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Risveglio


Demian

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Il "Dannato" vi guida verso il Sin Village, cavalcando lentamente davanti al gruppo, e facendovi nel frattempo un resoconto della situazione.

La prima cosa che incontrate sono i resti del paese di Gaibanella, un gruppo di baracche, capanne e vecchi edifici prebellici tenuti insieme con strumenti di fortuna, il luogo è abitato, vi sono donne, qualche anziano e alcuni bambini, in totale una popolazione di meno di cinquecento persone vi viene precisato, sono gli schiavi degli abitanti del Sin Village, costretti a lavorare la terra per conto della comunità, gli uomini adulti sono quelli che avete precedentemente visto indaffarati fra le coltivazioni.

Gli schiavi non hanno diritti, e la loro unica "libertà" è quella di poter lavorare alle coltivazioni in cambio di pasti ed altri scarsi beni, coloro che fuggono o si dimostrano problematici possono legittimamente essere considerati come prede da parte della banda di cannibali di Vittorio Esaù, spiega Brandoli, che poi prosegue: Ma non è stato sempre così. In passato giunse un uomo a riportare la legge, un giustiziere famoso venuto da Bartolomeo, Arturo Bronchi.

Quell'uomo tentò di ridare la libertà ai prigionieri, e questo dette fastidio alle tre famiglie più importanti per il commercio del Sin Village, le quali chiesero a Vittorio Esaù d'intervenire per risolvere il problema... Bronchi fu legato ad una moto, denudato e trascinato nella foresta facendosi tutto il percorso in strisciata, una volta li i cannibali lo sbranarono vivo senza neppure dargli prima il colpo di grazia.

Da allora Claudio Volpi, il rappresentante degli schiavi, non ha davvero più alcuna voce in capitolo, e la gestione del lavoro è stata assegnata alla più "umana" fra le sei famiglie, quella di Alicia Sterpi. La quale è anche il mio contatto, la donna da cui stiamo andando.

Giunti alla riva del Po morto di Primaro, vi fermate davanti ad un ponte levatoio sollevato, l'accesso alla città di Sin Village, un tempo paese di Sant'Egidio.

A quanto pare, Sin Village è, esternamente, eccezionalmente simile ad una fortezza medioevale, mura di pietra, sgraziati mattoni artigianali e legno, bastioni e torri d'avvistamento, un deforme ponte levatoio ricavato con assi e pezzi d'automobili, il tutto a rinchiudere e proteggere un avamposto del vizio, della decadenza e dello squallore.

Edifici prebellici in rovina si mescolano a nuove costruzioni, le strade ed i parchi, così come i giardini, hanno lasciato il posto ad un'aggregazione di costruzioni pericolanti che si sviluppano in altezza, baracche in cattivo stato di legno e lamiera, spesso rugginose, separate solo da stretti vicoli che puzzano di urina e sterco, il fetore si sente fin dall'altra sponda del fiume, infastidendo il gruppo in attesa che il ponte termini d'essere abbassato.

Mentre Brandoli avanza per guidare il gruppo in quella cloaca che è il Sin Village, Carso gli si avvicina per parlargli: Stai attento a te, "Dannato", se cerchi di fregarci per farci cadere in trappola, scoprirai ben presto di quante risorse i nostri amici posseggano a volontà.

Non mi fido di lui, pensa il soldato, la mia fiducia dovrà guadagnarsela sul campo, non con le parole. Vedremo se è davvero un duro come dice di essere..

Inoltre, prosegue Carso, dovrebbe venirci incontro indicandoci la nuova realtà di queste, sventolando di fronte a Brandoli una vecchia cartina ottenuta all'uscita da AKS 34.

Prendi qualcosa, più tardi, e disegnaci sopra. Tutto ciò che sai. Comunità, sorgenti, tane di mostri, tutto... dobbiamo sapere cosa c'è attorno a noi., mentre varca il ponte levatoio entrando in paese, il soldato si blocca però all'improvviso, dirigendo il suo sguardo, che si fa di ghiaccio, verso un gruppo di quattro persone, appena uscito da una delle baracche.

Si tratta d'individui malvestiti, con armi ed armature di fortuna, e fra loro c'è "Testa di Vacca", sono uomini di Esaù, il gruppo cammina verso la parte centrale della comunità parlando ad alta voce, imprecando frequentemente, la morte dei loro compagni deve averli messi tutti in agitazione, gesticolando freneticamente i predoni cannibali evitano i corpi degli ubriachi e dei drogati stesi a terra, dando un calcio a qualcuno ogni tanto.

Carso fissa "Testa di Vacca" finché questi non scompare oltre le rovine di una casa del vecchio Sant'Egidio, mentre una guardia cittadina, equipaggiata coi resti realmente malconci di una corazza militare, discute con Brandoli nel tentativo di capire chi siano i suoi accompagnatori, il "Dannato" allontana però il suo interlocutore con un cenno deciso, e fa segno al gruppo di proseguire.

