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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
@TheBaddus Scarlett Bloomblight “Esatto… Quello che gli faremo non è un tuo problema ed é meglio se ne resti fuori!” Ti dice mentre ti rolli la sigaretta. Quando te l’accendi ti guarda inarcando le sopracciglia, come a dirti “quindi??” “Complesso?? Devi solo portare un tuo compagno di classe vicino a una caffetteria! Che c’è di così difficile?” Ti domanda in risposta alla tua proposta. Sposta lo sguardo verso terra per un attimo, facendo segno di no con la testa. Poi posa nuovamente i suoi occhi profondi su di te. Resta un attimo in silenzio, per sondarti anche lui a fondo. Ti sembra durare un’eternità quel silenzio. “Cento subito e cento dopo sono troppi, sorella! Facciamo cinquanta ora e cinquanta dopo! Ultima offerta!” Risponde con voce sicura. Poi, dopo un attimo di silenzio aggiunge “Tu non ci perdi un cliente ed io non sono costretto a dovermi trovare un’altra persona a cui chiedere favori!” Si accende anche lui una sigaretta, fa un tiro profondo e, soffiando il fumo non troppo distante dal tuo volto, ti fissa intensamente aspettando una tua risposta.
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TdS
Diciamo che, se avessi rifiutato a priori, la mossa del master di tirare le fila era già lì pronta per essere usata eheh 🤣 Ma spendere così il filo di tanaka su di te solo per abbassare di molto il prezzo mi sembra un po’ sprecato 😂😂
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TdS
Gli agganci li avete fatti voi.. nathan aveva un conto in sospeso con cory.. cory è della stessa cerchia di tanaka che a sua volta "fa affari" con Scarlett.. io ho solo fatto 1+1 🤣🤣🤣 Quel "un po uno odioso" comunque mi puzza tantissimo di censura vietato a minori di 14 anni eheh.. 🤣🤣 La mossa secondo me no.. cuori di mostro effettivamente ha poche situazioni in cui si attivano mosse.. nel tuo caso non credo che volessi ne gelarlo ne eccotarlo.. e nemmeno tirare le fila perché non hai fili su di lui.. quindi credo che on generale delle contrattazioni del genere si debbano risolvere narrativamente parlando... a meno che non decidiamo di creare noi un'apposita mossa dal nulla (cosa che eventualmente il manuale prevede). Tu avevi qualcosa in mente??
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TdG - I sette Segreti
Raven Shadoweye - shadar kai - ladra/ranger Quando la creatura non morta si presenta... "Jane!! Jane!! Ecco com'era!!!" dico parlando più che altro a me stessa, martellandomi leggermente una tempia con il dito indice. Dopo l'ennesimo risolino isterico, mi volto verso il necromante, aprendo gli occhi più che riesco e inclinando la testa leggermente a sinistra. Lo scruto con interesse dopo che fa l'inchino con piroetta. Inizio a battere le mani entusiasta, come una bambina. "Bravooo!! Bravooo!!!" dico divertita dalla cosa. Quindi mi faccio sotto verso di lui e mi metto ad osservare i suoi scheletri! Torno improvvisamente seria, mi raddrizzo col corpo e mi volto verso l'umano "E loro?? Sono affidabili?"
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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
@SNESferatu @Ana Ribero Passi l’intera lezione di religione stranamente attenta, un’anomalia per i tuoi standard. Ma l’argomento ti affascina. In più punti, ti ritrovi a riflettere sul senso della creazione, chiedendoti se possano esistere, in qualche modo, dei punti di contatto tra ciò che insegna la fede cristiana e ciò che sei tu. La differenza, la più grande e irriducibile, è che per loro si tratta di fede. Per te, no. Tu sai. Tu conosci risposte che per loro restano misteri insondabili, tenuti insieme dalla preghiera e dalla speranza. Non è fede, la tua. È certezza. Trattieni a stento una risata quando, nella tua mente, compare l'immagine di Gustav vestito con una lunga tunica bianca, avvolto da un’aura di luce sacra, seduto su un trono di soffici nuvole. Poi lo immagini nelle vesti delle divinità pagane di cui suor Margaret sta parlando: una Gustav dea madre, fertile e selvaggia, che ti plasma durante il primo plenilunio di primavera, seguendo antichi riti dimenticati. Eppure sei viva. Sai chi ti ha creata, questo è certo. Ma ciò che ha acceso davvero la scintilla dentro di te, quella parte pulsante che ti distingue da una semplice opera... quella resta un mistero. Un’antica magia del sangue? Una forza ancestrale? Una divinità, paterna o materna che sia? Gustav è stato la mano, l’artefice... ma la scintilla? Da dove veniva? Sei immersa in questi pensieri quando la campanella suona. Ne percepisci appena il suono. Solo quando vedi i tuoi compagni alzarsi ti ridesti, scrollandoti via quella spirale di riflessioni. Ti alzi e, mentre esci dalla cappella, saluti suor Margaret con un cenno automatico. Ed è in quell’istante che qualcosa cambia. Tutto si ovatta. L’aria si fa più densa, quasi immobile. Il tempo rallenta, come se qualcuno avesse abbassato il volume del mondo. Gli occhi gentili della suora non ci sono più. Al loro posto, due abissi di tenebra, freddi e infiniti, che ti osservano in silenzio. Sulle sue labbra compare un sorriso impercettibile. Poi, nella tua mente, una voce profonda, cavernosa, aliena... risuona come un sussurro che scava: "Così... pura... così... imperfetta!" Sbatti le palpebre. E in un istante, tutto torna com’era prima. Suor Margaret ti guarda coi suoi soliti occhi nocciola e ti augura buon pranzo con la consueta dolcezza. Attorno a te, i tuoi compagni chiacchierano e si avviano normalmente verso la mensa. Nessuno sembra aver notato nulla. Nessuno sembra turbato. È stato solo nella tua testa? Un malfunzionamento? Una crepa? Non ti era mai successo prima. Non così. Può davvero essere stata la prima falla in un sistema che hai sempre considerato perfetto? O era qualcosa d’altro? Ti accorgi solo dopo qualche passo che stai già camminando, seguendo i tuoi compagni verso la mensa. Ma una parte di te è rimasta indietro. @Ghal Maraz Nathan Clark Che fine ha fatto il vecchio Nathan?? Può essere che sia ancora intrappolato da qualche parte nella selva? Che sia tenuto ancora prigioniero da qualche parte mentre tu, un impostore, fingi di vivere la sua vita? Il vero Nathan non avrebbe mai buttato benzina sul fuoco rispondendo in modo così provocatorio a Cory Edwards... Il vero Nathan avrebbe passato, probabilmente, tutta l'ora di religione a cagarsi sotto pensando che in mensa poi probabilmente lo avrebbe incontrato e gli avrebbe fatto il culo... E invece ti sorprendi nel