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La Lingua dei Draghi!


Bahamut

Messaggio consigliato

  • 5 settimane dopo...

  • Risposte 132
  • Creato
  • Ultima risposta

Principali partecipanti

  • 5 settimane dopo...

CAVOLO! BEH E' PASSATO TANTO TEMPO DALLA PROPOSTA E NON SO SE I MIEI CONSIGLI POSSONO ESSERVI UTILI O MAGARI SONO GIA' STATI PRESI IN CONSIDERAZIONE O SCARTATI...ehm eppoi sono novello per questi forum.

Beh, una frase si regge sul verbo quindi ecco secondo me tempi e modi:

-Considero che per i Draghi il tempo sia meno importante del nostro, quindi per l'Indicativo un solo tempo per indicare il passato (in linea con il nostro imperfetto, che per noi è il tempo usato nelle favole..) e così pure uno solo per il futuro (pensavo ad un incrocio tra il futuro semplice e il condizionale per intendersi..l'umore del drago può essere variabile);

-Stessa cosa per il congiuntivo, verbo dei "dotti" ed esprime il pensiero, diverso dall'indicativo che esprime l'azione, anche qui solo due tempi;

-Condizionale, NO! (vedi sopra per il futuro)

-Imperativo, Sì (e se non lo usano loro, chi dovrebbe farlo?)..anzi questa potrebbe essere una differenza tra le altre lingue draconiche (es. coboldi), magari prive dell'imperativo e che usino al suo posto il buon vecchio infinito presente;

-Gerundio Sì, anche se usato di più in funzione sostantivante e aggettivante che come verbo in sé;

-Infinito solo presente (perché passato?), dato che un verbo deve avere una sua radice..;

-Participio NO!, inteso come verbo (non ho tempi composti), semmai con funzione aggettivante.

Riepilogo:

-INDICATIVO: 1 PRESENTE; 2 PASSATO (simil imperfetto); 3 FUTURO (condizionalato, quindi per avere certezza fatevelo promettere).

-CONGIUNTIVO: 1 PRESENTE; 2 PASSATO (simil imperfetto).

-IMPERATIVO: SI..magari in due tipi di cui uno "di cortesia" (come in inglese si può usare "shall" o "will").

-GERUNDIO (Presente) e PARTICIPIO (presente) usati con funzione sostantivante e/o aggettivante.

-INFINITO PRESENTE.

Gli altri non menzionati ne l riepilogo li eliminerei..

Per ora basta! Che ne dite? :?:

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Ops..mi sono dimenticato che ipotizzando a mio avviso che i draghi sono abili nel parlare, a volte anche prolissi (per loro il tempo?), anche se non amanti di spiegare paroparo quanto dicono...di dire come sostiutire i tempi omessi:

-Il passato ed il futuro è uno solo, per far capire la dimensione temporale (se non la danno per scontata) lo dicono nella frase (come i nostri seppur banali: ieri, poi, prima, prima ancora..certo se li trasformiamo in draconico che è una lingua antica e di per sé molto aulica..);

-Futuro condizionalato? Per indicare una cosa che farà nel breve tempo di sicuro utilizzerà il presente indicativo, per il resto o ve lo fate promettere (credo che il senso dell'onore sia genetico nei draghi anche se i bastardoni, quelli CN, NM, CM, possano poi trovare una scusa per annullare la promessa) o sennò state al buon cuore del drago;

-Al posto del gerundio usare l'indicativo.

-Il fatto che non abbiano tempi composti (cosa che a volte si può anche ovviare con l'uso dei verbi modali -dovere, potere, volere-), magari può essere un motivo di distinzione rispetto al draconico usato da altri esseri (coboldi in primis), dotati di una longevità minore e quindi di un bisogno maggiore di "etichettare" le azioni nel tempo.

BASTA! CIAO :wink:

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Come promesso via mp rispondo a SinConneri:

per l'Indicativo un solo tempo per indicare il passato (in linea con il nostro imperfetto, che per noi è il tempo usato nelle favole..) e così pure uno solo per il futuro

Avevamo deciso la stessa cosa. Con la possibilità di aggiungere una particella suffissa per indicare il passato prossimo, una prefissa il futuro anteriore e un'altra prefissa per il trapassato se strettamente necessario per la comprensione della frase. Però il passato draconico vale come il remoto italiano, e penso che per indicare l'imperfetto non ci sia bisogno di una forma particolare, ma basti mettere il verbo al passato in fondo alla frase.