Spoiler:  
Prova di Osservare, Lopini 18+2=20, Trovarelli 12-2=10, Garrota 15+0=15: Lopini ha notato lo sguardo gelido di Carso e, seguendolo, ha visto testa di vacca svanire dietro l'angolo, capendo cos'abbia attirato l'attenzione del compagno, anche Garrota ha notato l'inquietudine del soldato, ma non ha idea di cosa possa averla provocata, Trovarelli invece non ha fatto caso a nulla, troppo distratto dal puzzo della cittadina.
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Appena riuscirò tenterò di mettermi in comunicazione con la base, voglio fare il nome del bruciato, Brandoli e quello di Alicia Sterpi.

Magari mi metto in comunicazione appena capita un pò di rumore, che so, gente che lavora, oppure una specie di mercato, prima mi guardo intorno per assicurarmi che nessuno abbia gli occhi su di me.

Faccio finta di parlare da solo, come un drogato o un matto.

neanch' io mi fido appieno del nostro nuovo compare, dopotutto non ci ha ancora fornito prove attendibili riguardo la sua fiducia.

Magari in questo tempo che è rimasto al mondo mentre noi sonnecchiavamo i suoi piani sono cambiati, potrebbe aver aspettato il nostro risveglio per portarci direttamente in bocca al leone.

Daltronde tutte le scelte che possiamo fare in questo mondo hanno una certa percentuale di rischio, dobbiamo solo sciegliere il meno peggio.

per ora fidarci di lui è indispensabile, soli non sapremmo minimamente come muoverci, comunque manteniamoci vigili.

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Trovarelli

Spoiler:  
Osservare: 5-2=3. Professione Meccanica: 17+5=22.

Ti guardi attorno, tentando di scorgere qualcosa, ma sei ancora troppo infastidito dal primo impatto con l'insopportabile fetore di Sin Village, per poter mettere adeguatamente a fuoco ciò che ti circonda, in città comunque, o almeno in questa parte di città, è improbabile si possano trovare dei veicoli veri e propri, il ponte sul fiume non avrebbe potuto reggerne il peso, ed i vicoli sono troppo stretti.

Indubbiamente la comunità possiede un parco veicoli, ma non da questo lato delle mura, lanciando uno sguardo alle cartine sventolate da Carso ti rendi quindi conto che la vecchia SS 16, o Strada Statale Adriatica, passava a est del centro abitato di Sant'Egidio, per cui dal lato opposto di Sin Village rispetto a dove vi trovate ora. Se, come ha detto Brandoli, quella è la via carovaniera principale, allora è probabile che i veicoli siano tenuti da quel lato del centro.

Lopini

Spoiler:  
Bluffare: 17+3=20. Carso Osservare: 19+5=24. Aiutare un Altro: 4+0=4, Test fallito. Brandoli: Percepire Intenzioni 8 totale contro 20.

Volendo saperne di più su Brandoli, Lopini si distanzia leggermente dal gruppo, fingendo di cominciare a parlare da solo, mentre in realtà ha attivato la radio e sta comunicando con AKS 34, Carso si accorge della manovra del tecnico e tenta di aiutarlo ridirigendo le sue attenzioni su Brandoli, cui ancora una volta si rivolge, seppur più gentilmente: Signor Brandoli, se davvero ha a cuore la riuscita della nostra grande missione, abbiamo bisogno della sua conoscenza. La prego, ci mostri la conformazione del territorio che dovremo affrontare., porgendo ancora le carte al "Dannato".

Lo sforzo di Carso è vano, egli non riesce infatti a distrarre sufficientemente Brandoli, ma Lopini è risultato talmente convincente nella sua interpretazione, che Brandoli si convince il tecnico stia davvero parlando fra sé e sé, forze imprecando contro il fetore e la sporcizia.

Senza sospettare nulla della realtà, con espressione accigliata Brandoli ferma il cavallo afferrando la mappa, Era proprio necessario farlo qui, signor Carso?, commenta estraendo da un logoro borsello in pelle dei mozziconi di pastelli, residui dell'era preapocalittica, con fare rapido il "Dannato" comincia a disegnare sulla cartina, riporgendola poi al soldato.

post-11909-14347050737509_thumb.jpg

Ovviamente, tratta da Google Map

Come potete notare, la zona legata al Sin Village è questa più in alto, con le comunità di Gaibana, suo avamposto, e Monestir, suo principale cliente., spiega Brandoli indicando gli scarabocchi fatti sulla cartina.