riuscire a non pensarci... Ti lasci scivolare la cosa... La prendi con leggerezza e ascolti anche con un pizzico di interesse la lezione sui culti pagani di suor Margaret. Prendi addirittura appunti. Quando la campanella suona saluti suor Margaret e ti avvii nei corridoi insieme ai tuoi compagni... Con la consapevolezza che là... nella mensa scolastica... è quasi sicuro che dovrai trovarti faccia a faccia con chi non desidera altro che ritoccarti un po i connotati. @TheBaddus Scarlett Bloomblight Zarneth... Tu l’hai sempre vista e considerata principalmente tua madre. Una madre che ritieni responsabile della morte di tuo padre. Una madre che, per questo, odi con tutte le tue forze. Eppure... quando suor Margaret parla di antiche divinità pagane, di potenti figure femminili venerate prima dell'avvento del Cristianesimo, non riesci a non pensare a lei. La odi, è vero. Ma in lei hai sempre percepito una forza. Un potere terrificante e devastante. Un potere che ti spaventa… ma che, forse, una parte di te anela più di ogni altra cosa. Quasi spezzi la penna stringendola tra i denti. Quando te ne accorgi, noti che Sasha ti sta osservando con un sopracciglio alzato. "Pss… ehi? Tutto ok, bella?" La sua voce è bassa, vagamente ironica. Forse è solo curiosità, forse un pizzico di preoccupazione mascherata da sarcasmo. Quando la lezione finisce, ti avvicini a Emily. Sembra immersa nei suoi pensieri e, quando le parli, sobbalza appena, come se l’avessi strappata da un pensiero profondo. "Oh... sei tu?" dice, con un tono incerto. Poi accenna un sorriso stirato e aggiunge: "Certo… allora a più tardi." Una risposta corta, laconica. Si volta subito dopo e si dirige verso la mensa, lasciandoti lì mentre esci nel cortile. Non aspetti molto. Tanaka compare poco dopo. Si stacca da un gruppo di ragazzi della sua classe. Uno gli dà una pacca sulla spalla e lui, ridendo, gli risponde con un dito medio prima di voltarsi verso di te. Indossa il suo solito giubbotto di pelle e tiene un pallone da basket sotto il braccio. I capelli sono ancora un po’ umidi... probabilmente arriva ora dallo spogliatoio, dopo educazione fisica. Si avvicina senza esitazioni, con lo sguardo fisso su di te. L’espressione è la solita: sicura, fiera, al limite dello spavaldo. Tatuaggi, piercing, quel modo di camminare... per te è una calamita. Arrivato davanti a te si ferma, ti guarda un istante in silenzio, poi sorride e si siede accanto. "Scarlett..." Fa una breve pausa. "Andiamo dritti al punto, ok? Ho bisogno di chiederti un favore… un po’ diverso dai soliti." Temporeggia qualche secondo, forse solo per creare un po’ di suspense attorno alla sua richiesta. "Mi serve che, con una scusa, tu riesca a portare quello odioso di Clark sul retro del Violet Crown... dopo l’orario scolastico. Pensi di potercela fare?" @Voignar Darius Whitesand Mentre cerchi di concentrarti sulla lezione di suor Margaret, il tuo sguardo ricade su Scarlett. È irrequieta. Tamburella nervosamente una gamba e sta praticamente divorando la penna, mordendola tra i denti con una tensione che sembra sul punto di esplodere. È una ragazza strana, particolare. E non puoi fare a meno di provare un certo fastidio nel renderti conto che, ultimamente, esercita un certo potere su di te. Sai che ti ha visto quel giorno... quando frugavi nello zaino di Nathan. Ti ha guardato. Non per un secondo. Più a lungo... E poi? Nulla. Ha distolto lo sguardo ed è andata via, senza dire una parola. Ovviamente, non hai preso nulla. La sua presenza ti ha frenato. Tecnicamente, non hai fatto niente. Non sei colpevole. Eppure... Lei sa. E il pensiero che quella consapevolezza possa diventare merce di scambio ti rode dentro. Scarlett non è una qualunque. Sai bene che sta al centro di molte dinamiche. Fa favori. Raccoglie debiti. Vende informazioni in cambio di soldi, vantaggi, silenzi. Come ti fa sentire, sapere che potresti essere una delle sue carte? Quando la campanella segna la fine dell’ora, esci insieme agli altri. Camminate lungo il corridoio in direzione della mensa. Poi, a metà percorso, la vedi avvicinarsi a Emily. Le sussurra qualcosa all’orecchio, con la sua solita aria ambigua, e subito dopo si allontana in direzione del cortile esterno, da sola. @Theraimbownerd Orion Kykero Sei in giardino, sotto uno dei grandi aceri spogli che costeggiano il campo da football, e l’aria frizzante non riesce comunque a toglierti di dosso quella fastidiosa sensazione di essere osservato. Gli occhi che ti puntano addosso sembrano ovunque. Ogni tanto alzi lo sguardo verso l’edificio della scuola, verso le finestre delle aule ancora occupate: chiunque ti abbia scattato quella foto potrebbe essere lì, dietro un vetro, a osservarti anche adesso. In agguato. Ti scuoti. Meglio tenersi occupati. Rispondi velocemente a Diana e Juno, promettendo di parlarne con calma in mensa, poi tiri fuori il telefono e ti immergi nel mondo più rassicurante dell’organizzazione. Alla fine, componi il numero di Satya. Il telefono squilla appena due volte, poi una voce roca e sicura risponde dall’altro capo. "Orion. Stavo giusto pensando che non ti facevi vivo da un po’." Non ti chiede come stai. Ti conosce troppo bene per le formalità. Ti ascolta con attenzione mentre le parli in codice, e la sua risposta è diretta, senza giri di parole. "Ho tutto quello che ti serve, amore. L'incenso, i quarzi fumé, e sì, anche qualche occhio di tigre fresco. Roba pulita. Te li faccio avere domani nel pomeriggio nel solito posto di consegna." Pausa. Poi aggiunge, con un tono appena più basso e più serio: "L’unica è che stavolta il corriere sarà Marcus." Senti quasi il sopracciglio alzato anche senza vederla. Non dice altro, ma il messaggio è chiaro. Marcus. Proprio quel Marcus. Tra tutti i corrieri di Satya lui è quello con cui hai sempre avuto più problemi. Un rozzo... Una testa calda che preferiresti sempre evitare. Poi, prima che tu possa replicare, conclude con un tono leggermente più vivace: "Ah... e a proposito di novità, è arrivata una partita interessante. Una cosa nuova che usano nei rituali indiani, mi è passata tra le mani da New Orleans. La chiamano lacrime di serpente. Si presenta come sali da bagno, ma dicono che amplifica i sogni lucidi... o ti fa venire visioni anche a occhi aperti, se la prendi nel modo giusto. Roba rituale vera, non da dilettanti."
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TdS
@Theraimbownerd Satya di solito come ti fa avere la roba? Ha dei corrieri o persone fidate che vengono a Liliac Hallow? Devi andare tu fino in città?