(pensavo ad un incrocio tra il futuro semplice e il condizionale per intendersi..l'umore del drago può essere variabile);

Qui bisogna rivedere, propongo di aspettare a costruire le forme sostitutive del condizionale perchè sono sintassi piuttosto che grammatica.

-Stessa cosa per il congiuntivo, verbo dei "dotti" ed esprime il pensiero, diverso dall'indicativo che esprime l'azione, anche qui solo due tempi;

presente e passato, naturalmente, dato che imperfetto e trapassato non sono tempi veri e propri ma varianti. Giustissimo.

Imperativo, Sì (e se non lo usano loro, chi dovrebbe farlo?)

[ndBahamut: i diavoli per esempio]..anzi questa potrebbe essere una differenza tra le altre lingue draconiche (es. coboldi), magari prive dell'imperativo e che usino al suo posto il buon vecchio infinito presente. Magari in due tipi di cui uno "di cortesia" (come in inglese si può usare "shall" o "will").

I coboldi non sono stupidi, pur avendo una parlata meno nobile dei draghi. Modi di dire "da selvaggi" sono più consoni a lucertoloidi e trogloditi che hanno un malus di -2 all'int.

L'imperativo va strutturato insieme al congiuntivo con cui è imparentato e deve avere un suono adatto ad un comando (quindi per esempio non deve finire in t, d, ph, k ma in vocale o n o l). Giustissima l'idea dell' "imperativo di cortesia" che è adattissimo a una lingua di geniali maestri di sottigliezze.

-GERUNDIO (Presente) e PARTICIPIO (presente) usati con funzione sostantivante e/o aggettivante.

Il nostro gerundio non è nè sostantivabile nè aggettivabile: forse ti sei confuso. Direi di costruirlo usando essere coniugato + infinito o presente (da decidere) del verbo. Così abbiamo risolto quello che in inglese è espresso con le forme in -ing.

Invece il participio solo sostantivato è perfetto, quindi per capirci diremo "verbo sostantivato".

io ad infentare una lingua diventerei matto

vedete di nn skizzare di testa mi raccomando :lol: :lol:

Dato che quando scrivi sul forum rinunci volontariamente alla sanità mentale (modo elegante per dire che hai ammesso di scrivere delle ca***te per decisione personale) non prenderò in considerazione questa frase. Anche perchè tra me e te facciamo a chi è più pazzo :mrgreen:.

Con la differenza che sono un pazzo lucido e -a tratti- serio.

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O cavolo! E' vero, non volevo dire gerundio (che per me non ci dovrebbe essere)..ma solo il participio presente e passato, ma con funzioni sostantivanti e aggettivanti.

Per il passato ed il futuro rimango dell'idea di usare un solo tempo..senza utilizzo di particelle per rendere il passato più remoto o il futuro anteriore..

beh futuro condizionalato quindi no, eh?..peccato, sembrava carina come idea, a mo' di differenza rispetto alla lingua italiana..ops..comune..

Non volevo offendere i coboldi, ma credo che sia brutto usare il draconico sia per comunicare coi draghi che con i coboldi..ciò son "rettili" anche loro..ma avranno storia/cultura diversa, no?

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Passando all'alfabeto, pensavo per i draghi di non far usare parole "dolci".. ma le versioni dure..quindi non gi/ge/ci/ce, ma ghi/ghe/chi/che..e non gl (giglio) o sc (sci) ma gl (negligente) o sch..

inoltre distinzione tra ch e k (più dura)

Per le vocali (prendendo spunto dai francesi) provate a fare la bocca ad a e dire "oh" e viceversa.. :wink:

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Passando all'alfabeto,

se fossi andato a rileggere le pagine precedenti, sapresti che ci abbiamo già lavorato:

vocali: a e i o u y. Inoltre aggiungiamo un segno di allungamento ("." per ora per capirci) che indica che la lettera va pronunciata più lunga, ma non come se fosse doppia.

consonanti: b d h l m n p r t v x z come in italiano

c o k di carta, scrivetelo come volete ma è sempre dura

ch di ciliegia (rarissimo)

g dura di gatto

ph che sostituisce la f, e ha una pronuncia lievemente diversa

n" la n di "nino" in spagnolo

r: erre arrotata inglese

r" erre di gola (tipo francese ma un po' più dura)

th di think

s che è sempre dura, come in sasso, piuttosto che dolce come in rosa

sh di sciarpa

§ una s sibilata

Sono 5 vocali, 22 consonanti, y che può essere sia l'una che l'altra e h. Totale 29.