Al centro invece, uno dei maggiori pericoli corsi dalla zona, il territorio dei Gorg, mostri razzisti che si credono superiori, nella loro follia derivata dalle modificazioni genetiche si credono eredi del dominio sull'intero pianeta, a ciò ambiscono, anche se la continua rivalità fra capiclan ne mina le forze. Come vi ho segnalato, hanno conquistato Bova, San Nicolò, Marrara e Spinazzino, oltre ad aver distrutto Containa. Solo a San Nicolò però, o Nikolaus, come lo chiamiamo ora, i Gorg hanno fatto preda, gli abitanti degli altri centri sono fuggiti prima, spostandosi nei territori di Bartolomeo a ovest, la "città della legge". Ancor più a sud di esso, questo territorio che ho contrassegnato col colore beige è popolato da tribù seminomadi, scarsamente organizzate, facili preda dei Gorg, anche se la loro guerriglia, unita alla mancanza di un vero capo fra i mostri, sta rallentandone l'avanzata.

Fra i più grossi ostacoli c'è il cratere di Ospital Monacale, una delle bombe nucleari destinate a Ferrara vi cadde, rendendo quel luogo un buco radioattivo, i Gorg però non soffrono per le radiazioni, e le usano per proteggersi da eventuali attacchi, le rovine di Ospital Monacale sono ora la loro fortezza.

Infine, vi è la città-stato fortificata di Contre, una nazione schiavista basata sull'agricoltura ed il controllo militare degli schiavi. Quel centro avrebbe le risorse per riuscire a fermare la minaccia Gorg, ma pare che a est abbia altri avversari cui pensare, per cui la situazione rimarrebbe in una fase di stallo. Di più non saprei dire di preciso.

Grazie risponde Carso, osservando la cartina restituitagli da Brandoli, nel frattempo Poztrelli ha risposto a Lopini: Ti riceviamo, parla pure. Puoi fare rapporto?

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Brandoli risponde alla domanda di Garrota dopo esser sceso da cavallo, l'avanzata stava infatti divenendo difficoltosa, così il "Dannato" preferisce proseguire a piedi, tirandosi dietro Termidoro.

I veicoli sono tutti nelle mani delle famiglie o della milizia fedele a queste, così come pure l'attività manifatturiera volta alla riparazione degli automezzi. Il tutto si trova a nord-est dell'insediamento. Non penso gli uomini di guardia le permetteranno l'accesso, ma per sua fortuna anche la donna da cui ci stiamo dirigendo, Alicia Sterpi, dispone per la sua banda di un ristretto parco macchine. Se riusciamo a persuaderla, dovrebbe permetterle di accedervi ed esaminare gli autoveicoli. Consideri però una cosa di base: se lei è un meccanico, le procedure di modifica apportate dagli abitanti dovrebbero apparirle molto semplici. Lei deve aver studiato la meccanica d'un tempo, ma ora le cose sono cambiate, qui da noi si lavora con strumenti di fortuna. Per, cui, se lei è esperto dovrebbe capire in breve tempo come poter modificare i veicoli. Ma, del resto, la riserva di carburante del rifugio dovrebbe permettere di evitare ciò ancora per diverso tempo, no? Intendo, AKS 34 dovrebbe essere in grado di svolgere, in autonomia, un discreto numero di missioni, come tutte le unità simili del resto. Per cui, immagino la sua curiosità sia motivata più che altro dalla volontà di allargare la riserva di veicoli a disposizione della base. In altre parole, di aumentare le forze d'intervento. Mi sbaglio?

Camminando fra i vicoletti di Sin Village, raggiungete un allargamento fra le baracche, una via più pulita, e a terra potete ancora individuare i resti screpolati di una strada asfaltata, "Questa un tempo era via Raffaele Sansoni, il locale gestito dalla Sterpi, "l'Osteria", si trova a nord-ovest, alla fine di questa via. Non manca molto, ormai.

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Siamo al Sin Village, abbiamo incontrato un soldato, risponde al nome di Brandoli, ripeto: Brandoli. Cercatelo negli archivi militari.

Ci sta accompagnando da Alicia Sterpi della famiglia mafiosa Sterpi, molto potenti quì in città.

Non sappiamo se ci possiamo fidare di Brandoli.

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Trovarelli

Rivolto al Brandoli: No, vecchio, non ti sbagli, sono davver curioso di scoprire le forze disponibili oggi e poi sapere quali sono le nuove "tecnologie" messe a punto dai meccanici per adattare i più moderni carri, e poi diciamocelo, sapere dove trovo i "pezzi" per tagliare la corda velocemente se si mette male, è sempre una furbata, o mi sbaglio?

Cioè, piuttosto che andarsene via a piedi... no?

Speriamo che mi trovi simpatico l'Alicia... detto con un sorriso a 52 mila denti!