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TdS
Si si.. ovviamente ogni riferimento ad Orion e la sua famiglia é puramente casuale 🤣🤣
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TdS - Topic di servizio
Loki86 ha risposto a Kalkale a un discussione TdS - Dubbi off game, Schede PG, Ambientazione in All'avventura nel Fállon...Ok ok.. allora ricordavo bene eheh
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TdG - I sette Segreti
Raven Shadoweye - shadar kai - ladro/ranger Berliak? Questo nome non mi dice nulla. E, a dire il vero, non potrebbe importarmene di meno di lui e di ciò che ha da offrire. I motivi che mi hanno portata fin qui sono ben altri, e si accavallano nella mia mente disfunzionale come ombre danzanti in una stanza senza luce. Resto in silenzio, mentre la voce dall’alto ci spiega la ragione della nostra convocazione. Il mio sguardo, però, si sofferma più sui volti radunati nella piazza che sulla voce che parla. Quando la figura sul balcone si ritira all’interno, una leggera vibrazione mi accarezza la coscia sinistra: proviene da Sentenza, il mio stocco. Sta cercando di dirmi qualcosa. Un avvertimento. E infatti, poco dopo, il grande portone si spalanca e da lì emergono dei drow. Il mio collo scatta, rigido, come un meccanismo ben oliato. I miei occhi si piantano su di loro: sono gli occhi di una cacciatrice che ha appena individuato le sue prede. "Siete già tutti morti. E nemmeno lo sapete." Il pensiero mi strappa un sorriso lungo, storto, quasi affilato. Potrei agire ora. Potrei lasciare che il sangue parli per me. Ma no. Gli anni, prima da preda e poi da predatrice, mi hanno insegnato che la pazienza è un’arma più affilata del mio stesso stocco. "No, Raven… ihihihihi… Non adesso. Cattiva!" Rido dentro la mia testa. La voce che mi accompagna da sempre si fa sentire. E ha ragione. Quando lo “smistamento” termina, osservo il mio nuovo gruppo. C’è Thalissa, ovviamente. Poi quella donna dall’aspetto cadaverico... Me la ricordo in battaglia, e già questo dice molto sul suo valore. “Jene? Jana? Qualcosa del genere…” Infine, un uomo buffo, seguito da un piccolo corteo di scheletri. Anche lui l’ho visto in combattimento, ma non ho idea di come si chiami. Quello che è certo è che è avvezzo alle arti necromantiche. Sorrido, ancora una volta, da sotto il cappuccio. "Salve a tutti! Io sono Raaaaaaaven!" Allungo spontaneamente la prima sillaba, mentre un ghigno si apre sul mio volto.
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TdS - Topic di servizio
Loki86 ha risposto a Kalkale a un discussione TdS - Dubbi off game, Schede PG, Ambientazione in All'avventura nel Fállon...@Kalkale ciao.. scusa.. forse mi sono perso un pezzo.. Ma il capo della gilda dei sette segreti (di cui noi facciamo parte) non era una donna dall'aspetto bellissimo attorno alla quale giravano voci che potesse essere la reincarnazione di Tiamat??
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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
LEZIONE DI BIOLOGIA Le motivazioni apportate, prima da Scarlett ed Orion e in seguito anche da Nathan ed Emily sembrano bastare al professore. Fa un cenno col capo, lasciando intendere che per questa volta lascerà correre senza comunicare nulla a quell'arpia della preside. Quando Ana interviene all'improvviso, il professor Brooks si blocca a metà frase, col pennarello ancora puntato verso la lavagna. La fissa per un istante, sorpreso dalla brusca interruzione... e dalla natura così specifica della domanda. Poi un sorriso gli si apre sul volto. "Domanda stranamente interessante, Ana!" dice, abbassando il pennarello. "Sì, esiste. E si chiama anidrosi. E' una condizione clinica in cui una persona non riesce a sudare normalmente. Può essere congenita o causata da danni ai nervi, traumi cutanei… o anche da certi farmaci." Si appoggia al bordo della cattedra, ora visibilmente entusiasta. "Chi non riesce a sudare rischia grosso quando fa un'intensa attività fisica o quando sta troppo al caldo. Il sudore serve a regolare la temperatura corporea. Senza, il corpo può surriscaldarsi in fretta. In certi casi può essere anche pericoloso." Poi ti guarda di nuovo, incuriosito. "Esperienza personale o solo sete di conoscenza?" @Ghal Maraz Nathan Clark Durante la lezione guardi di sottecchi alcuni dei tuoi compagni di classe. Sasha ha un'aria annoiata. La vedi continuare a cambiare posizione sulla sedia come se scottasse... Come se non vedesse l'ora di uscire di nuovo all'aperto. Max è anche lui annoiato, ma decisamente più rilassato sulla sedia. Si limita a prendere appunti distrattamente. Alice, invece, ascolta la lezione con interesse. Ha la sua solita espressione solare e sognante dipinta in volto. Quando nota che la stai fissando, il suo sorriso si accende ancora di più. Emily, sta prendendo appunti diligentemente, ma noti che è turbata e pensierosa. Infine Noah.. è all'ultimo banco come al solito... Quasi invisibile come sempre. Prende appunti con la sua normale aria triste. Non sembra effettivamente diverso dalle poche altre volte in cui hai posato il tuo sguardo per sbaglio su di lui durante le lezioni. Quando, a fine lezioni, controlli il telefono, hai una sola notifica: un messaggio di Whatsapp delle 10.01... Il solito numero sconosciuto accompagnato, però, dalla foto del faccione porcino di Cory Edwards "Tic-tac, finocchietto. Corri a nasconderti altri 4 giorni nel bosco, che stavolta vengo io a cercarti." LEZIONE DI RELIGIONE @SNESferatu @TheBaddus @Voignar @Ghal Maraz Ana Ribero - Scarlett Bloomblight - Darius Whitesand - Nathan Clark Quando la campanella suona, segnando l’inizio dell’ultima ora di lezione, vi incamminate insieme verso l’ala più antica della St. Liliane. Percorrete il lungo corridoio che conduce alla cappella, tra muri di pietra spessa e vetrate che lasciano filtrare una luce lattiginosa, immobile come l’aria lì dentro. All’altezza dell’atrio, Orion e Harper deviano in un’altra direzione. Nessuno dei due frequenta religione e, a quanto pare, nemmeno si sforzano di nascondere il sollievo di avere un’ora di libertà. Harper tira dritto senza degnare Orion di uno sguardo. Lui la segue qualche passo più indietro, gli occhi fissi sul pavimento, già con la mente altrove. Li vedete sparire verso l’aula studio o forse la biblioteca, la mensa dovrà attendere anche per loro. Proseguite, invece, verso la cappella. È un ambiente che sembra uscito