Ognuno di questi fonemi avrà la sua bella lettera, ma l'alfabeto lo inventeremo poi.

il suono ch (di ciliegia) è assai raro in draconico, poiché deriva da un suono kh molto duro che in rari casi è divenuto appunto ch (come in draco.nich, Draconico) e usa la vecchia lettera usata per kh; in altri è divenuto h (cosa che a volte ha formato composti come ph o sh a causa della vicinanza con una s o una p) o semplicemente k. Il vecchio suono kh è adesso poco usato, e si srive con "k" + "h" e si pronuncia tipo Bach o, se preferite, la lettera "chi" greca.

Originariamente il draconico arcaico aveva il suono j (i semiconsonanticacome in ieri) e il suono upsylon greco (la u stretta francese). Ora sono fuse in un unico suono y, che usa il vecchio simbolo di u francese/greca. può valere come j semiconsonantica ma più spesso vale come i.

Il simbolo "j" non è + usato per scrivere in draconico, sebbene nelle trascrizioni di altre lingue usanti l'alfabeto draconico si utilizzi per indicare la g di giallo o la j di jaune, che però non esistono nella lingua dei draghi.

le parole possono finire in s, sh, §, r, r:, r", n, ph, x, l, th, k, ch, h

o con una vocale che non sia y.

pensavo per i draghi di non far usare parole "dolci".. ma le versioni dure..quindi non gi/ge/ci/ce, ma ghi/ghe/chi/che ..e non gl (giglio) o sc (sci) ma gl (negligente) o sch..

Come puoi notare, la penso allo stesso modo. :wink: A esclusione del suono di "sci", scritto sh, che dolce non è.

inoltre distinzione tra ch e k (più dura)

Non esistono gradi per il suono gutturale k; al massimo può essere aspirato, kh, che può evolversi nel ch di Bach, o se preferisci la lettera "chi" greca, o anche nella "c toscana" che è notoriamente aspirata: "Oh 'he bel 'hane". Quindi interpreto i tuoi fonemi "ch" e "k" come in Bach e catturare. Correggimi se ho capito male.

Per le vocali (prendendo spunto dai francesi) provate a fare la bocca ad a e dire "oh" e viceversa..

Queste che dici si chiamano vocali indistinte, e derivano da un suono indeuropeo chiamato dai linguisti schwa (nome della lettera ebraica con quel suono). Schwa è l'esatta via di mezzo tra o "breve" (di opera, la omicron greca) ed e chiusa (elettrico, la epsilon greca) che è poi la vocale di je e jeune.

Penso che avranno il loro posto nel draconico, ma sono variabili di pronuncia talmente sfumate che per ora ci occuperemo poco di loro. Dipende molto dalla pronuncia del drago. Anche se sarei molto felice se tu (e tutti gli altri) indicaste l'esatta pronuncia delle parole che postate, e soprattutto quello che tu intenda fare con le vocali indistinte, SinConneri. Quello che è fatto si può correggere, del resto, e ci tengo a lavorare sulle tue vocali. :D

Per il passato ed il futuro rimango dell'idea di usare un solo tempo..senza utilizzo di particelle per rendere il passato più remoto o il futuro anteriore...

qua non ci capiamo perfettamente, cosa invece necessaria. Scriverò uno specchietto riassuntivo.

beh futuro condizionalato quindi no, eh?..peccato, sembrava carina come idea, a mo' di differenza rispetto alla lingua italiana..ops..comune.. (:lol: )

Quindi sì, invece, ma prima dobbiamo occuparci di cose + semplici. Usare il futuro come possibile condizionale è geniale, ma ci arriveremo quando si farà il condizionale, o meglio "si faranno le cose che sostituiscono il condizionale italiano".

Ora faccio lo specchietto e scrivo sui coboldi.

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  • 2 settimane dopo...

Ciao! Come procede la lavorazione?