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Per la simpatia ad Alicia, vedremo... risponde Brandoli, ad ogni modo ecco il suo locale, è quello., dice indicando una costruzione ricavata in parte da quella che doveva essere una delle case di Sant'Egidio, in parte ingrandita con l'aggiunta di nuovi locali in legno e lamiera, il tutto ha un aspetto che ricorda un bar, o un piccolo albergo, anche se le tracce lasciate dalla guerra sono evidenti, le pareti sono crivellate da fori di proiettili, e parte di ciò che è rimasto dell'intonaco reca tracce di bruciature, la porta dell'edificio è aperta, e da esso entrano ed escono uomini e donne con indumenti di fortuna, o con corazze ricavate dall'immondizia, dalle finestre aperte esce della musica, pare un vecchio pezzo italiano, che viene trasmesso nell'osteria.

http://www.youtube.com/watch?v=FNH1-4Dn2kM

E' Contessa, una canzone di Enrico Ruggeri.

Mentre il gruppo si avvicina al locale, ne esce un gigante dalla pelle del colore del cuoio, simile a quello ucciso nella foresta da Garrota e Lopini, il Gorg tiene, con un braccio solo, sollevato un uomo vestito con abiti strappati e consumati, la sua bocca ed il suo naso storto sono ricoperti di sangue, e il gigante lo lancia nel fango facendolo rotolare, in pochi secondi uomini e donne si gettano sul corpo dello svenuto rubandogli tutto ciò che ha indosso.

Buongiorno Hamar, dice Brandoli, un altro piantagrane eh?.

Uno di quei teppisti di strada, risponde il gigante ricambiando con un cenno del capo il saluto del "Dannato", pensava di poter fare il bullo e rapinare qui nell'osteria. Pensava male, certe cose alla Signora non piacciono. Così ho dovuto fargli un discorsetto per suo conto. Amici tuoi?, chiede infine il Gorg indicando Trovarelli e gli altri, a differenza di Gregor, Hamar si esprime perfettamente e pare essere tutt'altro che scemo, anzi dietro quel suo volto di pietra e quei suoi occhi di carbone, sembra celarsi una straordinaria consapevolezza, ed agitarsi l'intelletto di una mente agile, che tutto scruta ed analizza, pronta a scattare come una pantera, solo osservando il gigante si può capire che sottovalutarlo sarebbe un errore.

Rimasto indietro rispetto agli altri, Lopini sta camminando in silenzio, in attesa di una risposta di Ponztrelli, dopo alcuni minuti l'ufficiale torna alla radio: Abbiamo trovato qualcosa su un Brandoli. Secondo i dati, era un ufficiale addetto ai magazzini del rifugio 34. Come potete averlo incontrato? Dovrebbe essere morto. Sicuri non sia un impostore?

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bene, allora ci risentiremo presto, ci serve sapere di più di questo brandoli.

dove dovrebbe essere morto, in quale modo, ogni cosa può essere utile.

Ci ha detto anche che sua moglie e sua figlia sono state uccise dalle ombre, verificate se questo Brandoli fosse sposato e con una figlia.

Io intanto cercherò di scoprire di più da lui.

Se qualcosa non torna vedremo di farlo parlare

Aspetto una risposta del comandante e poi spengo il trasmettitore, mi dirigo quindi verso l' ingresso di questa locanda.

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Ponztrelli risponde rapido alle richieste di Lopini: Non so dove dovrebbe essere morto, le ultime informazioni che abbiamo su di lui cessano alla chiusura di AKS 34, così come non ho idea di come siano morte sua moglie e sua figlia. So però che si chiamavano Valentina Recilloni e Sara, residenti a Venezia. Se sono rimaste li, non è improbabile siano state uccise, le grandi città sono state bersaglio privilegiato dell'Ombra già prima della nostra ibernazione. ... ha prestato servizio in Marocco, a Malta e in Sicilia durante la guerra contro l'invasione dell'Ombra, laureato in Ragioneria alla Facoltà di Economia di Bologna. Suo padre Arturo allevava cavalli di razza verso il Trentino, suo fratello Alex pure era un militare, in Marina. ... non mi pare ci sia altro di utile a prima vista, chiudo la trasmissione e resto in attesa di nuovi rapporti.

La radio si fa silenziosa e tace, rimanendo del tutto muta mentre Lopini si affretta per aggregarsi agli altri, ormai giunti vicino all'ingresso dell'"Osteria" ed al massiccio Gorg Hamar, il quale sta discutendo tranquillamente con Brandoli, i due paiono proprio conoscersi, anche se il Gorg è restio ad intavolare una lunga conversazione, sta anzi continuando a guardarsi attorno, nel locale e nei dintorni, squadrando ogni cosa con attenzione, la risoluta guardia del locale di Alicia pare non concedersi un attimo di relax, mentre i suoi occhi si posano su ogni cosa, in cerca d'eventuali minacce.