da un altro secolo: panche di legno scuro, affreschi sbiaditi, un piccolo altare con un crocifisso antico e vetrate colorate che gettano riflessi cangianti sulle pareti in pietra. L’intera ala apparteneva, un tempo, all’antico convento che ha dato origine alla scuola stessa. Suor Margaret è già lì ad aspettarvi. Il suo velo inamovibile incornicia un volto segnato dagli anni, rugoso ma sereno, con quegli occhi vispi che sembrano leggere dentro l’anima. Il rosario le scivola tra le dita con un’abitudine tanto naturale quanto inflessibile. Vi saluta con un lieve cenno del capo, la voce gentile ma autoritaria. Vi invita a sedervi, quindi inizia senza troppi indugi a parlare: "Ben arrivati, figliuoli. Oggi parleremo del rapporto fra la nostra Fede Cristiana e ciò che l’ha preceduta…" La lezione prende subito un tono particolare. Suor Margaret parla dei culti pagani pre-cristiani, di divinità legate alla natura, alla fertilità, alla luna. Figure femminili potenti, venerate in silenzio nei boschi o tra le mura domestiche, in rituali che affondano nelle nebbie del tempo. "Erano tentativi... maldestri, ma comprensibili... di dare senso a ciò che non si riusciva a spiegare. Alcune di queste credenze attribuivano alla donna un ruolo centrale, quasi divino. Non sorprende che siano sopravvissute così a lungo." Poi il tono della sua voce cambia. Sempre dolce, sì, ma con un lieve sottotesto tagliente. "Purtroppo… ancora oggi esistono persone, gruppi, fanatici, che perseverano nel portare avanti queste vecchie menzogne. Li vedrete citare antichi simboli, appellarsi a dee dimenticate, parlare di equilibrio e natura come se questo bastasse a sostituire la Verità di Dio Nostro Signore!" Vi guarda uno ad uno, con quello sguardo che non accusa, ma mette in guardia. "Ma noi sappiamo bene che la grazia del nostro Signore veglia su chi ha orecchie per ascoltare. E che i culti nocivi si sgretoleranno come sabbia, nella luce della sua Parola." Il rosario le scivola ancora tra le dita. E mentre la lezione prosegue, tra storia e dottrina, un'atmosfera pesante scende nella cappella, non facendovi vedere l'ora che la lezione finisca. @Theraimbownerd Orion Kykero Quando la campanella suona, segnando l’inizio dell’ultima ora di lezione, ti incammini insieme al resto dei tuoi compagni verso l’ala più antica della St. Liliane. Percorrete il lungo corridoio che conduce alla cappella, tra muri di pietra spessa e vetrate che lasciano filtrare una luce lattiginosa, immobile come l’aria lì dentro. All’altezza dell’atrio, però, li vedi proseguire verso l'oblio dell'ora di religione che li attende, mentre tu ed Harper deviate silenziosamente verso destra, imboccando il corridoio che porta alla biblioteca e alle aule studio. Lei cammina a passo deciso qualche metro più avanti, lo sguardo fisso davanti a sé. Non ti rivolge nemmeno un’occhiata. Non è una sorpresa: tra voi non c’è mai stato un vero legame, e non c’è motivo per cui dovrebbe cercare la tua compagnia adesso. Ognuno per la sua strada. Tiri fuori il telefono. Due notifiche su WhatsApp. Juno, ovviamente, è la prima a rispondere: "Festaaaaaaaa!!! Ovviamente invitiamo un sacco di gente! Speriamo che venga anche Tyler!!!" Subito dopo, il messaggio, molto più pragmatico, di tua sorella Diana: "Ottimo, Orion. Se hai bisogno di una mano con l’organizzazione fammi sapere! Se vuoi ci vediamo in mensa e ne parliamo con calma." Accedi di nuovo a Blabber. Il post è esploso: i like e le visualizzazioni continuano a salire, ma ciò che ti colpisce sono i commenti. Faccine che ridono. Alcuni emoji ambigue. Nessun insulto diretto... ancora... ma il tono è evidente. L’ironia è sottile, ma tagliente. Ti guardi intorno mentre attraversi i corridoi. Senti addosso gli sguardi della gente. Una cosa abbastanza normale per te... sei abituato a essere al centro dell’attenzione, a essere un riferimento, uno specchio in cui gli altri cercano riflessi di stile e sicurezza. Ma stavolta la sensazione è diversa e ben più spiacevole... lo sguardo degli altri pesa. Punzecchia. Ti chiedi se stiano ridendo di te. Un gruppetto di studenti scoppia a ridacchiare alle tue spalle. Ti volti d’istinto, facendo finta di niente. Non sembra ti stiano guardando... Ma non puoi escluderlo. Altri ti incrociano, ti salutano in fretta, un accenno di sorriso, poi si voltano di lato come se volessero sottrarsi al contatto visivo. Come se avessero paura che bastasse guardarli per smascherare una risata trattenuta. Scrolli il capo e torni sul post. Analizzi la foto. È stata scattata mentre correvi all'altezza del pratone, poco oltre il traguardo. L’angolazione suggerisce un punto interno alla scuola, come da una finestra di una classe o di un corridoio. Qualcuno ti ha fotografato di nascosto. Da lontano. Ti ha osservato. Qualcuno ha voluto colpirti. Il danno alla tua immagine… quanto sarà profondo? Dunque Orion?? Dove e come passerai quest'ora?
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TdS
Non so.. intanto che ho un po’ di tempo a disposizione, mi stavo portando avanti e iniziando a preparare il prossimo post nell’attesa che risponda anche Darius… la mia intenzione era di accelerare un po’ andando diretti all’ora di religione.. però ditemi voi.. se avete questioni che volete affrontare con altri pg o png da portare avanti nei corridoi in direzione dell’aula per me va benissimo! Fatemi sapere..
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TdS
Ok.. Ho modificato il post con le materie scolastiche mettendo di fianco a quelle facoltative due liste: una in verde con gli studenti che la frequentano e una in rosso con quelli che non la frequentano. Almeno è più comodo per tutti da consultare. Manca solo Darius.. Appena @Voignar mi fa sapere l'aggiorno! Sì sì.. Se in qualsiasi momento volete inventare o proporre nuovi PNG va benissimo.. Almeno la scuola sembrerà sempre più viva e reale. In realtà Cuori di Mostro lascia molta libertà al giocatore di decidere e scegliere come esprimere la sua mostruosità. Per dire.. Il vampiro non dev'essere per forza il classico non morto che al sole brucia e che è allergico all'aglio e ai paletti d'argento... Ogni mostro va a rappresentare più che altro una metafora di alcuni comportamenti disfunzionali e "mostruosi".. Che siano rabbia, vendicatività, dipendenza, possessività ecc... Quindi ti direi di decidere pure tu in che modo Ana è un "simulacro" e come sia la sua forma del sè oscuro.
