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Quando finisce la storia


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Ecco una cosa che mi sono sempre domandato è questa. Ma quando il vostro personaggio completa la sua missione finale,raggiunge il livello 30 e trova un posto nell'universo, come vi sentite nel doverlo abbandonare?

E se dovete creare un nuovo personaggio,vorreste che vivesse nello stesso mondo di quello precedente? Magari dove la figura di questi è divenuta fondamentale per gli equilibri del mondo e le sue gesta motivo di leggenda?

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Premesso che non ci sono arrivato, secondo me va bene che ci sia un "punto d'uscita", specie considerando che i destini epici tendono ad avere anche degli agganci tali da reinserire in qualche modo i PG nell'ambientazione come leggende.

Una buona trovata è il finale di Scales of War (l'adventure path di Dungeon). Dopo aver sconfitto Tiamat, i PG hanno l'opportunità di lasciare un segno per la prossima campagna, magari lasciando alcuni dei loro oggetti come artefatti, e cambiando concretamente il mondo di gioco (l'avventura stessa suggerisce alcuni spunti).

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Ecco una cosa che mi sono sempre domandato è questa. Ma quando il vostro personaggio completa la sua missione finale,raggiunge il livello 30 e trova un posto nell'universo, come vi sentite nel doverlo abbandonare?

E se dovete creare un nuovo personaggio,vorreste che vivesse nello stesso mondo di quello precedente? Magari dove la figura di questi è divenuta fondamentale per gli equilibri del mondo e le sue gesta motivo di leggenda?

Per come è fatta la 4° il pg al 30° (dopo i ldestino epico) ha raggiunto il suo scopo finale ed è naturale abbandonarlo. Rigiocare nella stessa ambientazione ha i suoi pro, per prima ocsa quella di consocerla e poter rivivere negli stessi ambienti ma in altre situazioni. Anche reincontrare il vecchio PG come png o i segni del suo passaggio è interessante. Certo che anche cambiare ambientazione ha i suoi vantaggi, principalmente quello di provare qualcosa di diverso

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Ecco una cosa che mi sono sempre domandato è questa. Ma quando il vostro personaggio completa la sua missione finale,raggiunge il livello 30 e trova un posto nell'universo, come vi sentite nel doverlo abbandonare?

mi è capitato solo una volta di raggiungere i livelli epici. dopo aver tirato giù arcidemoni, semidivinità dell'abisso e i tarrasque con un nano bardo, ho sperimentato praticamente di tutto e quindi il pg si è dedicato al calore del focolare domestico
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Mai successo di arrivare ai livelli epici (non solo in 4E), e a dire il vero mi e' capitato poche volte di riuscire a chiudere una campagna senza che fosse interruzione per causa di forza maggiore.

Per questo avevo preso a fare delle mini-campagne nelle quali alla conclusione di una breve serie di avventure i personaggi riprendevano a fare "vita normale", una pausa che poi in alcuni casi e' stata interrotta per riprenderli e altre volte e' stata invece definitiva.

Credo comunque che D&D non sia fatto per stare troppo a lungo cosi' tanto sopra le righe. Prova ne e' che tutte le sue regole puntuali e precise scricchiolano un po' ai livelli epici. Per giocare costantemente quel tipo di storia meglio, che so, un Exalted o un Amber Diceless RPG, o giochi del genere.

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  • 2 mesi dopo...

ti dico il mio sogno e non solo , penso: arrivare a liv 30 e magari anche oltre facendo un'epica battaglia caotica contro gli dei o tra dei. E' un concetto personale e astratto(nonchè astruso XD) quindi potrebbe sembrare un'idiozia. Oppure scoprire un nuovo mondo, quello degli dei, popolato da mostri diversi ma soprattutto dei dove si possono vivere ulteriori avventure!

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uno gnoll guerriero è morto difendendo praticamente da solo una città dai suoi simili...

un mio amico guerriero umano ha abbandonato la vita dell'avventura e ha comprato un campo dove lavora con moglie e figli.

l'unica volta che ho raggiunto il livello 30 però è stato con il mio vecchio guardiano tiefling, che dopo aver abbattuto una serie di pricipi dell'inferno ha costruito una gigantesca arca con la quale ha raccolto tutti i tielfing e gli altri che volevano seguirlo ed è partito per un'altro piano sconosciuto.

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  • 2 settimane dopo...

Io sono stato master di una favolosa (a detta dei miei giocaotori *.*) campagna, li ho portati con soddisfazione dal 1° al 19°/20° livello. Durante la loro epopea hanno trovato in un modo o nell'altro un modo di sistemarsi a cose fatte: la mia ladra ha potuto aprire una gilda di ladri nella cittadina del suo feudo, il mio guerriero morfico ha aperto un'accademia d'armi vicino al suo di feudo e il mio dread necromancer ha ricontattato una erinni signora-dei-diavoli (è una lunga storia) e ora è agli inferi che cavalca il suo drago rosso zombie al comando di una legione di diavoli...più di così cosa potrebbero mai pretendere?!?

Spesso il fatto di compiere gesta eroiche crea automaticamente le situazioni per cui si abbandona la vita di avventure con una certa soddisfazione. Quei personaggi si sentivano come se avessero potuto fare tutto quel che poteva essere fatto. Solo il gerriero (al suo primo pg) ha chiesto se magari ogni tanto gli faccio rispolverare le schede per fare delle mini avventure con i loro vecchi personaggi.

Io avevo un'avanguardia halfling che dopo il 10° livello si era ritirato a vita privata, aveva tirato le somme: in Faerun sono una delle persone più ricche, la minaccia per ora è stata tenuta a bada...chi me lo f fare di rischiare la pelle più! Penso che il ritirarsi dalla vita di avventure venga naturale ad un certo punto a seconda di come si è giocato il personaggio, di come il personaggio vive il suo modo d'essere tale. Voglio dire che è il pg stesso a suggerirti con i suoi modi e le sue frasi fatte, quando ritenga di essere arrivato al capolinea della sua strada, e quando è ora di ritirarsi....quello, o un'ascia bienne

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