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L' aver sentito che Brandoli era veramente sposato e aveva davvero una figlia mi ha aumentato molto la fiducia nei suoi confronti.

Mi avvicino ora al Gorg e al bruciato.

Mi rivolgo al bruciato e gli chiedo: Ci sono problemi? possiamo entrare allora?

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Brandoli si volta verso Lopini: Nessun problema, stavo facendo quattro chiacchiere con Hamar, il buttafuori dell'"Osteria". Per essere un Gorg, è particolarmente intelligente, inoltre lo conosco ormai da quasi un secolo. I tedeschi li aviotrasportarono nell'Italia settentrionale per tentare di contenere l'invasione di Piemonte, Lombardia e Veneto, ma col nuovo sfondamento del fronte molti di loro si sbandarono, sparpagliandosi ovunque. Fortunatamente, Hamar non ha perso, con la modifica, la sua intelligenza, mentre molti suoi simili sono divenuti invece degli ottusi ammassi di muscoli e ferocia. Un imprevisto difetto dell'alterazione genetica che ha creato i Gorg.

Hamar punta il suo sguardo sui nuovi venuti, freddo, distaccato, ma non ostile, li fissa come se li stesse valutando, Benvenuti. Brandoli mi ha parlato di voi, della vostra base. Ha detto che siete la speranza in un nuovo inizio. Staremo a vedere. Nel caso ciò sia vero, sappiate però che potrete contare sui miei quintali di muscoli geneticamente modificati. La Signora è dentro, passate se dovete vederla., ciò detto il gigante torna a vigilare su ciò che lo circonda, il suo compito è quello di mantenere l'ordine e la sicurezza nella zona, e non intende farsene distogliere per nessun motivo.

Bene, sono felice di sapere che Alicia è dentro, se fosse stata altrove avremmo solo perso del tempo., dice Brandoli con giovialità. Entriamo, offro a tutti un buon bicchiere di Grappamiel, ovvero Grappa con miele. Ironico ci sia voluta l'apocalisse perché quella bevanda uruguaiana cominciasse ad essere prodotta anche da noi, non trovate?, prosegue il "bruciato" avvicinandosi alle porte del locale, poi, a bassa voce e poco prima d'entrare: "Fate attenzione, Alicia e suo figlio Guglielmo, o Angelus, come lo chiamiamo noi, sono dei mutanti. A prima vista potrebbero apparire come delle creature dell'Ombra, ma in realtà la loro base è umana. Niente pregiudizi quindi, sono solo due vittime della maledettissima guerra, tanto come lo siamo stati io ed Hamar. ... E anche voi del resto, non è certo piacevole essere messi in freezer mentre tutti i nostri cari crepano in modo atroce, o di vecchiaia nel... migliore? dei casi.

Garrota si fa avanti, prendendo la parola dopo aver trascorso l'intero viaggio in un pensieroso silenzio: "La mia famiglia è crepata in modo atroce ben prima che io finissi nel congelatore, quando l'Ombra ha attaccato la Gran Bretagna... e, in un certo senso, quell'evento fu la causa di questo", dice il Cyborg accarezzando il suo braccio metallico destro, quello terminante con una motosega, "Ardo dalla voglia di fare a pezzi quei b@stardi dell'Ombra tanto quanto te, ma puoi stare tranquillo, non per questo farò a pezzi ogni creatura stramba in cui m'imbatto.".

Brandoli si sofferma a guardare il Cyborg, poi dice: "Io arderei dalla voglia di fare a pezzi l'Ombra? Beh, si, ma infelice scelta di termini, dato che... sono arso già molto tempo fa..., la frase del "Dannato" è seguita da istanti di sconcertato silenzio, poi Brandoli scoppia in una risata amara, "tranquilli, tranquilli, stavo scherzando. E' accaduto molto tempo fa e, che dire, un pizzico d'ironia è una cosa che può salvarti dalla pazzia, in questo mondo. Anche se si tratta d'ironia triste. Venite ora, entriamo.

Il gruppo entra nell'"Osteria", gli interni del locale sono in legno, con tavoli, sedie ed un bancone, oltre il quale ci sono file di bottiglie poggiate su scaffali: vino, birra, grappa, grappamiel, vodka, sidro.

Seduti ai tavoli ci sono degli uomini, alcuni bevono conversando fra loro, altri giocano a carte, a dadi, o a braccio di ferro.

In un angolo c'è quello che rimane di un vecchio impianto stereo, nel complesso un macchinario ben conservato, ma il problema dell'alimentazione è stato risolto in un modo vistosamente artigianale: una manovella è collegata ad una grossa dinamo, a sua volta collegata a delle batterie, periodicamente uno degli avventori attiva a forza di braccia la rotazione della dinamo, caricando le batterie per far funzionare lo stereo.