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TdS
Ah giusto... la prossima ora è religione.. una materia facoltativa ma, vista la natura della vostra scuola, fortemente raccomandata. Fatemi sapere se la frequentate tutti.. E in generale.. dell'elenco di materie facoltative dove frequentarne ALMENO due a scelta (anche tutte se volete).. Fatemi magari avere l'elenco di quelle che seguite ;)
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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
@Theraimbownerd Orion Kykero Prima di uscire dallo spogliatoio, dai un’occhiata veloce al telefono. Tua sorella Diana ha già risposto, in perfetto stile Diana: due messaggi spediti a raffica. "È la cosa migliore da fare! Chiunque sia stato, dovrà pagarla!" Subito seguito da: "E poi pensavo... dovremmo organizzare una festa per il weekend! Così la gente capisce che è tutto sotto controllo!" Nemmeno il tempo di reagire che arriva un altro messaggio, questa volta da Juno: "Uhhhhh sì! Una festa! Facciamola!! 🎉🎶" Scrolli il capo, tra il divertito e il rassegnato. Diana che organizza vendette e feste nello stesso respiro non è certo una novità. Quando ti sei già rivestito, vedi entrare in spogliatoio Nathan e Noah. Non fai domande. Hai ben altri pensieri per la testa e il fatto che siano arrivati in ritardo ormai ti scivola addosso. Nathan incrocia il tuo sguardo e ti fa un cenno e ti chiede semplicemente di avvisare il professor Brooks che lui e Noah hanno avuto un contrattempo e tarderanno qualche minuto alla lezione. Annuisci, senza aggiungere altro. Fuori, i corridoi della St. Liliane sono quasi deserti. Cammini accanto a Scarlett, parlando dei vostri “affari” mentre procedete a passo lento verso l’aula di biologia. Siete in ritardo, lo sapete entrambe, ma evidentemente non sarete gli ultimi ad arrivare. La scuola ha quell’atmosfera sospesa dei minuti post-campanella, quando tutto sembra rallentare. Il silenzio tra le aule vi regala un’insolita privacy, utile visto quello che vi state dicendo. E nella tua mente, il pensiero torna a Blabber. Il meme. La foto. Le visualizzazioni. Ti chiedi cosa staranno dicendo gli altri. Cosa penseranno. O se fingeranno semplicemente che non sia mai successo. Quando finalmente varcate la soglia dell’aula, il professor Brooks vi fissa con un’espressione a metà tra il rimprovero e il sarcasmo. Batte un dito sul polso destro, come a indicare un orologio immaginario. "Oh, vedo che l’epidemia di assenze sta lentamente rientrando!" dice, con un tono teatrale che tradisce la sua scarsa preoccupazione reale. Poi vi fa cenno di entrare. "Forza, accomodatevi. Stavamo giusto cominciando." Ti siedi al tuo posto. Il giorno è ancora lungo. Dopo circa un quarto d'ora dall'inizio ufficiale della lezione, ecco finalmente arrivano anche Nathan, Emily e Noah. Il professor Brooks li squadra coi suoi occhi blu. "Oh, ben arrivati. Alla buon’ora!" Poi, con tono sarcastico: "Spero abbiate una giustificazione impeccabile per questo ritardo. O dovrò fare rapporto alla preside!" @TheBaddus Scarlett Bloomblight I pensieri si accavallano nella tua mente, insistenti, spingendoti a prolungare la doccia più del necessario. L’acqua bollente ti è sempre piaciuta, e anche stavolta non la trovi fastidiosa. Anzi, è quasi come se ti trovassi nel tuo elemento. Quando ti rivesti e apri la porta dello spogliatoio, ti ritrovi faccia a faccia con Emily. Ha un’espressione strana. Non diresti sconvolta, ma sicuramente turbata. Vi fissate per un istante, in silenzio. C’è un certo disagio nell’aria. Forse per quanto accaduto prima della lezione? Tu, magari, per la figuraccia che hai fatto scivolando nel fango e lei, forse, per qualcosa che ancora non conosci? Non sapresti dirlo... Dopo qualche esitazione reciproca, quelle goffe finte a destra e sinistra tipiche di queste situazioni, vi incrociate finalmente e passate una oltre all'altra. Poco prima che tu possa richiudere la porta alle spalle, la sua voce però ti raggiunge: "Oh, Scarlett… puoi dire al professor Brooks che mi scuso? Arrivo il prima possibile." Poi, notando la tua espressione perplessa, aggiunge in fretta: "Dopo ti spiego tutto!" Richiude la porta, e non passano nemmeno venti secondi che senti il getto della doccia riempire l’ambiente. Resti un attimo lì, indecisa se cedere alla curiosità e dare una sbirciatina... ma vieni salvata dal rischio di trasformarti in una “guardona” dall’arrivo improvviso di Orion alle tue spalle. Cammini accanto a lui, parlando dei vostri “affari” mentre procedete a passo lento verso l’aula di biologia. Siete in ritardo, lo sapete entrambe, ma evidentemente non sarete gli ultimi ad arrivare. La scuola ha quell’atmosfera sospesa dei minuti post-campanella, quando tutto sembra rallentare. Il silenzio tra le aule vi regala un’insolita privacy, utile visto quello che vi state dicendo. Quando finalmente varcate la soglia dell’aula, il professor Brooks vi fissa con un’espressione a metà tra il rimprovero e il sarcasmo. Batte un dito sul polso destro, come a indicare un orologio immaginario. "Oh, vedo che l’epidemia di assenze sta lentamente rientrando!" dice, con un tono teatrale che tradisce la sua scarsa preoccupazione reale. Poi vi fa cenno di entrare. "Forza, accomodatevi. Stavamo giusto cominciando." Ti siedi al tuo posto. Il giorno è ancora lungo. Dopo circa un quarto d'ora dall'inizio ufficiale della lezione, ecco finalmente arrivano anche Nathan, Emily e Noah. Il professor Brooks li squadra coi suoi occhi blu. "Oh, ben arrivati. Alla buon’ora!" Poi, con tono sarcastico: "Spero abbiate una giustificazione impeccabile per questo ritardo. O dovrò fare rapporto alla preside!" @Ghal Maraz Nathan Clark Insieme a Emily e Noah tornate al punto di partenza della corsa. Il Coach Moss vi aspetta lì, in piedi, con le braccia conserte e un’espressione a metà tra il preoccupato e il severo. Vi squadra per un attimo, poi si concentra su Noah. "Allora? Che è successo, ragazzo? Dove eri finito?" Noah indugia un secondo, visibilmente a disagio. Poi, abbassando lo sguardo: "Io… beh, credo di essermi perso. Mi scusi." Emily interviene subito, cercando di dargli man forte. "Ehm… sì, professore. C’è una curva nel tracciato, poco prima del punto con il fango, vicino alle betulle. Non è chiarissima. Sembra quasi ci sia un’altra pista… può confondere." Il coach la guarda con un sopracciglio sollevato, come se qualcosa nel suo tono non lo convincesse del tutto. Rimane in silenzio per qualche secondo, poi si gratta la mascella e annuisce lentamente. "Va bene. Controllerò. Anche la signorina Ribero mi ha detto una cosa simile." Si raddrizza, torna serio. "Adesso basta chiacchiere. Sotto le docce, forza. Siete già in ritardo per la prossima lezione." Vi congedate in fretta, correndo verso la palestra. Mentre Noah resta qualche passo indietro, Emily ti si avvicina e ti parla a bassa voce. "Secondo te… avremmo dovuto dire qualcosa di più al coach?" La sua voce tradisce un filo di esitazione. Forse colpa. Forse solo confusione. Negli spogliatoi incrociate Orion. È già pronto per uscire, con la borsa a tracolla. Gli chiedi al volo di avvisare il professor Brooks del vostro ritardo. Lui annuisce con un cenno e sparisce oltre la porta. Tu non perdi tempo: doccia veloce, il più rapida possibile. Quando finalmente tu, Noah ed Emily entrate in classe, la lezione è già iniziata da un quarto d’ora buono.Il professor Brooks vi squadra coi suoi occhi blu. "Oh, ben arrivati. Alla buon’ora!" Poi, con tono sarcastico: "Spero abbiate una giustificazione impeccabile per questo ritardo. O dovrò fare rapporto alla preside!" @Voignar @SNESferatu Darius Whitesand - Ana Ribero Vi fate la doccia in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. Sapete entrambi che il tempo stringe e non volete far tardi alla prossima lezione. Vi cambiate in fretta, infilate i vestiti con gesti automatici e, poco dopo, siete già in corridoio, diretti verso l’aula di biologia. Entrate puntuali. E con voi anche diversi altri studenti. Quando vi sedete, la classe è mezza piena, ma si fa subito evidente chi manca all’appello: Orion, Scarlett, Nathan, Emily e Noah non si vedono ancora. Qualche secondo dopo, la porta si apre di scatto. Entra il professor Brooks. Ha l’aria di chi è arrivato correndo da un laboratorio. Capelli