel caminetto della mia camera.>>

Mentre apre il contenitore e dispiega il frammento con l'estrema accuratezza di chi e' abituato a maneggiare oggetti molto delicati, si sposta un po' di piu' verso il centro della stanza per leggerla a tutti, tenendo comunque bassa la voce:

<<Tutto quello che si riesce a leggere e': quindi a causa di questi eventi accaduti presso Lisentia, le comunico che è richiesta vostra immediata presenza presso il contingente di Lumismia per prossima destinazione verso la Muraglia.

Al suo arrivo la aggiornerò sull’evolversi degli ultimi avvenimenti.

Sinceramente

Comandante Saramad Didier>>

<<Saramad Didier - commenta dopo una breve pausa - e' il comandante in capo dei chierici di Lumismia, ed e' stato lui stesso, quando ero ancora a Lumismia a raccogliere informazioni, a parlarmi della scomparsa di Paolo Malatete, mentre di ritorno dal Silvallis, sostava in questa zona circa un anno fa. Mi disse perfino di aver provato a contattarlo, quindi si direbbe che e' proprio in questo castello che potremmo sbrogliare tutta la vicenda.>>

<<Tieni, dai pure un'occhiata>> prosegue porgendo il pezzo di pergamena a Flann. <<Come puoi notare, ci sono delle tracce rosse, con tutta probabilita' sangue. La mia supposizione e' che Paulo Malatete sia stato assassinato o ferito improvvisamente, o piu' probabilmente nel bel mezzo di una colluttazione, mentre si trovava nella sua camera, che per un caso fortuito e' la stessa dove mi hanno sistemato. In questo modo delle tracce di sangue sono finite sulla lettera, che probabilmente era in bella vista sul tavolo. Percio' l'aggressore ha poi voluto eliminare le tracce della sosta di Paulo a castello gettando la lettera nel fuoco.>>

<<L'altro oggetto che ho trovato>>, dice dirigendosi questa volta verso Quan, e dispiegando il fazzoletto che ricopre l'ultimo oggetto misterioso, <<E' questa moneta di bronzo dalla forma ottagonale. Non conosco i simboli che vi sono incisi, ma e' raffigurato un uccello che stringe qualcosa, percio' credo che potrebbe essere estrala. Guarda, Quan, cosa ne dici?>>

<<In ogni caso - conclude tornando a rivolgersi a tutti - il fatto che l'ho trovata sotto una tavola del letto rafforzerebbe la tesi della colluttazione. Certo, bisognerebbe capire se sia verosimile che Paulo Malatete, itrurico di ritorno dal Silvallis, fosse in possesso di monete estrale. Perche' altrimenti l'unica possibita' che rimane e'... che appartenesse all'assassino!>>

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