Un ragazzo giovane, sui venticinque anni, sta ruotando la manovella per caricare lo stereo, è alto e muscoloso, ma la caratteristica che più lo fa spiccare fra gli altri clienti dell'"Osteria", è un paio di bianche ali piumate, che ne sormontano la schiena facendolo apparire come un angelo, a intuito si capisce che lui dev'essere Angelus.

Terminato il caricamento, Guglielmo attiva lo stereo facendo partire un pezzo, si tratta di Vesti la Giubba (Ridi, pagliaccio), cantata da Luciano Pavarotti.

Dopo aver fatto cominciare la canzone, Angelus si volta, mostrando i suoi occhi e capelli argentei, il giovane vede Brandoli, poi il suo sguardo si posa sui quattro uomini che lo seguono, dopodiché torna a concentrarsi sul "bruciato", un sopracciglio sollevato in espressione interrogativa.

Brandoli annuisce, poi fa segno al ragazzo di avvicinarsi mentre procede verso il bancone, dicendo al barista: "Arturo, sei bicchieri e una bottiglia di grapamiel, c'è da brindare.

Il barman, un corpulento cinquantenne grassoccio e con un'incipiente calvizie, da al "Dannato" quanto gli è stato richiesto, poi da sotto il bancone estrae un fucile da caccia, che si mette a lucidare con fare distratto, standogli vicini però i quattro esploratori di AKS 34 si rendono conto che è tutta una finzione, l'uomo sta controllando il fucile con accuratezza, ma i suoi occhi non lasciano mai la sala, tenendo d'occhio tutti gli avventori le pupille del barista si muovono in modo febbrile, anche se quasi impercettibile.

Angelus giunge vicino al bancone, ed i quattro esploratori si accorgono che il ragazzo porta una spada nascosta sotto le vesti, una sorta di katana giapponese, senza una parola il giovane si mette alle spalle del gruppo, dopodiché si volta cominciando a sua volta a sorvegliare il locale.

Loro, assieme ad Hamar, faranno in modo che nessuno ci disturbi. Non temete, sono amici fidati., dice Brandoli con la bottiglia ed i bicchieri in mano, proseguendo verso una parte più riparata dell'"Osteria", aperta una porta il "bruciato" conduce il gruppo in una specie di serra costruita nelle rovine di una delle abitazioni di Sant'Egidio, le pareti qui sono in mattoni e lamiera, c'è molta acqua, e piante lussureggianti, il soffitto è di vetro, e tiene l'ambiente umido e caldo.

Svegliati, una speranza è nata oggi., dice Brandoli poggiando bottiglia e bicchieri su un tavolino, al suono delle sue parole quello che pareva essere un arbusto deforme si solleva, voltandosi e rivelandosi per ciò che era in realtà, una persona: Alicia Sterpi è completamente ricoperta di escrescenze vegetali, tanto da sembrare una pianta: pelle come corteccia e funghi, arti nodosi, l'intera testa trasformata in una sorta di alberello simile ad un melo in miniatura, con tanto di piccoli frutti che pendono dai suoi rami, gli occhi azzurri a malapena visibili fra le fronde, la mutante ha in mano una pianticella che stava trapiantando, è evidente che la serra è il cuore del suo regno.

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ora sono davvero stupito.

dopo qualche istante inizio a parlare:

Signora, siamo onorati della sua ospitalità

abbiamo molte cose di cui parlare... lei sa già chi siamo? sa perchè siamo quì?

Vogliamo informazioni e abbiamo bisogno del suo aiuto.

Se lei vuole unirsi alla nostra causa noi saremo forti del suo appoggio e la nostra missione sarà molto più facilitata.

Io sono l' ingegner Lopini, al suo servizio.

E faccio con un cenno del capo un rispettoso saluto.

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Alicia avanza lentamente, afferrando una delle sedie attorno al tavolino e sedendovisi con un sospiro, la sua pelle irrigidita pare ostacolarne i movimenti.

So chi siete. Brandoli, che è un mio buon amico, mi ha parlato molte volte di voi, e io di lui mi fido. Conosceva mia madre e mio padre, prima di me, e quand'ero bambina fu uno dei pochi a non farmi sentire... diversa. Probabilmente perché anche lui è apparso così agli altri, per molto tempo.

Sedendosi a sua volta, Brandoli si passa la mano destra sul volto sfregiato, Per tutto ciò che mi è successo, so chi è il colpevole, ed ho un conto alquanto lungo, da presentargli. Come tutti noi.