arruffati, barba incolta, occhi azzurri che brillano di entusiasmo. Indossa una camicia a quadri sopra i jeans e sopra tutto un camice bianco, stropicciato e macchiato qua e là di inchiostro e… probabilmente qualcosa che una volta era biologicamente attivo. Appoggia una pila di fogli sulla cattedra, si guarda intorno con un sorriso largo. "Ragazzi! Siete pronti a farvi sconvolgere da Madre Natura oggi?" Poi nota i banchi vuoti in fondo alla stanza. Solleva un sopracciglio. "Hmm. Interessante. Un’epidemia selettiva? Sembra che abbia colpito solo la metà della classe ma, a quanto pare, i più forti ce l'hanno fatta a sopravvivere!" Qualche risata soffocata parte tra i presenti. Lui sorride, ma non si distrae. "Comunque, oggi parliamo del sistema endocrino. Ormoni, ghiandole, adrenalina, stress... roba piccante. Scommetto che scoprirete più cose su voi stessi di quanto vorreste. Appena finisce di parlare, la porta dell’aula si apre. Scarlett e Orion fanno capolino, cercando di non attirare troppo l’attenzione. Il professor Brooks li fissa con un’espressione a metà tra il rimprovero e il sarcasmo. Batte un dito sul polso destro, come a indicare un orologio immaginario. "Oh, vedo che l’epidemia di assenze sta lentamente rientrando!" dice, con un tono teatrale che tradisce la sua scarsa preoccupazione reale. Poi vi fa cenno di entrare. "Forza, accomodatevi. Stavamo giusto cominciando." Dopo circa un quarto d'ora dall'inizio ufficiale della lezione, ecco finalmente arrivano anche Nathan, Emily e Noah. Il professor Brooks li squadra coi suoi occhi blu. "Oh, ben arrivati. Alla buon’ora!" Poi, con tono sarcastico: "Spero abbiate una giustificazione impeccabile per questo ritardo. O dovrò fare rapporto alla preside!" PER TUTTI Gli ultimi quaranta minuti scorrono più veloci del previsto, complici lo stile coinvolgente del professor Brooks e il suo modo unico di trasformare ogni argomento in uno spettacolo improvvisato. Si parla del sistema endocrino, ma dimenticatevi la solita lezione noiosa da manuale. Brooks descrive le ghiandole come se fossero personaggi in un reality show interno: l’ipofisi, "la regina del dramma", che vuole sempre avere l’ultima parola; la tiroide, “iperattiva e nervosa”, sempre pronta a mandare tutto fuori equilibrio; e le surrenali, vere protagoniste della puntata, capaci di inondarvi di adrenalina in un secondo... “come quando siete in ritardo, inciampate davanti a tutti e poi cercate di far finta di nulla”, aggiunge, lanciando un’occhiata significativa verso il gruppo di ritardatari. Fa domande veloci, si muove tra i banchi, disegna frecce colorate sulla lavagna e, a un certo punto, si mette persino in equilibrio su una sedia per spiegare "l’impennata del cortisolo" in situazioni di stress. Quando la campanella suona, quasi dispiace. Brooks si ferma, lancia uno sguardo alla classe e con un mezzo sorriso dice solo: "La prossima volta parleremo di ormoni sessuali. Vi avverto: niente risatine sotto i baffi, al massimo solo sonore risate intelligenti."
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TdS
Direi che, vista com'è andata la scena, ci sono tutti i presupposti perchè Nathan guadagni un FILO su Noah... Hai effettivamente catturato la sua curiosità.
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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
@Ghal Maraz Nathan Clark Per un attimo il vento cambia. Un refolo più fresco scivola lungo il bordo del burrone, come un sussurro che si infila tra i pensieri. Tu parli, e mentre le parole ti escono di bocca ti senti come se stessi aprendo una porta che avevi tenuto sigillata per troppo tempo. Noah si volta lentamente verso di te e ti fissa in silenzio. Nei suoi occhi c’è un lampo nuovo, uno che non avevi visto prima. Curiosità. Interesse. Speranza, forse? Emily invece si acciglia appena. Alza un sopracciglio e inclina la testa, confusa. "Altro bosco? Quale altro bosco? Nathan, che stai dicendo?" Poi, cambia espressione, come se avesse ricevuto un'illuminazione. "Mh. Beh, se è davvero così bello come dici... magari possiamo andarci, no?" dice, allontanandosi di qualche passo dal ciglio del burrone e invitandovi a fare lo stesso. Noah rimane in silenzio, osservando entrambi. Ha fatto qualche passo indietro, ora non è più sul bordo del precipizio. Le sue mani sono uscite dalle tasche. "Magico, dici..." ripete a mezza voce, rivolto solo a te. "Sai, ti credo. Non so perché, ma... ti credo." Poi si volta verso la discesa e il sentiero e, insieme, ridiscendete verso il tracciato della campestre. Quando finalmente lo raggiungete, Emily riprende a parlare: "Magari però... potremmo andarci un pomeriggio di questi, no? Ora però è meglio rientrare, non credete? Il coach ci starà aspettando, e poi c’è biologia..." Ti guarda, cercando i tuoi occhi. E' evidente che non ha creduto veramente alla tua storia.. Ha semplicemente pensato che fosse una strategia intelligente per far allontanare Noah dal burrone. Noah si blocca... I suoi occhi appaiono dispiaciuti, ma dalla sua espressione è chiaro che reputa sensata la considerazione di Emily. Non dicce nulla però, voltandosi verso di te in attesa di una tua opinione.
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TdS
No.. alla fine ho deciso che la stavi gestendo bene narrativamente senza bisogni di tiri.. E i pensieri sulle intenzioni di Noah per il momento sono solo ipotesi.. Quindi non per forza una situazione da panico.. E da come lo hai ruolato sembrava abbastanza saldo e non nel panico. Comunque ho risposto velocemente solo a Nathan così vediamo di chiudere anche la sua parte.. Poi, domani mattina se riesco mando avanti per tutti!
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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
@Ghal Maraz Nathan Clark Noah non si muove quando parli, ma ti ascolta. Lo vedi irrigidirsi appena alla parola “tutti”, come se quella consapevolezza, che qualcuno lo stava davvero aspettando, fosse una novità per lui. Resta qualche secondo in silenzio, poi ti guarda; uno sguardo ora decisamente più lucido. "Mi... mi stavate aspettando?" chiede con voce bassa, un filo di sorpresa nella voce. Ti pare quasi che faccia fatica a crederlo. "Pensavo... pensavo che ve ne sareste andati. Che nessuno se ne fosse accorto. Spesso succede..." Emily fa un piccolo passo avanti, incerta. "Il coach ha mandato me... cioè, noi... a cercarti. Ha detto che forse eri scivolato." La sua voce trema appena. Si ferma, come se non sapesse cosa aggiungere, poi ti lancia uno sguardo veloce, come a chiedere se anche tu hai percepito quell’atmosfera sospesa. Noah si volta di nuovo verso il burrone. Davanti a lui si apre un paesaggio vasto e silenzioso: i boschi si stendono a perdita d’occhio in sfumature di verde e marroni. In basso, il Liliac River scorre tortuoso tra le rocce, riflettendo appena la luce fioca del cielo nuvoloso. Sullo sfondo, le montagne del Vermont disegnano una linea bianca frastagliata e lontana. "È... è bello qui", ripete di nuovo Noah, quasi in un sussurro. "Ci vengo spesso, in realtà. È il mio posto. Quando... quando ho bisogno di silenzio. Di staccare tutto. Il rumore dell’acqua... aiuta a pensare. A non pensare. Non so." Ti accorgi che tiene le mani in tasca. E c’è quel momento, quella pausa sospesa nel suo tono, che non riesci a leggere fino in fondo. Non è chiaro se stia giustificando qualcosa... o se invece vuole solo rendervi partecipi dalla bellezza che per lui risiede in quel posto. Emily abbassa lo sguardo, stringendosi nelle spalle. Poi rompe il silenzio. "Però... restare qui, da solo, senza dire niente... ci hai fatto prendere un colpo." La sua voce è gentile, ma c’è una nota di preoccupazione sincera. "Noah... tutto bene davvero?" Lui non risponde subito. Poi, senza voltarsi, dice piano: "Sì. Solo che... a volte sento che qui è l’unico posto dove riesco a respirare davvero." Ti arriva dritto allo stomaco. Non tanto per le parole, quanto per come le dice. Ti sei avvicinato a lui lentamente e ora sei finalmente di fianco a lui. Effettivamente quel posto è molto bello e, se non fosse per il dubbio che ti ha colto sulle intenzioni di Noah, ti trasmetterebbe pace e tranquillità. Emily vi raggiunge, ti guarda. Poi guarda Noah. La sua espressione ora sembra rilassata, più serena.