Beh avrei delle ipotesi in merito a come formare le parole (ovviamente sono regole generali che ammettono eccezioni):

-il diminutivo: suffisso "-in"

es: giovane si "dice" SCIN (scritto shyn), per dire "bambino", inteso come cucciolo, SCININ (shynin)...mi sembra carino, simile al nostro italiano;

-il maggiorativo (si dice così?): suffisso "-yar"..che con parole che finiscono per "ar","er",perdono quest'ultima "r", se finiscono per "ir" o "yr" perdono vocale+r...a meno che il drago non voglia marcare sulla parola allora sarà parola+yar...

es: adulto "Skar", grande adulto "Skayar"..

non a caso negli es. ho "inventato" nomi che si riferiscono all'età dei draghi, proprio perché avevo in mente di partire dalla loro classificazione similmente a quella che c'è nel MdMostri...

-plurale: altro suffisso "-et", se la parola finisce per consonante+t, quest'ultima si pronuncerebbe come "d"..se la parola finisce per "n", "r" preceduta da vocale, "s", la pronuncia della "e" è molto leggera, quasi nulla, per parole che finiscono per o, u si aggiunge solo la "t", per a, tale vocale va via, per i, tale vocale si trasforma in y.

es: giovani SCIN(E)T (shynet), cuccioli SCININ(E)T; adulti SKART; grandi adulti SKAIART!

Che ne dici? :wink::?:

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Quasi ferma, considerando che sono pieno d'impegni e devo preparare una nuova campagna (oltre che lavorare a Mondo Cubo). Ma non intendo fermarmi!

Bene bene. Belle radici etimologiche e bei vocaboli, bravo! :D

Ah, solo una cosa: il suono -rt in fine di parola è di ostica pronuncia, nel caso sia ®, mentre se è (r") la t cade. Quindi direi che vada th.

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  • 2 mesi dopo...
  • 4 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...
  • Amministratore

Anf... ho letto velocemente le 10 pagine di post... esprimo alcune opinioni:

1) Considerando la lunghezza della vita dei draghi e i loro cicli generativi, oltre che il carattere "conservatore" delle creature, lascerei perdere il filone "sviluppo della lingua draconica arcaica". Molti dei parlanti attuali del draconico probabilmente sono parlanti già dall'inizio, e quindi non ha molto senso che la loro lingua abbia subito uno sviluppo.

2) Visto che il Draconico è una lingua molto antica, potrebbe avere strutture grammaticali relativamente semplici per quanto riguarda la costruzione della frase. Il principio della "conversion" inglese, e cioé la possibilità di far diventare ogni verbo un sostantivo/aggettivo e viceversa, potrebbe essere indicato.

3) Ordinare i concetti della lingua in base all'uso dei parlanti. Ad es. i draghi potrebbero avere due parole diverse per definire un Drago d'Oro Giovane Adulto e un Drago d'Oro Cucciolo (intendo una sola parola che definisca tutti questi elementi, magari con una sillaba che indica il colore, una sillaba l'età e una il sesso); mentre potrebbero utilizzare una parola sola per indicare Umani, Mezzelfi e Mezzorchi, e una per Nani e Gnomi, ma in modo che si capisca dal contesto a cosa si riferisce. Oppure, potrebbero aver introdotto queste differenziazioni come prestiti o calchi da altre lingue.

Per quanto riguarda l'alfabeto [MODIFICATO]:

Io reintegrerei l'acca aspirata (kh). Il Draconomicon cita una "ach" aspirata, quasi "raschiante". Inoltre, se togliamo il ch (c palatale), secondo me dovremmo togliere anche il sh.

Se può esservi d'aiuto...

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Non per addentrarmi in linguistica, cosa con cui centro poco, ma volevo portarvi dal punto di vista della grammatica l'esempio di quella giapponese, che è estremamente semplice: (copio dalla dispensa di giappo)(si faccio il corso di giapponese in uni :wink: )

Lingua Inflessa: coniugazione del verbo e dell'aggetivo per tempi e modi

Agglutinante: molte parole sono un complesso di più elementi fusi ma separabili

La lingua è polissillabica: le parole sono fatte da sillabe e non da singole lettere e gli accetti sono "delocalizzati" cioè non c'è una sillaba più accentata delle altre.

La costruzione della frase è rovesciata: sogg complemento indiretto comp oggetto verbo

Diversità di linguaggio per il livello sociale (una persona di rango più basso deve usare la forma cortese, quello di più alto livello usa quella terra terra)

Morfologia particolare: non c'è genere e numero, non ci sono pronomi relativi articoli i complementi sono delle postposizioni il verbo è impersonale ed esistono due tempi verbali e mezzo (passato presente e il non presente)

se qualche idea vi piace ditemelo...

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