Alicia stappa la bottiglia di Grappamiel e comincia a versarne il contenuto nei bicchieri, porgendone subito uno al suo vecchio amico "Dannato", dopodiché riprende la parola: Mio padre, Corrado Sterpi, era il capo di una delle sei bande che controllavano questa fogna, e così, dopo la sua morte la responsabilità del comando è passata a me. Molti credevano che non cel'avrei fatta, e hanno cominciato ad attaccare i miei, per spartirsi i miei "territori". La battaglia è durata anni, ed io ho perso il supporto di molti degli uomini di mio padre, i quali, considerandomi un mostro, passarono al soldo delle altre tre principali famiglie, ciononostante tenni duro, e alla fine riuscii a tenermi qualcosa. Creature simili a me, diverse, altri "Dannati", Gorg, o anche Umani che avevano passato delle esperienze particolari, si raccolsero attorno a me permettendomi di ricreare la banda, potei così ottenere riconoscimento, e fungere da "sindacato" per i lavoratori schiavi di Gaibanella. La parola sindacato è assolutamente inappropriata, ma non me ne vengono in mente altre.

Alicia fa una pausa per sorseggiare con calma il suo bicchiere di grappamiel, Carso, che fin'ora l'aveva fissata in silenzio, prende posto al suo fianco al tavolino, afferrando uno dei bicchieri riempiti dalla donna: Dannazione! Per quel che ne sappiamo, questi potrebbero anche essere dei figli dell'Ombra che si spacciano per mutanti, forse sanno dell'esistenza del rifugio... e potrebbero volerci utilizzare per avere informazioni su come distruggerlo. Forse anche per loro la guerra non è ancora finita. ... Ad ogni modo, per ora non ci hanno minacciato, non apertamente. Aspetterò di vedere cos'hanno in mente, ma a questo punto devo stare al loro gioco. Spero non ci sia del veleno, o della droga..

Grazie per il drink, sono sicuro sarà squisito., dice Carso sorseggiando a sua volta il grappamiel, mentre i suoi occhi si fissano per alcuni istanti su Lopini: Appena avremo un attimo di tranquillità, mi farò spiegare per filo e per segno cos'hanno detto dalla base, pare sia riuscito a mettercisi in contatto, prima..

Terminato il suo bicchiere di grapamiel, Alicia lo poggia sul tavolo, riprendendo la parola: Ecco, ora avete una minima idea di chi io sia. Se davvero siete la speranza che attendevamo, allora di certo potrò esservi d'aiuto. Ditemi, che cosa vi serve? Avete già un piano, un'idea di come dovrete procedere?

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no, non abbiamo nulla in mano ancora.

Siamo quì per questo, ci servirebbe intanto una mappa il quanto più possibile dettagliata, quella che abbiamo è di fortuna, e informazioni delle zone vicine e poi anche una guida non sarebbe male; poi ci servirebbe una fortezza, un luogo sicuro dove poter tornare in tranquillità, dove potersi organizzare, oltre alla nostra base intendo.

Insomma, ci servono chiaramente degli alleati. Dove possiamo procurarcene e dove?

Inoltre a noi mancano tutti i nuovi dati riguardo le creature dell' ombra, si sono scoperte cose in più di loro che ancora non si sapevano quando ci hanno addormentato?

che so... punti deboli, loro basi e organizzazioni, il loro modo di agire ecc...

Altra cosa: ci servirà un mezzo di trasporto.

Altra cosa ancora: delle informazioni riguardo l' ambiente che ci aspetterà, ci sono creature mutagene pericolose? ci sono zone inquinate o radioattive che sarebbe meglio evitare?

mi perdoni delle domande ma noi siamo davvero a zero.

Comunque non vogliamo solo raccogliere informazioni e progettare, siamo ansiosi di agire al più presto quindi ci serve davvero l' indispensabile.

questo pomeriggio e questa sera direi che dobbiamo raccogliere quante più informazioni utili possibili, da lei o da qualsiasi altro,

e già domani sarebbe meglio partire

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Alicia Sterpi e Brandoli ascoltano attentamente le parole dell'ingegnere, poi la prima , dopo un breve sospiro, dice: Speravo che avreste avuto già qualche risposta, e invece ci sono, ancora una volta, solo domande. Bene, allora è meglio cominciare subito, abbiamo già dovuto aspettare abbastanza. Andiamo con ordine, una cosa alla volta. Zone velenose nelle vicinanze non ce ne sono, ma radioattive si, purtroppo. Non andate verso Ferrara, e state attenti anche alle rovine di Ospital Monacale, anche se credo che, ormai, da quelle parti la radioattività sia uno dei pericoli minori. Minore dei Gorg, intendo.