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TdS
@Ghal Maraz com'è Nathan in questo momento?? Sta cercando di agire nonostante la paura? Potrebbe attivarsi la mossa "mantenere il controllo"? Oppure credi che in una situazione del genere Nathan riuscirebbe a mantenere la calma senza particolare sforzo?
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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
@Ghal Maraz Nathan Clark Emily si blocca di colpo, poi annuisce con decisione. Iniziate ad avanzare con cautela, passo dopo passo. Davanti a voi, Noah è ancora lì, immobile, in piedi sul ciglio del burrone. Fissa il vuoto sotto di sé, poi alza lentamente lo sguardo verso il cielo. All’improvviso, Emily pesta inavvertitamente un ramo secco. Il rumore secco dello schianto copre per un attimo il brusio del fiume in lontananza. Noah sobbalza. Vacilla appena, come se stesse per perdere l’equilibrio, poi si stabilizza e si volta di scatto verso di voi. Il suo sguardo è spaesato, impaurito. Si passa velocemente il braccio sul volto... per un attimo ti sembra di vedere delle lacrime sulle sue guance. Gli occhi, arrossati, confermano l’impressione. "Oh... siete voi..." mormora infine, riconoscendovi. La voce è bassa, fragile. "Io... mi sono solo fermato un po' troppo a guardare il panorama. È... è bello, qui." Dice quelle parole con un tono assente, come se non fosse davvero lì con voi. @SNESferatu Ana Ribero Alla tua risposta pronta, il coach ti osserva in silenzio, come se stesse cercando di leggerti dentro. Per un attimo, un istante soltanto, hai la strana sensazione che la sua mano, ancora appoggiata sulla tua spalla, voglia scivolare più in basso, verso il tuo seno. Ma quando riporti lo sguardo lì, la mano è ancora esattamente dove l’avevi vista. È solo un'impressione? Un riflesso mal interpretato? "Una malattia, dici?" ripete, inarcando un sopracciglio con apparente perplessità. "Strano... Non mi risulta nulla del genere nella tua scheda medica scolastica." Fa una pausa, poi aggiunge: "Ma... se volessi fornirmi della documentazione ufficiale, naturalmente sarei felice di prenderne visione." Il suo sguardo resta su di te ancora per qualche secondo di troppo, prima che la mano scivoli via, finalmente, dal tuo corpo. "In ogni caso, spiegazioni a parte... oggi hai raggiunto la sufficienza per un soffio. E da una come te, con quel fisico e quel potenziale, mi aspetto molto di più." Cerchi di capire. C’è davvero solo ambizione sportiva dietro le sue parole? O c’è dell’altro, qualcosa di più sottile... più scomodo? "Ora vai pure. Fatti una doccia." conclude infine, il tono che si fa improvvisamente più brusco, autoritario. Ti allontani a passo deciso, dandogli le spalle. Ma non riesci a scrollarti di dosso la sensazione sgradevole del suo sguardo, ancora puntato addosso a te. Sul tuo corpo. E quel dubbio, inquietante e persistente, ti rimane dentro.
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TdS
Mi piaceva l'idea di un sociale studentesco dove girano tutte le cose sulla scuola.. un po in stile gossip girl 🤣🤣
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TdS
No no va benissimo.. anzi se così voi due ruolate un po tra di voi, io nel mentre porto avanti e concludo le scene di ana e nathan.. oggi nel pomeriggio dovrei riuscire a postare. Comunque, @Theraimbownerd , credo di aver risvegliato gli istinti omicidi di Orion 🤣🤣
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TdS
Visto che Ana, Natha e Orion hanno delle situazioni per cui vale la pena "rallentare" un attimo, per Scarlett e Darius ho deciso di optare per dei post un po più "riflessivi" per non andare più avanti "nel tempo" con loro rispetto agli altri. @TheBaddus e @Voignar spero non sia un problema.
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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
@SNESferatu Ana Ribero Alla tua osservazione, Ben solleva appena lo sguardo. È piegato in avanti, le mani sulle ginocchia, il petto che si alza e si abbassa a un ritmo scomposto nel tentativo disperato di recuperare fiato. Ecco una perfetta espressione di quello che gli umani chiamano "fatica". Il suo volto è paonazzo, gli occhi lucidi per la fatica. Ti fa appena un cenno col capo, prova a dire qualcosa, ma riesce solo a sbiascicare un suono indistinto prima di tornare a respirare a pieni polmoni, come se ogni boccata d’aria fosse questione di sopravvivenza. Quando gli altri si allontanano verso gli spogliatoi, rimani sola col coach Moss. Lui dà un’occhiata a un plico di fogli che tiene in mano, poi solleva lo sguardo su di te. “Hai fatto dei tempi molto strani oggi, Ana,” dice, con un tono che ha qualcosa di ambiguo tra il rimprovero e l’interesse. Ti fissa in silenzio per qualche secondo, in un modo che ti mette a disagio, come se stesse cercando di leggerti dentro... o sotto. Poi, lentamente, allunga una mano verso il tuo braccio e ti sfiora con le dita. “Non sei nemmeno sudata. Sai cosa vuol dire questo?” chiede, mentre la mano scivola fino alla tua spalla e lì si ferma. “Vuol dire che non ti sei nemmeno dovuta impegnare per ottenere questo risultato. Del resto…” Fa una pausa, e il suo sguardo scende con troppa lentezza lungo il tuo corpo, fermandosi sulle tue gambe. “Con quelle gambe lunghe e toniche che ti ritrovi… sono sicuro che avresti potuto dare molto di più.” Dopo un momento, i suoi occhi risalgono fino ai tuoi, come se stesse aspettando una risposta. Una giustificazione. @Ghal Maraz Nathan Clark Ben ti batte piano la mano, a fatica, ancora piegato in avanti. Il respiro è affannoso, rotto, e riesce appena ad abbozzare un “grazie” con un filo di voce prima di tornare ad ansimare come se ogni boccata d’aria fosse una lotta contro il collasso imminente. Quando ti fai avanti per chiedere al coach di poter accompagnare Emily a cercare Noah, Moss ti squadra per un attimo con sguardo duro, poi annuisce brevemente. “Molto bene, Clark. Vai con Emily. Se gli è successo qualcosa, tornate subito ad avvisarmi.” Vi avviate insieme verso il limite del bosco, muovendovi a passo svelto lungo il percorso della campestre a ritroso. I primi alberi vi accolgono nell’ombra umida del sottobosco. Mentre camminate, Emily si gira verso di te con la fronte aggrottata: “Che fine avrà fatto? Noah è lento, ok... ma non così tanto. Perfino Ben è arrivato prima di lui!” Hai difficoltà a darle torto. È davvero insolito. Poco dopo raggiungete la curva