Alicia si versa un altro bicchiere di grappamiel, che fissa pensierosa, prima di riprendere la parola: "Mostri mutanti e aberrazioni dell'Ombra ce ne sono diverse in giro, ma si spostano spesso in cerca di preda, è quindi difficile dire dove se ne trovino nei dintorni, di certo sappiamo però che ce ne sono moli andando verso Bologna. L'Ombra, quella in grado di elaborare strategie almeno, si è stabilizzata fondando propri domini territoriali, ma gli scontri sparsi continuano tutt'ora, e la guerra è tutt'altro che finita. Non solo con gli umani inoltre prosegue la battaglia, si sono create delle spaccature nel fronte degli invasori, e alcuni di loro si combattono fra loro.

Volendo spiegare con un paragone l'attuale quadro geopolitico, dice Brandoli prendendo la parola, è come star osservando un mosaico estremamente disordinato. Una distesa di comunità indipendenti e potentati locali, dalla natura molto varia. Molti non sono dominati dall'Ombra, ma questo non vuol dire che si uniranno alla lotta contro essa. Per raggiungere delle alleanze che ci aiutino nella guerra, è necessario lavorare alla creazione di fasci di rapporti con le varie comunità, e la cosa non sarà facile. Considerate che anche qui, nel luogo che potrebbe essere il punto di partenza, i vostri sostenitori non sono che una strettissima minoranza raccoltasi intorno ad un gruppo di mutanti reietti.

Sin Village è in mano alle famiglie, e questo vuol dire, al momento, che si trova sull'orlo di una probabile guerra civile. Bartolomeo odia i nostri costumi, e se non ci stiamo combattendo lungo i confini è solo perché i Gorg minacciano entrambi. Un'ampia regione è caduta preda di quei maledetti mutanti decerebrati. Erano unità dell'esercito, e dopo la sconfitta si raccolsero per resistere. Sono feroci e ben armati, la lotta per il potere fece prevalere i più forti e violenti, gli altri seguono il capo per istinto genetico. Risultato? Immaginate un'armata di giganteschi orchi divoratori di uomini, ma con granate, bazooka, mitragliatrici e lanciafiamme. Ci va già bene che non siano riusciti a modificare dei veicoli per adattarli alla loro taglia, e che i capi dei vari clan in cui si sono divisi si scontrino anche fra di loro per il potere, se così non fosse probabilmente saremmo già spacciati. Per quanto riguarda invece le vulnerabilità dei figli dell'Ombra, sicuramente molto sarà stato scoperto, ma... non esistono più archivi, organi d'intelligence, sistemi di comunicazione adeguati. Il modo migliore per apprendere, è recarsi presso le comunità impegnate nella lotta con esseri dell'Ombra, sono loro che hanno dovuto apprendere sulla loro pelle come combatterli.

Per quanto riguarda il mezzo di trasporto, dice Alicia riprendendo la parola, non posso darvene uno, non integro almeno, le altre famiglie comincerebbero a farsi delle domande, ed è bene non attirare la loro attenzione. Potrei però assegnarvi un veicolo danneggiato, da riparare. Se avete le competenze, la cosa non dovrebbe essere neppure troppo difficile. Ma a parte questo, è bene che vi avverta che la cosa potrebbe comunque richiedere un po' di tempo, e qui la situazione non è tranquilla. La gang dei cannibali è sul piede di guerra, e il suo capo sta puntando ad un'alleanza con la banda dei teppisti di strada, insieme le due organizzazioni potrebbero sfidare le tre famiglie che controllano i traffici di alcool, droga e prostituzione. Inoltre, anche se ho preferito non avvertirvi subito, beh... ci sono delle voci. Una donna è giunta in città, cominciando a fare domande in modo discreto, ciononostante qualcuno si è accorto di lei. Pare che sia una cacciatrice, che sta braccando delle creature dell'Ombra che si sarebbero nascoste qui, nel Sin Village. Se ciò fosse vero, allora il nemico potrebbe essere già fra di noi. La donna, quella... "cacciatrice", si fa chiamare Aurora. E' venuta anche nel mio locale, ma sen'è andata dopo aver osservato attentamente me e mio figlio. Forse, pensava potessimo essere i suoi bersagli.

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Trovarelli

Da quando si è entrati nel "vero" della città il mio personaggio perde tutta la loquacità di cui è dotato e sbigottito dalle creature che vede segue tutti nel locale. Addirittura, quando si è visto Guglielmo che cambiava musica allo stereo ha sfoggiato la tipica faccia da ebete che si ha quando non credi ai tuoi occhi.

Per fortuna Brandoli ci ha avvisato, perchè sennò la faccia da pesce lesso con la bocca spalancata dalla sorpresa sarebbe stata molto scortese di fronte ad Alicia.

Cmq rimango silenzioso finchè sento la parola "mezzo di trasporto", e quando Alice ci propone di ripararlo mi si accendono gli occhi e con la mia tipica scortesia da bambino, raggiante come il sole, la interrompo e bacio Alicia dalla gioia e le dico: "Grazie, Alicia, sei fantastica, te la farò ritornare un gioiello!

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