dove il sentiero piega accanto a un piccolo gruppo di betulle. Emily si ferma e indica qualcosa a terra: una sagoma confusa nel fango, poco fuori dal tracciato. “Qua dev’essere dove è scivolata Scarlett,” mormora, abbassando la voce. “Poverina…” Chiamate Noah a voce alta, più volte, ma nessuna risposta rompe il silenzio del bosco. Quando giungi nel punto in cui, durante la corsa, ti era parso di scorgere una figura tra gli alberi, un istinto ti guida a deviare dal sentiero. Emily ti guarda stranita ma ti segue, continuando a chiamare Noah a gran voce. Vi addentrate nel bosco per almeno un minuto, il terreno inizia a salire dolcemente. Gli alberi si fanno meno fitti… poi, all’improvviso, la vegetazione si apre. Davanti a voi, a una ventina di metri, il bosco termina bruscamente sul ciglio di un alto burrone. Là sotto, il Liliac River scorre impetuoso e gelido, le sue acque tumultuose riecheggiano rumorosamente fino a voi. E lì, in piedi proprio sul bordo della scarpata, c’è Noah. Immobile, le spalle leggermente curve in avanti, guarda nel vuoto... O forse sta solo osservando il panorama. Non vi ha ancora notati. Emily si ferma di colpo, con il fiato corto e un’espressione tesa. “Che... che sta facendo secondo te?” sussurra, mentre una nota di inquietudine le incrina la voce. Poi si gira verso di te con uno sguardo incerto, come se cercasse conferma... o coraggio. Si volta nuovamente verso Noah... Sta per chiamarlo... @Voignar Darius Whithesand Ben ti accenna un sorriso, ma dura solo un attimo prima di spezzarsi in una smorfia di dolore e sfinimento. Il suo respiro è affannoso, rotto, ma riesce comunque ad alzare una mano con il pollice in su, come a dirti: “Ce la faccio, tranquillo.” È un gesto piccolo, ma ti basta per capire che, nonostante tutto, è ancora in piedi. Una volta negli spogliatoi, ti rifugi sotto una delle docce. L’acqua è fredda, pungente, ma efficace nel riportarti un po’ alla realtà. Ti lavi in fretta, senza perdere tempo. Oggi qualcosa è diverso. Lo senti addosso come un peso leggero ma costante, come una pressione nell’aria che non riesci a scrollarti di dosso. Mentre l’acqua scivola via dalla tua pelle, la mente torna indietro. Al mazzo di tarocchi lasciato sul tavolo. Allo sguardo inquieto di tuo zio Samuel e al suo strano comportamento per quasi tutto il viaggio in macchina. E ora, quegli strani simboli incisi su una roccia nel bosco… Per un attimo resti lì, con gli occhi chiusi e il rumore dell’acqua che copre ogni cosa. Cosa ne pensi di tutto questo? @TheBaddus Scarlett Bloomblight Nello spogliatoio ti prendi tutto il tempo del mondo. I vestiti sono intrisi di fango freddo, incrostati fino alle cuciture. Li pieghi con attenzione, cercando di non insozzare anche la borsa da palestra. Lo fai con gesti lenti, quasi meticolosi, come se rallentare quel momento potesse aiutarti a rimettere ordine anche dentro di te. Poi finalmente ti spogli e ti avvii verso le docce. Prima di entrare, però, lanci un’occhiata rapida alla panchina dove, a inizio ora, era seduta Emily. È vuota ora, ma la sua presenza ti resta addosso, sottile, persistente. Ti scivola addosso come l’acqua tiepida quando apri il getto. Ripensi a lei. Avresti dovuto proporti tu per accompagnarla al posto di Nathan? Sarebbe potuta essere una buona opportunità? Ti sembra quasi ridicolo darti certe risposte… eppure sono lì, in attesa, tra il vapore e il rumore sommesso dell’acqua. Questa cotta per Emily è del tutto inaspettata... Cosa ne pensi? E poi… quella visione. Il fango, il respiro spezzato, l’adrenalina… Quel flash improvviso, vivido come un sogno ma troppo reale per essere ignorato: scaglie rosso fuoco, fauci, potere primordiale. Cosa era quell'allucinazione? Cosa frulla nella tua mente a riguardo? E infine… Tanaka. L’hai promesso: pausa pranzo, oggi. Ma cosa vorrà questa volta da te? Una cosa è certa: questo lunedì è iniziato molto più incasinato del solito. @Theraimbownerd Orion Kykero Alice ti fa un cenno con la testa e ti sorride piano. "Torno subito!" dice con voce gentile, prima di rialzarsi e allontanarsi a passo svelto. Pochi minuti dopo è di nuovo accovacciata accanto a te. Stavolta, però, ha un’espressione un po’ incerta, le labbra premute tra loro e lo sguardo che non riesce a restare fisso sul tuo. Storce il naso e solleva appena le spalle. "20 minuti e 34 secondi… mi dispiace, Orion" sussurra, davvero rammaricata. La sua mano si posa sulla tua spalla, leggera, come una carezza d’incoraggiamento. Poi si alza e ti tende la mano per aiutarti a fare lo stesso. "Dai… andiamo." Negli spogliatoi arriva per te il momento più complicato: la doccia. Temporeggi. Ti siedi, fingendo di dover ancora riprendere fiato, mentre in realtà aspetti solo che gli altri vadano avanti. Senti le voci leggere di Tyler e Max che ridono tra loro, chiacchierando mentre si infilano sotto l’acqua. Ti arriva una fitta, inspiegabile ma familiare: invidia. Non per qualcosa di grande… solo per la loro leggerezza, per quella libertà che a te sembra così distante. Quando finalmente decidi di muoverti, scegli una doccia un po’ più isolata. Ci entri in fretta, con il cuore in gola, cercando di passare inosservato. L’acqua scorre, calda, e tu ci resti sotto a lungo. Più del necessario. Aspetti che tutti se ne vadano. Uno dopo l’altro senti gli spogliatoi svuotarsi, finché anche Ben, ultimo a lasciare, chiude la porta alle sue spalle. Solo allora ti senti davvero libero di uscire. Ti avvolgi nell’asciugamano, ti strofini i capelli con calma. Poi prendi la borsa… e noti il tuo smartphone. Lo schermo è illuminato, le notifiche sono tante, troppe. Tra i messaggi insistenti di Diana su WhatsApp, noti le notifiche di Blabber, il social studentesco molto in voga alla St. Liliane. Lo apri e in un istante il sangue ti si gela. Il cuore ti si blocca nel petto. Una foto... Un meme. Sei tu. Durante la corsa. Nel momento peggiore. Il volto contratto dallo sforzo, i capelli scomposti, un’espressione buffa, distorta, quasi grottesca. Sotto, una scritta: «La St. Liliane merita una sovrana migliore? Chiediamocelo dopo aver visto questa foto.» Il profilo che l’ha pubblicata è anonimo. Nessuna firma, nessun nome. Ma il post è lì da appena dieci minuti, e sotto la foto le visualizzazioni sono già parecchie. Ti senti vuoto. Esposto. Preso in giro in pubblico, senza nemmeno sapere da chi. E la giornata, già difficile di suo, sembra appena diventata un po’ più pesante da reggere.